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Si, fanatici nazisti fino all'osso. Mi pare che Galland fosse uno di quelli. Ma mi posso sbagliare. Bhò... letture che vengono a galla, non saprei dirti nomi e cognomi, mi ricordo solo che non tutti erano marci dentro. Orgogliosi, spocchiosi, nazionalisti e patriottici si, ma nazisti di quelli che credevano nella purezza della razza, non lo erano tutti.

si si si..no volevo saper se intendevi i piloti o i civili..ho capito...certo la bravura ai comandi di un aereo non può bastare a giudicare una semplice persona...e non significa che un bravo pilota sia una brava persona...sono d'accordo con te...però se guardiamo soltanto ai numeri sia giapponesi che tedeschi avevano piloti e mezzi capacissimi...lo stesso Rommel, seppur tedesco non possiamo nascondere di essere stato un grande stratega

Modificato da edo
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Sei sicuro edo che il Macchi c.202 abbia 2 cannoncini da 20mm?

 

Su wiki si legge che ha solo 2 Breda-SAFAT da 12,7 mm (ultime serie altre due da 7,7 alari)! :blink::blink:

 

Anche se spero che abbia sbagliato wiki :P

no no starfighter mi sono sbagliato io con il macchi 205...il macchi 202 "ha solo 2 Breda-SAFAT da 12,7 mm "...scusami e grazie per la puntualizzazione..ciò rende ancora più bravo il nostro Lucchini... :okok:

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Stavo cominciando a sperare concretamente che il macchi C202 avesse 2 cannoncini da 20mm!

invece era solo un'illusione!

 

NOOOOOOOO :pianto::pianto::pianto:

 

Scherzo ovviamente :rotfl::rotfl:

 

(Peccato che il macchi C205 sia entrato così tardi in linea e con così pochi esemplari altrimenti i nostri piloti avrebbero potuto fare molto di più)

Modificato da Starfighter
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Si, fanatici nazisti fino all'osso. Mi pare che Galland fosse uno di quelli. Ma mi posso sbagliare. Bhò... letture che vengono a galla, non saprei dirti nomi e cognomi, mi ricordo solo che non tutti erano marci dentro. Orgogliosi, spocchiosi, nazionalisti e patriottici si, ma nazisti di quelli che credevano nella purezza della razza, non lo erano tutti.

Galland (come Rommel, del resto) subì molto la personalità schiacciante di Hitler, ma non per questo può essere definito come fervente nazista. Di sicuro era un nazionalista e un anti-socialdemocratico (come Rommel, del resto), che inizialmente vide nel leader nazista l'icona del riscatto tedesco dalle umiliazioni del dopo WWI. Come stavano le cose se ne accorse un po' troppo tardi (come Rommel, del resto).

Va detto che non ebbe lo stesso coraggio di Rommel, che tramò contro il regime e ci lasciò la buccia...

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Ragazzi, ricordiamoci anche degli Italiani, da MARIO VISENTINI, che ai comandi di un decrepito CR. 42 si batté al meglio nel cielo dell' Africa orientale, tirando giù 16 aerei nemici (Gladiators e Blenheim) e spezzonandone altri 11 nell'aeroporto di Ghedaref il 18 ottobre 1940, o ADRIANO VISCONTI (19 vittorie come Regia Aeronautica e 7 come RSI) che con i suoi Macchi 205 abbatté un Lightning, 9 spitfire, 3 Curtiss p. 40, 3 Boston, 3 p.47, due Hurricane, 2 Blenheim,, un p.38, un B24 e un B 17. E fu alla fine fucilato dai partigiani italiani.

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Visconti è stato veramente un grande...

