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Afghanistan - Topic ufficiale


Thunderalex

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temo che l' italiani brava gente non c'entri , la coalizione paga per ogni ordigno denunciato , cosi come i talebani pagano per ogni ordigno piazzato .

non a caso McChrystal ha scritto a chiare lettere che in una guerra contro insurrezionale ''money is a weapon ''

Per la miseria. Sarebbero queste le motivazioni delle gente a cui "portiamo la democrazia"?

Piazzano una mina o la tolgono in base a chi paga (o ammazza) di più?

Ma che ci stiamo a fare? A parlarci addosso?

Mi pare evidente che a quelli non gliene frega un tubo di quello che possiamo vendergli, neanche capiscono quello che cerchiamo di dirgli, quindi secondo me perchè non lasciamo che si scannano tra di loro per benino come sono abituati e poi non trattiamo con il più forte ?

 

@ Marco9023: per l'Iraq si quello che hai scritto mi pare giusto, ma dopo il '91 io non ho seguito più molto, quindi....

Modificato da Hobo
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A loro interessa poco la democrazia.

Devi capire che hanno una mentalità totalmente diversa che noi non riusciamo a capire.

L'unica cosa che è internazionale sono i soldi.

Comunque qualcuno sa rispondere alla mia domanda??

P.s. grazie Hobo, accetto sempre consigli se c'è qualcosa di importante che ho tralasciato.

Modificato da marco9023
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Mi pare evidente che a quelli non gliene frega un tubo di quello che possiamo vendergli, neanche capiscono quello che cerchiamo di dirgli, quindi secondo me perchè non lasciamo che si scannano tra di loro per benino come sono abituati e poi non trattiamo con il più forte ?

Non è una cosa fattibile.

Se ce ne andassimo ora, i terroristi riconquisterebbero il paese in 2 mesi, forse lo faranno anche con noi (vedi dichiarazioni di karzai) ma forse no.

Dopo aver riconquistato il paese, non ci penserebbero due volte a fare una cosa in grande stile tipo 11 settembre, non sugli aerei ma la prima cosa che mi viene in mente sono le navi.

Io prendo spesso le navi per andare in vacanza e vi posso dire che prima di salire in nave controllano solo il biglietto.

Cioè, io potrei avere la macchina piena di armi o esplosivo e mi farebbero entrare.

Nel periodo estivo a bordo ci possono essere intorno alle 1200 persone.

Insomma farebbero più di un terzo dei morti dell'11 settembre.Dall'11 settembre tutti pensano che per fare una strage sia necessario un aereo.

Su una nave crocera ci saranno anche 2000 persone, la metà dell'11 settembre, basta avere qualche fucile e 2000 proiettili.

Una strage assicurata.Ma prima deve succedere la tragedia e poi si prendono le precauzioni, di sicuro i passeggeri morti ringrazierebbero.

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Fra due giorni ho gli esami e sono intenzionato a parlare della guerra in iraq, ho studiato su wikipedia visto che il libro di storia non cita nemmeno questa guerra e da un solo paragrafo alla prima guerra del golfo.

 

Trovo sbagliato parlare di eventi contemporanei in storia, specie in una situazione ideologizzata come quella Italiana, e comunque wikipedia è quanto di peggio ci possa essere, magari prova con quella Inglese.

 

 

Quindi nel marzo 2003 una coalizione di stati tra cui l'italia invase l'iraq.

 

Errore

 

Purtroppo il governo ha privilegiato i curdi e gli sciiti discriminando i sunniti.E' scoppiata una guerra civile fatta da attentati e attualmente si sta cercando di risolverla.

 

I curdi c'entrano poco, sono una minoranza geograficamente localizzata, il grosso problema è tra sciiti, maggioritari e sempre tenuti in condizione di inferiorità, e sunniti, da sempre egemonici nel paese.

La soluzione dell'azione COIN di Petereaus è stata proprio riportare i sunniti verso un posto più importante nella guida del paese, specie a livello locale, che ha portato ad una sostanziale emarginazione, con successiva distruzione, delle milizie di Al Quaeda.

La situazione attuale è pressochè stabile, anche se il pericolo per il futuro è sempre quello della scissione del paese in più tronconi, senza considerare che gli attuali leader sciiti sono pericolosamente vicini all'Iran.

