Vai al contenuto

Intenzioni di voto 2008 del forum


Leviathan

Chi votereste?  

37 utenti hanno votato

  1. 1. Solo per maggiorenni

    • Idv (italia dei valori)
      3
    • PD (partito democratico)
      11
    • PDL (partito delle libertà- AN)
      15
    • Lega nord
      2
    • Sinistra arcobaleno
      2
    • UDC
      1
    • rosa bianca
      0
    • Lista Pro life
      0
    • Radicali-lista bonino
      0
    • La destra
      0
    • DC per le autonomie
      0
    • Nuovo PSI
      0
    • partito pensionati
      0
    • Unione pensionati
      0
    • no euro
      0
    • altri partiti di destra
      1
    • altri partiti di sinistra
      0
    • scheda bianca
      1
    • non voto
      1
  2. 2. se entrasse in politica Beppe Grillo cambieressti le tue intenzioni di voto?

    • SI
      2
    • No
      32
    • forse
      3


Messaggi raccomandati

Se devo dirti la verità Calearo mi piace davvero molto, non è di sinistra ma è una personalità libera che credo sappia quello che fa. Inoltre non ha paura di dire quello che pensa.

E' giusto candidare gente che lavora invece che solo politici che, mi perdonino, poco sanno della vita vera.

 

P.S. Diliberto non si candida per lasciare il posto ad un operaio, ammazza quanta spazzatura se ne stà andando dal parlamento (peccato che tanto sarà sempre presente sulla scena politica...)

Dominus, il problema è che Calearo si comporta come un qualsiasi politico: Io personalmente l'ho conosciuto per lavoro, non l'ho conosco bene, ma diverse persone che hanno l'occasione d'incontrarlo spesso in Assoindustria a Vicenza, hanno sempre sottolineato le sue "vivaci" antipatie per il centro sinistra, e questo lo si capiva anche ascoltando i suoi interventi a Ballarò (famosa una sua lite con D'alema), e ora.....Rose e fiori, vogliamoci bene, facciamo l'amore e non la guerra...Ma per favore, questo comportamento te lo aspetti da un politico, come è stato Bossi con Berlusconi o Fini con Bossi...

Se ha accettato la candidatura, qualche tornaconto ci sarà...

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Risposte 296
  • Creata
  • Ultima Risposta

Partecipanti più attivi

Partecipanti più attivi

spunto di riflessione:

berlusconi disse: "chi non vota per i propri interessi è un c........"

tremonti disse: " finchè in italia ci saranno 5 milioni di partite iva, allora forza italia sarà sempre forte"

 

quindi chi è lavoratore dipendente è sicuro che , votando berlusconi, tuteli i propri interessi???

Link al commento
Condividi su altri siti

Guarda Jolly anche io l'avevo visto da presidente di Federmeccanica, ma allora difendeva i suoi interessi di categoria e doveva comportarsi in quel modo, inoltre la presenza dei sinistri nel governo pregiudicava qualsiasi sintonia con il csx.

Adesso, invece, il PD ha un programma equilibrato che non penalizza nessuno ma punta alla solidarietà sociale e non vedo male una personalità come Calearo all'interno del partito.

Quanto al tornaconto: ovvio che avrà qualcosa ma per un industriale penso ci siano più svantaggi che vantaggi ad entrare in politica, daltronde basta esercitare la propria influenza dall'esterno, inoltre anche se gli è stato promesso un ministero adesso come adesso un governo Veltroni appare come un miraggio e non credo che una persona pragmatica possa pensare davvero di avere un ministero assicurato.

Link al commento
Condividi su altri siti

intanto nella sinistra arcobaleno le litigate si contano sulle decine al giorno

 

Scioperi della fame, telefoni roventi, vertici ad alta tensione. La chiusura è lontana. Verdi in fibrillazione. Pdci blindato. Nel Prc braccio di ferro nella maggioranza post-bertinottiana sulla natura del «partito» che verrà

Matteo Bartocci

Roma

 

La campagna elettorale entra nel vivo. Ma la Sinistra arcobaleno non ha ancora sciolto il rebus delle liste. Anzi, nella coalizione rosso-verde più si avvicina la scadenza di lunedì per la loro chiusura più si infittiscono i veleni.