..tra l'altro ucciso in circostanze misteriose... :hmm:

No, non sono misteriose, si sa tutto..., il 28 aprile del 1945 nel campo di Gallarate raggiunse un accordo di resa con i rappresentanti del CLN, tra cui uno che sarebbe diventato deputato e sindaco di Milano...fu poi trasferito a Milano nella caserma del Savoia Cavalleria, dove, il 29 aprile senza alcun processo fu falciato da una raffica di mitra alla schiena assieme al commilitone S.ten. Valerio Stefanini

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No, non sono misteriose, si sa tutto..., il 28 aprile del 1945 nel campo di Gallarate raggiunse un accordo di resa con i rappresentanti del CLN, tra cui uno che sarebbe diventato deputato e sindaco di Milano...fu poi trasferito a Milano nella caserma del Savoia Cavalleria, dove, il 29 aprile senza alcun processo fu falciato da una raffica di mitra alla schiena assieme al commilitone S.ten. Valerio Stefanini

Fammi capire...

Fu ucciso da quelli del CLN...

...non mi sembra che se lo meritasse...(ammesso che mai qualcuno se lo sia meritato veramente).

Che fine ingiusta!!!

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per quanto riguarda le biografie di assi consiglio quella dell'asso della francia libera clostermann......davvero molto bella ;);)

 

p.s. dovrebbero esistere 2 libri...uno sulle sue azioni durante la seconda guerra mondiale ed un delle sue imprese durante la guerra in algeria

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Per quanto riguarda gli assi Italiani bisogna ricordare Franco Bordoni!

Riporto qui in seguito la sua straordinaria vita!

