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Dopo la vita la morte


nighthawk

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Secondo me,dopo morto ci sarà il nulla,cioè non avremo nemmeno la sensazione di esser morti...

Ho subìto un intervento chirurgico,e quando mi svegliai dall'anestesia,non ebbi nemmeno la coscienza di essere stato addormentato,al punto che pensai"Azz,se morivo sotto i ferri nemmeno me ne sarei accorto!"

Altro che sensazioni di essere fuori dal corpo e vedere i chirurghi lavorare sul tuo corpo,una volta sveglio puoi raccontare quello che vuoi!

Confermo... Se fossi morto sotto i ferri...bom basta finita li... Poi ci ho messo 3 gg a smaltire l'anestesia :P:P

Secondo me dopo la morte...si...c'è il nulla, il nulla assoluto, l'io appena andato, non ci sarà per mai più. Solo una cosa mi auguro... Spero di avere la stessa fortuna che ho avuto, nascere in una splendida famiglia, che amo con tutto il cuore, il solo pensiero di non rivederli mai più... mi fa sentire male...ciao!

 

P.S. IL MEDICO...POTEVA EVITARE DI TIRARMI TUTTI QUELLI SCHIAFFI....AVEVO GLI OCCHI APERTI DA 1 MINUTI E CONTINUAVA, PERCHè ERO ANCORA SOTTO L'EFFETTO DELL'ANESTESIA, SE NO...... :D:D:D A PARTE CHE MI HA SALVATO LA VITA QUINDI.... DOPO MI SONO FATTO UNA DORMITA DI 1 GIORNO!

Modificato da Hollywood
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Sul peso dell'anima, un medico americano ha fatto un esperimento pesando il corpo prima - durante e dopo la morte.

 

Su sei casi analizzati, ha rilevato che in almeno 4 di essi c'è stato un calo di peso che ha valutato intorno ai 21 grammi in media.

 

La metodologia adottata, però, non ha convinto gli scienziati: gli strumenti erano imprecisi e il metodo molto approssimato.

 

Ad esempio, anche l'aria ha un peso, e quella contenuta nei polmoni pesa alcuni grammi. Già l'ultimo respiro, quindi, può determinare un mutamento di peso.

 

Anche l' "afflosciamento" del corpo dopo la morte provoca l'esposizione di una superficie differente alla pressione atmosferica, e anche questo incide sul peso.

 

Gli scienziati, in pratica, affermano che la morte può provocare un'alterazione (nell'ordine di una manciata di grammi) nel peso di una persona, ma da qui a dire che la causa è la dipartita dell'anima, ce ne passa...

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  • 8 mesi dopo...

scusate se ripro una vecchia discussione, ma la trovo interessante, ora dobbiamo capire cosa intendiamo per essere vivente: nasce, cresce, si nutre, lascia scarti, si ripruduce, muore.

seguendo il ragonamento sopra anche le stellle sono esseri viventi, io credo che sono esseri viventi, per me l'anima,spirito,fantasma o come lo volete chiamare, è composto da eletricità, un mucchio di "dati" che sarebbe la nostra coscienza, questo è una cosa che ho fatto di logica non di fede, non sò dire che c'è dopo.

be sulla storia dei 21 grammi, e quello che ha detto gianni, io credo che l'anima c'è anche negli animali e in tutti gli esseri viventi, a e noi diciamo così perche ci vantamo di essere la specie più evoluta, noi siamo animali facciamo parte della classe dei primati!

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Veramente non credo che qualcuno si vanti di avere un anima :P comunque è più che altro un discorso filosofico che va a intersecarsi con la religione, dipende a quello che uno crede, probabilmente i buddhisti hanno l'anima in pace ( che gioco di parole :rotfl: ) perchè la loro religione afferma di una nuova vita in terra dopo la morte, per un cristiano e diverso, un mussulmano neanche $%$%$%$%( ho cancellato la battuta perchè poteva essere offensiva :rotfl: )

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@ Fighter

 

C'è una grossa contraddizione in quello che dici. Tu cerchi di razionalizzare tutto semplificando ogni entità fisica al suo stato più essenziale: particelle, elettricità, dati, quello che ti pare (fa molto Matrix)

 

Eppure se ci pensi c'è una grossa differenza tra la vita, e le stelle (la materia inanimata).

