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Nei combattimenti aerei...


Berkut

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Quoto tutto!!! :okok::okok::okok:

ma quindi se mi becco un missile a corto raggio, devo subito iniziare la procedura di eiezione???

Come ha detto Gianni, devi iniziare la procedura tale da far perdere energia al missile.

 

Se poi vieni colpito, come ha spiegato prima Gianni, bè dipende da come vieni colpito e le conseguenze dovute all'impatto.

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X Dread: il carburante dei serbatoi ausiliari esterni è consumato per prima, vero.

X Leviathan: la tuta del pilota non ha alcuna caratteristica particolare, al massimo è moderatamente ignifuga, ma in ogni caso non è concepita per proteggere il pilota in simili evenienze.

 

====

 

I missili aria-aria e superficie-aria raramente colpiscono in pieno il velivolo, di solito la spoletta di prossimità comanda l'esplosione quando il missile è a una certa distanza dall'aereo che viene così investito dalle schegge e dall'onda d'urto dell'esplosione.

 

Il pilota a quel punto può aver o può non avere la possibilità di eiettarsi: dipende da tantissimi fattori e primo fra tutti l'entità dei danni subiti dall'aereo e la velocità con cui questi danni si estendono. Se un aereo si disintegra in un centesimo di secondo per il cedimento strutturale conseguente ai danni o per l'esplosione dei propri serbatoi, è chiaro che il pilota non sopravvive. Il pilota può poi restare privo di sensi a causa di un eccessivo carico di G subito in conseguenza dell'impatto o della frantumazione del canopy... insomma non c'è modo di prevedere ciò che può accadere.

 

Rarissimo anche il caso in cui il pilota si eietta perchè ormai è certo che il missile colpirà l'aereo: di solito sono i piloti poco addestrati e motivati a lanciarsi in anticipo. Gli altri tentano in ogni modo di evitare il missile, fino all'ultimo.

 

Vedere il missile o sapere da quale direzione e distanza è stato lanciato, avere idea del tipo di missile in arrivo, aiutano molto a effettuare la corretta manovra di scampo.

 

Contro un lancio avvenuto a pochi chilometri di distanza ha poco senso tentare di fuggire in direzione opposta da quella di arrivo: il missile è più veloce e ha ancora un'alta energia di manovra, per cui si diventa un bersaglio ideale.

 

Il trucco è sempre quello di costringere il missile a perdere energia.

Se arriva da lontano, metterlo a ore sei significa fargli perdere molta energia e quando sarà vicino basteranno un paio di virate per renderlo inoffensivo.

 

Negli altri casi, picchiare e contromanovrare sono ottime soluzioni. Se si riesce a "passare sotto" il missile (specialmente in caso di lancio di un missile terra-aria medio-pesante) ben difficilmente il missile riuscirà a riagganciarsi all'aereo.

 

Tutto dipende, come ho detto, da distanza, posizione e tipo di missile.

così semplice eppure non ci avevo pensato :) tnx ;)

cmq mi sembra stupido eiettarsi prima dell'impatto

Quoto tutto!!! :okok:  :okok:  :okok:

ma quindi se mi becco un missile a corto raggio, devo subito iniziare la procedura di eiezione???

e xk mai? break left\right flare flare flare (o chaff? non ricordo sinceramente ora quale sia quello giusto :rotfl:)

dopotutto un Fox 2 non arriverà mai fino all'abitacolo dell'aereo, non è stato progettato per farlo...

quelli radar invece? sono attirati dal radar nel muso oppure seguono l'aereo dal loro radar interno e basta?

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Vero,ma la macchina non e' stata progettata per far buttare il pilota in caso di incidente altrimenti mettevano i sedili eiettibili di serie.

Inoltre i missili hanno di per se'un potenziale di rischio piu' alto di un qualsiasi incidente.

Comunque sia ti do' ragione sulla SA,e' tutta una questione di consapevolezza.

