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Guerra Al Terrorismo


Maverick1990

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Facciamo finta di essere il presidente degli U.S.A. e di dover gestire la guerra al terrorismo dopo l' 11 settembre.

 

Ho letto che molti sono contrari a bush per il suo operato in guerra, principalmente mi ivolgo a loro però vorrei sapere da tutti cosa avreste fatto....

 

Anche io sarei partito dal covo dei terroristi, l'afghanistan, però avrei utilizzato la tecnica ( come mi diceva mio nonno quando ero piccolo) della "terra bruciata"

 

Gran numero di truppe ai confini a controllare eventuali battaglie o tentativi di fuga di certi leader barbuti o di certi terroristi, dopo di che si agiva all' interno, dopo aver stabilizzato i confini e dopo esser sicuro che il ricercato fosse ancora nel paese incominciavo a controllare ogni minimo punto, ogni possibile rifugio, utilizzando anche forze speciali per qualsiasi evenienza esempio alpini per la perlustrazione delle montagne associati magari agli specialisti del settore u.s.a., inglesi ecc...

 

Insomma avrei stretto sempre più il cerchio fino a stanare Bin Laden e i suoi più vicini collaboratori.

 

Intanto mentre le truppe di confine procedevano con questa operazione, altre truppe si occupavano di stabilizzare zone a rischio nel resto del paese combattendo terroristi, esportando democrazia, e mandando al campo santo ogni tizio con una bomba sotto il giubbotto pronto a farsi esplodere in nome di un dio o per qualcuno ( e questo mi pare sia stato fatto bene, in afghanistan e rimasto poco o niente della cellula Al Quaida! )ù

 

forse è stato fatto proprio così, ma evidentemente, chi doveva andarsene, o è morto o ha fatto le valigie per un bunker sotterraneo incvato in una montagna a 200 metri di profondita nel suolo...

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Guarda, se c'è una cosa che va riconosciuta a Bush è l'estrema calma con cui ha gestito la situazione dopo l'11 settembre.

 

Sarebbe stato fin troppo facile, per un paese così potente e così colpito, reagire in maniera brutale.

 

Invece ha raccolto con calma le prove del coinvolgimento di Al Qaida, ha pianificato un sistema di sicurezza interna ed esterna particolarmente severo, ha riorganizzato le forze armate per la nuove missione e quindi ha colpito il covo di Al Qaida rovesciando il regime talebano in Afghanistan con un minimo impiego di risorse e con pochissime perdite umane.

 

Poi ha puntato contro l'Iraq, probabilmente per una valutazione erronea indotta da false informazioni, ma in ogni caso si trattava di un obiettivo ideale: territorio conosciuto, forze armate conosciute, teatro operativo conosciuto, il tutto nel cuore del mondo arabo, come chiaro segnale di intimidazione.

 

Purtroppo in Iraq le cose sono poi andate peggio del previsto, anche se non tragiche come vogliono far credere.

 

Ma qui bisogna capire che un Presidente prende decisioni strategiche di alto livello.

Non è certo lui che va a cacciare le notizie e non è certo lui che dirige le operazioni militari.

Al Presidente dicono: "Questa è la situazione, decidi".

Lui decide (attacchiamo, aspettiamo, non attacchiamo...) poi l'attuazione di quella decisione ripassa in altre mani.

 

Se teniamo bene a mente questo, ci accorgiamo che sulla base del quadro informativo a sua disposizione, Bush è stato ponderato ma deciso, due doti che si richiedono a un grande capo.

 

Se poi il quadro informativo non era corretto, o la condotta della guerra (o della pace) non sono stati molto esaltanti, la colpa non è sua.

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Invece ha raccolto con calma le prove del coinvolgimento di Al Qaida, ha pianificato un sistema di sicurezza interna ed esterna particolarmente severo, ha riorganizzato le forze armate per la nuove missione e quindi ha colpito il covo di Al Qaida rovesciando il regime talebano in Afghanistan con un minimo impiego di risorse e con pochissime perdite umane.

 

 

Ma facendo questo, agendo con calma, non ha dato la possibilità a Bin Laden di sparire dalla circolazione?

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Ciao Mav!

