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Fuoco amico


SM79

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Il filmato pubblicato sul «Sun» Fuoco amico su soldato Gb, il video sul web Le immagini mostrano un attacco aereo americano avvenuto a Bassora contro un tank britannico nel quale morì il caporale Hull

 

Un'immagine del filmato pubblicato dal Sun

LONDRA - I vertici militari avevano assicurato alla vedova del caporale Hull che non esisteva nessun filmato del genere. E invece la registrazione è finita sul sito Internet del «Sun». Un video (guarda)che mostra un controverso episodio di «fuoco amico» avvenuto nel marzo 2003 a Bassora, nell'Iraq meridionale, nel quale si vede l'attacco di un aereo Usa ad un convoglio militare britannico. Il soldato inglese Matty Hull, 25 anni, che era a bordo di un tank 'Scimitar", morì in seguito alle ferite riportate.

 

SEGRETO MILITARE - Il filmato fu registrato nella cabina di pilotaggio di un caccia anti-carro 'A-10' «tankbuster» delle forze statunitensi. L'esistenza del video è venuta alla luce soltanto la scorsa settimana, nell'ambito dell'inchiesta giudiziaria sulla morte del caporale Hull. La vedova, Susan Hull, ha espresso tutta la sua disapprovazione, tenuto conto che i vertici militari britannici le avevano assicurato che tale registrazione non esisteva. «È una vergogna totale», ha commentato.

Il ministero della Difesa di Londra aveva poi affermato che le immagini sono coperte dal «segreto militare» imposto dagli Stati Uniti e, di conseguenza, non potevano essere rilasciate e diffuse al grande pubblico. Nonostante questo, il «Sun» è venuto in possesso del filmato e ha deciso di pubblicarlo assieme a una trascrizione del dialogo tra i militari americani.

 

«IN GALERA» - In un passaggio del dialogo tra pilota e copilota si sente uno dei due che, dopo essersi reso conto del tragico errore di «fuoco amico» sugli alleati inglesi, esclama: «Finiamo in galera!».

 

Fonte Corriere della Sera

Modificato da SM79
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Non si tratta di un copilota, ma del wingman, gli A-10 operano in coppia.

 

L'episodio è grave tanto quanto è grave il fuoco amico.

 

Allora... aggiungo un paio di link

 

Trascrizione

 

L'articolo

Modificato da -{-Legolas-}-
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  • 3 mesi dopo...

Gente, il fuoco amico, che piaccia o no, esiste, è sempre esistito e sempre esisterà.

 

Un tempo non se ne parlava, oppure le perdite subite dal nemico erano così ingenti da far considerare quelle BLUE ON BLUE come trascurabili. Oggi invece il nemico riesce ad uccidere molti meno soldati occidentali e di conseguenza la percentuale di perdite fratricide (anche se in valori assoluti non sono molto alte) ha maggior peso sul totale delle KIA, anche grazie ad una maggior copertura mediatica degli eventi.

 

Con questo non dico che giustifico l'episodio... è solo che lo comprendo.

 

Tra l'altro pare che gli inglesi sulle loro SCIMITARRE si fossero messi a sventolare pure una UNION JACK bella grossa dopo il primo passaggio... in questo caso, la cosa è forse un po' più grave e a parer mio gli inglesi evrebbero fatto bene se avessero risposto al fuoco, anche se loro sapevano esattamente che l'aereo era americano.

 

Un episodio simile accadde in Desert Storm quando un Apache (della 101^ mi pare) distrusse dei Bradley (o degli M113) USA perchè il controllore FAC usava come riferimento una linea NORTHING (Nord) mentre il pilota una EASTING (Est)... e dire che mitragliò pure i soldati USA che scappavano dalle fiamme... poi un paio di superstiti raggiunsero il FAC e, strappandogli letteralmente la radio di mano... beh... indovinate cosa dissero all'equipaggio dell'Apache (il video è stato anche trasmesso in un documentario del Discovery Channell sulla guerra del golfo).

