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Caccia Notturna


Blue Sky

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IL DIFENSORE NOTTURNO DEL REICH

"All'improvviso, proprio sopra l'orizzonte avvistai una sagoma scura che si stagliava contro la luminescenza dell'aurora boreale. S'ingrandiva a mano a mano che mi avvicinavo, e ben presto riuscii a riconoscere il profilo di un aereo... la fusoliera grossa e l'alto timone di direzione di un bombardiere Wellington. Avevo il cuore in bocca e speravo che non mi avesse avvistato, mentre mi stavo avvicinando, al riparo dell'oscurità del cielo meridionale. Mi avvicinai fino a un centinaio di metri e mi preparai ad aprire il fuoco. Ormai distinguevo le fiamme dei suoi tubi di scappamento. Inquadrai la sua ala sinistra nel collimatore e in quell'istante preciso lo vidi virare, disimpegnandosi. Doveva avermi avvistato. Ma ora mi offriva come bersaglio la sua fusoliera, e la raffica dei miei cannoni ne fece scempio. Esplose in aria e precipitò came una massa ardente di rottami, mentre frammenti in fiamme ricadevano nel mare sottostante. Un cerchio di rosso fuoco sangue sprofondò rapidamente fra le onde, poi tutto tornò buio. Io rabbrividii al pensiero dell'equipaggio e volai in cerchio sul punto in cui era precipitato, mentre avvertivo il mio controllore di volo perchè informasse il servizio del soccorso aereo marittimo. Ero certo che gli uomini del Wellington fossero morti, ma non bisogna mai rinunciare a Provare" (T.Off)

Descrizione di uno degli abbattimenti ad opera del Tenente Hans Fenzke (26 Giugno 1941), ci introduce in un tipo di combattimento aereo in cui la destrezza del pilota e l'intuito, erano vitali per portar a termine con successo la propria missione, la "Caccia Notturna". Maestro di questa specialità divenne Wilhelm Johnen.

 

 

Storia ed abbattimenti del pilota!!! Wilhelm "Wim" Johnen

 

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Il Difensore notturno Del Reich 2°

 

Senza attrezzature tecnologiche o con impianti rudimentali, i caccia erano probabilmente ancor meno efficaci del tiro contraereo terrestre. Per lo meno, la Flak (Flieger Abwehr Kanonen), come tedeschi e alleati chiamavano la contraerea usando la sigla tedesca, era raggruppata attorno ai probabili obiettivi, oppure era sistemata in in postazioni lungo una delle rotte che la RAF doveva seguire, e poteva effettuare un tiro di sbarramento davanti ai bombardieri in avvicinamento. I caccia non potevano nemmeno essere sicuri di trovarsi nella zona giusta di cielo.

Non era passato ancora un anno dal primo abbattimento notturno. Il 20 luglio 1940 il tenente Streib, che in seguito sarebbe stato definito il padre della caccia notturna tedesca, era salito oltre le nubi col suo Bf 110 e si era spinto verso la costa olandese per proteggere la rotta che la RAF doveva seguire nelle incursioni contro la Ruhr, il cuore dell'industria pesante tedesca. E in un fascio di raggi delle fotoelettriche della contraerea Streib riuscì ad individuare un Bombardiere Whitley. "Mi buttai addosso a tutto gas" raccontò in seguito, "e nel mio entusiasmo, la prima puntata andò a vuoto. Virai stretto e mi misi in coda, attesi finchè la sagoma del bombardiere non ebbe riempito il mio collimatore, poi aprii il fuoco. Una lunga raffica, incendiò il serbatoio del carburante e il Tommi esplose".