A Franco Bordoni Bisleri, asso dell'aviazione da caccia italiana, la 23^ vittoria venne aggiudicata soltanto qualche anno dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale. L'ambito riconoscimento giunse infatti al pilota proprio da coloro che nei cieli d'Europa e d'Africa gli erano stati avversari diretti per oltre tre anni: era lo stato maggiore della Royal Air Force che gli riconosceva ufficialmente l'abbattimento del 23° aereo. Bordoni, milanese purosangue, che era stato riformato alla visita di leva, aveva conseguito privatamente e a proprie spese, il brevetto di pilota nel 1936 e aveva successivamente fatto domanda per entrare in aeronautica. Nel 1937 aveva ottenuto il brevetto militare e nel 1938 era entrato a far parte del 3° stormo come sottotenente pilota di complemento. Poi era tornato alla vita civile: era un giovane dinamico e sportivo, anche se l'aspetto fisico poteva indurre a pensare diversamente, e un provetto automobilista che aveva già al suo attivo la vittoria di numerose competizioni sportive. Bordoni collaborava anche attivamente alla conduzione della azienda familiare che sin da allora produceva un celebre tonico e proprio da questo avrebbe derivato il soprannome di Robur. Nella primavera del 1940 Bordoni chiese di essere richiamato, effettuò il passaggio sul CR 42 e raggiunse il 3° Stormo Caccia ad Albenga, in attesa di passare al 18° gruppo del 56° Stormo destinato al fronte della Manica con il Corpo Aereo Italiano. No si trattò, come è noto, di un episodio particolarmente brillante per La regia Aeronautica, i cui reparti furono costretti ad operare con mezzi scarsi ed inadeguati nelle difficili condizioni autunnali di quella zona. Bordoni partecipò comunque a diverse azioni di scorta ai bombardieri BR 20, sostenendo frequentemente impari duelli con i più veloci e ben armarti caccia inglesi. Alla conclusione delle operazioni del CAI Bordoni venne trasferito, sempre con il 18° Gruppo, a Tripoli; in Africa settentrionale il 10 marzo 1941 ottenne la sua prima vittoria contro un bimotore Blenheim che si stava dirigendo verso il campo di Tamet. Seguirono altri due abbattimenti, uno il 10 aprile e l'altro il 17. Nella prima quindicina di maggio, a Bendasi, Bordoni ricevette la comunicazione della sua promozione a tenente, la prima medaglia d'argento e la croce di guerra tedesca, e fu ancora a Bendasi che il giovane ufficiale ottenne la sua quarta e quinta vittoria con una magistrale doppietta contro due Blenheim, che si difesero bene ma finirono per soccombere entrambi, uno davanti al porto e l'altro qualche chilometro più al largo. Nell'agosto 1941 venne l'ordine di rimpatrio e solo un anno più tardi il tenente Bordoni tornò in Africa dopo avere imparato a pilotare il FIAT G 50 ed i Macchi 200 e 202. Con quest'ultimo velivolo il reparto di Bordoni ottenne buoni successi nei cieli del deserto africano, ma gli avversari erano ormai così forti, numerosi ed agguerriti da soverchiare senza eccessive difficoltà i pochi reparti dell'Asse prima dell'offensiva dell'8^ armata e da non concedere loro il minimo respiro. Malgrado la critica situazione delle forze aeree italiane, il 1° novembre Bordoni (in volo col collega Castani) riuscì a fare la seconda doppietta, due Curtiss P 40 tra Sidi Barrani e Marsa Matruh e si meritò così un'altra medaglia d'argento. Chiuse la campagna africana con ben 12 vittorie. Un banale incidente d'auto lo mise "fuori uso" il 19 novembre e riuscì a riprendere i voli solo l'11 giugno 1943. Nel frattempo lo Stormo si trasferì a Cerveteri, dove Bordoni il 18 luglio decollò, con grande soddisfazione, su un Messerschmitt Bf 109. Due settimane dopo il suo reparto riceveva i primi Macchi MC 205 V e quantunque fossero della prima serie, cioè senza cannoncini, il reparto riuscì il 30 luglio ad intercettare una formazione di fortezze volanti scortati da P - 38 e colse una clamorosa vittoria abbattendo quattro quadrimotori e due caccia; Bordoni sparò 88 colpi e gli fu attribuito l'abbattimento di un quadrimotore. Per la straordinaria attività svolta e per i risultati conseguiti, oltre a una terza medaglia d'argento Bordoni ottenne ufficialmente, il 20 agosto 1943, il comando dell'83^ Squadriglia; che, per un giovane tenente di complemento, poteva considerarsi un riconoscimento eccezionale. Nella zona di Napoli, dalla sua relazione compilata dopo il combattimento stralciamo "è con la mia formazione composta da 4 MC 202 raggiunsi la quota di 6500 metri ed avvistai una grossa formazione di un centinaio di bombardieri nemici scortati da caccia sulla verticale della foce del Volturno. Portandomi in posizione favorevole di quota e di sole, iniziai l'attacco al fianco destro della formazione. Dopo la seconda affondata il quadrimotore da me collimato si staccava dalla formazione; in quell'istante subii l'attacco di due Spitfire. Ripresa quota vidi il bombardiere ormai isolato tentare di dirigersi verso il mare; lo attaccai allora decisamente ed al mio secondo passaggio il quadrimotore si piegò improvvisamente sul lato sinistro avvitandosi.Poco dopo una violenta esplosione spaccò l'aereo in due e tre paracadute si aprirono nel cielo. Durante il combattimento vidi altri apparecchi nemici cadere sotto i colpi di caccia italiani e tedeschi è" La diciottesima vittoria Bordoni la ottenne il 30 agosto nel corso di un attacco durante il quale il suo reparto un quadrimotore e tre bimotori. Con questo successo Bordoni in testa alla classifica degli assi italiani davanti al serg.magg. Gorrini, del suo stesso Stormo, e veniva proposto per la concessione della quarta medaglia d'argento (che però non arrivò mai). Nell'euforia del momento il suo comandante di gruppo incluse nel conteggio dei successi dell'asso milanese anche quattro apparecchi probabilmente abbattuti, registrando ufficialmente la cifra di ventitre vittorie (anche se Bordoni fu il primo a sostenere che quelle sicure erano 19). Occorre a questo proposito precisare che i totali relativamente modesti delle vittorie attribuite ai cacciatori italiani sono dovuti anche al fatto che all'inizio della guerra gli abbattimenti ottenuti da più di un pilota venivano attribuiti al reparto e che soltanto in seguito il criterio venne modificato. Finita la guerra Franco Bordoni Bisleri fu a capo dell'azienda del "tonico" la cui notorietà si era estesa nel mondo. Nel 1947 fu tra i sottoscrittori di una raccolta di fondi Per l'acquisto dei primi due aerei dell'Aero Club Milano, da poco risorto dalle ceneri. Per anni collaborò attivamente come consigliere alla gestione dell'ente e nel 1972 ne assunse la presidenza. Sotto la guida di Bordoni l'Aero Club milanese riuscì a risolvere molti dei suoi problemi, non ultimo quello logistico con la costruzione della nuova palazzina all'aeroporto di Bresso. Il 16 sett. 1975, ritornando in volo da Roma, precipitò col suo F 81 Falco sulle falde del monte Anchetta vicino a Zoagli. Perirono con lui il figlio di dodici anni, Francesco, e un socio dell'AeroClub, Giovanni Allegri.
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io sono molto affezionato alla figura del'italiano Mario Visentini..forse non brillò nei ombattimenti ma mise in campo tutto il suo altruismo per salvare la vita di altri..fino a quando non perse la sua..a volte abbattere nemici ti rende un grande asso ma anche salvare aquile nemiche fa di te un grande pilota..

