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ADRIANO VISCONTI - Asso di guerra


Dave97

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Mc205Visc25_small.jpg ADRIANO VISCONTI - Asso di guerra

 

racconta la storia appassio­nante di uno dei più valorosi piloti italiani dell'ultima guerra.

Frutto di lunghe ricerche, questo volume, corredato da una sessantina di foto, quasi tutte inedite, e basato sulla consultazione dei documenti ufficiali, dispersi in vari archivi, e sulle molte testimonianze raccolte dagli autori tra chi conobbe direttamente Visconti, condividendone esperienze ed emozioni.

Ne esce il ritratto di un uomo d'altri tempi coraggioso e tutto d'un pezzo, spigoloso e tenero insieme, animato da un sincero amore per la sua terra e da una incrollabile volontà di difenderla.

La sua ingiusta uccisione, avvenuta il 29 aprile 1945, a guerra finita, concluse tragicamente la sua vita generosa di silenzioso eroe.

.

Giuseppe Pesce, ufficiale pilota in s.p.e. dal 1939 a1 1980, ha partecipato alla guerra di Liberazione 1943 ­1945, come comandante di una squa­driglia da caccia. Ha comandato vari reparti dell' Aeronautica Militare Italiana ed e stato poi nominato Sottocapo di Stato Maggiore.

E' stato infine Ispettore Generale delle forze aeree ed ha fondato, come storico, il Museo Aeronautico di Vigna di Valle.

Ha pubblicato una ventina di libri di storia e tecnica aeronautica.

 

Giovanni Massimello, ingegnere, è nato e lavora a Milano.

Il suo interes­se per l' aviazione risale ai primi anni del dopoguerra quando uno zio, pilota militare, lo teneva sulle ginocchia.

Da allora ha sempre co1tivato per aeropla­ni e aviatori un interesse tenuto gelo­samente separato dalla sua attivita professionale.

Ha scritto, in particola­re su "STORIA militare", numerosi articoli dedicati ai piloti delIa seconda guerra mondiale e continua a racco­gliere, su questo tema, documenti e testimonianze.

Modificato da Dave97
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  • 2 settimane dopo...
Dopo più di 60 anni dai tragici eventi , potrebbero anche aggiornare la lista… :thumbdown:

 

beh se pensi che ancora per lo Stato Italiano i combattenti della RSI non hanno diritto allo status di reduci di guerra... :angry:

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se non onoriamo noi per primi i nostri eroi, a prescindere dalla politica, come pretendiamo che lo facciano all'estero?

 

ti figuri cosa succederebbe se l'AMI intitolasse qualche reparto a Visconti?

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Perché la cultura aeronautica negli altri paesi, e in modo particolare negli States, è notevolmente superiore alla nostra.

Pertanto non mi meraviglia che in Italia, si sappia a mala pena chi sia Adriano Visconti, mentre mi meraviglia che in un museo storico U.S.A. manchino alcuni assi italiani, tipo Gorrini tanto per fare il nome di uno dei nostri migliori Piloti

Il quale non ha niente da invidiare , tanto per fare un' esempio , ad un certo Clostermann, il cui libro ha raggiunto la tiratura di 600.000 mila copie.

<_<

Modificato da Dave97
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mi trovi completamente d'accordo... il problema è che per motivi politici in Italia si sono scientemente ignorati quando non denigrati gli eroismi di tanti soldati, aviatori e marinai che hanno avuto l'unico torto di trovarsi dalla parte dei perdenti :angry:

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  • 3 mesi dopo...

Ho iniziato a leggermelo oggi e lo stò letteralmente divorando!

A giudicare dalle premesse sembra ben scritto e il quadro che fa sul personaggio sembra ben centrato ed esauriente.....

Modificato da pablo
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mi trovi completamente d'accordo... il problema è che per motivi politici in Italia si sono scientemente ignorati quando non denigrati gli eroismi di tanti soldati, aviatori e marinai che hanno avuto l'unico torto di trovarsi dalla parte dei perdenti :angry:

 

Pensate anche a quanto poco spazio sia stato dato non solo ai reduci della Rsi, ma agli stessi combattenti dei gruppi da combattimento dell'esercito regolare che si batterono a fianco degli alleati risalendo la penisola. Ed a quanta enfasi sia stata invece data all'operato dei partigiani: non discuto sul valore e sull'utilità dell'operato di questi ultimi, ci mancherebbe (non so quanti, con l'invasore in casa, si sarebbero dati ad operazioni ostili nei suoi confronti), però il fatto che in breve tempo lo stato riuscisse a riorganizzare i suoi reparti ed a contribuire concretamente alla vittoria sui tedeschi in Italia mi sembrerebbe un fatto da ricordare.

