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L''Europa ha parlato, Rete4 è abusiva.


typhoon

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si ma quello che non capisco è... chi è talmente minchione da guardare il Tg di rete4??? io, anche senza che compagno lev me lo dicesse, c'ero arrivato da molti anni a capire che era un Tg spazzatura, quindi non vedo perchè accanirsi tanto contro "la scoperta dell'acqua calda".

 

:asd:

 

:adorazione::adorazione:

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si ma quello che non capisco è... chi è talmente minchione da guardare il Tg di rete4??? io, anche senza che compagno lev me lo dicesse, c'ero arrivato da molti anni a capire che era un Tg spazzatura, quindi non vedo perchè accanirsi tanto contro "la scoperta dell'acqua calda".

 

Pensa agli anziani che stanno davanti alla TV dalla mattina alla sera per esempio, loro sono fra le prede più facili per un certo tipo di informazione (eufemismo), ci avete fatto caso che sul TG 4 delle 12:30 da quando Berlusconi è all'opposizione mandano sempre interviste a gente che non arriva a fine del mese ecc. ecc. mentre prima chi le sentiva mai ?

 

Eppure non penso che la situazione sia cambiata da un giorno all'altro ...

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ma gli anziani, come i bambini, sono delle sanguisughe per lo stato, non dovrebbero avere diritto al voto :asd:

 

tornando seri... bhe è vero che non si riesce ad arrivare a fine mese e poi è par-condicio, tutti dicono che il nano è un criminale, caz*o almeno da uno fatelo difendere :asd:

Modificato da vorthex
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ma gli anziani, come i bambini, sono delle sanguisughe per lo stato, non dovrebbero avere diritto al voto :asd:

 

tornando seri... bhe è vero che non si riesce ad arrivare a fine mese e poi è par-condicio, tutti dicono che il nano è un criminale, caz*o almeno da uno fatelo difendere :asd:

 

Troppo forte Vor! :rotfl::rotfl::rotfl:

 

(comunque la par condicio è liberticida, quindi il diretto interessato, uomo di ALTA statura morale, non approverebbe!)

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Che non fossero idee tue era ovvio. E poi sono gli altri gli indottrinati. :thumbdown:

 

ho riportato solo una frase che condividevo da un grande giornalista

 

Il Tg4 di Fede mi manchera a volte ridevo dell'esempio del tipico bwerlusconiano che commenta le notizie :D

 

comuqneu anche i Tg RAI e il TG5 non è da meno e anche La7 fa le differenze tra i due rivali

 

 

Tornando in tema vi rendete conto di che multa astronomica ci toccherebbe pagare?

io la farei pagare solo aid estrosi del forum magari qualcosa inizierebbero a capire

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Cmq, a proposito di par condicio ieri sera Bertinotti era da Vespa , ma non c'era già stato poco tempo fa ? :hmm:

 

Giusto li se lo filano ormai.

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  • 1 mese dopo...

giorno decisivo oggi per salvare rete4.

l'IDV farà ostruzionismo e DiPietro annuncia un referendum per salvare europa7 e chiede a napolitano di non firmare il decreto

 

Il pd farà ostruzionismo "ma anche" collaborazione con il suo simile PDL

L'UDC voterà contro

 

ieri e oggi simpatizzanti dell'IDV hanno manifestato davanti a montecitorio

 

Maggioranza in affanno per l'ostruzionismo dell'opposizione che è riuscita anche in una manovra di sgambetto al governo su un emendamento minore e per un pelo non ha fatto saltare la seduta per mancanza di numero legale al mattino. Il confronto è infatti su un decreto "milleproroghe" che riguarda argomenti disparati ma nel quale il governo aveva "nascosto" una norma sulle frequenze tv da assegnare che di fatto sanava la situazione delle rete Mediaset in modo da "dribblare" la sentenza di condanna della Corte Europea.

 

«È un blitz». Così lo definisce la ministro-ombra delle Comunicazioni del Pd, Giovanna Melandri, conversando con i giornalisti in Transatlantico prima che in aula inizi la discussione. La scelta del governo di inserire quell'emendamento nel primo decreto legge da far passare «dimostra una strana fretta». E la Melandri annuncia che «il Pd farà ostruzionismo sia alla Camera che al Senato». La battaglia iniziata da Antonio Di Pietro la settimana scorsa ora coinvolge anche tutto il Partito democratico.