 

Penso che quello che dicevi, approposito di partire dai confini, possa andar bene per guerre totali, come le due guerre mondiali, o come il conflitto arabo-israeliano.

 

Per questo tipo di situazione, effettivamente era importante ottenere il massimo risultato, con il giusto dispendio di energie.

 

Come l'avrei portata avanti la situazione? Penso non molto diversamente da così.

 

Forse sulle torture mi sarei impuntato, non avrei lasciato che si permettessero, però a questo punto bisognerebbe sapere cos'hanno detto al Presidente.

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torture su talebani, potrei essere d' accordo sul fatto delle torture, ma se sapessi che la mia nazione è in costante pericolo di attentati da parte di cellule teroristiche, la prima cosa che farei se ne vedessi uno sarebbe tagliarli le palline :angry: , e siccome gli u.s.a sono in costante pericolo posso non approvare ma capisco il comportamento dei soldati rispetto a questa gente...

 

è come quando in Italia ti vedi lo zingaro per strada che il giorno prima ha derubato la casa del tuo migliore amico....poi ti saltano i nervi...pensa se vai a combattere chi ti ha fatto perdere un familiare....

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Non è giusto ma è comprensibile una reazione del genere!

 

qualsiasi essere umano davanti all' omicida di sua madre vendicherebbe la genitrice!

Si però tu sei un soldato degli Stati Uniti andato in Iraq a portare democrazia e civiltà e in Iraq rappresenti l'occidente.. non ti puoi permettere di commettere queste atrocità.

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Non è giusto ma è comprensibile una reazione del genere!

 

qualsiasi essere umano davanti all' omicida di sua madre vendicherebbe la genitrice!

no, non è detto

 

uccidere è difficile, molto difficile se non sei pazzo

 

uccidere qualcuno che ti sta davanti è veramente difficile, sembra una frase da film ma è così

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Ragazzi.

 

Vi rendete conto di quanti attentati suicidi si verificano in Irak, tutti i giorni?

 

Lì ci sono migliaia e migliaia di terroristi pronti a immolarsi per combattere l'occidente (croce rossa compresa, hanno colpito pure quelli, per chi non se lo ricordasse).

 

Io non so quanti siano questi kamikaze, ma prima o poi dovranno pur esaurirsi.

 

E sono ben contento che si siano esauriti in Irak, piuttosto che in mezzo alle città occidentali o comunque non integraliste (leggi USA, UK, Egitto, India, Sri Lanka, Russia ecc...).

 

L'occupazione dell'Irak costringe i terroristi a combattere in quella terra, e a morire in quella terra.

 

Mi sembra già un ottimo risultato.

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E' stato comunque un grosso errore impegnarsi li legandosi le mani per nuovi interventi, come prendere a pappine, non dico invadere, l'Iran e, in misura minore, la Siria dove le NBC ci stanno eccome.

Quanto alle torture non sono ammissibili, esiste una convenzione da rispettare e le regole di guerra devono sempre e ripeto sempre essere rispettate se non vogliamo metterci allo stesso livello. Noi siamo la democrazia e come tale ci dobbiamo comportare.

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Sulle torture fisiche sono d'accordo, su quelle psicologiche un po' meno.

 

E' sottile la linea che distingue un interrogatorio serrato da una tortura psicologica, ed è una linea anche molto confusa.

 

Esistono metodi "standard" di interrogatorio che farebbero rabbrividire chi ne è a digiuno, che mirano proprio a demolire l'individuo e le sue certezze, e sono correntemente utilizzate sia dai militari che dai corpi di polizia di tutto il mondo.

 

Se il gioco vale la candela, a volte bisogna forzare un po' la mano e chi lo fa se ne assume la responsabilità, nel bene o nel male.

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Le tecniche di interrogatorio (senza sconfinare nella tortura) sono un'arte, e sono estremamente varie.

 

Dipende anche dal tempo che hai a disposizione.

 

Farò qualche esempio:

 

- Tenere sveglio il malcapitato, impedendogli materialmente di dormire (con luci, suoni, svegliandolo, ecc...). La mancanza di sonno ha un effetto micidiale sulla forza di volontà delle persone.

 

- Tenere nudo il malcapitato. L'annullamento della dignità e della privacy ha anche questo un effetto micidiale.