L'importante è che dopo il ritiro gli americani mantengano comunque basi e uomini in Iraq per dimostrare una presenza credibile, sennò si rischia di veder nascere uno stato-fantoccio Iraniano che porterebbe Teheran a controllare buona parte delle riserve petrolifere mondiali, oltre a mettere a serio rischio i paesi del golfo.

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La situazione attuale è pressochè stabile, anche se il pericolo per il futuro è sempre quello della scissione del paese in più tronconi, senza considerare che gli attuali leader sciiti sono pericolosamente vicini all'Iran.

L'importante è che dopo il ritiro gli americani mantengano comunque basi e uomini in Iraq per dimostrare una presenza credibile, sennò si rischia di veder nascere uno stato-fantoccio Iraniano che porterebbe Teheran a controllare buona parte delle riserve petrolifere mondiali, oltre a mettere a serio rischio i paesi del golfo.

Ma che bell'idea ebbe Bush dabliù.....

Dici che è tardino per farsi amico l'Iran?

 

marco9023 ha scritto. Se ce ne andassimo ora, i terroristi riconquisterebbero il paese in 2 mesi, forse lo faranno anche con noi (vedi dichiarazioni di karzai) ma forse no.

Dopo aver riconquistato il paese, non ci penserebbero due volte a fare una cosa in grande stile tipo 11 settembre...

 

Secondo me è proprio quello che succederà: dopo che ce ne saremo andati l'Afghanistan ritornerà quello di sempre, la Storia non insegna nulla. A quelli non gliene frega niente di niente, ragionano in un altro modo. Gli interessano solo l'oppio e i loro affari, da secoli e secoli e secoli e le cose gli piacciono all'antica.

Come cavolo si fà a pensare di poterli far diventare di botto dei cittadini modello del ventunesimo secolo? Quelli vivono nell'anno Mille, anzi no al tempo di Conan il Barbaro. Non gliene frega nulla di chi comanda, basta solo che sia uno di loro e che ammazzi di tanto in tanto qualcuno in modo orribile, così sono tutti contenti.

Sono passati nove anni e Osama B. L. è ancora uccel di bosco: io inizio ad avere dubbi sulla determinazione del Governo degli Stati Uniti. Da che ne so io, per queste cose basta rivolgersi alla gente giusta.

"Signor Filargi, lei è di Napoli giusto?"

"Si, si..."

"E allora se la ricorda la Camorra, si?"

"Si, si..."

"Bene, la Camorra è piccola, Noi siamo grandi. Se lei apre la bocca, noi la troviamo. Non importa se si nasconde in un sottomarino in fondo all'oceano: noi la troviamo lo stesso.... ha capito bene?"..............

 

Jack Nicholson, "L'onore dei Prizzi".

 

 

Ma che NATO e NATO, e ISAF e USAF e compagnia bella...

Bastava solo chiedere alla gente giusta secondo me, con un bel paio di pinze e una buona saldatrice e il 12 settembre 2001 veniva fuori TUTTO: chi aveva fatto cosa e perchè.... Anzi, scommetto che Osama B. L. si costituiva spontaneamente e felice di farlo, è chiaro?

E invece, dopo nove anni non sono stati in grado di trovarlo? Insomma, secondo me qua c'è qualcosa che non va.

 

godfather2.jpg

Modificato da Hobo
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  • 3 settimane dopo...

Son pienamente d'accordo sul fatto che si debba SEMPRE considerare la storia di un luogo prima di trarne le conclusioni.

Un ottimo Riassunto sull'Afghanistan lo si trova qua:

 

Negli anni ’60, quando gli Stati Uniti combattevano in Laos una guerra segreta utilizzando l’esercito Hmong dell’oppio di Vang Pao come suo mandatario, l’Asia sudorientale produceva il 70% dell’oppio illegale del mondo. Dopo l’invasione sovietica dell’Afghanistan, la produzione dell’Afghanistan, controllata dai signori della droga appoggiati dagli Stati Uniti, che fino ad allora aveva rivaleggiato con la produzione dell’Asia sudorientale, venne eliminata. Dal 2002, la produzione afghana di oppio, incoraggiata sia dai talebani che dai signori della droga appoggiati dagli Stati Uniti, ha raggiunto il 93% della produzione mondiale illegale: una prestazione senza confronti.

