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Talebani


GIO1989

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Scusatemi spero di non essere OT com questa discussione.

Oggli al Tg ho visto un servizio sui talebani in Afganistan e ci sono un pò di cose che non mi quadrano.

Mi è sembrato di vedere che questi talebani sono solo un esercito di disperati e straccioni vestiti con le tuniche e le ciabatte ai piedi con armi costituite da ferri vecchi di Rpg7 e Kalasnikov al massimo qualche mortaio cammellato a spalle.

Ma mi domando è possibile che gli eserciti NATO e Usa possano avere paura di questi quattro morti di fame?

Va be' che sono a casa loro sulle loro montagne ma con i mezzi a disposizione di tutti i tipi dei nostri eserciti è veramente una guerra tra un topo ed un elefante.

C'è qualcosa che mi sfugge, voi che siete esperti che idea vi siete fatta?

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E' una questione legata al terreno e anche una questione politica.

Prima di tutto quei quattro morti di fame armati così hanno tenuto in scacco l'armata rossa, che aveva certo più potenza di fuoco e meno paletti (non ci pensavano due volte a passare a rappresaglie molto cruente ed usare il solito repertorio di tattiche antipartigiane che se la nato provasse a fare un decimo di quello che fanno loro minimo scoppia una rivoluzione in europa) , poi bisogna calcolare il terreno afgano, ideale per gli insorgenti, specialmente nella zona tribale al confine con il pakistan.

In secondo ruolo bisogna calcolare il ruolo attivo dei servizi Pakistani, notoriamente fuori controllo da parte di Musharraf che comunque da anni non si sa da che parte stia, nell'armare ed addestrare i talebani in previsione dell'offensiva di primavera, per non parlare degli aiuti del movimento Jihadista internazionale che dispone di capitali non indifferenti e sarebbe contentissimo di restaurare il regime per avere un nuovo "santuario" in cui stanziarsi.

Dal punto di vista politico bisongna pensare al fatto che la NATO ha dimostrato una grave debolezza negli ultimi anni nel gestire la situazione, fatto di rilevanza capitale nel mondo tribale e arretrato dell'afghanistan, dove forse si otterrebbe più rispetto con una maggiore violenza (non che io approvi sia chiaro) che con la mollezza e la diplomazia occidentale, che ha spinto i capitribù, veri detentori del potere e ago della bilancia del paese, ad aprire trattative dirette con i Talebani nel quadro di un possibile cambio di regime.

E' chiaro che se la NATO non dimostrerà forza entro l'anno l'appoggio delle tribù potrebbe andare, infatti già sta andando massicciamente purtroppo, a favore dei Talebani, e non dimentichiamo che se sono riusciti a cacciare i russi con perdite rilevanti il popolo afghano unito contro la NATO, fin'ora è stato a gran parte a favore degli occidentali e di Karzai, potrebbe infliggere facilmente perdite pesanti che costringerebbero la ritiro la maggior parte dei paesi vista la debolezza di cui sopra.

Quindi in chiave futura l'Afghanistan è messo molto peggio dell'Iraq dove è pure presente un insorgenza diffusa ma che non mira al controllo del territorio, complice il gran numero di truppe stanziate e, soprattutto, la conformazione del territorio, ma alle violenze settarie e alla destabilizzazione.

Invece nello stato centroasiatico molte zone a sud-est sono escluse al controllo governativo e rappresentano praticamente uno stato a se, governato dai talebani, e questi hanno tutte le carte in regola per puntare a conquistare e controllare nuove fette di territorio mettendo a rischio l'esistenza stessa del governo Karzai e della presenza occidentale nel paese.

Quindi è necessario mostrare forza e spingere per eliminare definitivamente il problema talebano, o almeno ridurlo a un mero problema di insurgenza di carattere terroristico ma senza velleità di controllo territoriali.

Per fare questo ci vuole un impegno pesante e diversi anni, a mio parere da 3 a 5, e non so se la NATO possa reggerlo.

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Straquoto Dominus.