 

La maggioranza e il governo si trovano spiazzati. Già per un soffio non cadono in un primo trabocchetto sull'appello nominale per l'avvio della seduta. L'opposizione esce. E mancano 10 deputati del Pdl. La maggioranza non cade solo perché l'Udc, mantenendo la sua presenza nell'Emiciclo, garantisce il quorum necessario per la validità del voto. In più i 14 interventi già programmati dall'Idv per fare ostruzionismo non possono essere conteggiati assenti. Il capogruppo Fabrizio Cicchitto e il suo vice Maurizio Lupi si mettono a verificare chi sono gli assenti. Si prende tempo.

 

Nel frattempo il vicepresidente dei deputati del Popolo della Libertà, Italo Bocchino esprime tutta la sua amarezza nel constatare le difficoltà inaspettate. Accusa l'opposizione di paralizzare di fatto il Parlamento non permettendo all'Assemblea di occuparsi del pacchetto sicurezza, dell'emergenza rifiuti, dei provvedimenti fiscali. Come se fosse colpa dell'opposizione di aver introdotto la norma "salva-Rete4" nelle prime decisioni dell'esecutivo.

 

«L'opposizione - protesa Bocchino - disattende quanto detto in campagna elettorale quando ci aveva parlato di cambio registro, di dialogo, e di fine dell'anti berlusconismo che tanti danni ha creato alla sinistra». Quindi ha il coraggio di accusare l'opposizione «che ancora una volta fa battaglie personali e non pensa al bene del Paese».Ma poi il governo annuncia che ripresenterà il cosiddetto emendamento "salva Rete 4" sulla base di una nuova formulazione. Lo annuncia in aula a Montecitorio il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito. La seduta alla Camera viene quindi sospesa per riprendere alle ore 15. Ma modifiche sostanziali non se ne vedono. E l'opposizione mette a segno un altro sgambetto.

L'emendamento respinto riguardava una parte minore del dispositivo, su «norme a tutela della fauna selvatica», che è stato bocciato con 240 voti contrari e 238 sì, quindi per due voti di scarto. L'opposizione, a sorpresa, dopo la votazione dell'emendamento precedente non ha fatto dichiarazioni di voto. Lo scrutinio è quindi avvenuto a brevissima distanza dal precedente, prendendo alla sprovvista i deputati di maggioranza che pensavano sarebbe passato più tempo e in parte avevano lasciato l'aula. Per il segretario del Pd Walter Veltroni, la sconfitta del governo «dimostra quello che abbiamo sempre detto: stanno facendo una cosa sbagliata e ne sono consapevoli. Le difficoltà alla prima prova impegnativa – prosegue – testimoniano come non basti avere sulla carta i numeri, bisogna motivare e convincere. Si tratta di una forzatura, tutti ne sono consapevoli, e le forzature hanno le loro contraddizioni».

 

Il governo ha annunciato che il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle comunicazioni, Paolo Romani sta lavorando con i tecnici a recepire delle proposte dell'opposizione per migliorare la norma. Ma intanto il Pdl si vendica e dice «no a Leoluca Orlando e ad un esponente dell'Italia dei valori alla commissione permanete di Vigilanza Rai. Per il capogruppo Cicchitto l'opposizione deve proporre «un nome come Castagnetti e Migliavacca». Se no, niente.

 

L'Idv perciò chiede formalmente un colloquio con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. «Siamo in un'emergenza democratica, il primo atto del presidente del Consiglio tende a salvare la sua azienda non dai comunisti ma dalle decisioni dell'Unione europea», denuncia Massimo Donadi capogruppo dell'Idv alla Camera. E Giuseppe Giulietti invita il Pd a bloccare per protesta verso il veto a Orlando il rinnovo del Cda Rai.

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Io vorrei capire una cosa: tutta le gente che lavora a rete4 che fine farebbe se l'Italia si adeguasse alle richieste UE? Se vogliamo stare in Europa (e a me questo dispiace molto, perchè sono da sempre euroscettico) è giusto rispettarne le regole, tuttavia, questa non è una situazione che si può risolvere con un colpo di spugna, come vorrebbero i vari Travaglio/Moore de noi artri... bisogna avere garanzia che non un solo posto di lavoro vada perduto, altrimenti, meglio tenersi Fede!