 

chi di voi lo conosce sa a chi mi riferisco...

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io sono molto affezionato alla figura del'italiano Mario Visentini..forse non brillò nei ombattimenti ma mise in campo tutto il suo altruismo per salvare la vita di altri..fino a quando non perse la sua..a volte abbattere nemici ti rende un grande asso ma anche salvare aquile nemiche fa di te un grande pilota..

 

chi di voi lo conosce sa a chi mi riferisco...

già fatto in un post un po' sopra il tuo:

Ragazzi, ricordiamoci anche degli Italiani, da MARIO VISENTINI, che ai comandi di un decrepito CR. 42 si batté al meglio nel cielo dell' Africa orientale, tirando giù 16 aerei nemici (Gladiators e Blenheim) e spezzonandone altri 11 nell'aeroporto di Ghedaref il 18 ottobre 1940...

...tra l'altro se utilizzassimo il modo di conteggiare i successi, Visentini sarebbe ben più avanti in graduatoria, visto che vantava ben altri 32 abbattimenti collettivi

(cioè assegnati alla su squadriglia).

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io sono molto affezionato alla figura del'italiano Mario Visentini..forse non brillò nei ombattimenti ma mise in campo tutto il suo altruismo per salvare la vita di altri..fino a quando non perse la sua..a volte abbattere nemici ti rende un grande asso ma anche salvare aquile nemiche fa di te un grande pilota..

 

chi di voi lo conosce sa a chi mi riferisco...

già fatto in un post un po' sopra il tuo:

Ragazzi, ricordiamoci anche degli Italiani, da MARIO VISENTINI, che ai comandi di un decrepito CR. 42 si batté al meglio nel cielo dell' Africa orientale, tirando giù 16 aerei nemici (Gladiators e Blenheim) e spezzonandone altri 11 nell'aeroporto di Ghedaref il 18 ottobre 1940...

...tra l'altro se utilizzassimo il modo di conteggiare i successi, Visentini sarebbe ben più avanti in graduatoria, visto che vantava ben altri 32 abbattimenti collettivi

(cioè assegnati alla su squadriglia).

meglio così Sm 79..il Visentini era un grande...anche se in classifica non è ai vertici per noi resta un formidabile pilota :adorazione:

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io sono molto affezionato alla figura del'italiano Mario Visentini..forse non brillò nei ombattimenti ma mise in campo tutto il suo altruismo per salvare la vita di altri..fino a quando non perse la sua..a volte abbattere nemici ti rende un grande asso ma anche salvare aquile nemiche fa di te un grande pilota..

 

chi di voi lo conosce sa a chi mi riferisco...

già fatto in un post un po' sopra il tuo:

Ragazzi, ricordiamoci anche degli Italiani, da MARIO VISENTINI, che ai comandi di un decrepito CR. 42 si batté al meglio nel cielo dell' Africa orientale, tirando giù 16 aerei nemici (Gladiators e Blenheim) e spezzonandone altri 11 nell'aeroporto di Ghedaref il 18 ottobre 1940...

