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nasce il CoFS


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Anche l'Italia, al pari di diversi altri paesi, ha ora un Comando forze speciali (Cofs), che si occuperà di pianificare e gestire le operazioni congiunte dei commandos di tutte e 4 le forze armate. Il Cofs è stato istituito il 1/o dicembre,nonostante al progetto lo SMD stia lavorando da tempo insieme al Gen Bertolini.

 

Nessuna cerimonia, niente annunci: "solo una stretta di mano", spiega l'ammiraglio Giampaolo Di Paola, capo di stato maggiore della difesa.

 

Il Comando forze speciali ha sede a Roma, a Centocelle, nell'ambito delle strutture del COI, il comando operazione di vertice interforze. Il suo primo comandante è il generale Marco Bertolini ed ha come vice un ufficiale della marina.

 

Prende il via dopo circa un anno di preparazione. "Si tratta di un comando operativo interforze - afferma l'ammiraglio Di Paola parlando con i giornalisti a L'Asmara, dove ha concluso una visita di tre giorni - che ha il compito di pianificare e gestire le operazioni di tutte le forze speciali italiane".

Il Cofs, dopo il rodaggio, ha ora raggiunto una capacità operativa "iniziale". L'obiettivo è "raggiungere la piena capacità in circa due anni". A Roma, nell' ex aeroporto di Centocelle, ci sarà solo il comando delle forze speciali, con personale di staff: gli operatori (essenzialmente Col Moschin, Comsubin, Gis, Incursori dell' Aeronautica) resteranno presso i rispettivi reparti e saranno messi a disposizione quando necessario.

Esattamente come avviene per il Coi, che pianifica e gestisce tutte le missioni all' estero dei militari italiani, attingendo, per quanto riguarda il personale, dalle varie brigate. "Naturalmente sono previsti addestramenti congiunti dei commandos delle diverse forze armate, che sono destinati a lavorare in futuro in modo sempre più integrato e congiunto. Pianificare queste attività addestrative è proprio uno dei compiti del Cofs".

Congedati Folgore

 

Sicurtamente per comandarlo non c'era persona migliore di Bertolini

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come non li conosci? sono i Carabinieri chiamati cosi dallo stemma che li caratterizza, appunto la folgore

FolgoreCC.jpg

 

come lo stemmetto sul cappellino che ha il tizio ha qui nella foto

 

 

 

 

del MAGNIFICO corpo dei Carabinieri che io stimo non poco non ci sono solo quelli che noi siamo abituati a vedere in mezzo alla strada a fare posti di blocco oppure quelli che appaiono per tv che arrestano i boss, ma ci sono pure coloro come i paracadutisti tuscania ed altri corpi che sono l'onore delle nostre forze armate....

 

per chi non li conosca vada qui www.folgore.it è molto completo ci sono storie missioni dove vengono ancora attualmente utilizzati, stemmi ruoli ecc....

Modificato da Ŵωλφ
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sinceramente no, non li conoscevo.

io mi riferivo allo speciale intendendo a qulache azione particolare durante la guerra

a El Alamein, il reparto a risposto alla richiesta di resa degli inglesi (gli italiani si sarebbero dovuti arrendere) con "Noi siamo la Folgore"

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come non li conosci? sono i Carabinieri chiamati cosi dallo stemma che li caratterizza, appunto la folgore

FolgoreCC.jpg

 

come lo stemmetto sul cappellino che ha il tizio ha qui nella foto

 

 

 

 

del MAGNIFICO corpo dei Carabinieri che io stimo non poco non ci sono solo quelli che noi siamo abituati a vedere in mezzo alla strada a fare posti di blocco oppure quelli che appaiono per tv che arrestano i boss, ma ci sono pure coloro come i paracadutisti tuscania ed altri corpi che sono l'onore delle nostre forze armate....

 

per chi non li conosca vada qui www.folgore.it è molto completo ci sono storie missioni dove vengono ancora attualmente utilizzati, stemmi ruoli ecc....

veramente la folgore non sono i carabinieri,anzi,non c'entra niente!

Quello della foto è un carabiniere del reggimento Tuscania

Ora non ho tempo,poi spiego tutto.

 

PS:non ti conviene per la tua incolumità personale di dire a uno della folgore che quello è un "cappellino"

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cosa è allora?

 

una coppola? :rotfl:

si chiama BASCO!!

 

La brigata paracadutisti Folgore è una delle migliori del nostro esercito,vi prestano servizio tra i migliori tra gli appartenenti alle forze armate.

Costituita da reggimenti esclusivamente composti da Volontari in Ferma Breve o Servizio Permanente, in virtù del particolare addestramento cui si sottopone il suo personale, rappresenta una forza di fanteria leggera sempre disponibile per l'impiego. Dotata sia di mezzi che ne garantiscono l'aviotrasporto che l'aviolanciabilità, dispone di alcune pedine meccanizzate.