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E quanti posti creerebbe Europa 7 se finisse su diffusione nazionale? Ancora a elogiare Berlusconi come quello che da da mangiare all'Italia? Ma è possibile che nessuno di c-dx ammette che è stata una ladrata, come i finanziamenti per il digitale terrestre?

 

Come sempre, le contraddizioni del PdL passano inosservate, del tipo: "Spazio alle priorità del Paese", e poi tra i primi decreti spunta il "salva Rete 4", si parla di "risparmi e tempi duri", nonchè ci si indigna di fronte ai 300 milioni di prestito ponte ad Alitalia (che di posti di lavoro ne crea un pochino di più di Rete 4), e poi la multa multimilionaria retroattiva imposta dall'UE (giustamente, aggiungerei) manco viene nominata.

 

Sembra quasi il discorso dei soldati in Iraq e i fondi che diminuiscono mostruosamente. E non per ripetermi, ma anche le FFAA ne creano di posti.

 

E i sostenitori di c-dx continuano ad appoggiare il governo in tutto e per tutto, come se qualcuno del PD dicesse che l'indulto è stato un toccasana per la microcriminalità.

 

Nel frattempo il vicepresidente dei deputati del Popolo della Libertà, Italo Bocchino esprime tutta la sua amarezza nel constatare le difficoltà inaspettate. Accusa l'opposizione di paralizzare di fatto il Parlamento non permettendo all'Assemblea di occuparsi del pacchetto sicurezza, dell'emergenza rifiuti, dei provvedimenti fiscali. Come se fosse colpa dell'opposizione di aver introdotto la norma "salva-Rete4" nelle prime decisioni dell'esecutivo.

Ecco appunto. Ora non so da dove Lev abbia preso quest'articolo, ma mette in evidenza proprio quello che mi fa infuriare, ossia l'ipocrisia con la quale certe leggi vengono proposte. Come se, al contrario di quanto sostiene Veltroni, non fossero consapevoli di quello che fanno.

 

Ma che si aspettano, che il PD entri in maggioranza? Ma è ovvio che per certe proposte di legge si faccia opposizione! Dialogo sì, cagnolini no! E poi vengono accusati di essere schiavi dell'eccessivo giustizialismo del loro alleato IdV. Eccessivo giustizialismo? Ma che razza di termine hanno coniato? E' come dire che una cosa è talmente giusta da non potersi fare! :huh:

 

Lodevole, comunque, la frase di esordio di Di Pietro: "N'se po fa!" :rotfl:

Grande Antonio!

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in un paese normale Rete4 sarebbe sul satellite da un po' di anni e sarebbe semplicemente giusto, non perchè lo dico io, non perchè lo dicono i comunisti, non perchè chi lo dice è anti-berlusconi, ma semplicemente perchè ci sono diversi organi nazionali e europei che così si sono pronunciati, perchè la concessionaria delle frequenze è Europa7 da quasi 10 anni. E' una semplice questione di rispetto della legge. Parlare di Fede, dei programmi di rete4 non ha senso, non dovrebbe nemmeno entrare in discussione, potrebbero anche farci il più grande spettacolo del mondo su Rete4 ma se è abusiva è abusiva. Peraltro invocare il terribile destino dei dipendenti la trovo una strumentalizzazione deprecabile, giacchè, in fondo, Rete4 non sparirebbe ma andrebbe sul satellite quindi al massimo avrebbe una riduzione di dipendenti e Europa7 per contro, ne assumerebbe di nuovi. Ripeto, qui non è questione di essere pro o contro Berlusconi, ma semplicemente pro o contro la legge. Se per i più è normale schierarsi contro la legge comincio a capire molte cose di questo Paese.

Sul PD: ovvio che non potesse appoggiare il PdL in toto, ma ricordiamoci che se il centro-sinistra non ha mai spinto sino in fondo sulla questione rete4, avallando quindi una situazione di illegalità, è perchè lo stesso destino di essere trasferita sul satellite sarebbe toccato anche a Rai3, per quanto Rai3 ad oggi ha la concessione per l'analogico e Rete4 non ce l'ha da diversi anni. Tra l'altro con la faccenda del digitale terrestre questo tema passerà in second'ordine, ma resterà l'ingiustizia di uno Stato che aveva assegnato le concessioni a Tizio (DiStefano - Europa7) senza poi permettergli di occupare le frequenze assegnategli...bello Stato equo e giusto, aperto alla concorrenza e fautore dell'iniziativa economica privata

Modificato da Montgomery
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Monty ti sei accorto ora di non essere in uno stato equo e giusto?

