Vai al contenuto

Attacco Nucleare


Messaggi raccomandati

si, vero... pero' suggerisco di leggere questo:

 

http://www.globalsecurity.org/wmd/library/...p;id=48cb6e1f13

 

per verificare che la nuova dottrina Bush prevede espressamente l'uso di tactical nukes , e, come detto nel rapporto 'navy had sought to retire this capability, but was overruled by Pentagon Civilian leadership' .

 

ovvero: in effetti la Navy ha ritirato le bombe dalle portaerei fin dagli anni 90 (ufficialmente).

Ma l'autorita' politica, che in America E' la legge, sostanzialmente 'non e' d'accordo'. Le conclusioni le lascio a voi, specie in eventualita' come la guerra in Iraq: le portaerei sono SEMPRE gli aeroporti americani più vicini all'obbiettivo, strano che una B-61 NON sia immediatamente disponibile per un F-18 (che e' cleared per questa arma) mentre lo e' un B-2 a 10.000 km di distanza. Ripeto, meglio un B2 che un f-18, ma se i tempi hano la loro importanza.

Poi, altro discorso: la Nimitz, ad esempio, ha visto elimitati gli 'special weapons magazines' in occasione dei grandi lavori. Questo non toglie che altre CV possano, e mantengano, questa capacita'

Politically rules... almeno negli USA.

 

Buona serata

Link al commento
Condividi su altri siti

Mike puoi leggere tutti i sottointesi che vuoi, ma la presenza di armi nucleari è codificata in tutta una serie particolari di procedure nelle FFAA USA, che questa dottrina possa suggerire di mettere le tattiche il più vicino possibile al nemico è un conto ma che esse siano realmente presenti è tutto un altro.

Attualmente, come ti ho detto, l'unico operatore di armi nucleari tattiche è l'USAF con le sue B61.

Link al commento
Condividi su altri siti

Ospite intruder

Forse è il caso di ricordare (repetita juvant?) che il Pentagono non ha MAI escluso a priori l'uso di armi nucleari, e nemmeno quello scellerato di Carter mise il becco in merito. Che poi l'uso venga autorizzato è un altro paio di maniche.

Modificato da intruder
Link al commento
Condividi su altri siti

  • 7 mesi dopo...

ora che la corea del nord minaccia di punire con l'arma atomica chi non osanna adeguatamente il suo leader- ammesso che non sia già passato a mglior vita- questo topic ritorna di attualità

negli anni della guerra fredda , che si sappia, sembrava pr molti che la guerra termnucleare fosse inevitabile; ma si sa qualcosa su eventuali piani per "fronteggiare" le necessità di un eventuale "dopo"? visto che comunque per quanto l'attacco e relativo contrattacco fossero stati violenti ci sarebbero stati comunque molti sopravvissuti- magari feriti- i varii governi come avrebbero gestito le fasi immediatamente successive?

Sembra che in Gran Bretagna ci fossero piani abbastanza dettagliati che prevedevano una ricostruzione di massima nei 10 anni successivi, basata sulla messa al riparo in speciali casseforti di libri di testo (per lo più scientifici e tecnici) e di pezzi di ricambio/strumentazioni per riparare i macchinarii industriali e soprattutto di sementi nel caso in cui le piante agricole fossero rimaste sterilizzate

ecco un possibile piano di "guerra limitata" ordito dal Patto di Varsavia:

 

23 giugno 19xx, ore 7.02. Nel cielo di Vicenza esplode una bomba atomica russa da 500 chilotoni che distrugge la città e rende inutilizzabile la base militare. Se siamo qui a raccontarlo non è successo, fortunatamente. Non si tratta però di fantapolitica. Tutt’altro. Vicenza nella primavera-estate di xx anni fa era infatti uno degli obiettivi principali della controffensiva nucleare che il Patto di Varsavia avrebbe lanciato contro l’Europa occidentale in caso di attacco della Nato (come sempre gli scenari di guerra vengono dipinti come difensivi, a nessuno piace passare alla storia come aggressore...), e sarebbe stata distrutta al pari di Monaco di Baviera, Vienna e Verona.

Altri obiettivi in Italia erano gli aeroporti militari di Ghedi (nei pressi di Brescia), Aviano (e avendoci prestato servizio,non posso che rabbrividire) e Piacenza, e i comandi delle divisioni corazzate Centauro e Ariete, mentre in Europa nel mirino c’erano l’aeroporto di Erding e il deposito nucleare di Ober-Ammergau (entrambi nell’allora Germania Occidentale), oltre alla divisione missilistica Pershing (nulla a che fare con i successivi missili con lo stesso nome).

Lo scenario atomico emerge in un documento qualificato all’epoca "top secret" dai generali sovietici e recuperato in archivi ungheresi (l’Ungheria faceva parte del Patto di Varsavia). Un documento reso pubblico da un istituto di ricerca svizzero, l’Isn (International Relations and Security Network - A Swiss Contribution to Partnership for Peace) collegato al Centro studi per la sicurezza e lo studio dei conflitti di Zurigo. Un documento visibile anche su Internet nel sito http://www.isn.ethz.ch/php/collections/coll_4_eng lish_content.htm e di cui per primo ha parlato il quotidiano londinese Daily Telegraph nell’edizione di sabato 1 dicembre.

