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La grande tragedia


Graziani

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Novant’anni fa cominciava la più grande tragedia dell’umanità

 

In questi giorni, e in particolare, il 7 novembre, è ricaduto un anniversario importante, ma nefasto, per l’umanità. 90 anni fa, il 7 novembre 1917 mentre Stalin si ubriacava in una taverna, le guardie rosse, assaltavano il Palazzo d’Inverno. Iniziò, così, il fatidico ottobre rosso (e non novembre, perché a quel tempo in Russia si utilizzava ancora il calendario giuliano e non quello gregoriano), la più grande opera di macelleria sociale, sotto l’egida politica di Vladimiro Ilyich Ulyanov, meglio noto come Lenin.

 

Da quel giorno, tanto si è detto e molto si è scritto, personaggi che fino al giorno prima avevano appoggiato in pieno questa Rivoluzione e che avevano intrattenuto rapporti politici ed economici con gli assassini di turno, all’improvviso, scoprono di essere comunisti ma non stalinisti, comunisti ma non maoisti, comunisti ma non pol potisti, o khmeristi, o titini. La cosa triste, però, è che lo scoprono sempre dopo, quando, ormai, questi regimi hanno già messo in opera la loro azione di ingegneria sociale. Lo scoprono dopo aver “saputo” che con un tratto di penna, Stalin, aveva condannato a morte 6.600 persone in una sola sera; e con le facce da imbambolati, come i bambini che vengono scoperti con le mani sporche di marmellata, sono pronti a fare marcia indietro, a rinnegare tutti i rapporti che fino alla sera prima avevano intessuto, abiurando anche il compagno Togliatti, carnefice di italiani e compagno onorario del Partito Comunista Sovietico. C’è, però, chi resta sincero e coerente come l’onorevole Oliviero Diliberto che il 7 novembre sarà sulla Piazza Rossa, per ricordare i 90 anni della Rivoluzione d’Ottobre. Che grande uomo! Continuano a chiamarsi comunisti, continuano ad utilizzare quel simbolo, quando ormai è accertato che la conta dei morti di questo regime è impossibile. C’è chi dice che siano stati 80 milioni, altri parlano di 120 milioni. Ma che c’entra? Diranno che la Rivoluzione d’Ottobre non è stato una rivoluzione proletaria, che gli orrori di cui si sono macchiati Lenin, Stalin e i suoi compagni sono accaduti perché ci si è allontanati dall’idea del comunismo, che l’inveramento della dottrina è stata sbagliata, ma l’ideale resta giusto. Si, talmente giusto che ovunque sono andati al potere, con “Il Capitale” sotto al braccio, è stata una carneficina, e ciò vuol dire che tutto questo è intrinseco all’ideologia. Tutti i regimi comunisti nominati in precedenza, prima appoggiati e poi denigrati, avevano un unico comune denominatore: l’eliminazione di una classe, potevano essere borghesi, contadini agiati, preti, intellettuali (sì, Pol Pot eliminò tutti coloro che portavano gli occhiali, perché ritenuti tali), ma il succo resta sempre lo stesso e cioè che dopo 90 anni quella data segna l’inizio della più grande tragedia antropologica dell’umanità. Forse un giorno spegneranno anche il sigaro e si diranno comunisti ma non castristi, ma ovviamente dopo aver scoperto le nefandezze e gli orrori compiuti da Fidel Castro. Ah, dimenticavo, dopo, ovviamente…dopo!

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Ahi... Qui prevedo burrasca...

 

 

 

Forse non è stata la più grande tragedia, ma certamente una delle più grandi, perchè di schifezze ne hanno fatte parecchie e orribili (ma sono in buona compagnia). Comunque se ne dovrebbe forse parlare di più e con un po' più di obiettività da ambo le parti (detrattori e sostenitori).

 

 

E' singolare come sia vero il fatto che qualcuno abbia sempre preso le distanze dopo che il suo idolo aveva fatto una qualche cosa strana. Ma comunque ciò avviene in molti altri contesti della società umana (non solo in ambito ROSSO). Di voltagabbana (o di gente dalla memoria corta, o dall'animo semplice, o come li volete chiamare) ce ne sono stati parecchi (anche qui da noi e non tutti erano rossi). Siamo tutti bravi a prendere le distanze a posteriori, comunisti e non. Succede, è sempre successo e forse continuerà a succedere sempre.

