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Tornado in Sud Africa


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Prove in Sud Africa per gli Storm Shadow con l'Aeronautica Militare

 

Entra nel vivo la messa in servizio degli Storm Shadow con l’Aeronautica Militare. Completata nei mesi scorsi l’accettazione dei 200 missili a suo tempo ordinati, la forza armata si accinge a compiere un proprio ciclo di prove per la sperimentazione operativa del nuovo sistema d’arma. È così che - secondo quanto risulta a Dedalonews - nel mese di settembre tre Tornado IDS ed un C-130J italiani partiranno per una missione in Sud Africa, dove effettueranno alcuni lanci in poligono finalizzati al conseguimento della capacità operativa iniziale (IOC).

La campagna, coordinata dal Reparto Sperimentale con la partecipazione del 6° Stormo di Ghedi, porterà per la prima volta dei velivoli A.M. ad operare in Sud Africa, un paese rimasto a lungo isolato prima per la sua posizione geografica e poi per le conseguenze politiche dell’apartheid. Prima di questa cesura, negli anni Sessanta e Settanta l’industria italiana seppe sviluppare buoni rapporti con le forze armate sudafricane, fornendo addestratori Aermacchi MB.326 (poi costruiti in loco dalla Atlas Aircraft Corporation), ricognitori Piaggio P.166S ed aerei da collegamento Aermacchi AL.60C-4 e AM.3C. I rapporti industriali si sono di recente riallacciati quando AgustaWestland si è aggiudicata con il proprio A109 la gara per il Light Utility Helicopter.

La scelta del Sud Africa per l’attuale ciclo sperimentale discende però soprattutto dalla necessità, dettata dalla forte gittata dello Storm Shadow, di condurre le prove su vaste aree disabitate che non sono disponibili in Europa e tanto meno in Italia. Analoghe considerazioni, unite alla necessità di specifiche attrezzature, portarono nel 2002 il 50° Stormo a sperimentare negli Stati Uniti il missile HARM. Oltre alle ampie aree vuote, a favore del paese africano gioca anche la minor sensibilità politica verso la tematica dei poligoni, che è invece molto accesa in Italia, tanto da costringere aziende come Alenia Aeronautica a effettuare in Svezia la sperimentazione del proprio velivolo non pilotato Sky-X.

Con una massa di circa 1.300 kg, una lunghezza di 5,10 metri e un’apertura alare di tre metri, lo Storm Shadow è un missile piuttosto grande, in grado di volare a velocità che si collocano nella parte alta della gamma subsonica. MBDA, l’azienda europea che lo costruisce, definisce sul proprio sito lo «missile stand-off superficie-aria a lunga gittata con armamento convenzionale» e gli attribuisce una gittata «superiore a 250 km». La gittata effettiva è classificata, ma è opinione diffusa che sia doppia di quella cifra. La ditta ha già effettuato i propri lanci ed integrato l’arma su piattaforme che comprendono Mirage 2000 e 2000-5, Rafale (foto MBDA a destra), Tornado IDS (foto RAF in basso) ed Eurofighter, quest’ultimo utilizzando il prototipo italiano DA7 (foto Eurofighter in apertura). Ne è già prevista l’installazione sul Joint Strike Fighter F-35.

Tra le caratteristiche principali dell’arma - che ha debuttato nel 2003 in Iraq e di cui l’Italia ha ordinato nel 2002 duecento esemplari per i propri Tornado ed Eurofighter - vi è il sistema di guida che integra una piattaforma inerziale (INS), un ricevitore satellitare (GPS) e sofisticati algoritmi che comparano il terreno sottostante con una banca di immagini precaricate, nonché con immagini all’infrarosso (IIR). La capacità di operare di giorno e di notte, in forma del tutto autonoma, rende lo Storm Shadow idoneo all’uso anche da parte di aerei monoposto. Secondo MBDA, il missile è stato già scelto da cinque paesi. La versione francese, nota come SCALP, è identica a quella internazionale salvo per alcune periferiche necessarie per adattare taluni sottoassiemi dell’arma ai velivoli o ai sistemi di preparazione di missione nazionali. È in corso anche lo sviluppo di una versione navale destinata alle fregate e sommergibili atomici francesi.

