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test missilistici nord coreani


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http://espresso.repubblica.it/dettaglio/To...23:49/1623008/7

http://www.opinione.it/pages.php?dir=naz&a...rt=2850&aa=2006

 

 

che pensate dei missili che stanno testando?

Secondo voi c'è da preoccuparsi?

Modificato da Leviathan
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Partecipanti più attivi

Gli ICBM attualmente non sono intercettabili e tra pochi anni saranno intercettabili, in numero limitato, solo se lanciati sul territorio degli Stati Uniti.

I poveri Giapponesi hanno ben da temere, l'unica possibilità sarebbe attaccare per primi con la copertura degli ABL

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No, recentemente con gli SM-2 block IV gli si dà una capacità antibalistica mentre con il futuro SM-3 queste capacità verranno implementate ma un ICBM è un qualcosa di abbattibile praticamente solo con gli intercettori che gli Americani stanno sviluppando nel programma scudo spaziale.

Diciamo che le navi Aegis con questi nuovi missili avranno una capacità antibalistica simile al sistema THAADS.

 

Calcola che un ICBM è una bestia che viene giù a circa 4 km al secondo quindi serve un intercettore cinetico ad impatto diretto con una precisione pazzesca per tirarli giù.

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Sì, diciamo pure che la traiettoria balistica di un ICBM è tale che nella fase terminale è davvero difficile intercettarlo.

 

Infatti gli USA stanno sviluppando una rete di sistemi, coordinata, che dovrebbe consentire di ingaggiare gli ICBM non solo nella fase terminale della traiettoria, ma anche nelle altre fasi in cui è più vulnerabile.

 

Una combinazione integrata di sistemi antimissile a grande portata, sistemi antimissile di punto, sistemi antimissile basati su piattaforme navali, e sistemi laser basati su velivoli a grande autonomia, dovrebbe essere in grado di ingaggiare i missili in arrivo nella fase di accelerazione dopo il lancio (qui la vulnerabilità e massima) nella fase di volo orbitale, nella fase di ingresso nell'atmosfera e nella fase di avvicinamento finale.

 

Il punto debole di tutto questo meccanismo è dato dal fatto che deve essere garantita la sua operatività 24 ore su 24, e qui le cose si fanno complicate.

 

Mi spiego meglio. Durante la guerra fredda il sistema strategico americano prevedeva una componente Early Warning (radar e satelliti) destinata a dare l'allarme lancio e a fornire i primi dati utili: natura e dimensioni dell'attacco, tempi di impatto, punti di impatto previsti.

Ovviamente c'era una serie di centrali di controllo funzionanti 24 ore su 24 e pronta a gestire al meglio i pochi minuti (da 10 a 30) di preavviso concesso.

 

Poichè gli ICBM sono difficili da distruggere nei loro silos, mentre una squadriglia di bombardieri nucleari era sempre in volo, e i sottomarini lanciamissili sono invulnerabili, il NORAD pure, e un aereo di comando delle forze nucleari sempre in volo, il sistema strategico era concepito per utilizzare quei minuti per garantire la sopravvivenza del Presidente o comunque di una parte della catena di comando, in modo da poter lanciare il contrattacco subito dopo che il primo missile nemico aveva colpito il suo bersaglio.

 

Con la fine della guerra fredda, solo una parte dei missili ICBM è in stato di allarme (anzi, se ci fidiamo delle dichiarazioni rese da USA e Russia, nessun missile ICBM è pronto al lancio, in quanto i dati degli obiettivi non sono più pre-installati nel computer di guida del missile) , nessun bombardiere è in volo, solo gli SSBN (pochi) sono in mare e anche loro con le testate da programmare.

 

Il sistema Early Warning invece è sempre operativo h24, ma in maniera molto più "rilassata".

 

Un sistema antimissile, invece, richiede innanzitutto che le sue componenti siano preposizionate.

Per i missili basati a terra, questo non è un problema.

