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Partito democratico / della libertà


VittorioVeneto

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AN A MILANO PER DIRE SI' AL BIPOLARISMO E MAI CON LA SINISTRA

 

Parte da piazza San Babila la sfida per la ricostruzione del centrodestra

 

"Non si può fare un partito all'improvviso e pensare che An, che è una grande forza politica, possa sciogliersi e annettersi". E' questo un passaggio dell'intervento di Andrea Ronchi che, insieme a Ignazio La Russa e Gianni Alemanno, ha partecipato alla manifestazione di An in piazza San Babila a Milano per dire 'Mai con la sinistra'. "Noi - ha aggiunto il portavoce di An - rispettiamo le identità di tutti ma vogliamo siano rispettate le nostre. Nelle prossime settimane organizzeremo una serie di iniziative programmatiche per preparare questo grande programma culturale e politico. Tutto ciò per creare una vera alternativa strutturale al centrosinistra. Vogliamo creare un centrodestra più forte in grado di vincere con la sinistra".

"Un partito come An non entra in un altro partito via fax". Ha detto invece Ignazio La Russa. Il presidente dei deputati di An rimane convinto che "sia possibile che la vecchia Cdl traslochi in una nuova casa, con più stanze, sale riunioni in cui parlare di valori, di contenuti, magari con meno sale da pranzo". Per La Russa, tuttavia, tutto passa, prima di tutto, nel conservare "al popolo italiano la possibilità di poter scegliere prima delle elezioni chi sia il candidato premier, quale coalizione lo appoggia, quali sono i programmi. Se si vuole togliere questo, abolendo il bipolarismo, questo diritto agli italiani è difficile non immaginare inciuci, non immaginare la divisione del popolo del centrodestra".

"E' necessario che ci sia un centrodestra unito - ha concluso Alemanno - e, soprattutto, una destra molto forte perchè solo An rappresenta il cambiamento". Se questo non ci sarà e "se c'è la volontà di emarginarne una parte allora c'è il rischio dell'inciucio. Sono sicuro che l'inciucio non ci sarà, ma per questo c'è bisogno che An sia forte".

Alemanno ha quindi ricordato gli errori commessi in questi anni: "E' necessario non commetterne più come, per esempio, l'indulto. Quando Fi e Udc lo hanno votato hanno commesso un grave errore perché hanno votato con la sinistra". Secondo l'esponente di An il centrodestra deve rimanere ancorato ai suoi valori che sono: "l'identità nazionale, la giustizia sociale, il rispetto dell'autorità e il senso dello Stato. Questi sono i valori per costruire la nuova Italia. Chiederemo conto di questo agli alleati e costruiremo un'alternativa a sinistra su questi valori".

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Partecipanti più attivi

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Dato che ognuno dice la sua anch'io dico la mia.

 

Ben venga il proporzionale conuno sbarramento ma non al 5% bensi al 8% cosi ci leviamo dalle palle tanti piccolipartiti e tanti grandi rubagalline deputati e compagni varia.

 

POi non capisco non vi sta bene se il premier viene deciso dopo, pero vi sta bene se nel vostro collegio viene eletto uno che non si è mai visto ne sentito?

 

Riguardo ad AN tanto o va con berlusconi o sparisce, non penso si posso alleare con il PD, l'UDC ha piu chance, o fa un grande centro con mastella e follini oppure puo sempre stare con il PD, come la si metta la si metta An perde. In piu se fate caso dal 1994 ad oggi AN ha èperso solo pezzi di partito, prima Rauti, poi la mussolini ed ora Storaca.

 

Una cosa positiva della nuova idea politica del Cavalliere (se cosi fosse) Che saranno proprio i cittadini con delle primarie (se è vero che si farrano) che ellegera tutta la classe dirigente, no com il PD che si sono divisi le cariche tra DS e MARGHERITA, cio vuol dir eche gente come BOndi e Cicchitto forse no nsaranno piu portavoce e cordinatore.

 

In ogni modo staremo a vedere, solo la storia dara ragione o torto a Berlusconi. Un primo risultato lo si avra conle provinciali. Sembra ceh nella provicnia di roma ci saranno 4 candidati come presidente, uno del pc, uno del ex forza italia uno della sinistra estrema e uno di ane udc.