Anche ieri dimissioni, lettere di protesta, vertici all'arma bianca, cellulari roventi e sfuriate più o meno a tutti i livelli. Ognuno si muove come può. In Liguria il segretario regionale di Rifondazione Giacomo Conti ha scelto lo sciopero della fame per sostenere la candidatura del parlamentare uscente Sergio Olivieri, l'operaio spezzino finito terzo in lista alla camera e quindi ineleggibile. Mentre ben 114 donne del Prc in Sicilia hanno firmato contro la candidatura nell'isola di Vladimir Luxuria (seconda alla camera) chiedendo la conferma della deputata uscente Daniela Dioguardi. Non trova pace nemmeno la candidatura di Pietro Folena. La sua deroga al tetto dei mandati ha già spaccato due «parlamentini» Prc ma il leader di «Uniti a sinistra» avrebbe protestato per lo spostamento dalla camera in senato giudicandolo un passaggio a rischio. Anche qui si vedrà.

Link al commento
Condividi su altri siti

2827_1.jpg

 

questo dovrebbe essere la discussione che ci portera alle elezioni

 

 

quanto scommettiamo che al senato non avranno la maggioranza?

 

2830_1.jpg

Modificato da Leviathan
Link al commento
Condividi su altri siti

SWG è affidabile, quello sotto boh;

comunque tutto dipende dal voto a livello regionale, non nazionale per il Senato. Saranno le regioni in bilico e relativo premio di maggioranza che potrebbero far colare a picco i sogni di gloria del silvio

Link al commento
Condividi su altri siti

A mio parere è molto facile che si andrà alla grande coalizione, dimostrando che questa campagna elettorale è stata un fallimento, uno spreco di soldi e, soprattutto, di tempo per l'esecutivo e per i cittadini.

E si saprà a chi imputare il fallimento (sempre che non riesca a riportare a cuccia Casini, ma a quel punto lo sputtanamento sarebbe cosmico anche se dopo quanto fatto con la Lega ormai può anche allersi con bertinotti)

Link al commento
Condividi su altri siti

spero vivamente di no su l'unità di parla ancora del 4% e se UDC e sinistra arcobaleno superano il quorum bisognera che una delle due parti faccia post alleanze.

Casini e veltroni insieme? bleah

Ma meglio con casini che con il cainonno (come lo chiama Travaglio)

 

Ma graziani non arriva più con i suoi sondaggi dove ci sono 15 punti di distacco minimo tra P2DL e PD ?

 

 

le mille balle blu

 

Per me il bianco è bianco e il ne­ro è nero, invece mi accorgo che in politica si dice una cosa e se ne fa un'altra. Ecco, io non so­no così (18 gennaio 1994). Come ci si può fidare di chi usa la menzogna come mezzo della lotta politica? La gente deve fi­darsi solo di chi dice la verità (2 marzo 1994).

Io dico sempre cose sincere, an­che perché non ho memoria e dimenticherei le bugie (2 mar­zo 1994).

Quando ero appena dodicen­ne, studente dai Salesiani, una sera andai ad attaccare i manife­sti per la De. Erano i famosi ma­nifesti contro il Fronte Popolare in cui si avvertiva l'elettore che nel segreto dell'urna «Dio ti ve­de, Stalin no». Passò un gruppo di comunisti e mi buttò giù dal­la scala su cui ero salito per attac­care i manifesti. Tornato a casa a fatica, ho spiegato a mia ma­dre che ero stato malmenato, ma lei appena mi vide in quelle condizioni pensò che avessi combinato qualche marachel­la, e mi diede il resto (24 giugno 2005). Mamma Rosa l'aveva in­quadrato bene fin da piccolo...

