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dopo le mid-term che ci combinano ?


cama81

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In U.S.A si sono appena concluse le elezioni di medio termine che hanno riconsegnato ai democratici le due camere ; in pratica si torna alla (usuale per loro) coabitazione . Proprio per accontentare i democrati uno dei primi atti di Bush è stato quello di silurare Rumfeld per sostituirlo con un moderato e c'è chi paragona questa destituzione con quella di McNamara.

 

per cio che concerne il lato militare e la politica estera cosa credete che cambierà?

cercheranno di coinvolgerci di più ? diventeranno più isolazionisti?

 

 

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ultima cosa qualcuno sa darmi delucidazioni circa il suo successore Robert Gates, ? so da quel che leggo che è un ex direttore della C.I.A che è stato considerato affidabile da amministrazioni di diverso colore e che viene presentato come abile negoziatore e uomo dei compromessi. la sua nomina significa che il ruolo del pentagono ritornerà a essere ridimensionato rispetto alle altre agenzie ; con un primato della politica sull' interventismo?

Modificato da cama81
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In America non c'è quella contrapposizione Maggioranza - Opposizione che siamo soliti vedere in Italia.

 

Non c'è la logica: "siccome lo propongono loro, io devo mettergli i bastoni tra le ruote"

 

Il Presidente ha la forza di essere stato eletto dal popolo direttamente, le sue decisioni e la politica presidenziale dipendono più dai sondaggi che non dalla composizione dei membri del Congresso.

 

Un membro del Congresso che, per semplice contrapposizione politica, ostacolasse una proposta presidenziale condivisa dall'opinione pubblica, avrebbe la carriera bruciata.

 

Io non credo che gli ultimi anni siano stati dominati dai "militaristi", quanto piuttosto dai "conservatori", e il pensiero "conservatore" è abbastanza trasversale tra repubblicani e democratici, anche se più vicino ai primi.

 

Certo, adesso Bush ha meno libertà di azione di prima, ma un Presidente sa come mettere il Congresso nella condizione di approvare ciò che vuole.

 

Il siluramento di Rumsfeld risponde esclusivamente alla consapevolezza che la gente non condivide il modo in cui è stata condotta la campagna in Iraq.

Si badi bene: la gente non è davvero convinta che l'invasione sia stata sbagliata, ma è la gestione del post-vittoria che ha deluso. E oggettivamente non si può dargli torto.

 

La nomina di Gates ha tanti significati.

Gates è una persona molto influente e potente, temuta e stimata in modo trasversale da tutte le componenti politiche statunitensi, ma nello stesso tempo è fuori dalla CIA dal 1999 e pertanto non ha responsabilità nemmeno nei fatti dell'11 settembre.

 

Inoltre è un esperto di "giochi dietro le quinte", e profondo conoscitore dell'area medio-orientale e in particolare di Iran e Iraq.

 

E' l'uomo giusto se hai necessità di stabilizzare la situazione in Iraq per consentire il disimpegno delle forze americane, e di destabilizzare la situazione in Iran per instaurare un nuovo governo.

 

Non so se rendo l'idea...

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