Anche se si tratta di un "war-game" (letteralmente "gioco di guerra"), non è per nulla un gioco, ma una esercitazione in piena regola, pianificata da tempo, che coinvolgeva al massimo livello le truppe del Patto di Varsavia, l’allenza militare che raggruppava l’Unione Sovietica e gli Stati satelliti. Le carte rese note riguardano solo il fronte Sud e il coinvolgimento dell’esercito ungherese, ma è ipotizzabile che vi fossero coinvolte tutte le forze del Patto e tutti i fronti da un capo all’altro dell’Europa. Esse sono firmate dal generale Yerastov, vice capo di Stato maggiore dell’Armata Sud del Patto di Varsavia e sono indirizzate al capo di Stato maggiore dell’esercito ungherese Kàroly Csémi, che era anche viceministro della Difesa. Inoltre uno dei documenti reca la firma congiunta del comandante dell’Armata Sud, il generale Provalov, responsabile al massimo livello del war-game, e del ministro della Difesa ungherese, il generale Lajos Czinege.

L’operazione "Gyak" (significa banalmente "esercitazione") prende avvio il 13 aprile 1965, quando Yerastov comunica al "compagno" Csémi di preparare le sue forze per un’azione prevista per il periodo dal 21 al 25 giugno successivo. A maggio Provalov e Czinege inviano il piano in due tempi ai comandanti coinvolti. Esso pianifica anche l’invasione dell’Italia del Nord, dopo la distruzione della Terza Armata, lungo due direttrici: da Tarvisio e dalla Val Camonica, con l’occupazione di Brescia e Bologna entro 11-13 giorni, prima di attestarsi sull’Appennino cercando di prevenire eventuali sbarchi di truppe Nato nella parte peninsulare oltre alla prevedibile reazione da parte delle forze italiane superstiti reclutate soprattutto al Sud. Contestualmente si prevedeva almeno nelle zone non colpite dagli effetti radioattivi un "discreto appoggio" da parte di elementi "simpatizzanti comunisti", elemento questo che sconsigliava l'avanzata oltre l'appennino tosco emiliano

L’8 giugno Provalov delinea quella che dovrebbe essere la situazione generale al 21 giugno e specifica il lavoro di spionaggio che lo precede: movimenti anomali di truppe occidentali, tra cui quelle italiane che da Novara e Bergamo si avviano dalla sera del 19 giugno verso Mantova, passando nella notte per Valeggio sul Mincio, e sbarchi nei porti di Genova e La Spezia di misteriosi carichi.

Il 16 giugno l’ungherese Csémi dirama un promemoria con tutti gli appuntamenti, cui segue la distribuzione del piano dettagliato dell’attacco della Nato. Interessante notare come tra gli elementi che danno avvio alla risposta nucleare degli "orientali", come si chiamano, anche le segnalazioni al colonnello Romanov delle spie operanti in Italia, che comunicano nell’ordine l’avvio alle 3.30 del 23 giugno di operazioni di carico di bombe sugli aerei a Ghedi, il movimento delle truppe della Centauro a Vicenza alle 5 del mattino e il decollo di aerei da Piacenza alle 6.35.

Alle 7, di fronte alla conferma dell’attacco occidentale da parte dei radar, scatta l’ordine di contrattacco con i missili a testata nucleare. E da 5 a 7 minuti dopo Verona, Vicenza, Vienna e Monaco vengono cancellate dalla faccia della Terra.

Perché Vicenza? Per due motivi. Perché Vicenza è sede di una base Setaf, dal 1955 insediatasi alla caserma "Ederle" in viale della Pace. In secondo luogo, ma non certo per importanza, Vicenza era sede del Comando della 5ª Ataf, che aveva giurisdizione su tutte le forze aeree della Nato del Sud Europa. Un obiettivo assolutamente di primo livello.

In totale, dal fronte Sud il Patto di Varsavia prevede di spedire 30 ordigni nucleari, dei quali 10 da 500 chilotoni, 5 da 200, 3 da 50, 3 da 40, 9 da 20, che complessivamente danno una potenza di 7 megatoni e mezzo, contro centri urbani sedi di obiettivi militari,crocevia ferroviarii, porti. Se si pensa che un chilotone è l’equivalente di oltre mille tonnellate di tritolo e che la bomba atomica sganciata su Hiroshima era di 20 chilotoni si ha un’idea del macello che sarebbe successo se ciò fosse avvenuto davvero.

Con questa distruzione le truppe avanzanti non avrebbero divuto incontrare "resistenza organizzata" per almeno due settimane, se non debli distaccamenti isolati e non coordinati fra di loro, quanto piuttosto avrebbero dovuto prendere le opportune misure contro la ricaduta radioattiva

Modificato da Simone
Link al commento
Condividi su altri siti

un'interessante lista di episodi che avrebbero potuto portare ad un conflitto termonThe following selections represent only a fraction of the false alarms that have been reported on the American side. Many probably remain unreported, or are hidden in records that remain classified. There are likely to have been as many on the Soviet Side which are even more difficult to access.

 

1) November 5, 1956: Suez Crisis Coincidence

 

British and French Forces were attacking Egypt at the Suez Canal;. The Soviet Government had suggested to the U.S. that they combine forces to stop this by a joint military action, and had warned the British and French governments that (non-nuclear) rocket attacks on London and Paris were being considered. That night NORAD HQ received messages that:

 

(i) unidentified aircraft were flying over Turkey and the Turkish air force was on alert

 

(ii) 100 Soviet MIG-15's were flying over Syria

 

(iii) a British Canberra bomber had been shot down over Syria

 

(iv) the Soviet fleet was moving through the Dardanelles.