 

La NATO deve svegliarsi, con la diplomazia spesso non si risolve nulla, e questo NATO e ONU devono capirlo.

 

Con la diplomazia non si fa altro che far guadagnare tempo prezioso ai talebani in modo che loro possono organizzarsi e colpire la NATO.

 

Esco un attimo Off-topic:

Cosa sarebbe questa "offensiva di primavera" contro i talebani?

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.........Quindi è necessario mostrare forza e spingere per eliminare definitivamente il problema talebano, o almeno ridurlo a un mero problema di insurgenza di carattere terroristico ma senza velleità di controllo territoriali.

 

E perchè non si è ancora fatto visto che ormai sono 6 anni che gli eserciti occidentali stanno in Afganistan?

E se tutti sanno questo perchè non dico l'Italia che con questi politici di ........ non combatterà mai nessuna guerra, ma anche la Francia la Germania la Spagna non si impegnano militarmente?

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Semplicemente perchè non ci guadagnano nulla, anzi le classi politiche perderebbero consensi sfruttati dalle relative opposizioni.

Sono pessimista non credo che la NATO durera altri 50 anni.

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Apprezzo sempre molto Ezio Bonsignore (RID)

"Cuori e menti"

 

Allora, vediamo se ho capito bene...

 

16 morti e 24 feriti perchè dei soldati (tutti professionisti, e quindi secondo la "vulgata" tutti motivatissimi, preparatissimi e addestratissimi) perdono il controllo dei nervi e le mutande per un attentato, che peraltro non ha causato loro nessuna perdita, e cominciano a sparare all'impazzata sulla folla... e non si trova uno straccio di ufficiale o di sergente che sia capace di farli smettere... peró si provvede subito a sottrarre ai giornalisti presenti, sotto la minaccia delle armi, le pellicole e i video della scena, così l'importante è salvo...

 

Altri dieci morti da aggiungere alla già troppo lunga lista dei civili uccisi in attacchi aerei (naturalmente "di precisione", e condotti con armi "intelligenti")...

 

Questa sarebbe dunque la "nuova strategia" americana per l' Afghanistan, condotta allo scopo principale di assicurarsi "cuori e menti" della popolazione,quale fattore essenziale per vinvere una campagna di contro-guerriglia... Ah, andiamo proprio bene...

 

Al di là delle perdite, e del loro prevedibilissimo impatto negativo sull'atteggiamento di TUTTI gli Afghani nei confronti delle forze occidentali, questi eventi sono estremamente gravi perchè denunciano un pressochè totale collasso della disciplina, simile a quello avvenuto in Vietnam ma ancora più allarmante perchè stavolta riguarda un esercito di (presunti) "profesionisti".

 

Ma c'è di più. Quello che sta succedendo in Afghanistan è una conseguenza diretta della politica di base, su cui Bush e Rumsfeld hanno impostato la loro "guerra globale al terrorismo": una politica secondo chiunque prenda le armi contro gli Stati Uniti e i loro interessi è per ciò stesso un fuorilegge e un criminale, anzi non è neppure un uomo - è una "cosa", come una volta gli schiavi, cui si possono negare non solo i diritti riconosciuti ai soldati nemici, ma anche quelli garantiti dalle leggi dei paesi civili (tra cui in primis gli Stati Uniti) ai peggiori delinquenti comuni. E poi, per un processo anche troppo comprensibile, lo stesso atteggiamento viene esteso a chi appoggia i "terroristi", poi a chi "potrebbe" appoggiarli, poi a chi ha la stessa faccia. Iracheni, Afghani, uomini, vecchi, donne, bambini... tutti la stessa robaccia. Prima sparare, poi magari chiedere.

 

Guantanamo, Abu Graib, queste morti inutili... viene tutto da lì. Il pesce puzza dalla testa.

 

Temo fortemente che con un "Comandante in Capo" del genere, non ci sia`più nessuna speranza di salvare qualcosa in Afghanistan.

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Apprezzo sempre molto Ezio Bonsignore (RID)
"Cuori e menti"

 

Allora, vediamo se ho capito bene...