...tra l'altro se utilizzassimo il modo di conteggiare i successi, adotato da altre nazioni, Visentini sarebbe ben più avanti in graduatoria, visto che vantava ben altri 32 abbattimenti collettivi (cioè assegnati alla su squadriglia).

meglio così Sm 79..il Visentini era un grande...anche se in classifica non è ai vertici per noi resta un formidabile pilota :adorazione:

Quoto...del resto se, come dicevo gli italiani avessero adottato la stessa normativa degli altri paesi per conteggiae le vittorie...avrebbe un ben maggiore palmarès...

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perchè, che differenza c'è tra i conteggi?

Le nazioni straniere assegnano ai singoli anche le vittorie di squadriglia o di reparto, mentre presso la Regia Aeronautica queste venivano conteggiate a parte.

secondo me è più oggettivo il nostro sistema di conteggio...cioè se tu pilota ne abbatti tutto da solo uno è giusto ti prendi tutti i vantaggi...se invece sei aiutato è giusto dividere...ma non per penalizzare i palmares di uno o dell'altro compagno di squadriglia...proprio per non togliere nulla ad entrambi...Sm 79 tu come la pensi su questo? poi chiudiamo se no forse si va OT

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  • 4 settimane dopo...
Su Boyington e la sua squqdriglia delle "pecore nere" (x via del carattere poco propenso alla disciplina) ci han fatto anke un telefilm non male.. pecore nere o black sheep mi sembra..

 

cmq sul manuale di combat flight simulator 2 ci sono molti aneddoti e testimonianze dei migliori piloti del pacifico di entrambe le sponde (

 

Per la verità lo volevano chiamare: "I bastardi di boston) poi x la stampa lo hanno cambiato, non faceva bella figura

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per gli appassionati di Marseille ho trovato questo bellissimo racconto..è un pò lungo raga ma leggetelo che vi lascia senza fiato..è troppo bello!una vera pagina di guerra dove poter apprezzare il "Giallo 14"... B-)

 

che Top Gun...

 

Marseille, la cui bravura come pilota da caccia scelto sembrava del tutto compatibile con il "Friedrich" leggermente più stabile in combattimento. All'inizio del 1942 le sue vittorie sfioravano le 50 e cominciarono ad aumentare rapidamente. Il 3 giugno, mentre scortava alcuni Ju 87, la sua Staffel venne attaccata da una formazione di P-40; in una serie di attacchi brillantemente condotti Marseille distrusse sei Kittyhawk in 11 minuti, impiegando soltanto 10 colpi da 20 mm e 180 colpi delle mitragliatrici MG 17. Un paio di settimane dopo, partito da Gazala con il suo "Giallo 14", abbatté altri sei aerei della RAF, questa volta in soli sei minuti. Il giorno dopo, con un record personale di 101 vittorie, fu insignito della croce con spade.

Il 1° settembre 1942 doveva vedere lo JG 27 all'apice dei suoi successi. Quel giorno, mentre i carri armati di Nehring continuavano a martellare le posizioni alleate di El Alamein, gli aerei del comando medio-orientale di Tedder volarono un totale di 674 sortite per proteggere l'8ª armata britannica. Lo stesso Marseille volò tre volte durante la giornata. Durante il suo primo pattugliamento, imbattutosi in una numerosa formazione di Kittyhawk e di Spitfire, ne abbatté rispettivamente tre e uno tra le 8:26 e le 8:39, tutti a sud-est di Imayid. Due ore dopo era nuovamente in volo in pattuglia dietro le linee alleate, quando la sua Gruppe affrontò uno stormo di Kittyhawk: da solo egli ne abbatté otto, tra le 10:55 e le 11:05, vicino ad Alam el Halfa. Nella tarda serata di quello stesso giorno, ancora una volta in pattugliamento su Imayid, Marseille accompagnò la sua Gruppe contro uno stormo di Hurricane e di Kittyhawk e questa volta abbatté cinque dei caccia statunitensi tra le 17:47 e le 17:53. Nel corso di quella giornata lo JG 27 distrusse 20 Kittyhawk, quattro Hurricane e due Spitfire contro la perdita di tre piloti: uno rimase ucciso, uno fu fatto prigioniero, un altro fu dichiarato disperso.