La mia carriera canora (sulle na­vi da crociera, nda) è comincia­ta con una tournée in Libano (7 giugno 1989). Dalle accurate ri­cerche del suo biografo Giuseppe Fiorì, risulta che Berlusconi non è mai stato in Libano. M

Al «Gardenia» di Milano, come poi sarebbe avvenuto Parigi, do­po aver cantato mi buttavo in pista per ballare con bionde (ibi­dem). Non risulta che Berlusconi abbia mai suonato a Parigi. Ho studiato due anni a Parigi, al­la Sorbona, e per mantenermi dovevo suonare e cantare nei lo­cali della capitale (luglio 1989). Berlusconi non ha mai studiato al­la Sorbona: semmai alla Statale di Milano.

A Parigi facevo il canottaggio ed ero campione italiano studente­sco con il Cus di Milano (luglio 1989). Esistono dubbi sui tìtoli sportivi conquistati dal Cavaliere in canoa.

La vita professionale di Berlu­sconi si fa sempre più fitta: impe­gni, giornate e notti dedicate al lavoro. La famiglia serena, ma qualcosa nel rapporto con Car­la cambia agli inizi degli anni Ottanta. L'amore si trasforma in sincera amicizia. Silvio e Car­la, di comune accordo, decido­no di continuare la loro vita se­guendo ognuno le proprie aspi­razioni (da «Una storia italia­na», il fotoromanzo elettorale inviato in 20 milioni di copie a tutte le famiglie italiane nel­l'aprile 2001). Più prosaicamente Berlusconi liquida la prima moglie Carla Elvira Dall'Oglio per la più giovane Veronica Lario, con la quale ha da anni una relazione, te­nuta nascosta fino alla nascita del­la prima figlia di secondo letto.

Questa immagine del Milan... si fonde e si confonde con tanti ricordi della mia infanzia... Con il mio carissimo, dolcissimo pa­pa, dopo aver parlato di studio, della scuola, subito a parlare del Milan, quasi l'incarnazione dei nostri sogni, delle nostre uto­pie. «Vedrai, papà, vinceremo, dobbiamo vincere», come se in campo potessimo andarci due... E finalmente, mano nella mano, eccoci là all'entrata dello stadio, e io a farmi piccolo picco­lo per profittare solo biglietto in due. Caro vecchio Milan, il Mi­lan dei Puricelli, dei Carapellese, dei Tosolini, dei Gimona... (da Storia italiana»). Poi però si scopre che, da ragazzo, Berlusconi non era tifoso del Milan, ma dell’Inter: «La fede calcistica di Silvio Berlusconi non è sempre stata rossonera: all'inizio l'attuale presiden­te del Milan... era infatti tifoso dell'Inter». La rivelazione è di Tuttosport che è andato a scovare la testi­monianza di Giovanni Ticozzi, che è stato uno dei giocatori della squadra di calcio Edilnord quando l'allenatore era Silvio Berlusconi. Per la verità il Ticozzi, che ha con­fermato «stima infinita» per il Ca­valiere, ha però incrinato l'immagi­ne di un Berlusconi in tuta a dare ordini da allenatore a bordo cam­po durante la settimana e sulla panchina alla domenica. «Guardi - ha dichiarato Ticozzi a Tuttosport - che hanno raccontato un sacco di balle su Berlusconi allena­tore... Berlusconi non ha mai diret­to nemmeno un allenamento: ci si trovava la domenica a Brugherio, lui dava le maglie... Qualche giocatore era arrivato dal Milan di Car­raro, grande amico di Berlusconi ma anche dall'Inter, squadra per la quale il presidente, allora, faceva il tifo. Sì, davvero, ero interista» (agenzia Asca, 25 febbraio 2004 ore 11.21).