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sono favorevole al famoso referendum elettorale previsto (quello dove raccoglievano le firme l'estate scorsa).

An perde pezzi è vero, ma la megalomania Di Berlusconi ha distrutto la casa delle """libertà""".

Se UDC e UDEUR si unissero arriverebbeo a malapena al 9%.

 

Primarie nel centrodestra? quando mai?

Con FI che è un partito di plastica dove solo il re può scoglierlo (mica l'assemblea di partito o un congresso), il nuovo PPL (andrebbero denunciati per uso improprio della parola libertà) sarà tale uguale

Modificato da Leviathan
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Passavo di qua e mi sono imbattutto in questa discussione, vorrei dire la mia su questo argomento.

 

Era chiaro ai più da un pò di tempo che la CDL fosse destinata alla disgregazione, anche perchè l'unica cosa che continuava a fare da qualche mese, era predire la caduta del governo Prodi incredibilmente ancora in piedi invece.

 

Quanto alla nascita del nuovo partito di Berlusconi (anzi del popolo), esso ha segnato non solo la rottura della coalizione di destra, che difficilmente sarà ricomposta, ma anche la fine del bipolarismo che aveva acompagnato questa seconda repubblica.

Non soprendiamoci quindi se la prossima riforma elettorale reintrodurrà elementi che richiamano il sistema proporzionale.. quello che possiamo augurarci è che per lo meno siano abbandonate le cosiddette "LISTE BLOCCATE", a parer mio quanto di più anti-democratico ci possa essere in un sistema elettorale.

 

Certo non posso fare a meno di sorridere quando penso a Berlusconi che va in piazza San Babila e in due ore, ispirato dalla Brambilla, fonda un partito e ne scioglie un altro, mentre dall'altro lato c'hanno messo mesi con tanto di assemblea costituente e primarie (per quanto FINTE) per fare il PD.. ma poi mi ricordo che siamo in Italia e allora capisco.

 

Comunque sia, il colore politico ha poca importanza. Spero solo che questi "nuovi" partiti (i politici sono sempre quelli "vecchi" guarda caso) si muniscano di una bella dose di coraggio che serva a portare avanti delle riforme di cui il paese ha bisogno.. e mi riferisco al mercato del lavoro e all'economia in primis, nonchè ad interventi seri per la razionalizzazione del settore pubblico (che non significa svendere i beni dello stato con tutte le annesse e connesse esternalizzaioni e privatizzazioni folli).

 

Pare si dica che essere ottimisti non costi nulla.. :)

 

Saluti.

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CLAMOROSO: Berlusconi: la mia sconfitta elettorale e stata causata dai miei alleati

Casini: ci vuole solo umiliare

Cesa: Berlusconi ha fallito perchè antepone i suoi interessi personali a quelli del paese

Modificato da Leviathan
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Alleanza Nazionale non scomparirà, anzi credo che possa arrivare al 15% dei voti. L'elettorato di AN è molto identitario e poi non dimentichiamoci che il Pdl di Berlusconi potrebbe essere solo un evoluzione di forza italia e se così fosse credo che le percentuali possano rimanere invariate.

Se devo essere sincero non mi dispiacerebbe creare un grande partito conservatore che comprenda le forze politiche di AN, AZIONE SOCIALE, LA DESTRA

e FIAMMA TRICOLORE.

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Alleanza Nazionale non scomparirà, anzi credo che possa arrivare al 15% dei voti. L'elettorato di AN è molto identitario e poi non dimentichiamoci che il Pdl di Berlusconi potrebbe essere solo un evoluzione di forza italia e se così fosse credo che le percentuali possano rimanere invariate.

Se devo essere sincero non mi dispiacerebbe creare un grande partito conservatore che comprenda le forze politiche di AN, AZIONE SOCIALE, LA DESTRA

e FIAMMA TRICOLORE.

 

Insomma, vorresti rifare il MSI.

 

Lo si potrebbe chiamare il Partito della Rifondazione Missina - PRM

 

Mi ricorda qualcosa... :rotfl:

 

A parte gli scherzi, spero di non vedere mai neonazisti dentro un partito che prenda il 15% dei voti.