Entro il settembre successivo, Streib abbattè altri sei bombardieri, tre dei quali in una sola notte, in soli 40 minuti, e venne insignito della croce di cavaliere. Nell'estate del 1941 la Luftwaffe, alla luce delle nuove scoperte, aveva già in parte modificato la propria tattica. Le colossali installazioni Radar Wurzburg avevano dimostrato che era possibile seguire gli aerei in volo da terra, e il colonnello Josef Kammhuber, il capo delle operazioni notturne, aveva improvvisato un sistema di avvistamento chiamato Himmelbett (Letto a baldacchino). L'Himmelbett si avvaleva di una catena di stazioni Wurzburg che si stendeva dal confine danese, a nord, fino alla Svizzera, a sud, con due radar per stazione, uno per seguire il caccia, l'altro per tener d'occhio la preda. In buone condizioni di comunicazioni radio , il sistema consentiva a un controllore di volo a terra di guidare con precisione il pilota di un caccia fino al bombardiere incursore! :ph34r: (T.Off)

 

38.jpg Wurzburg

 

Freya5.jpg Freya

 

Armstrong_Whitworth_Whitley.jpgWhitley

 

Me110G4_2.jpg BF 110 G-4

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Il difensore Notturno del Reich 3°

 

Il sottotenente Wilhelm Johnen effettuò l'11 Luglio 1941 la sua prima missione di caccia notturna. Il controllo a terra ci disse di dirigerci nel settore del Westerland; io decollai verso le nuvole, con il variometro che indicava che ero in cabrata costante a 3 M/S e l'indicatore di velocità che mi dava un valore di circa 340 Km/h. " La voce del controllore era ormai molto fievole e il vento contrario aveva quasi raddoppiato il tempo previsto per raggiungere il punto di intercettazione. Non solo, ma gli inglesi erano avvantaggiati dal vento in coda, e venivano avanti molto in fretta. sembrava non ci fossero speranze. Il controllore ci aveva indirizzato su una rotta per 130° quando, di colpo ebbi la sensazione di essere addosso al nemico. Eravamo proprio alle spalle degli inglesi, ed eravamo finiti mella turbolenza della scia del flusso delle loro eliche. "Eccone uno!" gridò Risop, il mio operatore radio, "Proprio di fronte, alla nostra stessa quota". Tolsi la sicura ai miei cannoncini e le spie rosse del "pronto"

si accesero, ma in quello stesso momento il bombardiere scartò a destra e scomparve. Per quella notte, non avvistammo altro."

Anche con un controllo radar efficiente, intercettare i bombardieri di notte restava un caso fortuito. Fino al 26 marzo 1942, i caccia tedeschi erano stati alla larga dalla vallata della Ruhr, per non trovarsi in mezzo al tiro contraereo delle loro stesse batterie, ma quella notte la tattica subì un cambiamento. Il Caccia di Johnen fu uno dei primi a impegnare i bombardieri sugli obiettivi. "Più mi avvicinavo all'obiettivo, più chiaro faceva attorno a me. Un mare di luce dalle batterie dei riflettori mi accecava ogni volta che abbassavo gli occhi. Le granate della contraerea ci esplodevano attorno e mi sembrava di attraversare l'inferno. Un colpo esplose a una cinquantina di metri davanti a me, e un attimo dopo il mio BF 110 venne scosso come dalla mano di un gigante. Risop continuava a sparare razzi di riconoscimento a tutta furia e, mentre ricaricava la pistola Very, ruggiva: "Ma quei fessi dabbasso stanno cercando di abbattere proprio noi?" Io inclinai l'aereo in una rapida virata a sinistra; improvvisamnete i riflettori inquadrarono un bombardiere inglese proprio davanti a me, a quota più bassa. Io mi ci buttai addosso con l'aereo che vibrava, mentre l'indicatore di velocità scattava sui 530Km/h. Alcune raffiche devastarono la fusoliera, strappandone enormi pezzi del rivestimento, poi il Tommi prese fuoco e si capovolse. Ve ne erano in fiamme altri cinque, che precipitavano a terra come comete. " Ormai i bombardieri avevano perso il controllo dei nervi e molti sganciavano a casaccio. All'improvviso Risop gridò "Ce n'è uno sopra di noi" riuscii appena a distinguere i contorni di un'aereo nemico che fuggiva verso nord. Io mi sforzai di restare calmo e sollevai il muso verso il ventre dell'aereo nemico. "E' un quadrimotore", balbettò Risop, "non ne abbiamo mai visti di questo tipo"! In effetti si trattava di uno dei nuovi Short Stirling, i più grossi e i più lenti delle nuove leve di bombardieri pesanti britannici. Ma per lento che fosse, lo Stirling aveva un vantaggio, una torretta ventrale, e questa avrebbe abbattuto l'aereo di Johnen, quella notte." Ero proprio vicino, a questo punto tirai il fiato, convinto di essere al sicuro, nell'angolo morto del bombardiere. Ma fu un grosso errore. Tolsi un pò di manetta per lasciare che mi sopravanzasse. "E' ora di aprire il fuoco", osservò Risop, "altrimenti il mitragliere di coda ci scoprirà". "Speri in Dio e si butti dentro". Furono le ultime parole pronunciate da Risop. "Quando aprii il fuoco, il mitragliere della torretta fece altrettanto. Le traccianti ci vennero addosso come se ci stessero annaffiando, grandinando contro la fusoliera e la cabina. In una frazione di secondo il mio aereo si trasformò in una torcia. Risop si accasciò sulla radio, fulminato dalla raffica della mitragliatrice. Attorno a me un mare di fiamme. Cercai di portare una gamba fuori dal pozzetto di guida, ma la forza centriguga mi spingeva sempre dentro. Rinunciai alla speranza di uscirne e mi sedetti, con le mani sulla faccia. Dobbiamo essere precipitati per 3000 Mt. quando, improvvisamente, l'aereo esplose e mi trovai proiettato fuori. Ero in fiamme anch'io, e pensai che mi stesse bruciando anche il paracadute. Ma il sacco di tela robusta lo aveva protetto dalle fiamme. Atterrai in un prato e sprofondai fino al collo nel fango. Ero salvo! Poi persi i sensi!! (T. Off)

