Vai al contenuto

"Presto liberi i pescatori di Mazara"


Thunderalex

Messaggi raccomandati

Non è che ce ne sbattiamo, anzi stiamo cercando, con trattati bilaterali, di fermarli su modello di quanto fatto nel canale d'otranto con l'Albania.

Mica possiamo invadere la Libia!

 

La Libia vuole soldi per fermare i barconi sulle spiagge. E' l'ennesimo ricatto dell'arguto colonnello.

 

Una viglilanza più assidua nel Golfo della Sirte eviterebbe che i barconi possano entrare nelle nostre acque territoriali mettendoci sul fatto compiuto e ribadirebbe che quelle acque sono internazionali.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Risposte 89
  • Creata
  • Ultima Risposta

Partecipanti più attivi

Mandiamo le nostre unità a pattugliare quelle che la Libia considera le sue acque territoriali rischiando di innescare una crisi diplomatica? Meglio pagare e tenerlo buono

 

In effetti l'Islanda non è dotata di un proprio esercito e delega la difesa del TN ai militari USA di stanza nell'isola. E' un atteggiamento quindi più coerente del nostro. Certo il ministro degli interni islandese ha espresso tempo fa i suoi timori: da quando dall'anno scorso gli americani hanno deciso di andarsene il risultato è che basterebbe una banda di pirati per mettere a ferro e fuoco la capitale. Soluzione: pagare i pirati.

Modificato da Thunderalex
Link al commento
Condividi su altri siti

La Libia vuole soldi per fermare i barconi sulle spiagge. E' l'ennesimo ricatto dell'arguto colonnello.

 

Esattamente, e noi cosa facciamo?? Certo.. noi paghiamo.. invece che fargli vedere chi è che comanda. E questo non vuol usare lo strumento militare, ma fargli capire che lo potremmo usare. Anche perchè le attività per la prevenzione sull'immigrazione clandestina (e su questo rientrano anche i pattugliamenti delle unità di MMI, GC e GdF) gravano sul bilancio dello Stato con cifre esorbitanti.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 4 mesi dopo...

Il motopesca di Mazara del Vallo "Valeria Prima", fermato da militari libici a 25 miglia a Nord delle coste africane, è giunto nel porto di Tripoli. Ma le notizie sull'equipaggio sono frammentarie. Dall'Italia si accusa la Libia di sequestro. "Il peschereccio è stato sequestrato a tutti gli effetti" dichiara Nicola Lisma, assessore provinciale a Trapani. "Quello che dispiace è che non ci sia ancora chiarezza". La Farnesina segue il caso.

 

Nulla di nuovo sotto il sole.....e anche stavolta faremo come gli struzzi.

Link al commento
Condividi su altri siti

Il motopesca di Mazara del Vallo "Valeria Prima", fermato da militari libici a 25 miglia a Nord delle coste africane, è giunto nel porto di Tripoli. Ma le notizie sull'equipaggio sono frammentarie. Dall'Italia si accusa la Libia di sequestro. "Il peschereccio è stato sequestrato a tutti gli effetti" dichiara Nicola Lisma, assessore provinciale a Trapani. "Quello che dispiace è che non ci sia ancora chiarezza". La Farnesina segue il caso.

 

Nulla di nuovo sotto il sole.....e anche stavolta faremo come gli struzzi.

 

Dopo aver appreso della notizia mi sono astenuto dal commentarla su questo forum. Avevo già letto che non era un problema sentito. Anzi, non era proprio un problema... <_<

Link al commento
Condividi su altri siti

Si chiama "mettersi a 90".

 

 

Sì e spalmarsi di vasella, perdonate il termine. Cavolo abbiamo problemi in Afg con le regole di ingaggio, ma un pattugliatore che lasci partire un colpo accidentalmente mooooolto vicino alle vedette libiche no?

Link al commento
Condividi su altri siti

Sì e spalmarsi di vasella, perdonate il termine. Cavolo abbiamo problemi in Afg con le regole di ingaggio, ma un pattugliatore che lasci partire un colpo accidentalmente mooooolto vicino alle vedette libiche no?

 

Ripeto quello che dissi a suo tempo: spiegatemi perchè la nostra presenza in Afghanistan o in Libano significa difendere i nostri interessi (più o meno presenti) e la nostra assenza nel golfo della Sirte è invece opportuna...

Link al commento
Condividi su altri siti

Sapete cosa farei io: invierei le forze speciali a liberare i pesacatori (infiltrazione con un aviolancio oppure con i gommoni se sono detenuti vicino alla costa ed estrazione con gli EH 101 della marina). Dopo qualche giorno infiltriamo una squadra di incursori subaquei nel porto di Tripoli e piazziamo delle mine magnetiche sull' unità navale più moderna dei Libici; naturalmente la squadra incursori opererà da un sottomarino in immersione. Quando la nave salterà in aria e i Libici cominceranno a lanciare accuse e noi risponderemo così: <<Questo può essere considerato un attacco terroristico e noi, al contrario di te caro Gheddafi, non siamo terroristi.>>.

