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Afghanistan - Topic ufficiale


Thunderalex

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Al Qaeda in Afghanistan e', ad oggi, una 'multinazionale' del crimine

 

Al Qaeda oggi è più un marchio di franchising che una multinazionale. La sua organizzazione è stata cancellata e i suoi campi d'addestramento distrutti dopo la missione in Afghanistan. Certo esisteranno altre strutture sparse per il mondo, e le zone tribali del Pakistan sono ancora un santuario (anche se minacciato) ma è innegabile che il cuore, il paese chiave per l'organizzazione di Bin Laden non esista più.

 

Più che addestrare, organizzare e comandare uomini oggi i vertici di Al Qaeda si limitano a fornire il loro simbolo (famoso in tutto il mondo) e qualche delirante messaggio per incitare terroristi ed aspiranti tali in tutto il mondo alla Jihad contro il grande satana.

Poi ogni gruppo, ogni persona, agisce da sola o comunque su base solo locale usando soltanto il marchio e i principi di Al Qaeda ma senza più alcun collegamento operativo.

 

Ed è per questo che è così difficile combattere il terrorismo di matrice musulmana.

 

L'unica eccezione è stato l'Irak quando Al Qaeda è stata davvero in grado di mandare qualche migliaio di uomini a combattere contro gli americani. Ma è stato un po come il corpo del pollo che continua a muoversi anche dopo che gli è stata tagliata la testa: erano uomini già addestrati e risorse già disponibili e create in Afghanistan.

 

Forse oggi di Al Qaeda, a parte il marchio, ci stanno soltanto i miliardi di Bin Laden al sicuro in qualche banca di un paradiso fiscale. E siccome questi miliardi sono in dollari la cosa è alquanto ironica.

 

Quindi Madmike alla domanda: "cosa siamo andati a fare in Afghanistan" la risposta è "a decapitare l'organizzazione di Bin Laden".

 

E la risposta alla tua domanda "cosa ci facciamo in A-stan" non è poi troppo dissimile: ad impedire che l'A-stan diventi nuovamente rifugio e campo d'addestramento per terroristi.

 

La strategia è chiara, è la tattica a mancare. Fino a Petraeus gli americani non avevano capito una mazza di guerra contro-insurrezionale. Pensavano di pacificare un popolo con i Paladin. Entravano nelle case, umiliavano l'uomo davanti alla propria famiglia sperando che questi gli desse le informazioni di cui avevano bisogno. E' così ogni volta creavano un nuovo insorto.

Ora le cose vanno meglio ma quello fatto fino ad oggi non è che può sparire come vento.

 

Non è questione di pacifismo o di rispetto dei diritti umani: è proprio l'approccio con la popolazione che è sbagliato se l'obiettivo è creare uno stato amico. La presenza italiana a Nassyria, fino all'attentato di novembre, sarebbe da prendere come esempio di come si combatte una guerra contro-insurrezionale.

Ed è per questo che siamo stati attaccati, perchè non eravamo malvisti dalla popolazione locale nonostante tutto.

Ed è per questo gente che il giorno dopo l'attentato, unico caso in tutto l'Irak, c'è stata una piccola manifestazione dove ci veniva chiesto di rimanere

Modificato da Rick86
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Bene Rick, e fin qui ci siamo. Ora:

 

in questo report, l'ultimo disponibile,http://www.icsm.it/articoli/documenti/docs/afghan-security-stability_0806.zip,

vediamo ribaditi gli 'obbiettivi strategici' che sono i seguenti:

 

(fare dell' Afghanistan un)

 

- stabile e affidabile alleato nella guerra al terrore

 

- paese moderato e democratico, con un fiorente (thriving) settore privato dell'economia

 

- capace di governare i suoi territori e confini

 

- rispettoso dei diritti dei suoi cittadini.

 

Ora, nella migliore delle ipotesi sono obbiettivi che richiedono DECENNI di impegno, non tanto per i Taliban (o non solo) ma per gli interventi che devono essere fatti a livello sociale nel paese.

 

Se questi (come sono, almeno ufficialmente) gli obbiettivi, dobbiamo prepararci ad una permanenza 'coloniale' nel paese. Viceversa, nessuno di questi obbiettivi sarà raggiungibile (e si torna alla domanda iniziale: che ci stiamo a fare, li?).