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Alleanza Nazionale non scomparirà, anzi credo che possa arrivare al 15% dei voti. L'elettorato di AN è molto identitario e poi non dimentichiamoci che il Pdl di Berlusconi potrebbe essere solo un evoluzione di forza italia e se così fosse credo che le percentuali possano rimanere invariate.
Se devo essere sincero non mi dispiacerebbe creare un grande partito conservatore che comprenda le forze politiche di AN, AZIONE SOCIALE, LA DESTRA
e FIAMMA TRICOLORE.

 

 

Insomma, vorresti rifare il MSI.

 

Lo si potrebbe chiamare il Partito della Rifondazione Missina - PRM

 

Mi ricorda qualcosa... :rotfl:

 

A parte gli scherzi, spero di non vedere mai neonazisti dentro un partito che prenda il 15% dei voti.

 

Appunto, è dai tempi di Fiuggi che Fini cerca di dare una deriva sempre più democratica al suo partito, se si alleasse con la fiamma tricolore avrebbe buttato alle ortiche la politica AN degli ultimi dieci anni ...

Modificato da VittorioVeneto
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Chi sarebbero i neonazisti di cui parli???????????

Il mio obbiettivo non è ricreare il MSI ma di fondere tutte le forze politiche decenti appartenenti alla destra, quindi niente forzanuova.

Azione sociale della MUSSOLINI si è riavvicinata molto ad ALLEANZA NAZIONALE e credo però che dovrebbe staccarsi da forzanuova e la fiamma tricolore ultimamente è stata ed è in contatto con il centrodestra.

In poche parole mi piacerebbe un partito tipo la destra francese.

Modificato da Graziani
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Casomai sono neofascisti e comunque la MUSSOLINI non mi sembra tanto un estremista.

 

Essendo seguaci di Julius Evola, li definisco più propriamente neonazisti.

 

La Mussolini non la definisco proprio, sta dove sta solo per il cognome che porta, ha una profondità di pensiero di un ciotolo di fiume, l'eloquio e la finezza di una pescivendola della Vucciria, e mi scuso con le pescivendole :thumbdown:

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  • 2 settimane dopo...

Dal quotidiano "Libero" pag. 8 di Mercoledì 12 dicembre 2007 - La diaspora neofascista - Una Federazione di estrema destra. La Fiamma lancia la "Cosa Nera"

 

 

Una federazione di partiti di destra. Un pò sul modello della "cosa rossa", ma composta da partiti e partitini dell'area radicale. Magari con Alleanza nazionale a fare guida, se ci sta. E se lascia perdere le suggestioni neocentriste e i pranzi con Casini e Montezemolo. L'idea è venuta a Luca Romagnoli, segretario della Fiamma Tricolore. La mette in questi termini: "Oramai si va verso uno schema non bipartitico, ma semplificato. I partiti si federano, la sinistra radicale ha dato l'esempio superando veti e odii reciproci. E allora perchè non farlo anche noi?", domanda Romagnoli. A prendere l'iniziativa, però dovrebbe essere Gianfranco Fini: "Parta lui. Coinvolga tutti, anche i suoi ex dirigenti di partito", propone Romagnoli. Berlusconi? "All'inizio c'avevamo creduto, almeno fin quando parlava di federazione. Io", dice il leader della Fiamma, "ho firmato per far cadere il governo Prodi ai suoi gazebo. Per poi scoprire che il mio euro, versato alla causa, era servito a sfasciare il centrodestra".

Romagnoli, che ieri al Parlamento europeo è stato ammesso al gruppo dell'Uen, lo stesso in cui milita An, ammette che ne recinto della destra estrema non cè propriamente un clima da fiori d'arancio. "Però", ammonisce, "dovremmo cercare di mettere da parte i personalismi. Per senso di responsabilità. E perchè ce lo chiede la gente.

Se non fossimo stati così frammentati, alle ultime Politiche, avremmo superato Rotondi e il Nuovo Psi, e anche i numeri in Senato sarebbero diversi". Fini, insomma, "si deve dare una mossa. Faccia il leader della destra, invece di inseguire il centro".

