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CALCIO - Topic ufficiale


paperinik

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Partecipanti più attivi

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Giusto per non essere smentito dai fatti....

Milito-Thiago, oggi si chiude

con un incontro Moratti-Preziosi

Il Genoa incasserà dall'operazione 16 milioni e avrà il cartellino di Acquafresca (con probabile destinazione Parma) oltre ai prestiti dei giovani Viviano (ora al Brescia) e Bonucci (ora al Pisa)

Ovviamente non c'è scritto che l'Inter corrispondendo al Genoa i 16 milioni, più Acquafresca (attaccante giovane di grande qualità, titolare dell'under21) più vari prestiti ha anche saldato quanto dovuto per i 3pt guadagnati senza troppa fatica sui rossoblu.

 

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Parlando di Juve...

L'esonero di Ranieri ha prodotto già il primo grande effetto (anzi il secondo, visto che il primo era esserci tolti dalle palle Ranieri): è stato rimosso con effetto immediato il preparatore atletico (senza offesa per la categoria) Riccardo Capanna. Per provare far correre la squadra torna in pista Andrea Scanavino, una vita alla Juventus (c’era già nella prima Juventus di Marcello Lippi).

Ma in generale è stato rimosso tutto il (mediocre) staff di Ranieri: il vice di Ferrara sarà Maddaloni (il tecnico che con la Primavera ha vinto il Viareggio) e ad allenare i portieri ci penserà Rampulla. Un altro collaboratore tecnico sarà Adolfo Sormani (figlio di Angelo Benedicto Sormani).

Modificato da paperinik
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E' impressionante la levata di scudi mediatica a favore di Ranieri....

 

Fino all'altro ieri di come la Società si comportava con Ranieri non fregava un caz*o a nessuno. Oggi dopo l'esonero tutti a puntare il dito: "società scorretta", "le colpe non sono del tecnico", "lo hanno lasciato solo", "società non lo ha difeso dai (presunti) giocatori ammutinati", "Ranieri un gentiluomo maltrattato", etc etc etc...

 

Cazzate!

 

Tutte queste prese di posizione in favore di Ranieri sono mosse solo (casualmente) da non juventini. Perchè?! Semplice perchè il binomio Ranieri+Juventus conduceva dritti dritti ad un risultato che tutti gongolano solo ad immaginare: la Juventus perdente!

Sarà un caso che l'unico giornale che prova sollievo per questo esonero è Tuttosport? Mentre la Gazzetta ed il Corriere lo difendono a spada tratta?

Sarà un caso se le redazioni sportive della Rai (sponda Roma e Lazio), di Mediaset (sponda Milan) e La7 (sponda Inter), oltre ai vari canali locali (Italia7, TeleLombardia) tradizionalmente vicini alle squadre di Milano sono tutte contrariate da questo esonero?!

 

Bene, che se la prendano tutti nel sedere....e accogliessero Ranieri nelle loro amate squadre visto che lo difendono tanto.

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Vabbè si sa che gli antijuventini piangono la cacciata del simpatico perdente, basta vedere la monnezza andata in onda ieri sera su raitre (credo che si chiami replay) dove c'era un sano astio verso la juve, si sentiva proprio nell'aria.

Mi sembra un segno dei tempi che cambiano, mi son rotto di essere simpatico.

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Vabbè si sa che gli antijuventini piangono la cacciata del simpatico perdente, basta vedere la monnezza andata in onda ieri sera su raitre (credo che si chiami replay) dove c'era un sano astio verso la juve, si sentiva proprio nell'aria.

Mi sembra un segno dei tempi che cambiano, mi son rotto di essere simpatico.

 

Caro Dom.....come tu ben sai molti tifosi della Juventus portano una sciarpa che secondo me è favolosa: "AMICI DI NESSUNO".

 

E' una rivistazione del più noto "Tanti nemici, tanto onore".

 

I simpatici nel calcio hanno tanti amici, ma strisciano in fondo alla classifica.

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...

I simpatici nel calcio hanno tanti amici, ma strisciano in fondo alla classifica.

 

Ecco una frase che ci vede d'accordo: :asd: :asd: :asd:; anche se in realtà non credo che la Juve abbia guadagnato in simpatia, al massimo ne abbiamo persa noi :bleh:

Modificato da lender
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E' vergognoso come manipola la realtà la Gazzetta dello Sport.

Questa che segue è la cronaca della disgustosa vicenda di Ranieri che si rivolge all'Avv Grassani per salvare capra e cavoli (infatti Ranieri, non soddisfatto dei danni compiuti da lui e dal suo staff adesso vuole sia i soldi sia lo svincolo) raccontata dalla Gazzetta e (più sotto) raccontata da Perrone sul Corriere della Sera.

 

I fatti esposti sono i medesimi, ma nell'articolo del CorSera si evidenzia (correttamente) che quella riferita è solo l'interpretazione dell'accordo contrattuale da parte dell'Avvocato di Ranieri...mentre nell'articolo della Gazzetta sembra essere verità oggettiva. Il risultato?! Spalare un altro pò di merda addosso alla Juve.

 

Ranieri fa causa alla Juve

L'allenatore è furibondo e ha già dato mandato a un avvocato, facendo leva su un accordo valido fino al 2010. La Juve non vuole pagare i premi: è braccio di ferro per la buonauscita

 

TORINO, 20 maggio 2009 - Non è mica finita. Quel che resta dopo l’esonero di Ranieri è una nuova battaglia. E’ già iniziata e potrebbe avere un epilogo piuttosto rumoroso: una causa intentata dall’allenatore contro la Juve. La storia è questa. Nell’agosto del 2007 Ranieri firmava il nuovo contratto con la Juve. Triennale, scadenza prevista nel giugno 2010. Questi i termini dell’accordo. Se l’allenatore fosse stato esonerato durante la sua prima stagione alla Juve, avrebbe ricevuto l’ingaggio fino al termine del secondo anno. Rinunciando però ai premi maturati e ottenuti dopo l’esonero dal suo successore. In cambio l’allenatore avrebbe avuto la possibilità di svincolarsi subito. E la libertà di firmare un nuovo contratto con un altro club. Questi i vantaggi del tecnico. I vantaggi per la Juve? La possibilità di non pagare i premi all’allenatore, oltre al risparmio di tasse e contributi. L’accordo prevedeva lo stesso meccanismo anche per un eventuale esonero nel corso della seconda stagione: ingaggio pagato fino al 2010, niente premi e possibilità di liberarsi subito. Ed eccoci all’esonero.

 

FACCIA A FACCIA — Lunedì mattina, a comunicare a Ranieri la decisione presa, erano stati l’a.d. Blanc e il d.s. Secco.

