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A quanto pare in francia, le 10 batterie Samp/T verranno assegnate tutte all'Armée de l'Air.

Questo spiega anche la riduzione da 3 a 2 dei reggimenti artiglieria contraerea dell'Armée de Terre, che quindi avrà in carico solo sistemi SHORAD/VSHORAD e MANPADS.

 

Che dire, ottima scelta, almeno loro sanno razionalizzare.

 

Tra l'altro c'è un ulteriore step di sviluppo nel missile Aster, che precederà l'entrata in servizio dell'Aster30 block2 fissata nel 2020, cioè l'Aster30 block1+, che incrementerà le capacità cinetimatiche del booster e sistemi di guida migliorati, garantendo sempre la duplice funzione antiaerea/antimissile balistico del block1 base.

 

Ovviamente tutti questi sviluppi sono per i francesi.

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A quanto pare in francia, le 10 batterie Samp/T verranno assegnate tutte all'Armée de l'Air.

Questo spiega anche la riduzione da 3 a 2 dei reggimenti artiglieria contraerea dell'Armée de Terre, che quindi avrà in carico solo sistemi SHORAD/VSHORAD e MANPADS.

 

Che dire, ottima scelta, almeno loro sanno razionalizzare.

 

Tra l'altro c'è un ulteriore step di sviluppo nel missile Aster, che precederà l'entrata in servizio dell'Aster30 block2 fissata nel 2020, cioè l'Aster30 block1+, che incrementerà le capacità cinetimatiche del booster e sistemi di guida migliorati, garantendo sempre la duplice funzione antiaerea/antimissile balistico del block1 base.

 

Ovviamente tutti questi sviluppi sono per i francesi.

 

 

2020??????????????????????????????????????????????????? mi sembra un tempo allucinante per avere un missile aggiornato

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I tempi di sviluppo dipendono grandemente dalle risorse stanziate e dai requisiti, in ogni caso qui si vuole trasformare un sistema AA-antimissilistico in un sistema ABM di teatro completo, il che richiede importanti aggiornamenti a tutto il complesso e non solo al missile stesso.

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  • 2 mesi dopo...

Nuovo successo di un tiro ASTER con il sistema SAMP/T

 

In vista della consegna del primo sistema di serie SAMP/T all’Aeronautica Francese, EUROSAM ha realizzato un lancio utilizzando una nuova versione del software operativo che si avvale dell’esperienza maturata durante le prove di accettazione tecnico-operativa svolte dall’Esercito Italiano e dall’Aeronautica Francese tra la primavera del 2007 e l’estate del 2008.

Il lancio è stato realizzato il giorno 8 dicembre 2008 presso il CELM di Biscarosse, Francia.

 

L’obiettivo del lancio è consistito a livello operativo nell’intercettazione a media portata e a bassa quota di un aereo subsonico impegnato in manovra evasiva. Tutte le fasi di ingaggio si sono svolte come da programma ed il bersaglio è stato intercettato alla distanza prevista con impatto diretto.

 

Per questo lancio, il sistema SAMP/T era composto da: Modulo di Ingaggio, Modulo Radar ed Identificazione ARABEL con il suo Modulo di Generazione Elettrica, un Lanciatore Verticale e missile ASTER 30.

 

Questo lancio si inscrive in una lunga lista di precedenti successi dell’ASTER, fra cui:

 

- i lanci riusciti ASTER 30 di valutazione tecnico-operativa svolti dell’Esercito Italiano il 22 e 26 maggio 2008 e dall’Aeronautica Francese il 3 luglio 2008;

 

- i lanci riusciti ASTER di qualifica del sistema PAAMS(E) del 23 maggio 2006, 18 dicembre 2006 e del 14 maggio 2007;

 

- i lanci riusciti ASTER 30 di qualifica del sistema SAMP/T del 26 luglio 2005, 20 dicembre 2005 e 14 novembre 2006.

 

Il SAMP/T (Sistema Terrestre Superficie Aria Media Portata) è composto da una centrale di tiro comprendente il Modulo Radar e d’Identificazione ARABEL, il Modulo d’Ingaggio, il Modulo di Comando (per IT) e da 4 a 6 lanciatori verticali associati ai missili ASTER 30.