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nel 1945 due Arado Ar.234, i primi e unici bombardieri a getto che operarono nella WWII, furono abbattuti dalla flak tedesca. Eppure apparentemente è facile distinguerlo! per questo esistevano appositi manuali per riconoscere le sagome degli aerei, ma per i carri questo è più difficile...

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E' vero. Tempo fa, in un documentario Discovery Channel c'era un pilota di Apache che diceva quanto fosse difficile distinguere visivamente i vari mezzi corazzati in combattimento, che si può confondere un Bradley con un BMP e che le difficoltà aumentano quando si tratta dei mezzi alleati (dal punto di vista del pilota USA), eppure anche alla scuola di aviazione dell'US Army tengono un apposito corso di riconoscimento con tanto di manuali con le sagome e... modellini in scala! Tali corsi vengono fatti anche in imminenza di rischieramento, con particolari sessioni per riconoscere i pannelli arancioni IFF (ogni mezzo NATO li ha collocati in posizioni ed in quantità differenti).

Invece sui P3 della marina USA ci sono interi tomi, aggiornati frequentemente, con sopra le sagome di TUUTE le imbarcazioni del mondo che superano un certo tonnellaggio.

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Non basta studiarsi le sagome nè appendere pannelli arancioni per evitare il fuoco amico.

 

A volte si cumulano circostanze (tempi di decisione ristretti, visibilità non ottimale, cattive informazioni sulla posizione dei bersagli, impossibilità di acqusire nitidamente il bersaglio a occhio nudo, malfunzionamento dei sistemi IFF ecc...) che portano all'errore.

 

E badate bene che quella del fuoco amico è una delle cose più tenute in considerazione da tutti i combattenti (almeno quelli dei paesi civili): a nessun militare piace l'idea di avere sulla coscienza l'uccisione di soldati amici.

 

Tanto per capire quanto la questione sia importante, durante la prima missione di attacco della prima guerra nel golfo, una sezione di F-18 in missione di attacco acquisì un bersaglio che pareva un MiG-25 iraqeno e chiese l'autorizzazione all'AWACS di fare fuoco.

 

Badate bene: non fecero fuoco immediatamente, come sarebbe stato logico aspettarsi, ma chiesero autorizzazione all'AWACS.

 

Quest'ultimo, non pienamente convinto del fatto che potesse trattarsi di un aereo nemico e preoccupato per la presenza di altri aerei amici in zona, negò l'autorizzazione.

 

Purtroppo quello era davvero un Foxbat, che riuscì a portarsi in coda agli Hornet e a lanciare uno o più missili distruggendone uno con la perdita del pilota. (Il caso è in verità molto più complesso, ma in questa sede non ci interessa la vicenda in sè, di cui parliamo altrove).

 

Ecco quindi che la questione del fuoco amico tira in ballo un problema di bilanciamento tra il rischio di uccidere un amico e il rischio di far sfuggire un nemico che potrebbe uccidere altri amici.

 

Solo la tecnologia può aiutare a minimizzare questi rischi.

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Condivido in toto l'analisi di gianni065(a proposito complimenti per i tuoi interventi!ne ho letti diversi e sei decisamente uno dei più preparati forumisti nell'ambito dei forum militari);nel fatto specifico direi che la responsabilità maggiore sia del FAC;se ascoltate le comunicazioni tra i due A10 sentirete che identificano i pannelli arancioni come possibili lanciarazzi e addirittura identificano un tipo di veicolo nemico questo sulla base del fatto che il FAC aveva assicurato loro che in quella zona non c'erano veicoli amici.Oggi la tecnologia può aiutare ma purtroppo non si può escludere la possibilità di Blue su Blue;in ogni caso pensate che nella 2aGM una intera divisione Canadese fu sottoposta ad un inferno di fuoco da parte degli aerei dell'USAAF prima che si accorgessero che si trattava di alleati.

Modificato da super64des
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«IN GALERA» - In un passaggio del dialogo tra pilota e copilota si sente uno dei due che, dopo essersi reso conto del tragico errore di «fuoco amico» sugli alleati inglesi, esclama: «Finiamo in galera!».

 

Beh si, ho visto il video in questione e lui dice proprio così:

"Hey dude...we're in jail" :ph34r:

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