 

16 morti e 24 feriti perchè dei soldati (tutti professionisti, e quindi secondo la "vulgata" tutti motivatissimi, preparatissimi e addestratissimi) perdono il controllo dei nervi e le mutande per un attentato, che peraltro non ha causato loro nessuna perdita, e cominciano a sparare all'impazzata sulla folla... e non si trova uno straccio di ufficiale o di sergente che sia capace di farli smettere... peró si provvede subito a sottrarre ai giornalisti presenti, sotto la minaccia delle armi, le pellicole e i video della scena, così l'importante è salvo...

 

Altri dieci morti da aggiungere alla già troppo lunga lista dei civili uccisi in attacchi aerei (naturalmente "di precisione", e condotti con armi "intelligenti")...

 

Questa sarebbe dunque la "nuova strategia" americana per l' Afghanistan, condotta allo scopo principale di assicurarsi "cuori e menti" della popolazione,quale fattore essenziale per vinvere una campagna di contro-guerriglia... Ah, andiamo proprio bene...

 

Al di là delle perdite, e del loro prevedibilissimo impatto negativo sull'atteggiamento di TUTTI gli Afghani nei confronti delle forze occidentali, questi eventi sono estremamente gravi perchè denunciano un pressochè totale collasso della disciplina, simile a quello avvenuto in Vietnam ma ancora più allarmante perchè stavolta riguarda un esercito di (presunti) "profesionisti".

 

Ma c'è di più. Quello che sta succedendo in Afghanistan è una conseguenza diretta della politica di base, su cui Bush e Rumsfeld hanno impostato la loro "guerra globale al terrorismo": una politica secondo chiunque prenda le armi contro gli Stati Uniti e i loro interessi è per ciò stesso un fuorilegge e un criminale, anzi non è neppure un uomo - è una "cosa", come una volta gli schiavi, cui si possono negare non solo i diritti riconosciuti ai soldati nemici, ma anche quelli garantiti dalle leggi dei paesi civili (tra cui in primis gli Stati Uniti) ai peggiori delinquenti comuni. E poi, per un processo anche troppo comprensibile, lo stesso atteggiamento viene esteso a chi appoggia i "terroristi", poi a chi "potrebbe" appoggiarli, poi a chi ha la stessa faccia. Iracheni, Afghani, uomini, vecchi, donne, bambini... tutti la stessa robaccia. Prima sparare, poi magari chiedere.

 

Guantanamo, Abu Graib, queste morti inutili... viene tutto da lì. Il pesce puzza dalla testa.

 

Temo fortemente che con un "Comandante in Capo" del genere, non ci sia`più nessuna speranza di salvare qualcosa in Afghanistan.

Tra la lista dei paesi civili gli USA dovrebbero stare all'ultimo posto... solo questo per commentare il tuo post...

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Riguardo alla domanda iniziale:

 

Anche i Vietcong erano straccioni armati di Kalashnikov che facevano trappole con canne di bambù.

 

Per il resto abbastanza daccordo, vorrei solo aggiungere che contro l'Armata Rossa i Talebani non erano proprio alla canna del gas in fatto di armi, visto che tiravano giù gli Hind come mosche con gli Stinger...

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Typhoon: mi fa molto piacere che tu apprezzi il Bonsignore. E', a mio parere, il partecipante più autorevole di "pagine di difesa", sempre preciso ed informato, e molto intelligente.

 

Trovo interessantissimi anche altri due suoi post sull'argomento:

 

No, attenzione. Questo non è né un qualcosa dovuto allo scarso livello morale/addestrativo delle truppe (Sig. Ares) e né ad un certo modo di fare la guerra (Sig. DG). E' molto peggio.