 

Il sistema PAAMS(E) (Principal Anti-Air Missile System) equipaggerà le fregate franco-italiane Orizzonte per assicurarne l’autoprotezione, la difesa di navi consorti e una difesa di zona. Il PAAMS(E) è composto da una condotta di tiro comprendente il radar EMPAR e dai lanciatori verticali SYLVER associati ai missili ASTER 15 ed ASTER 30.

 

Difesanews

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  • 1 mese dopo...

MBDA Looks to NATO Summit for Support of Aster

 

BANGALORE - MBDA is looking to the April NATO summit for a political boost to its Aster missile, with France and Italy potentially pledging the air defense system as their national contributions to the alliance's theatre ballistic missile defense program, CEO Antoine Bouvier said Feb. 12 at the Aero India show.

 

The European missile maker is in talks with the Délégation Générale pour l'Armament procurement office for a commitment by France to bring the SAMP/T medium-range surface-to-air missile system as a contribution in kind to the active layered theatre ballistic missile defense (ALTBMD) program under development by the Alliance, Bouvier said.

 

Countries, instead of putting in money, can pledge assets to the ALTBMD program.

 

Italy, meanwhile, would also commit its SAMP/T system and the naval PAAMS version of Aster to the alliance missile defense network, he said.

 

The Aster missile is the common weapon in the French and Italian SAMP/T program, and is also shipped on board the Franco-Italian Horizon and British Type 45 air defense frigates.

 

"This is very important," Bouvier said. If SAMP/T were recognized as the contribution in kind by France and Italy, that would signal political support for the Aster evolution road map, a development program intended to extend the missile's range.

 

Such a public commitment would indicate funding would be maintained for development of the Aster Block 2 project, extending the missile's range initially to 1,500 km, and then to 3,000 kilometers. Such a range would make the weapon comparable to the THAAD weapon under development in the U.S.

 

MBDA's target is to get the fully developed Aster Block 2 weapon deployed after 2020.

 

If France and Italy do back the Aster in the ALTBMD program, MBDA sees that as effectively earmarking money for development of the missile instead of being spent on systems for the vast ACCS LOC 1 command and communications network.

 

The NATO summit is due to be held jointly at Strasbourg and Kehl, two cities on the French-German border in the east of France, intended as a symbol of European unity at the 60th anniversary of the alliance.

 

DefenseNews

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  • 5 mesi dopo...
  • 1 anno dopo...

Da quello che so io esisterà una versione apposta dell'Aster-30 ATBM; ne uscirà un missile praticamente nuovo, con al posto della testata convenzionale un killing veichle adatto apposta ad intercettare e distruggere le testate degli ICBM; in effetti l'esplosivo e basta non è sufficente per far deviare un coso enorme in viaggio a 10.000 km/h ed allora si usa un piccolo intercettore cinetico che scontrandosi ad alta velocità (combina la sua più quella del missile, parliamo di tanti Mach, forse 15 in totale) col missile lo devia e/o lo distrugge.

 

Ma...com'è il funzionamento del killing vehicle scusa?come riesce a combinare le due velocità e arrivare a quasi Mach 15??

Modificato da Lightning II
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  • 4 settimane dopo...

Credo che sia il caso di rispolverare un pò la discussione sul samp/t vista la dichiarata "archiviazione" della pratica meads da parte degli usa. nello stesso tempo le italiche decisioni sull'utilizzo di sistemi costati miliardi e miliardi delle vecchie lirette ai contribuenti mi lascia a dir poco perplesso. infatti leggo Rid e leggo che giustamente e saggiamente i cuginastri di oltre confine hanno schierato e schiereranno i loro sistemi sulla base di luxeil, mont de marsan, avord, istres e saint dizier; il tutto per fare quello per cui sono stati ideati, sviluppati, costruiti e (soprattutto) pagati: la difesa aerea.

poi vado a leggere quello che l'italia farà dei suoi sistemi ideati, sviluppati, costruiti e SOPRATTUTTO PAGATIIIIIIIIIIIIIIIII (E TANTO): verranno immagazzinati a mantova presso la sede del 4° reggimento Peschiera. Io non ho parole, se le trovate voi......................

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  • 1 anno dopo...
  • 1 mese dopo...