E non limitandosi solo all'esercito: andrebbero infatti ricordati sia i contributi dell'areonautica (come si è giustamente fatto nel topi sugli assi della seconda guerra mondiale) sia quelli della marina (un nome su tutti: Carlo Fecia di Cossato e la sua mitica torpedineria Aliseo).

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Ospite galland

Sui temi della resistenza, dopodomani ricorre il 63 anniversario del 25 aprile, volevo aprire un topic ma poi... ho pensato che sarebbe stato un ulteriore lavoro per i moderatori e ho lasciato perdere. Se ha distanza di oltre sei decenni si discute di questi non come fatti storici ma sotto l'egida di ideologie politiche significa che il significato di questi eventi non è stato colto sino in fondo.

Potrei riempire pagine di riflessioni ma ne faccio solo una: le imprese che noi appassionati di aereonautica storica ricordiamo in questo forum non hanno nulla a che fare con i regimi politici che difendevano, debbo rintracciare una frase di Alberto Mini in proposito, se Visconti o Galland o Gorrini o chiunque altro si fossero battuti per far arrivare un treno in più di deportati verso un campo di concentramento... dovremmo gettarli nella pattumiera della storia, ma non è così...

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Sui temi della resistenza, dopodomani ricorre il 63 anniversario del 25 aprile, volevo aprire un topic ma poi... ho pensato che sarebbe stato un ulteriore lavoro per i moderatori e ho lasciato perdere. Se ha distanza di oltre sei decenni si discute di questi non come fatti storici ma sotto l'egida di ideologie politiche significa che il significato di questi eventi non è stato colto sino in fondo.

Potrei riempire pagine di riflessioni ma ne faccio solo una: le imprese che noi appassionati di aereonautica storica ricordiamo in questo forum non hanno nulla a che fare con i regimi politici che difendevano, debbo rintracciare una frase di Alberto Mini in proposito, se Visconti o Galland o Gorrini o chiunque altro si fossero battuti per far arrivare un treno in più di deportati verso un campo di concentramento... dovremmo gettarli nella pattumiera della storia, ma non è così...

 

Sul topic del 25 aprile meglio sorvolare.

 

Sulla storia, da laureato in storia e da persona che lavora nel campo della ricerca storica, ti posso dire che ancora oggi, su tanti fatti, non esistono tonalità di grigio, cioè o tutto è nero o tutto è bianco. Esistono cioè, i buoni ed i cattivi, che costituiscono categorie predefinite a seconda della lettura politica che uno dà ad una certa vicenda. E le categorie sono immutabili, quasi che il mondo fosse diviso dicotomicamente in due parti: se tu mostri di apprezzare anche una sola cosa della parte" avversa" sei dei loro e nulla potrai fare per cancellare tale bollatura.

 

Sarebbe invece quanto mai opportuno leggere i fatti per quello che sono, senza caricarli di una coloritura politica eccessiva e dire, di volta in volta e senza agire in base a schemi mentali predefiniti, la cosa più appropriata e, soprattutto, più adatta a valutare, per quanto possibile, criticamente, un dato avvenimento.

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Ospite galland
Sul topic del 25 aprile meglio sorvolare.

 

Sulla storia, da laureato in storia e da persona che lavora nel campo della ricerca storica, ti posso dire che ancora oggi, su tanti fatti, non esistono tonalità di grigio, cioè o tutto è nero o tutto è bianco. Esistono cioè, i buoni ed i cattivi, che costituiscono categorie predefinite a seconda della lettura politica che uno dà ad una certa vicenda. E le categorie sono immutabili, quasi che il mondo fosse diviso dicotomicamente in due parti: se tu mostri di apprezzare anche una sola cosa della parte" avversa" sei dei loro e nulla potrai fare per cancellare tale bollatura.

 

Sarebbe invece quanto mai opportuno leggere i fatti per quello che sono, senza caricarli di una coloritura politica eccessiva e dire, di volta in volta e senza agire in base a schemi mentali predefiniti, la cosa più appropriata e, soprattutto, più adatta a valutare, per quanto possibile, criticamente, un dato avvenimento.