 

- Costringere il malcapitato a fare i suoi bisogni senza privacy. Come sopra.

 

- Tenere bendato il malcapitato. Non vedere dà una sensazione di vulnerabilità e insicurezza.

 

- Togliere qualsiasi cosa che possa dare il senso del giorno e della notte, e dello scorrere del tempo.

 

- Privare il malcapitato di qualsiasi effetto personale.

 

- Fare in modo che senta di tanto in tanto le urla (finte) di qualche altro prigioniero sottoposto a maltrattamenti e a torture fisiche.

 

- Interrogarlo con la luce di una lampada, molto forte, puntata sul viso.

Mentre lo si interroga in questo modo, una persona è sempre dietro di lui, ma lui non riesce a vedere nè chi gli sta davanti (per via della luce) nè chi gli sta dietro, e ha la sensazione che quello che sta dietro, da un momento all'altro, possa colpirlo.

 

- Individuare le fobie della persona: claustrofobia? vertigini? insetti? e sfruttarle.

 

- Far credere costantemente che nessuno sa di lui, che fuori lo credono morto, che non uscirà vivo se non parla.

 

- Introdurre una persona amica: un compagno di cella (finto), un carceriere amico, qualcuno - insomma - a cui il soggetto possa aggrapparsi per disperazione e che lo porti pian piano a parlare.

 

Questi trattamenti, pur non sconfinando nella tortura fisica vera e propria, sono comunque estremamente pesanti, e possono considerarsi certamente proibiti al pari di una tortura fisica.

Il vantaggio è che dopo che l'individuo crolla, basta una doccia, un buon pasto, due abiti puliti, e un paio di giorni di riposo e non potrà mai dimostrare di aver subito torture.

 

La cosa importante è che un medico controlli bene la persona prima di iniziare, in maniera da individuare eventuali patologie e dosare il trattamento in modo che non si corrano rischi per la vita del soggetto.

Importantissimo è poi una vigilanza assidua: in queste condizioni può maturare la decisione di suicidarsi e questo è da evitare.

 

Tutto questo fa parte anche dell'addestramento di sopravvivenza di molte forze armate, e fino a poco tempo fa anche i piloti italiani erano sottoposti a questi trattamenti in addestramento.

Adesso si va più leggeri...

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Si tratta di spersonalizzare il malcapitato, di fargli cadere tutte le sue certezze, trasformarlo in un vegetale plasmabile e "cantante", queste tecniche le usano tutti i servizi del mondo e molte forze armate. Anche le nostre forze dell'ordine li hanno usati in qualche caso, anche se non per intero.

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Ospite staffo

volevo dirvi un paio di cose

 

1- dato che parlavate di tortura... mi risulta che gli usa non permettano ai commissari dell'onu di visitare il carcere di guantanamo su cui ho già sentito parlar male, come quella volta delle foto dei prigionieri inginocchiati con braccia legate, bavaglio e occhiali oscurati... non so se ricordate (perchè descritti così sicuro non vi aiuto molto...)

 

2- se posso dire la mia sulla guerra al terrorismo di bush, vorrei farvi notare che dall'11 settembre si sono ricreati i due blocchi (tipo guerra fredda) con islamici da una parte e cristiani-occidentali dall'altra...

ora... l'attacco in afghanistan rientra più che abbondantemente nel lecito di una nazione colpita come gli usa (tranne secondo i pacifisti chiaramente...),

ma mi chiedo se fare la guerra all'iraq e anche quella in afghanistan sia stata sul piano internazionale una buona scelta... siamo sicuri che ora dopo 4 anni sia migliorata la situazione del terrorismo internazionale??? Io credo che queste guerre abbiano creato molto ma molto più odio verso gli usa di quanto non ce ne fosse prima... anche perchè scusate ma non riesco a ricordare attentati o un rischio terrorismo maggiore di quello odierno... forse non era più giusto gestire la crisi in modo diverso, invece di attirarsi l'odio del popolo islamico???

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per guantanamo c'è già una discussione

 

l'odio verso gli USA è aumentato....forse è vero, ma ti riferisci in particolare all'odio "interno" o a quello "esterno"?

 

lo spostamento degli attentati è pre me un grosso obiettivo raggiunto

 

tu che altre soluzioni avresti adottato?