Già. Ma gli altri neofascisti che ne pensano? Negli ambienti di ultradestra certe fratture sono vecchie di decenni. E alcune di queste sono insanabili. Adriano Tilgher, per esempio, non ci pensa proprio a fare cordata con i suoi dirimpettai: "Secondo me è improponibile", taglia corto il segretario del Fronte sociale nazionale. Motivo? "Sono tutte prime donne, e io sono profondamente deluso dall'ambiente. Ovvio, posso anche ascoltare le proposte che arrivano, ma rimango molto scettico su una possibile sintesi. Le basti questo dato: qualche anno fa, quando avevamo cominciato a parlare di riunire la destra radicale, c'erano tre partiti. Ora sono otto o nove". Da Alessandra Musolini, incece arriva un nì. "Bisogna prima aspettare la legge elettorale, capire qual'è lo strumento" E poi? L'obiettivo principale, per il leader di Azione Sociale, "deve essere la ricomposizione del centrodestra. Fini, Casini e Berlusconi devono tornare insieme.

E ci vuole un sistema di voto che li obblighi a farlo". Possibilista pure Francesco Storace. Anche se molto scettico sul risultato: "Alla costituente della Destra avevo lanciato un appello all'unità. Anzi", aggiunge Storace, ho fatto più: mi sono detto disponibile a un passo indietro, nel caso in cui il problema fossi stato io. La verità è che se si vogliono tenere in piedi le vecchie case, non si va da nessuna parte", sospira l'ex ministro.

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Fini in questo momento sta godendo picchi di popolarità molto elevati e questo non potrà che giovare al partito infatti i sondaggi danno ALLEANZA NAZIONALE al 15%. Non so però se un'alleanza con la "estrema" destra possa essere una cosa giusta per il semplice fatto che potrebbe far pensare che ci sia in atto un ritorno al passato.

 

GRAZIE PER IL COMPLIMENTO ALLA FIRMA :adorazione::adorazione:

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Beh paragonare PD e PdL alla DC è una forzatura da sinistra radicale, sono due partiti che si adeguano, con grande ritardo, alla politica attuale ed ai bisogni del paese e che certo non possono essere paragonati alla prima repubblica, e neanche la sinistra arcobaleno può essere paragonata al PCI, magari! Quella diventerà la cartina tornasole dei movimenti in parlamento.

Al massimo la DC potrai paragonarla alla "cosa bianca" di casini (o pezzotta) se mai si farà.

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  • 1 mese dopo...

Giovanardi lascia l'Udc per il Pdl

 

L'ex ministro si dimette assieme a Barbieri: «Aderiamo

al nuovo progetto di Berlusconi»

 

ROMA - Carlo Giovanardi rassegna le dimissioni dall'Udc: «La nostra lista dei popolari liberali aderisce al progetto di Silvio Berlusconi. Non entriamo in Forza Italia ma nel Partito del Popolo della Libertà». L'ex ministro per i Rapporti con il Parlamento nell'ultimo congresso centrista ha preso il 14%, ma fa osservare che «il 72% degli elettori dell'Udc - secondo un sondaggio di Mannheimer - è disposto ad entrare nel Pdl». «In due anni e mezzo - spiega in una conferenza stampa - abbiamo dissentito su tutta la linea. Ora vediamo che nell'Udc si torna a mettere in discussione Berlusconi e prevediamo che torneranno tutti i distinguo, le perplessità che hanno segnato» il governo del centrodestra. Per questo motivo, «proprio mentre dall'altra parte c'è la novità del Pd, noi andiamo in un partito in cui confluiranno tutti quelli che vogliono che l'Italia diventi un Paese normale». Per Giovanardi non «ha più senso un partito che abbia il 4 o il 5%. Invitiamo - aggiunge - i tantissimi amici che ci hanno seguito in questi anni a venire con noi. Con la nostra storia vogliamo essere una componente della costola del Ppe che nascerà in Italia».

 

GLI ALTRI - L'ex ministro spiega di essere sicuro che il progetto di Berlusconi non si arenerà: «Consideriamo Berlusconi una persona seria, è evidente che ci sarà. Come graficamente si presenterà il progetto alle prossime elezioni è solo una questione tecnica». Insieme a Giovanardi esce dal partito anche un altro deputato centrista, Emerenzio Barbieri.

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