Annuncio ufficializzato nello stesso pomeriggio, sul sito bianconero, alle 17.09. Cioè 9 minuti dopo la chiusura della Borsa. A seguire, ore 18.15, a Vinovo, veniva presentato il nuovo allenatore Ferrara. Al termine della conferenza Blanc sembrava provato. Forse già pensava all’incontro che lo attendeva. Un nuovo appuntamento a casa Ranieri. Questa volta un faccia a faccia. A muso duro. Alla fine sarà solo l’occasione per far scendere in campo codici e avvocati. A curare gli interessi dell’allenatore (“letteralmente infuriato”) è stato chiamato l’avvocato Mattia Grassani di Bologna.

 

LA CLAUSOLA — Materia del contendere è il contratto. L’accordo economico prevede il mantenimento del vincolo di tesseramento, e dell’impegno economico, sino al 30 giugno 2010. Un documento integrativo, depositato in Lega, e quindi valido, stabilisce il pagamento di un’indennità di buonuscita, chiamata caparra penitenziale. Per quantificare: compreso lo staff, il mantenimento fino al giugno 2010, potrebbe pesare sul bilancio della Juve per oltre 6 milioni. L’esercizio del recesso, invece, sullo stampo dei contratti firmati da Ranieri in Spagna e in Inghilterra, con il pagamento di una penale, più o meno pari a un anno di stipendio (con notevoli benefici fiscali però per la società), produrrebbe l’effetto di sciogliere con decorrenza immediata il rapporto. Ranieri sostiene che al momento della firma, nel 2007, le intese raggiunte equiparavano l’esonero al recesso. Quindi se fosse stato sollevato in qualsiasi momento, ciò avrebbe significato l’interruzione immediata del vincolo di lavoro. Per la Juve no. La sensazione è che il braccio di ferro possa durare a lungo. Spiega, sintetico, l’avvocato Grassani: “Mi auguro che il fair play e gli impegni morali assunto dal club nei confronti del mio cliente possano prevalere. Non conviene a nessuno estremizzare le posizioni e andare allo scontro a oltranza. Almeno questo è il mandato, di buon senso e di dialogo, che mi ha conferito il signor Ranieri”. La società, per ora, si limita a far sapere che il provvedimento preso lunedì è un esonero e non una risoluzione di contratto. E che quindi continuerà a pagare lo stipendio di Ranieri fino alla naturale scadenza del contratto e fino a quando il tecnico non troverà una nuova panchina. Sembrava finita, è appena iniziata.

Gazzetta

 

Juve-Ranieri, palla agli avvocati

Il suo legale: «Lo vogliono in ostaggio»

 

TORINO — Il calcio è una grande famiglia. Anche qua si comincia con le foto ricordo, tutti insieme (come quella per cui si mettono in posa, sotto il sole di Vinovo, Ciro Ferrara e lo staff), sorridenti e speranzosi, e si finisce con le carte bollate, separati e in­carogniti. Questo è il rischio più che concreto che stanno correndo la Juventus e Clau­dio Ranieri, al termine del lo­ro rapporto interrotto brusca­mente sulla so­glia dei due an­ni, con il terzo annullato e moti­vo del conten­dere. Da ieri, infatti, l’ex alle­natore della Juve è assistito da un avvocato, un nome no­to dell’ambiente, Mattia Gras­sani.

 

Ranieri non parla. Di fron­te a un tentativo di interroga­torio, fa come nei telefilm americani: «Rivolgetevi al mio avvocato». Non vuole of­frire pretesti per accuse di condotta sleale, ma è avvili­to. In ballo ci sono i soldi, ma non solo. Secondo il legale di Ranieri ci sarebbe un patto tra gentiluomini. Secondo quanto sostiene Grassani, l’esonero equivale al recesso e l’accordo con il club bianco­nero sarebbe stato di tipo «in­glese ». In Italia l’allenatore viene pagato fino al termine del mandato e se se ne vuole andare prima — perché trova un nuovo incarico — deve ac­cordarsi con il club. Invece «all’inglese» significa che a Ranieri, in caso di licenzia­mento, sarebbe stata versata una sorta di buonuscita (o pe­nale) equiparabile a un anno di contratto, ma sarebbe sta­to libero subito. Se fosse acca­d uto il primo anno (2007-08), avrebbe ricevuto lo stipendio fino alla fine del secondo (2009); nel 2009 (il caso in questione) gli sareb­bero stati versati gli emolu­menti fino al 2010. Con la ri­nunzia ai premi.

 

Per capirci: Roberto Mancini, sotto con­tratto con l’Inter, quest’anno, in percentuale minima, incas­sa qualcosa dallo scudetto di Mourinho. Invece, lunedì sera, Ranieri è uscito tramortito per la se­conda volta (dopo quella in mattinata che gli è costata la conduzione tecnica) dall’in­contro con Jean-Claude Blanc. L’amministratore dele­gato, infatti, controbatte che esonero non è rescissione: Ra­nieri riceve lo stipendio, ma resta a disposizione. In ballo ci sono 6 milioni lordi tra tec­nico e staff. La Juve, natural­mente, non vuole trattenere Ranieri però negando la re­scissione del contratto, cioè applicando il punto di vista italiano, «tiene in ostaggio» (espressione di Grassani) l’al­lenatore. In questo modo si va al contenzioso che, per de­finizione, si trascina. Se Ra­nieri ricevesse un’offerta (al­lettante?), sarebbe costretto a declinarla oppure a scendere a patti con la Juve, ovviamen­te al ribasso.

 

Per Grassani «estremizzare non conviene a nessuno, il signor Ranieri mi ha dato un mandato per operare con dialogo e buon senso affinché prevalgano il fair play e il gentlemen agree­ment iniziale». Per la società, stupita, non c’è nessun patto, se non i contratti in essere. Da corso Galileo Ferraris im­barazzo, da un punto di vista umano, per Ranieri. Così, tra risme fibrillanti di fogli protocollo, si conclude, prolungandosi malamente, la storia spezzata di Ranieri e della Juve. Più o meno quando comin­cia, quella breve, ma molto in­tensa di Ciro Ferrara. Ciro ar­riva a Vinovo alle 13.30 su una Delta guidata da Miche­langelo Rampulla. Va di per­sona sul campo a sistemare i paletti e a verificare l’attrezza­tura. L’appuntamento è per le 15 negli spogliatoi. Neanche 25 minuti dopo — pochi di­scorsi, tanto c’è poco da dire, a questo punto — sono tutti sul campo. Mentre la squadra si allena, c’è un giocatore che, in solitudine, corre ai bordi del prato. Uguale a Ste­ven Gerrard. Magari. In realtà è Mario Kirev, gio­vane portiere bulgaro. Perché se ne sta tutto solo? Mah. Il calcio è come una famiglia, c’è sempre uno che corre da solo.