 

Night Fighter

bf110g.jpg

 

Short Stirling

p_kindret_shortstirling.jpg:ph34r:

 

Pistola Very

153.jpg

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Oltre al Bf 110, venne poi utilizzato anche quest'altro Night Fighter He 219 UHU :adorazione: (Forse il miglio caccia notturno della II War)

he219p01.jpg

 

Inoltre da ricordare per le tecniche della caccia notturna, gia a partire dai Bf 110, venivano montati dei cannoni in posizione angolata, in modo da portarsi sotto il ventre di alcuni bombardieri senza postazioni in posizione ventrale ed agire indisturbati!!! Questo sistema venne chiamato Schräge Musik ;)

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Un Nuovo Emblema

Per creare uno spirito di corpo, la Nachtjagd aveva bisogno di un emblema che la distinguesse in modo appropriato.

Wolfgang Falck fu fondamentale nell'organizzare la cosa:

"Mentre ero Gruppenkommandeur dell.I/ZG 1, nella primavera del 1940, pensai di creare uno stemma che potesse divenire un simbolo, qualcosa che desse agli equipaggi la sensazione di appartenere a un 'unita speciale.

Vi fu un concorso di disegno e mi trovai davanti a svariate proposte.

A mio parere la migliore fu quella realizzata dal tenente Victor Molders, fratello del famoso Werner.

Ritraeva il falco argenteo dello stemma araldico della mia famiglia con un cielo blu sullo sfondo.

Visto che operavamo esclusivamente contro la RAF, Molders vi incluse un fulmine rosso puntato su Londra e la sezione del globo terrestre interessata.

Poco tempo dopo ricevetti l' ordine di organizzare il NJG 1 e portai il nuovo stemma con me.

Per le missioni notturne, cambiammo il colore dello sfondo da blu a nero.

Fu questa l'origine dell'emblema della Nachtjagd, che venne poi adottato da tutte le unità di caccia nottumi, incluso il Flakschweinwerfer Regimenter (Reggimento Riflettori Contraerei) e il Luftnachrichten-Regimenter (Reggimento Comunicazioni), nonchè dall'intero stato maggiore, con qualche piccola variazione per identificare il loro compito specifico."