 

è una cosa che ogni fisico sa. Non si possono fare leggi per descrivere il comportamento di un essere vivente, sia esso intelligente, stupido o privo di cervello. Tutti, anche se non sono in grado di pensare si comportano in modo imprevedibile.

 

Invece una stella sai esattamente che si muoverà in un certo modo, brillerà così, sarà grande così, morirà quel giorno. Un sasso se lo lasci cadere, quello sicuramente cadrà, e puoi anche calcolare prima il tempo che ci impiegherà a cadere, quanto rumore farà, se rimbalzerà, se si romperà.

 

Mentre un essere vivente, può decidere di fare qualcosa di diverso.

é questa secondo me l'unica definizione possibile di essere vivente.

 

Cosa che tra l'altro mette in discussione anche molte religioni animiste, ma questo è un altro discorso.

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Qualcuno di voi ha mai letto Richrad Dwkins ("Il gene egoista" (1976))?

Penso più o meno come lui...

Credo che l'essere umano cerchi di complicare ciò che è semplice!

Modificato da Unholy
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no davide le stelle possono fare cose imprevedibili, E COME IMPREVEDIBILI!

Le stelle fanno cose che non riusciamo NOI a prevedere, ma semplicemente perchè non abbiamo le conoscenze, o meglio la tecnologia, per prevederle.

 

Nel senso che è chiaro che non sappiamo il giorno esatto in cui morirà una stella, ma se potessimo inserire tutte le variabili in un mega computer, ad esempio la massa precisa e la sua composizione, la quantità di polvere cosmica e altri apporti esterni che vengono attirati dalla stella, la quantità di influsso gravitazionale che subisce, ecc....

allora saremmo in grado di predire esattamente il secondo in cui la stella esploderà o si spegnerà o diventerà una nana o un buco nero ecc...

 

C'è una cosa fondamentale che taglia la testa al toro: noi possiamo costruire qualsiasi cosa. Persino una stella (la bomba a fusione ne è un esempio), ma non possiamo costruire la vita.

 

Sappiamo come manipolare la vita, sappiamo come creare le condizioni perchè nasca, sappiamo perfino trasformarla ma non sappiamo crearla.

 

Nonostante noi siamo in grado di dire con certezza quale sia la composizione di una banalissima cellula vivente, non siamo in grado di costruirla e di darle vita.

 

O meglio, sapremmo anche costruirla, ma non darle la vita.

Infatti nei laboratori non si è mai riusciti a creare il più semplice organismo vivente esistente, persino i laboratori che producevano virus militari dovevano partire da una base già vivente.

E questo rappresenta il più grosso dubbio scientifico sulla nascita della vita.

Perchè è difficile immaginare che la natura casualmente abbia generato ciò che noi con la nostra scienza non riusciamo volontariamente a generare.

 

Non c'è modo quindi di confondere la vita e la materia morta: l'impossibilità di crearla, e la capacità di modificare il proprio destino, sono due catatteristiche tipiche della vita, e solo della vita.

 

Anche le teorie di Dawkins e della centralità del ruolo del "gene", sono teorie che spiegano l'evoluzione della vita, ma non la sua nascita.

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Qui però sforiamo su un'altra discussione (questa precisamente http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...st=0&hl=credete)

 

Gianni tu credi nella panspermia (da come ho capito), però non puoi escludere che la vita si sia originata effettivamente per caso, ci sono voluti centinaia di milioni di anni prima che la prima cellula si formasse, secondo me si tratta di un tempo statisticamente accettabile, in fondo noi siamo qui da poche centinaia di migliaia di anni, lo sviluppo della civiltà è roba di 5.000 anni fa, e noi non raggiungiamo il secolo, un milione di anni è uan cosa che non possiamo concepire.