 

Roberto Perrone

Corriere

 

Cmq dall'uno e l'altro emerge forte un concetto: Ranieri è proprio un presuntuoso arrogante del piffero.

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Dimmi che non c'entra il contratto di quell'incapace di Capanna..... <_>

 

Si è scoperto, non si sa perchè solo ora, che capanna non è iscritto all'albo dei preparatori, quindi, non essendo professionista, si è beccato un contratto a progetto di un milione l'anno :rotfl:

(pregasi ridere per non piangere)

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Dopo che il giudice ha bollato il processo dicendo "abbiamo cose più importanti di cui occuparci", dopo che paparesta senior, arrivato come testimone d'accusa, si è trasformato per un boomerang per il PM ecco cos'è successo quando il famoso accusatore Carbone è andato a delirare in aula

 

 

rrilevanti e non pertinenti. Così il giudice Teresa Casoria, con un certo fastidio, ha bollato le testimonianze rese da Armando Carbone, agente di commercio, incredibilmente trasformatosi in grande accusatore del "sistema Moggi". Un personaggio da noi raccontato in anteprima e voce unica nel panorama informativo nazionale, ai tempi della pubblicazione delle intercettazioni di quella che fu chiamata Calciopoli 2.

Ed è proprio questo il punto. Una deposizione evidentemente contraddittoria e affatto circostanziata, riferita a fatti avvenuti nel lontano 1986, ha consentito ai magistrati napoletani di intercettare, a distanza di più di un anno dalla fine delle indagini, Luciano Moggi e altri indagati del processo: il GIP che ha autorizzato quelle intercettazioni ha di fatto consentito lo spreco di denaro pubblico sulla base di dichiarazioni "irrilevanti e non pertinenti". Questa la notizia del giorno.

Carbone si è dimostrato personaggio da commedia dell'arte, volenteroso nel ricordo ma solo fino a un certo punto, pronto a contraddire le dichiarazioni rese a verbale, mai in grado di circostanziare alcuna delle sue testimonianze. Un personaggio che ha scatenato l'ilarità dell'aula, e l'evidente irritazione del giudice per il suo comportamento.

La sua deposizione è tesa a confermare i fatti raccontati e messi a verbale il 20 maggio 2006 davanti ai magistrati di Napoli.

Si qualifica come agente di commercio, con orgoglio rappresenta le più grandi firme di abbigliamento. Qual era il suo ruolo all'interno del mondo del calcio? "Aiutavo le società a salire di categoria nei vari campionati.", instradato alla singolare attività da tale Geggio Caciotti di Brescia, così racconta. Tiene a chiarire che la vicenda per cui fu implicato e arrestato, il calcioscommesse dell '86, non riguardava affatto le scommesse. Tiene a precisarlo con una certa foga e anche con qualche tecnicismo: "Mai bancato scommesse". Ammette invece con sconcertante candore la sua attività di aggiustatore di partite: arbitri e giocatori a busta paga, per indirizzare le partite come richiesto. Un'attività non spontanea, tiene a chiarire, ma con una forte domanda da parte dei presidenti. Infatti: "Avevo creato un giro che aveva in mano arbitri e calciatori da poter corrompere." Giusto alla bisogna.

Racconta di un complotto ordito da Moggi insieme ai giudici Marabotto e Laudi, nella vicenda calcioscommesse, per estromettere la crema dei dirigenti sportivi italiani: Allodi, Corsi, Janich, Dal Cin. Questi ultimi i personaggi che lo hanno introdotto, cotanto professionista, nel mondo del calcio. Il ruolo nel complotto di Moggi? Determinato da sua personale convinzione, senza riscontro alcuno.

Per la contradditorietà di tale testimonianza, vedasi il nostro precedente articolo: Allodi fu assolto e le sentenze statuirono che mai aveva conosciuto il Carbone, nonostante egli si presenti a verbale come suo "uomo occulto" e ne vanti un'intima conoscenza. Il Napoli non fu penalizzato, grazie appunto a questa interpretazione dei fatti. Colmo dei colmi, con una penalizzazione inflitta al Napoli, quell'anno lo scudetto lo avrebbe vinto la Juventus!

Ma andiamo avanti. Marabotto rifiuterebbe di ascoltare la sua deposizione nei confronti di Moggi, accusato di averlo contattato per aggiustare un match di Coppa Uefa, Torino-Hajduk Spalato, nella stagione 1985/86 , attraverso la corruzione dell'arbitro. Carbone non ha intenzione di circostanziare modalità e entità del presunto pagamento, ma aggiunge che la partita terminò in pareggio (1-1), risultato utile al Torino per passare il turno.

Peccato che quella era la partita di andata, e al ritorno in Dalmazia i croati vinsero 3-1, mandando il Toro a casa.

Juventus-Aston Villa 2-1 un'altra partita per cui il Carbone fornì l'arbitro. Dal Cin, cioè l'altro supertestimone di questo processo, cotanto professionista, avrebbe fornito il contatto con la dirigenza juventina, identificata in Morini, salvo poi estromettere dall'affare il Carbone. Naturalmente, nulla sa quanto ad entità e modalità del pagamento.

Ma l'assurdo, per un'aula di tribunale, si tocca poco dopo quando il Carbone accusa il Moggi non di aver compiuto un illecito, ma del rifiuto di compiere un illecito. Moggi non è un uomo d'onore. Con assoluto candore, Carbone rinfaccia a Moggi di non aver ottemperato a un debito nei suoi confronti, contratto dalla precedente gestione del Calcio Napoli, allorchè divenne direttore sportivo del team partenopeo.

E' con malcelato fastidio che racconta di come un vecchio dirigente del Napoli, Pasquale Carbone, gli abbia offerto 200 milioni di lire per ottenere il suo silenzio davanti all'ufficio indagini, e di come Moggi, nel frattempo subentrato, non abbia onorato l'illecito, facendosi negare dal Carbone (Armando), che lo importunava ripetutamente nel garage dove parcheggiava la sua automobile.

Uomini di Moggi sarebbero, secondo lui, Giorgio Perinetti, ora ds del Bari, e Luciano Tarantino, suo vice, pedine occulte ("oscure" nel suo claudicante italiano) del sistema. Il secondo viene indicato come persona che si occupa dei pagamenti in nero. La prova? Un assegno circolare che testimonia di un prestito di 10 milioni di lire effettuato dal Carbone in favore del Tarantino. Che ci azzecca? Niente, appunto.