Della Edilnord sono un semplice consulente, un progettista a cui è stato affidato l’incarico professionale della progettazione e della direzione generale del complesso residenziale di Milano 2 (a una pattuglia della Guardia di Finanza che lo interroga il 12 novembre 1979 nel corsi di un accertamento valutario) In realtà Berlusconi è tutt'altro che un progettista consulente: è il proprietario dell'Edilnord. Ma i finanzieri si bevono la frottola. Uno di loro, il col. Salvatore Gallo, risulterà iscritto alla loggia P2. L'altro, il ca­pitano Massimo Maria Berruti, la­scerà presto la divisa per diventare avvocato e iniziare a lavorare per il gruppo Fininvest. Condannato a 8 mesi per favoreggiamento, cioè per i depistaggi nell'inchiesta sulle mazzette Fininvest alla Guardia di Finanza, Berruti verrà eletto de­putato in Forza Italia.

Mi piacerebbe fondare un parti­to, ma non posso. Noi sì che sa­premmo trasformare l'Italia in un'azienda in attivo... Non c'è in previsione alcun mio impe­gno diretto in politica. Nel mio mestiere di imprenditore la re­gola è di totale ecumenicità... L'editore televisivo non è interamente libero, è in balia dei politici, sottomesso al Principe... Se mi hanno chiesto di candidar­mi? Certo, mi telefonano, mi scrivono, qualcuno mi ha fer­mato perfino per strada. Ma io so perfettamente quello che posso fare. Se io facessi la scelta politica dovrei abbandonare le televisioni e cambiare completa­mente mestiere. Un partito di Berlusconi non c'è stato, né ci sarà mai (13 settembre 1993).

Se fonderò un partito? Ho sem­pre dichiarato il contrario, sarà la ventesima volta che lo ripeto. Lo scrive chi ha interesse a met­termi contro gli attuali protago­nisti della politica. E perciò farà finta anche stavolta di non leg­gere la mia smentita, per cui mi toccherà di ripeterla per la ventunesima volta e chissà per quante altre volte ancora (Epo­ca, 23 ottobre 1993).

Il mio presunto partito esiste soltanto sulle pagine di alcuni giornali (alla commissione Bi­lancio della Camera, 26 ottobre 1993). Esattamente tre mesi dopo annuncia la nascita di Forza Italia e la sua candidatura alla presiden­za del Consiglio.

Ho dimostrato ampiamente .che la mia pazienza ha un limi­te. Sette mesi fa ho detto ai moderati: se non vi mettete d'accor­do fondo un movimento politi­co. Non ci hanno creduto e io l'ho fondato. Un mese fa ho det­to: se non vi mettete d'accordo scendo in campo personalmen­te. Non ci hanno creduto e mer­coledì scorso io sono sceso in campo. Adesso dico: se non la piantate, correrò da solo... (La Stampa, 4 febbraio 1994).

Sono sceso in campo per amore del mio Paese (11 maggio 1994). Ma si è dimenticato di cate­chizzare i suoi seguaci, che lo sbu­giardano subito.

Sì, Berlusconi è entrato in politi­ca per impedire che gli portasse­ro via la roba... Tenta di evitare che gli scippino insieme la sua impresa e la sua libertà di im­prenditore (Giuliano Ferrara, La Stampa, 25 febbraio 1994).

Silvio Berlusconi è entrato in po­litica per difendere le sue azien­de (Marcello Dell’Utri, 28 di­cembre 1994).

Eravamo nel settembre 1993, Berlusconi mi convocò nella sua villa di Arcore e mi disse: «Marcello, dobbiamo fare un partito pronto a scendere in campo alle prossime elezio­ni...». Lui aveva provato in tutti i modi a convincere Segni e Martinazzoli per costruire la nuova casa dei moderati...

«Vi metto a disposizione le mie televisioni», aveva detto. Tutto inutile, e allora decise che il par­tito dovevamo farlo noi. Poi c'era l'aggressione delle Procure e la situazione della Fininvest con 5 mila miliardi di debiti. Franco Tatò, che all'epoca era l'amministratore delegato del gruppo, non vedeva vie d'usci­ta: «Cavaliere dobbiamo porta­re i libri in tribunale».., I fatti poi, per fortuna, ci hanno dato ragione e oggi posso dire che senza la decisione di scendere in campo con un suo partito, Berlusconi non avrebbe salvato la pelle e sarebbe finito come Angelo Rizzoli che, con l'inchie­sta della P2, andò in carcere e perse l'azienda (Marcello Dell’Utri intervistato da Antonio Galdo per il libro «Saranno po­tenti?», Sperling & Kupfer, 2003). (...)