 

Un inciso sugli attentatori dell' 11 settembre: vero che furono 'addestrati' in Afghanistan, ma si tratta, almeno per Atta e la sua cricca, di personaggi facente parte della cellula di Amburgo, e addestrati al pilotaggio negli USA: tutto ciò che possono avere ricevuto in Afghanistan e' quel bell'addestramento che si vede nei filmati di propaganda con gente che spara al cielo con l'AK47 o striscia sotto il filo spinato.

 

Oh attenzione: non dico che l'intervento in Afghanistan, nel 2001, col tentativo di decapitare in un modo o nell'altro AlQaeda sia stato un errore, anzi: ma che oggi si deve assolutamente ripensare questo tipo di missione, per capire esattamente lo scopo A BREVE dell'invio di rincorzi, cambio di caveat e regole di ingaggio eccetera.

 

Chiudo questo messaggio, anche troppo lungo, con una chiosa: non credo che uno stato debba ragionare in semplici termini di 'lotta al terrorismo': e' un fine manifesto e fin troppo banale, e comunque, con questo principio, siamo gia li per questo scopo. La mia domanda era e rimane: con questo aumento del nostro impegno, noi e gli alleati (soprattutto noi) che risultato ci prefiggiamo? Alla luce di quanto sta emergendo, pare ci sia un pò di confusione, o la semplice voglia di 'mostrare che facciamo di più'. Un po poco, dal mio punto di vista, visto che ogni settimana qualcuno piglia una pallottola. Almeno spieghiamogli bene il perchè.

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tutto ciò che possono avere ricevuto in Afghanistan e' quel bell'addestramento che si vede nei filmati di propaganda con gente che spara al cielo con l'AK47 o striscia sotto il filo spinato.

 

Errore, si addestrarono sui boeing della compagnia di bandiera afghana, circostanza provata oltre ogni dubbio ;)

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Atta ha studiato alla Huffman Aviaton a Venice, Florida. Moussaoui e Ihab Ali alla Airman Flight School a Norman, Oklahoma.

 

 

Shehhi come Atta, Jarrah alla FFTC in Florida. Hanjour era diplomato FAA fin dal 1999, ovviamente in USA.

 

per ogni tipo di dettaglio, vedere qui:

 

 

http://govinfo.library.unt.edu/911/report/911Report_Ch7.pdf

 

Questo non toglie che stiamo parlando del PASSATO, e come ho detto, fin qui non ci piove.

 

Domani?

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Per domani già mi basta che i terroristi non abbiano più un' entità statale che li portegga, li finanzi e gli dia strumenti che, altrimenti, difficilmente possono ottenere.

Se non ci fosse stato l'Afghanistan dei talebani dietro con tutta probabilità non ci sarebbe stato l'11 settembre, massimo a qualche bombetta potevano puntare.

 

Per il resto ti consiglio la lettura di crono911, vedi quante volte torna il nome afghanistan e a che proposito nella pianificazione dell'attentato e nell'addestramento dei dirottatori...

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Per domani già mi basta che i terroristi non abbiano più un' entità statale che li portegga, li finanzi e gli dia strumenti che, altrimenti, difficilmente possono ottenere.

 

 

su questo, oramai, non ci sono dubbi.

 

Se non ci fosse stato l'Afghanistan dei talebani dietro con tutta probabilità non ci sarebbe stato l'11 settembre, massimo a qualche bombetta potevano puntare.

 

su questo, dubbi ne ho eccome.

 

Per il resto ti consiglio la lettura di crono911, vedi quante volte torna il nome afghanistan e a che proposito nella pianificazione dell'attentato e nell'addestramento dei dirottatori...

 

letto anche quello, cosi' come il documento governativo ufficiale che ti ho postato, e da cui ho tratto le notizie. E, ripeto, NON E' quello l'oggetto del contendere ATTUALE. Con questo concetto, e anche qui mi ripeto, si dovrebbe trasformare l'Afghanistan in una colonia, con tanto di vicerè, farlo con la Somalia (notizia di ieri l'attentato in moschea di AlQaeda..) ecc ecc.

 

Poi, si fa tutto: e mi ripeto ancora, e' questa la strategia???