Il Tarantino gli avrebbe inoltre confidato dell'integrità a un presunto sistema del generale Italo Pappa, ex capo Ufficio Indagini. Naturalmente, come in ogni altra dichiarazione resa, non è in grado di circostanziare con date e luoghi, la confidenza o millanteria di Tarantino, e il motivo della loro conoscenza. Carbone continua ad accennare alla GEA, mostrandone assoluta ignoranza rispetto ai fatti principali, data di fondazione e di attività, giungendo persino ad affermare a mezza bocca che il trasferimento di Ferrara sia stato effettuato dalla GEA, non esistente, all'epoca dei fatti, nemmeno in nuce.

Alla richiesta di conferma da parte dell'avv. Prioreschi, smentisce subito con faciloneria: "Noooo, noooo, non lo so.". E' commedia. E il giudice se ne stanca. Invita teste e pm a concentrarsi su questioni attuali e concernenti al processo.

Le testimonianze del Carbone vanno invece a parare ancora sulle intercettazioni del 1986, atti per altro non appartenenti al processo. Gli avvocati protestano, Beatrice si arrabbia. Il giudice Casoria invita a non agitarsi, dando ad intendere, come spiegherà più tardi, che ha "inquadrato" il soggetto.

Il controesame degli avvocati difensori è spietato. Carbone infila una serie di contraddizioni evidenti rispetto ai verbali del 20 maggio. Quando messo in difficoltà rispetto alla contradditorietà con i fatti realmente accaduti (quelle stesse contraddizioni da noi evidenziate nel nostro precedente articolo) si rifugia continuamente in "non ricordo", che appaiono tanto più comici in un testimone che muove le sue accuse da fatti accaduti nel 1986.

L'incalzare di Prioreschi mina la credibilità del testimone, che offre cambiamenti di versione rispetto al verbale e confusione nei ricordi, ma a piazzare il colpo definitivo è l'avvocato Trofino che ricorda come, in seguito alla sua prima deposizione del 20 maggio, si fosse impegnato a produrre atti e ulteriori testimonianze che circostanziassero e confermassero le sue accuse. Un secondo incontro con i magistrati non ci fu mai, a testimoniare dell'assoluta genericità, gratuità e inconsistenza delle sue prime dichiarazioni, curiosamente rese in modo spontaneo davanti all'autorità giudiziaria.

Gli avvocati chiedono dunque di sentire altri testimoni, tra cui il Tarantino, per testare la credibilità di questa deposizione.

Il giudice Casoria non vede ragione, stante l'irrilevanza e non pertinenza della testimonianza resa.

Insomma, il dossier Carbone ha già incontrato la fine che meritava e che, unici in Italia, avevamo già sottolineato.

Prima vittoria, quindi, delle difese e clamoroso autogoal dell'accusa.

Ma non basta: i Pm napoletani hanno richiesto e ottenuto l'autorizzazione ad intercettare in base a queste inconsistenti dichiarazioni, bocciate come assolutamente irrilevanti, dopo 30 minuti di udienza.

Dichiarazioni assolutamente generiche e mai circostanziate che necessitavano conferme vere e documentali, che non sono mai arrivate.

C'era da ridere ad ascoltare Carbone, e in molti lo hanno fatto.

Noi siamo a chiederci invece con che coraggio il GIP abbia disposto intercettazioni in base alla sua parola. Un clamoroso caso di cattiva gestione della giustizia, che dovrebbe essere di insegnamento a tutti.

 

Non vedo l'ora che la farsa sia finita

 

Aggiungo qualcosa su Romeo Paparesta e sull'informazione della dittatura mediatica :asd:

Udienza fondamentale ieri al "Processo Calciopoli" (in svolgimento a Napoli), nel corso della quale due tra i più “autorevoli” testi forniti dall’accusa (Armando Carbone e, soprattutto, Romeo Paparesta) hanno reso testimonianze estremamente significative addirittura decisive per comprendere come, al pari del processo Gea, anche questo procedimento stia prendendo, come ampiamente previsto, le sembianze di una farsesca sceneggiata all’italiana.

Perché, a leggere le deposizioni dei due testimoni chiamati dall’accusa per dimostrare il teorema cupolar-moggiano, si finisce con il cadere in uno stato tra il depresso (per la constatazione di quanto i nostri destini di tifosi, ma, soprattutto, di cittadini, possano essere stravolti da un pm in cerca di notorietà) e il divertito (troppe le chiacchiere da bar e le fantasiose teorie sostenute, teorie che nemmeno un autore di fiabe per bambini potrebbe avallare).

La notizia è passata sotto silenzio sui principali network televisivi; Mediaset, Rai, la stessa Sky, che pure una scaletta da riempire per il notiziario sportivo ce l’avrebbe, hanno snobbato la vicenda.

E i giornali che ne pensano, cosa scrivono oggi? Parliamo proprio di quei quotidiani che nell’estate del 2006 ebbero un ruolo così importante nella formazione del famoso “sentimento popolare” che guidò, a furia di menzogne e verità filtrate, l’evoluzione della farsa chiamata Calciopoli. Repubblica preferisce snobbare l’udienza napoletana di ieri per dedicarsi ad un più attuale tiro al bersaglio contro Blanc e la Juventus, in relazione al contenzioso sorto con Ranieri.

Se questa scelta, da un lato, persegue l’obiettivo di tutti i media italiani in questi ultimi due giorni, ovvero la beatificazione di un tecnico non da Juve ma che a tutti i non juventini stava (ovviamente) benissimo seduto su quella panchina, in quanto garanzia di Juve dimessa, dall’altro, impressiona non poco la mossa di un giornale ritenuto così autorevole (forse, un tempo era davvero così…) di non destinare il massimo esperto in redazione sull’argomento (Mensurati, “dirottato” sul pezzo Ranieri-Juventus) al commento di una vicenda a proposito della quale lo stesso giornalista scrisse un libro, in coppia con l’ex team manager dell’Internazionale Football Club Milano. Un documento, quel libro, pieno di inesattezze e lacunoso, frettolosamente pubblicato a supporto delle inconsistenti teorie partorite nell''estate del 2006, che si stavano già sgretolando a pochi mesi dalla loro formulazione. Che Marco Mensurati si ricordi di quando subì un'autentica lezione, sull’argomento Calciopoli, in diretta tv dal nostro Dr.Zoidberg e, di conseguenza, abbia timore di rinfrescare l’argomento?

Oppure, il lavoro di certi media è concluso, e oggi se la devono sbrigare altri?

Quali altri, magari quelli del gruppo RCS?

Ad esempio, il Corriere della Sera?