Lo stemma dell "England Blitz" (fulmine sull'lnghilterra) fu ampiamente applicato sui velivoli della Nachtjagd e rimase quello predominante anche quando si formarono nuove Staffeln o Geschwaderen con le relative insegne di appartenenza.

Con questo piccolo stratagemma la forza si discostava leggermente dagli altri reparti della Luftwaffe, com'era nelle intenzioni originali di Falck per questa sua specialità, che era passata dalle operazioni diurne a quelle notturne.

Lo stemma venne dipinto anche sull'equipaggiamento e sui veicoli della Nachtjagd, inclusi gli alianti da addestramento.

 

Tratto da Aerei Militari

Modificato da Dave97
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Un Nuovo Emblema

Per creare uno spirito di corpo, la Nachtjagd aveva bisogno di un emblema che la distinguesse in modo appropriato.

Wolfgang Falck fu fondamentale nell'organizzare la cosa:

"Mentre ero Gruppenkommandeur dell.I/ZG 1, nella primavera del 1940, pensai di creare uno stemma che potesse divenire un simbolo, qualcosa che desse agli equipaggi la sensazione di appartenere a un 'unita speciale.

Vi fu un concorso di disegno e mi trovai davanti a svariate proposte.

A mio parere la migliore fu quella realizzata dal tenente Victor Molders, fratello del famoso Werner.

Ritraeva il falco argenteo dello stemma araldico della mia famiglia con un cielo blu sullo sfondo.

Visto che operavamo esclusivamente contro la RAF, Molders vi incluse un fulmine rosso puntato su Londra e la sezione del globo terrestre interessata.

Poco tempo dopo ricevetti l' ordine di organizzare il NJG 1 e portai il nuovo stemma con me.

Per le missioni notturne, cambiammo il colore dello sfondo da blu a nero.

Fu questa l'origine dell'emblema della Nachtjagd, che venne poi adottato da tutte le unità di caccia nottumi, incluso il Flakschweinwerfer Regimenter (Reggimento Riflettori Contraerei) e il Luftnachrichten-Regimenter (Reggimento Comunicazioni), nonchè dall'intero stato maggiore, con qualche piccola variazione per identificare il loro compito specifico."

Lo stemma dell "England Blitz" (fulmine sull'lnghilterra) fu ampiamente applicato sui velivoli della Nachtjagd e rimase quello predominante anche quando si formarono nuove Staffeln o Geschwaderen con le relative insegne di appartenenza.

Con questo piccolo stratagemma la forza si discostava leggermente dagli altri reparti della Luftwaffe, com'era nelle intenzioni originali di Falck per questa sua specialità, che era passata dalle operazioni diurne a quelle notturne.

Lo stemma venne dipinto anche sull'equipaggiamento e sui veicoli della Nachtjagd, inclusi gli alianti da addestramento.

 

Tratto da Aerei Militari

:adorazione:

 

C'è da ricordare infati Wolfgang Falck, il quale diede come già detto una svolta fondamentale nell'organizzazione della caccia notturna tedesca,

anch'egli Asso, nel dopoguerra ha prestato lavoro in varie compagnie americane; da evidenziare la lunga esperienza lavorativa nella McDonnell Douglas.!!!

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RADAR A BORDO DEGLI AEREI

300px-ME-110G-2_at_RAF_Hendon.jpg

Nel luglio del 1941 la Telefunken cominciò a collaudare un nuovo radar sufficientemente piccolo da poter essere installato su un caccia notturno.

Noto come FuG 212 Lichtenstein BC, fu il primo dispositivo aerotrasportato per l'intercettazione a essere usato estesamente dai tedeschi.

La sua portata operativa minima era compresa tra i 180 e i 300 metri, mentre quella massima arrivava fino a circa quattro chilometri.

Richiedeva tre schermi CRT che fornivano i dati sulla distanza, l'azimut e l'elevazione, ed era considerato affidabile, anche se gli equipaggi non erano molto contenti del fatto che la sua antenna esterna riducesse la velocità del Bf 110 di circa 42 km/h.