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Concordo Mad, quelli detti da te sono obiettivi da mondo dei sogni ma gli unici politicamente corretti e quindi inseribili in un documento ufficiale.

 

Più realisticamente credo si punti ad un governo su modello dell'Arabia Saudita: illiberale e fondamentalista ma amico degli americani, con sufficenti garanzie che contenga il fondamentalismo islamico (che è endemico ed è utopia pensare di sradicare) e magari che mi conceda anche qualche base militare vista la posizione strategica del paese.

Fin qui gli obiettivi dell'occidente.

 

Quanto all'Italia la nostra partecipazione non è tanto dovuta ad un diretto interesse nazionale com'è il caso, p.e., del Libano, quanto al rispetto degli obblighi NATO che hanno garantito e garantiscono tutt'ora la sicurezza del nostro paese.

Tranne qualche piccolo contratto per le nostre industrie non abbiamo certo interessi economici diretti da difendere in A-stan.

 

Fin qua la strategia, la tattica è quella della guerra contro-insurrezionale. Io devo contenere quanto più possibile i talebani e allo stesso tempo rafforzare il potere del governo di Kabul da me scelto perchè possa reggersi da solo sulle gambe.

Bastone e carota, come al solito. Caramelle ai bambini e pallottole ai taliban, cioè detto in maniera un pò più seria combattere senza remore chi impugna le armi contro di noi e allo stesso tempo attraverso aiuti e ricostruzioni cercare di farsi amica la popolazione civile in modo da eliminare il mare all'interno del quale nuotano gli insorti

 

Il doc lo leggo domani, ora non posso ;)

Modificato da Rick86
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Esteri

Alle 8.30 (le 6 in Italia)

Afghanistan, colpito blindato italiano. Nessun ferito tra i parà

 

Roma - (Adnkronos) - Un ordigno 'ied' è esploso al passaggio di un 'Lince', impegnato in attività di bonifica del terreno. Fonti militari: "Una reazione all'intensificarsi delle nostre attività"

Roma, 22 giu. (Adnkronos) - Nessun ferito stamattina tra i parà italiani nell'esplosione di un ordigno 'ied' (improvised explosive device) che ha colpito al suo passaggio un veicolo blindato 'Lince' alle 8.30 (le 6 in Italia), impegnato in attività di 'route clearance' (bonifica del terreno), nel corso di una operazione congiunta con unità dell'esercito afghano nel distretto di Chahar Asiab a circa 20 km a sud di Kabul. Lo confermano all'ADNKRONOS fonti militari del Comando italiano a Kabul.

Il blindato, appartenente all'8° Reggimento Genio guastatori della 'Folgore', di stanza a Legnano, ha resistito all'esplosione, senza provocare danni ai militari a bordo. Le fonti militari escludono che l'episodio sia da mettere in relazione con l'attacco di ieri alla base americana di Bagram, a 40 km a nord di Kabul, nel quale ieri sono rimasti uccisi due militari statunitensi. Piuttosto, rilevano le fonti, si tratta di reazioni degli insorti all'intensificarsi, a partire dallo scorso aprile, delle attività congiunte condotte da unità italiane e militari dell'esercito afghano nei distretti di Chahar Asiab e Musay, a sud della capitale Kabul, che hanno fatto registrare "un aumento degli scontri a fuoco". In una di queste operazioni fu ucciso il comandante degli insorti del distretto di Musay.

 

da ADNKornos

Modificato da Hicks
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Secondo me se non si ci "accattiva" la popolazione locale- che manca quasi di tutto- progressi non se ne fanno. Non capisco se chi di dovere non interviene perchè ha idee diverse, o perchè non ha ben compreso come stanno le cose

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Dalla rubrica "Cronaca - News" del sito "Congedati Folgore", http://www.congedatifolgore.com/ , riporto l'articolo seguente:

 

LANCIO DI 350 PARACADUTISTI INGLESI DIETRO LE LINEE DEI TALEBANI PER UN ASSALTO

 

Martedì, 23 Giugno 2009

by webmaster

 

blackwatch.jpg

cortesia: The Times , Londra

 

 

AFGHANISTAN: MASSICCIO ATTACCO DEGLI INGLESI CON UN'AVIO-INFILTRAZIONE DIETRO LE LINEE DEI TALEBANI NEL SUD DELL'AFGANISTAN

 

HELMAND - AFG- Truppe britanniche hanno sferrato un massiccio attacco contro posizioni dei talebani nel sud dell'Afghanistan.