 

Il grafico riprodotto nell'illustrazione, tratto dal UN World Drug Report [Rapporto Mondiale sulle Droghe delle Nazioni Unite] del 2008, mostra la crescita sbalorditiva della produzione afghana di oppio seguita all'invasione americana.

 

Negli anni ’80, gli Stati Uniti sostennero in Afghanistan i fondamentalisti islamici, i mujaheddin, contro i sovietici. Per finanziarsi la guerra, i mujaheddin ordinarono agli agricoltori di coltivare l’oppio come pedaggio alla rivoluzione. Lungo il confine col Pakistan, i leader afghani e i cartelli locali, sotto la protezione dell’intelligence pakistana, gestivano centinaia di raffinerie di eroina. Quando la Mezzaluna d’Oro dell’Asia sudoccidentale eclissò il Triangolo d’Oro dell’Asia sudorientale come centro del traffico di eroina, fece alzare i tassi di tossicodipendenza in Afghanista, Iran, Pakistan e Unione Sovietica in modo vertiginoso.

 

Per nascondere la complicità statunitense nel traffico della droga, venne chiesto ai funzionari della Drug Enforcement Agency (DEA) di stare alla larga dai narcotraffici degli alleati degli Stati Uniti e dal sostegno da essi ricevuto dall’Inter Service Intelligence (ISI) del Pakistan e dai favori delle banche pakistane. Il compito della CIA era di destabilizzare l’Unione Sovietica per mezzo del sostegno all’islam fondamentalista all’interno delle repubbliche centro-asiatiche, e così sacrificarono la guerra alla droga per combattere la Guerra Fredda. Il loro compito era di danneggiare i sovietici il più possibile. Sapendo che la guerra con la droga avrebbe accelerato il crollo dell’Unione Sovietica, la CIA facilitò le attività dei ribelli anti-sovietici nelle province dell’Uzbekistan, della Cecenia e della Georgia. Le droghe vennero usate per finanziare il terrorismo e le agenzie di intelligence occidentali usavano il loro controllo sul narcotraffico per influenzare i gruppi politici in Asia Centrale.

 

L’esercito sovietico si ritirò dall’Afghanistan nel 1989, lasciando sul campo una guerra civile - tra i mujaheddin finanziati dagli Stati Uniti e il governo sostenuto dai sovietici - che durò fino al 1992. Nel caos che seguì alla vittoria dei mujaheddin, l’Afghanistan scivolò in un periodo di guerra per bande in cui l’oppio crebbe in modo vigoroso.

 

Dal caos emersero i talebani, che si impegnarono a eliminare i signori della guerra e ad applicare un’interpretazione stretta della legge islamica (sharia). Presero Kandahar nel 1994, ed ampliarono il loro controllo dell’Afghanistan, conquistando Kabul nel 1996, e proclamando l’Emirato Islamico dell’Afghanistan.

 

Sotto la politica del governo talebano, la produzione di oppio in Afghanistan venne messa a freno. Nel Settembre del 1999, le autorità talebane emisero un’ordinanza che ordinava a tutti i coltivatori di oppio dell’Afghanistan di ridurre la produzione di un terzo. Una seconda ordinanza, promulgata nel Luglio del 2000, ordinava ai coltivatori di cessare del tutto la coltivazione dell’oppio. Ordinando la messa al bando della coltivazione dell’oppio, il Mullah Omar definì il traffico di droga “anti-islamico”.

 

Di conseguenza, il 2001 fu l’anno peggiore per la produzione globale di oppio nel periodo tra il 1990 e il 2007. Durante gli anni ’90, la produzione globale di oppio raggiunse la media di oltre 4.000 tonnellate. Nel 2001, la produzione di oppio precipitò a meno di 200 tonnellate. Sebbene non venne riconosciuto dal governo Howard, che se ne attribuì il merito, la penuria di eroina in Australia del 2001 era dovuta ai talebani.

