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Questione Alitalia


julian

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Come già anticipato da Sabelli ecco l'ufficialità: Alitalia declassa MXP e sceglie FCO come HUB.

Ecco un grandissimo risultato della privatizzazione: finalmente si è messo fine a questo scontro fra HUB nato solo per ragioni di clienterismo politico.

Ovviamente la scelta di FCO farà discutere, ma era logica. Roma, oltre ad essere la Capitale ed il perno del turismo italiano (che deve essere assolutamente rilanciato) è la principale base maintenance di AZ e la maggioranza del personale navigane ha residenza proprio in Roma.

 

ANNUNCIO DELLA COMPAGNIA

Nuova Alitalia: il nostro hub a Fiumicino

È la sconfitta di Malpensa

 

L'Ad Rocco Sabelli e il presidente Roberto Colaninno:

«Presto accordo con Adr, Roma sarà la base principale»

Salvini (Lega): Fermiamo la Lombardia per un giorno

 

È finito dopo dieci anni il derby Fiumicino-Malpensa. Dopo una lunga guerra che nel tempo ha portato al trasferimento di numerose rotte sullo scalo lombardo, la nuova Alitalia ha scelto: l'aeroporto romano «Leonardo da Vinci» sarà la principale base operativa della compagnia. A giorni verrà sottoscritto un accordo quadro con Adr relativo a infrastrutture e servizi aeroportuali. A ufficializzare la scelta di Fiumicino come scalo primario della compagnia, sono stati oggi i vertici di Alitalia, il presidente Roberto Colaninno e l'amministratore delegato Rocco Sabelli, nel corso di una conferenza stampa alla quale sono intervenuti il presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il sindaco di Fiumicino, Mario Canapini, il presidente dell'Enac Vito Riggio e il presidente di Adr Fabrizio Palenzona. E la scelta di puntare su Fiumicino, hanno annunciato Sabelli e Colaninno, si concretizzerá nei prossimi giorni proprio con la firma di un accordo quadro con la societá che gestisce gli aeroporti romani.

 

SCHEMA CONTRATTUALE - «Con Adr in questi mesi - spiega Sabelli- abbiamo lavorato benissimo. Stiamo per firmare un accordo di lungo termine. Abbiamo concordato uno schema contrattuale per il periodo 2009-2010 per 100 milioni di euro l'anno per i servizi aeroportuali».

Come sottolinea Sabelli, si tratta di un impianto contrattuale articolato su due fasi: «Ci sará una coda del vecchio contratto per il 2009 mentre il nuovo contratto partirá nel 2010. Per noi è cosa fatta e contiamo di firmare l'intesa nei prossimi giorni».

 

INFRASTRUTTURE - Oltre ai servizi aeroportuali, l'accordo quadro prevede una serie di interventi infrastrutturali per arrivare al traguardo del terminal unico dedicato ad Alitalia. In una prima fase, innanzitutto, si procederá, annuncia Sabelli, al completamento dei servizi sulla tratta Roma-Milano, con gate e finger dedicati. In una seconda fase il terminal A verrá destinato ad Alitalia e ai partner di Skyteam mentre nel 2011 è prevista anche un'estensione al terminal B. Successivamente, con la realizzazione del nuovo molo, tutte le operazioni di Alitalia e le compagnie di Skyteam verranno concentrate nel nuovo terminal A.

 

FORMIGONI - «Nel momento in cui Alitalia dirà che non intende garantire il servizio necessario al nord, noi solleveremo il problema del monopolio». Da Toronto, dove si trova impegnato in missione istituzionale, il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, commenta così la decisione di Alitalia. «Alitalia - aggiunge Formigoni - ha fatto una dichiarazione scontata, quella che è nata per essere una grande compagnia nazionale si conferma invece una compagnia che riduce i propri piani a livello regionale. Al nord ha tagliato il 90% dei voli da Malpensa e ha notevolmente ridotto anche i collegamenti internazionali e anche a Linate è zoppicante». «Il monopolio - conclude Formigoni - ha senso solo per brevi periodi e se è utile al Paese. A questo punto si dia la possibilità ad altre compagnie internazionali di utilizzare le tratte (in particolare la Milano-Roma) affinché sia garantito un adeguato servizio anche al nord e alla Lombardia».