La verità è che, se Berlusconi non fosse entrato in politica, se non avesse fondato Forza Italia, noi oggi saremmo sotto un pon­te o in galera con l'accusa di ma­fia. Col cavolo che portavamo a casa il proscioglimento nel Lo­do Mondadori (Fedele Confalo­nieri, la Repubblica, 25 giugno 2000).

Un giorno gli interventi pretori­li oscurarono le mie tv (a «II sen­so della vita», 24 gennaio 2006). Falso: nel 1984 tre pretori sequestrarono gli impianti che con­sentivano alle tre reti Fininvest l'« interconnessione», cioè la trasmis­sione degli stessi programmi in con­temporanea su tutto il territorio na­zionale, con l'effetto-diretta, in vio­lazione del divieto stabilito dalla Corte costituzionale, che riservava quel tipo di emissione soltanto alla Rai. Fu la Fininvest a spegnere le sue tre reti per poter gridare al­l'oscuramento dei pretori e giustifi­care i due «decreti Berlusconi» su­bito varati dal presidente del Consi­glio Bettino Craxi per salvare il mo­nopolio illegale dell'amico Silvio. (...)

Modificato da Leviathan
Link al commento
Condividi su altri siti

Ammesso e non concesso che questi sondaggi siano attendibili.....

...e sempre che Casini non ritorni all'ovile dopo le elezioni....

 

Nessuno ha mai pensato che la "scissione" dell'UDC sia solo per provare a rubare voti al PD per poi ritornare a un'alleanza a destra?

Di questi tempi e con la Legge Elettorale che ci troviamo tutto è possibile....

Link al commento
Condividi su altri siti

Non si è trattato di scissione ma di rifiuto ad un diktat; personalmente ho molto più rispetto per Casini che per Fini; il primo ha dimostrato che in nome delle sue idee e della sua coerenza è disposto a sacrificare una elezione comoda e posti di governo, il secondo... beh il secondo fino all'altro ieri strepitava che un partito non lo si scioglie per telefono e poi, guarda caso, che ha fatto?

Link al commento
Condividi su altri siti

Non si è trattato di scissione ma di rifiuto ad un diktat; personalmente ho molto più rispetto per Casini che per Fini; il primo ha dimostrato che in nome delle sue idee e della sua coerenza è disposto a sacrificare una elezione comoda e posti di governo, il secondo... beh il secondo fino all'altro ieri strepitava che un partito non lo si scioglie per telefono e poi, guarda caso, che ha fatto?

 

Infatti scissione l'ho virgolettato ;)

Per un giudizio a Casini come uomo politico ho una riserva che lascio al post-elezionio e al comportamento che assumerà.......

Quanto a Fini, il mio giudizio l'hai espresso tu per me! :okok:

Link al commento
Condividi su altri siti

Fini è entrato nel PdL per il suo progetto di sdoganarsi anche a livello internazionale e di entrare nel PPE, la sua fissa di sempre (oltre che forse per la promessa di essere il prossimo candidato premier con magari berlusconi al quirinale, un altra loro fissa), mentre Casini ha risposto picche per il semplice motivo che ormai aveva perso troppa credibilità nei confronti del suo elettorato tornando sempre all'ovile berlusconiano dopo aver guidato la fronda, e la Rosa Bianca minacciava di rubagli buona parte dell'elettorato.

 

In ogni caso se sarà pareggio penso che la situazione ideale sia un anno di governo di coalizione tra PD e PdL per poi tornare alle urne con una nuova legge elettorale e le riforme basilari completate.