Link al commento
Condividi su altri siti

Sapete cosa farei io: invierei le forze speciali a liberare i pesacatori (infiltrazione con un aviolancio oppure con i gommoni se sono detenuti vicino alla costa ed estrazione con gli EH 101 della marina). Dopo qualche giorno infiltriamo una squadra di incursori subaquei nel porto di Tripoli e piazziamo delle mine magnetiche sull' unità navale più moderna dei Libici; naturalmente la squadra incursori opererà da un sottomarino in immersione. Quando la nave salterà in aria e i Libici cominceranno a lanciare accuse e noi risponderemo così: <<Questo può essere considerato un attacco terroristico e noi, al contrario di te caro Gheddafi, non siamo terroristi.>>.

 

Evidentemente leggi troppi romanzi di Mario Farneti... :rolleyes:

 

A me basterebbe il minimo: che le nostre unità incrociassero più spesso nella unilateralmente dichiarata ZEE dalla Libia. E' uno dei loro compiti a difesa dei diritti e dell'economia del Paese. Ditemi il contrario.

Link al commento
Condividi su altri siti

Per cercare di comprendere i complessi rapporti italo-libici, si dovrebbe andare a ritroso nel tempo e valutare le conseguenze di certi comportamenti dei governi della 1^ repubblica che hanno dato un'impostazione, direi, definitiva, a tali rapporti, nel senso di una completa ed assoluta subordinazione dell'Italia a tutti i voleri della Libia!!!

 

Basti ricordare i seguenti due episodi, verificatisi a distanza di anni:

 

22 settembre 1973 - Mitragliamento libico di corvetta italiana. La corvetta "De Cristofaro", che si trova a 33 miglia dalle coste della Libia e quindi in acque internazionali, mitragliata da aerei libici. Il premier libico Jalloud esprime «rammarico» per l'accaduto.

 

15 Aprile 1986 alle 17:30 - Vicenda dei missili lanciati contro Lampedusa - Lanciati due missili SCUD verso l'installazione radio americana LORAN a Lampedusa. Effettivamente vengono avvertite dalla popolazione due forti esplosioni e si diffonde la notizia che due missili abbiano mancato il bersaglio e siano finiti in mare.

 

Se, allora, ci siamo ben guardati dal reagire, potendolo fare, ora, sotto la minaccia permanente, non di missili e/o altri terribili congegni tecnologici ed armi di distruzione più o meno di massa, ma con la sicurezza assoluta che, nel caso facessimo qualcosa per indispettirlo, il colonnello libico ci inonderebbe di milioni e milioni di essere umani abbarbicati su barconi, cosa potremmo fare se non restare posizionati in permanenza a 90°?!?!?!

Link al commento
Condividi su altri siti

Il problema è che noi non possiamo fare nulla contro Gheddafi per un motivo molto semplice: il dittatore libico ha investito moltissimi soldi in Italia ed è uno dei nostri principali fornitori di gas naturale; come avrete ben capito dai miei messaggi precedenti io sarei favorevolissimo ad attacchi contro il regime libico, però questo è impossibile (o meglio sconveniente) perchè Gheddafi ci taglierebbe le forniture di gas e lascerebbe al verde moltissime famiglie italiane (non tutti sanno che una parte consistente delle azioni della FIAT è di proprietà di Gheddafi).

Modificato da Colonnello91
Link al commento
Condividi su altri siti

(non tutti sanno che una parte consistente delle azioni della FIAT è di proprietà di Gheddafi).

 

no questo non è più vero negli anni 80 Agnelli ricomprò a caro prezzo tutte le azioni libiche della FIAT

Link al commento
Condividi su altri siti

Per cercare di comprendere i complessi rapporti italo-libici, si dovrebbe andare a ritroso nel tempo e valutare le conseguenze di certi comportamenti dei governi della 1^ repubblica che hanno dato un'impostazione, direi, definitiva, a tali rapporti, nel senso di una completa ed assoluta subordinazione dell'Italia a tutti i voleri della Libia!!!

 

Basti ricordare i seguenti due episodi, verificatisi a distanza di anni:

 

22 settembre 1973 - Mitragliamento libico di corvetta italiana. La corvetta "De Cristofaro", che si trova a 33 miglia dalle coste della Libia e quindi in acque internazionali, mitragliata da aerei libici. Il premier libico Jalloud esprime «rammarico» per l'accaduto.

 

15 Aprile 1986 alle 17:30 - Vicenda dei missili lanciati contro Lampedusa - Lanciati due missili SCUD verso l'installazione radio americana LORAN a Lampedusa. Effettivamente vengono avvertite dalla popolazione due forti esplosioni e si diffonde la notizia che due missili abbiano mancato il bersaglio e siano finiti in mare.