 

certo che no Chaffee :) ma sembra che per la maggioranza degli italiani vada bene così, scivola tutto addosso o, peggio, si adeguano all'andazzo. D'altronde se l'idea di emigrare non è così peregrina in me è proprio per questo, inizio ad arrendermi :(

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E quanti posti creerebbe Europa 7 se finisse su diffusione nazionale? Ancora a elogiare Berlusconi come quello che da da mangiare all'Italia? Ma è possibile che nessuno di c-dx ammette che è stata una ladrata, come i finanziamenti per il digitale terrestre?

 

Come sempre, le contraddizioni del PdL passano inosservate, del tipo: "Spazio alle priorità del Paese", e poi tra i primi decreti spunta il "salva Rete 4", si parla di "risparmi e tempi duri", nonchè ci si indigna di fronte ai 300 milioni di prestito ponte ad Alitalia (che di posti di lavoro ne crea un pochino di più di Rete 4), e poi la multa multimilionaria retroattiva imposta dall'UE (giustamente, aggiungerei) manco viene nominata.

 

Sembra quasi il discorso dei soldati in Iraq e i fondi che diminuiscono mostruosamente. E non per ripetermi, ma anche le FFAA ne creano di posti.

 

E i sostenitori di c-dx continuano ad appoggiare il governo in tutto e per tutto, come se qualcuno del PD dicesse che l'indulto è stato un toccasana per la microcriminalità.

Ecco appunto. Ora non so da dove Lev abbia preso quest'articolo, ma mette in evidenza proprio quello che mi fa infuriare, ossia l'ipocrisia con la quale certe leggi vengono proposte. Come se, al contrario di quanto sostiene Veltroni, non fossero consapevoli di quello che fanno.

 

Ma che si aspettano, che il PD entri in maggioranza? Ma è ovvio che per certe proposte di legge si faccia opposizione! Dialogo sì, cagnolini no! E poi vengono accusati di essere schiavi dell'eccessivo giustizialismo del loro alleato IdV. Eccessivo giustizialismo? Ma che razza di termine hanno coniato? E' come dire che una cosa è talmente giusta da non potersi fare! :huh:

 

Lodevole, comunque, la frase di esordio di Di Pietro: "N'se po fa!" :rotfl:

Grande Antonio!

 

Il fatto è che rete4 i posti li crea già. E' una realtà che esiste da tempo e nessuno può metterlo in dubbio, mentre europa7 potrebbe anche rivelarsi un fallimento. Pertanto, limitarsi a mandare la prima sul satellite e conferire le frequenze alla seconda porrebbe concretamente a rischio diversi posti di lavoro. Questo non è mai un bene, anche se il datore di lavoro si chiama Berlusconi e ti sta antipatico.

 

Questo problema non può essere risolto con questa o quella sentenza. Ci vuole un piano politico.

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Dal link: http://www.ansa.it/opencms/export/site/not...l_77979632.html

 

riporto:

 

"2008-05-31 17:39

Mediaset, fugati dubbi su diritto Retequattro

ROMA - "Con l'odierna sentenza del Consiglio di Stato si chiude definitivamente ogni dubbio sul diritto di Retequattro a trasmettere. Anche l'ultimo tentativo di invocare lo stop della magistratura all'attività della rete Mediaset è fallito": lo scrive un comunicato di Mediaset riguardo al pronunciamento del Consiglio di Stato.

