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Le capacità antinave dei missili SAM


Sangria

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COsa sarebbe? Un errore marchiano? No, una caratteristica poco nota e molto interessante dei missili superficie aria.

Anni fa (1991), il caso fortuito di un incidente, tragico, mise in luce una possibilità poco nota del Sea Sparrow, allorché una portaerei americana colpì accidentalmente con 2 armi un cacciatorpediniere turco che la stava scortando. Quasi tutti i SAM navali e qualcuno terrestre hanno una capacità antinave secondaria, anche se poco pubblicizzata. I missili Talos e Tartar (molto meno i Terrier), gli Standard SM-1 e 2, i Sea Dart, i missili sovietici di vario genere ne hanno.

 

I missili SAM navali del tipo Sea Sparrow sono simili a quelli delle versioni aria-aria. La domanda potrebbe essere: i missili Sparrow sono utilizzabili contro navi, quando lanciati da aerei? A parte che la risposta dipende dai sistemi di controllo del tiro del caccia, la risposta venne data nel corso di alcuni misteriosi e mai chiariti attacchi navali contro la flotta nel Vietnam. L'episodio in parola è avvenuto e passato alla storia come la battaglia di Cap Lai, tra il 15 e il 16 giugno 1970 e vide una serie di azioni fratricide tra aerei, elicotteri e navi americane e australiane.

 

Il primo attacco vide 2 missili lanciato contro l'incrociatore Boston, che finirono a prua e a poppa, in mare. 1 giorno dopo un altro aereo Phantom, ovviamente classificato come 'amico' dall'IFF, sparò un altro missile che centrò la nave al centro, ma non esplose. Si scoprì che si trattava di uno Sparrow. Ma il peggio doveva ancora venire, allorché il cacciatorpediniere Hobart venne a sua volta attaccato da un aereo che lanciò 2 missili che centrarono in pieno la nave sul ponte e sui fianchi. Poi, dopo 3 minuti ne venne lanciato un altro. I danni furono pesanti, vi furono vari morti e feriti, ma i missili non esplosero. Uno di questi penetrò nel deposito missili antisommergibili Ikara, che conteneva diverse tonnellate di propellenti e esplosivo. La mancata detonazione dell'arma salvò la nave dalla distruzione praticamente certa. Un'altra nave ancora venne bersagliata da missili, ma mancata, appena pochi minuti dopo. Difficile spiegare come missili a guida radar possano acquisire, usati da caccia con radar in modalità aria-aria, dei bersagli immobili, anche se di grosse dimensioni, invece di cancellarli automaticamente dallo schermo, eppure questo episodio è realmente avvenuto.

 

I missili IR, per loro natura, sono sensibili al calore, e qualunque fonte va bene, specie se viene settata la spoletta di prossimità per ridurre la quota di volo senza rischio di esplodere prematuramente. Si dice che gli argentini avessero pensato di usare i missili R.530 contro le navi inglesi, ma la cosa non accadde. Queste armi, disponibili anche nelle versioni IR, avevano una testata da 27 kg e una gittata di oltre 20 km.

 

I missili più piccoli non sono meno pericolosi. Supponiamo che un caccia come l'F-5, Mirage F.1 o F-16 attacchi una fregata pesantemente difesa da sistemi antiaerei a corto raggio, come i CIWS e cannoni di medio calibro, con raggio di tiro efficace di 10 o più km. Come in numerose aviazioni di tutto il mondo, non sono disponibili altro che bombe a caduta libera e missili aria-aria per l'autodifesa. Questo potrebbe portare alla perdita di numerosi aerei nella fase di attacco finale, specialmente negli ultimi 4-5 km di avvicinamento, alle difese della nave stessa. Ma i missili aria-aria IR potrebbero essere utilizzati, studiando la tattica giusta, come soppressori delle difese navali.

 

L'attacco sarebbe portato a volo radente, come al solito in ogni azione antinave. Giunto a pochi km di distanza il caccia sarebbe sottoposto al fuoco dei cannoni e missili a corto raggio della nave, che avrebbe possibilità di abbatterlo con maggiore successo. Ma al tempo stesso, a quel punto potrebbe cabrare per manovrare meglio verso la nave avversaria (anche questa una tipica tattica) e tentare il lock-on (cioè l'aggancio col radar) perché per i missili IR, anche i più vecchi e rozzi, l'enorme calore emesso dai cannoni di medio calibro sarebbe un enorme radiofaro, molto evidente e con una ripetizione di 20-120 'battiti' al minuto. L'energia alla bocca di un cannone da 127 mm. arriva a circa 10 MJ, e questo richiede parecchi chilogrammi di propellente sparato con temperature elevatissime. Ripetendo il ciclo di fuoco con una cadenza media di un colpo ogni due secondi, non vi è praticamente soluzione di continuità nell'emissione di calore tra uno sparo e l'altro, mentre i calibri più piccoli arrivano anche a 2 colpi al secondo. Nell'insieme si tratta di un emissione energetica paragonabile al postbruciatore di un aereo da caccia, con temperature di picco anche maggiori. Se un attacco del genere venisse sferrato, da distanze di 5-7 km un cacciabombardiere potrebbe colpire la nave prima di correre eccessivi rischi, specialmente con i CIWS. Il pericolo insito in questo tipo di attacco è che i missili come i Sidewinder sono armi estremamente piccole e veloci. I CIWS sono in genere testati per abbattere tipici missili antinave, ovvero subsonici e piuttosto grossi, e avrebbero obiettive difficoltà con ordigni grandi un decimo e il doppio più veloci, che oltretutto cambiano rotta e velocità di continuo non essendo vincolati dalla traiettoria a volo radente.