 

It is reported that in the U.S.A. General Goodpaster himself was concerned that these events might trigger the NATO operations plan for nuclear strikes against the U.S.S.R.

 

The four reports were all shown afterwards to have innocent explanations. They were due, respectively, to:

 

(i) a flight of swans

 

(ii) a routine air force escort (much smaller than the number reported) for the president of Syria, who was returning from a visit to Moscow

 

 

(iii) the Canberra bomber was forced down by mechanical problems

 

(iv) the Soviet fleet was engaged in scheduled routine exercises.

 

2) November 24, 1961: BMEWS Communication Failure

 

On the night of November 24, 1961, all communication links went dead between SAC HQ and NORAD. The communication loss cut off SAC HQ from the three Ballistic Missile Early Warning Sites (BMEWS) at Thule (Greenland,) Clear (Alaska,) and Fillingdales (England,). There were two possible explanations facing SAC HQ: either enemy action, or the coincidental failure of all the communication systems, which had redundant and ostensibly independent routes, including commercial telephone circuits. All SAC bases in the United States were therefore alerted, and B-52 bomber crews started their engines, with instructions not to to take off without further orders. Radio communication was established with an orbiting B-52 on airborne alert, near Thule. It contacted the BMEWS stations by radio and could report that no attack had taken place.

 

The reason for the "coincidental" failure was the redundant routes for telephone and telegraph between NORAD and SAC HQ all ran through one relay station in Colorado. At that relay station a motor had overheated and caused interruption of all the lines.

 

3) August 23, 1962: B-52 Navigation Error

 

SAC Chrome Dome airborne alert route included a leg from the northern tip of Ellesmore Island, SW across the Arctic Ocean to Barter Island, Alaska. On August 23, 1962, a B-52 nuclear armed bomber crew made a navigational error and flew 20 degrees too far north. They approached within 300 miles of Soviet airspace near Wrangel island, where there was believed to be an interceptor base with aircraft having an operational radius of 400 miles.

 

Because of the risk of repetition of such an error, in this northern area where other checks on Navigation are difficult to obtain, it was decided to fly a less provocative route in the future. However, the necessary orders had not been given by the time of the Cuban missile crisis in October 1962, so throughout that crisis the same northern route was being flown 24 hours a day.

 

4) August-October, 1962: U2 Flights into Soviet Airspace

 

U2 high altitude reconnaissance flights from Alaska occasionally strayed unintentionally into Soviet airspace. One such episode occurred in August 1962. During the Cuban missile crisis on October of 1962, the U2 pilots were ordered not to fly within 100 miles of Soviet airspace.

 

On the night of October 26, for a reason irrelevant to the crisis, a U2 pilot was ordered to fly a new route, over the north pole, where positional checks on navigation were by sextant only. That night the aurora prevented good sextant readings and the plane strayed over the Chukotski Peninsula. Soviet MIG interceptors took off with orders to shoot down the U2. The pilot contacted his U.S. command post and was ordered to fly due east towards Alaska. He ran out of fuel while still over Siberia. In response to his S.O.S., U.S. F102-A fighters were launched to escort him on his glide to Alaska, with orders to prevent the MIG's from entering U.S. airspace. The U.S. interceptor aircraft were armed with nuclear missiles. These could have been used by any one of the F102-A pilots at his own discretion.

 

5) October 24, 1962- Cuban Missile Crisis: A Soviet Satellite Explodes

 

On October 24, a Soviet satellite entered its own parking orbit, and shortly afterward exploded. Sir Bernard Lovell, director of the Jodrell Bank observatory wrote in 1968: "the explosion of a Russian spacecraft in orbit during the Cuban missile crisis... led the U.S. to believe that the USSR was launching a massive ICBM attack." The NORAD Command Post logs of the dates in question remain classified, possibly to conceal reaction to the event. Its occurrence is recorded, and U.S. space tracking stations were informed on October 31 of debris resulting from the breakup of "62 BETA IOTA."

 

6) October 25, 1962- Cuban Missile Crisis: Intruder in Duluth

 

At around midnight on October 25, a guard at the Duluth Sector Direction Center saw a figure climbing the security fence. He shot at it, and activated the "sabotage alarm." This automatically set off sabotage alarms at all bases in the area. At Volk Field, Wisconsin, the alarm was wrongly wired, and the Klaxon sounded which ordered nuclear armed F-106A interceptors to take off. The pilots knew there would be no practice alert drills while DEFCON 3 was in force, and they believed World War III had started.

 

Immediate communication with Duluth showed there was an error. By this time aircraft were starting down the runway. A car raced from command center and successfully signaled the aircraft to stop. The original intruder was a bear.

 

7) October 26, 1962- Cuban Missile Crisis: ICBM Test Launch

 

At Vandenburg Air Force Base, California, there was a program of routine ICBM test flights. When DEFCON 3 was ordered all the ICBM's were fitted with nuclear warheads except one Titan missile that was scheduled for a test launch later that week. That one was launched for its test, without further orders from Washington, at 4a.m. on the 26th.