Segnalo questo paper sulla difesa anti-missili balistici DIFESA ANTI-MISSILI BALISTICI: LA PAROLA ALL’ESERCITO

 

La NATO dice che non si devono superare i 30 minuti, ma di solito ne bastano 25. Il 16 ottobre, davanti a un folto gruppo di giornalisti europei, una delle prime batterie del sistema missilistico anti-aereo e anti-missile SAMP/T dell’Esercito Italiano ci ha messo solo 21 minuti per dispiegarsi ed essere pronta a lanciare. I militari hanno gongolato un po’, e ci è parso giusto.

Da poco più di un anno hanno in linea il più moderno sistema d’arma superficie-aria europeo, e l’addestramento per raggiungere ai primi del 2013 una capacità operativa iniziale con le prime

2 delle 5 batterie ordinate nel 2003, procede bene. Il software utilizzato è quello finale, e la capacità in realtà è già più che iniziale, visto che il sistema sarà il grado non solo di difendere un obiettivo “a punto fisso” ma anche una forza di terra in movimento.

Entro la fine dell’anno venturo arriverà la “Full Capability”, non appena al sistema sarà data la capacità di gestire la trasmissione dati in Link 16. Con il SAMP/T l’Esercito risulterà così pienamente integrato nella Difesa Aerea nazionale, potendo connettersi anche con il “terminale” italiano degli assetti AWACS della NATO. Basato sul missile bi-stadio (booster più

“veicolo” intercettore) Aster 30, il nuovo sistema è in grado di vedere e abbattere anche “in automatico” qualsiasi minaccia aerea: aeroplani, elicotteri, UAV, missili di crociera, missili antiradar e guidati in generale. Può ingaggiare bersagli che manovrano fino a 10 g, con superfici radar riflettenti di 0,006 metri quadrati, volanti a mach 3,5 e a quota “cima alberi”. Grazie

alle particolari performance del seeker (un radar “pulse doppler” di Thales e Sistemi Integrati) montato nell’ogiva, nell’attuale configurazione Block 1 l’Aster 30 può ingaggiare anche missili balistici a corto raggio (600 km), “missione” che da sola qualifica tutto il sistema, anche in considerazione della rapida proliferazione di questo tipo di vettori militari. Se il bersaglio del missile balistico è proprio la batteria, il sistema può reagire in automatico senza intervento umano, addirittura senza la presenza fisica degli addetti sul posto. Un’opzione più che “salutare” se si pensa che questo tipo di ordigni piombano dal cielo a velocità dell’ordine degli 8.000 chilometri all’ora, richiedendo tempi di reazione ultra-rapidi.

...

160 missili entro il 2016

SAMP/T e PAAMS, come si legge nella Nota Aggiuntiva al Bilancio della Difesa 2012, costeranno in tutto all’Italia 1,7 miliardi di euro, divisi fra i 1.287 milioni per il sistema dell’Esercito e i 413 per quello della Marina. Il primo compito dei SAMP/T è proteggere le forze di terra da un attacco aereo, ma al sistema franco-italiano (con l’apporto britannico per la variante imbarcata), che ha fra i punti di forza un’estrema mobilità - ogni batteria è montata su 12 camion Astra-Iveco 8 x 8 -, si chiede soprattutto di rischierarsi velocemente per provvedere anche alla difesa anti-aerea e anti-missile di basi aeree, obiettivi strategici, infrastrutture industriali e agglomerati urbani, in omaggio alla nuova dottrina di difesa sancita dall’Alleanza Atlantica nel 2010 a Lisbona. Ogni batteria è composta da 3 moduli principali per l’ingaggio dei bersagli (ME), la scoperta e la loro identificazione radar (MRI, collegato al ME con cavi in fibra ottica per la protezione anti-jamming) e la fornitura di energia all’MRI (MG), più i lanciatori a 8 celle (MLT), da un minimo di 3-4 a un massimo di 6-8; l’Esercito Italiano ha optato per 4, l’Armée e l’Air francese per 6. Trentadue quindi gli Aster 30 lanciabili da ogni batteria, e dunque 160 in tutto quelli che l’Esercito riceverà entro il 2016 (con la più o meno segreta speranza di schierare anche un certo numero di Aster 15 a più corta gittata - 30 km - per assicurare la difesa di punto). Il SAMP/T italiano ha però una marcia in più rispetto a quello in forza all’Aeronautica francese: un 4° modulo principale per il comando e controllo (MC), capace di ottimizzare la pianificazione della “missione” della batteria rendendone il funzionamento assolutamente “elastico”, stabilendo cioè tanto il modo di dislocare i lanciatori, anche in relazione al terreno (possono essere piazzati anche a 10 km dal modulo di ingaggio), quanto le “politiche di lancio” dei missili (numero e frequenza delle salve) e le correlazioni con altri sistemi di difesa eventualmente in gioco. Completano la batteria due moduli per la ricarica