L'impresa di Marseille, che in un solo giorno abbatté 17 caccia alleati (tutti individuabili negli archivi alleati), provocò le immediate congratulazioni da parte del Generalfeldmarschall Kesselring in persona ed il giorno dopo l'assegnazione della croce con diamanti. Il 15 settembre Marseille raggiunse il totale di 150 vittorie con l'abbattimento di sette aerei alleati in 11 minuti.

La mattina del 30 settembre, questa volta ai comandi di un Bf 109G-2 presso Imayid, si senti Marseille che riferiva via radio che il suo motore aveva preso fuoco e che il suo abitacolo era pieno di fumo. Alcuni minuti dopo lo si údì comunicare che stava lanciandosi nelle vicinanze di El Alamein. Il suo gregario, Pöttgen disse di aver visto Marseille lasciare l'abitacolo, ma purtroppo anche il suo paracadute che si impigliava nei piani di coda, ed aggiunse semplicemente, mentre il "Gustav" si schiantava al suolo esplodendo, «Er ist tot»

(è morto).

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  • 1 mese dopo...

Per me il migliore di tutti fu Marseille, seguiti, a pari merito, da Galland, Nowotny e Moelders. Chiedo scusa ma qualcuno di voi ha le idee un po' confuse sugli assi della WWII, sarà meglio che vi ragguaglio...

 

Hartmann abbattè l'ultimo aereo della WWII. L'otto maggio 1945 alle ore 8.30 abbatté nel cielo di Brno uno Yak-11.

 

Abbattè il penultimo, che poi era uno Yak-9. L'ultimo lo falciò intorno alle 16.00 l'Oberleutnant Fritz Stehle, della 2./JG7 equipaggiata con i fantastici Me.262. Il nemico era sempre uno Yak-9

 

Fonte

 

Hartmann è stato uno grande asso, però bisogna tener presente che la maggior parte dei suoi abbattimenti sono stati Il-2 Sturmovik, non Spitfires e Hurricanes della RAF.

 

Errato. Ti riporto la classifica degli "Sturmovick's killers", dove Hartmann è nelle parti basse della classifica con 15 abbattimenti.

 

Sturmovick's killers

 

Lista kill di Hartmann

 

I suoi successi sono comunque sorprendenti, ma già uno Joseph Priller - secondo me - valeva di più.

 

Priller è stato il pilota che ha abbattuto più Spitfire. Pensate che poco prima del D-day arrivò a chiamare "idiota" il suo capo di stato maggiore che stava portando gli aerei lontano dai campi vicino alla costa. Se guardate il film "Il giorno più lungo" ne avrete un'idea.

 

cmq voglio fare soltanto un altro nome...portarvi in Raf e citare Douglas Bader...nel 1931 precipita durante una manifestazione e perde le gambe...nel 1939 è riammesso al volo...ottiene 23 vittorie nel 1941 si lancia con il paracadute ma viene fatto prigionerio ed internato...durante il lancio aveva perso una delle gambe artificiali...morirà poi nel 1982...

 

sarebbe giusto che Galland gli fece riavere le gambe. Galland non è nuovo a questi comportamenti da cavaliere; durante la BoB egli notò che uno Spitfire era danneggiato e senza colpi; bene, Galland lo scortò fino all'inghilterra per proteggerlo dai 109!! Poi gli inglesi ricambiarono con lo stesso motivo... Grandissimo Galland... poi aveva il 109 con accendisigari e posacenere ;) una voltà falciò uno spitfire menbtre aveva a bordo un carico "extra": aragoste e champagne...

