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Antiaeree Seconda guerra mondiale


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L'antiaerea pesante, come quella da 88, sparava munizioni che avevano una spoletta che poteva esplodere a tempo o in base alla pressione atmosferica (e quindi alla quota).

Le spolette di prossimità furono un'invenzione alleata e i tedeschi ne erano sprovvisti (per fortuna).

 

Questo significava che gli artiglieri tedeschi dovevano valutare la quota dei bombardieri e regolare opportunamente le spolette.

 

In effetti siccome era problematico regolare le spolette in quei frangenti, esse erano pre-regolate, in maniera che ogni sequenza di sparo comprendeva un certo numero di proiettili con spolette programmate per esplodere in un certo range di quote.

 

L' 88 era temuto per due ragioni: la prima è che era in grado di raggiungere bersagli posti fino a 15.000 metri di quota mantenendo un ritmo di fuoco che poteva arrivare anche a 20 colpi al minuto.

Si tratta di prestazioni eccezionali per l'epoca (l' 88 fu sviluppato prima ancora della II GM).

Una quota così elevata rendeva vulnerabile qualsiasi bombardiere alleato.

 

La seconda ragione, che è quella che ne decretò davvero la fama (in fin dei conti il tiro antiaereo era comunque molto impreciso e i bombardieri, carichi di bombe, erano costretti a volare a quote ben sotto i 10.000 metri) fu la scoperta che si trattava di un'eccellente arma anticarro.

L'elevata velocità alla bocca consentiva tiri precisi e tesi, e garantiva elevate capacità di penetrazione nella corazza.

Fu quindi un pezzo anticarro molto temuto, molto più di quanto lo fosse in funzione antiaerea.

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L'antiaerea pesante, come quella da 88, sparava munizioni che avevano una spoletta che poteva esplodere a tempo o in base alla pressione atmosferica (e quindi alla quota).

Le spolette di prossimità furono un'invenzione alleata e i tedeschi ne erano sprovvisti (per fortuna).

 

Questo significava che gli artiglieri tedeschi dovevano valutare la quota dei bombardieri e regolare opportunamente le spolette.

 

In effetti siccome era problematico regolare le spolette in quei frangenti, esse erano pre-regolate, in maniera che ogni sequenza di sparo comprendeva un certo numero di proiettili con spolette programmate per esplodere in un certo range di quote.

 

L' 88 era temuto per due ragioni: la prima è che era in grado di raggiungere bersagli posti fino a 15.000 metri di quota mantenendo un ritmo di fuoco che poteva arrivare anche a 20 colpi al minuto.

Si tratta di prestazioni eccezionali per l'epoca (l' 88 fu sviluppato prima ancora della II GM).

Una quota così elevata rendeva vulnerabile qualsiasi bombardiere alleato.

 

La seconda ragione, che è quella che ne decretò davvero la fama (in fin dei conti il tiro antiaereo era comunque molto impreciso e i bombardieri, carichi di bombe, erano costretti a volare a quote ben sotto i 10.000 metri) fu la scoperta che si trattava di un'eccellente arma anticarro.

L'elevata velocità alla bocca consentiva tiri precisi e tesi, e garantiva elevate capacità di penetrazione nella corazza.

Fu quindi un pezzo anticarro molto temuto, molto più di quanto lo fosse in funzione antiaerea.

Ho letto un libro di arrigo petacco stupendo della guerra in africa

Rommel uso' l'88 :P

Altre curiosita'?

Come funzionava l'artiglieria antiaerea degli alleati?

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Il funzionamento è sempre quello!

Mitragliatrici, cannoncini e cannoni di medio-grosso calibro: quella era l'antiaerea a quesi tempi e quelli usavano tutti!

 

La differenza è che gli alleati non avevano grande necessità di artiglierie antiaeree di grosso calibro e si affidavano a mitragliatrici e cannoncini di piccolo-medio calibro.

 

La ragione è semplice: le potenze dell'Asse non hanno mai messo in piedi un apparato da bombardamento strategico lontanamente comparabile a quello americano e inglese.

Dopo i primi bombardamenti su Londra nelle fasi iniziali della guerra, gli alleati non furono più disturbati da grandi bombardieri plurimotori, se si eccettua qualche sporadica missione di piccoli gruppi.

 

Nè i bombardieri dell'Asse avevano prestazioni paragonabili ai plurimotori alleati.

 

Di fatto, la minaccia aerea era costituita dagli Stuka, dai caccia utilizzati in missioni di attacco e da bimotori di modeste capacità, per cui i piccoli-medio calibri erano più che sufficienti.

