Vai al contenuto

Nico Sgarlato


Messaggi raccomandati

...beh più che "vecchie" direi di altri............la nota casa editrice è "nota" appunto per i suoi tanti grandi e piccoli "plagi".....dalle foto riportate senza citare la fonte alla proprietà dei disegni agli articoli "copia e incolla"..............ma vabbè bisogna pur campare.....

Più esplicito di così ....

 

;)

Link al commento
Condividi su altri siti

  • Risposte 55
  • Creata
  • Ultima Risposta

Partecipanti più attivi

Forse non vi accorgete che bene o male tutte le riviste senza far nomi infrangono il copyright di foto articoli e notizie...e scrivono all'inizio di non copiare ecc...,ma loro stessi già lo fanno!Lette notizie su internet e l'articolo era quasi uguale...ma dai su...

La Delta Editrice è la migliore, visto tutte le riviste e libri a buon prezzo che escono da loro...

E poi sbagliano tutti...

E comunque il post parla di Nico Sgarlato tra i migliori scrittori italiani!!

Link al commento
Condividi su altri siti

Mi riferivo in particolare ai "cutaways" copiati di sana pianta.

Mettiamola così: supponiamo tu sia un abile disegnatore che lavora per una qualche importante pubblicazione aeronautica.

Lavori per giorni e giorni, se non per settimane, anche con la collaborazione dell'industria interessata, per realizzare uno "spaccato" che sia il più rispondente possibile alla realtà.

Lo finisci, lo firmi e questo poi appare, sotto copyright, sulle pagine della rivista cui collabori, che, fra l'altro, ha una diffusione mondiale.

Qualche tempo dopo vieni a sapere che il frutto del tuo lavoro è stato pubblicato, con qualche modifica di lieve entità e magari senza firma, o peggio, con una firma che non è la tua, dalla rivista di un altro paese.

Come la prenderesti?

Link al commento
Condividi su altri siti

Mi riferivo in particolare ai "cutaways" copiati di sana pianta.

Mettiamola così: supponiamo tu sia un abile disegnatore che lavora per una qualche importante pubblicazione aeronautica.

Lavori per giorni e giorni, se non per settimane, anche con la collaborazione dell'industria interessata, per realizzare uno "spaccato" che sia il più rispondente possibile alla realtà.

Lo finisci, lo firmi e questo poi appare, sotto copyright, sulle pagine della rivista cui collabori, che, fra l'altro, ha una diffusione mondiale.

Qualche tempo dopo vieni a sapere che il frutto del tuo lavoro è stato pubblicato, con qualche modifica di lieve entità e magari senza firma, o peggio, con una firma che non è la tua, dalla rivista di un altro paese.

Come la prenderesti?

Sicuramente male ....se non mi sbaglio la Delta Editrice la maggior parte dei disegni e spaccati li ho sempre visti sotto la firma di Michele Marsan,vuoi dirmi che li ha copiati tutti?? ...a me sembra un ottimo disegnatore che le altre riviste italiane di aeronautica se li scordano spaccati o disegni così !

Link al commento
Condividi su altri siti

.... le altre riviste italiane di aeronautica se li scordano spaccati o disegni così !

Anche perchè, di solito, non ne pubblicano.

Hai mai visto però quelli di "Flight International" (rivista che seguo dal 1962) o di "AIR International"?

Eccoti il link al sito di F.I. e, bada, la lista non è completa.

 

http://www.flightglobal.com/staticpages/cutaways.html

 

Devi considerare che molti di essi sono stati realizzati da artisti che, in parecchi casi, si sono dovuti recare presso le ditte costruttrici (che fornivano il loro pieno appoggio) per osservare de visu i particolari che poi dovevano illustrare.

Per quanto concerneva il settore militare, in special modo durante la "Guerra Fredda", le cose andavano in modo diverso ed i disegni venivano ovviamente realizzati senza particolari appoggi, ma con il massimo scrupolo possibile.

Tant'è vero che, in più di un'occasione, le autorità militari sia americane che britanniche ebbero motivo di storcere il naso di fronte alla fedeltà delle opere sospettando chissà quali "leaks" (in special modo riguardo a Stratofortress e Starfighter).

 

The only real departure from the fully "endorsed" Flight cutaways appeared in the form of handful of "probes" produced during the 1950 and 1960s. With the Cold War in full swing, many of the "black" projects were strictly out of bounds, especially in the USA. The artists began collecting any and all information on specific projects, such as the Boeing B-52 and Lockheed F-104. Every photograph, press release and advertisement found in the world's aviation press was studied and filed away until it was deemed that enough information was available for a probe to be completed. Some unfriendly noises were heard from the US Air Force and Royal Air Force of the day and Flight's cutaways were even mentioned in the House of Commons and, it is said, the US Senate.

http://www.flightglobal.com/articles/2009/01/05/320622/flight-100-the-art-of-flight.html

 

Sei convinto che una tale cura venga usata dalle riviste italiane o che ne abbiano addirittura la possibilità?

O forse è più "pratico" seguire altre strade?

Link al commento
Condividi su altri siti

 

 

Sei convinto che una tale cura venga usata dalle riviste italiane o che ne abbiano addirittura la possibilità?

O forse è più "pratico" seguire altre strade?

 

Intanto ti ringrazio per il link dei spaccati stupendi!

Be le riviste italiane confrontate a quelle estere sono inferiori ma ci dobbiamo accontentare di quello che c'è...

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora

×
×
  • Crea Nuovo...