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Anche le teorie di Dawkins e della centralità del ruolo del "gene", sono teorie che spiegano l'evoluzione della vita, ma non la sua nascita.

 

In realtà, la nascita della vita potrebbe essere comunque spiegata come una casualità... Quello que neanche Dawkins cerca di spiegare è la vera origine... Da dove viene il nostro universo? Questo non può essere spiegato...

Comunque, secondo Dawkins, è facile capire dove finisce la vita!

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Qui però sforiamo su un'altra discussione (questa precisamente http://www.aereimilitari.org/forum/index.p...st=0&hl=credete)

 

Gianni tu credi nella panspermia (da come ho capito), però non puoi escludere che la vita si sia originata effettivamente per caso, ci sono voluti centinaia di milioni di anni prima che la prima cellula si formasse, secondo me si tratta di un tempo statisticamente accettabile, in fondo noi siamo qui da poche centinaia di migliaia di anni, lo sviluppo della civiltà è roba di 5.000 anni fa, e noi non raggiungiamo il secolo, un milione di anni è uan cosa che non possiamo concepire.

No, io non credo nella panspermia. O meglio, non posso escludere che sia una spiegazione, ma in ogni caso sposta solo il problema, non dà una risposta, quella originaria.

 

Che si dica che la vita è arrivata nel nucleo di un meteorite, o a bordo di una nave aliena, in ogni caso non si risponde alla domanda base. Quando e come è nata.

 

Io non credo di essere un idiota, Dread, nel senso che la storia della casualità distribuita su miliardi o centinaia di milioni di anni, non è che l'abbia cestinata a cuor leggero.

Quando ero giovane, quando studiavo, quella teoria era anche la mia. Ci credevo e la ritenevo sensata.

 

Certo, uno comunque dice: ma come cavolo è possibile che una cosa si generi casualmente, e noi, pur potendo vedere e sapere esattamente di cosa è fatta e come è fatta, non riusciamo a replicarla?

Ma io superavo quel problema, mi dicevo: evidentemente la nostra tecnologia non è ancora abbastanza avanti. Un giorno riusciremo a costruire una monocellula, a costruire un filamento di DNA, a mettercelo dentro e a vederla vivere.

Del resto, se vogliamo, un robot non è una cosa simile?

Lo costruiamo (involucro) lo dotiamo di un programma abbastanza intelligente (come il DNA) e lui, in un certo modo, vive.

 

Questo mi dicevo, ed ero soddisfatto.

 

Poi un giorno ascoltai uno che disse:

"Ma secondo te, se io prendo un televisore, lo smonto pezzo pezzo, vite per vite, circuito per circuito, e poi lo metto in un grosso scatolone, e lo agito per uno, due, dieci o cento miliardi di anni, esiste una sola probabilità che mi ritrovo prima o poi il televisore bello che assemblato?"

 

Quella domanda mi fece capire quanto fosse assurdo pensare che una cosa come il DNA possa essersi creata casualmente, che una cosa come un tessuto vivente, anche il più piccolo e insignificante, possa essersi creato casualmente.

 

Allora ho approfondito, ho cercato, ho verificato, e mi sono reso conto che la teoria della nascita casuale (brodo primordiale, calore vulcani, maree, ossigeno, anidride carbonica, ecc...) è una bellissima teoria, è l'unica che può tentare di dare una spiegazione, è la meno peggio, insomma, se non si vuole ammettere un intervento esterno... ma si limita a fornire un'ipotesi, circostanziata, scientificamente sostenuta, tutto quello che vogliamo, ma che non siamo mai riusciti nè a dimostrare nè a verificare.

 

Il punto è che questa teoria è, a pensarci bene, lo spartiacque fondamentale tra credere a un Dio, di qualsiasi natura, oppure no.

 

La posta in gioco è altissima, per ovvi motivi, e l'approccio prudente si capisce.

 

Io non posso andare oltre, nessuno può.

Nessuno può dire o dimostrare nulla, al momento.

