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Leviathan

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Perchè Berlusconi odia tanto le cooperative.

è giusto che abbiano qualche vantaggio.

In fondo se la popolazione che non si può permettere di costrure l'azienda unisce le forze con altre persone per produrre ricchezza e dividersela cosa c'è di male?

 

Non avendo soldi lo stato incentiva questa pratica con benefici.

 

Che c'è di male?

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Non penso che Berlusconi odi le cooperative in genere come forma di organizzazione di un determinato ente.

 

Suppongo odi solo le cooperative c.d. "rosse", cioè quelle che fanno capo ad organismi di sinistra e le odia perchè spesso della cooperativa hanno solo la veste, quando, in realtà, nascondono vere e proprie società di capitali, molto, molto potenti.

 

A Palermo è iniziato da poco un processo per mafia contro le cooperative rosse e so che ci sono diversi filoni di indagine ancora aperti.

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Intendo che più che fare l'interesse degli iscritti (presupposto su cui si basa una cooperativa) i dirigenti fanno, nella sostanza, affari come si trattasse di una normalissima società nelle loro mani.

 

Nel condurre questi affari, si sono ingigantiti a dismisura arrivando a controllare patrimoni enormi, complessi industriali e gestire appalti... a volte in maniera illegale, ricorrendo a collusioni con la malavita, a corruzioni e quant'altro.

 

Su queste cose i giudici indagano un pò in tutta Italia...

 

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=108214

 

http://www.liberalcafe.it/modules.php?name...rticle&sid=1375

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Guarda che anche una SpA deve fare gli interessi dei propri soci. E in questo hai ragione, le cooperative e le società di capitale non si differenziano, e IMHO non si devono differenziare.

 

O forse intendi che il modo usuale di agire di una società di capitale è di compiere atti illegali?

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Signori, società di capitali e cooperative sono due cose completamente diverse... anche perchè, se così non fosse, non si capirebbe perchè mai il legislatore si sia preoccupato di disciplinarle in maniera diversa.

 

In particolare, l'istituto della cooperativa nasce per permettere a soggetti economicamente deboli (consumatori, lavoratori ecc. ecc.) di organizzarsi collettivamente per ottenere beni e/o servizi a condizioni più favorevoli. Il che è qualcosa di estremamente diverso rispetto ad una qualsiasi società di capitali.

 

Ciò che distingue la natura della cooperativa da quella della società è infatti la differenza di scopo: la prima, in particolare, deve avere scopo c.d. mutualistico, mentre la seconda scopo di lucro.

 

Con un esempio pratico si coglie perfettamente questa differenza.

 

100 consumatori si uniscono, al fine di acquistare mele e pere all'ingrosso, così risparmiando un bel pò. Oppure: 100 disoccupati si uniscono per cercare un accesso al mondo del lavoro a condizioni più vantaggiose; oppure ancora, 100 famiglie in cerca di casa, si uniscono per costruirsi un complesso edilizio a prezzi più convenienti.

Queste sono tutte cooperative. La loro caratteristica è che le persone si uniscono per ottenere qualcosa (un bene o un servizio) a condizioni migliori di quelle che troverebbero se agissero singolarmente.

Questo si chiama: "scopo mutualistico".

 

La società, al contrario, NON ha scopo mutualistico, ma di LUCRO.

La società è semplicemente una forma particolare di esercizio di attività imprenditoriale. Il fine ultimo è la DIVISIONE DEGLI UTILI (scopo di lucro) e NON l'ottenimento di beni o servizi a condizioni migliori (scopo mutualistico).

 

Per rimanere agli esempi fatti, 100 soggetti si uniscono per comprare mele e pere all'ingrosso, NON per mangiarsele loro, ma per RIVENDERLE a terzi, guadagnando un ToT che poi sarà diviso fra tutti. Oppure, 100 soggetti si uniscono per costruire degli appartamenti che poi RIVENDERANNO a terzi ecc. ecc.

 

La disciplina delle cooperative è strutturata intorno alla peculiarità del loro scopo, così come le agevolazioni fiscali sono previste in loro favore, in virtù del fatto che la cooperativa non ha scopo di lucro, ma mutualistico.