 

MILANO - La decisione di Alitalia lascia l'amaro in bocca a Milano. Il presidente della Provincia di Milano Filippo Penati subito commenta che «i soldi del Nord vanno a finanziare il Sud». Le critiche di Penati sono per il governo ma anche per il sindaco di Milano. «A furia di fare lo scendiletto del governo amico - dice - il sindaco Moratti è stato battuto da Gianni Alemanno 5 a 0». Penati chiede subito un incontro col governo al tavolo Milano perché «a furia di non convocarlo questo è il risultato: la non certezza dei fondi Expo col rischio che vengano stornati per il terremoto mentre quelli per il ponte sullo Stretto sono già stati messi in sicurezza; nessuna parola sul fatto che mancano agenti. Si dice che va tutto bene e c'è un delitto al giorno, oggi l'ultima notizia negativa è che Alitalia non sceglie Milano ma Roma». Qui le aziende dell'indotto di Malpensa (e non solo) sono in difficoltà e ai dipendenti di Alitalia che sono quasi tutti del Centro si assicurano sette anni di cassa integrazione. E in più c'è anche la direttiva Tajani votata all'ultima seduta del Parlamento europeo che ha congelato gli slot inutilizzati dalle compagnie aeree per questo momento di crisi, un'ostacolo in più per la ripresa di Malpensa per cui invece da più parte si chiede la liberalizzazione dei voli. «L'ex sindaco Gabriele Albertini è stato coerente con gli interessi del nord ed è stato uno dei pochi che ha votato contro la direttiva - conclude -. Il sindaco Moratti non ha detto nulla e il risultato è avere una compagnia italiana più piccola e il congelamento degli slot: si vuol far morire Malpensa».

Corriere.it

 

PS: piccola notizia campanilistica....

La Commissione Europea ha considerato l'aeroporto di Ancona meritevole di accedere ai fondi finalizzati al rilancio del settore aereo in caso di crisi, ragione per cui il Raffaello Sanzio riceverà dall'UE ben 4 milioni di euro per la costruzione di infrastrutture aeroportuali. Questa decisione è stata molto importante poichè sono pochi gli aeroporti che potranno accedere a tale fondo e quindi indirettamente si afferma la necessità di mantenere attivo e moderno lo scalo marchigiano preferendolo rispetto alla concorrenza (una concorrenza forte nel territorio: Rimini, Pescara, Perugia e Forlì...).

Modificato da paperinik
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Partecipanti più attivi

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Bah, riguardo agli scioperi non sono così sicuro che essi siano scongiurati.....

 

Cmq AZ potrà (dovrà) al max liberare gli slot inutilizzati per un periodo protratto da MXP, lasciandoli alla concorrenza.

Ma si tratta per lo pià di slot con destinazioni estere, gli slot fondamentali (specie la rotta Roma-Milano) rimarranno in mano ad AZ.

 

MXP come HUB è destinato a morire e i padani (piaccia o meno) se vorranno prendere un volo internazionale (specialmente extra UE) dovranno passare da altro HUB. Scelgano loro se FCO partendo da Linate, piuttosto che Francoforte partendo da Malpensa, etc etc.

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Continuando nella serie di articoli "Alitalia e politica: storia di sprechi", ecco un bell'articolo che racconta MXP (di ieri, di oggi e di domani).

MXP, un aeroporto che sarebbe potuto nascere solo sulle ceneri di Linate. Così non è stato e adesso (probabilmente) assistiamo al suo prematuro funerale.

Permettetimi solo di aggiungere che è molto triste costatare come queste italiche storie di sprechi (in cui la politica è sempre protagonista) alla fine vanno sempre a pregiudicare le povere famiglie: penso infatti a tutti i lavoratori dell'indotto di MXP.

Trovo patetico poi questo continuo voler addossare la colpa all'AZ. La nuova Alitalia, scegliendo FCO, non ha fatto altro che la scelta logica ed obbligata e se tiene stretta fra i denti quei (pochi) privilegi che le rimangono non fa che bene (un'impresa privata deve tutelare innanzi tutto a se stessa). Ci dicano -piuttosto- i vari esponenti della Lega, i vari vertici degli enti locali, i vari AD di MXP per quale motivo non hanno mai premuto per chiudere Linate e far sì che MXP decollasse sul serio?!?!?!?!

Adesso è tardi...e tutti all'improvviso (dall'abbandono di Alitalia a dicembre in poi) si accorgono che MXP è un aeroporto scomodo (sta in culo al mondo, lontano da tutto. soprattutto da Milano), mal costruito (i terminal sono scomodi e il passeggero è costretto a camminare troppo) e con poche possibilità di crescita (le due piste parallele non consentono atterraggi e decolli in contemporanea, la nebbia determina ritardi e cancellazioni per un sacco di giorni all'anno ed è tramontata da tempo la possibilità di cosruire una terza pista per il fatto che tutto intorno l'aeroporto c'è un'area verde protetta).

