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Venezuela - TOPIC UFFICIALE


Gianni065

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Pancrazio chavez ha ammesso di fare uso di coca?

 

E' una mia illazione o una sua dichiarazione?

 

Poi scusa se dico cocalero e non cocainomane ma non sono del settore, prometto che mi informerò.

ha ammesso di masticare foglie di coca, non di utilizzare cocaina;

la differenza c'è ed è evidente.

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Partecipanti più attivi

Poi mettiamoci che Chavez e Morales sono culo e camicia, e Morales era un cocalero.

 

Certo c'è differenza, ma attaccarsi ad una battuta di Dominus per far rientrare il topic in tema, per alimentare un OT di "lana caprina" se sia conclamato che Chavez, il leader straniero di un'altra nazione, sia cocalero o meno, mentre si da del puttaniere a Berlusconi, che sta a casa nostra come Presidente del Consiglio, mi fa sembrare l'argomento perfettamente risibile (non voglio con questo dire che sia risibile chi ha cominciato questo topic), ed è a un passo dal finire nel cestino.

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Poi mettiamoci che Chavez e Morales sono culo e camicia, e Morales era un cocalero.

 

Certo c'è differenza, ma attaccarsi ad una battuta di Dominus per far rientrare il topic in tema, per alimentare un OT di "lana caprina" se sia conclamato che Chavez, il leader straniero di un'altra nazione, sia cocalero o meno, mentre si da del puttaniere a Berlusconi, che sta a casa nostra come Presidente del Consiglio, mi fa sembrare l'argomento perfettamente risibile (non voglio con questo dire che sia risibile chi ha cominciato questo topic), ed è a un passo dal finire nel cestino.

 

Ho seguito a sprazzi questa discussione da fuori e sinceramente non mi importa molto se Chavez è un cocalero o coicainomane o se Berlusconi è un puttaniere o meno,

ma volevo fare notare che nessuno ha voluto alimentare un topic di lana caprina. Era stato giustamente fatto notare come fosse vietato dal regolamento stesso insultare i politici. Il topic è nato perchè chi è stato accusato di ciò, ha cominciato ad arrampicarsi sugli specchi.

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  • 2 settimane dopo...
Ospite iscandar

Continuano gli "Espropri proletari"

 

 

Chavez nazionalizza l'hotel Hilton

Ordinato l'esproprio del complesso turistico sull'isola Margarita. «Acquisizione urgente»

 

 

CARACAS - Il governo venezuelano di Hugo Chavez ha deciso la nazionalizzazione dell'hotel Hilton dell'isola Margarita, una delle località turistiche più note del Paese. In base al provvedimento, lo stato rileverà tutto il complesso turistico, che comprende l'edificio dell'hotel, un piccolo porto turistico ed i vari ambienti ricreativi della struttura, affermano i media locali, ricordando che due anni fa la stessa sorte era toccata all'Hilton Caracas.

 

DECRETO - Con un decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il governo ha definito «urgente» l'acquisizione forzata della struttura alberghiera costruita sul paradiso caraibico dell'isola Margarita, un centinaio di chilometri a largo delle coste venezuelane. Proprio all'Hilton della Margarita qualche giorno fa si era tenuto un vertice internazionale tra paesi sudamericani e africani. Il provvedimento è stato inserito nel «piano economico di sviluppo sociale del turismo», promosso dall'amministrazione Chavez. Secondo la Gazzetta Ufficiale, «è un dovere dello Stato» contare su stabilimenti turistici che dispongano di alloggi e ambienti ricreativi, precisamente 280 stanze nel caso dell'Hilton Margarita, un casinò, un centro commerciale e varie altre attività.

Modificato da iscandar
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  • 6 mesi dopo...
  • 4 settimane dopo...

Altamente improbabile, tutti questi dittatoruncoli fanno guerre quando hanno un grande vicino non solo politicamente alle spalle, ma anche geograficamente vicino, Chavez non ha né l'uno, né l'altro, è in piedi perché gli Stati Uniti buon per noi, sono una democrazia, se fosse una dittatura impiegherebbe la sua supremazia per piegare colla forza chiunque, tanto più uno stato molesto così vicino e rientrante nella mia abbandonata dottrina Monroe.

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Spargerei Napalm su quei campi come se piovesse. La droga è veramente una piaga sociale, quei campi sarebbero seriamente da mandare a fuoco.

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Spargerei Napalm su quei campi come se piovesse. La droga è veramente una piaga sociale, quei campi sarebbero seriamente da mandare a fuoco.

 

 

Io farei esattamente il contrario: liberalizza la droga e dai a quella povera gente qualcosa con cui vivere e risolvi un problema sociale nel primo mondo.

Ognuno con il suo corpo faccia quel che vuole, basta evitare di spendere milioni per l'inutile guerra alle droghe che crea anche grossissimi problemi nei paesi produttori.

