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la resa di marini


Leviathan

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All’appello mancano Cossiga, Scalfaro e Ciampi, i presidenti emeriti. Poi Franco Marini potrà dire di aver veramente fatto il possibile per trovare la sintesi che ci facesse uscire dalla crisi. Purtroppo, almeno è quello che pare ormai scontato, non ce l’ha fatta. Una settimana di consultazioni non è bastata a mettere d’accordo le forze politiche, né a farle ragionare in virtù della responsabilità nazionale a cui il presidente si era più volte appellato.

 

Silvio Berlusconi, nei suoi 25 minuti di colloquio con il presidente del Senato, non ha aperto nessuno spiraglio. È convinto di vincere, e vuole correre al voto. Come lui Gianfranco Fini, che non ha voluto nemmeno accettare l’ipotesi di un “governo per il referendum” nonostante An fosse uno dei maggiori sponsor dei quesiti.

 

Per questo a Walter Veltroni, l’ultimo, il 27esimo, degli “ospiti” di Marini, il presidente del Senato non ha potuto fare altro che mettere in tavola le carte della sconfitta. Già lunedì sera Marini potrebbe recarsi al Quirinale e comunicare che il suo mandato esplorativo non ha scoperto nessun tesoro segreto. A quel punto, non c’è alternativa, Napolitano dovrà sciogliere le Camere e indire le prossime elezioni per una data compresa tra il 30 marzo e il 13 aprile.

 

«Se tutte le forze più grandi del centrodestra si oppongono – commenta amaro il minsitro per le Riforme Vannino Chiti – è difficile, anzi impossibile, procedere su questa strada». «È chiaro» – chiosa la capogruppo Pd al Senato Anna Finocchiaro – che sarà Prodi a guidare il governo fino al voto. La proposta del Pd per un «governo delle riforme di tre mesi», come ha spiegato Veltroni al termine del colloquio con Marini, «rimane valida». Ma il patto con Forza Italia, ammette lo stesso segretario del Pd, è ormai «difficile da sostenere». È arrabbiato Veltroni, perché chi ha boicottato la missione di Marini «vuole far precipitare il paese verso elezioni con una legge elettorale sbagliata e con coalizioni eterogenee e confuse».

 

Finge dispiacere, invece, il “sabotatore” Berlusconi: «Mi auguro – ha detto a giochi fatti – che il dialogo possa proseguire dopo il voto, perché la situazione italiana è drammatica». «Come sapete – ha aggiunto – io sono la persona con la quale è più facile dialogare. Io mi faccio concavo e convesso rispetto al mio interlocutore». E poi gli gira le spalle.

Modificato da Leviathan
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Personalmente ritengo che ormai è meglio trovare una soluzione e al più presto. Questa crisi di governo non è la cosa ideale per un Paese che ha non pochi problemi economici.....

 

E' inutile che ce la meniamo, la palla sia che vada a destra che a sinistra, non riesce a fare un buon gioco!!

 

La soluzione migliora sarebbe cambiare totalmente la classe politica!!

Poter cambiare con elezioni ogni tot anni i nostri politici comporterebbe sicuramnente ad un cambiamento delle idee. Sarebbe ora di finire di vedere sempre gli stessi..ormai non serve più che guardi il telegirnale tanto riconosci chi parla dalla voce!!!

 

E non è vero che la sinistra è molto attaccata alle poltrono perche lo è anche la destra ;)

 

Le elezioni non sono una soluzione se si ha una legge elettorale che non è molto efficiente....e poi si deve tornare alle elezioni per altri errori. Pensiamoci bene a quanto costa fare tutte quelle schede e il lavoro che ne va dietro!!!!

 

Speriamo che gli interessi economici per una volta vengano messi da parte per il bene dello stato...anche se si sa che ciò non avverra....purtoppo!!!

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BERLUSCONI: La parola al Paese, nessun patto con Veltroni

 

 

"La cosa migliore per affrontare i gravi problemi dell’Italia e’ quella di dare il piu’ presto possibile al paese un governo legittimato dal voto popolare, nel pieno del suo potere. Ci auguriamo, ma crediamo che sara’ cosi’, che terminate questa consultazioni, il capo dello Stato possa indire subito le elezioni. È un’esigenza del paese avere un governo operativo che possa risolvere problemi veramente gravi". Lo ha affermato, al termine del suo colloquio con il presidente del Senato, Franco Marini, il presidente Silvio Berlusconi. "Abbiamo confermato la nostra disponibilita’ a un dialogo con l’altra parte, con le persone di buonsenso e di buona volonta’: e’ una cosa che sta nel nostro sentimento e che anche dopo le elezioni potra’ trovare conferma da cio’ che noi faremo. La persona con cui e’ piu’ facile andare d’accordo e’ il presidente Berlusconi. Sono una persona concava e convessa, a secondo dell’interlocutore che ho davanti. Con noi e’ sempre possibile trovare soluzioni di buonsenso".