 

Lo ha reso noto il ministero della Difesa britannico, sottolineando che si tratta di una delle "più ampie operazioni militari dall'aria" degli ultimi anni.

 

Oltre 350 uomini del reggimento scozzese Black Watch sono stati

aviotrasportati ( le agenzie italiane dicono aviolanciati, ma le notizie in nostro possesso parlano di elisbarco),a Babaji, a nord di Lashkar Gah nella provincia di Helmand, poco dopo la mezzanotte.

 

Dodici elicotteri da trasporto Chinhook americani e britannici sono stati impegnati nell'operazione, chiamata L'artiglio della pantera, che ha avuto il supporto di elicotteri da combattimento Apache e Black Hawk, di jet Harrier, di un bombardiere Spectre e di droni senza pilota.

 

Secondo il ministero GB, le truppe hanno preso il controllo di tre punti di passaggio strategici della zona, neutralizzando anche diversi ordigni rudimentali sequestrati al nemico.

Modificato da picpus
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Iniziata l'Operazione Khanjar

 

Dal sito de La Stampa

 

Operazione "colpo di spada" contro i talebani in Afghanistan

 

In vista delle elezioni presidenziali, si profila il più grande offensiva Usa dai tempi del Vietnam, attuata per «bonificare» la zona di Helmand

 

KABUL

Si tratta della più vasta operazione militare dai tempi del Vietnam: migliaia di soldati americani, appoggiati da blindati ed elicotteri, hanno lanciato un massiccio attacco contro i villaggi ancora nelle mani delle forze talebane nel sud dell’Afghanistan. L’offensiva - la prima di grande rilievo dall’inizio del mandato di Barack Obama - denominata «Khanjar», che significa «colpo di spada» (Strike of the Sword), è iniziata poco dopo la mezzanotte locale e ha come primo obiettivo quello di «bonificare», prima delle elezioni presidenziali del 20 agosto, la zona di Helmand, regione di massima produzione mondiale di oppio, dai talebani, che qui hanno resistito per anni agli attacchi delle forza Nato guidate dalla Gran Bretagna.

 

Con l’avanzata da terra e dall’aria verso i villaggi in cui sono asserragliati i guerriglieri, per i Marines si profila la più grande battaglia dai tempi di Falluja, la roccaforte dei ribelli iracheni assediata e conquistata nel novembre 2004. «Khanjar» prevede una prima fase di 36 ore molto aggressiva; al momento i marines non hanno avuto «alcun contatto con i nemici», riferiscono le fonti. Un portavoce militare americano, William Pelletier, ha detto che gli l'esercito, formato da circa 4.000 i Marines in azione assieme a 650 soldati e poliziotti afgani, è pronto a subire perdite, ma ha sottolineato che è «assolutamente necessario che nessun civile resti ferito» nelle operazioni. Un’offensiva parallela era stata lanciata la settimana scorsa dalle forze britanniche nelle province di Helmand e di Kandahar. «Dove arriveremo ci fermeremo e dove ci fermeremo manterremo il controllo e lavoreremo per assicurare la transizione e il passaggio di tutte le responsabilità alle forze afgane», ha dichiarato il generale americano Larry Nicholson. [...]

Modificato da Hicks
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Stavo sentento giusto adesso la cosa sulla cnn, pare abbiano eliportato un BCT intero.

 

Ormai la strategia è farlo fuori valle per valle con azioni localizzate e veementi, vedremo se si riuscirà almeno a portarli sul tavolo del negoziato.

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Ospite iscandar

che facciano sul serio!??!!?

 

Le truppe Usa scatenano l'offensiva nel sud: "Dove andremo, resteremo"

Utilizzate forze e mezzi senza precedenti, con lo spiegamento dell'aviazione

Afghanistan, marines all'attacco nell'Helmand

"La più grande operazione dal Vietnam"

 

afp_16166922_29470.jpg

KABUL - Le forze armate americane hanno tentato questa notte di strappare ai Taliban la strategica valle dell'Helmad, nel sud dell'Afghanistan, con quella che gli ufficiali Usa hanno descritto come la più grande operazione aerotrasportata mai compiuta dai marines dopo la guerra nel Vietnam.