 

La precisione di queste armi potrebbe far centrare in pieno le armi della nave, e siccome queste sono sistemi moderni ad alta cadenza di tiro, per funzionare al meglio hanno bisogno di riservette dotate di quintali, se non tonnellate di munizioni, al di sotto del ponte privo di corazzatura, mentre il cannone stesso è in genere coperto solo da una cupola di vetroresina. Un missile Sidewinder ha la capacità, con le sue schegge, di passare oltre 2 cm, di acciaio a 10 metri e questo porrebbe gravissimi problemi di sicurezza, oltre a mettere KO il cannone principale o i CIWS. Inoltre i rottami (specie la parte di coda) volerebbero per centinaia di metri, per cui se un missile esplodesse sopra la torretta, il suo motore potrebbe squarciare subito dopo la plancia comando.

 

Questo tipo di minaccia, portata da armi veloci e non specializzate, potrebbe essere estremamente pericolosa. Sia i missili terra-aria, che aria-aria ed aria-superficie come gli HARM sono tutte armi estremamente veloci, che possono superare abbastanza facilmente le difese navali concepite spesso solo contro bersagli subsonici e non certo da Mach 2 - 4 di velocità. Un esempio di come i missili IR siano stati saltuariamente utilizzati come armi aria-superficie è dato dall'impiego di missili AA-2 da parte degli israeliani come armi contro veicoli arabi nel 1967. dopo averli catturati nelle basi egiziane. In realtà sarebbe stato estremamente difficile che questi missili avessero modo di essere montati sugli aerei che non ne avevano le predisposizioni, e la loro testa di ricerca non aveva certo la sensibilità per trovare veicoli nel deserto rovente, per cui questa pare solo una leggenda priva di supporti documentati reali.

 

Era invece reale l'uso di simile tattica in Vietnam, dove alcuni F-102 americani agirono inizialmente come intercettori di eventuali bombardieri Il-28 vietnamiti, ma poi, vista la mancanza concreta di questi attacchi aerei (in realtà un piccolo numero di incursioni venne portato a termine, ma si trattò di eventi eccezionali), vennero utilizzati in funzione aria-superficie, con un azione consistente nel lanciare missili Falcon IR contro i sospetti accampamenti vietcong, attaccando di notte e mirando ai fuochi di bivacco.

 

Queste operazioni partirono già nel 1965, da parte del 405 FW di Tan Aon Nhut. L'operazione era conosciuta con un nome in codice, tra i tanti adottati dagli americani per quella guerra, Progetto Stovepipe e venne scolta lungo la 'pista di Ho chi Minh durante la notte. Questo consentiva in teoria di colpire anche veicoli, senza il calore della notte. I piloti, con i missili di piccole dimensioni, non erano mai sicuri di quello che avevano colpito, e nemmeno di avere colpito qualcosa, ma talvolta osservarono secondarie esplosioni. Se col radar agganciavano qualcosa, sparavano anche missili Falcon a guida radar.

 

Questo era ovviamente un uso molto opinabile di un caccia intercettore e dei suoi missili (e tutt'altro che capace di identificare positivamente i nemici) ma illustra bene la possibilità di impiegare missili AAM sia pure di vecchio tipo, in funzione aria-superficie.

 

Tra i missili AAM più pericolosi con concrete capacità antinave vi sono quelli a medio raggio, e considerando la difficoltà di agganciare un bersaglio navale con i radar e i missili specifici per il combattimento aereo, le armi con la guida migliore sono ancora quelle IR. I missili sovietici R-23, 24, 27 (AA-7 /10) hanno testate da 40 kg con velocità di oltre Mach 3 e raggio di circa 30 km, per cui potenzialmente sono utilizzabili come armi antinave tattiche di elevata potenza. Le contromisure della nave sarebbero efficaci contro i missili a guida radar, ma se questa aziona le armi di bordo sarebbe praticamente impossibile, utilizzando i flare, sviare i missili a guida IR rispetto al calore emesso dalle armi di bordo, soprattutto dai cannoni di medio calibro.

