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Questione Alitalia


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Roberto Colaninno

Da manager diventa imprenditore senza capitali. Conquista Telecom facendo debiti. Insieme a Gnutti e Consorte non hanno soldi necessari, ma agganci politici: le banche concedono mega prestiti milionari e con un sistema di scatole cinesi conquistano il 51% di Telecom. Hopa (controllata al 51% da Colaninno e Gnutti, con dentro Monte dei Paschi di Siena, Unipol e Fininvest, nel miglior spirito bipartisan) possiede il 56,6% di Bell (oscura società con sede nel paradiso fiscale del Lussemburgo). Bell controlla il 13,9% di Olivetti, che possiede il 70% di Tecnost, che controlla il 52% di Telecom. Praticamente Colaninno e soci controllano Telecom detendone solo il 1,5%. C’è il dubbio che il controllo di Bell su Olivetti sia avvenuto per effetto di notizie riservate di Colaninno (reato di incidere trading, che tuttavia la Consob non ha accertato). Il Financial Times parla di “rapina in pieno giorno”. Telecom viene gestita così bene che dopo due anni affoga nei debiti, ma Colaninno riesce a venderla a Tronchetti Provera (Pirelli) e a Benetton, con una plusvalenza di 1,5 miliardi di Euro (praticamente esentasse). Naturalmente i veri sconfitti sono i piccoli azionisti della società. Nel 2005 la Consob lo condanna al pagamento di una sanzione per conflitto d’interessi.

Si scrive INSIDER TRADING.

Già chi toppa così miseramente la nomenclatura di un reato economico fondamentale fa sovvenire grossi circa la sua competenza sul resto....altro che i tuoi dubbi.

Comunque che stile elegante (non so chi sia l'autore di questo tuo penoso articolo): accusare qualcuno di Insider Trading, salvo poi dire che la CONSOB (organo deputato a rilevare condotte illecite e turbative sul mercato azionario) non ha rilevato alcunchè (tipico dei giustizialisti: intanto sputtaniamolo, poi vediamo se è vero....).

 

Perchè invece non riporti notizie certe? Come quelle che oggi alcuni sindacati di piloti/assisitenti di volo hanno dichiarato il piano di salvataggio di AZ "inaccettabile" perchè -fra le altre cose- prevede che la retribuzione sia anche in proporzione alla produttività e alle ore volate (che per loro significa essere pagati in misura a quanto si lavora....pare assurdo no? Essere pagati per quanto si è lavorato....roba da matti, eh!!!).

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...non so chi sia l'autore di questo tuo penoso articolo...

 

l'articolo copia-incolla viene da qui:

http://www.antonioborghesi.it/index.php?op...4&Itemid=35

 

Antonio Borghesi è un deputato eletto nell'IDV.

Professore ordinario di economia e gestione delle imprese, che scrive INCIDERE TRADING :rotfl:.

i suoi alunni lo prenderanno per il cu@o a vita :asd:

 

Pure qui è citato:

http://www.gelanelmondo.it/forum/1-vt3920....d6edcc5e8a7736a

 

 

Dall'ultimo link inserito:

"L'operazione non è delle più belle, ma assieme all'Alitalia avremmo anche regalato gli aeroporti Italiani.

Per ogni atterraggio le compagnie pagano l'affitto agli aeroporti. L'Alitalia ovviamente è quella che ha più scali di tutti e passando sotto Air France, quest'ultima avrebbe avuto molto più potere contrattuale verso gli aeroporti causandogli forse anche qualche problema economico, visto che a parte i grossi aeroporti (malpensa, Fiumicino,Catania e Venezia) tutti gli altri sono in perdita.

Chi risana le perdite degli ai aeroporti? Sempre lo Stato....quindi noi!

Vendendo l'Alitalia alla Francia avremmo ottenuto l'obiettivo di lavarci le mani rispetto agli esuberi, ma i problemi di cassa per lo Stato sarebbero stati più o meno identici ma senza più la minima speranza di risolverli se non cominciando a chiudere gli aeroporti più piccoli.

Secondo me era una follia venderla ad Air France, ma era altrettanto folle continuarla a tenere in piedi come è stato per gli ultimi anni. Il fatto di scindere in due la compagnia e creare la bad company da smantellare è una politica già percorsa in passato da Eni che l'ha portata in 25 anni dall' essere l'unica società petrolifera in perdita al mondo, ad una delle più efficenti e dinamiche del panorama mondiale attuale.

Speriamo che tutto vada bene. Io penso che in Italia c'è sempore qualcuno che speri che le cose vadano male solo per dire ce aveva ragione."

 

Pape, dato che sei un esperto della questione Alitalia, che ne pensi di questo commento???

Mi piacerebbe anche che commentassi questo articolo:

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...0-milioni.shtml

 

Ti ringrazio in anticipo.

Modificato da Venon84
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l'articolo copia-incolla viene da qui:

http://www.antonioborghesi.it/index.php?op...4&Itemid=35

 

Pure qui è citato:

http://www.gelanelmondo.it/forum/1-vt3920....d6edcc5e8a7736a

 

Antonio Borghesi è un deputato eletto nell'IDV.

Professore ordinario di economia e gestione delle imprese, che scrive INCIDERE TRADING :rotfl:.

i suoi alunni lo prenderanno per il cu@o a vita :asd:

Scusami Venon, ma se è un deputato dell'Idv, come vuoi che scriva!!! :rotfl::rotfl::rotfl:

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Ero sicuro che quell'articolo fosse targato IDV...

 

Venon, non ho invece letto l'articolo del sole24ore perchè non ho molto tempo....mi rpometto di farlo stasera o domani.