Non ci sarà mai nessuno che potrà dire: quella teoria è impossibile, perchè non è possibile dimostrare che sia impossibile (scusate il gioco di parole) , mentre è possibile che un domani qualcuno riesca a dire: quella teoria è fondata, ed ecco la dimostrazione, riproducibile sempre e da chiunque.

 

Fino a quel momento, io personalmente, tra la teoria della casualità e quella di un Dio (non inteso come Dio religioso, ma come un qualcosa, persino una legge fisica, che non siamo in grado di cogliere con le nostre menti) preferisco la seconda.

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Che discussione interessante :)

 

Pero' il ragionamento di Gianni mi sfugge... Prima dice:

Le stelle fanno cose che non riusciamo NOI a prevedere, ma semplicemente perchè non abbiamo le conoscenze, o meglio la tecnologia, per prevederle.

e subito dopo:

Perchè è difficile immaginare che la natura casualmente abbia generato ciò che noi con la nostra scienza non riusciamo volontariamente a generare.

Mi sembra che queste due frasi si contraddicano, perche da una parte ti sembra normale che non riusciamo a capire e a prevedere le stelle al nostro livello tecnologico attuale, dall'altra ti sembra strano che non riusciamo a creare una cellula vivente in laboratorio, tanto strano che sei perfino disposto a darne il merito a un intervento divino (se ho capito bene).

 

In fondo dread ha ragione - come civilta abbiamo solo qualche millenio, un niente a confronto con l'eternita di milliardi di anni che la natura ha avuto a disposizione. Anche le stelle sembravano opere divine e inconcepibili per i nostri antenati ma oggi, quando ne possiamo anche creare una nostra non lo sembrano piu. Dacci un po di tempo e creeremo anche una cellula viva dal nulla!

 

Poi tu dici:

"Ma secondo te, se io prendo un televisore, lo smonto pezzo pezzo, vite per vite, circuito per circuito, e poi lo metto in un grosso scatolone, e lo agito per uno, due, dieci o cento miliardi di anni, esiste una sola probabilità che mi ritrovo prima o poi il televisore bello che assemblato?"

 

Quella domanda mi fece capire quanto fosse assurdo pensare che una cosa come il DNA possa essersi creata casualmente

Questa domanda non mi sembra affatto convincente. Immagina 2x10^18 (numero stimato di stelle nell'Universo) scatole con pezzi da televisore che vengono agitate per milliardi di anni. Ma sei proprio sicuro che non ne verra fuori almeno uno funzionante? Io no...

 

Ma la cosa che mi ha sorpreso di piu e' questa:

Fino a quel momento, io personalmente, tra la teoria della casualità e quella di un Dio (non inteso come Dio religioso, ma come un qualcosa, persino una legge fisica, che non siamo in grado di cogliere con le nostre menti) preferisco la seconda

Va bene che non credi nella casualita, ma come fai a mettere un "Dio religioso" e una legge fisica sconosciuta insieme? Sono cose distanti anni luce... anzi a parer mio opposte, che si escludono a vicenda.

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Secondo il mio modestissimo parere, state facendo l'errore fondamentale di cercare Dio (cioè verificarne o meno l'esistenza) con gli strumenti della scienza.

 

In realtà, tali strumenti non sono adatti allo scopo e non lo saranno mai... a prescindere dall'evoluzione delle nostre conoscenze.

 

La scienza e suoi strumenti, infatti, spiegano il "come", mentre Dio attiene al "perchè" più intimo.

 

E' possibile che tra 100 o 100.000 anni l'uomo sarà in grado di costruire la vita dal nulla, grazie alla sua scienza, ma questo non potrà mai dimostrare l'inesistenza di Dio.

 

Infatti, posso osservare il comportamento della materia per un milione di anni e, dopo un tale lungo periodo, comprendere che se unisco la particella X a quella Y ottengo vita (questo è il "come"). Tuttavia, con lo strumento scientifico (cioè la logica) non sarò mai in grado di capire "perchè" se unisco X a Y viene fuori la vita.

 

Avviene perchè così ha voluto Dio, oppure per quale altro motivo? A questa domanda non si può dare logica risposta.

