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Alla Cecoslovacchia il compito di conquistare il sud-est della Francia


picpus

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Eccovi, dal sito del quotidiano francese "Le Figaro", http://www.lefigaro.fr/ , il link all'articolo relativo:

 

http://www.lefigaro.fr/international/20070...re_tcheque.html

 

 

Ne parla lo storico e diplomatico ceco, Petr Lunak, nel suo recentissimo libro, « Planification de l'impensable - Projets de guerre tchécoslovaques 1950-1990 », pubblicato dalle Éditions pragoises Dokoran - 440 pages.

 

L'opera si basa su 15 documenti provenienti dagli archivi militari dell'ex-Cecoslovacchia.

 

L'esercito cecoslovacco era stato incaricato dall'ex-Unione Sovietica, di attaccare ed attraversare il sud dell'allora Germania Ovest, penetrare in Francia e conquistare Lione; a quel punto, sarebbe intervenuta l'Armata Rossa sovietica, per raggiungere i Pirenei.

 

Il piano che doveva portare alla presa di Lione, prevedeva l'utilizzo di 130 tiri nucleari (suppongo, tattici, sul campo di battaglia) ed è rimasto in vigore, nella sua previsione originale fino al 1986, per essere del tutto cancellato solo nel 1990.

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Per il fronte italiano si prevedeva un attacco aggirando la soglia di Gorizia, ovviamente violando la neutralità dell'Austria, con forze Ungheresi, Polacche e Armate B Sovietiche.

Erano previsti 250 tiri nucleari, compresi attacchi strategici su Milano, Torino e Genova.

Come attacchi ausiliari per disperdere forze NATO erano previsti attacchi anfibi e missilistici veloci nel sud del paese (tra l'altro proprio per rispondere a questi nacque la specifica del Centauro), anche se in termini esatti non si sà quale era il major attack plan per questo fronte tutto sommato minore.

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Più che altro per il fatto che anche tutta l'unione sovietica sarebbe stata trasformata nel più grande parcheggio del mondo...prò i piani devono essere sempre aggiornati, anche se assurdi

 

Il lancio preventivo di un cosi elevato numero di atomiche tattiche, nei piani sovietici, sarebbe servito proprio ad evitare la rappresaglia strategica nucleare degli USA.

 

Con l'europa persa e nuclearizzata, gli USA avrebbero lanciato, esponendosi al rischio di una ritorsione sul loro territorio?

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Viceversa esistevano piani NATO per l'invasione dei paesi del Patto di Varsavia?

Mi sembra logico,e anche gli obbiettivi per gli ICBM e company,non che solo il patto di varsavia voleva distruggere la controparte

Modificato da dogfighter
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Viceversa esistevano piani NATO per l'invasione dei paesi del Patto di Varsavia?

 

Non lo so, ma penso che la nota e abissale sproporzione quantitativa, tra le Forze convenzionali corazzate del Patto di Varsavia e quelle della Nato (a vantaggio delle prime, ovviamente!) non consentisse neanche di pensare ad un'eventualità del genere. Peraltro, allora, non era adeguatamente conosciuto, in Occidente, lo scarso livello qualitativo dei sistemi d'arma sovietici, il che, di conseguenza, in parte (ma solo in parte!), sminuiva la valenza della predetta superiorità quantitativa.

Modificato da picpus
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Non intendevo che si fosse preparato un dettagliato piano per arrivare fino a Mosca ma ritengo che altri scenari, come il supporto a paesi che si fossero ribellati all'Unione Sovietica, potessero essere contemplati. Forse la rivolta ungherese ha lasciato sorpresi ma quella cecoslovacca poteva essere l'occasione (in via puramente ipotetica) per inviare contingenti NATO a supporto dei "ribelli". Ciò non è avvenuto ma non si può dire che non fosse stato previsto. La questione sarebbe stata: la NATO sarebbe stata disposta a rischiare una guerra mondiale per "liberare" cechi e slovacchi? E l'Unione Sovietica avrebbe affrontato uno scontro militare diretto contro la NATO per "redimere" la Cecoslovacchia? Sappiamo ciò che è avvenuto e non ho dubbi che anche in presenza di truppe straniere russi ed alleati avrebbero cacciato in breve eventuali "intrusi" da Praga e dintorni; non si sarebbe potuto tollerare un paese alleato alla Nato che confinasse addirittura con L'unione Sovietica. Però se a sollevarsi fossero stati, ad esempio, polacchi, tedeschi orientali, cechi ed ungheresi con relativi eserciti la questione sarebbe potuta diventare degna quanto meno di considerazione.

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......Però se a sollevarsi fossero stati, ad esempio, polacchi, tedeschi orientali, cechi ed ungheresi con relativi eserciti la questione sarebbe potuta diventare degna quanto meno di considerazione.

 

Anzitutto, dubito fortemente che l'Unione Sovietica avrebbe consentito che maturassero, nel contempo, in tutti i paesi da te indicati, le condizioni per una rivolta generalizzata, come quella prospettata, ma, se per caso, ciò fosse avvenuto, sicuramente, sarebbe intervenuta con la mano pesante, anche perché sicura che da parte della Nato non vi sarebbe stata alcuna reazione al di là di "vibrate" proteste verbali (in ossequio al principio della spartizione dell'Europa in zone d'influenza, stabilito nella conferenza di Yalta del 1945). Tutto ciò fino a tutta l'era Breznev inclusa.