 

 

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Mi piace sottolineare comunque la grande tempra morale dei pezzi grossi dei due più grandi totalitarismi del '900: i nazi andavano tutti a p*****e e si drogavano da far schifo, i rossi si ubriacavano e bevevano come spugne... e poi magari, visto che c'erano, andavano anche loro a p*****e. E meno male che alla base delle loro ideologie c'era l'ethos! Il prode uomo nuovo sovietico ed il superiore uomo di pura razza ariana (sembra quasi un golf di lana).... puttanieri ubriaconi!

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Minzega tra due guerre mondiali, crollo di wall strett, olocausto ebraico, berlusconi al governo, cernobyl e marcia su roma, passa tutto in secondo piano rispetto ai russi che diventono comunisti...

 

EDIT

oltre all'avvento di nwindows 95

Modificato da Leviathan
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vedo la nuova ala nazista del forum ricorda la tragedia del secolo dimenticando quella provocata dai nazisti (olocausto e guera mondiale).

 

Va bè non voglio iniziare una gara a quale regime dittatoriale ha fatto più danni ecc ecc

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Grazie per il mitico :okok::okok:

Leviathan non dovresti esprimerti così perchè sembra che tu voglia "minimizzare" la questione della tragedia comunista buttando sul piatto altri regimi dittatoriali,

sembra quasi che tu voglia dire: NOI ROSSI ABBIAMO FATTO I NOSTRI MORTI MA NON SIAMO GLI UNICI AD AVERLI FATTI.

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vergognoso e malvagio?

Propaganda in queste parole alla fine erano tutti uguali

ilr egime sovietico poi va a periodi.

Sotto Krusciov, Breznev era morbido persino con gli oppositori politici...

C'è una discussione in questo forum intitolata "vita nell'URSS" dove parla une x cittadino sovietico...

Cercalo pure

 

EDIT

anzi ti risparmio la fatica

http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...mp;hl=vita+URSS

Modificato da Leviathan
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Non mi pare che i nazi si drogavano, poi, di un pò di svago (anche in quel senso) c'è ne bisogno, da ambo le parti.

Per il resto quoto Graziani.

 

E invece ne facevano di tutti i colori! Pensa che il compositore del partito morì "sotto ad una prostituta" (e non certo per lo sforzo o per l'età!).

 

 

Comunque Graziani (anche comprendendo e/o condividendo molte delle cose che hai scritto) bisogna dire che da come l'hai impostata sembra che ci sia stato solo quello come unico grande male della storia. Quindi capisco IN PARTE il discorso di Leviathan. In proposito però ribadisco che sulle tragedie del comunismo si parla molto meno che delle altre grandi tragedie dell'umanità, ed in tema si trovano molte più apologie e gente disposta a chiudere un occhio/dimenticare/difendere il fatto di quante se ne trovano per altri terribili eventi. Almeno questa è la mia sensazione.

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Non dimentichiamo che un certo Laurenti Berija rapiva le ragazzine nelle strade di mosca per poi stuprarle e farle ritrovare nel fiume, o i crimini della Yezhovshchina, ma anche quelli orribili perpetrati sotto "l'illuminato" lenin dagli uomini dello zio felix, altro eroe santificato alla causa della rivoluzione.

Se questi crimini si attenuarono dopo stalin non si può dire che Krushev o Breznev fossero teneri Leviathan!

Solo due nomi: Budapest e Praga, per non parlare delle schifezze all'interno degli stessi confini sovietici!

Non dimentichiamo che pare che un certo Penkovsky nel 62 sia stato buttato vivo in una fornace con gli amici costretti ad assistere (anche se non c'è certezza perchè ufficialmente sarebbe stato fucilato) per ordine dello stesso Krushev.

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Ahi... Qui prevedo burrasca...

(....)

 

Fortuna che non è una mia sezione.... :rotfl: :rotfl:

 

Ammetto che non ho letto bene il topic, ma a mio avviso c'è poco da dire, se non condannare tutti i regimi sanguinari del nostro secolo.

 

Mettersi a fare graduatorie su quale sia il peggiore, è possibile (basta fare il conto dei morti), ma è perfettamente inutile... :)

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a fare i conti?

Cioè Stalin ha ucciso 30 milioni di persone e Hitler 10?

Sarà mica perchè il primo governo dagli anni 1922 al 1955 (trentadue anni) e il secondo dal 1933 al 1945 (12 anni)...

fai i conti la differenza è minima

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Non sono 10 milioni ma 6 milioni le vittime del nazismo!!

