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MLRS


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volevo chiedere, l'artiglieria lanciarazzi mobile in dotazione all'EI, è anche un'arma anti aerea???

 

altrimenti, che arma AA sarebbe la migliore secondo voi per difendere una zona dai caccia nemici?

Modificato da typhoon
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Partecipanti più attivi

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che sono armi che riempieno una determinata di ferro e fuoco tramite l'uso di submunizioni clusters

 

http://it.wikipedia.org/wiki/MLRS ... qua ne parlano un pò male ma vi assicuro che è un arma letale contro concentramenti di truppe e veicoli!

Modificato da vorthex
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"che arma AA sarebbe la migliore secondo voi per difendere una zona dai caccia nemici? "

 

Non esiste una risposta secca a questa domanda, se non quella: "l'arma che ha il miglior rapporto costo/efficacia in relazione alla prevedibile minaccia ed alla valenza dell'obiettivo da difendere".

 

Ovviamente per "caccia nemici" immagini che intendiamo aerei da attacco nemici.

 

E' chiaro quindi che ogni situazione richiederà uno studio specifico.

 

Se devo difendere il campo di battaglia su cui stanno operando le unità meccanizzate amiche, ho esigenze diverse che se devo difendere una installazione militare, o un'area industriale, o un'area urbana, ecc...

 

Di solito un "sistema di difesa aerea" , in termini globali, è concepito con un sistema stratificato che fa uso di più sistemi d'arma.

 

I caccia intercettori assicureranno la difesa lontana e le esigenze di "polizia aerea", sistemi antiaerei a lungo raggio assicureranno la difesa antiaerea a copertura delle aree urbane e industriali, sistemi di difesa di punto assicureranno la difesa di installazioni critiche (basi, aereoporti, depositi) e sistemi ad elevata mobilità assicureranno la difesa dei reparti impiegati nei teatri operativi e nei campi di battaglia.

 

Bisogna poi considerare che non tutti gli obiettivi richiedono la necessità di intercettare e abbattere tutti gli incursori.

 

Se l'obiettivo da difendere "costa" 10 milioni di dollari, ad esempio, un sistema antiaereo in grado di abbattere solo 1-2 incursori prima di soccombere potrebbe essere cost-effective: la perdita di un bersaglio di 10 milioni di dollari la cui distruzione è costata al nemico due aerei da 30 milioni di dollari l'uno, può essere più che accettabile.

 

In altri casi questo discorso dei costi non ha valore: un radar di difesa aerea può costare pochi milioni di dollari, ma la sua distruzione comporta che un intero settore dello spazio aereo resta scoperto a vantaggio delle successive ondate d'attacco del nemico.

 

Inoltre, va sempre fatta una valutazione sul tipo di minaccia prevedibile.

Se una nazione si trova a migliaia di chilometri dalle basi aeree del nemico, difficilmente avrà mai il problema di dover affrontare aerei d'attacco veloci e insidiosi, ma al massimo grossi bombardieri, e potrebbe pertanto decidere di rinunciare del tutto ai missili antiaerei e basarsi solo sui caccia intercettori.

E' questo, ad esempio, il caso dell'Inghilterra, della Francia, della Spagna, nei confronti della minaccia posta dall'ex Patto di Varsavia.

 

Nella concezione "storica" della difesa del territorio nazionale italiano, le aree industriali del nord erano un obiettivo ideale per i bombardamenti a tappeto da parte di bombardieri nemici, e pertanto quelle aree erano difese da sistemi missilistici (i Nike Hercules) a grande raggio, molto efficaci contro il tipo di minaccia previsto (bombardieri subsonici volanti a quote medio-alte che si avvicinavano sfruttando la "copertura" dei rilievi alpini).

Il territorio centrale e meridionale, invece, non presentava obiettivi così estesi ma obiettivi di punto (basi aeree, depositi, installazioni militari) che potevano essere efficacemente difesi da sistemi a medio-corto raggio. Erano disponibili gli Hawk, gli Spada e gli Skyguard.

Sul tutto si proiettava il braccio degli intercettori pilotati.

 

Era un sistema stratificato che si può considerare molto valido, per i tempi in cui esso fu concepito e per le minacce all'epoca prevedibili.