Speriamo di non finire tutti gli Storm nei lanci di qualifica :rotfl:

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Accolgo con piacere la notizia: gli armamenti stand off saranno molti utili in molte missioni.. Per il fatto dei poligoni, beh che dire, è vero che la gittata è elevata, ma comunque non ha molto senso che la politica renda complicato l'addestramento in patria e poi non dia i soldi per farlo in Canada(dal prossimo anno niente Goose Bay da quello che so..) La versione navale potrebbe essere utile anche per i nostri tornato in futuro? Non mi ricordo quale dei gruppi è specializzato nell'interdizione antinave e quali missili impiega?

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E' piuttosto evidente la differenza tra navale ed antinave... :D Io mi riferivo a qualcosa di diverso, ma capisco che peggio di così non mi potevo spiegare!! :lol: Allora, procediamo con ordine: da quello che so, correggetemi se sbaglio, il 156° del 36° stormo era il gruppo dell'AMI specializzato nell'attacco antinave con i missili Kormoran(si chiamavano così vero?). Ora però non dovrebbero più essere utilizzati, quindi la domanda era questa: perchè non utilizzare gli storm shadow nel ruolo antinave? Infatti non ho pensato tanto alle modifiche per renderli impiegabili dalle navi(booster ausiliario) ma ai sensori necessari ad un proficuo utilizzo antinave del missile, sensori che si sarebbero potuti utilizzare anche nei nostri storm shadow.

 

In realtà, poi mi sono informato sull'argomento un po' meglio, ed ho capito una cosa: io davo per scontato l'utilizzo dei missili nel ruolo antinave, sbagliandomi grossolanamento. Infatti verranno usati come normali missili di crociera(corta crociera) per attacco di bersagli di superfice.

 

Aspetto le eventuali correzioni e pongo una domanda: anche dovendo sviluppare i sensori necessari, è allettante l'utilizzo dello storm shadow nel ruolo antinave(considerando il suo valore in fatto di autonomia e carico bellico), oppure esistono alternative migliori? Quali programmi ha l'AMI?

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Grazie della risposta.. sicuramente è "grosso e costoso" ma non penso sia questo il problema principale.. Mi spiego meglio: avere un'elevata carica esplosiva ed autonomia(è grosso..) può fare parecchio comodo per attaccare un bersaglio navale! Inoltre è vero anche che lo storm shadow è costoso, ma quale armamento occidentale non lo è? potremmo sempre attaccare le navi nemiche con le iron bomb come gli argentini nelle falkland, ma a quali rischi? direi esagerati, daltronde anche agli argentini hanno fatto comodo i pochi missili exocet a disposizione... B-)

E poi quale bersaglio è più pagante delle navi nemiche? Se usi uno storm shadow contro un normale bersagli di superfice, te lo puoi permettere anche contro una portaerei!

Quello che vorrei sapere è: che armi si usano oggi per l'attacco antinave? da che distanza si deve attaccare per stare relativamente "sicuri"? che piani ha l'AMI per questo ruolo? potrebbe sviluppare una versione specifica dello storm shadow? se no, perchè non è abbastenza agile per la parte finale di volo? Grazie mille e se si è già parlato di questo argomento mettete pure il link!

Modificato da Captor
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è rendere una nave da guerra moderna inutilizzabile o affondarla non è facile.

 

Quindi serve l'efficacia delle armi di bordo, se guardi il prezzo un giorno C6 un giorno C 7 :rotfl::rotfl:

 

Battute a parte ricordo che armi antinave devono avere un efficacia in termini di danni elevata. E anche una strumentazione che ti permette di resistere alla contromisure anti missili usate nelle navi.