 

"Il Consiglio di Stato - secondo Mediaset - ha infatti respinto il ricorso proposto da Centro Europa 7 che aveva l'obiettivo di annullare la sentenza del Tar del Lazio che già nel 2004 aveva respinto la richiesta di revocare l'autorizzazione di Retequattro a trasmettere. Due gradi di giustizia amministrativa (Tar prima, Consiglio di Stato oggi) si sono pronunciati in modo incontrovertibile contro chi chiedeva di spegnere Retequattro". "La sentenza odierna, inoltre, al di là di ulteriori istruttorie necessarie - prosegue il comunicato - stabilisce un altro principio fondamentale: il Consiglio di Stato non è competente sul tema della distribuzione delle frequenze.Per la Suprema magistratura amministrativa, il presunto danno subito da Centro Europa 7 potrà essere eventualmente risarcito solo e soltanto a livello economico. E se accogliere o meno la richiesta di risarcimento, il Consiglio si esprimerà dopo l'ulteriore istruttoria prevista. In conclusione, Retequattro era stata inserita strumentalmente in una vicenda relativa ai rapporti tra Centro Europa 7 e lo Stato Italiano in cui Mediaset non c'entrava assolutamente nulla. E oggi il Consiglio di Stato lo ha riconosciuto e ha scritto la parola fine".

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Ma sì, è coi soldi che Silvio risolve tutto... <_<

 

Comunque, se si sono pronunciati CdS e TAR, se la cosa è legittima, ben vengano Fede, Folliero e soci, guardo tantissimo Rete 4, alla fine, TG a parte, da bei programmi.

 

Comunque il tutto ok sempre se il salasso dell'UE sparisce, altrimenti lotta apertissima, già pago il canone, non mi va di pagare anche i circa 3 Euro l'anno per Mediaset che dovrebbe in teoria essere privata.

 

Unica cosa dolente: un'altra volta la Magistratura messa a tacere...

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Ma sì, è coi soldi che Silvio risolve tutto... <_<

................

Unica cosa dolente: un'altra volta la Magistratura messa a tacere...

Quando la magistratura (TAR e Consiglio di Stato) decide a favore di Mediaset, ovviamente è perché Silvio ha pagato!!! Logica ineccepibile!!!

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siamo lontani dalla parola fine:

 

E' arrivata oggi, un po' a sorpresa, la sentenza del Consiglio di Stato sul caso Europa 7 che però non mette ancora la parola fine all'annosa vicenda. I giudici di Palazzo Spada chiedono al Ministero dello Sviluppo Economico di pronunciarsi nuovamente sulla richiesta dell'emittente di ottenere le frequenze, tenendo conto della sentenza della Corte di Giustizia di Strasburgo emessa il 31 gennaio di quest'anno.

 

Il Consiglio di Stato rinvia invece il pronunciamento sulla richiesta di risarcimento danni da parte di Europa 7 in base alla decisione che il governo prenderà sulle frequenze e alla documentazione aggiuntiva che lo stesso governo dovrà presentare entro il 15 ottobre. Per valutazioni più approfondite bisognerà attendere ancora. perché i testi delle sentenze del Consiglio di Stato non sono ancora disponibili neanche per i legali delle parti interessate.

 

Gentiloni: ora il governo liberi le frequenze

"La decisione del Consiglio di Stato riconosce finalmente e definitivamente il diritto a Europa7 di avere le frequenze necessarie a trasmettere. Ora il Governo non può rispondere in modo pilatesco". E' quanto dichiara Paolo Gentiloni, responsabile comunicazione del Partito Democratico. "La decisione odierna è interlocutoria dal momento che chiede al Governo, alla luce della sentenza della Corte di Giustizia Europea del 31 gennaio scorso, di rispondere alla richiesta di frequenze di Europa 7", sottolinea Gentiloni. "A questa richiesta - continua l'esponente Pd - il Governo dovrà rispondere senza accampare il pretesto della mancanza di frequenze libere".

 

Giulietti: decida il governo

"Prima di esprimere giudizi definitivi sarà opportuno leggere nel dettaglio il dispositivo della sentenza del Consiglio di Stato. Quello che appare certo, tuttavia, è che il Consiglio di Stato ha recepito sostanzialmente la sentenza della Corte di Giustizia europea riconoscendo i diritti di Europa 7. Spetterà ora al governo, che in questi giorni ha manifestato una totale insensibilità in materia, assumere le conseguenti misure politiche e tecniche". Lo sostiene Giuseppe Giulietti, parlamentare dell'Idv e portavoce dell'associazione Articolo21. "Non vorremmo invece - aggiunge Giulietti - che il governo pur di tutelare il diritto di interessi, decidesse di scaricare sulle tasche dei cittadini il costo dell'eventuale indennizzo che dovrà essere pagato ad Europa 7. In questo caso i cittadini italiani sarebbero costretti a pagare una nuova tassa: quella sul conflitto di interessi".