 

 

Riguardo a quel breve commento da te riportato c'è una cosa che va chiarita. Non è del tutto vero che le perdite dei piccoli aeroporti vengono risanate dallo Stato. Anzi. Le società che gestiscono gli aeroporti secondari (per lo più partecipate da enti istituzionali locali) ricevono ovviamente una parte dei loro introiti dalle casse pubbliche (provinciali, regionali e statali) ma non è l'unica voce presente in bilancio, o meglio non è la più corposa.

Gli aeroporti secondari, applicando ai vettori tasse aeroportuali decisamente più basse rispetto ai grandi aeroporti, hanno attratto tutto il mercato dei voli low cost e charter. Così aeroporti che di fatto non avevano traffico come Forlì o Pescara diventano rapidamente centri importanti per il passeggero. Oppure aeroporti, come Pisa o Ciampino, che fino a qualche anno fa supportavano un traffico passeggeri modesto vedono oggi esplodere la propria capacità di flusso passeggeri. Il problema è che questo mercato ha un suo limite, e se all'improvviso in Italia ogni scalo vuole partecipare alla torta del mercato low cost e charter va a finire che qualche aeroporto rimarrà gioco-forza deserto.

Fra l'altro le compagnie Low Cost non siglano contratti duraturi con le società aeroportuali.

Quindi esemplificando può accadere che in un determinato scalo volino 3 o 4 vettori low cost che trasportano centinaia/migliaia di passaggeri al giorno, i quali vedendo poi che a qualche manciata di km c'è uno scalo concorrente che offre costi di rampa (tasse aeroportuali) inferiori, non faranno fatica a sceglierlo come nuova destinazione....lasciando lo scalo precedente con un pugno di mosche e un mare di debiti nel caso abbia avviato (come sovente accade) ingenti lavori di ristrutturazione per miglirare la propria capacità recettizia. Ecco di questi lavori si dovranno per forza far carico le casse pubbliche lasciando poi come eredità la classica "cattedrale nel deserto".

 

L'Italia per conformazione geografica non avrebbe bisogno di tanti scali....questo fra l'altro è uno dei mali che hanno portato alla situazione attuale di Alitalia. Che senso ha aprire ex-novo un aeroporto come Malpensa oper farlo diventare scalo di riferimento del settentrione salvo poi continuare a tenere in vita aeroporti limitrofi come Linate, Caselle o Orio? Ha senso ad esempio che nella sola Romagna vi sia uno scalo attivo a Rimini, uno a Forlì, uno a Bologna....senza contare il vicino aeroporto di Ancona (4 aeroporti in 200km di strada)

Modificato da paperinik
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A parte le battute sugli errori di ortografia, qualcuno può smentire quello che c'è scritto per ognuna di quelle persone?

 

PS. Sempre che tali errori di ortografia siano più gravi di un Ligresti nella società ...

Modificato da typhoon
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Errori di ortografia????? Quello non è un errore di ortografia, quella è ignoranza in materia di reati finanziari....e poichè l'articolo è interamente incentrato sulla descrizione di presunte condotte finanziarie illecite, non mi pare affatto secondario. Fra l'altro è ancora più grave se si scopre che chi scrive è professo

 

E' come se parlando di reati della Pubblica Amministrazione, Tizio affermasse che "Caio è accusato di carrazione" anzichè "corruzione".....tu che diresti di Tizio?! Quanto meno che è un soggetto la cui conoscenze sono approssimative.

 

Fra l'altro che l'articolo fosse targato IDV si capiva subito: si scrive che Colaninno è sospettato di Insider Trading, però -guarda caso- la Consob ha escluso ogni addebito.....Questi modi giustizialisti di agire non mi hanno mai trovato concorde. Non si può sputtanare una persona, adombrando sospetti di reati gravi, se l'organo vigilante non ha rilevato alcunchè.

Modificato da paperinik
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Errori di ortografia????? Quello non è un errore di ortografia, quella è ignoranza in materia di reati finanziari....e poichè l'articolo è interamente incentrato sulla descrizione di presunte condotte finanziarie illecite, non mi pare affatto secondario. Fra l'altro è ancora più grave se si scopre che chi scrive è professo

 

E' come se parlando di reati della Pubblica Amministrazione, Tizio affermasse che "Caio è accusato di carrazione" anzichè "corruzione".....tu che diresti di Tizio?! Quanto meno che è un soggetto la cui conoscenze sono approssimative.

 

Fra l'altro che l'articolo fosse targato IDV si capiva subito: si scrive che Colaninno è sospettato di Inseder Trading, però -guarda caso- la Consob ha escluso ogni addebito.....Questi modi giustizialisti di agire non mi hanno mai trovato concorde. Non si può sputtanare una persona, adombrando sospetti di reati gravi, se l'organo vigilante non ha rilevato alcunchè.

Non solo, ma come sempre si distrugge una proposta e non si forniscono alternative... Io posso pure capire che gli imprenditori di CAI siano stati accusati di reati vari e che questo a molti, come anche a me, non vada giustamente giù, ma a fine settembre i soldi finiscono, i nostri soldi, e attualmente chi investirà sono loro. Non lo fanno per la gloria, è ovvio che chi investe si aspetta un tornaconto positivo, ma allo stato attuale delle cose, non ci si può permettere il lusso di aspettare che si facciano avanti azionisti "puliti". Non è bello dirlo, ma l'unica alternativa a tutto questo è il com-mis-sa-ria-men-to. Forse qualcuno, naviganti e relativi sindacati compresi, non si rendono conto di cosa voglia dire.

 

Per una volta si possono lasciare a casa le logiche di partito? Typhoon, ma tu che avresti fatto? L'autore dell'articolo, che alternative porta? E se questi aiuti di Stato (perchè tali li considero) porteranno l'Alitalia a fare la fine della citata ENI, o del gruppo FIAT? Io mi sto convincendo del fatto che ci sia gente che preferisca vedere il Mondo in briciole solo per poter dire "io l'ho detto che questo Mondo faceva schifo".