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Io farei esattamente il contrario: liberalizza la droga e dai a quella povera gente qualcosa con cui vivere e risolvi un problema sociale nel primo mondo.

Ognuno con il suo corpo faccia quel che vuole, basta evitare di spendere milioni per l'inutile guerra alle droghe che crea anche grossissimi problemi nei paesi produttori.

concordo, si produrrebbe un giro d'affari estremamente vantaggioso per tutti, tagliando le gambe alla totalità delle associazioni criminali.

Non è il caso di cadere nel discorso "pro o contro liberalizzazione", ma quella gente potrebbe campare anche coltivando qualcos'altro, così come in Afghanistan i coltivatori d'oppio... Se solo ci fosse la volontà non si spenderebbero troppi milioni e si risolverebbe il problema alla radice, tanto per rimanere in tema. Certo legalizzare qui da noi risolverebbe tantissimi problemi ma ne creerebbe di altrettanto grandi, la liberalizzazione va bene ma fino ad un certo punto, la cocaina è una sostanza dannosissima per l'organismo, molto più della marjuana legale in qualche stato, e liberalizzandola non è che diventi improvvisamente buona e sana. Non tutti hanno la forza di decidere cosa sia buono o dannoso per il proprio corpo, in particolare di questi tempi dove tirare di coca va praticamente di moda...

 

Forsè sarò retrograda ma già ora che è ancora illegale si vedono ragazzini di 15 anni sballarsi con le peggio droghe, non voglio immaginare cosa succederebbe se l'accesso agli stupefacenti fosse più libero. Ripeto, per me napalm e nient'altro.

Modificato da Tuccio14
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Cosa vuoi coltivare su quelle montagne che possa competere a regime di mercato? Di certo non conviene molto piantare il grano, è normale che preferiscano la coca e il papavero.

Forsè sarò retrograda ma già ora che è ancora illegale si vedono ragazzini di 15 anni sballarsi con le peggio droghe, non voglio immaginare cosa succederebbe se l'accesso agli stupefacenti fosse più libero.

 

E' già di fatto libero, poi fondamentalmente chi sei tu per dire ad un altro quello che deve fare? Vuole morire di droga? Cavoli suoi.

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Cosa vuoi coltivare su quelle montagne che possa competere a regime di mercato? Di certo non conviene molto piantare il grano, è normale che preferiscano la coca e il papavero.

Praticamente nulla può competere con la coltivazione di coca e papavero, anche da noi è illegale però, e nonostante ciò siamo riusciti a sviluppare un'agricoltura intensiva comunque molto redditizia. Ok che sono paesi poveri, ma se mai si inizia...

 

E' già di fatto libero, poi fondamentalmente chi sei tu per dire ad un altro quello che deve fare? Vuole morire di droga? Cavoli suoi.

Vabè qui io la vedo proprio diversamente, non c'è un'opinione universalmente giusta. Tu sei sicuramente più liberale di me, io ritengo che lo Stato debba essere presente e regolamentare le droghe, tant'è che il monopolio di alcol e tabacchi secondo me è pienamente giustificato, anzi in particolare rispetto a questi ultimi sono convinto che si faccia troppo poco per scoraggiarne l'utilizzo. Io sono sempre stato a favore della liberalizzazione della marjuana, ma di cocaina ed altre droghe forti no, e la differenza tra droghe forti (o pesanti) e leggere è evidente. In Venezuela si coltiva coca, non tabacco o marjuana, se proprio vogliono coltivare droghe che coltivassere qualcosa di meno dannoso. E' vero che anche il tabacco uccide e la marjuana non ha solo effetti benefici, ma, ripeto, la coca in particolare è diventata una vera e propria piaga sociale, e chi ha i soldi ma non il buon senso fa presto a morire di overdose, purtroppo posso assicurartelo.

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Praticamente nulla può competere con la coltivazione di coca e papavero, anche da noi è illegale però, e nonostante ciò siamo riusciti a sviluppare un'agricoltura intensiva comunque molto redditizia. Ok che sono paesi poveri, ma se mai si inizia...

 

Noi non viviamo a 3000 metri di quota ;)

 

 

Vabè qui io la vedo proprio diversamente, non c'è un'opinione universalmente giusta.

 

No, ma ci sono opinioni come la mia che non comportano aggressione e opinioni, come la tua che prevedono l'aggressione altrui, per questo non riesco a metterle sullo stesso piano.

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No, ma ci sono opinioni come la mia che non comportano aggressione e opinioni, come la tua che prevedono l'aggressione altrui, per questo non riesco a metterle sullo stesso piano.

Ma intendi l'aggressione dello Stato o ti riferisci ai miei post?

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  • 1 mese dopo...