Considerato un tempo il giornale di maggior prestigio tra i quotidiani italiani (anche sul Corrierone sussistono le perplessità espresse a proposito di Repubblica…), il giornale di De Bortoli focalizza la propria attenzione sulle dichiarazioni di Romeo Paparesta (padre dell'arbitro Gianluca) che ispirano alla redazione sportiva un titolo che, presentato così “Cellulari e sim agli arbitri. Moggi me ne diede quattro”, sembrerebbe inchiodare Luciano Moggi alle proprie indiscutibili responsabilità. E il sottotitolo è ancora più esplicito, per non dire subdolo, : “Paparesta racconta l'incontro con Lanese; devi passare da Luciano". Vedete, cari lettori, davanti a queste cose un tifoso-cittadino potrebbe benissimo mettersi il cuore in pace e pensare che sia il caso di guardare avanti: un bello “scurdammoce ‘o passato”, tanto per rimanere in tema di “processo napoletano”, e via verso il futuro! Il problema sta nel fatto che un titolo in buona fede, obiettivo, e soprattutto rispondente a quanto emerso dal dibattimento avrebbe dovuto recitare, in piena contrapposizione con quello effettivamente utilizzato dal Corriere, qualcosa del genere: “Cellulari e sim: Moggi temeva gli arbitri. E il potere delle milanesi”. E il sottotitolo avrebbe dovuto essere: “Paparesta: Lanese mi disse; ‘parla con Moggi, farai carriera’. Successe l’esatto contrario”. Per le motivazioni e gli approfondimenti in merito a quanto appena scritto, vi rimandiamo ancora ai link sopracitati, alle testimonianze rese da Carbone e Romeo Paparesta.

Ancora più sorprendente, nello sviluppo dell'articolo, una volgare e voluta menzogna nel punto in cui l'autore (Fulvio Bufi) scrive che, secondo quanto risulta dalle indagini, Gianluca Paparesta era stato aspramente redarguito da Moggi "per non aver favorito la Juventus nella gara in trasferta contro la Reggina". Una vergogna spudorata, roba da sospensione dall'Ordine in un Paese civile perché, come tutti sanno, l'incazzatura di Moggi era dovuta al fatto che Paparesta aveva clamorosamente danneggiato, altro che non favorito, la Juve.

La menzogna è sintomatica delle ombre che gravano su tutta la faccenda delle sim straniere: potrebbero essere servite ai collaboratori di Moggi per segnalargli errori come quelli di Paparesta, mentre il Corsera ha come bisogno di metter di mezzo il "favorire la Juve" perché, secondo il pensiero dei giornalisti del Corriere (in primis Fabio Monti, l'agiografo di Moratti), la Juve vinceva grazie ai favori occulti che le procuravano le sim segrete.

Da delirio.

Per finire, i fratellini del Corriere, anche loro colonna del gruppo RCS, i veri paladini della dottrina di Calciopoli (pardòn, per loro fu da subito “Moggiopoli”), i Palombi che sguazzano nel mare delle millanterie dalla primavera del 2006, quando scoperchiarono un pentolone puzzolente, dirigendo però la propria attenzione ben distante dalla direzione da cui proveniva il fetore più nauseabondo.

Il tutto, dettando le linee guida in fatto di tempi, procedure e sentenze.

Oggi, evidentemente accortisi della figura di fango ( e siamo generosi…) che si apprestano a fare vista la piega che stanno prendendo le cose, da Via Solferino preferiscono indirizzare la propria indignazione nei confronti del giudice Teresa Casoria, colpevole di mostrarsi “annoiata” (lei e le colleghe del collegio giudicante) e di aver definito “poco serio” il procedimento in corso a Napoli.

Nessun cenno alle deposizioni e al contenuto delle stesse, il mirino viene puntato sulla signora Casoria.

L’atteggiamento del capo del collegio giudicante, per il quotidiano milanese dal formato ridotto, lascia “sbalorditi” i presenti e sortisce l’effetto di far diventare “neri in volto i due pm” titolari dell’inchiesta.

Questo, solo per il fatto di pretendere sintesi e serietà alle parti, limitando al massimo la concessione alle scene da avanspettacolo o da circo, una richiesta che in un Paese civile dovrebbe essere più che ovvia in un'aula di Tribunale.

Il giornale milanese omette l’affermazione della Casoria alla lettura delle prossime udienze (la prima delle quali è fissata per il 26 maggio), ovvero, per esteso: “ci sono processi più importanti da fare”, e, naturalmente, omette pure la successiva integrazione, quella che dà il senso alla frase, ossia quel “processi con detenuti” sulla cui ovvia precedenza non crediamo ci si possa trovare in disaccordo.

Ma tutto questo, evidentemente, al giornale rosa non interessa, e, continuando a non riportare i contenuti del dibattimento, da quelle pagine si domandano come può essere considerato “poco serio” un processo nel quale sono in ballo richieste di risarcimento danni per centinaia di milioni, avanzate dallo Stato, dalle parti civili (escluse “frettolosamente” secondo gli avvocati difensori, sottolinea sempre il quotidiano color confetto), fallimenti di società e scudetti revocati (strano che venga menzionato questo particolare: che vogliano ridiscutere e assegnare a chi sospettiamo anche quello del 2004/05?).

In questo panorama tutt’altro che roseo, in controtendenza con il colore e lo slogan del quotidiano, ecco il colpo da maestro, suggerito tra le righe, e ancora una volta da quelle pagine.

Leggete, a proposito delle richieste di risarcimento respinte, la strada tracciata da chi, 3 anni fa, dettò le sentenze ancor prima dei processi sportivi: “in caso di riammissione delle parti in causa, al momento in attesa di giudizio della Cassazione, si potrebbe anche ipotizzare una ricusazione del collegio a tute­la di un equo processo che, per la fretta, rischia di penalizzare tutti”.

Capito?

Il processo, da quello che si intuisce, rischia di non seguire il corso previsto dagli artefici della farsa.

E la domanda, alla "casetta rosa", dev’essere stata: e quindi cosa facciamo?

Risposta pronta: suggeriamo di cambiare il giudice, che è l’arbitro di questa “partita” in Tribunale.

Cioè, se le cose non vanno come voglio, è colpa dell’arbitro.

Sembra di sentir parlare un interista.

E il bello è che sicuramente è così.

 

Notare le parti in grassetto: un processo frettoloso potrebbe danneggiarli? Poverini!

Figurarsi chi ha subito una retrocessione in B con conseguenti quasi 200 milioni di perdite dirette e indirette, a causa di un processo sommario!

Spero solo che la società si sappia far valere quando si avranno delle sentenze.

Modificato da Dominus
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Quello che mi da veramente rabbia è che gli italiani tutti (anche molti juventini) vivono nella convinzione che Calciopoli sia stata una vicenda di corruzione senza precedenti, dove la Triade era al centro di una associazione a delinquere.

 

Vedremo....

 

PS: Dminus, da dove hai preso queste articoli?!

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Che spettacolo la serie A oggi, e parlo di tutti i risultati :asd:

 

I bovini sentita puzza di B dopo che il biscottone non gli è andato a buon fine, milito non c'è stato si vede, hanno completamente perso la testa, finisce che li arrestano a tutti!