 

All'attacco partecipano quasi 4.000 fra marines e altri militari Usa assieme a circa 650 soldati e agenti di polizia afgani. Sono mobilitati anche 50 aerei ed un numero imprecisato di elicotteri che hanno connotato l'offensiva soprattutto nei primi momenti.

 

L'operazione ha il nome in codice di "Khanjar" (colpo di spada) ed è caratterizzata rispetto a quelle condotte finora, ha dichiarato il generale di brigata Larry Nicholson, dalla "massiccia entità delle forze impiegate", ma anche dalla "velocità" dell'attacco e dal fatto che stavolta di punta a tenere le posizioni che verranno strappate ai ribelli islamici talebani: "Dove andremo, resteremo", ha detto il capo della brigata "Afghanistan" dei marines. Il riferimento, implicito, è agli eventi due anni e mezzo fa: sul finire del 2006, mesi dopo essersi insediate nel distretto di Musa Qala, truppe britanniche era state costrette a ritirarsi a causa degli attacchi quotidiani dei Talebani che presero l'omonima città principale nel febbraio 2007 installandovi un'amministrazione-ombra.

 

La valle dell'Helmand, in cui si coltiva grano e oppio, è controllata in gran parte dai ribelli talebani che hanno resistito per anni a forze Nato guidate dalla Gran Bretagna. Gli Usa, negli ultimi due mesi, hanno inviato nella provincia di Helmand 8.500 marines: è stato il maggiore dispiegamento di forze nell'ambito dell'annunciato aumento di truppe Usa dai 32 mila uomini di inizio anno ai 68 mila previsti per la fine del 2009.

 

L'Helmand è la maggiore provincia afghana per estensione (poco più piccola dell'intera Irlanda) ed è uno dei bastioni talebani nel sud dell'Afghanistan: vi si produce più della metà dell'oppio afgano che a sua volta alimenta il 90% del mercato mondiale dell'eroina. La popolazione della provincia è soprattutto pashtun, il maggiore gruppo etnico afghano tradizionalmente dominante nel paese.

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Si Iscandar, fanno sul serio. Quei Marines portano un messaggio del pragmatismo di Obama.

 

Questa è una grande opportunità di raccogliere la fiducia degli abitanti dell'intera provincia, e sarà essenziale evitare vittime fra i civili.

Modificato da -{-Legolas-}-
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Ospite iscandar
Si Iscandar, fanno sul serio. Quei Marines portano un messaggio del pragmatismo di Obama.

 

Questa è una grande opportunità di raccogliere la fiducia degli abitanti dell'intera provincia, e sarà essenziale evitare vittime fra i civili.

 

 

la seconda parte è sempre essenziale...

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Si Iscandar, fanno sul serio. Quei Marines portano un messaggio del pragmatismo di Obama.

 

Questa è una grande opportunità di raccogliere la fiducia degli abitanti dell'intera provincia, e sarà essenziale evitare vittime fra i civili.

Quoto, è la possibilità per una svolta decisiva e iniziare a chiudere la partita.

 

Intanto trapela qualche indiscrezione sulla battaglia in corso, dal sito della CNN:

 

(CNN) -- Taliban fighters in Afghanistan faced a vise grip from a big U.S.-led offensive in southern Afghanistan and a Pakistani troop deployment at the border to halt militants fleeing the push.

 

The U.S. military did not immediately provide details of the fighting when it announced the push Thursday, but a Taliban spokesman said the group's fighters had killed 33 soldiers and destroyed several vehicles.

 

NATO forces said no casualties were reported, adding that all the Taliban claims were false. CNN could not independently verify the Taliban claims because of safety and access reasons. [...]

Modificato da Hicks
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sul 'Giornale' di oggi, bella intervista (e chiarificatrice...) al Generale Bertolini:

 

Il generale Bertolini: "Più soldati non servono"

di Luciano Gulli

 

«La situazione è seria, inutile negarlo. Nel sud del Paese, soprattutto nella provincia di Helmand, a Kandahar, a Paktika, nei santuari del Waziristan pakistano, nelle vastissime aree dove si coltiva il papavero da oppio, c'è una guerra vera e propria». Il generale Marco Bertolini, capo di Stato Maggiore di Isaf - numero due della forza internazionale schierata in Afghanistan - non si fa illusioni. Vede anche lui che gli «insorti» guadagnano terreno, spadroneggiando in aree sempre più vaste del Paese. Ma vede anche i progressi dell'esercito e della polizia afghani, la loro tenacia, i loro primi successi. E forse anche solo per senso del dovere si dice ottimista.

