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Politica degli Stati Uniti


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ROMA - C'è una rivoluzione nella rivoluzione con l'arrivo di Barack Obama alla Casa Bianca. Il prossimo presidente degli Stati Uniti è nero, il prossimo presidente degli Stati Uniti ha appena 47 anni, ma il prossimo presidente degli Stati Uniti ha anche un programma energetico e ambientale assolutamente innovativo che fa del "business verde" un tassello fondamentale della rinascita americana e di un riscoperto multilateralismo.

 

Centralità che il senatore dell'Illinois non ha mancato di ribadire anche nel primo discorso pronunciato appena avuta la certezza di aver sconfitto John McCain. "Anche se stanotte festeggiamo, sappiamo che le sfide che ci porterà il domani sono le più grandi della nostra vita: due guerre, un pianeta in pericolo, la peggiore crisi finanziaria del secolo", ha avvisato Obama, aggiungendo però che "ci sono nuove energie da imbrigliare e nuovi lavori da creare".

 

Una speranza offerta innanzitutto a un Paese a terra dopo l'uragano partito con lo scandalo dei mutui subprime, ma che non potrà non avere profonde ripercussioni globali. "Obama ritiene importante che gli Stati Uniti si impegnino nella lotta ai cambiamenti climatici e propone un rientro del paese nelle negoziazioni internazionali sul clima, senza attendere che Cina e India facciano altrettanto, evitando così una paralisi del processo decisionale", spiega Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club ed ex consulente del ministro per lo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani.

 

"Come strumento d'azione - ricorda ancora Silvestrini - il futuro presidente propone uno schema analogo a quello dell'emissions trading europeo, ma con un pagamento delle quote da parte delle industrie e la destinazione dei proventi (15 miliardi di dollari all'anno) per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e dell'efficienza energetica. Questo meccanismo penalizzerà evidentemente la produzione di energia da carbone".

 

Il programma del candidato democratico non si discosta molto infatti dal pacchetto 20-20-20 elaborato da Bruxelles, ma è tarato sulla cifra 10: mettere fine entro 10 anni alla dipendenza dal petrolio, 10% di rinnovabili entro 4 anni, ridurre in 10 anni del 15% i consumi di elettricità. Per questo il successo di Obama rafforzerà inevitabilmente la determinazione europea ad andare avanti, rendendo ancora più debole e isolato il tentativo italiano di bloccare tutto. Qualche settimana fa, Berlusconi, attaccando la direttiva Ue, aveva sentenziato: "I maggiori produttori di C02, che sono Stati Uniti e Cina, sono assolutamente negativi sul fatto di aderire alla nostra azione".

 

Vero, ma solo nel senso che Washington ora intende fare ancora più di Bruxelles, riconquistando la leadership tecnologica della rivoluzione verde. Se a Roma si insiste nel denunciare i presunti costi delle politiche ambientali, la promessa elettorale di Obama è stata invece quella di creare nel giro di dieci anni 5 milioni di posti di lavoro nel settore dell'energia pulita e di arrivare a un taglio delle emissioni di C02 dell'80% entro il 2050.

 

Obama parla agli ambientalisti

 

Un piano d'azione che dopo qualche iniziale incomprensione legata al ruolo dei biocarburanti e del "carbone pulito" ha conquistato la stragrande maggioranza degli ambientalisti americani. "La travolgente vittoria di Obama e dei tanti candidati filo ambientalisti in giro per il Paese - esulta il presidente di Friends of Earth Brent Blackwelder - segnala un forte rigetto delle fallimentari politiche energetiche degli ultimi otto anni e un mandato storico per una trasformazione su vasta scala".

 

Trasformazione, per dirla ancora con le parole di Silvestrini, che "rappresenta il ritorno degli Usa sulla scena mondiale per la lotta contro i cambiamenti climatici e un forte rilancio dell'industria delle fonti rinnovabili" rendendo "alla luce delle novità in arrivo ancora più imbarazzante e penoso il balbettio italiano per sottrarsi agli impegni contro il riscaldamento del Pianeta".