 

Questa tattica ha pure un antesignano: ai tempi della Guerra del Vietnam, i missili Srhike antiradar vennero spesso usati dai cacciabombardieri americani contro i siti degli SA-2 vietnamiti, che avevano una maggiore gittata. Serrando grazie alle ECM o al volo radente, era nondimeno possibile avvicinarsi a sufficienza per lanciare i missili Shrike. La stessa cosa accadde nel \986 quando gli A-7 ed F-18 attaccarono le postazioni SAM libiche durante gli scontri convulsi della primavera, prima che l'attenzione internazionale per questa crisi politica e militare, giunta a livelli drammatici, venisse distolta dall'incidente di Chernobyl.

 

Un impiego contro navi da guerra di missili IR è stato riportato durante la Prima guerra del Golfo, attualmente nota come Guerra Irak-Iran. Alcuni missili AIM-9 vennero usati per danneggiare, come ordigni antinave improvvisati, navi mercantili. I lanci non causarono molti danni ma erano pericolosi perché colpivano essenzialmente i fumaioli e questo significava in genere anche centrare le vicine sovrastrutture, che nelle petroliere sono raggruppate nella zona poppiera assieme ai fumaioli e ai locali macchine. Almeno 6 navi sono state così danneggiate, secondo la ricostruzione delle azioni fatte dall'Acig team[1], con il lancio di almeno uno o due missili per ogni caso.

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Personalmente vedrei bene in funzione antinave i missili HARM o AARGM per la ricerca delle fonti elettromagnetiche, non distruggerebbero le navi ma le accecano o gli impediscono l'uso delle armi. Colpire gli illuminatori dei Burke o l'EMPAR azzera le capacità antiaeree. Questo problema si presenterà parzialmente anche con il 76/Dart che illumina il bersaglio per guidare i proiettili.

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In effetti mi sembra di aver letto che i missili sam come ad esempio gli standard sono molto efficaci contro le navi...non tannto per quanto riguarda la carica esplosiva ma per via dell'energia cinetica che riescono a sprigionare quando colpiscono il bersaglio a velocità supersonica.

In effetti in un ipotetico scontro navale prolungato se una nave esaurisce la sua dotazione di missili antinave ( pensiamo agli 8 otomat imbarcati sulle navi della MM) non avrebbe altra scelta se non quella di utilizzare i missili antiaerei.. a meno di non avvicinarsi e colpire con le artiglierie/siluri....ma mi sembra comunque una mossa suicida!!

 

ps...ma gli aster hanno capacità antinave??

Modificato da IamMarco
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Distrutta magari no, a meno che non si tratti di una nave sotto le 1000 tonn, ma le navi moderne, oltre che leggermente corazzate, sono anche tutte elettronica, quindi con le sovrastrutture sconquassate da un paio di botte a frammentazione di un HARM decisamente devono rientrare in bacino per lunghi lavori di riparazione, il che vale quanto una nave affondata a livello tattico, anche se non a livello strategico.

Comunque se è stato ipotizzato l'impiego in funzione antinave anche di missili come l'Hellfire l'HARM è addirittura esuberante a confronto.

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  • 1 mese dopo...

Sempre che un sistema come il Cads-n-1 Kashtan non riesca prima ad abbattere il missile in arrivo. E sono molti i sistemi i grado di fare altrettanto...

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Ne avevamo parlato anche in un altro topic dell'impiego ASuW del nuovo AGM-88E; a quanto pare non dovrebbe essere impossibile per gli Aster e i CIWS intercettarlo ma, sopratutto, sembra che l'attuale versione dell'AGM-88E non entri nelle stive interne di un F-35; c'è allo sviluppo una versione adattata allo scopo (forse con le alette ripiegabili??), vedremo.

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Ovvio che sono intercettabili, aster e SM sono sviluppati per far fronte a minacce ben più temibili (come i missili da crociera supersonici in seaskimming, a differenza dell'HARM che piomba dritto sul bersaglio), l'impiego di un missile del genere è da intendere o come ultima ratio o per l'utilizzo contro unità leggere laddove si consideri sprecato un missile più grosso.

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Appunto, far calare la distanza di aggancio del radar vuol dire meno tempo a disposizione; se ho ben capito stiamo parlando di missili a/a a corto e medio raggio: ora tali missili viaggiano a Mach3 e oltre...

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i missili a corto e medio raggio (50/60 km) non sono un gran minaccia per navi AEGIS, PAAMS o SAAM-ESD in quanto verrebbe agganciato prima l'areo vettore oltre i 100/120km. Al contrario per navi non AAW le cose si complicano terribilmente.

 

Per i missili a medio/lungo raggio potrebbero essere insidiosi ma la mancanza di una navigazione a punti di cui sono dotati i veri antinave è un grosso vantaggio della nave AAW

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