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Mi pare una cosa scontata che i membri permanenti siano tra i più grandi esportatori di mezzi militari.

 

USA Russia Cina Inghilterra e Francia sono i membri permanenti, e sono stati scelti sulla base dei paesi che alla fine della II Guerra Mondiale rappresentavano le nazioni più "importanti" del mondo, oltre che, in un certo senso, i "vincitori".

 

Va infatti tenuto conto che molti paesi che oggi sono liberi (come l'India) all'epoca erano solo colonie.

 

Devo però contraddire l'affermazione, che è un luogo comune.

 

Sulla base dei dati più aggiornati (anno 2005), infatti, la classifica è la seguente:

 

1) Russia con 6,197 miliardi di dollari

2) USA con 5,45 miliardi di dollari

3) Francia con 2,12 miliardi di dollari

4) Inghilterra con 985 milioni di dollari

5) Canada con 543 milioni di dollari

6) Ucraina con 452 milioni di dollari

7) Israele con 283 milioni di dollari

8) Italia con 261 milioni di dollari

9) Svezia con 260 milioni di dollari

10) Olanda con 211 milioni di dollari

11) Uzbekistan con 170 milioni di dollari

12) Svizzera con 154 milioni di dollari

13) Cina con 125 milioni di dollari

14) Brasile con 100 milioni di dollari

15) Polonia con 86 milioni di dollari

 

A seguire: Spagna, Giordania, Singapore, Australia, Norvegia, Bielorussia, Indonesia, Sud Corea, Sudafrica ecc...

 

Naturalmente questi dati sono poco significativi: ad esempio la Germania non c'è semplicemente perchè nel 2005 non ha concluso contratti significativi, ma basta che venda un paio di sottomarini e subito si colloca nella rosa dei primi dieci.

Lo stesso dicasi per la Cina che nel 2005 non ha concluso molto.

 

Ciò nondimeno, è interessante notare che alcuni paesi "insospettati" stiano tra i primi posti, come il Canada o i neutralissimi Svizzera e Svezia.

 

Anche se si esaminano i risultati su un certo periodo, possono esserci grosse variazioni, perchè un periodo fortunato per l'industria di un paese può tranquillamente alterare i risultati anche esaminando i totali che so, su dieci anni.

 

Peraltro ci sono trasferimenti di materiali che possono essere difficilmente conteggiati, pensiamo alle vendire di mezzi usati a prezzi simbolici.

Non è raro svendere centinaia di carri armati usati, ad esempio, al prezzo simbolico di un dollaro. Che si fa? Si calcola un dollaro? Si stima il valore dei mezzi venduti? E che valore puoi dare a un M-60 o a un T-55?

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Il Canada ha una marea di industrie militari, molte delle quali sono sussidiarie di altre industrie di altri paesi, ma che producono e vendono dopo aver acquistato le relative licenze, o addirittura progettano, sviluppano e vendono in proprio.

 

Ad esempio:

 

Alenia North America

Albion Canada

BAE Canada

Bell Helicopter Textron Canada

Boeing Canada

Colt Canada

EADS Canada

Elbit Canada

Eurocopter Canada

General Dynamics Canada

Mercedes Benz Canada

Northrop Grumman Canada

Oerlikon Contraves Canada

Racal Canada

Raytheon Canada

Saab Canada

Turbomeca Canada

ecc...

 

Altre industrie molto attive e di concezione completamente locale sono la Armatec e la Bombardier, per citare le più note, ma ce ne sono altre centinaia.

Il Canada produce di tutto: dalle munizioni ai sistemi missilistici, aerei, elicotteri ecc...

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Ma nessuno ha intenzione di invaderlo l'Iran, comunque se lo si facesse non ci sarebbero problemi per l'invasione mentre la successiva occupazione sarebbe un iraq moltiplicato per un milione.

Comunque, come tutti si stanno affannando di dire da un bel pezzo, gli Stati Uniti non sono così pazzi da voler invadere l'Iran, al massimo colpiranno con dei raid le centrali e gli impianti di arricchimento.

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hai ragione dominus, ma anche se gli usa facessero solo un raid e non invadessero, non credo se ne starebbero buoni uguali.

basta che senti le parole del loro presidente.

quello vuole bombardare con il nucleare, ma se il nucleare glielo togli....

 

e poi vorrei sapere come le lancerebbe le sue nucleari

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Ragionando seriamente, credo che quando un leader parla come quello iraniano, significa che sente il terreno franare sotto i piedi.

 

I leader più pericolosi sono quelli che stanno zitti e fanno ciò che devono fare.

 

Uno che incita alla proliferazione nucleare e alla distruzione di Israele, mi dà l'idea di uno che cerchi di tenersi buono il popolo con dichiarazioni roboanti.

E se ha necessità di tenersi buono il popolo, significa che in Iran la situazione non è poi così sicura come si vorrebbe far credere.

 

Leggendo alcuni survey dall'Iran, vedo che il 55 % della popolazione adulta ritiene che l'economia del paese vada peggiorando, la stragrande maggioranza ritiene che il problema maggiore sia quello della sicurezza personale (evidentemente i cittadini iraniani hanno paura per la propria vita) , il 65 % della popolazione chiede un mutamento di governo e maggiori libertà, e la percentuale sale al 69 % tra le donne ed al 71 % tra i giovani con età inferiore ai 24 anni.

 

Il 64 % della popolazione crede che la politica del governo sia fallimentare e ben il 57 % auspica una separazione tra Stato e Religione (nelle donne le percentuali sono di gran lunga superiori).

 

Ahmadinejad conta sull'appoggio di non più del 31 % della popolazione, gli altri che lo hanno votato sostengono che era solo il meno peggio tra i candidati ammessi.

 

Credo che quindi Ahmadinejad stia facendo il solito giochetto: da un lato concedere spazio alle istanze progressiste (ad esempio, Internet sta esplodendo, in Iran) e dall'altro tenere buoni gli integralisti con le sue sparate di facciata.

 

La sua crociata nucleare, quindi, potrebbe essere solo uno spauracchio per tenere alta la tensione con il mondo internazionale e concentrare l'attenzione della gente su questo, per distoglierla dai problemi interni del paese.

 

Infatti Ahmadinejad è solo una mezza pedina, le autorità religiose in Iran sono quelle che davvero dettano legge, e con questo giochetto le tiene a bada e sopravvive.

 

Non mi pare, infatti, che nemmeno Israele lo prenda poi tanto sul serio, mentre gli americani questa volta sono più sereni: con l'adozione delle misure di sicurezza post 11 settembre il territorio USA è oggi molto meglio protetto contro gli attentati, e la presenza militare in Iraq e in Afghanistan garantisce una capacità di intervento immediata e decisiva.

 

Questa volta gli USA paiono intenzionati a lasciare la patata bollente nelle mani degli europei, anche perchè la portata dei velivoli e dei missili iraniani non è tale da raggiungere il territorio americano e Israele, tra difesa aerea e batterie antimissile e testate nucleari, ha poco da temere.

Modificato da Gianni065
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e se devo proprio dirlo fanno anche bene se per una volta ci lasciano il peso a noi, perchè alla fine non fare niente e criticare è molto più facile di far qualcosa e in Europa va a finire sempre così.

 

Forse Night intendeva dire che la Francia intervenendo potrebbe subire pesanti attacchi all' interno del suo territorio per la forte presenza di arabi.

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