 

Analisi che al nostro ministero dell'Ambiente sottoscrivono solo a metà. Il direttore generale Corrado Clini, snodo italiano di tutti gli ultimi negoziati per protrarre il Protocollo di Kyoto oltre il 2012, distingue infatti tra la politica ambientale di Obama e la volontà/possibiltà di sottoscrivere impegni vincolanti in sede internazionale. "Ho incontrato il suo staff nel settembre scorso - racconta Clini - e mi hanno confermato l'intenzione di dare una spinta poderosa alle rinnovabili e all'efficienza energetica, obiettivi resi credibili dal fatto di avere alle spalle settori importanti della finanza e dell'industria americana. Un percorso che innescherebbe un circolo virtuoso molto positivo, con ricadute anche in Cina".

 

"Cosa diversa - aggiunge il direttore generale del ministero - è ritenere però che Obama possa pensare di accettare limitazioni alla sovranità statunitense attraverso un accordo come il Kyoto bis. Il Senato non lo accetterebbe mai, come è già accaduto con la bocciatura da parte di una maggioranza democratica della prima ratifica voluta da Clinton". "Pensare che la posizione europea esca rinfrancata dalla vittoria di Obama e di conseguenza che le obiezioni italiane siano più deboli - conclude Clini - mi sembra infondato, anzi, ora che esiste un obiettivo comune si aprirà un confronto sulle modalità per raggiungerlo. Di certo esce definitivamente sconfitto il partito di chi sostiene che per il clima non occorre fare nulla". Resta però il dubbio che il governo Berlusconi, dopo aver definito "una follia" la politica europea del 20-20-20, faccia parte proprio di questo partito.

 

edit

il link è : http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/a...a-ambiente.html

Modificato da Leviathan
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Non dimentichiamo chi è il VP e perchè è stato scelto ;)

Comunque proprio l'inesperienza nel campo della politica estera di Obama probabilmente contribuirà a fargli scegliere collaboratori forti e preparati.

In qualsiasi caso ci aspetta, deo gratias, un periodo di calo dell'antiamericanismo.

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... Anche da Kennedy ci si aspettavano grandi cose riguardo il Vietnam, ma non mi sembra che durante il suo mandato siano cambiate gran che... Se poi credete che mi sbagli confutate pure.

...

Guarda che Kennedy fu proprio lui che avvio' la, diciamo, "vicenda Vietnam"; se a cio' si aggiunge che durante la sua presidenza ci fu l'unico momento in cui il Mondo corse il rischio di una guerra nucleare, possiamo concludere che la sua fu, insieme a quella di Carter, la più fallimentare presidenza americana del dopoguerra!

 

Per quanto riguarda l'elezione di Obama, anche se io "tifavo" per McCain, non penso che, in politica estera, cambierà molto.

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Ospite galland
Guarda che Kennedy fu proprio lui che avvio' la, diciamo, "vicenda Vietnam"; se a cio' si aggiunge che durante la sua presidenza ci fu l'unico momento in cui il Mondo corse il rischio di una guerra nucleare, possiamo concludere che la sua fu, insieme a quella di Carter, la più fallimentare presidenza americana del dopoguerra!

 

Per quanto riguarda l'elezione di Obama, anche se io "tifavo" per McCain, non penso che, in politica estera, cambierà molto.

 

Non posso che quotare, un fatto il mito Kennedy un altro la sua politica reale.

Obama è un ritorno di immagine ma la borsa continua il ballo di San Vito, in Afghanistan e Iraq si combatte.

Obama non ha la bachetta magica.

 

Domani colocherò un opinione di aul Kennedy sl declino relativo egli USA...

 

Sottolineo relativo.

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Guarda che Kennedy fu proprio lui che avvio' la, diciamo, "vicenda Vietnam"; se a cio' si aggiunge che durante la sua presidenza ci fu l'unico momento in cui il Mondo corse il rischio di una guerra nucleare, possiamo concludere che la sua fu, insieme a quella di Carter, la più fallimentare presidenza americana del dopoguerra!

E' quello che sostenevo con il mio post eh!

 

Chiuso OT.

 

E intanto il nostro presidente cabarettista se ne esce con un'altra delle sue... Mamma mia che figuraccia... :pianto:

 

L'Unità

 

Sulla scia di queste...

 

Dico io ma ti rendi conto che rappresenti l'Italia? Ma porcaccia la miseria...