 

Si, fanatici nazisti fino all'osso. Mi pare che Galland fosse uno di quelli. Ma mi posso sbagliare. Bhò... letture che vengono a galla, non saprei dirti nomi e cognomi, mi ricordo solo che non tutti erano marci dentro. Orgogliosi, spocchiosi, nazionalisti e patriottici si, ma nazisti di quelli che credevano nella purezza della razza, non lo erano tutti.

 

Di quelli della Luftwaffe, i più nazisti erano quelli che avevano la tessera del partito e che odiavano i comunisti. si pensi che Rudel (l'asso degli stuka), da tutti definito "nazista" perchè dopo la guerra divenne membro di un partito di ultradestra, per parecchi anni portò fiori ad Auschwitz. In generale, era solo gente che voleva difendere le proprie città dai bombardieri alleati, e non ci vedo nulla di male a farlo. Ecco perchè io sono tra i più fervidi ammiratori dei cacciatori notturni. Per quello che so nessun pilota credeva nella purezza della razza ariana. Addirittura nella Luftwaffe volò un pilota EBREO, e GOERING, quando gli furono chiesti chiarimenti da HIMMLER, lo difese!!!! ne uscì più o meno così: "Decido io chi vola nella Luftwaffe!!!".... Non so più che dire...

 

Galland (come Rommel, del resto) subì molto la personalità schiacciante di Hitler, ma non per questo può essere definito come fervente nazista. Di sicuro era un nazionalista e un anti-socialdemocratico (come Rommel, del resto), che inizialmente vide nel leader nazista l'icona del riscatto tedesco dalle umiliazioni del dopo WWI. Come stavano le cose se ne accorse un po' troppo tardi (come Rommel, del resto).

Va detto che non ebbe lo stesso coraggio di Rommel, che tramò contro il regime e ci lasciò la buccia...

 

Dopo il fallito complotto del 20 luglio contro Adolf Hitler, vennero sospettate le connessioni di Rommel con i cospiratori. Bormann era sicuro del coinvolgimento di Rommel, Goebbels non lo era affatto. La vera estensione della conoscenza del complotto da parte di Rommel non è ancora chiara. A causa della popolarità di Rommel tra il popolo tedesco, Hitler gli diede la possibilità di suicidarsi con il cianuro o di affrontare la corte marziale per alto tradimento e la condanna a morte senza nessuna garanzia per il futuro della sua famiglia. Rommel diede termine alla sua vita il 14 ottobre 1944, e venne seppellito con pieni onori militari dopo un grandioso funerale di stato.

 

Vale la pena di citare alcuni episodi della "Campagna d'Africa" che possono aiutare a comprendere il carattere di Rommel. Quando la strada verso Il Cairo e il Canale di Suez sembrava ormai spianata, Mussolini volò in Libia per godersi un trionfo che non arrivò; durante la sua permanenza chiese più volte di incontrare Rommel, ma questi si rifiutò sempre, adducendo come scusa il fatto che fosse "troppo impegnato in prima linea". Rommel trovò però il tempo per recarsi in visita al capezzale di un maggiore italiano, che, al comando di un reparto di artiglieria, si era distinto nella difesa del Passo di Halfaya, conquistandosi la stima della "volpe del deserto".

 

Dopo la presa di Tobruk, un generale sudafricano bianco, parlando anche a nome dei suoi ufficiali, chiese a Rommel di essere detenuto in un'area separata da quella delle truppe di colore. La risposta di Rommel fu secca: "Per me i soldati sono tutti uguali. I neri vestono la vostra stessa divisa, hanno combattuto al vostro fianco, e quindi starete rinchiusi nello stesso recinto."

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Rommel diede dimostrazione delle sue doti di stratega militare già nella WWI, quando, giovane ufficiale al comando di 18 soldati, conquistò il monte Matajur (importantissimo punto strategico del conflitto, attualmente al confine italo sloveno) sorprendendo i più numerosi soldati della guarnigione italiana...

Modificato da tornado
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