Inoltre, i 450W di potenza necessari non erano sufficienti a mostrare gli obiettivi con sufficiente chiarezza, particolarmente a basse quote, dove i segnali sugli schermi tendevano a confondersi con gli echi di ritorno generati dal suolo.

Questo significava che l'operatore radio doveva sentirsi non poco frustrato nel tentativo di mantenere un'adeguata sintonizzazione, controllando allo stesso tempo i dati visualizzati dai tre schermi.

Spesso era sufficiente anche una manovra evasiva appena abbozzata da parte dell'aereo illuminato dal radar per perderne il contatto.

Ci vollero dei mesi prima che gli innegabili vantaggi del Lichtenstein cominciassero a essere pienamente apprezzati e accettati dagli equipaggi che lo dovevano usare; per dirla tutta, c'era un'estesa ostilità nei confronti dell'idea nel suo complesso.

I risultati ottenuti avrebbero cambiato quest'atteggiamento e l'affidabilita del FuG 202 sarebbe migliorata ulteriormente, con il continuo programma di sviluppo portato avanti su questa e altri radar tedeschi.

L'installazione del Lichtenstein sui caccia notturni, il cui primo modello convertito fu il Do215B, venne completata non appena gli equipaggiamenti divennero disponibili in numero sufficiente.

Quando cominciarono a trapelare i dati dei primi rapporti di missione, gli equipaggi che si erano dimostrati scettici nei confronti della nuova apparecchiatura iniziarono ad apprezzare il fatto che grazie a essa i bombardieri nemici erano divenuti molto più vulnerabili.

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Nel luglio del 1941 la Telefunken cominciò a collaudare un nuovo radar sufficientemente piccolo da poter essere installato su un caccia notturno.

Noto come FuG 212 Lichtenstein BC, fu il primo dispositivo aerotrasportato per l'intercettazione a essere usato estesamente dai tedeschi.

La sua portata operativa minima era compresa tra i 180 e i 300 metri, mentre quella massima arrivava fino a circa quattro chilometri.

Richiedeva tre schermi CRT che fornivano i dati sulla distanza, l'azimut e l'elevazione, ed era considerato affidabile, anche se gli equipaggi non erano molto contenti del fatto che la sua antenna esterna riducesse la velocità del Bf 110 di circa 42 km/h.

Inoltre, i 450W di potenza necessari non erano sufficienti a mostrare gli obiettivi con sufficiente chiarezza, particolarmente a basse quote, dove i segnali sugli schermi tendevano a confondersi con gli echi di ritorno generati dal suolo.

Questo significava che l'operatore radio doveva sentirsi non poco frustrato nel tentativo di mantenere un'adeguata sintonizzazione, controllando allo stesso tempo i dati visualizzati dai tre schermi.

Spesso era sufficiente anche una manovra evasiva appena abbozzata da parte dell'aereo illuminato dal radar per perderne il contatto.

Ci vollero dei mesi prima che gli innegabili vantaggi del Lichtenstein cominciassero a essere pienamente apprezzati e accettati dagli equipaggi che lo dovevano usare; per dirla tutta, c'era un'estesa ostilità nei confronti dell'idea nel suo complesso.

I risultati ottenuti avrebbero cambiato quest'atteggiamento e l'affidabilita del FuG 202 sarebbe migliorata ulteriormente, con il continuo programma di sviluppo portato avanti su questa e altri radar tedeschi.

L'installazione del Lichtenstein sui caccia notturni, il cui primo modello convertito fu il Do215B, venne completata non appena gli equipaggiamenti divennero disponibili in numero sufficiente.

Quando cominciarono a trapelare i dati dei primi rapporti di missione, gli equipaggi che si erano dimostrati scettici nei confronti della nuova apparecchiatura iniziarono ad apprezzare il fatto che grazie a essa i bombardieri nemici erano divenuti molto più vulnerabili.