 

Dopo l’attacco al Pentagono e alle Torri Gemelle dell’11 Settembre 2001, gli eserciti dell’alleanza del nord, guidati dalle forze speciali statunitensi, distrussero le forze talebane in Afghanistan. Il bando dell’oppio venne tolto e, con i signori della guerra sostenuti dalla CIA di nuovo al potere, l’Afghanistan divenne di nuovo il principale produttore di oppio. Nonostante i dinieghi ufficiali, Hillary Mann Leverett, ex addetto del National Security Council per l’Afghanistan, confermò che gli Stati Uniti sapevano che i ministri del governo afghano, incluso il ministro della difesa del 2002, erano coinvolti nel traffico della droga.

 

Schweich scrisse sul New York Times che “la narco-corruzione arrivò ai vertici del governo afghano”. Disse che Karzai era restio a combattere i grandi signori della droga nella sua roccaforte politica al sud, dove viene prodotta la maggior parte dell’oppio e dell’eroina del paese.

 

Il più importante di questi sospetti signori della droga era Ahmed Wali Karzai, il fratello del Presidente Hamid Karzai. Si è detto che Ahmed Wali Karzai abbia orchestrato la fabbricazione di centinaia di migliaia di schede elettorali fasulle per il tentativo di rielezione del fratello nell’Agosto del 2009. È stato anche ritenuto responsabile della presentazione di dozzine di cosidetti seggi elettorali fantasma – esistenti solo sulla carta – usati per fabbricare decine di migliaia di schede fasulle. Funzionari statunitensi hanno criticato il suo controllo “para-mafioso” dell’Afghanistan meridionale. Il New York Times ha riferito che l’amministrazione Obama si è ripromessa di prendere serie misure contro i signori della droga che permeano gli alti livelli dell’amministrazione del Presidente Karzai, e che ha fatto pressioni sul Presidente Karzai affinché allontanasse suo fratello dall’Afghanistan del sud, ma lui si è rifiutato.

 

“Karzai ci sta giocando come un imbroglione”, ha scritto Schweich. “Gli Stati Uniti hanno speso miliardi di dollari per lo sviluppo infrastrutturale; gli Stati Uniti e i loro alleati hanno combattuto i talebani; gli amici di Karzai hanno avuto la possibilità di diventare più ricchi col traffico della droga. Karzai aveva per nemici dei talebani che hanno fatto profitti con la droga, ma aveva un numero anche maggiore di amici che l’hanno fatto”.

 

jiggens.jpg

 

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Sinceramente poco mi importa, possono produrre tutto l'oppio del mondo basta che non ci mandino terroristi a farsi saltare dalle nostre strade.

 

L'eroina uno è libero scegliere se assumerla o no, un attentato terroristico lo subisci e basta.

 

Anzi fosse per me liberalizzerei il mercato dell'oppio per stabilizzare l'afghanistan.

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Sono gli agricoltori afghani a volere coltivare l'oppio, che rende dieci volte le altre colture. Che poi i signori della guerra siano li ad aprofittarne non è un mistero, e nemmeno che puntino in fucile in faccia a chi si rifiuta di coltivarlo è un mistero, misi un link in questa discussione qualche tempo fa.

 

Quest'anno c'è una malattia che affligge l'oppio, che ne sta riducendo il raccolto di un terzo. I contadini si lamentano con gli occidentali, pensando che siano loro (noi) a non volerglielo farlo raccorgliere.

 

The Taliban’s public relations strategy against the offensives includes trying to convince local residents that Western troops will destroy their poppy crops, and in recent weeks Afghan farmers have started blaming the American and NATO militaries for spreading the disease, United Nations officials say. In many places, the blight has wiped out more than half of individual poppy fields.

Però, siccome la riduzione del raccolto, fa aumentare il valore delle riserve in mano ai signori della guerra, non mi venire a dire che per dare a loro, la NATO mette i contadini alla fame perchè non ci credo.

Besides fueling the propaganda war, the blight might also help the insurgency by giving prices a boost. Reduced production is causing prices for fresh opium to soar as much as 60 percent, after years of declining prices, according to the executive director of the United Nations Office on Drugs and Crime, Antonio Maria Costa.

 

http://www.nytimes.com/2010/05/13/world/asia/13opium.html?_r=1

 

http://www.google.com/hostednews/afp/article/ALeqM5iB1fmWmfIzOVunOoNFpBWIZOMS1g

 

 

 

 

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Ottimo riassunto davvero pinkopallo, quali sono le tue fonti?