Modificato da Tuccio14
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Ok, esattamente come accennava vorthex in Italia, complice la notoria pochezza del giornalismo nostrano, non c'è nessun commentatore che capisca la politica americana.

Il buon Travaglio sta dipingendo, infatti, Obama come quasi un socialista, e ne approfitta per criticare politici Italiani.

Vabbè che non mi stupisco più di niente visto che c'è gente in Italia, e neanche tanto poca, che considera JFK come un filocomunista o un sinistrorso.

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Berlusconi su Obama ha detto una cosa simpatica, con la quale voleva comunicare proprio il fatto che l'essere nero per presidente americano di colore non ha alcuna importanza poichè è come essere abbronzati....in definitiva era proprio un modo per togliere enfasi al fatto che per la prima volta il presidente USA è un uomo di colore.

Inoltre voleva sottolineare come due leader mondiali avranno facilità ad andare d'accordo...essendo entrambi giovani e belli (testuali parole).

Come sempre la sinistra ha voluto strumentalizzare.

Modificato da paperinik
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Berlusconi su Obama ha detto una cosa simpatica, con la quale voleva comunicare proprio il fatto che l'essere nero per presidente americano di colore non ha alcuna importanza poichè è come essere abbronzati....in definitiva era proprio un modo per togliere enfasi al fatto che per la prima volta il presidente USA è un uomo di colore.

Inoltre voleva sottolineare come due leader mondiali avranno facilità ad andare d'accordo...essendo entrambi giovani e belli (testuali parole).

Come sempre la sinistra ha voluto strumentalizzare.

 

Una tempesta in un bicchier d'acqua; la sinistra non ha il minimo senso dell'ironia (quando i destinatari delle "battute" appartengono, o così pensano, al loro schieramento, altrimenti tutto è lecito...).

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Una tempesta in un bicchier d'acqua; la sinistra non ha il minimo senso dell'ironia (quando i destinatari delle "battute" appartengono, o così pensano, al loro schieramento, altrimenti tutto è lecito...).

Sicuramente la sinistra non ha niente da insegnare,se ricordiamo le battutine dell'ex ministro degli esteri D'Alema su Bush,che può essere anche l'uomo più odiato del mondo ma che fino a prova contraria era il presidente eletto,esattamente come Obama,ed in quanto tale rappresentava gli USA.Battutine e polemiche gratuite sull'Afghanistan,quelle si in grado di mettere in crisi i raaporti Italia-USA.E' anche vero però che "Silvio"dovrebbe contare fino a 10 prima di fare le sue solite sparate,che pur non intenzionalmente,si prestano come in questo caso a cattive letture all'estero,e denota una leggerezza ed una superficialità che un premier non dovrebbe avere e che non fa bene all'immagine dell'Italia.

Questo per sottolineare la pochezza e l'inadeguatezza bipartisan della classe politica italiana ,soprattuto paragonata a quella di ben altro spessore degli USA.

Modificato da super64des
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E' anche vero però che "Silvio"dovrebbe contare fino a 10 prima di fare le sue solite sparate,che pur non intenzionalmente,si prestano come in questo caso a cattive letture all'estero,e denota una leggerezza ed una superficialità che un premier non dovrebbe avere e che non fa bene all'immagine dell'Italia.

 

Su questo sono perfattamente d'accordo.... un conto è dire che certe uscite farebbe meglio a risparmiarsele perchè -soprattutto all'estero- possono essere mal interpretate, altor conto è sberciare a tutti i mezzi di comunicazione che "quella frase nasconde un razzismo strisciante che impone scuse ufficiali" (come hannno detto diversi esponenti dell'IdV o del PRC).

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La CNN ha classificato le parole di Berlusconi come una simpatica,innoqua e divertente battuta. Negli USA non si è creato un caso diplomatico,Obama non chiede al premier di scusarsi. Ha ragione Pape: è solo una strumentalizzazione della sinistra atta a screditare il premier e farsi bella agli occhi del neopresidente.

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noo eraq una battuta peccato che la stampa estera e l'opinione pubblica mondiale è rimasta inorridita dal nostro cabarettista...