 

Confalonieri: Retequattro ora "va avanti tutta"

Per il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, dopo l'odierna sentenza del Consiglio di Stato sul caso Europa 7, Retequattro "va avanti tutta". Lo ha affermato, rispondendo ai giornalisti, a margine del suo intervento odierno al Festival dell'Economia. "Retequattro - ha proseguito Confalonieri - ha la sua autorizzazione a trasmettere, e la Corte di giustizia europea aveva detto semplicemente al Consiglio di Stato che tutelasse e giudicasse se Europa 7 avesse diritto a un risarcimento. Lo sapevano anche quelli che hanno fatto una strana battaglia in Parlamento - ha concluso - che è stata una sorta di batracomiomachia".

 

Una lunga vicenda cominciata nel 1999

LUGLIO 1999 - Europa 7 ottiene dallo Stato la concessione per varare una tv nazionale, ma non le frequenze necessarie a trasmettere: è l'inizio di una lunga battaglia legale per l'emittente di Francesco Di Stefano. Retequattro, munita allora di un'autorizzazione provvisoria, continua a trasmettere.

 

NOVEMBRE 2002 - La Corte Costituzionale impone il rispetto del termine del dicembre 2003.

 

DICEMBRE 2003 - Dopo il rinvio della legge Gasparri alle Camere da parte del Presidente della Repubblica, con cosiddetto decreto 'salvareti', il governo Berlusconi evita il trasloco di Retequattro su satellite e lo stop alla pubblicità su Raitre. Sempre nel 2003, Europa 7 presenta un ricorso al Tar del Lazio per ottenere che ministero e Autorità le assegnino le frequenze. Respinto dal tribunale amministrativo, quel ricorso finirà al Consiglio di Stato.

 

APRILE 2004 - Viene definitivamente approvata la legge Gasparri. L'articolo 25 ingloba il testo del dl salvareti e di fatto allunga la vita a Retequattro, affidando l'apertura del mercato tv e l'aumento del pluralismo al passaggio al digitale terrestre (fissato al 31 dicembre 2006, termine poi slittato prima a fine 2008 e poi a fine 2012).

 

LUGLIO 2005 - Il Consiglio di Stato sospende l'esame del ricorso di Europa 7 e chiama in causa il tribunale del Lussemburgo, che si è espresso oggi, dopo due anni e mezzo.

 

LUGLIO 2006 - La Commissione europea apre una procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia perché favorisce gli attuali operatori analogici, Rai e Mediaset, nel passaggio al digitale.

 

OTTOBRE 2006 - Il governo Prodi vara il ddl di riassetto del sistema tv, che porta la firma del ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni. Tentando di rispondere ai rilievi dell'Europa, il provvedimento punta ad aprire il mercato intervenendo sulla concentrazione delle risorse pubblicitarie (viene fissato il tetto del 45% per ciascun operatore) e delle frequenze (è previsto il passaggio anticipato di una rete Rai e una Mediaset sulla nuova tecnologia).

 

LUGLIO 2007 - L'Europa dà ancora due mesi di tempo all'Italia per modificare la Gasparri, chiedendo di fatto un'accelerazione della legge, che tuttavia non c'è stata. L'ultimatum Ue scade il 20 settembre e a nulla vale la richiesta di Gentiloni di una proroga dei termini. In caso di deferimento alla Corte di giustizia europea, il nostro Paese - ricorda Gentiloni in più di un'occasione - rischia sanzioni pari a 300-400 mila euro al giorno finchè non si rimette in linea con la normativa europea. Approvato a dicembre dalle commissioni Trasporti e Cultura della Camera, il ddl Gentiloni sarebbe dovuto approdare in Aula agli inizi di quest'anno.

 

GENNAIO 2008: Arriva la sentenza della Corte di Giustizia europea sul caso Europa 7 che, interpellata dallo stesso Consiglio di Stato, impegnato a decidere sul caso, afferma che il sistema televisivo in Italia non è conforme alla normativa europea che impone criteri obiettivi, trasparenti e non discriminatori nell'assegnazione delle frequenze.