 

Rileggendo il topic mi è tornato in mente un libro che lessi alcuni anni fa, intitolato "afghanistan anno 0" e scritto da giulietto chiesa. Il libro è uscito subito prima dell'attentato alle torri e racconta un pò la storia recente dell'afghanistan. Lo scirttore fa un'analisi abbastanza dettagliata degli interessi geopolitici che ruotano intorno all'afghanistan, arrivando a ipotizzare un imminente intervento occidentale proprio in ragione di questi interessi.

 

Secondo giulietto chiesa europa e stati uniti sarebbero interessati ad avere, alla guida dell'afghanistan, un interlocutore "affidabile", in grado di assicurare il controllo dell'intero territorio afghano. In questo modo sarebbe possibile costruire un oleodotto, che porterebbe il gas naturale dell'asia centrale in europa, senza passare dall'iran. Un afghanistan stabile permeterebbe inoltre di smorzare la tensione lungo il confine col pakistan, alleato degli stati uniti, e già minacciato lungo il confine orientale dall'india.

Gli stati uniti sperarono, negli anni '90, di aver risolto i loro problemi in afghanistan con l'avvento dei talebani (favorito dagli stessi stati uniti). Le loro aspettative furono deluse da un governo che non si impegnò nella ricostruzione del paese, che non era in grado di controllare adeguatamente un territorio in cui i signori della guerra e dell'oppio avevano ancora troppo potere, e che era di matrice fondamentalista.

 

Beh, questa è la tesi del libro, per sommissimi capi. Mi sembrò plausibile, e mi sembra plausibile tutt'ora. Certo l'attentato alle torri assume tutto un altro significato, alla luce di questa lettura.

Tralasciandogli i vari teoremi sull'11 settembre (siamo d'accordo sul fatto che le torri non se le sono tirate giù da soli, almeno direttamente!), volevo sottoporvi questa versione dei fatti, ben consapevole del fatto che la vedete in modo totalmente diverso e confidando che sarete in grado di metterla in discussione, stimolando così ulteriori ricerche.

 

 

spero non se ne sia già parlato, in questo caso mi scuso con gli utenti.

 

Saluti a tutti

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Giulietto chiesa? Il complottista dell'11 settembre? Quello che ha fregato migliaia di euro per fare un inutile film di propaganda antiamericana? Quello che si è candidato alle europee con il partito filorusso stalinista lituano?

 

Ah beh una fonte di tutto rispetto, certo.

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Giulietto chiesa? Il complottista dell'11 settembre? Quello che ha fregato migliaia di euro per fare un inutile film di propaganda antiamericana? Quello che si è candidato alle europee con il partito filorusso stalinista lituano?

 

Ah beh una fonte di tutto rispetto, certo.

 

 

Ah è lui?

 

Pardon, non avevo notato il nome "illustre".

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Ottimo riassunto davvero pinkopallo, quali sono le tue fonti?

Scusami, dimenticato :lol:http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=18768

Cmq ce ne son davvero tante di fonti a riguardo, ne parlava pure l'espresso per citarne uno nazionale. Se googli un po' ne trovi a bizzeffe.

 

Altra fonte interessante,che spiega un po' in anteprima i dissapori di McChrystal, la trovi qua: http://it.equilibri.net/articolo/12162/Afghanistan__brogli_elettorali_e_nuova_strategia_USA

 

In rlievo:

 