Servirebbero quei missili che cambiano al rotta a caso stile russia per resistere alla difesa ravvicinata dei cannoni automatici delle navi americane.

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grazie leviathan e typhoon, ma qualcosa di più non me la riuscite a dire? cioè, le domande sono sempre quelle di prima: il mercato cosa offre come missili antinave adattabile al tornado(ed in futuro all'F-35, visto che anche per l'attacco antinave come nel SEAD le caratteristiche stealth saranno più che utili)? che gittate hanno questi missili? e che portata hanno i missili antiaerei che ci potremmo trovare di fronte? chiaramente ricordo che non dovremo attaccare l'enterprise, ma serviranno come deterrente per mantenere gli interessi nazionali nel Mediterraneo al sicuro(ad esempio dalla remota ma possibile minaccia libica..) Che piani ha l'aeronautica militare in questo settore? Gli storm shadow sono adattabili all'impiego?

:helpsmile:

Richiderei per favore una risposta esauriente! :D

E se posso, sarebbe il massimo avere il parere del Sig. Gianni, che noto essere il punto di riferimento di questo forum! :D

Gli altri non me ne vogliano, ma il Sig. Gianni è veramente un valore aggiunto...

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Se si parla della marina militare libica quei missili vanno più che bene.

Dipende da chi hai davanti.

 

Altro non ti so dire mi dispiace, tocca aspettare gianni che attualmente è impegnato con la documentazione crono 9/11 sull'undici settembre.

Sei un nuovo iscritto e quindi ti racconto che un acesso dibattito su quegli attentati e gianni sta aggiornando un documento che lo riguarda.

 

Se ti vuoi fare del male dai un'occhiata a questa discussione (nell'attesa):

http://www.aereimilitari.org/forum/index.php?showtopic=2112

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Scusa l'ignoranza cos'è MP?

Cmq direi che non c'è fretta. Quando sarà disponibile gli chiederò un parere sull'argomento..

Grazie Typhoon, ora è chiarissimo: c'è qualcosa che costa meno e che va bene lo stesso! :D

E sai che perchè i kormoran non andavano più bene? Erano vecchiotti?

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Se la nave non è difesa da un sistema come quello delle navi americane.

Uno, non dobbiamo affondare navi armate con tecnologia americana :) (o almeno si spera).

Due, i sistemi CIWS americani non hanno mai funzionato, l'intercettazione dei missili antinave è una cosa veramente difficile, e non credo che un sistema anti-missile, anche dei più moderni, riesca a intercettare con successo un Teseo, un Exocet o un Harpoon.

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il problema è che un sistema di difesa riesce ad intercettare difficilmente più di un paio di missili contemporaneamente è questo il vero problema.......che il sistema sia americano o russo poco importa.anzi,al momento l'unico abbattimento di un missile antinave è stato fatto adoperando una calibro .50 durante la guerra dello yom kippure,da un cuoco,su di una nave israeliana.

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Se la nave non è difesa da un sistema come quello delle navi americane.

Gianni lo puoi contattare in MP Captor se lo vuoi sentire.

se vuoi lo faccio io

I sistemi Americani non mi sembra differiscano da quelli Europei, un CIWS integrato da missili a corto raggio Phalanx + ESSM per loro, 76/62 + Aster 15 per noi :ph34r:

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Scusatemi, anche se sono impegnato non manco di intervenire sul forum più o meno quotidianamente, solo che il titolo della discussione e il primo post non mi portavano a pensare che ci sarebbero state richieste di chiarimenti quindi non l'avevo più aperto.

 

Mandatemi sempre un MP quando vedete che non sto partecipando a una discussione in cui vorreste un mio intervento: l'MP lo ricevo anche via mail automaticamente quindi non c'è rischio che non lo legga.

 

=======

 

Cerco di rispondere un po' a tutto.

 

I missili antinave concretamente in servizio, oggi come oggi, sono gli Exocet francesi e gli Harpoon americani, per quando riguarda l'occidente.