 

It must be assumed that Russian observers were monitoring U.S. missile activities as closely as U.S. observers were monitoring Russian and Cuban activities. They would have known of the general changeover to nuclear warheads, but not that this was only a test launch.

 

8) October 26, 1962- Cuban Missile Crisis: Unannounced Titan Missile Launch

 

During the Cuba crisis, some radar warning stations that were under construction and near completion were brought into full operation as fast as possible. The planned overlap of coverage was thus not always available.

 

A normal test launch of a Titan-II ICBM took place in the afternoon of October 26, from Florida to the South Pacific. It caused temporary concern at Moorestown Radar site until its course could be plotted and showed no predicted impact within the United States. It was not until after this event that the potential for a serious false alarm was realized, and orders were given that radar warning sites must be notified in advance of test launches, and the countdown be relayed to them.

 

9) October 26, 1962- Cuban Missile Crisis: Malstrom Air Force Base

 

When DEFCON 2 was declared on October 24, solid fuel Minuteman-1 missiles at Malmstrom Air Force Base were being prepared for full deployment. The work was accelerated to ready the missiles for operation, without waiting for the normal handover procedures and safety checks. When one silo and missile were ready on October 26 no armed guards were available to cover transport from the normal separate storage, so the launch enabling equipment and codes were all placed in the silo. It was thus physically possible for a single operator to launch a fully armed missile at a SIOP target.

 

During the remaining period of the Crisis the several missiles at Malstrom were repeatedly put on and off alert as errors and defects were found and corrected. Fortunately no combination of errors caused or threatened an unauthorized launch, but in the extreme tension of the period the danger can be well imagined.

 

10) October, 1962- Cuban Missile Crisis: NATO Readiness

 

It is recorded on October 22, that British Prime Minister Harold Macmillan and NATO Supreme Commander, General Lauris Norstad agreed not to put NATO on alert in order to avoid provocation of the U.S.S.R. When the U.S. Joint Chiefs of Staff ordered DEFCON 3 Norstad was authorized to use his discretion in complying. Norstad did not order a NATO alert. However, several NATO subordinate commanders did order alerts to DEFCON 3 or equivalent levels of readiness at bases in West Germany, Italy, Turkey, and United Kingdom. This seems largely due to the action of General Truman Landon, CINC U.S. Air Forces Europe, who had already started alert procedures on October 17 in anticipation of a serious crisis over Cuba.

 

11) October, 1962- Cuban Missile Crisis: British Alerts

 

When the U.S. SAC went to DEFCON 2, on October 24, Bomber Command (the U.K.) was carrying out an unrelated readiness exercise. On October 26, Air Marshall Cross, CINC of Bomber Command, decided to prolong the exercise because of the Cuba crisis, and later increased the alert status of British nuclear forces, so that they could launch in 15 minutes.

 

It seems likely that Soviet intelligence would perceive these moves as part of a coordinated plan in preparation for immediate war. They could not be expected to know that neither the British Minister of Defense nor Prime Minister Macmillian had authorized them.

 

It is disturbing to note how little was learned from these errors in Europe. McGeorge Bundy wrote in Danger and Survival (New York: Random House 1988), "the risk [of nuclear war] was small, given the prudence and unchallenged final control of the two leaders."

 

12) October 28, 1962- Cuban Missile Crisis: Moorestown False Alarm

 

Just before 9 a.m., on October 28, the Moorestown, New Jersey, radar operators informed the national command post that a nuclear attack was under way. A test tape simulating a missile launch from Cuba was being run, and simultaneously a satellite came over the horizon.

 

Operators became confused and reported by voice line to NORAD HQ that impact was expected 18 miles west of Tampa at 9:02 a.m. The whole of NORAD was reported, but before irrevocable action had taken place it was reported that no detonation had taken place at the predicted time, and Moorestown operators reported the reason for the false alarm.

 

During the incident overlapping radar's that should have confirmed or disagreed were not in operation . The radar post had not received routine information of satellite passage because the facility carrying out that task had been given other work for the duration of the crisis.

 

13) October 28, 1962- Cuban Missile Crisis: False Warning Due to Satellite

 

At 5:26 p.m. on October 28, the Laredo radar warning site had just become operational. Operators misidentified a satellite in orbit as two possible missiles over Georgia and reported by voice line to NORAD HQ. NORAD was unable to identify that the warning came from the new station at Laredo and believed it to be from Moorestown, and therefore more reliable. Moorestown failed to intervene and contradict the false warning. By the time the CINC, NORAD had been informed, no impact had been reported and the warning was "given low credence."

 

14) November 2, 1962: The Penkovsky False Warning

 

In the fall of 1962, Colonel Oleg Penkovsky was working with the Soviets as a double agent for the (U.S.) C.I.A. He had been given a code by which to warn the CIA if he was convinced that a Soviet attack on the United States was imminent. He was to call twice, one minute apart, and only blow into the receiver. Further information was then to be left at a "dead drop" in Moscow.

 

The pre-arranged code message was received by the CIA on November 2, 1962.

 

It was known at the CIA that Penkovsky had been arrested on October 22. Penkovsky knew he was going to be executed. It is not known whether he had told the KGB the meaning of the code signal or only how it would be given, nor is it known exactly why or with what authorization the KGB staff used it. When another CIA agent checked the dead drop he was arrested.