Il Generale McChrystal, comandante delle forze USA in Afghanistan ha da poco inviato un rapporto alla Difesa nel quale pone l’accento sulla necessità di schierare più truppe. Secondo il generale, se le forze statunitensi non verranno aumentate, la guerra in Afghanistan si rivelerà un fallimento. Decisione difficile per il Presidente Obama che si trova già a far fronte alla voci scettiche in seno al Partito Democratico. Il quadro si complica ulteriormente con le accuse di traffico di stupefacenti che gravano sul probabile futuro vicepresidente afghano Fahim, braccio destro di Karzai in questa campagna elettorale. Il governo che gli Stati Uniti hanno appoggiato negli anni passati sta subendo critiche durissime a causa delle accuse di traffici illeciti e corruzione. Tanto da spingere il paese verso il ballottaggio. Il problema è come affrontare i mesi che precederanno la nuova fase elettorale, dal momento che la situazione delle forze americane e NATO è già sufficientemente critica. Il presidente Obama per ora sottolinea che non prenderà decisioni avventate in questo momento e cercherà di rielaborare una nuova strategia al più presto, cercando di capire quali sono le priorità. In effetti, una scelta d’impulso potrebbe fare precipitare tutto nel caos, come le decisioni dell’amministrazione Bush hanno dimostrato. Qualcosa però può essere fatto fin da subito: si potrebbero adottare quelle misure che il generale McChrystal si ostina a sottolineare, come la riduzione delle perdite civili tramite la diminuzione del ricorso agli attacchi aerei, cercare di prevenire gli errori delle forse ISAF che causano queste perdite, focalizzarsi sull’addestramento delle forze afghane e sul programma contro la corruzione. In breve: protezione per i civili e credibilità del governo e delle forze afghane. Il problema è che alcuni membri del Partito Democratico e in generale l’opinione pubblica americana pensano che ci sia ancora un modo per evitare di investire più forze e capitali in Afghanistan, ma non è così. L’unica strada possibile è la ricostruzione del paese: legittimità del governo, addestramento dell’esercito, lotta alla corruzione e al narcotraffico, costruzione di infrastrutture e protezione dei civili. Per fare tutto ciò c’è bisogno di fondi e prima gli Stati Uniti riusciranno a comprendere che questa è l’unica alternativa rimasta, prima potranno mettere in moto nuove strategie per la realizzazione di questo immenso progetto e la conseguente riuscita della propria “missione”.

 

@Legolas: Sono gli agricoltori afghani a volere coltivare l'oppio, che rende dieci volte le altre colture.

Inesatto.

Il governo afghano in passato aveva lanciato Programmi di Incentivi che valorizzavano la conversione da Papavero a agricoltura Tradizionale, e si era impegnato a costruire nuove strutture per gli Afghani.

Il problema e' che non si e' mai fatto nulla di concreto e ovviamente gli agricoltori che ci campano con quello che coltivano, non vedendo incentivi son tornati a Produrre Oppio.

 

@altri: Lasciamo stare i complotti sull'11/9 plz che son OT.

Alla fine mi piace l'idea romantica ufficiale che la piu grande potenza militare del mondo, con tutta la sua supremazia militare e tecnologica si sia fatta fregare da un gruppo di cavernicoli armati di temperini violando in modo cosi' plateale tutte le procedure di difesa previste dal pentagono :rolleyes:.

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Leggendo Panorama Difesa di ottobre ho notato che si parla di un'offensiva da parte di Italia, USA, Spagna e forze afghane nella zona di Bala Burghab. Si chiama operazione Murghab.

Ma è un offensiva sul serio? (Noi non dovremmo teoricamente farle visto che dovrebbe sempre teoricamente essere una missione di pace)

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Leggendo Panorama Difesa di ottobre ho notato che si parla di un'offensiva da parte di Italia, USA, Spagna e forze afghane nella zona di Bala Burghab. Si chiama operazione Murghab.

Ma è un offensiva sul serio? (Noi non dovremmo teoricamente farle visto che dovrebbe sempre teoricamente essere una missione di pace)

Panorama Difesa, come altre riviste di settore, raccontano la verità. E' un'ipocrisia assurda quella del governo italiano, ormai dovrebbe essere palese, anche per chi ancora parla di missione di pace. Chi ci è stato conosce la verità, in particolare i reparti di special forces che vengono spremuti abbastanza in quelle operazioni per le quali è stato coniato un termine apposito: difesa attiva. Accadeva negli anni '90 quando l'AMI compiva incursioni con i Tornado ECR nei Balcani (con missili HARM, tipicamente da autodifesa), accade ora, con i Mangusta schierati in un numero non trascurabile (dagli otto ai 10 a seconda della disponibilità) che più di una volta hanno scortato le colonne NATO o esplorato le zone di sbarco aeromobile, tutte operazioni che poco hanno a che vedere con la "distribuzione di caramelle".

 

E' recente la conduzione di un'operazione aeromobile condotta con Chinook, Mangusta, AB-212 e Spartan, una delle più complesse finora condotte dalla JATF italiana per rifornire i posti avanzati sulle montagne afghane, da dove si può sentire quotidianamente il rumore dell'AK-47 spararti contro. Senza starne a discutere la leggittimità, questa tutto mi sembra tranne che una missione di pace, e mi dispiace per i soldati che al ritorno dalla missione vengono trattati come i turisti appena scesi da un charter di ritorno da Sharm el Sheik.