 

E' infatti chiaro che qualsiasi esercito deve fare ben i conti con il materiale umano di cui dispone. Sarebbe del tutto assurdo pretendere che dei soldati, o anche dei graduati, siano in grado di prendere sempre i comunque la decisione giusta, grazie alle loro doti di carattere e alla loro preparazione. Ma è proprio perchè non si può pretendere una cosa del genere, che esiste la disciplina militare. I soldati devono sapere che non possono assolutamente mettersi a sparare senza ordini, non perchè il loro "imperativo morale" non glielo consente, ma perchè esistono ordini severissmi in proposito. E' la mancanza di questi ordini, e/o il fatto che essi vengano ignorati, che costituisce la gravità della situazione attuale.

 

Allo stesso modo, pure se le mattanze irachene e afghane discendono in linea diretta dale politiche di Bush, non possono in alcun modo essere paragonate con le decsioni di un Roosevelt o un Truman, perchè sono del tutto controproducenti e riflettono non già una situazione di ordini spietati emessi da gente con tre dita di pelo sullo stomaco, bensì un caos totale dovuto alla presenza di una Capo chiaramente squilibrato.

 

Insomma: quello che è successo è come se i Tedeschi, dopo l'attentato di via Rasella, si fossero messi a sparare indiscriminatamente sui passanti. Però loro non lo hanno fatto, perchè i soldati della Wehrmacht erano persone civili e disciplinate.

 

Cuori e menti

 

Sig. Agente M: è un po' più complicato di come la vede Lei.

 

Subito dopo 9/11, la NATO offrì agli USA l'attivazione del famoso Articolo 5. Se le cose fossero andate in quel modo, in effetti adesso ci sarebbe poco da discutere. Ma Washington decise di declinare l'offerta, per l'eccellente ragione che se l'avesse accettata, tutta l' Operazione "Enduring Freedom" e quello che ne é seguito avrebbe dovuto svolgersi sotto il controllo non solo militare, ma anche politico della NATO.

 

L'ISAF venne originariamente avviata in base alla Risoluzione N.o 1386 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU (20 dicembre 2001) con un mandato limitato alla zone di Kabul, e la sua area di responsabilità è stata via via estesa a tutto il paese dalle successive Risoluzioni 1413, 1444, 1510, 1563, 1659 e 1707. Il fatto che sul piano pratico la missione ISAF sia stata affidata alla NATO è assolutamente indifferente dal punto di vista legale. Quelle che contano sono le Risoluzioni ONU. Per questo, i vari paesi membri dell' ONU (e non solo della NATO!) hanno il diritto indiscutibile di decidere se partecipare o meno, e con che forze, e di specificare le condizioni d'impiego di queste forze.

 

Però gli Americani vogliono avere la botte piena e la moglie ubriaca: mantenere il controllo esclusivo della situazione politica e strategica nella regione, ma allo stesso tempo far passare la (falsa) percezione secondo cui ISAF é una missione NATO in quanto tale e quindi non solo tutti i membri della NATO sono tenuti a partecipare, ma la decisione circa quali forze spiegare, come e dove spetta solo ai comandi militari della NATO.

 

E' insomma un'altro passo nella manovra a lungo raggio, che gli Stati Uniti stanno conducendo dalla fine della Guerra Fredda, da un'alleanza difensiva tra paesi (quasi) uguali in una specie di serbatoio di forze ausiliarie, da cui gli Stati Uniti possono di volta in volta "pescare" ciò di cui hanno bisogno.

 

E' un po' la stessa cosa dei frombolieri delle Baleari e della cavalleria numidica all'epoca di Roma.

 

Afghanistan: problemi in arrivo per gli Italiani?

 

Devo ammettere che mi trovo su quasi tutti i punti d'accordo col caro Ebonsi.

 

Vorrei subito chiarire che la mia idea di politica estera e di tattica di guerra è profondamente diversa da quella dell'amministrazione Bush.

 

Daltronde so benissimo che partecipano a questo forum persone convinte che Bush stia facendo bene. Pur dissentendo, rispetto tutte le opinioni.

 

Come spero sia noto, non sono nè anti-americano a priori, nè pacifista utopistico. La mia posizione sulla questione afghana è articolata e poco interessante.

 

La questione che vorrei rinnovare è questa: noi Italiani, che giustamente siamo lì per il mandato dell'ONU e del parlamento italiano, cosa dobbiamo fare?