 

L'invenzione della spoletta di prossimità si rivelò importante perchè aumentò notevolmente l'efficacia della contraerea inglese nei confronti delle V-1, che rappresentarono la vera sfida tedesca contro le difese aeree alleate in Europa.

Sugli altri versanti, gli italiani eseguirono numerose missioni di bombardamento nel Mediterraneo, anche mediante plurimotori, ma il loro numero era davvero insufficiente e si andava da missioni di un singolo aereo a missioni in cui al massimo si mettevano insieme una decina di velivoli.

Ben diverso fu l'impegno alleato sul fronte del Pacifico, dove la minaccia dei kamikaze giapponesi costrinse le unità americane a schierare tutto quello che si poteva mettere a bordo!

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Le spolette di prossimità di missili e proiettili funzionano con lo stesso principio di un piccolo radar. Emettono tutto intorno un segnale (onda radio, ma esistono anche spolette a luce laser) e quando il segnale viene riflesso comandano l'esplosione. Essendo piccole, il segnale è debole e la portata è quindi ridotta (di solito da pochi metri a poche decine di metri).

 

Esistono anche spolette diverse (all'infrarosso, magnetiche, sonar) secondo l'uso cui sono destinate.

 

Naturalmente queste sono spolette di prossimità: quindi esplodono quando un bersaglio è abbastanza vicino. Di solito le spolette, oltre al sensore di prossimità, integrano anche altri tipi di meccanismi di azionamento: per impatto, a tempo, a pressione, altimetrico.

 

Anche in questo caso dipende dall'uso.

Spesso le spolette possono essere tarate o regolate anche sul campo, immediatamente prima dell'uso, o addirittura possono essere programmate nel momento in cui il proiettile è già stato esploso e sta per lasciare la canna (la programmazione avviene attraverso un circuito elettromagnetico posto alla sommità della canna).

La spoletta di un missile può ricevere la programmazione un attimo prima del lancio.

 

Di solito le spolette di missili e cannoni antiaerei sono strutturate così:

- sensore a onde radio di prossimità

- sensore a tempo (comanda l'attivazione ritardata per evitare che la munizione esploda prima che abbia raggiunto una certa distanza di sicurezza, comanda l'esplosione una volta trascorso un determinato tempo di volo per evitare che il colpo vagante finisca chissà dove)

- sensore a impatto (perchè in ogni caso se il bersaglio è colpito in pieno... il colpo deve esplodere!)

 

Chiaramente su un siluro avremo una spoletta diversa (il sensore a onde radio sarà sostituito da un sensore acustico) e così via.

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Le spolette di prossimità di missili e proiettili funzionano con lo stesso principio di un piccolo radar. Emettono tutto intorno un segnale (onda radio, ma esistono anche spolette a luce laser) e quando il segnale viene riflesso comandano l'esplosione. Essendo piccole, il segnale è debole e la portata è quindi ridotta (di solito da pochi metri a poche decine di metri).

 

Esistono anche spolette diverse (all'infrarosso, magnetiche, sonar) secondo l'uso cui sono destinate.

 

Naturalmente queste sono spolette di prossimità: quindi esplodono quando un bersaglio è abbastanza vicino. Di solito le spolette, oltre al sensore di prossimità, integrano anche altri tipi di meccanismi di azionamento: per impatto, a tempo, a pressione, altimetrico.

 

Anche in questo caso dipende dall'uso.

Spesso le spolette possono essere tarate o regolate anche sul campo, immediatamente prima dell'uso, o addirittura possono essere programmate nel momento in cui il proiettile è già stato esploso e sta per lasciare la canna (la programmazione avviene attraverso un circuito elettromagnetico posto alla sommità della canna).

La spoletta di un missile può ricevere la programmazione un attimo prima del lancio.

 

Di solito le spolette di missili e cannoni antiaerei sono strutturate così:

- sensore a onde radio di prossimità

- sensore a tempo (comanda l'attivazione ritardata per evitare che la munizione esploda prima che abbia raggiunto una certa distanza di sicurezza, comanda l'esplosione una volta trascorso un determinato tempo di volo per evitare che il colpo vagante finisca chissà dove)

- sensore a impatto (perchè in ogni caso se il bersaglio è colpito in pieno... il colpo deve esplodere!)

 

Chiaramente su un siluro avremo una spoletta diversa (il sensore a onde radio sarà sostituito da un sensore acustico) e così via.

Come amo questo forum, nessun altro.

Un ultima domanda poi la smetto:p

Ma queste spolette come facevano a stare su un proiettile antiaereo, che e' piccolissimo? :o

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Per Leviathan: no, certamente non avrebbe cambiato nulla.