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Karzai: dal 2014 faremo da soli

A Kabul 44 Paesi discutono la transizione dal controllo Nato a quello afghano. Obama: evento storico

 

Entro il 2014 tutte le 34 province della nazione saranno passate sotto il controllo delle truppe locali: con questo impegno si è conclusa a Kabul la Conferenza internazionale sul futuro dell’Afghanistan che ha visto il presidente Hamid Karzai confermare l’intenzione di rispettare una scadenza che consente alla Nato di dare corpo alla «exit strategy» della missione iniziata in risposta agli attacchi dell’ 11 settembre 2001.

 

Vestito con il tradizionale copri abito tribale e il cappello di pelliccia dei pashtun, Karzai è intervenuto davanti a 44 plenipotenziari stranieri affermando: «Confermo, le nostre forze saranno responsabili di tutte le operazioni di sicurezza entro il 2014». E’ un impegno che i Paesi partecipanti hanno poi sostenuto formalmente e consente all’amministrazione Obama e alla Nato di procedere con i piani di un progressivo passaggio delle consegne a partire dal luglio del 2011, quando la Casa Bianca ha previsto il primo simbolico ritiro di truppe. «La visione che ci accomuna - ha aggiunto Karzai - è di un Afghanistan pacifico punto d’incontro fra le civilizzazioni».

 

Il Segretario di Stato, Hillary Clinton, ha risposto sostenendo l’impellenza di dare inizio alla transizione che «è troppo importante, non può essere rinviata all’infinito e ruota attorno alla data del luglio 2011». Ma questo «non implica l’intenzione di abbandonare l’Afghanistan perché la nostra è una missione di lungo termine per garantire una pace stabile». La missione Usa e Nato appare destinata a trasformarsi con una maggiore attenzione per gli interventi civili parallelamente alla staffetta sulle mansioni militari. Il Segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha tenuto a precisare che tale scenario non comporta la revisione dei piani «perché la missione terminerà solo quando gli afghani saranno in grado di difendersi da soli » e dunque la scadenza del 2014 potrà essere modificata se la situazione sul terreno lo richiederà.

 

Ciò non toglie che la svolta nell’approccio all’Afghanistan sia palpabile, come Karzai ha sottolineato suggerendo ai ministri stranieri di «concentrare gli sforzi su un limitato numero di progetti civili per trasformare la vita della gente». «Dobbiamo dare la prevalenza a progetti efficaci nel breve termine » ha aggiunto Karzai, al quale la Clinton si è rivolta per sottolineare «l’urgenza di combattere la corruzione e migliorare l’amministrazione» definendoli «terreni di prova per il governo» sui quali «tanto la popolazione afghana che la comunità internazionale aspettano di vedere dei rapidi risultati». La Clinton non ha fatto mistero dei problemi posti dal calo di sostegno popolare per la guerra: «La strada che abbiamo di fronte non sarà facile perché i cittadini di molte nazioni, inclusa la mia, si chiedono se il successo sia possibile».

 

La conferenza è stata al centro della visita a Washington del premier britannico David Cameron. Al termine dell’incontro nello Studio Ovale Barack Obama ne ha lodato i risultati parlando di «evento storico» perché «è primo consesso internazionale svoltosi a Kabul». Cameron ha concordato, indicando nell’«addestramento degli afghani» il «maggiore compito che ci aspetta» e sottolineando l’importanza di una «strategia politica » tesa ad aprire il dialogo con i leader taleban «disposti a gettare le armi».

 

Sui propositi di Karzai e della comunità internazionale pende tuttavia l’incognita di una situazione di sicurezza che resta precaria come evidenziato dal record di vittime Nato in giugno - 103, di cui 60 americani - e anche da quanto avvenuto proprio ieri all’aeroporto di Kabul, investito da una pioggia di razzi dei taleban che ha ritardato l’atterraggio dell’aereo del Segretario generale dell’Onu, Ban Kimoon. La guerriglia legge le notizie da Kabul come un indebolimento del sostegno Nato a Karzai e il numero 2 di Al Qaeda, Ayman al-Zawahiri, ha diffuso ieri un messaggio audio: «Stiamo vincendo».