 

Dai passeggeri ai negozi

fine del sogno del Nord

«Qui volano solo i tagli»

MILANO — «Sa cosa mi fa rabbia? Quando Malpensa è stata inaugurata, nel '98, scaricavo bagagli nel piazzale, sotto la pancia degli aerei. Lo scalo era finito solo per i due terzi, arrivare fin qui era un'avventura. Adesso che potremmo funzionare a regime, ci portano via i passeggeri. Che senso ha?». Mauro G. ha passato dieci dei suoi 35 anni in aeroporto.

 

Come andrà a finire nei prossimi 10 è tutto da vedere. Così le sue considerazioni iniziano e finiscono con un punto interrogativo. D'altra parte le certezze, quando si parla di Malpensa, sono fatte di tagli e segni «meno». Fino al 30 marzo 2008 Alitalia aveva 1.238 frequenze settimanali targate Mpx. Da allora il declino è stato inesorabile: oggi siamo a quota 185. I passeggeri Alitalia sono diminuiti dell'87,9% (gennaio 2009 rispetto allo stesso mese del 2008). La perdita è stata almeno in parte compensata da altre compagnie (in particolare Lufthansa e Easyjet). Se si considerano tutti i vettori, il taglio dei passeggeri è del 32%. Comunque un terzo in meno. Più dei numeri parlano le storie delle persone. «Laggiù c'era il negozio dove ho lavorato fino a fine febbraio — racconta Miriam Gentili, ex commessa della boutique Valentino —. Poi la casa madre ha deciso di abbassare la saracinesca. E sa cosa le dico? Al posto loro avrei fatto la stessa cosa: il fatturato mensile era sceso da 70 a 12 mila euro». Come Valentino hanno chiuso Trussardi, Diesel, uno dei due punti vendita Gucci. Persino i cambiavalute sono in cassa integrazione e il beauty center non esiste più. Sea (la società controllata dal Comune di Milano che gestisce Linate e Malpensa) ha tagliato 500 posti di lavoro mentre la cassa integrazione riguarda 800 dipendenti a rotazione (ma se si considerano tutte le aziende dell'aeroporto — comprese Alitalia, catering, cargo — a casa sono in più di 2.000). Tutto perduto? Denaro buttato i 4,5 miliardi di euro investiti per creare Malpensa, collegamenti stradali esclusi? Da sempre convinto della possibilità di rilanciare l'aeroporto come un vero e proprio hub è il presidente di Sea, Giuseppe Bonomi.

 

Da quando Alitalia ha suonato la ritirata, ha fatto di tutto per creare le condizioni adeguate all'arrivo di nuove compagnie. E i risultati non sono mancati. Lufthansa ha basato 8 aerei a Malpensa e la compagnia low-cost Easyjet continua a investire. «La Lega ha fatto 14 accordi bilaterali tra Stati per limitare l'immigrazione. Peccato non abbia messo lo stesso impegno nel promuovere la liberalizzazione delle rotte su Malpensa», attacca Nino Cortorillo, segretario generale Filt-Cgil della Lombardia. In effetti Sea chiede la revisione di una trentina di accordi bilaterali. Ad oggi ne sono stati rivisti 4 (Corea del Sud, Israele, Egitto e Cina), mentre Enac ha dato autorizzazioni provvisorie su 3 destinazioni (Hong Kong, Moldova, Bielorussia). «La liberalizzazione aprirebbe la strada a nuove compagnie e questo potrebbe non piacere ad Alitalia», continua Cortorillo. Se l'alternativa è tra Malpensa e Alitalia, il Nord non ha dubbi. Il primo a rivendicare «cieli liberi su Malpensa» è il presidente della Camera di commercio di Milano, Carlo Sangalli: «Malpensa rappresenta un grande investimento sostenuto dallo Stato, è un bene collettivo che appartiene all'Italia intera. Chiediamo al governo di impegnarsi decisamente per l'emergenza. No al monopolio di una sola compagnia». Prove tecniche di fronte del Nord, quindi. Ma per salvare Malpensa questa è davvero l'ultima chiamata.

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Ci dicano -piuttosto- i vari esponenti della Lega, i vari vertici degli enti locali, i vari AD di MXP per quale motivo non hanno mai premuto per chiudere Linate e far sì che MXP decollasse sul serio?!?!?!?!