 

15) November, 1965: Power Failure and Faulty Bomb Alarms

 

Special bomb alarms were installed near military facilities and near cities in the U.S.A., so that the locations of nuclear bursts would be transmitted before the expected communication failure. The alarm circuits were set up to display a red signal at command posts the instant that the flash of a nuclear detonation reached the sensor and before the blast put it out of action. Normally the display would show a green signal, and yellow if the sensor was not operating or was out of communication for any other reason.

 

During the commercial power failure in the NE United States, in November 1965, displays from all the bomb alarms for the area should have shown yellow. In fact, two of them from different cities showed red because of circuit errors. The effect was consistent with the power failure being due to nuclear weapons explosions, and the Command Center of the Office of Emergency Planning went on full alert. Apparently the military did not.

 

16) January 21, 1968: B-52 Crash near Thule

 

Communication between NORAD HQ and the BMEWS station at Thule had 3 elements:

 

1. Direct radio communication.

 

2. A "bomb alarm" as described above.

 

3. Radio Communication relayed by a b-52 bomber on airborne alert.

 

On January 21, 1968, a fire broke out in the b-52 bomber on airborne alert near Thule. The pilot prepared for an emergency landing at the base. However the situation deteriorated rapidly, and the crew had to bale out. There had been no time to communicate with SAC HQ, and the pilotless plane flew over the Thule base before crashing on the ice 7 miles miles offshore. Its fuel and high explosive component of its nuclear weapons exploded, but there was no nuclear detonation.

 

At that time, the "one point safe" condition of the nuclear weapons could not be guaranteed, and it is believed that a nuclear explosion could have resulted form accidental detonation of the high explosive trigger. Had there been a nuclear detonation even at 7 miles distant, and certainty much nearer the base, all three communication methods would have given an indication consistent with a succsessful nuclear attack on both the base and the B-52 bomber. The bomb alarm would have shown red, and the other two communication paths would have gone dead. It would hardly have been anticipated that the combination could have been caused by accident, particularly as the map of the routes for B-52 airborne flights approved by the President showed no flight near to Thule. The route had been apparently changed without informing the White House.

 

17) October 24-25, 1973: False Alarm During Middle East Crisis

 

On October 24, 1973, when the U.N. sponsored cease fire intended to end the Arab-Israeli war was in force, further fighting stared between Egyptian and Israeli troops in the Sinai desert. U.S. intelligence reports and other sources suggested that the U.S.S.R. was planning to intervene to protect the Egyptians. President Nixon was in the throes of Watergate episode and not available for a conference, so Kissinger and other U.S. officials ordered DEFCON 3. The consequent movements of aircraft and troops were of course observed by Soviet intelligence. The purpose of the alert was not to prepare for war, but to warn the U.S.S.R. not to intervene in the Sinai. However, if the following accident had not been promptly corrected then the Soviet command might have had a more dangerous interpretation.

 

On October 25, while DEFCON 3 was in force, mechanics were repairing one of the Klaxons at Kinchole Air Force Base, Michigan, and accidentally activated the whole base alarm system. B-52 crews rushed to their aircraft and started the engines. The duty officer recognized the alarm was false and recalled the crews before any took off.

 

18) November 9, 1979: Computer Exercise Tape

 

At 8:50 a.m. on November 9, 1979, duty officers at 4 command centers (NORAD HQ, SAC Command Post, The Pentagon National Military Command Center, and the Alternate National Military Command Center) all saw on their displays a pattern showing a large number of Soviet Missiles in a full scale attack on the U.S.A. During the next 6 minutes emergency preparations for retaliation were made. A number of Air Force planes were launched, including the President's National Emergency Airborne Command Post, though without the President! The President had not been informed, perhaps because he could not be found.

 

No attempt was made to use the hot line either to ascertain the Soviet intentions or to tell the Soviets the reasons for U.S. actions. This seems to me to have been culpable negligence. The whole purpose of the "Hot Line" was to prevent exactly the type of disaster that was threatening at that moment.

 

With commendable speed, NORAD was able to contact PAVE PAWS early warning radar and learn that no missiles had been reported. Also, the sensors on the satellites were functioning that day and had detected no missiles. In only 6 minutes the threat assessment conference was terminated.

 

The reason for the false alarm was an exercise tape running on the computer system. U.S. Senator Charles Percy happened to be in NORAD HQ at the time and is reported to have said there was absolute panic. A question was asked in Congress. The General Accounting Office conducted an investigation, and an off-site testing facility was constructed so that test tapes did not in the future have to be run on a system that could be in military operation.

 

19) June , 1980: Faulty Computer Chip

 

The Warning displays at the Command Centers mentioned in the last episode included windows that normally showed

 

0000 ICBMs detected 0000 SLBMs detected

 

At 2:25 a.m. on June 3, 1980, these displays started showing various numbers of missiles detected, represented by 2's in place of one or more 0's. Preparations for retaliation were instituted, including nuclear bomber crews staring their engines, launch of Pacific Command's Airborne Command Post, and readying of Minutemen missiles for launch. It was not difficult to assess that this was a false alarm because the numbers displayed were not rational.

 

While the cause of that false alarm was still being investigated 3 days later, the same thing happened and again preparations were made for retaliation. The cause was a single faulty chip that was failing in a random fashion. The basic design of the system was faulty, allowing this single failure to cause a deceptive display at several command posts.