Per i missili basati su piattaforme navali e aeree, invece sì.

 

Poi occorre che tutto l'apparato di controllo e risposta sia pienamente operativo.

Non basta che ci sia l'omino a guardare lo schermo per rilevare il lancio dei missili nemici, ma ci vuole anche l'omino (tanti omini) che gestisca il lancio e l'intercettazione dei missili antimissile.

 

Si tratta, in pratica di tornare non solo ai livelli di allerta della guerra fredda ma anche di più.

Infatti non solo dev'essere in piena allerta il settore "avvistamento", ma anche il settore "risposta e intercettazione".

 

Si tratta di un impegno estremamente oneroso in termini di risorse, perchè non c'è differenza tra un apparato concepito per respingere l'attacco di un singolo missile e quello concepito per respingere l'attacco di 100 missili.

 

Il sistema antimissile americano è progettato per funzionare in un contesto in cui ci sia una certa gradualità nell'allarme.

Se i rapporti con la Cina si incrinano al punto da rendere probabile un attacco nucleare, si presume che questo avvenga nel giro di giorni, settimane, mesi.

E peraltro la Cina non è considerata (parlando seriamente) un possibile nemico, nè lo è la Russia.

Semmai il rischio può essere quello di una rivoluzione o di un colpo di mano di terroristi che prendono possesso di una base missilistica, ma è una cosa che come minimo dà ore e ore di preavviso, per non parlare del fatto che essendo le testate degli ICBM non programmate, probabilmente ci vogliono giorni perchè un gruppo terroristico possa prendere il controllo di una base di lancio, programmare le testate e lanciare i missili.

 

Gli sviluppi nord-coreani invece cambiano tutto questo equilibrio, e costringeranno a rivedere non tanto l'aspetto tecnologico della difesa antimissile, che promette bene e ormai è maturo per lo spiegamento, ma tutto l'apparato di gestione che dovrà assicurare la difesa.

 

A questo punto gli USA dovrebbero seriamente pensare a proporre un sistema antimissile integrato e distribuito, al quale collaborino attivamente molti altri paesi nel mondo.

 

Ad esempio, l'Europa può ben essere interessata ad avere un ombrello contro i missili balistici, così anche Israele, la Corea del Sud, il Giappone.

 

In questo modo si può avere una rete basata a terra in grado di coprire tutte le potenziali minacce oggi prevedibili, e pre-posizionare i sistemi antimissile basati sulle piattaforme aeree e navali in posizioni molto più vicine ai potenziali teatri di impiego.

 

Ad esempio, se parte un missile dalla Corea del Nord diretto sul Giappone, il primo intercettore può già partire dalla Corea del Sud ingaggiando il missile in fase ascensionale.

 

In questo modo basterebbe un sito in Corea per proteggere anche Giappone, USA e, volendo, anche altri paesi come Cina e Russia.

 

Un missile lanciato dal Medio Oriente contro l'Europa, potrebbe essere ingaggiato in fase ascensionale da un sistema antimissile basato in Israele.

 

Quello che voglio dire è che se si collabora, si può creare una rete per ingaggiare i missili direttamente in fase ascensionale, dove le probabilità di successo dell'intercettazione sono 100 volte maggiori.

 

In questo modo si ottiene il massimo risultato con la minima spesa, e guardate che lo spiazzamento è totale.

 

Un missile ICBM in fase ascensionale è una specie di anatra con una traccia infrarossa grossa quanto un vulcano in eruzione, così carico di propellente che esplode solo se lo guardi storto, e dove basta il minimo danno per mandarlo totalmente fuori rotta.

 

E hai voglia a fare ICBM con testate terminali manovrabilissime e intelligenti... sono tutti soldi sprecati, e questo segherebbe le gambe alla proliferazione missilistica in atto.

 

Altrimenti il problema non si risolve: una Corea del Nord non ha bisogno di colpire l'Alaska per minacciare gli USA: se gli USA sono protetti, può rivolgere i suoi missili contro il Giappone, o contro l'India, o contro il Pakistan o le Filippine.