Comunque quello che più è vergognoso è che la storia condanna pesantemente solo il sanguinario regime nazista e lascia indenne la altrettanto crudele storia comunista. In Italia come anche in altri paesi c'è ancora gente che inneggia al comunismo, immaginatevi cosa succederebbe se così tanta gente inneggiasse al nazismo e parte di quella gente facesse parte del governo!!!!!!!

Modificato da Graziani
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vedi Graziani i partiti comunisti, o generalmente comunisti, hanno lottano per la libertà e la demcorazia in tutta europa.

Erano l'avanguardia partigiana che ci liberò dalla feccia nazista...

 

6 milioni? solo di ebrei gli addebitiamo o no a sti nazisti la seconda guerra mondiale e tutti i relativi morti?

(quindi a dire 10 mi sono pure tenuto basso, la realtà mi apre di aver letto 16 o 18 per i nazisti).

Proporzioni d'obbligo

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No bisogna contare solo le vittime del regime non le vittime provocate da una guerra per comprendere quanto un regime sia sanguinario.

In tutte le guerre ci sono le vittime ed ogni paese fa i suoi morti basti pensare al bombardamento vergognoso sulle città tedesche in particolare DRESDA.

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La buon'anima di mio nonno era un ufficiale dell'esercito greco e combattè come partigiano, ma i comunisti non è che li abbia mai digeriti, in particolare certi loro metodi... Dopo la disfatta dell'invasione fu "reclutato" (dopo essere stato "ammorbidito" a coccole e carezze) con una rivoltella piantata sulla nuca... Quindi Leviathan avrebbe alcune cosette da ridire riguardo alla tua affermazione.

 

Indubbio comunque il loro contributo (non esclusivo e nemmeno maggioritario) alla lotta ai nazi-fascisti.

 

@ Graziani: SECONDO ME quanto al calcolo delle vittime del nazi-fascismo (ficchiamoci pure noi italiani nella lista dei carnefici) stai sbagliando alla grande. SECONDO ME. Qui concordo in toto con Leviathan.

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mettersi a fare la conta dei morti causati dai regimi nazi-fascisti e comunisti non penso sia granchè utile. mi è difficile considerare un regime meno sanguinario di un altro solo perchè ha ammazzato 1 o 10 milioni di disgraziati in meno. potremmo riflettere sul giudizio che i sopravvissuti e i loro discendenti hanno di questi regimi...e allora sinceramente non c'è molto da discutere:

- in europa occidentale nessuno vuole più sentir parlare di nazi-fascisti

- in europa orientale tutti non vedono l'ora di buttarsi tra le braccia dell'UE e della NATO

- per quanto riguarda i regimi comunisti sopravvissuti al muro...be l'evidenza parla chiaro: il vietnam sta convertendo le risaie in cannetti per entrare nel business tutto capitalista dello zucchero ed entrato addirittura nel WTO, la cina di comunista ha ormai solo il nome del partito, cuba poi campa solo di "corrotti" turisti europei e soffre di una continua emorragia di cittadini che tentano di scappare dal "paradiso socialista" ......

è interessante notare come chi ha provato sulla propria pelle le conseguenze del socialismo reale non ne voglia più sentir parlare!!!!!

 

inoltre occorre riflettere sul fatto che queste ideologie hanno imperversato in così tanti paesi che ogni popolo, nella sua specificità, ha un suo giudizio più o meno negativo: in italia è palese che non si condannano i crimini del comunismo con la stessa convinzione con cui si condannano quelli del nazi-fascismo, mentre in ucraina o peggio romania, repubblica ceca,polonia,ungheria e chi più ne ha più ne metta considerano il comunismo come la peggiore delle disgrazie. non dimentichiamo che qualche tempo fa i parlamentari europei dei paesi ex comunisti proposero una legge per abolire i simboli comunisti in tutta europa....in risposta gli esponenti delle sinistre (non tutti sia chiaro) occidentali bocciarono totalmente l'idea ed anzi proposero di fare una legge per proibire tutti i simboli nazi fascisti (annoverando tra questi anche la croce celtica che in italia è considerato un simbolo fascista..mentre in irlanda o scozia fa parte della tradizione di quei popoli!!!).

la storia di ogni popolo è diversa èd è diverso, se non il giudizio,almeno la forza e la convinzione con le quali si afferma quel giudizio!!! forse può sembrare ingiusto o stupido ma questa è la realtà...poi sta ad ognuno fare le proprie considerazioni.

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