 

intanto secondo indiscrezioni di repubblica obama ha telefonato a tutti i leader europei tranne zapatero e berlusconi

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:asd: :asd: :asd: :asd:

 

Obama chiama per ringraziare tutti i leader del G7 tranne Berlusconi

 

Il presidente eletto degli Usa ha anche parlato con i capi di governo di Israele, Messico, Sud Corea e Australia

 

WASHINGTON (USA) - Ha parlato con tutti i capi di governo dei Paesi del G7, tranne uno: il premier italiano Silvio Berlusconi.

Naturalmente non si può certo dire che questo sia dovuto all'infelice battuta di Berlusconi sulla sua «abbronzatura». Anzi, potrebbe facilmente non essere così. Ma anzi potrebbe delineare al di là delle battute, una scaletta di priorità «diplomatiche» del neoletto presidente degli Stati Uniti nella quale l'Italia non è stata inclusa. Di fatto Barack Obama nel suo primo giorno di contatti con i leader del mondo ha telefonato a nove leader che lo avevano cercato per congratularsi della sua vittoria nelle elezioni del 4 novembre.

 

IL COLLOQUIO PIU' LUNGO - In Europa, ha chiamato il presidente francese Nicolas Sarkozy (lungo colloquio con quello che è anche il presidente di turno del Consiglio europeo), poi il premier britannico Gordon Brown, il cancelliere tedesco Angela Merkel. Dei leader del G8, ha telefonato anche al giapponese e al canadese. E poi i capi dell'esecutivo di Israele (la questione mediorientale è un argomento inevitabile per un presidente degli Usa) e Messico (il più vicino Paese del Nafta). Poi una telefonata con i capi di governo di SudCorea, Australia. Una geografia di amici dove, del G8, non compaiono l'Italia, che Obama non aveva già visitato in estate, quando era stato in Europa, e la Russia. Ma, fuori dal gruppo dei Grandi, per restare in Europa, non estato chiamato, nel primo giro di telefonate, nemmeno il premier spagnolo Zapatero. Del resto le telefonate di Obama non sono certo finite. E ci saranno incontri con leader mondiali, a margine del G20 a Washington del 15 novembre.

 

http://www.corriere.it/esteri/08_novembre_...44f02aabc.shtml

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Ospite maxtaxi

Anche il Waschington Post, di fede sistrorso cui in passato non ha risparmiato sonore critiche all'Italia vedi non ultima la monnezza napoletana spacciandola per un problema TUTTO italiano, ha descritto le parole del premier come scherzose e beneauguranti, il linea con la bonarietà che contradistingue il nostro premier.

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Ospite intruder
, ha descritto le parole del premier come scherzose e beneauguranti, il linea con la bonarietà che contradistingue il nostro premier.

 

Non direi proprio. Ecco cosa scriveva l'Washington Post ieri:

 

 

 

MOSCOW -- Italy's famously impolitic Prime Minister Silvio Berlusconi described U.S. President-elect Barack Obama on Thursday as "young, handsome and even tanned."

 

Berlusconi appeared to be joking about America's first black president at a news conference following talks with Russia's president.

 

The Italian leader, who has a history of controversial remarks, was asked by a reporter about the prospect for U.S.-Russian relations, which have plummeted to Cold War-levels in recent months.

 

Berlusconi responded by saying that the relative youth of Russian President Dmitry Medvedev, 43, and Obama, 47, should make it easier for Moscow and Washington to work together.

 

Then, smiling and speaking in Italian, he said through a translator: "I told the president that (Obama) has everything needed in order to reach deals with him: he's young, handsome and even tanned."

 

Medvedev did not visibly react to the comment.

 

Italian news agencies said Berlusconi later defended the remark, calling it "a great compliment."

 

"Why are they taking it as something negative? ... If they have the vice of not having a sense of humor, worse for them," the ANSA news agency quoted him as saying.

 

Later, Berlusconi told Sky TV-24 Ore the remark was meant to be "cute" and he lashed out at those who disagreed, calling them "imbeciles, of which there are too many."

Berlusconi, 72, is infamous for eyebrow-raising comments.

 

He once compared a German lawmaker to a Nazi camp guard, asserted after the Sept. 11 terror attacks that Western civilization was superior to Islam and claimed more recently that the new Spanish government had too many women.