Una volta che dici: "o fai come dico io o ti faccio un milione di morti innocenti dove dico io", poco importa se quei morti non sono i tuoi, nessun paese oserebbe rischiare sulla pelle degli altri.

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In Europa già vedo fior fior di politicanti a scagliarsi contro l'inutile scudo spaziale USA, solo l'Inghilterra sarebbe disponibile a mio parere anche perchè la Francia non accetterebbe mai di essere dipendente dagli Americani per la difesa antimissile: meglio senza per loro.

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Comunque l'esercito coreano, per quel che so (parlo della corea del nord), il loro arsenale è composto prevalentemente da pezzi da museo.

L'unico problema è il fatto che i coreani hanno fortificato tutto il loro territorio e che il loro esercito è numeroso.

Secondo voi un'eventuale scontro sarebbe una passegiata?

magari forze di terra Americane attacherebbero dalla zona smilitarizzata.

che ne pensate?

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In fondo avranno Hind, mi 8, T55, T64 e forse T72.

Ak 47 come dotazione ordinaria, draguroft e simili.

I kornet chissà se li hanno, chissa poi che missili anti aerei anno.

Sicuramente i modelli più vecchi.

 

la loro aereounautica da cosa è composta?

 

Comunque non sono temibili.

La loro economia una guerra non la sostiene, e poi con le armi che hanno....

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Se un paese comandato da pazzi gioca a lanciare missili che possono contenere testate atomiche non ci si deve preoccupare?

e se uno di questi test fosse in realtà un'attacco nucleare per ricominciare la guerra di riunificazione?

Hanno testate e vettori, non li manca nulla

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Dati al 1° gennaio 2006.

 

Corea del Nord

 

Forze terrestri: 1.000.000 + 500.000 riservisti

37 divisioni

 

Circa 3600 MBT di vecchia generazione (T-55/T-62 e similari)

3500 pezzi di artiglieria

Circa 200 lanciatori per razzi/missili serie FROG/SCUD

800 rampe di lancio per SA-2 e qualche decina per SA-3 e SA-5 (questi ultimi sono pericolosi)

8000 pezzi di artiglieria contraerea

 

La Marina (43.000 uomini e 40.000 riservisti) conta 3 fregate, ma il pericolo maggiore viene da ben 25 sommergibili Romeo e circa 70 mini-sottomarini, nonchè da alcune centinaia di unità veloci lanciamissili e/o siluranti.

Le forze anfibie sono significative, con oltre un centinaio di mezzi e ben 70 hovercraft.

Una quindicina di batterie di missili antinave sono schierate per la difesa costiera.

 

Le forze aeree (80.000 uomini) contano circa 400 aerei da combattimento, per la maggior parte MIG-19, MIG-21, MIG-23 e simili, gli unici aerei moderni sono una quarantina di MIG-29 e una decina di SU-25.

La componente elicotteristica conta su 70 MI-8, 50 MI-24 e sorprendentemente anche su ben 87 elicotteri MD serie 300/500 gran parte dei quali convertiti controcarro (questi elicotteri furono ottenuti con uno stratagemma: la Korea del Nord li comprò attraverso agenzie civili come elicotteri civili, aggirando l'embargo. Prima che il governo USA se ne accorgesse, ormai ne erano stati consegnati una novantina).

 

Poi ci sono una cinquantina di rampe di lancio per missili NODONG-1, gittata 1000 km, derivati dagli Scud.

 

Si tratta di un complesso di forze del tutto decrepito, ma nondimeno pericoloso.

Infatti un milione e mezzo di uomini con 3600 carri armati, concentrati su un territorio che non è poi grandissimo, costituiscono una massa d'urto notevole.

 

La miriade di sommergibili, sommergibilini e piccole unità siluranti e lanciamissili di cui dispone la marina, sarebbero un incubo per qualsiasi forza da sbarco.