 

starcene buoni ed aiutare la popolazione come nostro uso (non è una critica; non è un difetto ripudiare la guerra) oppure fare i Rambo ed andare in giro per l'Afghanistan in cerca di talebani?

 

Secondo me la soluzione più intelligente sarebbe starcene in generale sulla difensiva, e lasciare fare i Rambo a chi ne è in grado (alleati e Col Moschin).

In pratica ciò che facciamo ora, cioè la soluzione più bilanciata ed adatta alla situazione italiana.

 

Esprimo però rammarico per il mancato invio degli AMX, che potevano dare un contributo positivo alla campagna, senza presentare i rischi molto maggiori che nascono invece dall'uso delle truppe o degli elicotteri.

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.............Anche i Vietcong erano straccioni armati di Kalashnikov che facevano trappole con canne di bambù...........

 

Si ma non ti dimenticare che i Vietcong combattevano una guerra parallela all'esercito Nord Vietnamita che era armato di tutto punto dall'Unione Sovietica e dalla Cina.Senza i Nord Vietnamiti i VIetcong sarebbero stati spazzati via in pochi mesi.

 

L'Unione Sovietica perse la guerra in Afganistan anche perchè era giunta al suo collasso interno, infatti pochi mesi dopo la ritirata dall'Afganistan crollò il muro di Berlino.

 

Oggi mi sembra invece che la situazione in Afganistan sia in mezzo ad una palude in cui l'Italia non sapendo ciò che vuole sprofonda più di tutti gli altri (vedi l'attacco di ieri,il giornalista sequestrato, ormai siamo il ventre molle dell'alleanza ed i talebani e chi li dirige non sono scemi!)

Comunque resto della mia idea che non sarebbe difficile spazzare via i talebani, basterebbe volerlo!

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Insomma: quello che è successo è come se i Tedeschi, dopo l'attentato di via Rasella, si fossero messi a sparare indiscriminatamente sui passanti. Però loro non lo hanno fatto, perchè i soldati della Wehrmacht erano persone civili e disciplinate.

Straquoto alla grande. Almeno la Wehrmacht agiva SEMPRE sotto ordine dei comandanti, non indiscriminatamente.

 

Legolas, guarda che io riporto i fatti come sono veramente andati, non perchè sono influenzato da una qualche idea. Poi, posso sbagliarmi, per carità sono solo un essere umano. E questo è un altro paio di maniche.

 

Comunque, Legolas, non credere che i talebani siano migliori degli americani, sono sullo stesso piano, anche se agiscono in modo diverso.

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Comunque, Legolas, non credere che i talebani siano migliori degli americani, sono sullo stesso piano, anche se agiscono in modo diverso.

Si va be Berkut, infatti il regime talebano era uguale al "regime" americano.

Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo?

 

Io non ho parole per te certe volte.

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Insomma: quello che è successo è come se i Tedeschi, dopo l'attentato di via Rasella, si fossero messi a sparare indiscriminatamente sui passanti. Però loro non lo hanno fatto, perchè i soldati della Wehrmacht erano persone civili e disciplinate.

Straquoto alla grande. Almeno la Wehrmacht agiva SEMPRE sotto ordine dei comandanti, non indiscriminatamente.

 

Legolas, guarda che io riporto i fatti come sono veramente andati, non perchè sono influenzato da una qualche idea. Poi, posso sbagliarmi, per carità sono solo un essere umano. E questo è un altro paio di maniche.

 

Comunque, Legolas, non credere che i talebani siano migliori degli americani, sono sullo stesso piano, anche se agiscono in modo diverso.

Lo aggiungo alla lista...

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@Captor: allora scusa ma io non sono d'accordo con Bonsignore.

 

Non in questo caso, poi in generale però sarà anche un bravissimo analista, per carità, non lo conosco.

 

Dove sta scritto che i soldati si mettono a sparare a caso, la disciplina ecc...