dei lanciatori e altri cinque di servizio (laboratori elettronici e meccanici, pezzi di ricambio, attrezzistica). Solo sedici in totale gli uomini necessari per ogni batteria. Cuore del sistema è il radar multifunzione Arabel della Thales montato sul modulo MRI. E’ del tipo a scansione elettronica attiva, copre i 360 gradi con un giro al secondo e ha una portata di 60 km estendibile a 120 con l’aiuto di un sensore esterno (per esempio un AWACS). Può tracciare fino a 100 bersagli inseguendone 10 contemporaneamente.

I tempi di reazione sono rapidissimi: dalla scoperta del target al lancio del primo missile passano solo 5-8 secondi. Ogni lanciatore può far partire i suoi 8 Aster 30 in 10 secondi. Nel caso di contrasto anti-missile balistico, è importante arrivare all’impatto diretto del bersaglio: a questo scopo il seeker dell’Aster 30 Block 1 utilizza una logica particolare chiamata HRR (High Range Resolution) che permette di individuare un “punto preciso” del bersaglio, mentre nel normale funzionamento contro bersagli aerei il seeker vede l’intero bersaglio come “singolo” punto.

 

Versione NT: l’Italia deve decidere

E’ interessante il confronto delle capacità del SAMP/T con il suo predecessore Hawk e l’altro moderno missile anti-aereo e anti-missile dell’arsenale occidentale, l’americano Patriot. L’Aster 30, capace di abbattere bersagli volanti dai 50 ai 20.000 metri di quota, ha una gittata massima di 120 km (quindi doppia della portata del radar, che lo guida nella fase iniziale della sua traiettoria) contro i 40 dell’Hawk e gli 80 del Patriot; il numero di missili in volo gestibili contemporaneamente dal sistema è 16 per l’Aster 30, 4 per lo Hawk e 9 per il Patriot. Il missile franco-italiano batte poi quest’ultimo in quanto a settore di scoperta del radar, 360 gradi contro 90. Il Patriot accusa ormai l’età e soffre di conseguenza di costi operativi (impiego e manutenzione) elevatissimi, che comprendendo quelli dell’ultimo programma di upgrade porterà il costo totale annuo per i prossimi 10 anni delle 15 batterie in servizio nell’esercito USA a 12,5 miliardi di dollari. Prematuro per ora un confronto con i costi operativi del SAMP/T-Aster 30, comunque prevedibilmente inferiori.

Preceduta da lanci di prova effettuati in Francia nel 2008, 2010 e 2011, una nuova definitiva prova di fuoco del sistema SAMP/T contro un bersaglio rappresentativo di un missile balistico tattico, necessaria per la validazione finale del sistema, è in programma in primavera, sempre da un poligono francese. Vi parteciperà anche il 4° Reggimento di Mantova, che non può effettuare questo genere di test in Italia perché il poligono sardo di Salto di Quirra è chiuso per “disastro ambientale”. Per una capacità Ballistic Missile Defense del SAMP/T (e a maggior ragione come vedremo fra poco della sua controparte navale PAAMS) oltre che contro vettori a corto raggio anche contro quelli a medio raggio (gli MRBM, con gittata da 1.000 a 3.000 km), bisognerà aspettare gli sviluppi successivi del sistema, cioè del radar e del missile. Dipende solo dalle disponibilità di bilancio. C’è già una data di massima oltre la quale questo sistema d’arma, così com’è ora, inizia la sua obsolescenza, ed è il 2014. Come s’è detto, già oggi per contrastare la minaccia degli SRBM il radar Arabel ha bisogno di un sensore esterno che possa prolungare il suo raggio di scoperta, mentre per ingaggiare MRBM quali ad esempio le versioni di base dell’iraniano Shahab 3, dovrà essere sostituito da un sensore più potente. La francese Thales può mettere in campo uno sviluppo del suo GS 1000 con portata di 1.000 km, ma bisognerà porre mano anche al software complessivo del sistema, al missile e in particolare al suo apparato di guida e di “kill”. Anche qui l’iniziativa è in mano a Parigi, che dal settembre 2008 sta sviluppando una nuova versione dell’Aster 30, la Block 1 NT (Nouvelle

Tecnologie) ottimizzata appunto per la lotta anti-MRBM.