 

Sei una persona intelligente Pap. Secondo te come reagirebbero i milanesi e tutti gli abitanti della Lombardia orientale alla chiusura di Linate?

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Sei una persona intelligente Pap. Secondo te come reagirebbero i milanesi e tutti gli abitanti della Lombardia orientale alla chiusura di Linate?

 

E dimmi invece tu (da persona altrettanto intelligente) se sia stato giusto salvaguardare gli interessi dei milanesi e dei padani dell'est a discapito degli interessi dell'Italia tutta.

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Beh ma scusami, due hub in Italia non sono sostenibili, su questo siamo tutti d'accordo. Io per primo, da lombardo, dico che tra Malpensa (aeroporto a casa di Dio, lontano da tutto e malservito) e Fiumicino, l'aeroporto della capitale, Alitalia faccia bene a fare di quest'ultimo il suo aeroporto di riferimento e, allo stesso tempo, mantenere Linate che viene sicuramente privilegiato dai lombardi.

 

Non sto criticano la scelta di Alitalia, ma è ovvio che gli slot liberati a Malpensa vadano assegnati a qualcuno. Poi, con chi voleranno i padani, starà alla bravura dei concorrenti.

 

Quello che mi fa schifo, e giustamente lo sottolineava Formigoni (tra parentesi alle regionali voterò per lui se verrà ricandidato nonostante non sia di certo dalla parte di B.) è che gli slot restino congelati e non assegnati a nessuno. Alitalia non li vuole? Bene che li dia a qualcun altro, poi saranno i lombardi a decidere

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No il problema è che Formigoni pretende anche che Alitalia liberi alcuni slot sulla tratta Linate-Roma e Malpensa-Roma per uscire da una presunta situazione di monopolio. Non si capisce per quali motivi Alitalia dovrebbe abbandonare questi spazi. Al limite è comprensibile che rilasci gli slot MXP-FCO congelati, ma gli altri non sono assolutamente da cedere.

 

se qualche compagnia ha interesse a far decollare MXP come propria base e magari come mini-hub faccia pure (Alitalia non sta ostacolando questa operazione in nessun modo, anzi), ma se la compagnia pretende pure di attingere alla tratta ricchissima Milano-Roma per sostenere la sua base a MXP allora è un altro paio di maniche.

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  • 3 settimane dopo...

Interessante resoconto sull'andamento di Alitalia....i dati appaiono confortanti, ma la china è dura da risalire!

...specialmente con una concorrenza sempre più agguerrita (treno incluso).

 

Alitalia is slowly recovering in terms of load factors and punctuality – 80% of flights on time in May – but is facing two new potential enemies – high-velocity trains and new competition at Milan Linate city airport.

 

High-velocity trains linking Milan to Rome, considered the airline’s “golden route,” are attracting a wealth of business travelers, which is forcing the airline to improve the service to “premium” level and to lower fares. Also, both the Italian and European antitrust authorities are pressuring Italy to increase operations at Milan Linate by adding new slots that could be assigned to Alitalia competitors.

 

Domestic carrier Air Italy wants to enter the market, and Lufthansa has tried repeatedly to acquire Linate slots to operate Italian domestic routes. The list of other interested players includes British Airways, Meridiana-Eurofly, Wind Jet and easyJet. Giuseppe Catricalà, head of Italy’s antitrust authority, has proposed to boost Linate slots by 40% from 18 movements per hour to at least 25 and possibly 32.

 

Alitalia now has 80% of the Linate slots. The antitrust move has been criticized by Enac, the Italian Civil Aviation Authority, which has defended the low traffic volumes at Linate on the basis of environmental and noise issues, as well as safety. But many operators have said the Italian government’s decision to put heavy constraints on Linate is only intended to protect the other Milan airport, Malpensa, since everybody would prefer to operate from Linate, if given a choice.

 

Nevertheless, many international companies are willing to operate from Malpensa on long-range routes, and Italian Foreign Affairs Minister Franco Frattini said 39 countries are discussing new bilateral traffic agreements. Alitalia has instead decided to cut down operations at Malpensa, having declared Rome Fiumicino as its hub, and will concentrate, alongside Air-France-KLM and the other SkyTeam airlines, all its flights in Fiumicino Terminal A. This would happen by 2012. European antitrust authorities are also investigating the slot allocation situation at Fiumicino.