Credo che l'uso massiccio della "Resistenza" come moneta politica, almeno da parte della sinistra sia finito. Ed è un bene

Che la storia sia una scala cromatica di molti colori... completamente d'accordo. Credo di non essere banale se aggiungo che, pur non essendo laureato (sono arrivato alla III media), come appassionato di Storia militare e contemporanea credo che l'Italia abbia vissuto quello che di peggio può vivere una nazione: una guerra civile, che vide scatenarsi tutti i possibili odi e passioni.

Giusto sorvolare sul topic... capirai che polverone!

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Credo che l'uso massiccio della "Resistenza" come moneta politica, almeno da parte della sinistra sia finito. Ed è un bene

Che la storia sia una scala cromatica di molti colori... completamente d'accordo. Credo di non essere banale se aggiungo che, pur non essendo laureato (sono arrivato alla III media), come appassionato di Storia militare e contemporanea credo che l'Italia abbia vissuto quello che di peggio può vivere una nazione: una guerra civile, che vide scatenarsi tutti i possibili odi e passioni.

Giusto sorvolare sul topic... capirai che polverone!

Innanzitutto mi preme dire che di sicuro la sensibilità e l'attenzione verso la storia ed alcune sue peculiari espressioni, quali la storia militare, non sono frutto di studi ma di passione... ed a volte la passione porta ad accumulare competenze che gli studi codificati mai riusciranno a dare.

 

Sulla realtà italiana dalla seconda guerra mondiale in poi direi che c'è sempre stata un'Italia divisa, prima tra fascisti ed antifascisti, poi tra le "due chiese" (quella cattolica e quella comunista, con tutte le realtà che gravitavano loro incontro), poi tra ladri ed onesti (vedi Tangentopoli), infine tra berlusconiani ed antiberlusconiani. Finchè il senso di appartenenza ad una parte prevarrà su quello dell'appartenenza ad una patria comune, con i suoi valori ed i suoi ideali, temo che il nostro paese farà ben poca strada.

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Come consigliato da i moderatori, inserisco qui il Link di una relazione scritta dal sergente Loiola su una ricognizione fatta il 7 settembre 1943 sulla Tunisia, tratta da questa bellissima biografia....

 

310ma squadriglia Caccia Aerofotografica

 

 

Mc205Visc17.jpg

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  • 1 anno dopo...
Mc205Visc25_small.jpg ADRIANO VISCONTI - Asso di guerra

 

racconta la storia appassio­nante di uno dei più valorosi piloti italiani dell'ultima guerra.

Frutto di lunghe ricerche, questo volume, corredato da una sessantina di foto, quasi tutte inedite, e basato sulla consultazione dei documenti ufficiali, dispersi in vari archivi, e sulle molte testimonianze raccolte dagli autori tra chi conobbe direttamente Visconti, condividendone esperienze ed emozioni.

Ne esce il ritratto di un uomo d'altri tempi coraggioso e tutto d'un pezzo, spigoloso e tenero insieme, animato da un sincero amore per la sua terra e da una incrollabile volontà di difenderla.

La sua ingiusta uccisione, avvenuta il 29 aprile 1945, a guerra finita, concluse tragicamente la sua vita generosa di silenzioso eroe.

.

Giuseppe Pesce, ufficiale pilota in s.p.e. dal 1939 a1 1980, ha partecipato alla guerra di Liberazione 1943 ­1945, come comandante di una squa­driglia da caccia. Ha comandato vari reparti dell' Aeronautica Militare Italiana ed e stato poi nominato Sottocapo di Stato Maggiore.

E' stato infine Ispettore Generale delle forze aeree ed ha fondato, come storico, il Museo Aeronautico di Vigna di Valle.

Ha pubblicato una ventina di libri di storia e tecnica aeronautica.

 

Giovanni Massimello, ingegnere, è nato e lavora a Milano.

Il suo interes­se per l' aviazione risale ai primi anni del dopoguerra quando uno zio, pilota militare, lo teneva sulle ginocchia.

Da allora ha sempre co1tivato per aeropla­ni e aviatori un interesse tenuto gelo­samente separato dalla sua attivita professionale.

Ha scritto, in particola­re su "STORIA militare", numerosi articoli dedicati ai piloti delIa seconda guerra mondiale e continua a racco­gliere, su questo tema, documenti e testimonianze.

 

Salve a tutti,

il libro di cui sopra, menziona l'attività di Adriano Visconti su Malta a bordo del Macchi C 200, qualcuno sa esattamente in forza a quale squdriglia del 54 Stormo e con quale numero individuale?

Grazie anticipate

Alberto

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