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Ospite staffo

anche odio interno... ma soprattutto odio esterno...

 

e rispetto a prima delle 2 guerre che attentati hai spostato... e soprattutto da dove? questa domanda mi sembra significativa... siamo sicuri che se non avessimo fatto nulla tranne che proteggerci all'interno (e non attaccare altri stati)... questo avrebbe portato una situazione peggiore???

 

più ci penso più non capisco... prima delle 2 guerre l'unico islamico con la mania di distruggere l'occidente era bin laden.... ora si sono moltiplicati a milioni, no???

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non penso proprio che ci siano due blocchi contrapposti e varie discussioni su questo forum lo dimostrano, inoltre l'odio verso l'occidente non è una cosa comune agli islamici

 

gli stati uniti erano già odiati e probabilmente lo saranno sempre almeno a fino a quando non ci sarà qualcunaltro di più ricco e potente da invidiare

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si staffo, ti do ragione, adesso si sono nuovamente creati 2 blocchi, l'area del medioriente ( palestinesi, siria, irak, iran ecc...) e l'area che coopera con gli u.s.a. per la sicurezza mondiale ( Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Spagna...)

Molti esperti parlando di una seconda guerra fredda, io però non sono molto d'accordo, la prima guerra fredda non è mai stata combattuta in casa di qualcuno dei due grandi opponenti ( U.S.A. e U.R.S.S.) , qui invece tutti gli stati sopra citati secondo me subiranno prima o poi attentati firmati da cellule terroristiche ( Al Quaida, IRA pasdaran iraniani ecc...).

 

Io penso che sia giusto proclamare lo stato di guerra contro il terrismo, ogni stato che ripudia le forme il terrore dovrebbe farlo, ( ogni stato democratico ripudia ciò!!!) e finanziare e incitare qualsiasi operazione bellica che abbia come primo fine l'estinzione del fenomeno TERRORE dalla faccia della terra.

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Hai ragione non è stata una mossa furbissima attirarsi a se l'odio islamico, ma è stata necessaria....quando muoiono 20000 CIVILI americani, quando hai un tale senso di disprezzo verso chi stronca vite umane innocenti quando non puoi fare altro che reagire con la forza ciò capita....

 

L'hanno voluta loro questa situazione, non sicuramente noi dell' occidente.....in fondo cosa ce ne fregava, noi vivevamo tranquilli, senza nessun problema che si possa definire serio, vita pacifica, tranquilla....forse noiosa ma migliore di quella in cui ci troviamo adesso.

 

LORO hanno abbattuto il simbolo degli stati uniti uccidendo 20000 CIVILI

LORO hanno attaccato i nostri militari a nassyria

LORO hanno piazzato bombe a Madrid mandando al campo santi centinaia di spagnoli CIVILI

LORO hanno terrorizzato il popolo inglese con i due attentati a Londra provocando morti CIVILI

LORO si stanno facendo esplodere in mezzo mondo in continuazione

 

e per finire

 

LORO ( e qui parlo in senso stretto ) ci hanno apertamente minacciato di essere il prossimo bersaglio della loro lista nera, loro hanno definito Roma come la seconda città santa degli infedeli e loro sono pronti a colpirla e lo faranno

Loro impediscono a molti torinesi, atterriti, di andare a vedere le olimpiadi di Torino 2006 per paura attentati

 

E noi, non possiamo stare a guardare, io personalmente appoggerò qualsiasi operazione finalizzata a combattere il terrismo islamico e questo è uno di quei motivi per cui voglio fare il pilota militare

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Non si può incassare un attentato come l'11 settembre e limitarsi a potenziare la sicurezza interna.

 

Vedete, fino all' 11 settembre c'è stata comunque una specie di regola rispettata da qualsiasi terrorista: non esagerare (e il semplice concetto di una regola da rispettare, fa capire che terroristi e kamikaze non sono individui autonomi, ma inseriti in organizzazioni che perseguono scopi ben precisi).

 

Che ci vuole a far scoppiare un kamikaze in Piazza S. Pietro quando è affollatissima? O a un concerto? O a uno stadio?

L'esempio, se vale per l'Italia, vale per qualsiasi nazione al mondo.

Però non è mai successo.