 

For the time being, this is a preliminary assessment, if the answer obtained will not convince European Union Competition Commissioner Neelie Kroes, a formal inquiry could start, even if the European Parliament has approved a temporary exception to the rule, which calls for the airlines to free slots that have been not actively used during the previous season. The exception has been based on general drop of passenger volumes.

Aviationweek.com Modificato da paperinik
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  • 1 anno dopo...

C'erano le cassandre e gli ottimisti, questa è la situazione attuale.

 

Alitalia in crescita, dimezzato il rosso

 

ROMA

Perdite dimezzate nel primo semestre per il gruppo Alitalia-Cai. La relazione semestrale approvata ieri dal consiglio di amministrazione evidenzia una perdita operativa (ebit) consolidata di 129 milioni di euro, rispetto ai 273 milioni dello stesso semestre del 2009.

La perdita netta è di 164 milioni, rispetto ai 324 milioni del primo semestre 2009, che fotografava l'attività nei primi cinque mesi e mezzo della nuova Alitalia presieduta da Roberto Colaninno, operativa dal 13 gennaio 2009.

Nel solo secondo trimestre di quest'anno la perdita operativa si è ridotta a 11 milioni e la perdita netta a 34 milioni. Il recupero dei conti è avvenuto soprattutto nel secondo trimestre, un periodo migliore rispetto ai primi tre mesi per la stagionalità del trasporto aereo, nel quale c'è stata una vigorosa ripresa del traffico.

I ricavi del gruppo sono stati 1.480 milioni in sei mesi, +13% rispetto ai 1.309 della prima metà del 2009. Nel secondo trimestre i ricavi sono stati 831 milioni, con un incremento più contenuto (+4,7%) rispetto ai 794 milioni dello stesso trimestre del 2009.

Il gruppo ha trasportato 10,6 milioni di passeggeri, «+3% rispetto al primo semestre 2009, considerato anche il periodo 1-13 gennaio». La crescita è trainata dalle attività intercontinentali (+22,9%) e internazionali (+7,6%). Il coefficiente di occupazione posti è pari al 68%, in crescita di 9,3 punti rispetto al 2009. Gli aerei hanno viaggiato pieni al 78,1% nell'intercontinentale, mentre il load factor è più basso nell'internazionale (62,2% rispetto al 56% del 2009) e al nazionale 58,4% (56,2%). Quest'ultimo dato risente dell'emorraggia di passeggeri a favore del treno veloce sulla Roma-Milano.

L'indebitamento finanziario netto al 30 giugno è di 783 milioni, rispetto ai 799,5 milioni di fine 2009. I debiti restano superiori al patrimonio netto consolidato, che era di 723 milioni a fine 2009 e al 30 giugno dovrebbe attestarsi, dedotte le perdite, sui 600 milioni.

La disponibilità liquida totale, comprendente le linee di credito non utilizzate, è di circa 491 milioni al 30 giugno.

Alitalia dichiara una puntualità entro 15 minuti migliorata dal 71,6% all'82,5. La flotta al 30 giugno è di 156 aerei, di cui 5 nuovi A320 consegnati nel semestre. In luglio sono arrivati due nuovi A320 e due A330.

L'a.d. Sabelli ha commentato: «Abbiamo presentato conti in progresso importante, dimezzando le perdite rispetto all'anno passato. In particolare nel secondo trimestre c'è stata un'importante accelerazione dei ricavi che ci ha consentito di avere una perdita quasi nulla. Senza la chiusura degli spazi aerei dovuti alla nube vulcanica avremmo avuto profitti».

Tra gli altri vettori, Lufthansa ha triplicato l'utile operativo a 159 milioni nel secondo trimestre, mentre nel semestre ha una perdita operativa di 171 milioni e una perdita netta di 104 milioni (-178 milioni nel 2009), con ricavi in crescita del 23% a 12.625 milioni. Air France-Klm nel trimestre aprile-giugno ha ridotto la perdita operativa da 496 a 132 milioni, con ricavi in crescita del 10,7% a 5.721 milioni.

 

Io credo che sia una buona notizia per tutti, anche perchè gli assetti di Alitalia LAI stanno vendendo male ma stanno vendendo, andando a compensare i soldi che noi italiani abbiamo "investito". Un po' alla volta si rialzerà la testa, e devo dire che anche il servizio è migliorato. Speriamo che continui così e che mano a mano possano essere riassunti molti dei lavoratori ancora in cassa integrazione o del tutto disoccupati.

Modificato da Tuccio14
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