Venezuela, il presidente Chavez

rompe i rapporti con la Colombia

Sale la tensione tra i due Paesi, ritirati i diplomatici da Caracas

Chavez duro: Uribe è capace di tutto, siamo a rischio guerra

 

CARACAS (22 luglio) - Improvvisa impennata della tensione tra Venezuela e Colombia. Con a fianco Diego Maradona appena giunto al Palazzo presidenziale, il presidente venezuelano Hugo Chavez ha concretizzato la minaccia lanciata un paio di settimane fa ed ha annunciato la rottura dei rapporti diplomatici con la Colombia. Poco dopo il ministro degli esteri, Nicolas Maduro, ha dato 72 ore di tempo ai diplomatici colombiani per chiudere l'ambasciata e lasciare Caracas.

 

A far saltare la mosca al naso a Chavez è stata una durissima denuncia dell'ambasciatore colombiano presso l'Osa (Organizzazione degli Stati americani), Luis Alfonso Oyo. Che, a Washington, in un'assemblea straordinaria convocata appositamente, dispiegando mappe e filmati ha denunciato che 1.500 guerriglieri delle Farc fanno quello che vogliono nello stato venezuelano di Zulia, a 20 chilometri dalla frontiera con la Colombia.

 

Compreso, nelle ultime due settimane, accogliere nei loro accampamenti, persone di sette Paesi per addestrarli sull'uso di esplosivi. Nell'assemblea di Washington quasi nessuno ha preso la cosa sul serio. E perfino l'ambasciatore Usa, Carmen Lomellin si è limitata ad esortare i due Paesi «a trovare una soluzione accettabile che migliori la sicurezza alla loro frontiera», che si estende per 2.219 chilometri. Ma Chavez non l'ha fatta passar liscia. Ed ha accusato di aver organizzato tutto il presidente colombiano Alvaro Uribe, che tra due settimane conclude il suo doppio mandato.

 

Sotto lo sguardo serio e compunto di Maradona, trasmesso da tutte le televisioni, Chavez è andato a ruota libera su Uribe. «È fuori di sè - ha detto - È aizzato dagli Usa. È pieno di odio. È capace di installare un finto accampamento (di guerriglieri) sul nostro territorio e di farlo attaccare. Siamo a rischio guerra». E ha ricordato che «a suo tempo, ha già fatto bombardare il territorio dell'Ecuador».

 

Chavez, però, ha tirato fuori anche parole più diplomatiche, visto che Uribe sta per lasciare la presidenza. «Mi viene da piangere perchè ho la Colombia nel cuore. E mi auguro che il presidente eletto, Juan Manuel Santos si adoperi affinchè non succeda nulla di grave». Un appello in tal senso è stato subito fatto anche dall'ex presidente colombiano Ernesto Samper. Dopo aver ammesso che «non dovevamo fare denunce internazionali», Samper ha espresso la speranza che Santos «possa ricostruire i rapporti tra i due Paesi e creare un clima più favorevole».

 

E qui sta il nocciolo della questione. Santos ha perfino invitato Chavez al suo insediamento il prossimo 7 agosto. E nello stesso tempo, in politica interna, in quanto esponente di una delle grandi famiglie che da sempre governano la Colombia, ha cominciato a prendere le distanze da Uribe, avvocato di provincia che sognava di restare al potere per un terzo mandato. Quest'ultimo ha comunqu voluto approfittare del tempo che gli resta per mestare nel torbido contro Chavez (obiettivo facile volendo creare zizzania).

 

Nel frattempo però Santos ha già incontrato i membri della Corte Costituzionale che hanno negato a Uribe la possibilità di farsi rieleggere una terza volta. E, a Londra, ha chiesto e ottenuto la consulenza di Tony Blair. Così come, per superare i non pochi malcontenti suscitati negli ultimi tempi da Uribe nei Paesi dell'America Latina (specialmente per aver consentito la presenza dei militari Usa in ben sette basi), ha cominciato un viaggio in cui visiterà tra l'altro, tra l'altro, Messico, Perù, Cile e Argentina. Già oggi è a Città del Messico dove, poco prima di incontrare il futuro collega Felipe Calderon, ha avuto un colloquio con il Premio Nobel suo connazionale Gabriel Garcia Marquez. Anche perchè dal punto di vista commerciale - gli scambi sono congelati da oltre un anno - è la Colombia ad avere tutto da perdere. E Santos sembra non voler pagare al posto di Uribe.

 

http://www.ilmessaggero.it/img/logo_msgr_testata_big.gif

 

"Ho già fatto bombardare l'Ecuador!"

Ma che pensa di avere al seguito l'armata rossa?

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Non finirà in niente come al solito, anche se il venezuela ha forze armate molto più potenti della colombia sanno benissimo che gli americani difenderanno Uribe.

 

Solita pagliacciata, magari aiutata da un coca-party con l'amico maradona :asd:

 

Intanto i dati dell'economia del sudamerica sono impressionanti, in mezzo alla recessione mondiale cresce con una media continentale del 4-5%, con qualche piccola eccezione, indovinate quale?

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  • 3 anni dopo...
  • 5 anni dopo...

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