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Tubo di Pitot


maverick13

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comunque la portanza è presente grazie alla depressione, infatti se osservi un profilo alare noti che il dorso è sempre più "panciuto" rispetto al ventre perchè ad un restringimento di sezione ( devi sempre ipotizzare che quest'ala si trovi in un tubo di flusso, in una gallaria aerodinamica ecc..) corrisponde una depressione, pertanto quando vedi quei grafici un po' strani che studierai con il teorema di D'alembert poi capirai per bene cosa intendo, adesso non ti voglio mettere troppa confusione in testa ma fidati che è veramente facile :D

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  • 3 anni dopo...

Girovagando sul Forum ho trovato questa interessante discussione, e volevo chiedere se sono allo studio dei metodi "alternativi" al sistema- Pitot, in verità ammirevole, per misurare la velocità rispetto all'aria. Mi ricordo che per le missioni-Viking i responsabili, al fine di misurare la velocità del vento- problema simmetrico rispetto alla misurazione della velocità nell'aria di un velivolo- non ritennero affidabile il Pitot e ricorsero a "termocoppie", ove la velocità era ottenuta sulla base di differenze di temperatura fra una superficie potremmo dire "riparata" ed una esposta al flusso d'aria da misurare.

Visto che più di un incidente aereo è stato causato da malfunzionamenti ai Tubi di pitot, tra l'altro difficilmente prevenibili, ed ancor meno riparabili in volo, e che i suddetti Tubi sono proni a fenomeni di ostruzione/ghiacciamento come detto difficilmente evitabili, non si potrebbe sviluppare un analogo sistema a termocoppie come quelle delle sonde Viking- termocoppie che funzionarono molti anni nelle dfficili condizioni climatiche marziane senza alcuna manutenzione-, magari come "sistema di back-up"?

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Sono sistemi diversi con scopi diversi.

I sensori a bordo delle sondeViking dovevano misurare con precisione il vento dell'atmosfera molto rarefatta di Marte, non un flusso, magari supersonico sulla Terra.

Gli anemometri a filo caldo sono più delicati e probabilmente ancor più sensibili a ghiaccio e umidità.

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  • 2 settimane dopo...

Scusate l'intromissione ho trovato anche io interessante questa discussione, e volevo rispondere a Simone, son un'ing aerospaziale.

Non confondiamoci bisogna sempre distinguere Terra e Spazio: dunque è ovvio che su Marte non era opportuno utilizzare i tubo di pitot ti spiego brevemente perchè.

 

Prima cosa da sapere è che l'atmosfera di Marte è completamente diversa a cominciare dalla densità temperatura ecc.. tutti parametri che influiscono sull'equazione di bernoulli che purtroppo è testata sulla Terra, inoltre si Marte ci sono venti a circa 400 Km/h che sollevano colonne di polvere che si estendono verticalmente per diversi km.

 

Secondo purtroppo ha ragione i tubi di pitot sono oggetti delicati, ma molti incidenti avvengono per cattiva manutenzione, inoltre sulla Terra pitot è una soluzione che da risultati molto attendibili, specialmente in regime subsonico, va solo trattato bene.

 

Il fatto è che se si spedisce una missione su Marte non si può rischiare nemmeno il più piccolo mal funzionamento, e soprattutto stiamo parlando di missioni degli anni 70 in cui, le conoscenze sull'atmosfera di Marte erano quasi inesitenti...se lo immagina un tubo di pitot certificato per lo spazio (quindi molto costoso) mandato su Marte che si ostruisce o sfarfalla dopo pochi istanti di funzionamento. No le assicuro che questi margini di rischio nelle missioni spaziali non sono ammessi!

Modificato da Mary
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Scusate, ma insieme al tubo di pitot, e visto l'incidente dell'aereo air france, non sarebbe il caso di avere un sistema di riserva per misurare la velocità?

Il mio navigatore gps mi informa anche della velocità del veicolo, mi pare abbastanza precisamente. Gli aerei non potrebbero fare altrettanto?

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Scusate, ma insieme al tubo di pitot, e visto l'incidente dell'aereo air france, non sarebbe il caso di avere un sistema di riserva per misurare la velocità?

Il mio navigatore gps mi informa anche della velocità del veicolo, mi pare abbastanza precisamente. Gli aerei non potrebbero fare altrettanto?

 

 

Si potrebbero è in fase di studio, c'è solo un problema, anzi tre. Il primo è relativo al fatto che il GPS americano non è certificato, il secondo è che in caso di problemi "politici" gli americani si riservano di "spegnere " per così dire il sistema al resto del mondo, e tre il GPS non stima la velocità ma la posizione con un errore di diversi metri a causa di numerosi fattori chiamati errori sistematici, derivando (inteso matematicamente) la posizione ottieni la velocità.

Il fatto è che il navigatore corregge l'errore di posizione (stimata nelle tre componenti x,y,z) "vincolando" la stessa ad un tracciato noto (ad es la strada...), riportando cioè il problema da tridimensionale a monodimensionale, ovvero o il mezzo è lì o è andato fuori strada, l'errore rimane comunque anche se minimizzato.

 

Per l'aereo la cosa si complica un pò, ma non è impossibile si corregge la posizione con un metodo matematico chiamato filtro di Kalman usato anche per le orbite, il problema grosso è che qualsiasi cosa si stacchi da terra deve essere certificata.

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Scusate, ma insieme al tubo di pitot, e visto l'incidente dell'aereo air france, non sarebbe il caso di avere un sistema di riserva per misurare la velocità?

Il mio navigatore gps mi informa anche della velocità del veicolo, mi pare abbastanza precisamente. Gli aerei non potrebbero fare altrettanto?

Il pitot contribuisce a calcolare IAS, CAS e TAS; il GPS invece calcola la GS. Sono cose diverse.

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Il pitot contribuisce a calcolare IAS, CAS e TAS; il GPS invece calcola la GS. Sono cose diverse.

Giusta e sintetica affermazione, la tua.

Da tenere - in modo peculiare, a mio avviso - presente l'asserzione, prostettata dall'Ing. Mary nel suo predetto intervento, circa l'eventualità che gli States - per un qualche motivo - disattivino il funzionamento/collegamento dei loro sattelliti, indispensabili per il funzionamento del sistema GPS. Sarebbe - poco ma sicuro ! - un vero NIGHTMARE !!!

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Giusta e sintetica affermazione, la tua.

Da tenere - in modo peculiare, a mio avviso - presente l'asserzione, prostettata dall'Ing. Mary nel suo predetto intervento, circa l'eventualità che gli States - per un qualche motivo - disattivino il funzionamento/collegamento dei loro sattelliti, indispensabili per il funzionamento del sistema GPS. Sarebbe - poco ma sicuro ! - un vero NIGHTMARE !!!

 

beh ma io pensavo solo ad un sistema di backup..

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