 

The following incident is added to illustrate that even now, when the Cold War has been over for 8 years errors can still cause concern. This particular one could have hardly brought nuclear retaliation.; but there are still 30,000 nuclear weapons deployed, and two nuclear weapon states could get into a hostile adversarial status again.

 

20) January, 1995: Russian False Alarm

 

On January 25, 1995, the Russian early warning radar's detected an unexpected missile launch near Spitzbergen. The estimated flight time to Moscow was 5 minutes. The Russian President, the Defense Minister and the Chief of Staff were informed. The early warning and the control and command center switched to combat mode. Within 5 minutes, the radar's determined that the missile's impact would be outside the Russian borders.

 

The missile was Norwegian, and was launched for scientific measurements. ON January 16, Norway had notified 35 countries including Russia that the launch was planned. Information had apparently reached the Russian Defense Ministry, but failed to reach the on-duty personnel of the early warning system.

 

See article in Scientific American by Bruce G. Blair, Harold A. Feiveson and Frank N. von Hippel

 

Comment and Note On Probability

 

The probability of actual progression to nuclear war on any one of the occasions listed may have been small, due to planned "fail-safe" features had failed. However, the accumulation of small probabilities of disaster from a long sequence of risks add up to serious danger.

 

There is no way of telling what the actual level of risk was in these mishaps but if the chance of disaster in every one of the 20 incidents had been only 1 in 100, it is mathematical fact that the chance of surviving al 20 would have been 82%, i.e. about the same as the chance of surviving a single pull of the trigger at Russian roulette played with a 6 shooter. With a similar series of mishaps on the Soviet side: another pull of the trigger. If the risk in some of the events had been as high as 1 in 10, then the chance of surviving just seven such events would have been less than 50:50.

 

Acronyms

 

BMEWS: Ballistic Missile Early Warning Site

 

CIA: Central Intelligence Agency

 

CINC: Commander in Chief

 

DEFCON: Defense Readiness Condition (DEFCON 5 is the peacetime state; DEFCON 1 is a maximum war readiness).

 

HQ: Headquarters

 

ICBM: Intercontinental Ballistic Missile (land based)

 

KGB: Soviet Secret Police and Intelligence

 

NORAD: North American Air Defense Command

 

PAVE PAWS: Precision Acquisition of Vehicle Entry Phased-Array Warning System

 

SAC: Strategic Air Command

 

SIOP: Single Integrated Operational Plan

 

SLBM: Submarine Launched Ballistic Missile

 

Principal Sources

Britten, Stewart: The Invisible Event , (London: Menard Press, 1983).

Calder, Nigel: Nuclear Nightmares , (London: British Broadcasting Corporation, 1979)

Peace Research Reviews , vol. ix: 4, 5 (1984); vol. x: 3, 4 (1986) (Dundas, ON.: Peace Research Institute, Dundas).

Sagan, Scott D.: The Limits of Safety , (Princeton, N.J.: Princeton University Press, (1993).

 

 

Copyright © 1998 - 2009 Nuclear

 

ucleare.

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 4 settimane dopo...
  • 7 mesi dopo...

Come ebbi a dire un po' di tempo fa, ribadisco che in realtà non dovrebbero più esserci ordigni nucleari americani "live" sul suolo europeo.

 

Mi rendo conto che è difficile da sostenere, visti gli articoli e le dichiarazioni ufficiali come quello postata da Legolas, eppure all'indomani del crollo del muro di Berlino (e poi dell'URSS) fu avviato il ritiro completo di tutte le armi nucleari tattiche americane non stanziate in USA. Furono denuclearizzate le unità navali, i sottomarini, le basi all'estero.

Se quel processo abbia riguardato anche le armi "a doppia chiave" gestite formalmente dalla NATO non è altrettanto chiaro, ma tutto lasciava intendere che fosse così.

 

Dato che ho vissuto (letteralmente) quel periodo, ricordo bene gli annunci, i comunicati e i commenti sulle fonti specializzate, anche se è difficilissimo reperirli.

Poi si è ristabilita la solita tiritera che è quella di non ammettere ufficialmente l'esistenza o l'inesistenza di armi nucleari tattiche nelle basi, e la situazione si è ingarbugliata di nuovo.

 

Però scavando a fondo qualche "traccia" di quelle decisioni si trova ancora. Ad esempio qui: http://www.armscontrolwonk.com/1929/no-nukes-at-lakenheath dove un pacifista ammette di aver preso un granchio e che in Inghilterra non ci sono armi nucleari americane. E nell'occasione un lettore è così gentile da citare un articolo del 1996 (ristampato) in cui si dà atto proprio del ritiro delle armi tattiche nucleari americane dal suolo inglese.

 

Ecco, articoli di quel genere apparvero spesso in quel periodo, nel quadro di un'intesa tra USA e URSS/Russia.

 

Eppure, ancora oggi leggiamo su fonti attendibili che in Inghilterra ci sono 110 bombe nucleari americane.

 

http://www.cnduk.org/pages/binfo/nato2005.pdf

 

Da notare anche che secondo questo sito pacifista: http://www.motherearth.org/nuke/info3.php le ultime grandi ispezioni ai depositi nucleari americani in Europa risalgono al periodo 1995-1998.