 

Forse Bonsignore non ha colto che in Afghanistan, come in Iraq, la guerriglia ha imparato a punzecchiare i soldati, per poi andarsi a nascondere fra i civili, in modo da farsi ammazzare insieme a loro?

 

Ecchè razza di uomo sei che vai a ficcarti in una casa piena di civili?

 

In questo caso le cose sono andate diversamente, io non mi sento di difendere il comportamento dei soldati americani in quest'occasione, ma Bonsignore generalizza troppo, usando questo caso particolare.

 

Se leggesse Globalsecurity, vedrebbe che ogni giorno vengono sganciate bombe ed eseguite azioni militari senza "danni collaterali". E questo è proffessionismo. Ma ne tiene conto?

 

---------

 

La NATO è debole in Afghanistan, non ha senso lasciare passare 6 anni a fare poco o niente, per poi doversi ancora andare a riprendere una centrale elettrica, ("dopo 6 anni!!!"), controllata dai Talebani.

 

Laggiù o tutti fanno la loro parte fino in fondo, o come dico io : "A casa"

 

Preferrei 6 mesi di conflitto duro sul muso dei Talebani, portato da 10.000 americani, che 6 anni di attesa ad aspettare che si organizzino, come in effetti ormai è, ci sono le tattiche della guerriglia irachena a Khabul, sicuramente si sono fatti addestrare dai cugini provenienti dall'Iraq.

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(EDIT: non ti avevo ancora letto Legolas quando ho scritto questo post. Non mi apetto certo che tu concordi con quello che ho scritto, però che emerga il motivo della mia critica a questa amministrazione americana, che ormai non ha più consensi neppure in patria.)

 

Berkut lasciamo perdere i discorsi sulla seconda guerra mondiale, che non sono attinenti e rischiano di far scivolare la discussione..

 

Ezio Bonsignore lancia delle critiche, che secondo me sono più che sensate. E' su queste che dobbiamo concentrarci.

 

Il riferimento a Via Rasella non significa che sia un filonazista, ovviamente.

 

Significa che in ambiente militare esistono degli ordini ed una disciplina. Quando gli ordini o la disciplina falliscono, la situazione è grave.

 

Le accuse del Bonsignore, su cui secondo me è importante riflettere, sono queste:

 

Ma c'è di più. Quello che sta succedendo in Afghanistan è una conseguenza diretta della politica di base, su cui Bush e Rumsfeld hanno impostato la loro "guerra globale al terrorismo": una politica secondo chiunque prenda le armi contro gli Stati Uniti e i loro interessi è per ciò stesso un fuorilegge e un criminale, anzi non è neppure un uomo - è una "cosa", come una volta gli schiavi, cui si possono negare non solo i diritti riconosciuti ai soldati nemici, ma anche quelli garantiti dalle leggi dei paesi civili (tra cui in primis gli Stati Uniti) ai peggiori delinquenti comuni. E poi, per un processo anche troppo comprensibile, lo stesso atteggiamento viene esteso a chi appoggia i "terroristi", poi a chi "potrebbe" appoggiarli, poi a chi ha la stessa faccia. Iracheni, Afghani, uomini, vecchi, donne, bambini... tutti la stessa robaccia. Prima sparare, poi magari chiedere.

 

Guantanamo, Abu Graib, queste morti inutili... viene tutto da lì. Il pesce puzza dalla testa.

 

Temo fortemente che con un "Comandante in Capo" del genere, non ci sia`più nessuna speranza di salvare qualcosa in Afghanistan.

 

E anche:

 

Allo stesso modo, pure se le mattanze irachene e afghane discendono in linea diretta dale politiche di Bush, non possono in alcun modo essere paragonate con le decsioni di un Roosevelt o un Truman, perchè sono del tutto controproducenti e riflettono non già una situazione di ordini spietati emessi da gente con tre dita di pelo sullo stomaco, bensì un caos totale dovuto alla presenza di una Capo chiaramente squilibrato.

 

Quello che vorrei aggiungere è se riconosciamo come propri dei popoli "occidentali" valori quali la democrazia, la libertà, il rispetto dei diritti umani, non possiamo dimenticarli mentre li cerchiamo di difendere.