 

Che ci vuole ad avvelenare un acquedotto?

Che ci vuole ad avvelenare un sito di produzione di acque minerali?

O a far deragliare un treno carico di passeggeri?

Niente di più semplice.

Però non è mai successo.

 

Con l'11 settembre (i cui effetti, ci tengo a ribadirlo, non erano voluti: Bin Laden voleva un giochetto da qualche centinaio di morti, nemmeno lui si aspettava che le Due Torri sarebbero andate giù) tutto è cambiato.

Uccidere 3000 o 5000 o 10.000 persone entrava nel campo del "già fatto".

Cadeva una remora.

 

Guardate gli attentati internazionali successivi: i treni a Madrid, la metropolitana a Londra, il teatro a Mosca, la scuola di Baslan in Russia, i centri vacanzieri in Egitto.

Tutte cose mai fatte prima.

 

Il terrorismo è entrato in un'altra dimensione.

 

A quel punto, gli USA hanno fatto una valutazione: il vero pericolo non è il terrorismo in sè, nè la disponibilità di armi di distruzione di massa.

Il vero pericolo è la presenza di uno Stato che appoggia e finanzia i terroristi.

 

Voglio essere preciso su questo punto: è la vera chiave per comprendere cosa sta succedendo.

 

Se volessi fare il terrorista, non sarebbe per me affatto semplice procurarmi i mezzi e le conoscenze necessarie per colpire, che so, a Toronto.

Ma se ho uno stato che mi appoggia, le cose cambiano.

Se un attentato costa 10 milioni di dollari, un privato è difficile che li trovi.

Per uno Stato, 10 milioni di dollari sono niente.

Inoltre uno Stato ha ambasciate ovunque, ha agenti diplomatici che possono viaggiare senza tema di essere perquisiti, ha servizi di intelligence, ecc...

Reperire le informazioni che mi servono, e i materiali che mi servono, diventa facile.

 

L'Irak era un pericolo per il mondo occidentale, non perchè avesse armi di distruzione di massa, ma perchè finanziava i gruppi terroristici.

 

Occupare l'Irak, quindi, è servito a una serie di scopi:

1) ha eliminato uno stato finanziatore

2) ha dato un chiaro segnale agli altri stati della regione (compresi quelli moderati ma con il vizietto di ospitare e foraggiare terroristi), che adesso sentono il fiato dei militari americani e, almeno a livello di minaccia, ha messo un pochino a cuccia anche l'Iran che deve fare i conti con la presenza militare USA ai suoi confini.

3) ha attirato in irak una marea di kamikaze e, dopo un periodo iniziale critico, ormai il problema non è più delle forze militari USA (sempre meno oggetto di attentati) ma delle forze di sicurezza irakene, visto che quasi tutti gli attentati colpiscono i civili (e questo non aiuta molto la causa dei terroristi).

4) ha alleggerito la tensione sulla questione israeliana, al punto che gli attentati in Israele sono diminuiti parecchio, e questo fatto - unito alla morte di Arafat e al ritiro siriano dal libano - ha posto le basi per il ritiro dei coloni israeliani e la restituzione dei territori ai palestinesi.

5) gli USA hanno allungato le mani nella regione del petrolio. Non ne beneficeranno dal punto di vista economico, come molti credono, ma gli stivali dei marines sono sopra i giacimenti. E quando l'Iraq riprenderà la produzione a pieno ritmo, l'OPEC dovrà abbassare i prezzi, a beneficio dell'intero occidente. E in ogni caso non potrà continuare a ricattare l'occidente, perchè un Iraq amico degli USA è un Iraq che può vendere petrolio anche se l'OPEC chiude i rubinetti.

6) con Afghanistan, Israele, Irak e Kuwait, gli USA si sono assicurati una serie di basi operative dalle quali poter agire su tutto il Medio Oriente. Se le cose dovessero mettersi male, ci vuole poco ad intervenire rapidamente e massicciamente.

 

La risposta all'11 settembre, quindi, sta proprio nel mutamento dei piani geopolitici americani.

Prima di quella data, gli USA erano abbastanza soddisfatti del nuovo corso russo e della fine della Guerra Fredda, e la loro attenzione era rivolta esclusivamente a garantire lo status quo, a risolvere la questione palestinese, e a controllare l'espansione cinese in Asia.