 

Dislocata in Toscana, si compone di tre reggimenti d'arma base, uno d'assalto (il famoso Col Moschin), uno d'acquisizione obiettivi un battaglione genio guastatori il Reparto Comando e Trasmissioni.

Nella brigata è inquadrato anche il Centro di Addestramento Paracadutisti.

 

Impegnata con consistenti reparti in Libano nella prima missione operativa fuori area della Forza Armata, la "Folgore" inizia a mietere successi e simpatie.

 

Seguono dieci anni di relativa tranquillità sullo scenario internazionale che vengono interrotti per non conoscere più sosta nei primi anni novanta.

 

Un Gruppo Tattico Paracadutisti (due Compagnie del 5° Battaglione "El Alamein", una Compagnia del 9° Battaglione "Col Moschin", un nucleo Carabinieri Paracadutisti) e gran parte del Battaglione Logistico "Folgore" fanno parte del contingente "ITALFOR AIRONE" che dal maggio al novembre 1991 effettua in Kurdistan missioni di soccorso umanitario.

 

La Brigata, ad iniziare dal 25 luglio 1992, fornisce un contingente di forze per partecipare all'operazione "Vespri Siciliani", in concorso al controllo del territorio e di vigilanza di obiettivi particolarmente sensibili.

 

Dal 28 dicembre 1992 al 3 settembre 1993 la "Folgore" è presente nell'operazione "RESTORE HOPE" (Italfor Ibis), in Somalia.

 

Da allora la Brigata, in veste unitaria o per aliquote, è stata rischierata più volte nei balcani nel quadro delle Missioni IFOR/SFOR in Bosnia e KFOR in Kosovo, della forza di pace FMP in Albania e nella Missione INTERFET a Timor Est.

 

Piu recentemente ha partecipato alla missione Nibbio 2 in Afghanistan,nel quadro dell'operazione Enduring Freedom.

 

f_4.jpg

Modificato da fabiomania87
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  • 7 anni dopo...
  • 1 mese dopo...

IL NUOVO COMANDO FORZE SPECIALI DELL’ESERCITO

 

L’Esercito sta costituendo un nuovo comando forze speciali a livello brigata, affidato a un generale dei paracadutisti e incursore, che raggrupperà gli incursori del 9° reggimento Col Moschin, i ranger del 4° reggimento alpini paracadutisti Monte Cervino, il 185° reggimento acquisizione obiettivi, gli elicotteristi del REOS (Reparto elicotteri per operazioni speciali) e il 28° reggimento Pavia per le operazioni psicologiche. Quest’ultima unità è attualmente alle dipendenze del Comando Artiglieria, gli altri reparti dipendono ora dal Comando truppe alpine e dalla brigata Folgore ma rispondono al Comando Interforze per le Operazioni delle Forze Speciali (COFS), struttura interforze che gestisce l’impiego anche dei reparti speciali di Marina, Carabinieri e Aeronautica. Fonti vicine agli ambienti militari hanno riferito ad Analisi Difesa che “il progetto di costituzione di un Comando delle Forze Speciali dell’Esercito (COMFOSE) rientra nel più ampio processo di razionalizzazione della struttura di Comando e Controllo della componente terrestre e persegue l’obiettivo di incentrare le risorse a disposizione prioritariamente sulle unità operative.” Il potenziamento della componente forze speciali (FS) e per operazioni speciali (FOS) nasce dalle esperienze maturate negli ultimi anni e in particolare in Iraq e Afghanistan e tra i motivi che hanno indotto a costituire il COMFOSE viene sottolineata “la necessità di un’inderogabile razionalizzazione” che crei “le necessarie sinergie e l’unitarietà d’indirizzi nel campo dell’addestramento, della formazione, dell’acquisizione dei materiali e della normativa di riferimento inclusa l’esigenza di individuare quelle procedure tecnico-tattiche in grado di accrescere la capacità d’integrazione, in operazioni, tra le FS/FOS, le unità convenzionali e gli assetti dedicati all’intelligence tattica. Oggi queste unità dipendono da differenti comandi, con un’inutile e non più sostenibile duplicazione delle risorse dedicate”. Alla costituzione del nuovo comando si aggiungono poi altre direttive tese a creare una maggiore osmosi tra i vari reparti come la disposizione che il comandante dei ranger del 4° reggimento Monte Cervino sia un ufficiale proveniente dal 9° reggimento incursori Col Moschin e infatti in questi giorni il colonnello Carlo Sardi ha ceduto il comando del 4° all’incursore paracsdutista Pietro Addis. Da quanto rivelato Il COMFOSE dipenderà direttamente dal Capo di stato maggiore dell’Esercito e costituirà l’interfaccia tra l’Ufficio Operazioni Speciali costituito presso lo Stato Maggiore e il COFS interforze, stabilendo così un collegamento funzionale in materia di cooperazione, ricerca e individuazione dei materiali di interesse comune, normativa e addestramento interforze. La fonte tiene a precisare che “il COMFOSE non duplicherà le funzioni del COFS, che ha solo compiti d’impiego in operazioni degli assetti di FS/FOS resi disponibili da ciascuna forza armata inserendoli in joint task force e fissando le modalità di integrazione con le altre componenti combat, combat support e combat service support dei contingenti nazionali.”