 

I Signori Onorevoli naviganti di Alitalia (non tutti ma la maggior parte), con i quali ho fin troppo a che fare, lavorano fino ad un terzo o la metà di quello che la legge consente (e non voglio mettermi ad elencare tutti i numeri dato che abbiamo appena recepito la nuova normativa EU/ops, e ancora non me le studio...). Il personale navigante prende uno stipendio base più tutta una serie di aggiunte in base al numero di tratte, di ore di servizio effettivo, di giorni e/o notti fuori base e rimborsi di ogni genere. In Alitalia inoltre, per tutti i voli che originano da MXP, come più volte elencato la compagnia fa anche la cortesia di far partire fior fior di voli in perdita per spostare equipaggi dalla loro base di FCO.

 

Ed ora si lamentano che perdono il posto? Ma dico io non hanno guadagnato abbastanza? Non è arrivata l'ora di lavorare? Ci sono primi ufficiali in giro per l'Italia che guadagnano meno di duemila Euro al mese, comprensivi dei 500 che la compagnia trattiene per anni finchè non si fa ripagare tutto il type rating. Ed è gente che per i brevetti ci mancava poco che non dessero via il fondoschiena. In Alitalia ci sono persone che guadagnano diecimila Euro mensili ed hanno il coraggio di smuovere decine di uffici perchè non gli è stato rimborsato il pasto da 350 Euro che si sono permesse di offrire alla cabina perchè i crew meals imbarcabili non erano di loro gradimento. E il bello è che nel 90% dei casi i direttori degli uffici dicono di sì, perchè quelli sono comandanti anziani ed hanno ragione.

 

La mia non è una battaglia contro i naviganti AZA, ripeto che ne conosco tanti che sono persone squisite nonchè professionalissimi lavoratori, ma quando sento i loro rappresentanti, forse gli unici che dovrebbero tacere incondizionatamente, protestare e strepitare mi viene il senso del raccapricciante. Loro, se intervenisse un commissario e venissero licenziati, se ne andrebbero a casa con un brevetto e/o migliaia di abilitazioni nel taschino pagate dal contribuente, tranquillamente utilizzabili in altre compagnie che li aspettano a braccia aperte. Il personale di terra AZA, invece, spesso non è riqualificato. Come spesso accade in Italia, sono lavoratori competenti ma senza titoli riconosciuti. Se gli va bene troveranno impiego in altre compagnie (saturando, tra l'altro, l'offerta lavorativa del settore per anni), altrimenti dovranno cambiare settore del tutto. E non è bello ricominciare da capo a 40 anni perchè un comandante non ha avuto voglia di volare.

Modificato da Tuccio14
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A parte le battute sugli errori di ortografia, qualcuno può smentire quello che c'è scritto per ognuna di quelle persone?

 

PS. Sempre che tali errori di ortografia siano più gravi di un Ligresti nella società ...

Sbaglio o sei stato tu a dire che chi non ha argomenti per criticare il progetto critica l'autore???

Tra l'altro Colaninno ha portato la Piaggio ad essere leader MONDIALE nel settore 2\3 ruote. di certo non è il primo idiota che passava al momento della scelta degli imprendtori.

 

Vorrei ricordare inoltre che è perfettamente lecito controllare società attraverso quote di altre società.

Modificato da Venon84
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Si mette molto male per Alitalia (e lo scrivo con la tristezza nel cuore).

 

Gli industriali CAI non hanno ancora ritirato l'offerta, ma la sensazione è che si viaggi veramente verso il fallimento...specialmente se i sindacati continuano a difendere la posizione dei loro lavoratori.

 

In questo momento è davvero poco comprensibile l'atteggiamento del personale AZ.

E' davvero sconcertante soprattutto la posizione del personale navigante, in primis dei piloti. Di fronte all'ipotesi (anzi alla sicurezza) del fallimento, non vogliono sottostare alle condizioni proposte, ovvero in media il 30% in meno di retribuzione ed una maggiore produttività (cosa che non appare fuor di luogo visto che la media di ore volate all'anno dal personale AZ è di 550 ore circa contro le 700 e passa di AF/KLM e Lufthansa e le oltre 800 di Birtish Airways). Senza contare poi la necessità di tagliare almeno 3500/5000 esuberi.

 

Di fronte a questi atteggiamenti vorrei proprio sentire quelle voci che sostenevano che l'abbandono di AF/KLM dal tavolo delle trattative fu colpa di Berlusconi.

No signori! La colpa del tracollo di AZ è quasi eslcusivamente dei sindacati, che negli ultimi 15 anni hanno protetto e continuato a favorire contratti lavorativi insostenibili per una compagnia che vuole affermarsi sul mercato (specialmente dopo la liberalizzazione del settore). Contratti che hanno di fatto creato privilegi ingiusitificati di ogni tipo: fare il pilota in AZ è come ricoprire una carica guarentigiata (cariche delle Pubblica Amministrazione dotate di particolari privilegi e caratterizzate dall'inamovibilità)!!!

Non è pensabile che un capocabina AZ percepisca oltre 5000/6000 euro mensili per aver volato (quindi lavorato, perchè il personale navigante lavoro solo quando l'aereo è in volo) solo 500 e passa ore all'anno.

 

Fra l'altro mi domando: ma i piloti AZ cosa caz*o credono??? davvero pensano che se AZ fallirà loro troveranno lavoro in altre compagnie alle condizioni che dicono loro??? Sono semplicemente degli illusi.....e lo sono ancora di più agli altri (un pilota è comunque una risorsa umana difficile da reperire, una hostess no!).

 

Se AZ affronterà i libri in tribunale non ci sarà spazio per altre soluzioni che non la messa in liquidazione...e allora sì che qualcuno interverrà speculando offrendo poche lire per accapparrarsi quel poco di buono che può essere positivamente liquidato.