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Ho parlato molto della tuta perchè F-16 di o'Brady nel 1996 in Serbia si era disintegrato all'impatto e l'abitacolo fu subito avvolto dalle fiamme, ma con l'esplulsione il pilota si salvo contro ogni aspettativa del compagno che stava in un'altro F-16. Avvolto dalle fiamme la tuta sembro basta.

Forse ho sopravalutato la tuta da pilota

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Sembra stupido ciò che starò per dire però, la gente che mettono su quei velivoli ha studiato tanto, ed ora deve mettere in atto ciò che ha appreso. Non possiamo dire cosa fare o cosa non fare, perchè, parlo per me, per ora non ho ancora provato quella sensazione.

 

E come disse Maverik in Top Gun "Lassù non c'è tempo di pensare, se pensi, sei morto".

 

Ovvio, devi pensare a quale sia la via migliore, e prenderla in tempi relativamente brevi, tuttavia, sei stato addestrato per questo.

 

P.S. Proverò a piazzare un sedile eiettabile sul mio Hosqvarna :rotfl::rotfl:

Modificato da Hollywood
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Ospite Flying_Wings

su un video vidi una volta k il pilota si metteva in assetto con il missile(ore 12) e all'ultimo lo skivava repentinamente con una piccola virata. questo credo sia una mossa molto ma molto vantaggiosa ma altrettanto pericolosa. l'energia k il missile perderebbe con una manovra di questo genere è notevole ma il riskio di impatto frontale deve essere ponderato accuratamente.

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per il fatot di scihivare missili fino all'ultimo..ricordo tempo fa di aver visto il video di un F-16 che ne schiva addirittura 6 SAM!! :o ora ve lo cerco :P

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Beh bisogna anche vedere che tipo di missili erano.

 

Ci sono piloti che in Vietnam evitavano anche decine e decine di SAM, il pericolo maggiore arrivava dai cannoni AA più che dai missili...

 

E non chredo che in Iraq avessero l'ultimo grido in fatto di SAM...

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Per Dix: chaff contro i missili a guida radar, flares contro quelli a guida infrarossa.

 

I missili a guida radar, attiva o semiattiva, non puntano il radar del velivolo, ma il velivolo in generale.

 

In ogni caso, il pilota non "improvvisa" mai in queste situazioni: le manovre di scampo sono studiate durante l'addestramento, e un pilota dovrebbe sapere, in relazione alla situazione in cui si trova, qual'è la manovra di scampo idonea.

 

Quella di puntare contro il missile è una delle tecniche consigliate, perchè ha due vantaggi: se si riesce a superare il missile (di solito da sotto) quest'ultimo deve fare una virata di 180 gradi per stare dietro all'aereo, ed è quasi impossibile che ci riesca. Inoltre si ha il vantaggio di tenere a vista il missile e rendersi conto se la manovra sta riuscendo. Infine, se il missile è all'infrarosso, gli si offre la parte più fredda dell'aereo, aumentando così l'efficacia dei flares.

E' la manovra preferita contro i missili terra-aria appena lanciati (visibilissimi perchè in fase di accelerazione, e spesso non ancora allineati sulla traccia radar del bersaglio).

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Forse dico una cavolata, ma se mi lanciano un missile a guida IR da una distanza relativamente breve, se punto il sole, chiudo il gas e faccio una manovra evasiva efficace, è possibile che il missile sia attratto dal sole stesso e lo "agganci" lasciando perdere il mio aereo???

Cipher...

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Forse dico una cavolata, ma se mi lanciano un missile a guida IR da una distanza relativamente breve, se punto il sole, chiudo il gas e faccio una manovra evasiva efficace, è possibile che il missile sia attratto dal sole stesso e lo "agganci" lasciando perdere il mio aereo???

Cipher...

Il disco solare, visto dalla Terra non è più caldo della stessa atmosfera. La radiazione solare investe tutto il pianeta. Il missile IR non saprebbe a cosa agganciarsi...se non ai motori del tuo aereo. :P

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Forse dico una cavolata, ma se mi lanciano un missile a guida IR da una distanza relativamente breve, se punto il sole, chiudo il gas e faccio una manovra evasiva efficace, è possibile che il missile sia attratto dal sole stesso e lo "agganci" lasciando perdere il mio aereo???