 

Se, allora, ci siamo ben guardati dal reagire, potendolo fare, ora, sotto la minaccia permanente, non di missili e/o altri terribili congegni tecnologici ed armi di distruzione più o meno di massa, ma con la sicurezza assoluta che, nel caso facessimo qualcosa per indispettirlo, il colonnello libico ci inonderebbe di milioni e milioni di essere umani abbarbicati su barconi, cosa potremmo fare se non restare posizionati in permanenza a 90°?!?!?!

 

 

 

Vero, ma a quel punto sarei per un'escaletion graduale. Se fai il furbo, pattugliamenti in forze della MMI con regole d'ingaggio adatte e via appoggi diplomatici e commerciali con noi e l'occidente. Se i paesi europei non ci seguono, noi gli mandiamo gli immigrati freschi freschi che ci arrivano dalla Libia a casa.(scusa Picpus ma significherebbe anche in Francia) A quel punto il "nostro" problema diventerebbe anche loro. (come già dovrebbe essere visto che siamo in Europa/Schengen)Con l'Europa e, possibilmente gli USA, che premono sulla Libia e la possibilità di tornare a a una situazione di vantaggi politico/commerciali precedente........Si tratta solo di avere il coraggio e la costanza di farlo.

Link al commento
Condividi su altri siti

Vero, ma a quel punto sarei per un'escaletion graduale. Se fai il furbo, pattugliamenti in forze della MMI con regole d'ingaggio adatte e via appoggi diplomatici e commerciali con noi e l'occidente. Se i paesi europei non ci seguono, noi gli mandiamo gli immigrati freschi freschi che ci arrivano dalla Libia a casa.(scusa Picpus ma significherebbe anche in Francia) A quel punto il "nostro" problema diventerebbe anche loro. (come già dovrebbe essere visto che siamo in Europa/Schengen)Con l'Europa e, possibilmente gli USA, che premono sulla Libia e la possibilità di tornare a a una situazione di vantaggi politico/commerciali precedente........Si tratta solo di avere il coraggio e la costanza di farlo.

 

A quando i CpA in Provenza e in Baviera? :okok:

Link al commento
Condividi su altri siti

La situazione è complessa: da un lato abbiamo importanti rapporti economici (e non parlo solo di petrolio) da salvaguardare e Gheddafi che, normalmente (salvo quando, come ieri l'altro, gli prende lo schiribizzo anti-italiano) è un discreto "amico" dell'Italia. Queste considerazioni consiglierebbero di limitarsi a far fare la voce grossa al nostro ambasciatore ma, dall'altra parte della bilancia abbiamo una cosa che noi italiani tendiamo troppo spesso a dimenticare, ovvero un po di dignità nazionale. Non è la prima volta che la cosa accade e, scusatemi, io mi sarei anche stufato di invaselinarmi e mettermi a 90.

 

Quindi ecco che farei: quelle sono, legalmente, acque internazionali e quindi vige la libertà di navigazione. E' sufficiente quindi dare ai pescatori la scorta di un pattugliatore della MMI, in grado di intervenire rapidamente in caso di problemi (anche con l'elicottero). Dubito che i libici oserebbero rispondere aprendo il fuoco su una nave della nostra marina militare (e se anche lo facessero peggio per loro). In questo modo evitiamo di fare la guerra alla Libia ma difendiamo, con la semplice deterrenza di una nave militare, i nostri sacrosanti interessi economici

Link al commento
Condividi su altri siti

La situazione è complessa: da un lato abbiamo importanti rapporti economici (e non parlo solo di petrolio) da salvaguardare e Gheddafi che, normalmente (salvo quando, come ieri l'altro, gli prende lo schiribizzo anti-italiano) è un discreto "amico" dell'Italia. Queste considerazioni consiglierebbero di limitarsi a far fare la voce grossa al nostro ambasciatore ma, dall'altra parte della bilancia abbiamo una cosa che noi italiani tendiamo troppo spesso a dimenticare, ovvero un po di dignità nazionale. Non è la prima volta che la cosa accade e, scusatemi, io mi sarei anche stufato di invaselinarmi e mettermi a 90.

 

Quindi ecco che farei: quelle sono, legalmente, acque internazionali e quindi vige la libertà di navigazione. E' sufficiente quindi dare ai pescatori la scorta di un pattugliatore della MMI, in grado di intervenire rapidamente in caso di problemi (anche con l'elicottero). Dubito che i libici oserebbero rispondere aprendo il fuoco su una nave della nostra marina militare (e se anche lo facessero peggio per loro). In questo modo evitiamo di fare la guerra alla Libia ma difendiamo, con la semplice deterrenza di una nave militare, i nostri sacrosanti interessi economici

 

L'ho dissi già in questo thread: basterebbe mandare ogni tanto un gruppo navale ad incrociare in quelle acque. E' un nostro interesse economico diretto. La flotta peschereccia di Mazara è la più grande d'Italia e una delle maggiori del Mediterraneo.

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora

×
×
  • Crea Nuovo...