;)

 

Da ricordare Dave, in relazione al tuo post, un Aneddoto capitato proprio all'asso tedesco Wilhelm Johnen:

Quella notte del 28 Luglio 1943, Johnen fu uno dei primi piloti tedeschi a dover fare i conti con una semplice quanto ingegnosa contromisura antiradar messa a punto dagli scienziati inglesi. Il suo operatore continuava a segnalare un contatto dopo l'altro sullo schermo, per vederli poi svanire, quando l'aereo si avvicinava. "Facius, sei svitato", gli disse Johnen, dopo la seconda volta, in modo scherzoso. Ma poi perse ben presto il suo umorismo, perchè questa storia, si ripetè una ventina di volte. Johnen non poteva sapere che erano stati tutti ingannati da un'invenzione ridicolmente semplice: striscioline di stagnola, tagliate alla lunghezza della frequenza UHF del radar Lichtenstein. Sullo schermo dell'operatore, il riflesso de quelle striscioline, che gli inglesi chiamarono "Window" (Finestra) e che oggi chiamano tutti "Chaff" (Pula), appariva identico all'eco di ritorno di un aereo vero.(T. Off)

 

EVOLUZIONE DEL CACCIA NOTTURNO BF 110

GENNAIO MAGGIO 1942 Il primo radar di bordo tedesco il Lichtenstein C-1 (Prima si usarono i sensori all'infrarosso Spanner Anlage), entrò in servizio nel Febbraio 1942. Il Radar aveva una portata certa di 3 Km ed un cono di Ricerca di 70°. L'uso del radar divenne importante a maggio, quando la RAF cominciò a mettere in difficoltà il sistema Himmelbett facendo volare i suoi bombardieri in formazioni molto più serrate.

GIUGNO DICEMBRE 1942 Nel Giugno 1942 venne Adottato il BF 110G-4, che montava i motori DB 605 da 1475 Cv. A partire dalla versione G-4/U-5, l'aereo venne dotato del Radar Lichtestein BC AI Fug 202. La versione BF 110 G-4/U6 ebbe un complesso di antenne maggiore nel muso, che servivano anche per il Rosendaal Halbe Fug 221a, un congegno che rilevava le emissioni dei radar di allarme a bordo dei bombardieri britannici. In luglio tutto il sistema della caccia notturna tedesca venne sconvolto dall'impiego delle striscioline "Window" che accecavano i radar.

GENNAIO GIUGNO 1943 Durante la prima metà del 43, i tedeschi dovettero ricorrere all'avvistamento visivo con le tattiche "Wilde Sau" e "Zahme Sau", dato che sia la rete Himmelbett, sia i Radar Lichtenstein venivano accecati dalle "Window".

LUGLIO DICEMBRE 1943 Nell'autunno del 43 venne adottata una versione perfezioneta e semplificata del Lichtenstein, La Fug 212 C-1, e gli aerei che la montarono vennero designati Bf 110G-4a. Il nuovo radar, sulle prime utilizzava un'antenna a quattro poli. Dal novembre, venne imbarcato anche il mitragliere di coda, a causa della minaccia dei caccia notturni inglesi Mosquito. Alla fine del 43

venne adottato sul G-4b il Lichtenstein Fug 220 SN-2, in grado di resistere alle striscioline "Window", ma il C-1 venne mantenuto per le operazioni a breve distanza, utilizzando una piccola antenna singola ad asta nel muso.

GENNAIO GIUGNO 1944 Una volta risolti i problemi dell'SN-2 a breve distanza, il radar C-1 venne scartato. La prima variante con il solo SN-2 fu la G-4c

LUGLIO DICEMBRE 1944 A metà anno, il passo dello sviluppo era rallentato, Il G-4c/r4 aggiunse una gondola ventrale con due cannoncini e sostituì i due cannoni MK 108 da 30mm con 2 MG151 da 20mm. La versione G-4d/r3 aveva antenne a resistenza aerodinamica ridotta e un radar Flensburg Fug 227 Sintonizzato sugli avvisatori antiradar a bordo dei bombardieri inglesi.

GENNAIO MAGGIO 1945 La produzione dei BF 110 si era ridotta al minimo e la specialià della caccia notturna era a pezzi. Nei primi mesi del 45 pochi aerei ricevettero il radar Neptun Fug 218 (Efficientissimo), ma era ormai troppo tardi perchè si dimostrasse utile.