 

Altri missili occidentali occupano delle "nicchie" e non sono molto diffusi, penso ai Penguin, ai Gabriel, ai Marte, ai Teseo, agli RBB-15.

 

Sia l'Exocet che l'Harpoon possono essere lanciati da piattaforme aeree, navali o sottomarine.

 

Diciamo che tutti i missili antinave occidentali sono subsonici, si affidano a un profilo di attacco che prevede una quota di volo estremamente bassa, e alcuni di loro superano i 100 km di portata (come gli Harpoon e gli Exocet delle ultime versioni, o i Teseo).

 

I missili di produzione russo-sovietica, invece, sono molto spesso supersonici.

Visto che di missili antinave lanciati da navi, i sovietici hanno prodotto la bellezza di quasi trenta modelli differenti, cui si aggiungono quelli lanciati dagli aerei, è davvero difficile parlare di essi senza fare un trattato.

 

Fatta questa premessa, passiamo alle domande di Captor.

 

- Il gruppo Tornado specializzato nell'attacco antinave è il 156° di Gioia del Colle.

 

- Lo Storm Shadow ha una certa capacità di attacco antinave. In parole pavore, nel suo sistema di guida deve essere inserita la "vista in pianta" della nave da attaccare (che si trova su qualsiasi almanacco navale) e questo significa che bisogna inserire il dato prima dell'inizio della missione. Inoltre, per poter eseguire l'attacco, il missile deve necessariamente avere un profilo di attacco da alta quota, il che lo espone alla difesa antimissile. Diciamo che l'uso dello Storm Shadow contro unità navali in navigazione è una capacità residuale, utilizzabile solo in casi particolari.

 

- Oggi come oggi, quindi, i Tornado italiano attaccherebbero eventuali unità navali nemiche utilizzando le bombe a guida laser, ma va tenuto in considerazione che l'attacco antinave è oggi compito che spetta anche agli Harrier della marina, i quali possono utilizzare i Maverick per l'attacco antinave e sono omologati anche per gli Harpoon.

 

- Convenienza dell'utilizzo dello Storm Shadow in funzione antinave.

Lo Storm Shadow può essere adattato in futuro all'impiego antinave in tempo reale, non ci vuole poi tantissimo. Bisogna vedere se la cosa è conveniente.

Dubito che lo sia per l'Italia: all'Italia non serve un missile antinave a lungo raggio e non serve un missile particolarmente grosso.

L'Italia non ha nemici (attuali o prevedibili) che dispongano di grandi navi da combattimento.

Le esigenze possibili, per l'Italia, sono quelle di far fronte a unità navali molto più sottili, come vedette e pattugliatori lanciamissili. Corvette e fregate in mano a paesi ostili, nel Mediterraneo ce ne sono poche o niente.

Quindi le capacità attuali (Tornado + Paveway, Harrier + Maverick, elicotteri + Marte) sono ben adeguate alla prevedibile minaccia.

 

- Da che distanza si deve attaccare per essere sicuri? Dipende dal sistema antiaereo imbarcato sulla nave che si va ad attaccare. Ricordo però in ogni caso, che volando a quote di 30 metri è impossibile che un sistema antiaereo possa essere efficace oltre i 20-30 km di distanza, per cui un missile antinave con una gittata sui 30-40 km è perfettamente in grado di consentire un lancio stand-off.

Se poi il bersaglio è una corvetta armata di missili antiaerei a corto raggio, anche un lancio da 15 km può essere considerato sicuro.

Nel caso di una vedetta lanciamissili, anche 5 km garantiscono una sufficiente sicurezza contro i sistemi antiaerei imbarcati su questo tipo di unità navale.

Certo, se si attacca dall'alto e la nave nemica è protetta da un sistema antiaereo a lungo raggio, allora è bene tenersi a distanze ben superiori: persino 50 km potrebbero essere insufficienti se dall'altra parte c'è un sistema Standard/AEGIS.

