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Carri armati russi


Leviathan

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  L’India ordina alla Russia 300 carri armati T-90

Pagine di Difesa, 29 dicembre 2006

 

 

 

 

L’India ha ordinato alla Russia 300 carri armati T-90 nell’ambito di un contratto da 950 milioni di dollari. Un fonte militare ufficiale indiana ha annunciato che i carri T-90, equipaggiati con sistemi avanzati di controllo del tiro, saranno consegnati entro i prossimi due anni.

 

Il contratto sarebbe parte di un accordo per la fornitura e la produzione su licenza di carri T-90 siglato tra Russia e India nel 2001. L’India aveva acquistato 310 T-90 nel 2001 per 800 milioni di dollari; la Russia aveva iniziato a consegnare i primi 124 esemplari nel 2002 e aveva completato l’ordinativo nel 2006 con l’assemblaggio dei rimanenti 186 carri presso la Avadi Heavy Vehicles Factory in India.

 

L’esercito indiano è stato il primo cliente estero per il T-90, introdotto in servizio nell’esercito russo dalla metà degli anni 90. I T-90 acquistati dall’esercito indiano sono stati assegnati a sei reggimenti corazzati di stanza nel nord e nel centro del Paese. L’accordo relativo alla produzione su licenza prevede la possibilità di assemblare fino a mille T-90 in India a partire dal 2007.

 

Secondo diverse fonti l’attuale ordinativo sarebbe dovuto alla necessità urgente dell’esercito indiano di disporre di moderni Mbt (Main battle tank) a causa dei gravi ritardi del Mbt Arjun di produzione nazionale. Sarebbe inoltre in ritardo il programma di ammodernamento del T-72M1, carro di progettazione sovietica e prodotto su licenza dall’industria nazionale che costituisce l’armamento principale dei reggimenti corazzati indiani.

 

L’esportazione di armi resta una voce di importanza primaria per la Russia. Il presidente Vladimir Putin aveva affermato lo scorso marzo che la Russia aveva accresciuto le sue esportazioni nel settore della difesa di oltre 6 miliardi di dollari, fornendo armi a 61 Paesi. India e Cina rimangono i principali importatori dalla Russia e assorbono l’80 per cento delle esportazioni complessive nel comparto delle industrie della difesa. La Russia tuttavia sta cercando di espandere la sua presenza anche sui mercati dell’America Latina e del Medio Oriente. (FA)

 

Fonte = http://www.paginedidifesa.it/2006/pdd_061254.html

 

Il mercato russo si muove sempre

Modificato da Leviathan
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L'India è un paese in forte crescita economica e conseguentemente aspira ad un peso poltico maggiore, in pratica si sta candidando a superpotenza.

L'assemblaggio su licenza dei T-90 aiuterà l'industria indiana che si è dimostrata incapace di sviluppare un carro indigeno, l'Arjun, e che quindi ha bisogno di crescere tecnicamente.

Comunque i soldi ce li hanno eccome

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Bisogna vedere però come li fanno i soldi... Se l'Italia guadagnasse soldi con il metodo Cinese o Indiano saremmo pure noi una superpotenza

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l'india ha una cosa che si chiama Su-30mki che è di quanto di meglio si può ottenere senza comprare il raptor.....

a dire la verità è meglio anche il typhoon oltre al Raptor... :)

 

cmq il su-30mki è un ottimo aereo sotto tutti i punti di vista, con grandi miglioramenti anche dove i caccia russi solitamente faticano(bvr). Però secondo me rimane inferiore al Typhoon, che è nel complesso più moderno.

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Rispetto all'EFA (così com'è adesso) è + prestante persino uno zero giapponese della seconda guerra mondiale. Se venisse prodotta la tranche 3 allora se ne potrebbe riparlare.

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piano... piano....

 

secondo questo discorso allora l'USAF dvrebbe rinunciare al Raptor e riutilizzare i Mustag che ci sono nei musei... :thumbdown::rotfl:

 

Diamo tempo al tempo, poi il Typhoon sarà superiore sotto ogni punto di vista...

 

Io sono il primo a elogiare i programmi russi, ma vediamo di non esagerare!

 

Cosa avrebbe in più il Su-30mki di un Typhoon della seconda tranche (ma anche della prima un po' refittata)?

 

Il Typhoo avrà:

 

pari se non superiori capacità nel dogfight (IRST, iris-t, controllabilità post stallo, grande rapporto spinta su peso...);

 

decisamente superiori capacità nel BVR(meteor, DASS, radar migliore...)

 

per non parlare della migliore situation awareness e disponibilità operativa...

 

Se aggiungiamo anche maggiori margini di svilupo(radar EASA, volendo spinta vettoriale..)