E' uno spasso :rotfl:

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Un rapido sunto dell'era Ranieri....anzi dei disastri di Ranieri.

Dedicato a quelli che "ma Ranieri era una brava persona".

 

Tifoso furibondo: le “perle” dell’ex allenatore

 

 

PUBBLICHIAMO il commento/analisi dell’esonero di Ranieri che un nostro let­tore, “8 Conte”, ha pubblicato su “il blog del Direttore”, sezione della community di www.tuttosport.com. _n>

Non voglio essere presuntuoso ma siccome sono furibondo e mi vergogno profondamen­te di come è stata gestita la Juve nelle ulti­me 2 stagioni vi esorto a rivedere le seguen­ti partite. Poi abbiate il coraggio di difendere ancora Ranieri e le sue scelte assurde...

 

STAGIONE 2007-2008 CATANIA-JUVE 1-1 pareggio al 90’ su rigo­re, prestazione di Tiago inquietante

JUVE-SAMP 0-0neanche un tiro nello spec­chio della porta

JUVE-CAGLIARI 1-1 cominciamo a perde­re punti in casa

REGGINA-JUVE 2-1 derubati, ma come al solito andiamo sotto prima di cominciare a giocare

JUVE-FIORENTINA 2-3 siamo 2-1, fuori

Del Piero e Camoranesi e crolliamo. L’inizio di una serie di cambi inspiegabili

EMPOLI-JUVE 0-0 0 tiri in porta!

PALERMO-JUVE 3-2 come sempre, 2 sber­loni x svegliarsi, ma poi gli sforzi si pagano

SIENA-JUVE 1-0 stavolta un tiro in porta lo facciamo ma non basta, e si era ancora in corsa per evitare i preliminari

STAGIONE 2008-2009 CAGLIARI-JUVE 0-1 per come giochiamo ci va di lusso (Manninger ci salva nel finale)

JUVE-CATANIA 1-1 comincia la serie dei gol presi in contropiede

SAMP-JUVE 0-0 Molinaro pietoso, ma il pa­reggio va bene tanto c’è la Coppa

BATE-JUVE 2-2 uno dei più brutti primi tempi che abbia mai visto

JUVE-PALERMO 1-2 ecco che Ranieri s’in­venta Grygera centrale anche se l’anno pri­ma l’aveva già provato in coppa italia con l’Empoli e stavamo per uscire

NAPOLI-JUVE 2-1 qui scopriamo le doti di Knezevic e Poulsen...

INTER-JUVE 1-0 a parte il gol ridicolo che prendiamo, ma perché Camoranesi sta fuori per un’ora visto che Marchionni fatica?

 

LECCE-JUVE 1-2 primo tiro in porta al 60’, punizione gol di Giovinco. Ci facciamo rimon­tare e solo un gran cross di De Ceglie ci dà i 3 punti

LAZIO-JUVE 1-1 c’è la possibilità di andare a -1 dalla vetta e nella prima mezz’ora non superiamo la metà campo

UDINESE-JUVE 2-1primo tiro in porta nel­la ripresa

JUVE-CAGLIARI 2-3 si comincia a capire che la preparazione è stata completamente sbagliata perché i sardi vanno al doppio del­la velocità

JUVE-NAPOLI 4-3 nell’ultimo quarto d’ora tutti in avanti, il Napoli in contropiede man­ca tre gol già fatti

CHELSEA-JUVE 1-0 prendiamo un gol ba­nale, entra Marchisio per Tiago a 20’ dalla fi­ne e creiamo 3 palle gol: perché tenerlo fuori?

 

JUVE-SAMP 1-1altri punti persi in casa con

le piccole

LAZIO-JUVE 2-1 riusciamo a farci rimonta­re da una lazietta quando avevamo netta­mente la partita in mano. Riguardate le “ge­sta” di Poulsen

JUVE-CHELSEA 2-2 facciamo gol e arre­triamo paurosamente di 30 metri, con 2 reti da fare esce Iaquinta!

 

JUVE-CHIEVO 3-3 approccio alla partita completamente sbagliato, stavolta è Mell­berg a fare la frittata al 90’

GENOA-JUVE 3-2 il Genoa sembra il Bar­cellona, noi superiamo la metà campo al 40’

JUVE-INTER 1-1non ci fosse Buffon, la par­tita sarebbe chiusa dopo soli 3’. Ma non era la partita dell’orgoglio?

 

JUVE-LAZIO 1-2 nell’intervallo ennesimo stravolgimento della formazione, ma Ranie­ri cosa guarda durante la settimana?

 

REGGINA-JUVE 2-2perché Giovinco in tri­buna?

JUVE-LECCE 2-2 imbarazzante

JUVE-ATALANTA 2-2 una vergogna!

 

 

Queste invece le parole di Alex....una velata accusa a Ranieri :asd:

«Cre­do che Ranieri abbia un mo­do di vedere le cose che in fondo può spiegare solo lui. Però bisogna ammettere che nelle vittorie siamo stati tut­ti bravi e nei periodi difficili non è stata tutta colpa di Ra­nieri. Vecchia guardia che re­mava contro? No, è falso. Ab­biamo sempre cercato di da­re il meglio. Quantomeno quando siamo stati chiamati in causa... Contro la Lazio ha tenuto fuori me, Camorane­si, Nedved e ha perso».
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La peggiore rimane sempre Napoli - Juve, quando ha tolto alex per mettere De ceglie e difendere l'1-1 e si è pure preso un altro goal.

 

P.S. Oggi lo specialone ha dimostrato oltre ogni dubbio di non essere un pirla :asd:

Però un pirla in giro c'è sicuro...

 

E intanto in questo momento sul sito juve:

 

Ufficiale, Diego è della Juventus

 

Ora è ufficiale: Diego Ribas da Cunha è un giocatore della Juventus. Il talento brasiliano ha firmato un contratto quinquennale che lo legherà alla società bianconera sino al 30 giugno 2014.

Il centrocampista, ieri a Torino per le visite mediche e per la firma dell’accordo, è tornato in Germania, dove sabato 30 maggio con il Werder Brema disputerà la finale di Coppa di Germania contro il Bayer Leverkusen. Prima di fare ritorno a Brema ha dichiarato: «Sono entusiasta della Juventus e orgoglioso di entrare a far parte di un club così prestigioso che ho sognato fin da bambino. Dopo l’esperienza in Portogallo e in Bundesliga potrò misurarmi con un calcio di altissimo livello, in un campionato difficile e molto competitivo. È il momento giusto della mia carriera per compiere un passo così importante e sono convinto che con la Juventus potrò raggiungere grandi traguardi. Ora però voglio concentrarmi al massimo sulla finale di sabato: ci tengo a lasciare i tifosi del Werder nel migliore dei modi, perché è anche grazie a loro se in questi anni sono cresciuto, fino a meritarmi questa nuova opportunità».