 

- I Kormoran andavano benissimo. Semplicemente sono... scaduti.

In pratica hanno superato il termine di vita oltre il quale devono essere rimandati in azienda per un controllo generale, la sostituzione di batterie ecc... e si è ritenuto che l'impresa non vale la spesa. Sono mantenuti in riserva, e sono ancora funzionanti, ma solo per eventuali emergenze.

 

======

 

Per quanto riguarda i sistemi antinave, è vero, e l'ho detto io stesso: sinora nessuno ha potuto verificare con mano la loro reale efficacia.

Non ci sono esperienze operative in proposito, ma solo quelle dei test.

 

Un missile antinave che si avvicina a 3-4 metri dalla superficie marina, fornisce una traccia radar molto labile.

Potrebbe giungere sul bersaglio senza essere visto affatto, ma se il radar lo vedesse, probabilmente ciò avverrebbe a distanze minime, tali da lasciare non più di 30-60 secondi di margine per intervenire (in caso di missile subsonico... se è supersonico, i tempi si riducono a meno di 20-30 secondi).

E' chiaro che se la nave non è in massimo stato di allerta, con gli operatori incollati agli schermi radar e i sistemi antimissile attivati in modalità totalmente automatica, è difficile scamparsela.

 

Se poi i missili in arrivo sono due o tre, è facile che il sistema antimissile non riesca a ingaggiarne più di uno - due nella migliore delle ipotesi.

 

D'altro canto, le altre contromisure (chaff, flares, ECM) hanno dato buoni risultati (almeno nei confronti dei missili di produzione orientale) nel corso di scontri reali, per cui non sono da sottovalutare.

 

Anche la realtà missili antinave - sistemi antimissile è una realtà complessa, in cui possono intervenire molti fattori.

 

Ad esempio, posso avere un ottimo missile antinave su un ottimo aereo, ma devo pur sempre sapere dove si trova la nave nemica, per cui inevitabilmente dovrò individuarla sul mio radar (a meno di non essere una nazione così ricca da disporre di pattugliatori e satelliti) e se gli operatori ESM della nave sono attenti, la mia spazzata costituirà un segnale di preavviso importantissimo per allertare le difese.

 

E ancora, lo scopo di un missile antinave non è affondare la nave, ma metterla fuori combattimento. E per questo basta un missile con una testata non eccessivamente grossa.

Sul fronte opposto, la struttura difensiva di una nave non ha lo scopo di fornire una protezione al 100 %: l'obiettivo è fornire una buona capacità di evadere la minaccia con le contromisure, eventualmente distruggerla (almeno in parte) con i sistemi antimissile, e resistere all'impatto quanto basta per salvare la nave, anche se dovrà ritirarsi dal combattimento.

 

Le due cose, se vogliamo, sono curiosamente compatibili !

 

Attenzione poi ad esaminare i risultati operativi: nella guerra delle Falkland gli Exocet ebbero buoni risultati perchè la Royal Navy non disponeva di sistemi antimissile tipo CIWS nè di contromisure idonee per contrastare gli Exocet (erano tarate sui missili russi).

Già dopo i primi giorni la Royal Navy aggiornò il software delle contromisure ed è riuscita a ingannare, in uno-due casi, il missile in arrivo.

 

Gli Irakeni colpirono la Stark perchè essa non era per nulla in stato di allarme.

I CIWS non erano attivati.

 

Viceversa gli israeliani, dopo la prima sorpresa con gli Styx, hanno dimostrato di riuscire a deviare, mediante le contromisure, quasi tutti i missili lanciati contro le loro navi.

 

E ancora, gli Harpoon, usati contro la Libia e l'Irak, hanno colpito con grande efficacia, dimostrandosi poco sensibili e poco vulnerabili ai sistemi antimissile e alle contromisure di produzione russa in dotazione a quelle marine.

 

Come ho detto, ci sono tante variabili, e ogni evenienza è diversa dalle altre.

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