 

Nel dopo Breznev, come noto, furono sufficienti manifestazioni, tutto sommato modeste, in alcuni paesi dell'Est europeo, per far crollare, rovinosamente, in un primo tempo, l'edificio del Patto di Varsavia e, in seguito, con l'estendersi delle predette rivolte ai paesi baltici (in primis, insorse la Lituania, che ancora piange i 13 martiri, stritolati, a Vilnius, il 13 gennaio 1991, dai cingoli dei carri armati inviati dall'allora appena insignito premio Nobel per la Pace, Gorbaciov) fu l'Impero del Male, l'URSS stessa, a implodere con gran fragore.

 

 

P.S. Mi permetto di far notare che la tragedia vissuta dal popolo lituano mi tocca personalmente, essendo mia moglia nativa di quel paese ed avendo lei vissuto quei tragici momenti.

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  • 3 mesi dopo...

Mah..non credo che la NATO fosse pronta ad invadere i paesi del patto di varsavia.

Sebbene superiore tecnologicAamente,non era in schiacciante inferiorità numerica, e non credo che,anche se polacchi & co. si fossero ribellati a Mosca,avrebbero invaso l'Unione Sovietica,per il semplice fatto della fine della grand armee e le armate del terzo reich...la terra bruciata sovietica non lascia scampo.

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  • 3 anni dopo...

Vorrei riaprire questa interessante discussione; oramai sono passati più di 20 anni dalla fine della guera fredda e molti particolari sono,quale più, quale meno, divenuti accessibili. Anche se non risultano piani "dettagliati" per una invasione dell'Europa Orientale fino al confine dell'allora URSS, vi era comunque almeno uno scenario in cui era concepibile uno sforzo offensivo, mi riferisco ad una eventuale "liberazione" di Berlino Ovest se uesta fosse stata completamente bloccata come, e più, era già accaduto nel 1948.

In fondo la Guerra del Golfo fu un'operazione offensiva,condotta da eserciti appartenenti alla NATO. Mi sembra strano pensare che sia stato possibile portare a termine un'operazione così complessa, e con successo, se i soli piani strategici elaborati fossero stati esclusivamente difensivi, viso che le operazioni militari che coinvolgono migliaia di soldati e mezzi non possono essere improvvisate, per forza occorre-od almeno, nel 1991, occorreva- fare riferimento a quanto era già stato elaborato.

Secondo me era stato concepito, almeno in via generale, un piano per "liberare" Berlino Ovest da un eventuale assedio, in fondo l'obiettivo Berlino Ovest era a poche di chilometri dal confine, ed eventualmente poteva essere accettato, se non il "controllo" permanente dei territori conquistai, almenno l'evacuazione della popolazione per poi cominciare una ritiratavolontaria entro i confini di partenza; un raid di vaste proporzioni, più che una "conquista" della DDR

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non vedo cosa ci sia di strano...

Desert Storm fu preparata in oltre 6mesi e non è che la dottrina difensiva NATO equivalesse ad una difesa statica del fronte o ad una perenne ritirata controllata.

era una difesa attiva con molte manovre controffensive, sopratutto ai fianchi, con veloci puntate e manovre a tenaglia (questo era il compito degli americani ed è per questo che l'Abrmas ha un motore fatto per "correre").

ben diverso, invece, pensare di liberare Berlino Ovest...

in primo luogo essa non si trova affatto a pochi km dal confine, da Hannover saranno quasi 300km, che sono anche troppi da percorrere in un contesto bellico ad elevatissima intensità, considerando il divario di forze in campo.

in secondo luogo, in caso di un nuovo assedio nello stile di quello del 1948, le opzioni sarebbero state 3:

1. ponte aereo, contraerea russa permettendo

2. si perde Berlino-Ovest

3. scoppia la terza guerra mondiale (questo scenario è preso pari pari in The Day After, dove i sovietici bloccano berlino, la NATO la "libera" subendo pesanti perdite e poi Russia ed USA si nuclearizzano bellamente)

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E' impossibile che non siano esistiti piani almeno di massima per un invasione da parte NATO del Patto di Varsavia.

E' vero che sulla carta andava già bene se riuscivamo a non farci invadere, ma una controffensiva in caso di fallimento del piano del nemico,

oppure un intervento in caso di dissoluzione non pacifica dell'impero sovietico pure sarà stato previsto

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e perchè mai farsi atomizzare per i problemi sovietici? si è mica intervenuto a Praga o a Budapest?

il nodo è questo:

ammesso che una terza mondiale non fosse subito finita con un bello scambio nucleare.. la NATO resisteva e spezzava le ossa alle orde sovietiche, senza ricorrere alla atomiche tattiche, i sovietici si ritiravano e finiva là... al massimo, ma proprio al massimo, ci si riprendeva la DDR.

questo perchè, un intervento in territorio sovietico, visto anche la vastità della zona operativa, avrebbe sicuramente scatenato una ritorsione nucleare, a maggior ragione se l'URSS stava collassando e cercava in ogni modo di mantere il suo reame intatto.

 

d'altro canto, la paura di un immediata ritorsione nucleare, ha anche fermato i sovietici dall'invaderci... quindi non è così strana come cosa.

poi è normale, la difesa attiva ed elastica, come detto prima, comporta anche controffensive più o meno vaste... ma da qui a ripetere l'Operazione Barbarossa ce ne passa.

Modificato da vorthex
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Qualcuno li ha letti?

A cavallo degli anni '70/'80 riscossero un notevole successo.

Furono scritti da un gruppo di alti ufficiali britannici che esaminò le prospettive e gli eventuale esiti di un ipotetico terzo conflitto mondiale.

L'Unione Sovietica, che aveva aggredito il mondo occidentale, dopo un limitato scambio nucleare, perde e si sfascia.

E .... non erano romanzi di fantascienza ....

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