 

 

A quanto mi risulta, i primi missili IR risalenti agli anni 50-60 potevano avere questo problema.

 

Ora, col fatto che possono distinguere le tracce IR (ad esempio per ovviare ai flares), questo rischio non c'è più.

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Python5, la faccenda del Sole non è proprio così, credimi.

 

Il Sole è una fonte di energia, che emette radiazioni su uno spettro molto ampio: non solo quello visivo, ma anche in altre bande, compreso l'infrarosso.

 

Quando guardi il Sole che succede? Ti accechi. Motivo? La sorgente è diretta, la luce è più forte.

 

Il sensore di un missile IR cerca appunto la sorgente delle radiazioni infrarosse, quella dove l'emissione è più forte.

 

I primi missili tendevano ad agganciarsi contro il Sole, persino contro il suo riflesso nell'acqua. Qualche volta si agganciavano anche ad altre sorgenti calde, come un incendio in un bosco.

 

Il discorso è che il circuito dei primi sensori era semplice: puntava lì dove il segnale era più forte, senza alcuna analisi del segnale stesso.

 

Successivamente i sensori sono diventati più selettivi: tendono ad escludere le radiazioni tipiche dell'energia solare e di altre fonti indesiderate, e ad agganciarsi alle radiazioni tipiche emesse da un aereo. Non il calore dei motori, ad esempio, ma quello del metallo rovente degli ugelli di scarico, che ha frequenze caratteristiche.

 

I sensori moderni utilizzano tecniche del tutto diverse. Essi convertono l'immagine infrarossa in una immagine digitale, elaborata da un computer, il quale è in grado di distinguere, sulla base di algoritmi specifici, un aereo dallo sfondo, ed eliminare sorgenti indesiderate come il sole e gli inganni pirotecnici (flares). Questo tipo di sensore è in grado di colpire un aereo anche frontalmente, non c'è più bisogno di lanciarlo "in coda".

 

Per aumentare l'efficacia dei sensori dei missili, le ultime generazioni montano dei sensori "bicolore": oltre all'immagine infrarossa, vedono anche l'immagine ultravioletta. Combinando le due immagini, il computer è capace di escludere tutto ciò che non è un aereo. Questo tipo di sensore è estremamente resistente alle contromisure.

 

Da ultimo, i sistemi più sofisticati hanno anche la capacità di colpire il bersaglio in un punto più vulnerabile. Ad esempio, se i motori sono due, cercano di infilarsi in mezzo tra di essi per danneggiarli entrambi. Anche in questo caso il lavoro è svolto da un computer che utilizza algoritmi precisi: confronta l'immagine del sensore con un database e per ogni assetto tipico del bersaglio è previsto un punto d'impatto preferenziale.

 

Rispondendo a Cipher: un pilota in ogni caso cercherò di sfruttare anche il sole per ingannare il missile. Per quanto possa essere sofisticato il sensore del missile, è comunque una fonte di disturbo da sfruttare, insieme ai flares e alle manovre di scampo.

Spegnere il motore non serve a niente: il metallo rovente lo resta a lungo, i missili moderni vedono il calore della superficie dell'aereo provocato dall'attrito con l'aria, per cui lo spegnimento del motore gli fa un baffo o quasi.

Il pilota invece ha bisogno di tutta la potenza a disposizione per mettere in atto le manovre di scampo opportune: non può permettersi di perdere energia.

Proprio la potenza del motore è il suo unico elemento di vantaggio sul missile (i missili hanno una fase di spinta breve, poi esauriscono il combustibile e procedono per inerzia) e sarebbe assurdo privarsene.