 

La Juventus verserà nella casse del Werder Brema 24, 5 milioni di Euro in tre rate, garantite da fideiussione bancaria: € 14 milioni il 1 luglio 2009, € 5,5 milioni il 1 luglio 2010, € 5 milioni il 1 luglio 2011. Il valore di acquisto potrà aumentare al massimo di altri € 2,5 milioni, legati al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi nei prossimi cinque anni.

 

«Per le sue caratteristiche tecniche – ha dichiarato l’amministratore delegato della Juventus Jean-Claude Blanc – Diego è un giocatore fondamentale per il rafforzamento della squadra. Abbiamo sempre detto che il nostro obiettivo è mettere insieme giovani e campioni e Diego sintetizza entrambe queste identità: malgrado abbia solo 24 anni, infatti, è un calciatore di grande esperienza, con oltre 7 anni da professionista ad alti livelli. Sono certo che il suo contributo sarà importante per continuare a far crescere la Juventus e per fare un ulteriore passo in avanti, in vista dei prossimi obiettivi».

 

«Depositando questo contratto – ha aggiunto il direttore sportivo Alessio Secco – abbiamo definitivamente chiuso un accordo a cui lavoravamo da molti mesi. Diego è un giocatore unico e per portarlo alla Juventus abbiamo dovuto competere con alcune tra le maggiori squadre europee. Il suo acquisto aumenta il potenziale della squadra e permetterà di sperimentare moduli di gioco diversi. Le sue prestazioni nelle ultime stagioni, e la personalità con la quale si è distinto in Germania e in Europa, sono la conferma delle sue qualità. Sarà un’arma in più per affrontare con fiducia anche la prossima Champions League, conquistata matematicamente domenica scorsa».

 

 

Diego Ribas da Cunha è nato a Ribeirão Preto, il 28 febbraio 1985.

Centrocampista offensivo, dal fisico compatto e scattante, dotato di ottima tecnica e visione di gioco, è un giocatore completo, abile nel dribbling, capace di cambi di ritmo improvvisi e di creare superiorità numerica. Preciso nei lanci in profondità, ha un tiro potente ed è particolarmente abile sui calci piazzati, doti che lo rendono un ottimo finalizzatore.

Dopo aver esordito nel Santos nel 2002 a soli sedici anni, due anni più tardi, e con due campionati in bacheca, passa al Porto per due stagioni: con i portoghesi vince una Coppa Intercontinentale, un campionato e una Supercoppa portoghese, prima di approdare in Bundesliga, nel Werder Brema. In Germania Diego esplode definitivamente, vince una Coppa di Lega e nel 2007 viene eletto miglior giocatore del campionato.

Intanto si ritaglia uno spazio sempre più importante nella Nazionale brasiliana, con cui vince due Coppa America (nel 2004 e nel 2007) e un bronzo alle Olimpiadi di Pechino nel 2008.

 

Stagione 2008-09

 

Campionato 20 pres – 12 gol

Coppe Europee 8 pres – 6 gol

Coppa di Germania 4 pres – 2 gol

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Sono quasi commosso...sono 3 anni che la Juventus non annunciava un colpo di questo calibro. Si poteva certamente prendere a meno...ma tant'è!

 

 

TORINO, 26 maggio 2009 - La Juventus ha ufficializzato sul proprio sito l'ingaggio di Diego Ribas da Cunha. Il brasiliano ha firmato un contratto quinquennale che lo legherà alla società bianconera sino al 30 giugno 2014. Il centrocampista, ieri a Torino per le visite mediche e per la firma dell'accordo, è tornato in Germania, dove sabato 30 maggio con il Werder Brema disputerà la finale di Coppa di Germania contro il Bayer Leverkusen. "Sono entusiasta della Juventus e orgoglioso di entrare a far parte di un club così prestigioso che ho sognato fin da bambino - . Dopo l'esperienza in Portogallo e in Bundesliga potrò misurarmi con un calcio di altissimo livello, in un campionato difficile e molto competitivo. È il momento giusto della mia carriera per compiere un passo così importante e sono convinto che con la Juventus potrò raggiungere grandi traguardi. Ora però voglio concentrarmi al massimo sulla finale di sabato: ci tengo a lasciare i tifosi del Werder nel migliore dei modi, perchè è anche grazie a loro se in questi anni sono cresciuto, fino a meritarmi questa nuova opportunità".

 

i costi — "La Juventus - informa il club - verserà nella casse del Werder Brema 24,5 milioni di euro in tre rate, garantite da fideiussione bancaria: 14 milioni l'1 luglio 2009, 5,5 milioni l'1 luglio 2010, 5 milioni l'1 luglio 2011. Il valore di acquisto potrà aumentare al massimo di altri 2,5 milioni, legati al raggiungimento di determinati obiettivi sportivi nei prossimi cinque anni".

 

reazioni bianconere — "Per le sue caratteristiche tecniche - ha dichiarato l'amministratore delegato della Juventus Jean-Claude Blanc - Diego è un giocatore fondamentale per il rafforzamento della squadra. Abbiamo sempre detto che il nostro obiettivo è mettere insieme giovani e campioni e Diego sintetizza entrambe queste identità: malgrado abbia solo 24 anni, infatti, è un calciatore di grande esperienza, con oltre 7 anni da professionista ad alti livelli. Sono certo che il suo contributo sarà importante per continuare a far crescere la Juventus e per fare un ulteriore passo in avanti, in vista dei prossimi obiettivi". "Depositando questo contratto - ha aggiunto il direttore sportivo Alessio Secco - abbiamo definitivamente chiuso un accordo a cui lavoravamo da molti mesi. Diego è un giocatore unico e per portarlo alla Juventus abbiamo dovuto competere con alcune tra le maggiori squadre europee. Il suo acquisto aumenta il potenziale della squadra e permetterà di sperimentare moduli di gioco diversi. Le sue prestazioni nelle ultime stagioni, e la personalità con la quale si è distinto in Germania e in Europa, sono la conferma delle sue qualità. Sarà un'arma in più per affrontare con fiducia anche la prossima Champions League, conquistata matematicamente domenica scorsa".

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Sono quasi commosso...sono 3 anni che la Juventus non annunciava un colpo di questo calibro. Si poteva certamente prendere a meno...ma tant'è!

 

 

Che vuoi che sia al confronto dell'annuncio del prolungamento del contratto di Mourinho? :asd:

 

Comunque non sono 3 anni, gli ultimi colpi paragonabili sono stati Buffon, Thuram e Nedved (si parla comunque di un acquisto da 50 milioni).