 

Ecco perchè l'ateismo è semplicemente un'altra forma di fede.

 

Io sono agnostico.

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Io non credo di essere un idiota, Dread

Non l'ho mai detto e neppure mai pensato, posso assicurartelo :)

 

Per quanto riguarda la storia del televisore secondo me esiste una probabilità che mi ritrovo il televisore bello che assemblato. Può essere difficile immaginare che agitando uno scatolone riesca ad ottenere qualcosa di sensato (i mattoncini della Lego si attaccavano sempre a cavolo e facevo uan faticaccia a staccarli :D ) però sono del parere che non possiamo renderci conto dell'enormità di probabilità che ci sono in milioni di anni.

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Io invece credo in 2 possibili ipotesi...

 

1 . Quella classica, ossia visione dantesca - ecclesiastica

 

2 . Una visione piu' platonica, ossia la morte in teoria sarebbe la fine delle sofferenze, poichè secondo platone il nostro castigo è la vita terrena, e dopo di essa ci sarebbe una specie di paradiso dove risiedono le nostre idee perfette di qualsiasi cosa.

 

Io ho sempre detto che la Vita e lo Spirito, in se x sè non riguardano la scienza, perchè la scienza a parer mio tenta di dare spiegazioni fredde e razionali, trascurando l'aspetto spirituale delle cose, a parer mio questo campo è solo da affidare alla filosofia.

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Certo, uno comunque dice: ma come cavolo è possibile che una cosa si generi casualmente, e noi, pur potendo vedere e sapere esattamente di cosa è fatta e come è fatta, non riusciamo a replicarla?

Ma io superavo quel problema, mi dicevo: evidentemente la nostra tecnologia non è ancora abbastanza avanti. Un giorno riusciremo a costruire una monocellula, a costruire un filamento di DNA, a mettercelo dentro e a vederla vivere.

Del resto, se vogliamo, un robot non è una cosa simile?

Lo costruiamo (involucro) lo dotiamo di un programma abbastanza intelligente (come il DNA) e lui, in un certo modo, vive.

asp, se riusciremo a costruire un chip cosi piccolo un giorno potremmo farlo...!

 

e creare un microscopico computer grande come una cellula e un ammasso di questi microscopici computer a creare un organismo!!

 

 

se po fa se po fa.......

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Per Ant.

No, non c'è contraddizione in quello che ho detto.

Una stella sai esattamente di che dati avresti bisogno per prevederne il comportamento, il problema è solo che quei dati non ce li hai e se li avessi non avresti un computer abbastanza potente per elaborarli.

 

La Stella è solo grande, per cui devi approssimare, non puoi dire "esploderà il 13 dicembre del 4091" ma puoi dire "esploderà fra 2 milioni di anni".

 

Se al posto di una stella fai il calcolo con una ministella (bomba a fusione) il calcolo è perfetto al millesimo di secondo.

 

La cellula sta alla ministella, come un organismo complesso (uomo, animale) sta alla stella.

Non potremmo costruire un uomo con la tecnologia attuale, ma un organismo vivente monocellulare sì.

 

Nel caso della cellula, infatti, non solo sai quali sono i dati di cui hai bisogno, ma ce li hai, e hai anche un computer abbastanza potente. Ma non ci riesci ugualmente.

Vedi com'è fatta una cellula, sai che hai bisogno di tot di questo, di tot di quest'altro e che devi montare il tutto esattamente in un certo modo.

Lo fai... e ottieni una cellula. Morta.

 

Spero di essere stato chiaro.

 

------

 

Bravo Skettles, sei arrivato dove volevo.

Un domani potremmo costruire un chip così piccolo, praticamente un DNA, in grado di far "vivere" una cellula. Potremmo costruirlo di materiale biologico, e sarebbe una cellula vivente a tutti gli effetti...

 

E pensaci un attimo.

 

In quel preciso momento, in cui vediamo la nostra cellula che inizia a vivere e replicarsi secondo il programma che abbiamo inserito nel microchip...

noi chi siamo diventati?

Dio.

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