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Nebbia sulla pista


phoenix

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Dato che oggi il mio volo è stato dirottato da Linate ad Orio al Serio a causa della scarsissima visibilità ( :furioso: ) dovuta alla nebbia sulla pista (il pilota a tirato su l'aereo quando era a 20 metri dal suolo già in fase di atterraggio!) mi chiedevo: esistono studi o tecnologie in grado di garantire un'atterraggio anche in tali condizioni di nebbia proibitive? (il limite minimo se non sbaglio è di 150 metri di visibilità..)

 

..ho sentito di tecniche antinebbia basate sulla diffusione di azoto, ma non so quanto queste voci siano attendibili...

Modificato da phoenix
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In via teorica la tecnologia oggi consente di far atterrare un aereo in assoluta mancanza di visibilità su un aeroporto attrezzato (si atterra sulle portaerei con visibilità zero....) con un aereo adeguatamente strumentato, ma le misure di sicurezza civili sono sempre molto severe e pertanto si preferisce atterrare su un aeroporto dove le condizioni meteo sono migliori (perchè il problema non è solo l'atterraggio, ma anche il rullaggio ecc...).

 

Comunque sì, l'azoto liquido consente di far precipitare la nebbia.

Il sistema è già utilizzato in Russia, e che io sappia l'Italia partecipa al progetto con un'azienda, la Tecnagro. E mi pare pure che solo l'aeroporto di Parma ha installato un sistema del genere, nel 1996.

 

Ragioni di costo hanno sinora raffreddato l'interesse delle società aeroportuali e autostradali, ma il programma non è morto.

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Le operazioni in visibilità zero sono consentite a patto che ci siano determinati strumenti in grado di permettere la loro effettuazione in sicurezza. Aerodromo, aeromobile e pilota sono certificati per operare in una determinata categoria di condizioni meteo, naturalmente la soglia della sufficienza e quella più bassa fra le tre.

 

Le categorie sono:

Cat 1 che individua gli aerodromi con il sistema ILS più scarso che non riesce a dare informazioni dopo una certa quota

Cat2 leggermente migliore, l'ILS smette di dare informazioni a una quota più bassa.

 

Poi ci sono le tre cat3: Cat 3a, cat3b e cat 3c. Individuano gli aerodromi dotati di ILS che da info anche sulla pista una volta al suolo. Le differenze tra a, b e c stanno nei sistemi luminosi di aiuto di cui è dotata la pista. In particolare in categoria 3c è possibile atterrare in qualsiasi condizione meteo.

 

Il limiti meteorologici che identificano ogni categoria sono espressi in termini di DH e RVR

 

DH- Decision Height- altezza alla quale il pilota deve esserein grado di vedere i sistemi luminosi di pista altrimenti deve abortire.

 

RVR- visibilità lungo la pista, o su una parte di essa nella direzione di atterraggio.

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Si può anche aggiungere che alle limitazioni spiegate sopra, ci sono anche quelle imposte dalle compagnie aeree ai loro piloti.

Quello che dici poteva essere giusto qualche anno fa. Ora le compagnie puntano al massimo guadagno possibile, non so se esistono ancora compagnie che adottano simili politiche di sicurezza.

Per farti un esmpio adesso i comandanti sono obbligati per contratto ad imbarcare solo il carburante necessario a svolgere una tratta, al massimo possono decidere di imbarcarne anche per un ulteriore tratta perchè è sconveniente rifornire in certi paesi.

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