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@Gianni065: ma indicativamente, che distanze sono in gioco nelle manovre evasive? Mi spiego: quando dici "passare sotto" al missile in arrivo...quanto sotto? 1m, 10m, 100m? (ok, la scala logaritmica e' un po' rozza :P )

Perchè se sono distanze brevi la CPU del missile potrebbe farlo esplodere nelle vicinanze del bersaglio causando comunque un discreto danno...o no?

 

ciao

Ale

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Python5, la faccenda del Sole non è proprio così, credimi.

 

Il Sole è una fonte di energia, che emette radiazioni su uno spettro molto ampio: non solo quello visivo, ma anche in altre bande, compreso l'infrarosso.

 

Quando guardi il Sole che succede? Ti accechi. Motivo? La sorgente è diretta, la luce è più forte.

 

Il sensore di un missile IR cerca appunto la sorgente delle radiazioni infrarosse, quella dove l'emissione è più forte.

 

I primi missili tendevano ad agganciarsi contro il Sole, persino contro il suo riflesso nell'acqua. Qualche volta si agganciavano anche ad altre sorgenti calde, come un incendio in un bosco.

 

Il discorso è che il circuito dei primi sensori era semplice: puntava lì dove il segnale era più forte, senza alcuna analisi del segnale stesso.

 

Successivamente i sensori sono diventati più selettivi: tendono ad escludere le radiazioni tipiche dell'energia solare e di altre fonti indesiderate, e ad agganciarsi alle radiazioni tipiche emesse da un aereo. Non il calore dei motori, ad esempio, ma quello del metallo rovente degli ugelli di scarico, che ha frequenze caratteristiche.

 

I sensori moderni utilizzano tecniche del tutto diverse. Essi convertono l'immagine infrarossa in una immagine digitale, elaborata da un computer, il quale è in grado di distinguere, sulla base di algoritmi specifici, un aereo dallo sfondo, ed eliminare sorgenti indesiderate come il sole e gli inganni pirotecnici (flares). Questo tipo di sensore è in grado di colpire un aereo anche frontalmente, non c'è più bisogno di lanciarlo "in coda".

 

Per aumentare l'efficacia dei sensori dei missili, le ultime generazioni montano dei sensori "bicolore": oltre all'immagine infrarossa, vedono anche l'immagine ultravioletta. Combinando le due immagini, il computer è capace di escludere tutto ciò che non è un aereo. Questo tipo di sensore è estremamente resistente alle contromisure.

 

Da ultimo, i sistemi più sofisticati hanno anche la capacità di colpire il bersaglio in un punto più vulnerabile. Ad esempio, se i motori sono due, cercano di infilarsi in mezzo tra di essi per danneggiarli entrambi. Anche in questo caso il lavoro è svolto da un computer che utilizza algoritmi precisi: confronta l'immagine del sensore con un database e per ogni assetto tipico del bersaglio è previsto un punto d'impatto preferenziale.

 

Rispondendo a Cipher: un pilota in ogni caso cercherò di sfruttare anche il sole per ingannare il missile. Per quanto possa essere sofisticato il sensore del missile, è comunque una fonte di disturbo da sfruttare, insieme ai flares e alle manovre di scampo.

Spegnere il motore non serve a niente: il metallo rovente lo resta a lungo, i missili moderni vedono il calore della superficie dell'aereo provocato dall'attrito con l'aria, per cui lo spegnimento del motore gli fa un baffo o quasi.

Il pilota invece ha bisogno di tutta la potenza a disposizione per mettere in atto le manovre di scampo opportune: non può permettersi di perdere energia.

Proprio la potenza del motore è il suo unico elemento di vantaggio sul missile (i missili hanno una fase di spinta breve, poi esauriscono il combustibile e procedono per inerzia) e sarebbe assurdo privarsene.

Un grazie a Gianni065 per i chiarimenti. :adorazione:

E le scuse a Cipher che non aveva detto una cosa poi tanto assurda. :blushing:

 

L'inserimento di capacità di ricerca nello spettro dell'ultravioletto nei seeker, non complica maggiormente le cose per quanto riguarda il discorso del Sole?

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