 

Per queste ragioni continuo a nutrire seri dubbi che in Europa ci siano ancora bombe nucleari "live" americane.

;)

Link al commento
Condividi su altri siti

le bombe ci sono ancora, e come si nota da questo documento

 

http://www.fas.org/nuke/guide/usa/doctrine...91-125-2007.pdf

 

fino al 2007 venivano regolarmente ispezionate. Aviano e' fra le basi, così come Ghedi (pagina 3 dell'allegato).

 

Bel documento, riesci anche a farci un riassunto o ad estrarre le parti salienti?

Link al commento
Condividi su altri siti

Armi nucleari sono ancora custodite ad Aviano e a Ghedi.

 

Si tratta di bombe a caduta libera B-61 conservate smontate ed immagazzinate.

 

Il numero complessivo in Italia dovrebbe oscillare intorno alle 90 unità nei modelli 3-4 e 10.

 

In Euopa circa 350 sparse in altre cinque basi in Germania, Belgio, Inghilterra, Olanda e Turchia.

 

Le ultime ispezioni note ( fatte in tutta Europa ) risalgono al 2007 e finirono anche sui giornali in quanto ci furono alcune critiche sulla sicurezza delle basi.

 

Ma le ispezioni cmq avvengono ciclicamente ogni 18 mesi, per certificare il corretto utilizzo e stoccaggio delle atomiche.

Modificato da Supermario
Link al commento
Condividi su altri siti

Uff è stata lunga ma l'ho letto tutto.

Comunque riguardo a:

Vero, avevo dimenticato le mine nucleari nel varco di gorizia.

Si ha idea della posizione, del numero e del tipo di queste armi?

Come si poteva avere la certezza che avessero funzionato?

Non mi sembra che la loro esistenza fosse un segreto e i compagni avrebbero sicuro tenuto in serbo unità di genieri (magari paracadutisti o spetnaz) per colpire queste installazioni prima dell'arrivo dell'armata rossa.

 

Le avevo "in casa", a Longare paese sotto Vicenza.

Nome in codice Site Pluto, oramai famosissimo.

Il mio avatar non è nient'altro che la bomba smontata....

 

Avevo una foto epica di 2 tizi che ne caricavano una su un chinook alla fine degli anni '80, poi hanno tolto tutto si dice.

Sopra vicenza volavano atomiche, altro che b-52 nell'atlantico.

Stessa procedura per i depositi dei siti nike-hercules (a Chioggia, nel trevigiano ecc.)

Mi sembra che alla consegna ci pensassero i duri della Ederle, che mettevano le SADM in appositi loculi precostruiti (in gergo "fornelli")

alla base di ponti oppure nascosti in mezzo alla campagna.

 

Riguardo all'effettiva attivazione di queste bombe.......congegno a tempo :scalata:

Link al commento
Condividi su altri siti

senza averne certezza, la storia del congegno a tempo l'ho sentita anche io, per le mine atomiche: era dovuto al fatto che un sistema via cavo era troppo lungo e soggetto ad interruzioni, quello a radiocomando disturbabile, il congegno a tempo oltre ad essere sicuro era comunque tarabile sulle 'previsioni' di avanzata, o comunque utilizzabile con un ripiegamento pianificato e successiva esplosione (la dottrina sovietica parlava sempre e comunque di inseguimento).

 

Però sto parlando di vox populi del periodo di servizio, nessuna conferma certa.

Link al commento
Condividi su altri siti

Un sito con tanta roba nuova riguardo alle dotazioni nucleari dell'esercito:sito

 

Poi da qui sito si legge che:

Agli Accordi-quadro seguì un "Program of Cooperation" ("Programma di Cooperazione") segreto, in cui si stabilirono quali dovevano essere i Reparti speciali del Paese alleato ospitante che devono addestrarsi all'uso eventuale delle armi nucleari ed i tipi di armi che gli Stati Uniti d'America assegnavano all'uso delle forze armate del Paese alleato ospitante. Un altro documento fu il "Atomic Stockpile Agreement" ("Accordo sui depositi nucleari") anc'esso segreto, in cui si stabilirono le dislocazioni dei depositi nucleari, la ripartizione dei costi e si stabilì che le armi nucleari devevano essere custodite da Reparti statunitensi, mentre la sicurezza esterna dei depositi doveva essere garantita dalle forze armate del Paese alleato ospitante; in questo Accordo si assegnava al Segretario della Difesa statunitense la possibilità d'informare i Governi dei Paese alleato ospitanti delle modifiche di consistenza dei depositi nucleari collocati nel territorio del Paese ospitante, anche se non era prevista alcuna consultazione preventiva per tali modifiche.

 

I reparti di custodia statunitensi facevano parte degli specialisti d'artiglieria delle Mun.S.S. - Munitions Support Squadron, composta da circa 110 militari, responsabili della sicurezza fisica degli ordigni, del controllo e della allocazione delle armi nei depositi, i quali dipendevano dal 38° M.M.G. - Munitions Maintenance Group, con sede nella base aerea di Spangdahlem.