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Sbaglio o sei stato tu a dire che chi non ha argomenti per criticare il progetto critica l'autore???

Tra l'altro Colaninno ha portato la Piaggio ad essere leader MONDIALE nel settore 2\3 ruote. di certo non è il primo idiota che passava al momento della scelta degli imprendtori.

 

Vorrei ricordare inoltre che è perfettamente lecito controllare società attraverso quote di altre società.

 

Venon, Colaninno è stato quello che (grazie all'amico D'Alema) si è comprato Telecom Italia con i soldi della Telecom stessa.

 

Se questi sono i nostri "imprenditori", che Dio ce ne scampi e liberi.

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Per cicoria devono andare, cosi imparano tutti.

 

Prime che poi l'hai rivenduta al amico tronchetti provera.

 

Però scusa pap, devo farti una critica, te eri contro air franfe perche voleva svendere il cargo di alitalia, la cai mi pare di avere capito che farà la stessa cosa.

 

magari l'avessi rivenduta io... ora penso che stavo digitando dalle Bahamas :rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl::rotfl:

 

cmq è vero, mi ero dimenticato di questo "piccolo particolare" ;)

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Beh, precisiamo che non vedevo di buon grado la soluzione AF/KLM perchè ritenevo che con essa AZ sarebbe stata degradata a poco più di una linea aerea regionale (e di fatto l'eliminazione del ramo Cargo ne era un esempio).

Comunque è vero la CAI nel suo piano di rilancio non si è espressa in modo chiaro sul settore Merci, ma ciò per un duplice ordine di motivi:

1)I problemi di AZ da affrontare nell'immediato sono ben altri (anzi il ramo Cargo è uno dei pochi che non desta preoccupazioni)

2)per decidere il destino del Cargo è prima opportuno stabilire quale sarà il partner internazionale di AZ (semmai riuscirà a venire fuori da questa crisi finale): se sarà AF/KLM sicuramente tale attività verrà cessata poichè il gruppo franco olandese coprirebbe da solo le esigenze della partnership, se invece sarà Lufthansa allora sarebbe opportuno mantenere in vita (eventualmente potenziando) i due rami merci di entrambe le compagnie.

 

Comunque parlare di Cargo ora è davvero poco utile.

Se i piloti e gli assistenti di volo continueranno a puntare i piedi per difendere i loro assurdi privilegi fra qualche giorno avremo circa 20.000 disoccupati in più....e tutto ciò perchè qualche comandante non vuole rinunciare al 30% dei suoi 15.000 euro mensili.

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Trucchi e segreti della casta volante

Politici, manager, calciatori. La saga della compagnia. Anche una commissione a 8 per scegliere i nomi degli aerei

 

ROMA — C'era una volta una compagnia aerea che perdeva 25 mila euro l'anno per ognuno dei suoi dipendenti. Che aveva 5 (cinque) aerei cargo sui quali si alternavano 135 (centotrentacinque) piloti. Che arrivò ad avere un consiglio di amministrazione composto di 17 poltrone: tre per i sindacalisti e una assegnata, chissà perché, al Provveditore generale dello Stato, l'uomo incaricato di comprare le matite, le lampadine e le sedie dei ministeri.

 

Che istituì perfino una commissione di otto persone per decidere i nomi da dare agli aeroplani: e si possono immaginare i dibattiti fra i sostenitori di Caravaggio e quelli di Agnolo Bronzino. Che in vent'anni cambiò dieci capi azienda, nessuno uscito di scena alla scadenza naturale del suo mandato. E che negli ultimi dieci anni ha scavato una voragine di tre miliardi chiudendo un solo bilancio in utile, ma unicamente grazie a una gigantesca penale che i preveggenti olandesi della Klm preferirono pagare pur di liberarsi dal suo abbraccio mortale.

 

C'era una volta, appunto. Perché una cosa sola, mentre scade l'ultimatum di Augusto Fantozzi, è certa: quella Alitalia lì non c'è più. La corsa disperata di cui parlò Tommaso Padoa-Schioppa quando ancora confidava di poter passare la patata bollente ad Air France, dicendo di sentirsi come «il guidatore di un'ambulanza che sta correndo per portare il malato nell'unica clinica che si è dichiarata diposta ad accettarlo», è comunque finita. E con quell'ultimo viaggio, fallito in modo drammatico, si è chiusa un'epoca. Con un solo rammarico: che la parola fine doveva essere scritta molti anni prima. Se soltanto i politici l'avessero voluto.

 

Già, i politici. Ricordate Giuseppe Bonomi? Politico forse sui generis, leghista e oggi presidente della Sea, ora ha chiesto all'Alitalia 1,2 miliardi di euro di danni perché la compagnia ha deciso di lasciare l'aeroporto di Malpensa. Anche lui è stato presidente dell'Alitalia: durante la sua presidenza la compagnia prossima ad essere «tecnicamente in bancarotta», per usare le parole del capo della Emirates, Ahmed bin Saeed Al-Maktoum, sponsorizzò generosamente i concorsi ippici di Assago e piazza di Siena. Alle quali Bonomi, provetto cavallerizzo, partecipò come concorrente. Ma senza portare a casa una medaglia. Ritorno d'immagine? Boh.

 

E ricordate Luigi Martini? Ex calciatore della Lazio, protagonista dello storico scudetto del 1974, chiusa la carriera sportiva diventò pilota dell'Alitalia. Poi parlamentare e responsabile trasporti di Alleanza nazionale: ma senza smettere mai di volare. Per conservare il brevetto gli fu concesso di mantenere anche grado e stipendio. Faceva tre decolli e tre atterraggi ogni 90 giorni, quando gli impegni politici lo consentivano, pilotando aerei di linea con 160 passeggeri a bordo. Inconsapevoli, probabilmente, che alla cloche c'era nientemeno che un parlamentare in carica. Questa sì che era degna di chiamarsi italianità. In quale altro Paese sarebbe stato possibile?