 

stk0124.jpg

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Tra i molti ex-piloti e membri degli equipaggi del ZG 1 che passarono alla Nachtjagd c'era Paul Gildner, un aviatore che aveva già riportato quattro vittorie diurne.

Dopo il trasferimento, divenne chiaramente consapevole delle possibilità che quelle missioni notturne offrivano a un esperto pilota di Bf 110.

Glidner non era tuttavia il solo ad aver capito a quali difficoltà sarebbe andato incontro anche il più navigato equipaggio di caccia notturni nel tentativo di abbattere i bombardieri bimotori inglesi.

Essendo tutti notevolmente più lenti del Bf 110, modelli come il Wellington rappresentavano per gli uomini della Nachtjagd un bersaglio facile, ma molto spesso, invece, la preda predestinata riusciva a sfuggire loro.

Il metodo raccomandato era di estendere i flaps per non superare in velocità l'obiettivo non appena questo appariva nei mirini.

Da parte loro, gli equipaggi dei bombardieri inglesi adottarono ben presto la manovra "a cavatappi", che spesso consentiva di eludere con successo i caccia notturni.

Il servizio informazioni della Luftwaffe consigliò un inseguimento stile "cane e gatto", e agli equipaggi che incrociavano un bombardiere impegnato in quella manovra veniva ordinato di ridurre la velocità e di volare dritto, poichè tanto, prima o poi, l'obiettivo sarebbe apparso di nuovo davanti al caccia.

L'esito positivo di questa tattica dipendeva dalle qualità del pilota tedesco in questione e dal modello di aereo che guidava in quell'occasione.

Gli aviatori meno esperti che tentavano di seguire le virate e le picchiate "a cavatappi" del bombardiere finivano inevitabilmente col perderlo, cosa che si verificava ugualmente quando quest'ultimo picchiava a destra, perchè se l'inseguitore era ai comandi di un Do 17 o di uno Ju 88, velivoli nei quali il pilota occupava il seggiolino di sinistra, il nemico scompariva immediatamente.

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il Black Widow fu solo il penultimo caccia notturno schierato dagli alleati (l'ultimo fu il P-38M) e per ovvie ragioni tempistiche ed operative non mietè gli stessi successi dei pariclasse tedeschi (fu introdotto a guerra ormai avanzata e quando i tedeschi non perdevano più il tempo a bombardare di notte le città inglesi), anche se si comportò molto bene. al contrario, ottimi successi furono riscossi dai Mosquito e da Beufigher inglesi che si trovarano "al momento giusto nel posto giusto" (cioè nei primi anni di guerra o in missioni di scorta). non so, invece, come si comportò il P-70 (derivato dal bombardiere A-20), anche se gli americani non avevano chissà quale esigenza della caccia nottruna.

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il Black Widow fu solo il penultimo caccia notturno schierato dagli alleati (l'ultimo fu il P-38M) e per ovvie ragioni tempistiche ed operative non mietè gli stessi successi dei pariclasse tedeschi (fu introdotto a guerra ormai avanzata e quando i tedeschi non perdevano più il tempo a bombardare di notte le città inglesi), anche se si comportò molto bene. al contrario, ottimi successi furono riscossi dai Mosquito e da Beufigher inglesi che si trovarano "al momento giusto nel posto giusto" (cioè nei primi anni di guerra o in missioni di scorta). non so, invece, come si comportò il P-70 (derivato dal bombardiere A-20), anche se gli americani non avevano chissà quale esigenza della caccia nottruna.

Ma oggi, per caso sei in vena polemica? :okok:

Non mi sembra di aver detto che è stato l'unico caccia notturno, alleato; inoltre le ragioni del suo scarso successo, sono espresse nel link segnalato!!

 

Era stato tirato in ballo in quanto concepito dagli USA espressamente per questo scopo!!! ;)

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  • 2 settimane dopo...