Link al commento
Condividi su altri siti

In ogni caso se sarà pareggio penso che la situazione ideale sia un anno di governo di coalizione tra PD e PdL per poi tornare alle urne con una nuova legge elettorale e le riforme basilari completate.

 

QUOTO

Ci sono scelte che solo un governo di unità nazionale può celermente fare; dalle riforme istituzionali al rilancio del nucleare fino ad arrivare alla completa eliminazione del diritto di veto da parte delle amministrazioni locali per le grandi opere.

Link al commento
Condividi su altri siti

Non penso sia possibile per l'Italia arrivare ad un bipartitismo come quello inglese o americano; mi accontenterei di un sistema tedesco o spagnolo, con 2 partiti principali sopra il 30% e qualche (pochi, due, tre quattro al massimo non 10) partiti minori in parlamento.

Diciamo che il mio scenario politico ideale di partiti in parlamento è quello di oggi (pensateci un sogno solo due anni fa):

- PD e PdL come partiti maggiori

- Lega, UDC e Sx Arcobaleno come partiti minori

Mi auguro che si cristallizzi così il nostro sistema politico

Link al commento
Condividi su altri siti

Ovvio, neanche io ci credo, comunque un governo di coalizione tra PD e PdL potrebbe produrre riforme che vanno in questa direzione, se invece il governo lo si facesse con Casini (o con l'arcobaleno o con qualsiasi altro partitino) il risultato

sarebbe profondamente diverso

Link al commento
Condividi su altri siti

Già a questo direi che realisticamente l'obiettivo massimo del PD è un pareggio...

E' divertente notare come una legge fatta apposta per non far governare il c-sx nel 2006 (e c'è pienamente riuscita) si ritorca ora contro i suoi creatori.

Dio vede e provvede :asd: :asd:

Modificato da Rick86
Link al commento
Condividi su altri siti

Roma, 11 mar. (Adnkronos/Ign) - Il segretario de 'La Destra' Francesco Storace (nella foto) sarà processato il 28 maggio prossimo con rito immediato davanti al giudice monocratico per l'offesa al prestigio e all'onore del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. A chiedere questo tipo di processo è stato lo stesso Storace, assistito dall'avv. Giosuè Naso, che oggi doveva comparire davanti al gup di Roma Marco Patarnello, il quale doveva decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio fatta dal pubblico ministero Pietro Saviotti. Storace ha rinunciato all'udienza preliminare e ha chiesto il giudizio immediato.

 

"Abbiamo scelto questa strategia processuale - ha spiegato il legale Naso - perché non eravamo sicuri che, in campagna elettorale, questa vicenda sarebbe stata trattata con il dovuto distacco da parte dell'autorità giudiziaria e quindi abbiamo preferito saltare l'udienza preliminare e con essa la campagna elettorale considerato che il processo comincerà il 28 maggio prossimo".

 

L'accusa si riferisce alle affermazioni polemiche fatte da Storace nei confronti di Napolitano, dopo che dallo stesso Storace erano partite critiche nei confronti del premio Nobel Rita Levi Montalcini per l'appoggio da lei dato, come senatore a vita, al governo Prodi.

 

In seguito a questo attacco Napolitano aveva sottolineato come Storace avesse "mancato di rispetto alla professoressa Levi Montalcini tentando di intimidirla" e inoltre veniva ricordato che la Montalcini "fa ed ha fatto tanto onore all'Italia''. Il leader de 'La Destra' da parte sua aveva replicato con una nota in cui scriveva: "Napolitano non ha alcun titolo per distribuire patenti etiche per disdicevole storia personale, per palese e nepotistica condizione familiare, per evidente faziosità istituzionale. E' indegno di una carica usurpata a maggioranza".

 

Ad avviare il procedimento contro Storace, è stato, con l'autorizzazione dell'allora ministro Guardasigilli Clemente Mastella, il 17ottobre dello scorso anno, il pubblico ministero Pietro Saviotti, che poi ha sollecitato anche il rinvio a giudizio di Storace

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora

×
×
  • Crea Nuovo...