 

Siamo in guerra anche noi italiani?

«Diciamo così: noi non siamo in guerra perché non c'è una dichiarazione di guerra. L'Italia, insieme con altri 41 Paesi, è schierata accanto al governo afghano. Il quale deve fronteggiare una forte opposizione armata. Mentre in altri teatri abbiamo condotto operazioni di peacekeeping, mettendoci in mezzo a due contendenti, qui stiamo conducendo un'operazione di peace enforcing».

 

Una volta si sarebbe detto che chi vuole imporre la sua pace con le armi è virtualmente in guerra. Dunque sarebbe meglio abituarsi all'idea. A proposito: c'è una strategia, un unico comando degli insorti? E soprattutto: chi sono?

«Il campo avversario è composto da varie entità: ci sono i talebani, i signori della guerra come Hekmatyar e Haqqani, ma ci sono anche le bande criminali dei grandi trafficanti di oppio. Non hanno una strategia e neppure una linea unica di comando. Sono divisi per aree. Il loro obiettivo è abbattere il governo, tornare a imporre l'emirato del mullah Omar».

 

A noi italiani è stata assegnata la difficile regione di Herat. Tra noi e gli spagnoli, circa 3mila uomini. Un'inezia.

«È vero. Il personale non basta. Ma non sarebbe sufficiente neppure se fosse il triplo. È l'esercito afghano che deve vincere la sua guerra. Noi siamo di supporto. Ma questa insurrezione si combatte soprattutto su altri fronti».

 

In che modo?

«Fornendo sicurezza alla popolazione, aiutando il governo a imporre la sua autorità e favorendo la ricostruzione e lo sviluppo. Ciò significa: strade percorribili con sicurezza, ospedali raggiungibili, medici addestrati, scuole che funzionino. È su nodi cruciali come questi che si gioca il futuro dell'Afghanistan».

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Anche se trattasi di un'azione in territorio pakistano penso che possa stare qui come conseguenza dell'operazione di ieri

 

Dal sito della CNN

 

Pakistan: Suspected U.S. drone attack kills 15

ISLAMABAD, Pakistan (CNN) -- A suspected U.S. drone attack killed at least 15 people in northwest Pakistan Friday morning, Pakistani officials said.

 

The missile strikes in South Waziristan targeted a suspected Taliban hideout, Pakistani intelligence officials said.

 

The attack, three missiles shot from an unmanned drone, killed 15 and wounded as many as 25, the officials said.

 

Taliban officials in the area also confirmed the attack, but had a higher death toll,saying 17 were killed and 35 were wounded.

 

A Taliban top man, who did not want to be named, told CNN by phone that the missiles hit the Jihadi center of commander Mufti Noor Wali Mehsud in the village of Sarokai Kokat Khel.

 

The people killed and wounded were Taliban fighters, the Taliban official said. But others in the village were scared to go out of their homes and retrieve the bodies because of the possibility of another missile attack.

 

Two of the missiles hit the center, but one did not, the official said.

 

The U.S. military routinely offers no comment on reported drone attacks. However, the United States is the only country operating in the region known to have the ability to launch missiles from drones, which are controlled remotely.

 

Pakistan has complained that the attacks have killed hundreds of civilians.

Modificato da Hicks
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Ospite iscandar
Gli Usa: violenti combattimenti contro a Helmand

Afghanistan, catturati insorti

«È una battaglia infernale»

Prosegue l'offensiva militare americana contro i talebani. Presi ribelli in un'operazione congiunta parà-esercito

KABUL - L’esercito americano è impegnato da alcune ore in violenti combattimenti contro i talebani nella provincia di Helmand, nel sud dell’Afghanistan: lo ha confermato il generale Larry Nicholson, comandante del corpo dei Marines. L'offensiva americana si è trasformata in una «battaglia infernale» ha detto Nicholson alla France Presse. La brigata 2/8 dei marines sta avendo difficoltà nell'avanzare nel sud.