 

Tutto questo tralasciando la tranche 3, grazie alla quale avrà anche maggiori capacità aria suolo...

 

Non confondiamo la macchina con il programma... se il programma è indietro la colpa è della mancanza di una leadership, cioè dell'impostazione quadrinazionale dove decidono tutti e nessuno e non ci si accorda neanche sugli armamenti da integrare...

 

Se ci fosse davvero fretta (vedi seconda guerra mondiale), e questo vale anche per il Raptor, il Typhoon sarebbe già stato PIENAMENTE operativo.

 

Tutti lo sanno, il Typhoon è/sarà inferiore soltanto al Raptor! finchè non iniziano ad arrivare i primi f35...

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Oggi il Su30MKI è superiore all EFA e a F15, anche a quelli Russi dato che è la

 

prima volta che la Sukoi vende aerei + evoluti a paesi esteri.

 

Se ne sono accorti anche i piloti di F15 durante una esercitazione con gli

 

Indiani ......Tra l'altro gli Su erano della 1° tranche.

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@maguk: come potevi leggere dal mio post precedente, i Su30 sono superiori OGGI... Come tutti sanno, non lo saranno più in un futuro molto prossimo. I Typhoon saranno superiori ALMENO in un rapporto 1:1.3, rapporto che salirà di molto contando il missile Meteor, i sistemi DASS, gli AWACS e l'addestramento.

 

Io sono il primo a difendere le realizzazioni russe, e penso anch'io che, considerando esclusivamente la macchina, il Su-30MKI sia il miglior caccia operativo, paragonabile solo all'F-15C. Il Flanker è un dogfighter imbattibile, e nelle ultime versioni è anche parecchio insidioso in BVR.

 

Chiaramente questo è solo un confronto tra macchine, che non include nè altri assetti, (AWACS..) nè l'addestramento dei piloti, tuttavia al momento la realtà è questa e va assolutamente ribaltata!

 

Occorre però ricordare che Typhoon e Raptor nati proprio per respingere le ondate di caccia russi provenienti da est. Essi incorporano dalla nascita tutte le caratteristiche che hanno reso così temibili i caccia russi.

 

Il Raptor sarebbe enormemente superiore anche solo considerando le sue caratteristiche stealth, mentre il Typhoon sarà superiore per tutti i motivi che ho scritto nel mio precedente post.

 

A tutto questo si aggiungono gli enormi risultati che si raggiungeranno nella disponibilità operativa.

 

E per questo che non dovremo temere i Su30 algerini o eventualmente libici(se decidessero di comprarli), a patto però di mantenere sufficentemente aggiornati i nostri Typhoon e sufficentemente addestrati i nostri equipaggi! :)

Modificato da Captor
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Comunque più che con i carri, è con l'aviazione che si diventa una super potenza!!!!

loro di aviazione mi sa che hanno poco di tecnologicamente recente sia per combattimento AriaAria e bombardamento!!!Ok hanno l'atomica, ma bisogna vedere se fanno in tempo a lanciarla :rotfl::rotfl:

E' lui il colpevole!! :sm::sm::sm:

 

Cmq anche io mi sono fatto prendere dalla discussione... :oops::wip41::wip41:

 

Allora propongo una domanda (per rimediare...), in Italia come siamo messi a carri?

 

Gli Ariete a che livello sono? gli è stato potenziato il motore, che se non sbaglio li limitava parecchio? Sono troppo pochi? di 200 quanti se ne riuscirebbe a mandare in missione all'estero, volontà politiche permettendo? Se ci fosse una seconda desert storm (ipoteticamente), potrebbero combattere al fianco di abrams e compgania bella?

 

Sono molto ignorante in materia, cmq è interessante vedere che il livello mondiale nella progettazione dei carri è molto più omogeneo rispetto a quello dei caccia: cioè, molte nazioni sono in grado di produrre carri comparabili a quelli made in USA, mentre per gli aerei ciò non è possibile (Germania o Italia come farebbero a progettare un Raptor?)

 

E i Leopard? che utilità hanno?

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I motivi per cui è possibile progettare un carro che insidi quelli americani sono tanti.

 

Innanzitutto gli americani non sono mai stati delle particolari "cime" nella progettazione dei carri. Persino carri di grande successo, come l' M-48 e l'M-60, in fin dei conti riprendevano i principi dello Sherman: carri destinati a una grande produzione, molto comodi internamente, estremamente affidabili ma di prestazioni relativamente modeste.

 

L' M-1 è stato un deciso cambio di tendenza, con una propulsione innovativa, corazzatura eccezionale, armamento inizialmente nella media ma poi adeguato agli standard più elevati. Non a caso l' M-1 ha avuto una frazione della diffusione dei suoi predecessori.