 

Rinnegandoli, rinneghiamo la nostra storia e la nostra superiorità morale nei confronti dei terroristi.

Se noi siamo civili, ed i terroristi no, dobbiamo comportarci in modo civile fino in fondo.

 

Guantanamo, Abu Graib e compagnia bella fanno più danni a noi che a loro. Per questo non possono e non devono esistere.

Se ci consideriamo superiori, dobbiamo rimanere saldi ai nostri valori. Altrimenti potremmo anche vincere la guerra, ma perderebbe il significato per cui è stata fatta.

 

Stragi come quella successa in Afghanistan non fanno altro che avvicinarci ai terrosisti che stiamo combattendo.

 

Per questo penso sia importante rilanciare l'azione mediatrice dell'ONU e della Vecchia Europa. E per questo prendo le distanze dalle scelte scellerate fatte da uno dei più incompetenti presidenti degli Stati Uniti d'America, che hanno ridicolizzato l'ONU in occasione della questione Irachena e i cui risultati sul campo sono francamente indifendibili.

 

Difficile sintetizzare in poche parole questioni complicate e sfaccettate. Quello che penso è che la molti problemi dell'Occidente nascano dalla questione Irachena, cioè da una guerra che non era giusto fare. Vorrei fare solo una piccola parentesi, per capire dove nascono alcuni dei problemi.

 

Perchè, per chi non se lo ricordasse, venne fatta per 3 scopi principali:

 

1) esportare la democrazia: questo punto (se potessi) non commenterei neanche, visto che ormai è inflazionato già dai comici stile Zelig. E' evidente che nel teatro mediorientale è tanto difficile trovare una democrazia, almeno quanto un ago in un pagliaio. Ovvio quindi che la democrazia non si esporta come una Fiat Grande Punto, e che inoltre non la si può esportare in tutto il mondo, paese dopo paese. Purtoppo qualche paese non si fonda sulla democrazia e magari gli va pure bene così: chiedete pure ad un Iracheno se stava meglio prima o ora.

 

2) distruggere le armi chimiche di Saddam: qualcuno le ha viste?

 

3) eliminare le collusioni tra il regime del dittatore iracheno ed Al qaeda: col risultato che se prima vi era FORSE in Iraq 1 terrorista, ora ce ne sono 100.

 

Ma i veri motivi per cui è stata fatta la guerra nessuno li ha detti, anche se sono piuttosto evidenti, e non è questione di complotismo o di negare l'attentato dell'11 settembre, bensì semplici questioni economiche.

 

Per questo secondo me noi (Italia) in Afghanistan, non possiamo che sottolineare la differenza della situazione, cercando anche di mantenerle queste differenze rispetto all'Iraq.

 

Quello che è importante fare è ridare centralità al ruolo dell'ONU e al rispetto della vita umana. Ed il rispetto della vita è tra i valori più saldi del popolo italiano.

 

E' proprio questo rispetto che ci separa dal terrorismo, ed è proprio questo rispetto che dobbiamo difendere per salvare il salvabile.

 

Non vi è altra soluzione. Non si vince una guerra calpestando i valori per i quali è stata combattuta.

Modificato da Captor
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per me i talebani inizalmente ci fanno il seder...accidenti prima che l'italia(parlo sl del bel paese) si decida a mandare le giuste truppe c'è rischio che muoiano altri ragazzi...Abbiamo detto che restiamo!!!allora restiamoci con l'alloro nel capo.O sennò è meglio andare via...:(

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Non sono questioni economiche, Captor.

 

Sono questioni di geostrategia, che è una cosa un po' diversa.

 

Economicamente parlando, una guerra come quella in Iraq è un controsenso.

Si spendono più soldi di quanto sarà mai possibile ricavarci (e questo, anche nel caso in cui gli americani non avessero incontrato i problemi che hanno avuto su quel terreno).

 

Su questi punti, in passato, proprio su questo forum, ho già spiegato bene come la penso.

 

:)

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