 

Le spolette di prossimità sono un miglioramento tecnico e molto tattico, non possono considerarsi una "rivoluzione" tale da cambiare le sorti di un conflitto.

 

Per Tomcat: le spolette erano abbastanza piccola, all'inizio si montavano sui calibri medio-grossi, poi la miniaturizzazione... oggi esistono anche per calibri da 20-25 mm

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Per Leviathan: no, certamente non avrebbe cambiato nulla.

 

Le spolette di prossimità sono un miglioramento tecnico e molto tattico, non possono considerarsi una "rivoluzione" tale da cambiare le sorti di un conflitto.

 

Per Tomcat: le spolette erano abbastanza piccola, all'inizio si montavano sui calibri medio-grossi, poi la miniaturizzazione... oggi esistono anche per calibri da 20-25 mm

Grazie gianni...

Un altra domanda...:P

Sono curiosissimo scusami -_-

I danni causati da questi pezzi sono gravi oppure meno?

mi spieghi eslpodendo cosa lasciavano nell'aria?

si vede nei film oppure giochi o documentari una nuvoletta nera :)

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Per le corazzature del tempo quelle granate provocavano seri danni.

Però dimende se gli esplode molto vicini possono persino abbatterlo.

Più lontano avviene l'esplosione minori sono le probabilità di abbaterlo

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Un proiettile antiaereo esplosivo, è sempre formato da un involucro di metallo duro, un nucleo di esplosivo, e la spoletta che ne comanda l'esplosione.

 

Esplodendo, oltre allo sbuffo nero, l'involucro si frammenta in schegge molto veloci, che hanno un raggio letale di molti metri (alcune decine, anche se il raggio distruttivo vero e proprio è di solito sui 10-20 metri).

 

Colpendo un aereo, le schegge provocano danni.

Qui entra in gioco la fortuna.

Può essere che una singola scheggia possa comportare la perdita dell'aereo e può essere che centinaia di schegge non attingano nessun sistema primario.

Ma quasi sempre, un aereo che finisce nel raggio letale di esplosione, può considerarsi perduto o seriamente danneggiato al punto da dover interrompere la missione.

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Un proiettile antiaereo esplosivo, è sempre formato da un involucro di metallo duro, un nucleo di esplosivo, e la spoletta che ne comanda l'esplosione.

 

Esplodendo, oltre allo sbuffo nero, l'involucro si frammenta in schegge molto veloci, che hanno un raggio letale di molti metri (alcune decine, anche se il raggio distruttivo vero e proprio è di solito sui 10-20 metri).

 

Colpendo un aereo, le schegge provocano danni.

Qui entra in gioco la fortuna.

Può essere che una singola scheggia possa comportare la perdita dell'aereo e può essere che centinaia di schegge non attingano nessun sistema primario.

Ma quasi sempre, un aereo che finisce nel raggio letale di esplosione, può considerarsi perduto o seriamente danneggiato al punto da dover interrompere la missione.

Doveva essere terribile trovarsi sotto il fuoco di un 88...

Non posso minimamente immaginarlo cosa si provi...

Beh che dire , grazie per le info :P

Appena trovo qualcosa di difficile da porvi posto :ph34r:

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anche i russi in afganistan quando vedevano dei missili in arrivo non devono essere stati molto contenti.

Qualunque contraera si tratti chi giuda un aereo in zona di guerra la paura è alta verso tutti i sistemi anti aerei

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anche i russi in afganistan quando vedevano dei missili in arrivo non devono essere stati molto contenti.

Qualunque contraera si tratti chi giuda un aereo in zona di guerra la paura è alta verso tutti i sistemi anti aerei

Vabbe' io ho inserito la mia frase nel solo contesto della seconda guerra mondiale :P

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  • 1 anno dopo...
Ospite Folgore

e non c'erano proiettili apposta che facevano palline di ferro o piombo o roba varia? solo scheggie?

 

pensatevi in un bombardiere rivestito di tela tipo wellington se una granata esplodeva accanto :ph34r:

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dipende dal calibro, dal tipo di munizionamento, dalla meccaninca del pezzo e sopratutto dalle direzioni tiro. molti pezzi, anche di grosso calibro erano stati pensati per poter ingaggiare gli aerei, almeno con un tiro di sbarramento, ma poi nella pratica si rilevarano inefficaci.

 

curiosità: la Regia Marina usava sparare con pezzi di medio calibro in acqua, per "spaventare e disorientare" gli aereosiluranti avversari.

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