Segredifesa si è dimostrata interessata all’iniziativa, facendo però il primo passo ufficiale solo alla fine di questa estate, con l’invio al consorzio Eurosam di una formale richiesta di informazioni. La voce che gira è che entro la fine dell’anno l’Italia dovrebbe decidere se formalizzare o meno una sua partecipazione a questo sviluppo del SAMP/T, il cui costo dovrebbe oscillare fra i 30 e i 40 milioni di euro, più 200-300 per l’integrazione nel sistema esistente e la produzione. L’upgrade del missile e la messa in campo di nuove capacità radar dovrebbero rendersi disponibili più o meno nel 2016. Il 3 dicembre, durante il previsto incontro fra i ministri della difesa francese Jean-Yves Le Driany e italiano Giampaolo Di Paola, si discuterà anche di questo. Da tempo si parla poi di un missile radicalmente nuovo, l’Aster 30 Block 2, con il primo e il secondo stadio di nuovo disegno ma sempre stivabili negli attuali “canestri” dei moduli di lancio del SAMP/T e dei silos di lancio verticali delle navi che imbarcano il PAAMS. Il seeker del Block 2 lavorerà nel campo dell’infrarosso e costituirà la parte terminale di un veicolo-killer estremamente veloce e manovrabile, che una volta separantosi dal secondo stadio andrà a intercettare e distruggere le testate di rientro nell’atmosfera di missili balistici a raggio intermedio (IRBM, dai 3.000 ai 5.000 km, con l’iraniano Shahab 5 a testata singola, in corso di sviluppo, accreditato di oltre 4.000), fino a un’altezza massima di 60 km. Il costo di

questo programma si aggira sui 2 miliardi di euro, e una prima data di massima della disponibilità del nuovo sistema (missile e sua integrazione), a quel punto l’anello principale dell’Active Layered Theatre Ballistic Missile Defence europeo, è stata fissata nel 2020.

 

I possibili sviluppi della versione navale

Nel frattempo l’Esercito Italiano si fa le ossa con l’attuale configurazione del SAMP/T. Lavorerà anche con l’Aeronautica Militare, per stabilire una completa connessione del suo sistema missilistico con il dispositivo integrato della Difesa Aerea nazionale, e provarne la resistenza alle minacce portate per esempio dai velivoli per la soppressione delle difese anti-aeree come i Tornado ECR del 50° Stormo. L’Aeronautica con la fine prematura del programma MEADS resterà priva di un sistema antimissile, anche se come s’è accennato si conta di poter

salvare per futuri sviluppi almeno una parte del lavoro fin qui svolto nell’ambito del programma italo-tedesco-americano.

Lavoro culminato nella recente campagna di test di integrazione a Pratica di Mare fra il Multifunctional Fire Control Radar, il Battle Manager e il lanciatore, propedeutica al prossimo primo test di lancio e intercettazione in un poligono americano. Si punta soprattutto sul radar, nel tentativo di far confluire le sue notevoli capacità e in generale le tecnologie correlate sviluppate dai due partner europei nella realizzazione della rete anti-missili balistici continentale; oltretutto, rispetto al sistema francoitaliano il MEADS consentirebbe, tra le altre cose, una

maggiore compatibilità con altri sistemi di difesa aerea.

Un primo “pour parler” in questa direzione c’è già stato l’anno scorso al salone del Bourget, con la costituzione da parte di Segredifesa e della Diréction Générale de l’Armament francese di un Tiger Team, cioè di un gruppo di lavoro specializzato e ristretto per dare rapido corso a uno studio di fattibilità. Una rapida quanto interessante visita a La Spezia al cacciatorpediniere stealth Caio Duilio della classe Orizzonte, ha confermato che anche la Marina Militare è ormai pronta all’impiego “Full capability” della versione navale PAAMS (Principal Anti Air Missile

