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Ahmadinejad all'ONU


Leviathan

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  • 1 anno dopo...

Tra un pò sarà di nuovo ora, e l'ONU ospiterà le farneticazioni dell'illuminato leader iraniano.

 

Intanto scrivono di lui.

L’Iran tende la mano ad Obama ma nell’altra nasconde l’atomica

 

«Un dibattito pubblico è il modo migliore per risolvere i problemi del mondo, il tempo degli accordi segreti è finito». «Le elezioni del 12 giugno sono state un punto di svolta e la dimostrazione che in Iran esiste una vera democrazia». «L’Iran è pronto ad avviare negoziati con le grandi potenze riunite nel gruppo 5+1, ma non per fare compromessi sul nostro programma nucleare, bensì per risolvere i problemi del mondo». Va preso sul serio Mahmud Ahmadinejad, ora che tende le mani a Obama e all’Occidente per chiedere un dialogo già dalla prossima visita in programma a New York per prendere la parola all’Assemblea generale di fine mese? Innanzitutto, va sottolineato che nel linguaggio del presidente iraniano l’apparente apertura va sempre accompagnata alla minaccia, o per lo meno all’invettiva. La rivendicazione di democrazia, ad esempio, è seguita da accuse ai «nemici stranieri» di aver orchestrato un complotto contro le elezioni in cui sarebbero «stati sconfitti»: ennesimo avvertimento agli oppositori, che rischiano di passare i loro guai quali agenti del nemico.

 

Ma del presidente iraniano l’analista di Limes Margherita Paolini scrisse già parecchio tempo fa che «ha una personalità multipla. Può parametrarsi sul suo interlocutore o sul problema in questione con atteggiamenti pragmaticamente diversi ma sempre illuminati dalla stessa convinzione interiore. A seconda della situazione può comportarsi da ingegnere, mistico o nazional-rivoluzionario alla Fidel Castro».

 

Chiunque può d’altronde verificarlo, col leggere le lettere ai potenti della Terra che lui stesso dopo aver spedito pubblica sul suo blog. Al «signor George Bush presidente degli Stati Uniti d’America», per esempio, non rivolse insulti, ma pacate osservazioni sulle contraddizioni tra la sua politica e l’«essere seguaci di Gesù Cristo». Sui dubbi da lui insinuati a proposito delle «verità ufficiali» sull’11 settembre conviene che «naturalmente, questa è solo un’ipotesi ragionata». E sull’immagine dell’Iran sulla stampa: «Nel codice deontologico dei media, la corretta divulgazione delle informazioni e l’onesta presentazione di un evento sono i presupposti costitutivi. Esprimo il mio profondo rammarico per il disprezzo mostrato da certi media occidentali per questi principi». Ma poi rassicurava Bush: «Signor presidente, non è mia intenzione mettere in imbarazzo nessuno».

 

<h3 class="articles-inline-title">tradizione levantina</h3> Tradizione mercantile levantina e millenaria diplomazia persiana a parte, la fede sciita difende addirittura come virtù teologale l’arte della taqiyya, la dissimulazione, per fregare gli infedeli. Caratteristica dello sciismo duodecimano (Ithna ‘Ashariiya) è inoltre un’ansia escatologica che ha favorito l’affermarsi del martirio kamikaze. Eppure in Ahmadinejad millenarismo apocalittico e modernità convivono perfettamente.

 

Figlio di un fabbro di villaggio, nel 1976 a vent’anni il giovanotto arrivò centotrentaduesimo su 400.000 candidati nell’esame di ammissione alla facoltà di Ingegneria civile all’Università iraniana di Scienza e Tecnologia. Ed è stato uno studente modello, arrivato al dottorato di ricerca in problemi del traffico e all’insegnamento universitario. Appunto come esperto in mobilità, oltre che come distributore di minestre gratis ai poveri, diede una tale prova della propria capacità come sindaco di Teheran che nel 2005 fu uno dei 65 finalisti di WorldMayor, un concorso mondiale per primi cittadini.

 

<h3 class="articles-inline-title">passato discutibile</h3> Da studente, però, tra un esame e l’altro trovò il tempo per partecipare al sequestro dei diplomatici Usa. Da sindaco ha chiuso tutti i fast food, ha obbligato gli impiegati del comune a portare la barba lunga, ha vietato una campagna pubblicitaria in cui compariva l’immagine «decadente» di David Beckham. E da presidente ha deciso di rompere i sigilli della centrale atomica di Natanz e riprendere il programma di ricerca atomica, sospeso due anni e mezzo prima dal precedente governo moderato di Khatami. Anzi, ha fatto votare una legge che rendeva automatica la ripresa dell’attività di arricchimento dell’uranio se la questione fosse stata sottoposta al Consiglio di sicurezza dell’Onu. In più, non manca occasione per ribadire il concetto che l’Entità sionista, come chiama Israele, vada distrutta.

 

Questo il tono con cui si insediò alla presidenza dopo le elezioni del giugno 2005: «Grazie al sangue dei martiri è sorta una nuova rivoluzione islamica, e se Dio vuole la rivoluzione islamica del 1384 (anno dell’Egira) estirperà dal mondo le radici dell’ingiustizia». «Presto l’onda della rivoluzione islamica percorrerà il mondo intero». E, a proposito di dibattiti, quando in occasione di un suo precedente viaggio a New York per partecipare all’Assemblea Generale dell’Onu acconsentì a sottoporsi a un libero dibattito alla Columbia University, questa fu la sua risposta alle contestazioni sulle persecuzioni dei gay: «non esistono omosessuali In Iran».

 

 

 

 

fonte: http://www.libero-news.it/articles/view/570425

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E intanto uno dei miti dei sinistrorsi di ogni nazione, oliver stone, dopo aver canonizzato chavez come padre della democrazia, in opposizione sempre alla brutta e cattiva america, ora sta negoziando con il presidente iraniano per fare un film-documentario anche su di lui.

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  • 2 settimane dopo...

Un pò OT, ma delle sparate di Ahmadinejad ormai si parla qua.

 

Il leader iraniano ci consiglia di starcene a casa, e di spendere i soldi per la guerra in Afghanistan per risolvere i problemi interni. Un bel consiglio davvero, non fosse che mentre lui fa sparare sulla sua gente (elezioni), cerca d'insegnare a noi cosa fare dei guai che combina lui (terrorismo).

 

fonte: http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezion...47559girata.asp

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  • 2 settimane dopo...

E' offtopic, lo so, ma troppo bello per non citarlo:

 

Secondo il quotidiano Britannico The Daily Telegraph, Sua malvagità in persona, il velenosamente anti-semita Mahmoud Ahmadinejad avrebbe cambiato il proprio cognome, essendo egli...di etnia Ebraica! :unsure::rotfl:

 

Link: http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/...wish-past.html#

Modificato da Pete57
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