Ciò nonostante la costituzione del nuovo comando che sorgerà a Pisa nella struttura del Centro addestramento di paracadutismo, rischia di apparire ridondante rispetto a una più funzionale ed economica assegnazione completa dei reparti di questo tipo al COFS, potenziando cioè questo comando interforze. Una scelta che avrebbe aiutato la standardizzazione non solo tra i diversi reparti dell’esercito ma tra tutti i reparti italiani di questo genere che del resto operano in task force congiunta in Afghanistan dal 2007 (la Task Force 45). Fonti vicine all’Esercito sostengono che il nuovo comando, che avrà uno staff “molto snello” e “non sarà proiettabile”, semplificherà la gestione di reparti ma resta la sensazione di un’occasione perduta, specie in epoca di risparmi, per allargare questa semplificazione a livello interforze potenziando una struttura di comando già esistente.

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  • 1 mese dopo...

l'addestramento delle Forze Speciali RAFOS: DOVE NASCONO GLI INCURSORI

 

Il Reparto Addestramento Forze Speciali è una struttura di livello battaglione posta alle dipendenze del Comandante di reggimento, accanto al 1° Battaglione Incursori (componente operativa) ed alle Compagnie Comando e Supporto Logistico e Trasmissioni. Ospitato nella caserma Vannucci di Livorno, è costituito da un Comando, comprensivo di Sezione Istruttori e Nucleo Maggiorità, e da due unità di livello compagnia: la 101° Compagnia Allievi, formata da un Comando e vari Plotoni Allievi (in relazione ai corsi in essere nello specifico momento) e la BAI, o Base Addestramento Incursori, una struttura addestrativa e di isolamento munita di darsena situata alla foce del fiume Arno, all’interno dell’ex Tenuta Presidenziale di San Rossore, ora Parco regionale, organicamente composta da Plotone Comando e Plotone Anfibio. Il compito primario della Compagnia Allievi consiste nella selezione e formazione del personale destinato ad alimentare la componente operativa del Reggimento “Col Moschin”, provvedendo altresì ad incrementare la preparazione degli incursori in specifici settori con appositi corsi avanzati di specializzazione.

I compiti secondari includono prima di tutto la selezione e qualificazione OBOS – Operatore Basico per Operazioni Speciali – anche per il personale destinato alle componenti operative del 4° Reggimento Alpini Paracadutisti, del 185° Reggimento Ricognizione Acquisizione Obiettivi e del REOS, Reparto Elicotteri per Operazioni Speciali.

A questo si aggiungono corsi ed addestramenti specialistici a favore di altri reparti dell’Esercito, sia in sede, come avviene con i corsi anfibi di due settimane per Ranger ed Acquisitori, sia con l’invio a domicilio di team di istruttori, come accade per i corsi per l’ottenimento della qualifica di “operatore scorta e tutela” per il personale designato a fornire il Close Protection Team ai Comandanti delle Brigate di previsto invio in teatro operativo o per la verifica e gli esami finali della formazione degli Esploratori dei reggimenti paracadutisti. Specifici corsi di specializzazione sono poi svolti a favore di elementi del 17° Stormo Incursori dell’Aeronautica, che frequentano al RAFoS soprattutto il Corso di Combattimento Avanzato per Forze

Speciali, e del GIS dei Carabinieri, essenzialmente sull’impiego delle sofisticate apparecchiature radio VHF, HF e satellitari in dotazione alle nostre Forze Speciali. Addestramenti “ad hoc” molto apprezzati sono poi tenuti a beneficio di personale civile di previsto invio in Paesi a rischio (Istituto Superiore S. Anna), o per i giornalisti inviati nei teatri operativi. Per loro è approntato un modulo formativo CAC – Conduct After Capture, incentrato sulle tecniche da adottarsi in cattività per migliorare le probabilità di sopravvivenza. Per i dipendenti del Ministero degli Affari Esteri destinati a sedi pericolose l’addestramento è più ampio e completo, secondo l’acronimo HEAT (Hostile Environment Awareness Training), ed include, oltre agli

ammaestramenti del modulo precedente, specifiche istruzioni sul comportamento da tenere sul campo, che spaziano da come interfacciarsi con la popolazione locale all’impiego di radio e telefoni satellitari, dalla guida di un fuoristrada a elementi di pronto soccorso.

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