 

La Stampa.it

 

Ci dobbiamo sperare?

Modificato da Tuccio14
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Considerando lo stato dell'esercito afghano e gli afghani stessi, ben diversi dagli Iracheni già più portati a pensare a delle forze armate in senso occidentale, direi che c'è poco da sperare.

 

Poi magari davvero si può ipotizzare ad una transizione nel controllo del territorio, ma dovranno rimanere sempre truppe ISAF per le situazioni di emergenza che l'ANA non può gestire.

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Wikileaks per oltre due anni ha raccolto 90.000 documenti "segreti" sulal guerra in Afghanistan, che ha diffuso oggi con gran sgomento del Pentagono.

 

http://www.lastampa....57050girata.asp

 

in inglese

 

http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/asia/afghanistan/7909890/Afghan-war-logs-key-findings.html

Modificato da -{-Legolas-}-
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Bel casino, rischia di rovinare e i piani e le relazioni internazionali americane.

In effetti irresponsabili è un complimento. Chissà come la prenderanno gli alleati... Bella arrampicata sugli specchi dire "...è solo fino al dicembre 2009!"

 

Comunque se questo fosse vero giustificherebbe un sacco di cose:

 

"Tra le carte emerge, tra l’altro, che il Pakistan, ostentatamente alleato degli Stati Uniti, ha permesso a funzionari dei suoi servizi segreti di incontrare direttamente i capi talebani in riunioni segreti per organizzare reti di gruppi militanti per combattere contro i soldati americani, e perfino per mettere a punto complotti per eliminare leader afghani; e che l’intelligence pakistana (Directorate for Inter-Services-Intelligence) lavorava al fianco di al Qaeda per progettare attacchi e faceva il «doppio gioco»."

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La notizia di WikiLeak potrebbe anticipare il ritiro.

L'opinione pubblica US e' molto sensibile quando L'esportazione di democrazia economica sfugge dai rigidi controlli Militari e questo e' aggravato dalla popolarità di Obama che ora come ora e' in caduta libera.

Cio' non toglie che sicuramente gli US rimarranno almeno nelle zone sensibili (leggasi Oleodotti)

Speriamo almeno che noi riusciamo a uscirne, visto che comunque non abbiamo interessi che ne giustifichino almeno la nostra presenza militare se non sgravare i costi di gestione bellica agli uS.

Modificato da PinKoPallo
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PinkoPallo, per zone sensibili cosa intendi? I kilometri di oleodotto?

...

La notizia, è certamente quella dell'andamento della guerra. Nessuno a fatto caso ad un'aspetto "secondario" della guerra descritta negli articoli che ho postato? Qualcosa che riguarda i signori della guerra, di cui si è parlato molto in questo topic, anche in maniera sprezzante.

 

 

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PinkoPallo, per zone sensibili cosa intendi? I kilometri di oleodotto?

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La notizia, è certamente quella dell'andamento della guerra. Nessuno a fatto caso ad un'aspetto "secondario" della guerra descritta negli articoli che ho postato? Qualcosa che riguarda i signori della guerra, di cui si è parlato molto in questo topic, anche in maniera sprezzante.

Seguo questo topic dalla sua nascita ma, sarà che sono a lavoro, non capisco cosa intendi. Quali signori della guerra?

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Rileggendo, nei link sopra non c'è, l'avrò letto da qualche altra parte. Chiedo scusa per l'imprecisione.

Nel mio intervento volevo sottolineare che ci sono altri aspetti del "WikiReport" chiamiamolo così, oltre al principale: L'Iran che alimenta la guerra, l'aumento esponenziale degli IED, l'unità 373 ecc... è su quest'ultima che ho letto fosse anche incaricata di far fuori o catturare certi signori del cartello della droga, insomma non c'è un solo aspetto della questione.

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PinkoPallo, per zone sensibili cosa intendi? I kilometri di oleodotto?

Si. le 2 principali basi a nord Est US controllano la zona piu importante da questo punto di vista. Li stanne sicuro che gli US non se ne andranno.

 

Riguardo ai signori della guerra non ho capito a cosa e dove ti riferisci. Ora provo a legger dietro.

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