Il miglior asso della caccia notturna tedesca fu il maggiore Heinz Wolfgang Schnaufer, che venne trasferito alla Nachtjagdverband nella primavera del 1942. Durante il suo primo anno di servizio presso il II/NJG 1 riuscì ad abbattere solo 21 aerei della Raf, ma negli ultimi due anni di guerra aggiunse al suo bottino esattamente altri 100 bombardieri in sole 164 sortite. Il suo operatore radio, Fritz Rumpelhardt, condivise con lui tutte le vittorie ed il suo mitragliere, Wilhelm Gansler, ben 98. Entrambi gli aviatori (Rumpelhardt e Gansler) furono decorati con la Croce di Cavaliere, mentre Schnaufer si fregiò della Croce di Cavaliere con Fronde di Quercia, Spade e Diamanti (La Massima onoreficenza militare germanica).

Duel_in_the_Dark.jpg

Tabella Abbattimenti! :o

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Uno degli ultimi Caccia notturni della Luftwaffe fu Il Me 262B-1a/U1 , equipaggiato con radar "FuG-218 Neptun", era un biposto (pilota più operatore radar) che giunse in linea in pochi esemplari negli ultimi mesi del conflitto, distruggendo rapidamente un buon numero di bombardieri alleati.

 

me262a.jpgme262-1.jpg

 

Informazioni su questo formidabile aereo Quì!

me262b2a.jpg

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  • 3 settimane dopo...

IL DIFENSORE NOTTURNA DEL REICH 4°

 

"Ci avviciniamo lentamente al bombardiere, con la luna alle spalle. A 200 m di distanza il pilota deve averci avvistato, perché fa improvvisamente una virata ad ali verticali per dare al mitragliere di coda la possibilità di spararci addosso. Io rimango incollato a lui. La torretta di Perspex del mitragliere luccica sotto i raggi della luna. Non appena l’ho nel centro del collimatore, quello apre il fuoco con tutte le sue mitragliatrici. Sembrano tante lucciole che mi sfiorano, ma con una leggera pressione sulla pedaliera scivolo fuori dalla zona di pericolo.

“Ora mi trovo sotto di lui, e anche se il mitragliere di coda non rappresenta più un pericolo, quello della torretta dorsale potrebbe ancora spararmi contro. Ma questa volta sparo io per primo; di questo sono sicuro. Un po’ alla volta l’ala sottile si solleva e appena riesco a intravvedere i tubi di scarico arroventati, sparo fra i due motori.

“Deve aver aperto il fuoco anche lui nello stesso momento, perché vedo le traccianti che colpiscono la mia ala, e mi sposto. Ormai il Lancaster è in fiamme, le vedo allungarsi dal bordo d’uscita dell’ala, fiamme avide, che brillano irreali nell’oscurità.”

Johnen, ormai un esperto pilota da caccia notturna, era decollato da Hagenau. appena a Nord di Strasburgo, vicino all’attuale confine franco-tedesco. In questa fase del conflitto, alla fine dell’aprile 1944. la RAF e I’USAF bombardavano regolarmente i centri manifatturieri di Stoccarda e Friedrichshafen, nella Germania meridionale, e il suo gruppo cercava di proteggere queste e altre città.

Un rischio in più era la vicinanza del confine elvetico. Lanciato all’inseguimento di un altro Lancaster, proprio mezz’ora dopo, colse l’occasione e violò lo spazio aereo svizzero. Sparò contro il bombardiere britannico, e ricevette in cambio un colpo in pieno nel suo motore di sinistra.

Un attimo dopo si trovò inquadrato da una batteria di riflettori svizzeri e fu costretto ad atterrare con l’aereo danneggiato all’aeroporto di Zurigo-Dubendorf. L’aereo esplose in circostanze misteriose’ tre giorni dopo (oggi sappiamo che fu opera della Gestapo, che non intendeva affatto lasciare un caccia notturno in mano a un altro governo, neutrale o meno che fosse). Johnen e il suo equipaggio furono rimpatriati alla fine di maggio e, dopo una breve licenza, tornarono a volare. (Take Off)

 

Aanval%20op%20Lancaster.JPG

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