 

Domanda legittima anche a proposito di quello che accadde nel 2002, quando con la benedizione di Claudio Scajola venne istituita una linea quotidiana Alitalia fra Fiumicino e Villanova D'Albenga, collegio elettorale dell'allora ministro dell'Interno. Numero massimo di passeggeri, denunciò il rifondarolo Luigi Malabarba, diciotto. Dimesso il ministro, fu dimessa anche la linea. Ripristinato il ministro, come responsabile dell'Attuazione del programma, fu ripristinato pure il volo: in quel caso da Air One, con contributi pubblici. Volo successivamente abolito dopo la fine del precedente governo Berlusconi e quindi ora, si legge sui giornali, riesumato per la terza volta.

 

Ma politici e flap in Italia hanno sempre rappresentato un connubio spettacolare. Lo sapevano bene i 9 sindacati dell'Alitalia, che non a caso nei momenti critici, ha raccontato al Corriere Luigi Angeletti, regolarmente pretendevano di avere al tavolo il governo, delegittimando la controparte naturale, cioè l'amministratore delegato. E i ministri regolarmente si calavano le braghe. Forse questo spiega perché mentre tutte le compagnie straniere, alle prese con le crisi, tagliavano il personale e riducevano i costi, all'Alitalia accadeva il contrario.

 

Nel 1991, dopo la guerra del Golfo, si decisero 2.600 prepensionamenti. Poi arrivò Roberto Schisano, che diede un'altra strizzatina, e i dipendenti scesero nel 1995 a 19.366. Armato di buone intenzioni, Domenico Cempella nel 1996 li portò a 18.850. Nel 1998 però erano già risaliti a 19.683. L'anno dopo a 20.770. E nel 2001, l'anno dell'attentato alle Torri gemelle di New York, si arrivò a 23.478. Poi ci si stupì che per 14 anni, fino al 1999, fosse stato tenuto in vita a Città del Messico, come denunciò l'Espresso, un ufficio dell'Alitalia con 15 dipendenti, nonostante gli aerei avessero smesso di atterrare lì nel lontano 1985. Come ci si stupì che gli equipaggi in transito a Venezia venissero fatti alloggiare nel lussuoso Hotel Des Bains del Lido, con trasferimento in motoscafo. O che per un intero anno (il 2005) la compagnia avesse preso in affitto 600 stanze d'albergo, quasi sempre vuote, nei dintorni dell'aeroporto, per gli equipaggi composti da dipendenti con residenza a Roma ma luogo di lavoro a Malpensa. Per non parlare della guerra sui lettini per il riposo del personale di bordo montati sui Jumbo, al termine della quale 350 piloti portarono a casa una indennità di 1.800 euro al mese anche se il lettino loro ce l'avevano. O dell'incredibile numero di dipendenti all'ufficio paghe del personale navigante, che aveva raggiunto 89 unità. Incredibile soltanto per chi non sa che gli stipendi arrivavano a contare 505 voci diverse.

 

Tutto questo ora appartiene al passato. Prossimo o remoto, comunque al passato. Della futura Alitalia, per ora, si conosce soltanto il promotore: Compagnia aerea italiana, Cai, stesso acronimo di un'altra Cai, la Compagnia aeronautica italiana, la società che gestisce la flotta dei servizi segreti. E le cui azioni, per una curiosa e assolutamente casuale coincidenza, sono custodite nella SanPaolo fiduciaria, del gruppo bancario Intesa SanPaolo, lo stesso che supporta la cordata italiana per l'Alitalia.

 

http://www.corriere.it

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L'articolo del Corriere è lampante....difetta un pò di oggettività (è vero che Scajola volle il suo personalissimo Fiumicino-Albenga, ma è altrettanto vero che un politico DS di qualche anno fa ottenne il suo Fiumicino-Treviso e quello dell'UDC il mitico Fiumicino-Crotone) e ha scritto una grossa castroneria, spiegata qua sotto.

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Riguardo all'ufficio a Città del Messico quella dell'Espresso fu una stronzata immensa altro che scoop, per il semplice fatto che l'ufficio di Città del Messico coordinava tutto il traffico AZ in Centro America e Caraibi (che facevano riferimento appunto a Città del Messico) e quindi il personale era adeguato alle necessità lavorative, inoltre -piccolo dettaglio- per il fatto che non era vero che erano 15 i dipendenti, ma bensì 7 (factotum compreso, dirigente trasferito escluso)...almeno fino al 1994.

IL PROBLEMA RIGUARDO A CITTA' DEL MESSICO E' CHE L'ALITALIA SI OSTINAVA A NON VOLER METTERE UN CAZ*O DI 747 SUL MESSICO COME AVEVANO FATTO DAL 1990 IN POI TUTTE LE PRINCIPALI COMPAGNIE EUROPEE (AF, BA, LH, IB) CHE AVEVANO INTUITO IL BOOM TURISTICO DEL MESSICO. Nel frattempo però AZ continuava a volare su destinazioni inutili e poco remunerative (tipo Johannesburg). Ma non solo: i signori che gestivano la flotta AZ si rifiutava pure di mettere un aereo (tipo un Md-80) che facesse l'estensione su Città del messico del volo giornaliero Fiumicino-Miami (perchè c'erano problemi con il ricambio degli equipaggi che avrebbero rischiato di sforare il tetto massimo di ore di volo consecutive...poverini!).