 

Italy's only black lawmaker, Jean-Leonard Touadi, called Thursday's comment embarrassing.

 

"In the United States, a joke like that wouldn't just be politically incorrect, but a great offense to this amazing example of integration, which it seems the Italian premier should take as an example," Touadi said.

 

____

 

http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/conte...8110601560.html

Modificato da intruder
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BRUXELLES - Berlusconi abbandona la conferenza stampa a Bruxelles indispettito da un reporter americano che gli domandava un commento sulle reazioni internazionali suscitate dall'affermazione: "Obama è un giovane abbronzato". "Vuoi anche tu essere messo nella lista di quelli che ho definito ieri?", ha replicato il premier facendo riferimento agli "imbecilli" che avevano sollevato dure critiche alle sue affermazioni pronunciate ieri a Mosca durante l'incontro con il presidente Medvedev. "Mi scusi", ha protestato il giornalista dell'agenzia di stampa americana Bloomberg. "Ma per favore, per favore. Chiedi scusa tu all'Italia", ha ribattuto Berlusconi lasciando la sala gremita di reporter convocati a margine del Consiglio europeo.

 

"La telefonata ad Obama? Polemica ridicola". La giornata non era iniziata bene per il premier. Già qualche ora prima, in partenza da Mosca, la domanda di un altro giornalista lo aveva indisposto. Allora, ha telefonata ad Obama per chiarire che era stata una "carineria" quell'insolita frase?, ha chiesto un reporter a Berlusconi. "Mi hanno detto che stanno agitando il caso di una telefonata di Barack Obama: è una polemica ridicola", ha risposto il premier. "Qualcuno mi ha definito come l'americano con la K, il miglior amico degli Usa, e adesso mi imputano di non aver telefonato ad Obama. Che si decidano... Li conoscevamo già, ma non pensavamo fossero così tanto imbecilli", ha aggiunto il presidente del Consiglio. E riguardo alle critiche piovutegli addosso dal Pd, secca la risposta: "Sono la dimostrazione che l'opposizione non ha niente da fare".

 

 

Il Pd. "Il governo si dissoci". Ma dal centrosinistra giungono altre frecciate. Ieri Walter Veltroni aveva giudicato quella frase una vergogna: "Colpisce gravemente la dignità del nostro Paese". E oggi, Dario Franceschini, vice segretario del Pd, ha dichiarato: "Chiediamo ai presidenti delle Camere, ai ministri e agli esponenti del governo di dire parole di dissociazione. Facciano sentire la loro voce per dire che sono sbagliati questi toni, gli insulti e il turpiloquio".

 

Le reazioni americane. Sul sito del New York Times, sono stati pubblicati i commenti di quasi 1.200 persone stizzite dalla battuta del premier italiano. "Mi scuso con Barak Obama e con il popolo americano. Non siamo buffoni come lui", ha scritto Luigi. Chiede scusa anche Peppe: "Sorry from Italy". E Franco scrive: "Chiedo perdono a nome di tutti gli italiani".

 

La mobilitazione via web. Gianfranco Mascia, già inventore dei comitati "Boicotta il Biscione", ha lanciato un blog (http://abbronzatissimi.wordpress.com/) e una proposta: "Troviamoci tutti a Roma, con le nostre facce abbronzantissime. Fieri di essere imbecilli, coglioni e abbronzantissimi".

 

Cicchitto, Pdl: "Nessuna offesa". Cerca di gettare acqua sul fuoco invece il capogruppo Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto: "Berlusconi non aveva intenzione di offendere. Da parte di Veltroni e company c'è il tentativo di andare allo scontro frontale". Gli fa eco il ministro della Difesa, Ignazio La Russa: "A scandalizzarsi sono solo alcuni politici italiani, certo non gli americani".

 

http://www.repubblica.it/2008/11/sezioni/e...-imbecilli.html

 

 

 

ammirevole la capacità "degli elettori dello schieramento a noi avverso" ( :rotfl: ) di difendere i propri leader a qualsiasi costo e in qualsiasi situazione

 

o noi abbiamo un senso dell'umorismo davvero unico al mondo o si è detto qualcosa di vergognoso come pensa il resto del mondo

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