 

Ora, la legge permette alle cooperative di perseguire ANCHE lo scopo di lucro, tuttavia, è necessario che lo scopo MUTUALISTICO sia PREVALENTE. In altre parole, i 100 tizi di prima, possono anche vendere qualche mela e qualche pera ai terzi e dividersi il ricavato, ma la maggior parte devono mangiarsela loro.

 

Se una cooperativa comincia a comportarsi come una normale SpA, per esempio vendendo il 95% delle mele ai terzi, si ottiene il risultato di falsare la libera concorrenza. Questo perchè la cooperativa entrerebbe in competizione con le altre SpA, ma avvalendosi di una disciplina diversa e, spesso, più vantaggiosa (non si tratta solo di agevolazioni fiscali, che comunque, IN TEORIA - e sottolineo IN TEORIA - non dovrebbero essere applicate alle cooperative con scopo mutualistico non prevalente).

 

Questa disciplina di vantaggio è sacrosanta se effettivamente la cooperativa si limita a procurare ai propri soci condizioni di mercato migliori, ma diventa ingiusta quando la cooperativa fa semplicemente affari, come una qualsiasi società con scopo di lucro.

 

Tanto premesso, è noto a tutti che le cooperative rosse sono degli enti molto, molto grossi... sembrano quasi delle multinazionali... e il loro scopo mutualistico si limita si e no allo 0.01% del loro volume di affari... di fatto sono delle SpA, che godono, tuttavia, della disciplina di una cooperativa...

 

Citavo i casi in cui tali cooperative hanno destato l'attenzione dei magistrati, proprio perchè sono la prova provata che si tratta di entità molto potenti, che perseguono un normalissimo scopo di lucro.

 

...mi viene difficile, infatti, immaginare i 100 consumatori di mele di cui sopra diventare così potenti da gestire appalti et similia...

Modificato da Capaneo
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Io sapevo che le cooperative erano unioni di persone che mettono in comune capitali e mezzi per creare un soggetto economico simile ad una normale azienda.

Un azienda dove i lavoratori/dipendenti/elleggono ogni tot di tempo un capo e si spartiscono i ricavati.

 

Nasce tra soggetti deboli e per questo è avvantagiata.

 

Non era così?

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Scusa ma mi sfugge dove sia lo scopo di lucro in una cooperativa, visto che l'utile d'esercizio non può essere distribuito tra i soci.

 

Peraltro è anche naturale che abbiano una fiscalità differente da quelle delle società di capitali, visto che a differenza di queste non possono finanziarsi sul mercato.

 

Ciao

 

P.S. a proposito: l'importante politico che sbraita tanto contro le Coop in pubblico, in privato non disdegna affatto farci dei begli affari insieme.

Modificato da Mirgal
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Mirgal, guarda che le cooperative possono eccome distribuire gli utili... e possono anche emettere strumenti finanziari.

 

E in ogni caso non sarebbe questa circostanza ad aprire la strada ad una fiscalità agevolata... perchè altrimenti si dovrebbero prevedere sgravi per tutti quegli imprenditori che non possono finanziarsi sul mercato... dalla persona fisica alla società semplice ecc. ecc.

 

Il regime fiscale agevolato si basa solo ed esclusivamente sul fatto che la cooperativa ha scopo mutualistico, punto. Infatti, quando un tale scopo non è prevalente (non può essere del tutto assente, altrimenti cesserebbe di essere una cooperativa, deve essere, quanto meno, prevalente) l'ente non potrebbe (IN TEORIA) beneficiare di alcun trattamento fiscale di favore.

Modificato da Capaneo
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Hai ragione, scusa ma avevo guardato lo statuto di Coop Liguria che ha appunto scelto di non dividere tra i soci l'utile ma di destinarlo tutto al fondo indivisibile.

 

Per quanto riguarda gli scopi mutalistici, le vendite ai soci rappresentano quasi il 70% del fatturato di Coop Italia.

 

Per ciò che concerne invece gli strumenti finanziari, mi sembra che una cooperativa abbia forti limitazioni al finanziamento. Se non ricordo male che il singolo socio non possa conferire piu di 100.000 euro, e che questo denaro vada remunerato ad un tasso che non può eccedere se non di qualche punto percentuale il normale tasso bancario. Tutt'altra cosa rispotto al collocamento di azioni che può fare una SpA

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