 

IN CAMPO 4 MILA MARINES - Ieri 4.000 soldati Usa e 650 afgani hanno dato il via all’operazione "Khanjar", "colpo di spada", che mira a liberare la provincia dai talebani. Fonti militari hanno fatto sapere che un marine è morto e altri sono rimasti feriti.

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Dalla rubrica "Cronaca - News" del sito "Congedati Folgore", http://www.congedatifolgore.com/ , riporto l'articolo seguente:

 

LA FOLGORE IN PRIMA PAGINA

 

Sabato, 4 Luglio 2009

by webmaster

 

 

PARMA - Anche oggi la Folgore è in prima pagina su tutti i giornali, telegiornali e notiziari. Inutile citarli tutti. E così è ormai da 40 giorni.

Parlano dell'attacco suicida a una nostra pattuglia del 187mo.

 

E' preoccupante sapere cosa accade ogni giorno in Afganistan per chi, come noi paracadutisti "maturi" in congedo, vede in quei ragazzi i propri figli, prima che i propri fratelli di Basco.

 

E vorremmo essere lì. Magari -chissà- uno della redazione a breve potrebbe esserci, a portare il nostro saluto e raccontare la loro azione.

 

Delle interviste rilasciate ai telegiornali e dalla veloci conversazioni che il nostro webmaster ha avuto con i Comandanti, colpiscono la congruità, la lucidità di analisi e la calma che trapela dalle loro parole.

 

I Generali Bertolini (capo di stato maggiore ISAF) e Castellano (Comandante del settore west) stanno lavorando in perfetta sinergia con tutti i loro colleghi, anche di altri contingenti, e la Folgore viene additata come esempio di "macchina" efficiente e produttiva.

 

Lo splendido lavoro del 187mo, del 183mo, del 186mo, dell'8°, del nono regimento e del 185° RRAO appare come una azione costante, ininterrotta, coordinata, sinergica, omogenea, quasi travolgente. Gli insorgenti non se lo aspettavano.

 

In Afganistan, quindi, c'era bisogno dei Paracadutisti, abituati a uscire dalla basi e andare in profondità in territorio ostile, dove sanno operare in nuclei veloci, in perfetta sincronia, ma autonomi nelle decisioni e-soprattutto- addestrati e lucidi.

 

I comandanti delle piccole unità sul terreno -marescialli capi o tenenti o capitani- sono perfettamente in sintonia con i propri uomini e con i superiori, con i quali si addestrano in Patria tutto l'anno da molto tempo.

 

Le reazioni sono sempre state lucide, congrue e risolutive. Dopo ogni assalto si è puntualmente ottenuta la neutralizzazione del centro di fuoco ostile, prima del ripiegamento

 

Un successo del lavoro di squadra.

 

Mi è stata riferita la calma di un maresciallo comandante di un piccolo convoglio che, al microfono, veniva informato della partenza di alcuni RPG verso di lui. Con freddezza ha istruito gli uomini, ha reagito al fuoco e ha neutralizzato gli attaccanti. Serena e lucida calma. Ripetutamente. Niente urla, niente agitazione scomposta ma ordini chiari e velocità di reazione.

 

Solo chi è abituato a farlo, sa come fare.

 

Da quando la Folgore ha iniziato a rispondere colpo su colpo agli attacchi diretti degli insorgenti, questi sembrano quasi disorientati e stanno cambiando strategia.

 

Non lo diciamo noi ma il generale Castellano, che ritiene sia in corso un cambiamento, che ha definito "subdolo": ordigni e autobombe invece di azioni dirette, per sfuggire alla superiorità tecnica e militare dei nostri.

 

Lavorare in pattuglia 10-16 ore al giorno, costretti nel giubbotto antiproiettile, con addosso il life-jacket rifornito al massimo, a 40 gradi di calore, con l'attenzione a mille, non ha diminuito le loro capacità.

 

Lo dimostra la "RAI" (reazione automatica istintiva), che arriva puntuale e precisa in ogni momento.

 

I numerosi attentati e assalti a fuoco non li hanno demotivati, anzi.

 

L'esercito afgano, che la Folgore deve assistere e aiutare a riprendere il controllo della propria terra, ci guarda con rispetto e ammirazione. E loro, credetemi, sono veri guerrieri, che combattono da quando sono nati.