System) del sistema Eurosam, destinata alla difesa antiaerea delle flotte sia ravvicinata che d’area, estendendo nel secondo caso l’ombrello protettivo a parti del territorio nazionale. Il PAAMS è imbarcato sui due Orizzonte (Caio Duilio e Andrea Doria), sulla portaerei Cavour (che usa la versione del missile a più corta gittata Aster 15) ed è previsto anche sulle fregate polivalenti FREMM. Paradossalmente, se si vuole, il sistema dell’Esercito ha capacità anti-missili balistici ma un radar dalle caratteristiche limitate, mentre quello adottato dalla nostra Marina così come da quella francese e britannica, ha capacità radar più sviluppate ma non ancora l’abilità anti-missili balistici. Il radar EMPAR del PAAMS può guardare fino a 200 km di

distanza e tracciare fino a 300 bersagli contemporaneamente, gestendo nello stesso momento la guida di 24 missili contro 12 bersagli. Duilio e Doria dispongono ciascuna in tutto di 48 Aster 30 montati in lanciatori verticali a proravia, la Cavour ha 2 moduli di lancio verticali a 16 celle per un totale di 32 missili Aster 15, e le FREMM 4 moduli da 8 celle ciascuno per altrettanti Aster 15 o 30 (o per meno, se in combinazione con altri tipi di missile). Per dotarsi di capacità Ballistic Missile Defense, le navi che imbarcano il PAAMS dovranno ricorrere alla versione Block 1 NT dell’Aster 30 e ottimizzare allo scopo i propri sensori radar, in particolare - sugli Orizzonte - quello di scoperta di superficie e aerea Thales S-1850, con portata

di oltre 400 km (nel corso dei collaudi è riuscito a scoprire oggetti con una radar cross section di appena 0,01 metri quadri ad oltre 65 km di distanza). L’anno venturo nell’ambito di una esercitazione NATO nel quadro del programma ALTBMD, uno dei due Orizzonte dovrebbe prodursi in questa performance: mantenere l’antenna rotante (12 giri a minuto) dell’S-1850 inclinata verso l’alto e in posizione fissa per verificare fino a quale quota può scoprire la traiettoria di un missile balistico. Ma anche per l’Empar si prospettano sviluppi interessanti, lungo una

road map che dovrebbe condurre entro il 2020 a una configurazione con quattro superfici radianti fisse. Dipenderà dalla quadra del cerchio della voce Investimento nei nostri prossimi bilanci della Difesa.

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  • 1 anno dopo...

C'è un futuro per l'Aster?

 

Quel avenir pour le missile Aster de MBDA ?

C'est une question à plusieurs centaines de millions d'euros : comment MBDA va-t-il faire évoluer son offre dans la défense sol-air moyenne portée au cours des années à venir ?
La réponse est à chercher, en premier lieu, du côté des partenaires européens du programme que sont la France et l'Italie.
"En France, l'objectif est de lancer le programme Aster 30 Block 1 NT en 2014", rappelait le 18 mars Antoine Bouvier, pdg de MBDA, lors de la présentation des résultats 2013 de sa société.
Qu'est-ce que l'Aster Block 1NT ?
Une évolution de l'Aster 30 Block 1 actuel, c'est à dire le missile mis en oeuvre par les batteries de défense sol-air terrestres SAMP/T, en service en France et en Italie.

 

Fonte .... http://www.air-cosmos.com/2014/03/19/21089-quel-avenir-pour-le-missile-aster-de-mbda

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  • 9 anni dopo...

L'Italia ha ordinato quattro sistemi di difesa aerea di nuova generazione "SAMP/T" …

Cita

L’Organizzazione Europea per la Cooperazione Congiunta in Materia di Armamenti (OCCAR) ha firmato un contratto per quattro sistemi di difesa aerea "SAMP/T NG" per l’Esercito italiano, mentre le forze armate di tutto il continente continuano a potenziare le proprie difese missilistiche.
La modifica a un contratto quadro esistente include anche l'aggiornamento dei missili di difesa aerea "Aster" per l'Esercito e la Marina italiana, prepara la futura produzione in serie di sistemi "SAMP/T NG" per l'Aeronautica Militare Francese e copre l'acquisto da parte del Regno Unito di ulteriori attrezzature per l'aggiornamento di mezza età dei suoi Intercettori "Aster", ha affermato l'OCCAR in una dichiarazione rilasciata il 1° Febbraio scorso (*).

... defensenews.com ... https://www.defensenews.com/global/europe/2024/02/02/italy-orders-four-sampt-new-generation-air-defense-systems/ ...

(*) ... occar.int ... https://www.occar.int/news/fsafpaams-amendment-14-contract-signature-signed-in-paris ...

🇮🇹

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