Modificato da paperinik
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Certo che a sentire quanti sprechi e quante ca22ate sono state fatte viene da mettersi le mani ai capelli... Quello che mi chiedo io è: ma se ci riesce paperinik (senza offesa eh!), ma se ci riesco io (senza esagerare), ma se ci riescono un po' tutti quelli che lavorano nel settore o per lo meno ci capiscono qualcosa, ad immaginare strategie e tattiche diverse (che altrove sono il must), ma perchè ca22o non ci riescono i dirigenti Alitalia?! :incazz:

 

Ci sono delle norme precise sui limiti di impiego dei naviganti, è impensabile che i sindacati continuino a difendere la posizione ed i privilegi (indegni poichè pagati dagli italiani) dei naviganti, a costo di far fallire la compagnia. Ci saranno 20.000 esuberi grazie ad un manipolo di comandanti che non hanno voglia di lavorare.

 

A me duole il cuore e ribolle il fegato.

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Certo che a sentire quanti sprechi e quante ca22ate sono state fatte viene da mettersi le mani ai capelli... Quello che mi chiedo io è: ma se ci riesce paperinik (senza offesa eh!), ma se ci riesco io (senza esagerare), ma se ci riescono un po' tutti quelli che lavorano nel settore o per lo meno ci capiscono qualcosa, ad immaginare strategie e tattiche diverse (che altrove sono il must), ma perchè ca22o non ci riescono i dirigenti Alitalia?! :incazz:

 

Ci sono delle norme precise sui limiti di impiego dei naviganti, è impensabile che i sindacati continuino a difendere la posizione ed i privilegi (indegni poichè pagati dagli italiani) dei naviganti, a costo di far fallire la compagnia. Ci saranno 20.000 esuberi grazie ad un manipolo di comandanti che non hanno voglia di lavorare.

 

A me duole il cuore e ribolle il fegato.

 

Condivido ogni singola parola....

Se si fosse privatizzato AZ al tempo che era necessario (almeno immediatamente dopo l'11/9), un bravo AD libero dai lacciuoli della politica e libero di confrontarsi in una dialettica fisiologica coi sindacai, avrebbe potuto salvare senza troppi problemi la Compagnia. Dopo tutto AZ, anche nei momenti di crisi, ha sempre avuto gli aerei pieni.

 

Rispetto alle mie competenze in materia mi preme spiegare che esse derivano, oltre alla passione personale per l'aernautica civile, dal fatto che per 42 anni mio padre ha lavorato professionalmente e lealmente in Alitalia...e Tuccio, non hai idea di quanto duola il cuore e ribolla il sangue a lui, che nel suo ruolo direttivo all'estero si è sempre prodigato per contrastare quelle politiche anti-economiche ed illogiche che regnavano in AZ. Ttalune volte purtroppo (vedi il Messico) senza molti risultati, poichè erano insormontabili gli ostacoli posti dall'ottusità dei manager a Roma, che per tutti questi anni hanno solo pensato ad assecondare i capricci dei politici e a calarsi le braghe di fronte alle pretese allucinanti dei sindacati (specialmente del sindacato piloti e sindacato assistenti di volo).

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Confusione, incertezza, rabbia e paura. Reazioni e impressioni che dilagano dentro e fuori Fiumicino. Negli aeroporti tra il personale di terra e quello di volo dell'Alitalia. Un malessere che accompagna ormai da giorni la trattativa tra governo e sindacati sul futuro della ex compagnia di bandiera. E che anche giovedì ha segnato la fase più delicata del tavolo. Fino al timore che la situazione sia irrisolvibile. E che non ci sia alternativa al fallimento.

 

È «rabbia» la parola più pronunciata tra chi è seduto dietro i banchi check-in. «A questo punto - dice una hostess di terra da 19 anni in Alitalia - preferisco che la trattativa fallisca, così mi mettono in mobilità e, anziché prendere 1.100 euro al mese così come mi è stato prospettato, mi daranno l'80 per cento degli attuali 1.550 euro. Una cifra, che seppur non faraonica, mi permetterà di pagare il mutuo della casa».

 

Tra i dipendenti c'è poi chi rimpiange il mancato accordo di alcuni mesi fa con l'Air France. «Ancora non capisco perchè l'intesa con i francesi sia fallita - dice una hostess di terra - L'accordo con i transalpini ci avrebbe permesso di mettere in tasca 1.400 euro al mese. Ora quella cifra è solo un miraggio».

 

«Ho 41 anni, un contratto part-time che mi fa prendere 980 euro al mese. Stando a quello che ho capito - aggiunge un altro addetto ai banchi di accettazione Alitalia -, la prospettiva è quella di andare a guadagnare 630 al mese, di lavorare sei giorni su sette, un giorno in più, quindi, rispetto alla turnazione attuale. Meno male che non sono sposato e non ho figli. Ma - dice ancora - vi pare comunque umano un trattamento simile?».

 

Ai rappresentanti dei sindacati i lavoratori rivolgono severe critiche: «Vergogna. Ladri. Buffoni». Mentre i piloti dicono che «si va verso il fallimento». Roberto Spinazzola, segretario dell'Unione piloti sottolineando che non c'è stato da parte di Cai «nessun margine di apertura». L'impianto proposto, ha spiegato Spinazzola, «non va bene. È un prendere o lasciare e i mille esuberi per i piloti sono un numero attendibile ma anche un dramma non gestibile». «Una partita di questo tipo - ha sottolineato - non è gestibile».

 

Sulla mobilità poi annunciata dal commissario straordinario Fantozzi, nel caso in cui la trattativa non fosse andata in porto entro giovedì, Spinazzola ha detto che non si esclude di poter fare «azioni di contenimento». Il sindacalista ha chiarito che stanno consultando i legali per vedere se Fantozzi è obbligato per legge a procedere in questo modo o se non possano intraprendere altre strade.