Dopo quella data, gli USA hanno adottato una politica aggressiva, mirata a cambiare la disposizione dei pezzi sulla scacchiera e a far sentire il peso della propria potenza militare nei confronti di tutti quei paesi che - per una ragione o per l'altra - possono minacciare la sicurezza interna americana.

 

E' sintomatico che chi conosce molto bene il pensiero americano, sa perfettamente in quale direzione si sta muovendo la macchina militare-politica-economica americana, e che il tempo degli scherzetti e dei giochetti è finito.

E' come un elefante che ha deciso di muoversi: è goffo, commette errori, magari travolge anche qualcuno che non c'entra nulla, ma raggiungerà l'obiettivo che si è preposto.

Il fatto che l'IRA abbia immediatamente rinunciato alla lotta armata e deposto le armi, e che Israele abbia acconsentito finalmente a restituire i territori occupati, sono due mosse significative.

Sia l'IRA (la lobby irlandese è fortemente radicata in USA) che Israele (la lobby ebraica non è da meno) conoscono benissimo il pensiero americano, sanno che l'aria si è fatta pesante e che certi giochetti non sono più tollerati.

Per l'IRA, in quanto gli USA sono molto riconoscenti all'Inghilterra per l'appoggio incondizionato che Londra ha dato sin dal primo istante, per cui l'IRA combatteva contro l'Inghilterra finanziandosi con gli irlandesi in USA, e questa storia agli USA non andava più bene.

Per Israele, in quanto gli USA vogliono mettere fine alla questione palestinese per togliere di mezzo quel "pretesto" per gli attentati e vedere chiaro le motivazioni e la natura dei restanti nemici.

 

Se si leggono gli ultimi 4 anni di storia sotto questa luce, si comprende bene quanto sia complessa l'intera faccenda, e quanto sia alta la posta in gioco.

Modificato da Gianni065
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Ospite staffo

maverick concordo su molte cose ma:

 

- intanto vabbè... 20000 non è giusta come cifra... l'11 settembre alla fine morirono circa 3000 persone (non vorrei sbagliare)

- poi vorrei farti notare che se escludiamo l'attentato alle torri gemelle, tutto il resto è legato quasi esclusivamente alla guerra in Iraq... rileggi ciò che hai scritto... i paesi colpiti erano loro stessi in guerra con le loro truppe in Iraq, alla luce di questo non ti sembra che questa affermazione sia giusta: senza la guerra in afghanistan e soprattutto quella in iraq... non ci sarebbero stati tutti questi attentati e tutto questo terrorismo?

- come dici tu inoltre l'hanno voluta loro questa situazione... ma spero che con loro intendi quei pochi fondametalisti che c'erano da prima del 2001... , anche perchè da come dici noi non abbiamo fatto altro che accontentarli... reagendo come loro volevano che reagivamo...

"L'hanno voluta loro questa situazione, non sicuramente noi dell' occidente.....in fondo cosa ce ne fregava, noi vivevamo tranquilli, senza nessun problema che si possa definire serio, vita pacifica, tranquilla....forse noiosa ma migliore di quella in cui ci troviamo adesso."

 

per dread vorrei dire che l'addestramento kamikaze richiede molto poco tempo... giusto quello per allacciarsi una cintura e salire in autobus :D

apparte scherzi non regge sto discorso, i kamikaze (mi verrebbe da dire) li abbiamo creati noi accanendoci contro popoli che sapevamo avrebbero usato questa strategia...

 

per gianni, il discorso che fai non è male, però devi considerare che cmq il motivo ufficiale della guerra in iraq fù che Saddam rappresentava con il suo paese una vera minaccia diretta (armi di distruzione di massa....), credo che se bush avesse presentato delle motivazioni come le tue (tra l'altro poi almeno queste vere e non puramente di facciata) non gli avrebbero mai permesso di fare questa guerra all'iraq... se di fronte alle tue motivazioni l'opinione pubblica si fosse posta il dubbio:

il gioco in questo caso vale veramente la candela? vale la pena una guerra per questi motivi?

io credo che questi motivi per quanto siano fondati non sarebbero bastati

Modificato da staffo
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