 

Al contrario la tradizione tedesca e per certi versi anche quelle inglese e sovietica, sono sempre state decisamente superlative nel dopoguerra (alta mobilità e potenza dei carri tedeschi, pesante corazzatura di quelli inglesi, compattezza e potenza di fuoco di quelli sovietici).

 

Un'altra ragione sta nei costi: un carro armato costa una frazione del costo di un aereo.

 

=======

 

Per gli Ariete, qui il discorso va affrontato con concretezza.

 

Che esigenze ha l'Italia?

 

La difesa del territorio nazionale non è certo prioritaria: all'orizzonte non si vedono certo masse corazzate pronte a invadere l'Italia, e l'Italia non è certo un paese che si presti molto al movimento dei reparti corazzati, pianura padana a parte.

 

A giocare in difesa, un carro onesto dotato di un buon sistema di tiro è più che sufficiente. Bene ha fatto quindi l'Italia, secondo me, a sviluppare un carro che non è certo il top ma consente al Paese di restare nel club dei costruttori di carri armati.

 

E benissimo ha fatto a puntare sui mezzi ruotati come il Centauro, che consentono di spostare le forze sul territorio nazionale (lungo e stretto) in tempi rapidi.

 

Ariete, Leopard 1A5, Centauro e Dardo costituiscono pur sempre una forza di novecento mezzi corazzati più che adeguati alla minaccia prevedibile: non credo che qualcuno sbarcherà centinaia di T-90 o Leopard II sulle coste italiane, nè credo che la frontiera di Trieste sia in pericolo.

 

Sappiamo bene che questo genere di situazioni, peraltro, si vincono o si perdono in cielo, non in terra.

 

Quanto alle missioni all'estero, qui bisogna subito distinguere: se la missione è internazionale, si opera in un contesto tale per cui si può stare tranquilli.

L'appoggio aereo e le forze corazzate degli alleati garantiranno contro il rischio di spiacevoli sorprese.

 

Se si opera in via indipendente, invece, occorre fare i conti con le capacità di trasporto. A che serve avere 1.000 Leopard se non puoi farli arrivare in zona operativa?

 

L'Italia ha una capacità reale di proiezione all'estero, senza contare su terzi, che non supera il livello di brigata.

Per una brigata, un centinaio di mezzi corazzati sono sufficienti (e già si va in crisi per riuscire a trasportarli).

 

I livelli di forza attuali, quindi, sono adeguati, perchè l'Italia dispone di una componente blindata in grado di arrivare dove serve in fretta, e di una componente corazzata in grado di arrivare subito dopo in funzione di sostegno e consolidamento.

 

Inutile pensare a proiezioni indipendenti di più brigate o addirittura di divisioni, se poi non ci sono i mezzi per trasportarle e le forze aeree per appoggiarle, senza parlare del sostegno logistico necessario.

 

Peraltro, l'Italia ha voluto fare tutto da sè con l'Ariete.

 

In fin dei conti sui Leopard si è fatto uso anche di componenti elettroniche americane, sugli Abrams si è fatto uso di cannoni tedeschi e corazze inglesi... voglio dire, l'Italia poteva anche usare un motore tedesco e una corazzatura inglese, e avrebbe sfornato un carro perfetto ma non completamente italiano.

 

Si è fatta una scelta nazionale e va capita, secondo me.

 

Se i soldi lo permetteranno, il programma Ariete ha ancora un potenziale di sviluppo che può portare a un carro molto migliore.

 

Se non lo permetteranno, pazienza. Ci si potrà rifare con la prossima generazione!

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L' OF-40 era in pratica una copia autorizzata del Leopard 1 (da cui mutuava torretta, motore, trasmissione ecc...).

 

Fu venduto solo agli Emirati Arabi Uniti e ho mezza idea che fu un progetto di concerto con la Germania per vendere i Leopard 1 agli arabi ma con il marchio italiano (all'epoca i tedeschi che vendevano a potenziali nemici di Israele non era politically correct).

 

Per l'Ariete non ci sono speranze di esportazione: oggettivamente il carro non è in grado di competere con i concorrenti.

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Almeno quest'anno arriverà il kit di protezione aggiuntivo per tutti i carri, sia nella versione WAR che in quella PSO che ricordo è bella tosta, inoltre l'EI ha in valutazione un sistema di difesa attivo. Lo Scudo Italiano in fase avanzata di progetto, il Trophy e l'Iron Fist Israeliani (ma tanto sappiamo bene quale verrà scelto :rotfl:). Notizie di Rivista Militare

 

Tu Gianni che faresti, ridistribuzione degli Ariete alle nostre tre brigate carri (con un reggimento ciascuna) oppure lasceresti la mega brigata Ariete sopprimendo le altre due?

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