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Beh...Emerson fu un grande acquisto e nonostante la ridicola quotazione dell'Ajax anche Ibrahimovic fu un grandissimo colpo (il Real lo voleva fortemente).

Idem Mutu....preso svincolato e all'uscita della comunità per tossici.

 

Insomma non è solo il costo del cartellino a determinare un grande acquisto...anche perchè altrimenti sarebbero grandi acquisti anche gente come Quaresma, Rambert, Ba o quell'altro brasiliano che ha preso il Milan l'anno scorso.

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Beh...Emerson fu un grande acquisto e nonostante la ridicola quotazione dell'Ajax anche Ibrahimovic fu un grandissimo colpo (il Real lo voleva fortemente).

Idem Mutu....preso svincolato e all'uscita della comunità per tossici.

 

Insomma non è solo il costo del cartellino a determinare un grande acquisto...anche perchè altrimenti sarebbero grandi acquisti anche gente come Quaresma, Rambert, Ba o quell'altro brasiliano che ha preso il Milan l'anno scorso.

 

 

Quaresma è un grande acquisto...per il genoa :asd:

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Al processo di Calciopoli sentito l’ex arbitro, tra denunce e contraddizioni

Nucini: i buchi dell’accusa

Il rapporto di fiducia con Facchetti, l’indagine su Fabiani e la sim di Moggi buttata

Svelati i contrasti con i designatori: «Ero un uomo solo, ma mi confidavo con l’ex dirigente interista. E annotavo gli episodi favorevoli alla Juve...»

 

 

NAPOLI. «Gli arbitri andava­no a cena con i giornalisti quando tutti sanno che non si possono avere rapporti con persone esterne. Io? E’ diver­so: mi confidavo solo con Fac­chetti, l’unica persona onesta del mondo del calcio. Perché io, Danilo Nucini, non mi fi­davo di nessuno, neanche del­l’Ufficio Indagini. Ero un uo­mo solo». E, naturalmente, contro tutti: contro i designa­tori che, senza distinzioni (ma Bergam oe Pairetto con par­ticolare accanimento) nella sua carriera lo hanno sempre boicottato («I rapporti erano pessimi perché la meritocra­zia non esisteva e io non mi faccio mettere il guinzaglio» salvo poi affermare, incalzato dall’avvocato Trofino, che «a parte un anno, ho avuto quel­lo che meritavo»), contro i col­leghi arbitri («Quelli anziani non vedono di buon occhio i giovani, e non c’è solidarietà»), contro i giornalisti («Il Corrie­re della Sera scrisse che sono stato il peggiore in campo? Ma li legga pure tutti, i gior­nali, sappiamo com’era la sto­ria... »). Contro la Juventus («Pensate che dopo una parti­ta mi regalò una maglietta senza il nome. Segno di anti­patia? Lo dite voi...») e, natu­ralmente, contro Luciano Moggi e Angelo Fabiani con i quali riferisce di incontri car­bonari, di avvertimenti “ma­fiosi” e della consegna di una sim “protetta” che lui, invece di portare agli inquirenti ha buttato via senza dire niente a nessuno (tranne che a Fac­chetti, ovvio). Neppure al pm milanese Bocassini che lo convocò qualche tempo dopo («Non me la sono sentita di ri­velarle le cose. Di cosa abbiam parlato? Dell’andamento del calcio» con la Bocassini...). La sintesi di sei ore - zeppe di contraddizioni e atteggia­menti di ironica sfida verso gli avvocati difensori - di testimo­nianza di Danilo Nucini, ex arbitro e uno dei teste chiave dell’accusa nel processo di Calciopoli, lascia un senso di vago imbarazzo. Per i nume­rosi “buchi” nella sua testimo­nianza e, in definitiva, nell’im­pianto accusatorio dei pm Beatrice e Narducci.

IRROMPE FACCHETTI Ma l’aspetto che meriterà mag­giore approfondimento nel corso del dibattimento è il ruolo di Giacinto Facchetti, al­l’epoca dirigente di primo pia­no dell’Inter e amico “di vec­chia data” di Nucini. Talmen­te amico che lui andava a rife­rirgli tutto quello che succe­deva nei raduni di Coverciano e tutte le sue sensazioni (per­ché durante l’udienza fiume di questo che è un processo penale, molto si è basato pro­prio sulle sensazioni), fino a diventare, di fatto, il suo “infil­trato speciale” quando gli chiese (parole di Nucini) di «diventare amico di De San­tis e di informarsi su Fabiani ». E lo ha fatto tal­mente bene da farsi portare dallo stesso Fabiani a “rap­porto” da Moggi che lo incon­trò in un albergo di Torino. E fu proprio al termine di quel­l’incontro che Nucini ebbe in consegna la “mitica” sim: la bomba che poteva incastrare Moggi e svelare il teorema di fronte a qualsiasi collegio giu­dicante, penale o sportivo che fosse. Invece nulla: nè lui ne Facchetti denunciarono l’ac­caduto e lui buttò via la “pi­stola fumante”. Curioso, no?

 

ARBITRI E ONESTI Tutto inizia da un Bologna-Juve del 2000-2001 (quella dopo la quale tutti i giornali lo giudi­cano come peggiore in campo, e sempre quella dopo la qua­le ebbe in dono dalla Juve la maglia senza nome...) in cui assegna il rigore per un fallo di mano di Iuliano: «E lì suc­cesse il finimondo, perché vo­levano che dicessi che mi ero sbagliato. Non lo feci e fui so­speso per 40 giorni». Da allo­ra annota con scrupolo gli epi­sodi «a favore della Juve. Le altre squadre? Non mi inte­ressava ». Nemmeno che, per esempio, in un Parma-Juve che lui cita “a sostegno” vi sia stata una mancata espulsio­ne a favore del Parma che, poi, ha vinto la partita. O nep­pure (lui che lamentava di es­sere il più tartassato dalle sanzioni) che Racalbuto sia stato sospeso per 8 turni dopo aver concesso un rigore alla Juve contro la Roma. Che poi vinse lo scudetto. «Ma non vuol dire». Già, a lui, a Nucini, interessava annotare e confi­darsi con Facchetti: «L’unico uomo onesto nel calcio». Quel­lo stesso uomo che, secondo

Gazzoni Frascara «Fu pro­babilmente l’intermediario che consentì alla Reggina di avere le fidejussioni che le consentirono di iscriversi al campionato pur senza averne i requisiti».

 

Altra udienza topica al processo di Napoli....così scopriamo che dopo l'agente di commercio Carbone, anche l'ex arbitro Nucini è un teste poco affidabile.

Legghino, legghino (per dirla alla Rag. Ugo Fantozzi) gli interisti....che con tanta facilità affermano la bontà del processo sportivo e che invece con tanta difficoltà accettano i fatti oggettivi.

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