 

Questa era la strada da percorrere.

 

Lo aveva capito il Generale Bertolini sin dalla "Nibbio", quando, nel 2003 aveva disorientato anche gli alleati, uscendo dalle basi e agendo in profondità.

 

Non voglio dimenticare il lavoro "defilato" degli acquisitori obbiettivi e degli incursori del Nono Reggimento, sparpagliati sul terreno e sui monti, proteggono i nostri ragazzi e gli forniscono indicazioni utili. I mortaisti ne sanno qualcosa.

 

Aviazione e aeronautica lavorano all' unisono. Un'altra pedina di un meccanismo ben addestrato.

 

I mortaisti dei Reggimenti non potevano far meglio.

 

Una precisione di fuoco (obbiettivi centrati al primo colpo) che non si inventa ma che si raggiunge con ore e ore di addestramento "in bianco" o a fuoco, in Patria. I risultati sono quelli di essere stati chirurgici nelle reazioni e di non avere mai colpito civili, nonostante gli insorgenti siano sempre a ridosso di villaggi abitati, per farsi scudo.

 

Un tenente di 27 anni, comandante di una linea di tiro di mortai "Thomson" da 120mm, del 186mo ha detto a un giornalista, durante un attacco: "sparare adesso un colpo verso la sorgente di fuoco sarebbe inutile. Procurerebbe solo danni al villaggio senza risultati. Rimandiamo l'azione. Probabilmente gli insorgenti si stanno già spostanto".

 

Saggezza, conoscenza dei propri mezzi, calma e autonomia decisionale. La Folgore, insomma.

 

A tutti i liveli, dal caporalmaggiore capo macchina al Generale.

 

La nostra azione appare così efficace perchè è forte, serena, ragionata, fatta in profondità e condotta da Ufficiali che conoscono i propri uomini e da uomini che conoscono i propri ufficiali.

 

Noi lo sappiamo bene: non è fortuna, non è un caso.

 

Gli equipaggiamenti sono adeguati

 

Tutti coloro con cui abbiamo parlato, dal paracadutista al Generale, hanno definito adeguati e in alcuni casi eccellenti ( LINCE, BUFFALO, PREDATOR, MANGUSTA) gli equipaggimenti e i mezzi a disposizione. La Difesa, lo SMD e lo SME non fano mancare nulla a chi è impegnato in questa missione.

 

Una volta, lo sapete, si tendeva a fare "molta resa con poca spesa". Da qualche anno a questa parte i vertici delle Forze Armate si sono guadagnati l'attenzione dei Governi a colpi di sacrifici degli uomini e di successi internazionali.

 

Complimenti a tutti.

Siamo orgogliosi di Voi.

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Leggendo questa notizia del 3 Luglio, credo che oltre all'intesa sul nucleare firmato oggi, ci sia una firma su un accordo per il mantenimento del transito sull'importante via di rifornimento dell'Afghanistan attraverso la Russia.

 

fonte: http://www.air-attack.com/news/article/377...nsit-deals.html

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Dal sito della CNN il pakistan fa una proposta che ha il suo prezzo

 

Pakistan says Taliban leader will talk to U.S.

(CNN) -- Pakistan's military has declared that not only is it in contact with Afghan Taliban leader Mullah Mohammed Omar but that it can bring him and other commanders to the negotiating table with the United States.

The acknowledgment of on-going communication with Taliban forces using sanctuary in Pakistan to launch military strikes against U.S. troops in neighboring Afghanistan is part of a new diplomatic overture to help the Obama administration find an end to the long-running conflict.

In a CNN exclusive interview, Pakistan military spokesman Maj. Gen. Athar Abbas said in return for any role as a broker between the United States and the Taliban, Pakistan wants concessions from Washington over Islamabad's concerns with longtime rival India.

And senior U.S. officials have told CNN the Obama Administration is willing both to talk to top Taliban leaders and to raise some of Pakistan's concerns with NATO's Afghan force commanders conceding the military fight against the Taliban in key areas of Afghanistan is at a "stalemate" and that a recent influx of American combat troops is hoped to break the deadlock, the consensus among military and diplomatic figures in the region is that the United States cannot win the war in Afghanistan militarily.

[...]

Modificato da Hicks
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