 

Le testate nucleari immagazzinate originariamente durante il periodo della Guerra Fredda nelle installazioni militari di Palu di Orsago, presso il Deposito Site Algol, di Chiarano, di Alvisopoli a Fossalta di Portogruaro presso il Deposito Site Castor e di Naz-Sciaves presso il Deposito Site Rigel, erano situate in prossimità dei Reparti operativi e pronte così all'immediato impiego, successivamente, in fase di riorganizzazione, tutto il munizionamento fu riunito nel solo Deposito Site Pluto, di Longare a Vicenza ad eccezione del Site Algol che fu mantenuto operativo fino al 1992.

Link al commento
Condividi su altri siti

Le bombe atomiche di origine americana più recenti secondo me hanno già come minimo 10-15 di vita.

Quelli costruiti nel '50 giravano in Europa fino al '70 circa, quelli fatti nel '60 li hanno ritirati alla fine degli anni '90.

Sono date un po' buttate lì, ma non credo di sbagliare tanto.

 

La fanteria atomica non esiste più da un bel pezzo e lo stesso sono sicuro per la lotta ASW.

Restano quelle dell'AMI ma io ci credo poco, oggi ci sono i cruise che funzionano a meraviglia.

Se sono ad Aviano e Ghedi vuol dire che è tutto in mano agli americani e noi centriamo poco

Come depositi potrei dire anche Camp Darby (oltretutto ospita un reattore sperimentale italiano) e forse in Puglia?

 

Penso che lo stoccaggio segua l'andamento del fronte americano: durante la guerra fredda il grosso stava in UK e Germania, meno in Italia e Grecia.

A fine anni '90 parecchi comandi operativi si sono spostati da UK a Germania e da questa... in Italia.

In Italia si sono spostati da Vicenza (5°ATAF) a Napoli, isomma tutto sempre più a sud perchè adesso andiamo a fare la guerra in Persia.

In questo momento stanno raddoppiando la caserma Ederle di Vicenza, per accogliere gran parte dei militari che prima erano in Germania.

 

Se siamo passati dalla bombe stupide alle bombe guidate, non credo proprio che si tornerà indietro, l'opinione pubblica è troppo importante.

O forse le vecchie testate sono state modificate in bombe ai neutrini (si dice che l'abbiano usata per conquistare l'aeroporto nelle prime fasi della 2° guerra del Golfo)

L'America adesso ha altri avversari a cui mostrare i denti:Cina e India

Link al commento
Condividi su altri siti

Salve a tutti

sono nuovo del Forum mi è capitato ora di leggere alcuni dei vostri posti e volevo farvi i miei complimenti per questo spinoso argomento che sembra l'Italia intera ne sia all'oscuro, mah!

Comunque sapevo che sin dai anni 50 esistevano piani in merito, le bombe ci sono eccome ma sono sotto controllo Usa o Nato a seconda sembra degli obbiettivi Strategici o Tattici, forse sono tutti dislocati in aeree già conosciute, comunque mi associo al fatto che l'Italia non può far niente, non può decidere niente senza che sia stato dato un Ok dai titolari delle testate, una cosa curiosa che lessi tempo fà e che oltre a far posto per 4 missili sul caccia Caio Duilio della marina credo fosse lui, erano stati attrezzati dei mercantili (di grandi dimensioni) che giravano lungo e largo il mediterraneo con lo scopo di essere lì pronti a far partire i missili. Mah! Certo che le pensavano tutte.

 

Saluti

Modificato da Douglas Bader
Link al commento
Condividi su altri siti

I pozzi per i missili erano sull'incrociatore Garibaldi(quello veterano della 2a GM 5a serie Condottieri) che li ebbe quando fu trasformato in CG. Pozzi che avrebbero dovuto accogliere 4 polaris ma che per motivi politici rimase vuoti.

 

P.S.: L'unico Caio Duilio a potersi definire cacciatorpediniere è entrato da poco in servizio. Quelli di prima sono stati 2 corazzate ed 1 incrociatore lanciamissili.

Link al commento
Condividi su altri siti

I pozzi per i missili erano sull'incrociatore Garibaldi(quello veterano della 2a GM 5a serie Condottieri) che li ebbe quando fu trasformato in CG. Pozzi che avrebbero dovuto accogliere 4 polaris ma che per motivi politici rimase vuoti.

 

P.S.: L'unico Caio Duilio a potersi definire cacciatorpediniere è entrato da poco in servizio. Quelli di prima sono stati 2 corazzate ed 1 incrociatore lanciamissili.

giusto infatti non ricordavo bene quale fosse, incredibile invece il fatto dei mercantili....

 

P.S. su quale fonti hai trovato i dati?

Link al commento
Condividi su altri siti

O forse le vecchie testate sono state modificate in bombe ai neutrini (si dice che l'abbiano usata per conquistare l'aeroporto nelle prime fasi della 2° guerra del Golfo)

forse intendevi neutroni, ovvero la bomba N, i neutrini sono tutt'altra cosa

neutrini

Link al commento
Condividi su altri siti

Leggermente OT ma sempre inerente, è in corso di valutazione un accordo per tenere tenere l'Artico fuori dalla proliferazione nucleare.

Tra l'altro si evince dall'articolo, che ci sono gia diverse zone del pianeta dal quale le armi nucleari sono bandite.

 

There are five nuclear weapon-free zone treaties covering Latin America and the Caribbean, the South Pacific, Southeast Asia, Central Asia and Africa (see GSN, Aug. 17, 2009). The Antarctic is also considered a zone, as are the seabed, space and the moon, according to the James Martin Center for Nonproliferation Studies.

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...