 

Oggi le cose sono cambiate, per cui la minaccia di bombardieri o di aerei d'attacco nemici non è più considerata tale da richiedere una risposta di sistemi missilistici.

Le esigenze attuali sono quelle di garantire protezione al territorio contro attacchi missilistici (balistici e di crociera) e contro attacchi non convenzionali (aerei civili dirottati) mentre la minaccia aerea nei confronti delle forze meccanizzate dispiegate nei teatri operativi è ritenuta abbastanza bassa da poter essere affrontata semplicemente con qualche missile spalleggiabile.

 

Ho fatto tutto questo discorso per sottolineare quanto siano vasti e complessi i termini di una simile questione.

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  • 2 settimane dopo...

grazie a tutti per le spiegazioniù

 

 

iop ensavo che, per difendere una base importante che contiene aeroporti, hangar, armerie ecc.....

 

questo andrebbe bene:

 

http://upload.wikimedia.org/wikipedia/comm...al-19910316.JPG

 

cosa ne pensate?

Modificato da guevara92
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  • 6 mesi dopo...
scusate quanti mlrs abbiamo?

 

22, a partire dal 1993.

 

I lanciarazzi sono attualmente armati di razzi M26, che concluderanno la loro vita operativa entro il 2010 e dovrebbero essere stati sostituiti progressivamente con i nuovi razzi GMLRS (Guided MLRS) con un raggio di 60 km a decorrere dal 2005. Il nuovo razzo assicurerà fino al 2025 l'operatività del sistema MLRS.

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a potenza e la cadenza di fuoco sono impressionanti, rischierabili ovunque e tremendamente distruttivi, avrei preferito una decina di MLRS in più rispetto a 10 PzH2000.

 

Il problema ormai non si pone quasi più.

 

Le nuove testate per i razzi degli MLRS, che fanno ricorso alla guida GPS, hanno una precisione tale da aver radicalmente cambiato le modalità di impiego di quest'arma.

 

Ormai ogni razzo è un colpo a segno, che cade esattamente dove si vuole che cada, e quindi le esigenze di saturazione contano sempre meno.

 

Oggi il fante si trova un problema, chiama il lanciatore MLRS e gli dice: mi servono qualche centinaio di chili di esplosivo proprio 100 metri davanti a me.

E qualche secondo dopo il desiderio è soddisfatto.

 

E' questa la direzione in cui si muove l'artiglieria oggi, e ovviamente un singolo lanciatore acquista una potenzialità che prima era inimmaginabile.

 

Le esigenze di saturazione d'area (sempre meno probabili, visto che ormai grosse masse di forze nemiche in movimento sono un ricordo, e sempre meno accettabili, a causa dei rischi di danni collaterali troppo politically uncorrect) sono ridotte al lumicino.

 

Non servono tanto più sistemi, quanto un adeguato approvvigionamento di razzi con testate sempre più efficienti.

 

Sarà interessante vedere se il semovente d'artiglieria riuscirà a mantenersi uno spazio operativo tutto suo, o non sarà destinato a estinguersi nei prossimi decenni.

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Sono probabilmente foto che risalgono a desert storm, calcola che le testate unitarie e a guida gps sono una novità degli anni 2000, prima l'MLRS aveva solo razzi non guidati che portavano oltre 500 bombe antipersonale, oppure razzi che lanciavano mine anticarro tedesche, anche se questi non so se e per quanto siano stati in servizio.

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prima cosa bisogna vedere dove e quando sono state scattate queste foto e se ritraggono un momento operativo o addestrativo/dimostrativo. inoltre, annichilire un intero quadrante è un opzione sempre valida certe volte :asd:

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inoltre, annichilire un intero quadrante è un opzione sempre valida certe volte asd.gif
:okok:

 

Ormai ogni razzo è un colpo a segno, che cade esattamente dove si vuole che cada, e quindi le esigenze di saturazione contano sempre meno.

 

Oggi il fante si trova un problema, chiama il lanciatore MLRS e gli dice: mi servono qualche centinaio di chili di esplosivo proprio 100 metri davanti a me.

E qualche secondo dopo il desiderio è soddisfatto.

 

La descrizione di Gianni tradotta in pratica :adorazione:

 

GMLRS Unitary Firing * COMBAT VIDEO * Impressionante :ph34r::o:drool:

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