 

Inoltre vorrei ricordare che i combattenti nordcoreani sono molto, molto tenaci, non è gente che si arrenda facilmente come gli irakeni e ricordano da vicino i vietcong.

Le loro forze speciali, composte da circa 70.000 uomini , sono molto temute, e negli anni passati hanno più volte tentato di infiltrarsi nella Corea del Sud e quando sono stati scoperti, hanno preferito suicidarsi piuttosto che farsi catturare.

 

Onestamente credo che sia un paese sul quale è meglio non progettare piani di invasione, ma azioni aeree mirate e sostenute, se proprio si deve arrivare alla guerra.

 

 

Nighthawk:

che non possono fare dei test?

io non vedo nulla di male

 

Ci mancherebbe. Mica vivi in Alaska o in Giappone.

Modificato da Gianni065
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Dati al 1° gennaio 2006.

 

Corea del Nord

 

Forze terrestri: 1.000.000 + 500.000 riservisti

37 divisioni

 

Circa 3600 MBT di vecchia generazione (T-55/T-62 e similari)

3500 pezzi di artiglieria

Circa 200 lanciatori per razzi/missili serie FROG/SCUD

800 rampe di lancio per SA-2 e qualche decina per SA-3 e SA-5 (questi ultimi sono pericolosi)

8000 pezzi di artiglieria contraerea

 

La Marina (43.000 uomini e 40.000 riservisti) conta 3 fregate, ma il pericolo maggiore viene da ben 25 sommergibili Romeo e circa 70 mini-sottomarini, nonchè da alcune centinaia di unità veloci lanciamissili e/o siluranti.

Le forze anfibie sono significative, con oltre un centinaio di mezzi e ben 70 hovercraft.

Una quindicina di batterie di missili antinave sono schierate per la difesa costiera.

 

Le forze aeree (80.000 uomini) contano circa 400 aerei da combattimento, per la maggior parte MIG-19, MIG-21, MIG-23 e simili, gli unici aerei moderni sono una quarantina di MIG-29 e una decina di SU-25.

La componente elicotteristica conta su 70 MI-8, 50 MI-24 e sorprendentemente anche su ben 87 elicotteri MD serie 300/500 gran parte dei quali convertiti controcarro (questi elicotteri furono ottenuti con uno stratagemma: la Korea del Nord li comprò attraverso agenzie civili come elicotteri civili, aggirando l'embargo. Prima che il governo USA se ne accorgesse, ormai ne erano stati consegnati una novantina).

 

Poi ci sono una cinquantina di rampe di lancio per missili NODONG-1, gittata 1000 km, derivati dagli Scud.

 

Si tratta di un complesso di forze del tutto decrepito, ma nondimeno pericoloso.

Infatti un milione e mezzo di uomini con 3600 carri armati, concentrati su un territorio che non è poi grandissimo, costituiscono una massa d'urto notevole.

 

La miriade di sommergibili, sommergibilini e piccole unità siluranti e lanciamissili di cui dispone la marina, sarebbero un incubo per qualsiasi forza da sbarco.

 

Inoltre vorrei ricordare che i combattenti nordcoreani sono molto, molto tenaci, non è gente che si arrenda facilmente come gli irakeni e ricordano da vicino i vietcong.

Le loro forze speciali, composte da circa 70.000 uomini , sono molto temute, e negli anni passati hanno più volte tentato di infiltrarsi nella Corea del Sud e quando sono stati scoperti, hanno preferito suicidarsi piuttosto che farsi catturare.

 

Onestamente credo che sia un paese sul quale è meglio non progettare piani di invasione, ma azioni aeree mirate e sostenute, se proprio si deve arrivare alla guerra.

 

 

Nighthawk:

che non possono fare dei test?

io non vedo nulla di male

 

Ci mancherebbe. Mica vivi in Alaska o in Giappone.

Premesso che ci credo al 100%, potrei sapere la fonte di questi dati??

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