 

 

 

immagino la risposta del ministero per lo sviluppo (di mediaset ovviamente)

 

 

 

Cita:

 

Scritto in origine da VIN-c'è Vedi originale

 

 

 

Rete 4 puo' continuare ad esercitare la sua attivita'. Cosi' il Consiglio di Stato in una delle sentenze emesse sul caso Europa 7.

[...]

 

Dove sta il bug?

 

Eccolo il bug

 

"Con l'odierna sentenza del Consiglio di Stato si chiude definitivamente ogni dubbio sul diritto di Retequattro a trasmettere. Anche l'ultimo tentativo di invocare lo stop della magistratura all'attività della rete Mediaset è fallito": lo scrive un comunicato di Mediaset riguardo al pronunciamento del Consiglio di Stato.

 

(ANSA)

 

Mentre Adnkronos riporta, virgolettando, dei passi da una nota dello stesso Consiglio di diverso avviso:

Cita:

 

 

 

ritenendo - si legge in una nota del Consiglio stesso - la persistenza del dovere del ministero (delle Comunicazioni, ndr) di rideterminarsi motivatamente sull'istanza di Centro Europa intesa alla attribuzione delle frequenze di cui al decreto ministeriale 28 luglio 1999, anche in applicazione della sentenza della Corte di giustizia del 31 gennaio 2008

 

(Adnkronos)

 

L' AMI (Agenzia Multimediale Italiana) la riporto, invece, integralmente (sotto spoiler) perchè sotto CC:

Spoiler

Oggi il Consiglio di Stato ha rifiutato il ricorso presentato da Mediaset per l'annullamento della sentenza del Tar del Lazio (del 16 settembre 2004) «ritenendo la persistenza del dovere del Ministero di rideterminarsi motivatamente sull'istanza di Centro Europa intesa alla attribuzione delle frequenze di cui al decreto ministeriale 28 luglio 1999, anche in applicazione della sentenza della Corte di giustizia del 31 gennaio 2008». Il riferimento è alla sentenza della Corte di giustizia europea che ha riconosciuto nel sistema di assegnazione delle frequenze in Italia, il mancato rispetto del diritto comunitario poiché «non segue criteri di selezione obiettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati». Nel giungo 2004 il Consiglio d’Europa (composto da 45 Paesi), approvava una risoluzione che deplorava l’esclusione di un potenziale operatore televisivo, Europa 7, vincitore della gara pubblica per la diffusione televisiva sulle frequenze occupate da Rete4 del Gruppo Mediaset.

 

Di fatto la sentenza Ue riconosceva ad Europa 7 (emittente che nel 1999 vinse il bando di gara per una concessione tv) il diritto ad avere le frequenze per trasmettere, ritenendo illegittimo il lungo periodo transitorio di cui ha sinora beneficiato Rete 4. In concreto ora la palla torna nelle mani del ministero delle comunicazioni, poiché il Consiglio di Stato non può impedire al governo di attribuire le presenze. Il governo dovrà quindi «rideterminarsi motivatamente». Contemporaneamente la suprema magistratura amministrativa ha respinto il ricorso di Europa 7 per l'annullamento della sentenza del Tar in merito all'abilitazione di Rete 4. Di fatto, per il momento, Rete 4 è legittimata a proseguire l'attività di radio diffusione televisiva in ambito nazionale.

 

Sul risarcimento danni invece il Consiglio di Stato si è riservato di pronunciarsi successivamente. Europa 7 aveva chiesto poco più di 2 miliardi di euro nel caso in cui avesse ottenuto le frequenze, oppure 3 miliardi in caso di mancata assegnazione delle stesse.

 

Per ora il governo non si sbilancia. Paolo Romani, sottosegretario allo Sviluppo economico di Forza Italia, rimane cauto e rimanda i commenti: «Mi sembra tutto molto complesso se non si conosce la sentenza. Martedì avremo le motivazioni e a quel punto capiremo cosa è stato detto. Mi sembra molto difficile francamente capire cosa ha stabilito il Consiglio di Stato sulla base di un comunicato stampa».