 

«A questo punto la trattativa va verso il fallimento non perchè siamo capricciosi, incoscienti e non capiamo la gravità della situazioni. Ciò che ci è stato presentato non è stato quello che ci ha detto Berlusconi, e cioè che gli esuberi sarebbero stati meno di Air France che per noi contava 506 esuberi. Abbiamo ragionato a lungo, abbiamo fatto proposte, ma è stato un muro continuo».

 

www.unita.it

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Appurato che con AirFrance sarebbe andata meglio, la situazione è questa. Serve a qualcosa piangere sul latte versato?

 

E comunque, posso anche capire le lamentele del personale di terra (anche se, ve lo assicuro, nelle altre compagnie 1100€ per una hostess di terra sono un miraggio), ma i piloti cosa diavolo pretendono? Di continuare a volare (ergo lavorare) una settimana al mese e di prendere una volta e mezzo quello che prendono i loro colleghi europei?

 

La ContractAir, società che mette in contatto piloti e compagnie in tutta Europa (in pratica un ufficio di colloamento europeo privato per naviganti), assicura dei comandanti con type e almeno 5000 ore di volo a 9000€ di stipendio lordo più 1000€ per la società. Un CPT AZA prende, quando gli va male, 15000€ al mese. Con tutto quello che la maggior parte dei naviganti AZA ha rubato fin'ora potrebbero anche levarsi dalle palle e lasciare il posto a tanti giovani brevettati italiani in cerca di lavoro all'estero.

 

E invece no! Continuano ad insultare i loro sindacalisti perchè non riescono a difendere l'indifendibile! Poi, se la gente preferisce la cassa integrazione ad un ripianamento degli stipendi sullo standard italiano (e, rapportato al costo della vita, europeo), è un altro paio di maniche, ma non credo che la pensino tutti come il lavoratore part-time al check-in.

 

E poi, la cosa che ancora mi lascia imperterrito è questa: ok, abbiamo capito che sia disumano licenziare tutti quei piloti. Soluzioni? Che poi se AZA avesse veramente 1000 piloti, facendoli volare la metà del legale ne basterebbero 300.

 

Non so qui a dirvi quanto guadagno io, quanto i miei colleghi in ItAli e quanto quelli delle altre compagnie che conosco, perchè sapere che un lavoratore part-time prende quasi il doppio di me per lavorare la metà mi fa veramente andare in escandescenza.

 

Giuro che se non la smettono di protestare prendo contatto con qualche testat giornalistica per illustrargli come stanno veramente le cose. Anzi, preparo una bella e-mail da mandare alla redazione de l'Unita così magari sanno che c'è qualcuno che, pur essendo di sinistra, non difende a spada tratta dei sindacati che vorrebbe meno ostruzionisti e politicizzati.

 

Prima mi ribolliva il fegato, ora sono incazzato nero. :furioso:

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http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...ulesView=Libero

 

Aggiornamento della situazione. Berlusconi entra in prima persona nella trattativa, ci sono segnalidi distensione.

 

Dichiarazione di Veltroni: "Veltroni ha accusato il premier di gestione «dilettantesca» e ha criticato il piano raccontando di averlo detto a tu per tu a Roberto Colaninno, presidente della Cai. Altro che manovra politica: «Fa bene il sindacato ad avere fermezza sui diritti dei lavoratori"

 

Fa bene il sindacato a difendere il diritto dei piloti Alitalia di prendere 6000 euro al mese senza lavorare???? è impazzito??? :blink:

Modificato da Venon84
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Cari signori stiamo proprio alla fine...ormai i sindacati ragionano sul principio "muoia sansone con tutti i filistei", che è una esplicazione del più noto "mal comune mezzo gaudio".

 

Queste rappresentanti dei lavoratori sono disposti a vedere 20.000 persone licenziate pur di non cedere nulla dei loro privilegi.

 

Il problema è che la CAI ha posto come condizione non tratabile che le sigle sindacali del personale navigante vengano ridotte da 9 a 3, in particolare quella dei piloti e degli assistenti di volo deve confluire in un'unica sigla. Ciò si traduce nella fine del "magna-magna" per una miriade di sindacalisti, che negli ultimi anni senza fare nulla hanno goduto di privilegi e retribuzioni abnormi.

 

E comunque Tuccio permettimi di dire che non è così appurato che con AF/KLM sarebbe andata meglio: Spinetta non avrebbe mai accettato gli attuali contratti di lavoro in essere del personale nivigante AZ, specialmente confrontandoli con quelli dei colleghi francesi e olandesi. Inoltre Spinetta aveva detto che il suo piano prevedeva soli 2500 esuberi, ma pretendeva pure che Fintecna si prendesse 5000 lavoratori....siccome non si è mai giunti al tavolo delle trattativa con i sindacati (specialmente il privilegiatissimo ANPAC) è facile immaginare che se la trattativa con AF fosse andata avanti sarebbe comunque saltata.

 

SIGNORI SIAMO A UN BIVIO PER L'ITALIA: SE AZ VERRA' SALVATA SARA' UNA SVOLTA EPOCALE PERCHE' SI SEGNERA' L'INIZIO DEL DECLINO DEI POTERI E PRIVILEGI DEI SINDACATI.

 

PS: .....cmq la suddetta hostessdi terra che si lamenta dei 1100 eurom si faccia bene i suoi conti con il mutuo perchè alla fine della mobilità (2 o 3 anni di cassa integrazione) il più delle volte si definisce il licenziamento.

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«A questo punto la trattativa va verso il fallimento non perchè siamo capricciosi, incoscienti e non capiamo la gravità della situazioni. Ciò che ci è stato presentato non è stato quello che ci ha detto

Berlusconi, e cioè che gli esuberi sarebbero stati meno di Air France che per noi contava 506 esuberi. Abbiamo ragionato a lungo, abbiamo fatto proposte, ma è stato un muro continuo».