 

Uscendo da Palazzo Giustiniani, Berlusconi ha definito "plausibile" l’ipotesi che in caso di vittoria elettorale, la presidenza di un ramo del Parlamento vada all’opposizione. Quanto alla legge elettorale, rispondendo alle domande dei cronisti, Berlusconi ha spiegato: "Quella attuale ha consentito la governabilita’ alla Camera, dove il centrosinistra ha vinto per 24 mila voti. Al Senato ha avuto la maggioranza la coalizione che ha preso addirittura 250 mila voti in meno. Nessuna legge elettorale avrebbe assicurato, in quel caso, la governabilita’. Soltanto la decisione che aveva preso il centrodestra di divisione nella campagna elettorale all’estero, ha consentito al centrosinistra di avere una maggioranza di due senatori. Quindi questa legge puo’ dare ottimi risultati, e lascia anche liberta’ agli schieramenti nell’attuale situazione, che vede una distanza importante tra il centrodestra e la sinistra, una distanza che alcuni sondaggisti stimano in 10 punti, e altri addirittura in 16. Questo da’ liberta’ ai partiti piu’ importanti delle coalizioni, di decidere con chi vogliono presentarsi alleati, e immagino che se cio’ che viene detto dal leader del Pd sara’ nei fatti, di chi sottoscrive un preciso e concreto programma".

 

 

Quanto alla possibilita’ di un accordo in extremis col Pd, rilanciata stamani da ’il Giornale’, Berlusconi ha ribadito:

"E’ un’ipotesi che non esiste. Per quanto ci riguarda potrebbe essere un’utopia ma significherebbe che il Pd cambia veramente pelle, tutto, i contenuti, rinuncia al suo passato, fa autocritica, dicendo che vuole essere un partito socialdemocratico europeo e occidentale".

 

 

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Modificato da Graziani
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Come ufficiosamente vi avevo annunciato la sfiducia al senato (prima della comunicazione ufficiale di Marini), ora ufficiosamente vi annuncio che si va al voto (prima della comunicazione ufficiale di Napolitano): SI VOTERA' IL 13 e 14 APRILE PROSSIMO!

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ROMA - Silvio Berlusconi, in collegamento con 'Panorama del giorno', dice addio ai simboli di Fi e An e annuncia un accordo con Gianfranco Fini per dar vita ad una lista unica, federata con la Lega, che avrà il simbolo del Popolo della libertà. Il Cavaliere e' al momento a colloquio con lo stesso Fini a Palazzo Grazioli.

 

Berlusconi, nel corso della diretta telefonica, ha confermato le indiscrezioni di stampa su un'unica lista Fi-An. A Maurizio Belpietro, direttore di Panorama, che gli chiedeva se fosse vero che i due partiti si sarebbe uniti in una sola lista con un unico simbolo, il Cavaliere ha risposto: "Non soltanto Fi e An, ma tutti coloro che ci staranno". "Altro non è - ha proseguito Berlusconi - che un ulteriore passo avanti" in quel processo "che aveva trovato conferma pubblica a Piazza San Babila: un movimento grande e importante che unisse tutti i cittadini italiani, liberali e moderati, che non si riconoscono nella sinistra". Quanto al nome della nuova formazione unica, Berlusconi non ha dubbi: "I cittadini - ha detto - hanno scelto il nome optando per il 'Popolo della liberta'". L'ex premier ci tiene a sottolineare che non si tratta di una risposta alla corsa solitaria di Veltroni. "Nessuna contromossa", ha sostenuto, sottolineando poi che il leader del Pd "si doveva togliere dall'abbraccio mortale della sinistra". I simboli di Fi e An dunque non ci saranno? "Né il simbolo di Fi né quello di An", ha detto, annunciando che "entro oggi" ci sarà un "incontro con Fini e Bossi per definire i particolari".

 

"Dentro il Popolo delle libertà saranno accolti tutti, spero anche l'Udc e tutti i rappresentanti dei partiti più piccoli che vorranno unirsi a noi, mentre la Lega, che è un partito territoriale, si federerà al Pdl". Così Silvio Berlusconi, nel corso di 'Panorama del giorno' su Canale 5, precisa i contorni del progetto di una lista unica Fi-An. Il leader di Fi ha anche parlato di gruppi unici a Camera e Senato.

 

SINISTRA: DILIBERTO, NESSUN ACCORDO CON PD, PARTE SFIDA

 

"Ora inizia la sfida elettorale tra due formazioni: il Pd da una parte e l'Unione delle sinistre dall'altra. Non ci sarà nessun accordo tecnico per il Senato". Dopo un'ora di incontro con il leader del Pd Walter Veltroni, il segretario dei comunisti Italiani Oliviero Diliberto certifica che le strade tra Pd e Sinistra radicale saranno separate. "Sarà una sfida leale - aggiunge Diliberto - perché il Pd insiste ad andare solo e io ribadisco che per me è una scelta sbagliata ma ci sarà un confronto leale sui programmi". Quanto alla possibilità che la corsa separati possa far perdere le elezioni, il leader del Pdci osserva: "Bisognerebbe spiegarlo ai capi del Pd". Nulla dovrebbe invece cambiare per quanto riguarda le alleanze locali: "Decideremo caso per caso - dice Diliberto - ma visto il sistema elettorale di comuni e regioni spero che l'alleanza continuerà.

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Ehm scusa ma no nera il signor Bertinotti che diceva che la piu alta forma di democrazia è il voto? E allora scusami tanto perchè la sinistra ha cosi tanta paura di andare a votare? Ha forse paura della scelta democratiuca del popolo sovrano?

 

Hai la palla di vetro?

B-)

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E' logico che la destra spinga alle immediate elezioni, molti italiani hanno perso la fiducia nella sinistra italiana del governo prodi, arrivare alle lezioni anticipate significherebbe per il neo governo di destra sfruttare questo surplas e questo stato emotivo della gente, come è altrettanto logico che la sinistra al contrario, opti per un governo stabilizzatore ( perchè quel che serve alla sinistra è solo questo, un governo tampone che gli permetta di riorganizzare le fila e ripresentarsi con una lista e un programma decente). staremo a vedere...

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