Modificato da Leviathan
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Ecco la prima "Silvio Tassa" :rotfl: :rotfl:

 

La mancata assegnazione di frequenze

per Europa 7 vale 3,5 miliardi

 

La richiesta di frequenze da parte di Europa 7 merita una nuova «risposta motivata» dal Governo, che dovrà tener conto anche della sentenza della Corte di Giustizia Ue sul caso. La giustizia amministrativa non può imporre all'esecutivo l'assegnazione di frequenze, ma solo pronunciarsi su un eventuale risarcimento danni: 2,169 miliardi in caso di attribuzione delle frequenze, 3,5 miliardi in caso contrario. La decisione arriverà dopo la risposta del Governo e l'udienza è prevista per il 16 dicembre, quando dovrebbe essere pervenuta anche la documentazione aggiuntiva chiesta al ministero e all'Agcom (entro il 15 ottobre).

Retequattro, comunque, potrà tenersi le sue frequenze: il ricorso di Europa 7 che puntava ad annullarne l'autorizzazione a trasmettere viene respinto perchè «tardivo».

La lettura dei testi delle sentenze con le quali il Consiglio di Stato si è espresso il 31 maggio sull'annosa vicenda di Europa 7 (l'emittente che nel 1999 vinse la gara per una concessione nazionale ma che non ha mai potuto trasmettere per mancanza di frequenze) conferma dunque le anticipazioni contenute nel comunicato stampa diffuso sabato scorso.

 

I giudici di Palazzo Spada giudicano «inammissibile» la richiesta di Europa 7 di condannare direttamente il ministero dello Sviluppo economico (che ha assorbito anche le competenze del dicastero delle Comunicazioni) a un «facere» specifico, cioè all'assegnazione della rete o delle frequenze. La «strada corretta» da seguire, spiegano, è la richiesta al ministero di «porre in essere ogni adempimento necessario all'attribuzione di frequenze e di reagire contro l'eventuale inerzia o diniego espresso». Un percorso già intrapreso da Europa 7 con una diffida e poi con l'impugnazione della nota con la quale, già nel 1999, il ministero rispose di no alla sua richiesta di frequenze. Nel 2004 il Tar accolse il ricorso dell'emittente: quella sentenza, contro la quale si è appellata Mediaset, viene confermata oggi dal Consiglio di Stato.

A questo punto il ministero, «unitamente all'Autorità», dovrà «rideterminarsi sull'istanza di Europa 7», «con piena applicazione della sentenza della Corte di Giustizia».

Interpellata dallo stesso Consiglio di Stato (che le ha chiesto un parere «con esclusivo riferimento alla domanda di risarcimento per equivalente»), la Corte di Strasburgo «ha ritenuto contrastante con il diritto comunitario una normativa nazionale la cui applicazione conduca a che un operatore titolare di una concessione si trovi nell'impossibilità di trasmettere in mancanza di frequenze di trasmissione assegnate sulla base di criteri obiettivi, trasparenti e non discriminatori».

Il ministero dovrà chiarire, tra l'altro, come ha risposto all'attuale sentenza del Consiglio di Stato; quali frequenze si sono rese disponibili dal 2000 a oggi e quali modalità di assegnazione sono state adottate; qual è la situazione della concessione di Europa 7, che secondo l'amministrazione è scaduta nel 2005 (aspetto sul quale pende ancora un contenzioso di primo grado). Anche l'Autorità dovrà produrre una relazione su tali questioni, precisando i motivi per cui non ha adottato il piano frequenze, come prevedeva invece la concessione rilasciata a Europa 7. Infine, la stessa Europa 7 dovrà documentare l'attività svolta dal 1999 con i relativi bilanci, spiegando tra l'altro perchè non ha partecipato alla gara per l'assegnazione di frequenze bandita dall'ex ministro Paolo Gentiloni nel 2007.

Quanto al diritto di Retequattro a trasmettere, il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza con cui il Tar aveva bocciato il ricorso di Europa 7 che puntava all'annullamento dell'abilitazione concessa alla tv del gruppo Mediaset. Il motivo essenziale è rappresentato, spiega la sentenza, dalla «tardività» del ricorso di primo grado.

ottimo lavoro...

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ma non sono loro i "liberali" ?

la casa delle "libertà..."

 

cambiassero nome dopo l'ennesimo omicidio al libero mercato.

la tassa rete4 la farei pagare solo a chi ha votato PDL sarebbe per lo meno giusto, secondo indiscrezioni da fonti riservate il prossimo slogan sarà:

 

più azioni mediaset per tutti

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