 

www.unita.it

 

@lev

 

devi sempre strumentalizzare tutto :rolleyes:

 

Io non posso citare 'il giornale' come fonte e Tu citi l'unità????

 

Premesso che l'accordo con AirFrance era una gran fregatura per il sistema paese (circa 60 milioni di abitanti), dobbiamo cominciare a ragionare in maniera + coerente.

 

Se un'azienda non guadagna deve licenziare una parte dei suoi dipendenti (dai manager ai quadri agli operai) per ristrutturare e poi riassorbire se necessario. Non si può pensare di lavorare per 30 anni nello stesso posto senza pensare che in 30 anni l'azienda vada sem pre bene. L'economia non funziona così.

 

Se Io faccio un mutuo di 40 anni per la casa non è detto che un'azienda debba garantirmi lo stipendio per 40 anni. Devono essere affari miei dove prendo i soldi del mutuo che ho fatto e non dell'azienda.

 

Che qualcuno al desk prenda 980 euro è una bufala pazzesca degna dell'Unità. Magari hanno dimenticato di dir eche sono part-time e prendono 13 mensilità.

 

Io sono stato licenziato in Italia perchè l'azienda doveva ristrutturare e invece di piangermi addosoo ho lasciato il mio paese e la mia famiglia (con tanto di mutuo da pagare) e sono andato all'estero a cercare un altro lavoro. Mi spiegate perchè ca220 un dipendente Alitalia (dai piloti, al desk, ai servizi) non possa cercarsi un altro lavoro se l'azienda va male????

 

Troppo comodo.....

 

Personalmente credo che la soluzione migliore sia un bel fallimento totale. I sindacati devono essere azzerati così come fatto con i comunisti, verdi, ecc. alle ultime elezioni e nessuno li rimpiagerà statene certi.

 

In UK il rapporto è tra azienda e lavoratore e non c'è nessun sindacato o intermediario che decide quanto devi prendere. Parli con HR (human resources) e ci si contratta in base all'esperienza, le capacità e le prospettive. Se alle parti non piace si cerca un altro lavoro. Nessun finto amico (i sindacati) che speculano economicamente, psicologicamente e politicamente sul lavoratore.

Il tutto funziona e bene. SI guadagna di + (azienda e lavoratore non devono spartire la torta con gli avvoltoi) e soprattutto si hanno maggiori gratificazioni personali.

 

Se un'azienda è in salute si danna per cercare persone valide e paga di +. In quel caso è l'azienda che deve pregare il lavoratore e non il contrario come avvene in Italia.

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Cari signori stiamo proprio alla fine...ormai i sindacati ragionano sul principio "muoia sansone con tutti i filistei", che è una esplicazione del più noto "mal comune mezzo gaudio".

 

Queste rappresentanti dei lavoratori sono disposti a vedere 20.000 persone licenziate pur di non cedere nulla dei loro privilegi.

 

Il problema è che la CAI ha posto come condizione non tratabile che le sigle sindacali del personale navigante vengano ridotte da 9 a 3,

 

PS: .....cmq la suddetta hostessdi terra che si lamenta dei 1100 eurom si faccia bene i suoi conti con il mutuo perchè alla fine della mobilità (2 o 3 anni di cassa integrazione) il più delle volte si definisce il licenziamento.

 

 

9 diversi sindacati?????

 

Mi spiegate come si fa a fare business (=benessere per tutti) a queste condizioni????

 

Una tavola rotonda con 4 manager e 9 sindacalisti??? :thumbdown: :thumbdown:

 

Mi piacerebbe tanto sapere quanto prendono di stipendio questi 9 galantuomini :furioso: :furioso:

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...

 

SIGNORI SIAMO A UN BIVIO PER L'ITALIA: SE AZ VERRA' SALVATA SARA' UNA SVOLTA EPOCALE PERCHE' SI SEGNERA' L'INIZIO DEL DECLINO DEI POTERI E PRIVILEGI DEI SINDACATI.

 

...

Mi hai anticipato nel ragionamento....i casoncelli della nonna mi hanno portato via troppo tempo :P

 

Comunque speriamo nell'intervento di Berlusconi che in questo piano si gioca la faccia. Le speranze non sono ancora morte, vedremo come evolve la situazione con l'entrata in campo del preidente del consiglio. Per l'ITALIA intera spero vivamente che la fenice risorga, perchè ciò metterà fine ai ricatti assurdi della casta che ha fatto più danni in assoluto. Se dalla trattativa si avrà un ridimensionamento del sindacato di riflesso ci saranno ripercussioni anche sulla trattativa con confindustria per i contratti e per tutto il mondo del lavoro.

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che tristezza i soliti luoghi comuni sui sindacati...

 

i sindacati (e perchè mai dovrebbero riunirci in una sola sigla o 3 o chissà quale numero visto che ogni lavoratore sceglie il sindacato che più preferisce... fossero anche mille sigle alla riunione ) scelgono la loro linea sulla base della volontà dei lavoratori che rappresentano espresse attraverso assemblee riunioni (le famose ore di assemblea sindacale retribuita che variano a seconda del CCNL ) e i sindacati eseguono tali decisioni e nelle assemblee a cui ho assistito vengono attentamente valutate ogni prospettiva e ogni idea/proposta.

 

ai lavoratori di AZ è stato concesso tutto in passato e un diritto che si da al lavoratore non glielo si può riprendere

 

Se io concedo tot giorni di ferie a un lavoratore quello è un suo diritto aquisito, farà di tutto per tenercelo stretto e diventa impossibile riprenderlo.

 

Evidentemente i lavoratori di AZ considerano migliore la mobilità a queste condizioni, è la loro scelta

 

AZ è l'ennesima azienda lottizata che fallisce viva il capitalismo all'italiana

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