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F-35 Lightning II - Discussione Ufficiale


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Messaggi raccomandati

Inoltre ....

 

However, this incident raises questions about the durability of the engine which pushed to its limits.

AF-2 was used to test the new horizontal tail skin, and so it was run through many extra afterburner tests.

Officials are sure to implement additional inspections and monitoring actions to understand more about the durability of these engines in extreme conditions.

 

Fonte .... http://www.aviationweek.com/Blogs.aspx?plckBlogId=Blog:27ec4a53-dcc8-42d0-bd3a-01329aef79a7&plckPostId=Blog:27ec4a53-dcc8-42d0-bd3a-01329aef79a7Post:51f692b8-1fb5-43ad-b598-aee458f5559e

Modificato da TT-1 Pinto
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Scusate il un po fuori contesto,

mi sa che se non si mettono d'accordo stanotte tra Rep e Dem

il programma del F35 lo allungano o lo Tagliano proprio loro.

Penso che nel worst case spalmeranno il programma.

Ma comunque devono ridurre drasticamente le spese.

Fortuna che noi a loro de facto non vendiamo piu nulla, mi pare? :wacko:

De sicuro loro da altri acquisteranno sempre meno ... :ban?:

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Ed ora salta fuori una bega riguardante il costo per ora di volo ....

 

F-35 Cost Per Flying Hour: A Tale of Two Numbers ....

 

The newest disagreement between the Pentagon and F-35 prime contractor Lockheed Martin is over the stealthy, single-engine fighter’s estimate cost per flying hour.

 

Fonte .... http://www.aviationweek.com/Blogs.aspx?plckBlogId=Blog:27ec4a53-dcc8-42d0-bd3a-01329aef79a7&plckPostId=Blog:27ec4a53-dcc8-42d0-bd3a-01329aef79a7Post:295628f9-5afc-45a1-a7e9-d8b429e5ab99

 

k1vvc1.jpg

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Certo è normale che goda protezioni negli Usa d'altronde il grosso dei finanziamenti viene da lì checché se ne dica e se c'è una cosa che non hanno mai fatto mancare gli americani sono i fondi per le forze armate. E' chiaro che l' F 35 vedrà la luce, resta solo da vedere se saremo tanto stupidi da non averlo pure noi nonostante i vuoti della nostra aeronautica e dopo averci lavorato e speso sopra.

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E' chiaro che l' F 35 vedrà la luce, resta solo da vedere se saremo tanto stupidi da non averlo pure noi nonostante i vuoti della nostra aeronautica e dopo averci lavorato e speso sopra.

 

Alla luce del risultato elettorale possiamo considerare il JSF già abbandonato dal nostro Paese

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IL DIBATTITO SULL’F-35: ENNESIMA OCCASIONE PERDUTA

di Gianandrea Gaiani

4 marzo 2013, pubblicato in Editoriale

200th_F-35_AB_combined_sortie_Maj_Rountr

In Italia le spese militari non portano voti ma talvolta stimolano la politica italiana (a corto di idee) a cercare facili consensi come è accaduto durante la recente campagna elettorale che ha visto affrontare in modo populistico e semplicistico le spese per la Difesa e soprattutto la commessa per i 90 cacciabombardieri F-35. L’aspetto più ridicolo della vicemnda è che in poche settimane il Lightning II è diventato un povero orfanello, un figlio di nessuno. Per Pier Luigi Bersani occorre ridurre ulteriormente i jet perché “ abbiamo gli esodati, gli uffici sociali dei comuni con la fila davanti, e si tagliano i soldi ai disabili”. Anche Silvio Berlusconi non li vorrebbe ma ha chiesto al suo staff un dossier completo sul programma. I maggiori partiti italiani, Pd e Pdl, rinnegano un bambino che loro stessi hanno tenuto a battesimo firmando in quanto forze di governo dal 1996 a oggi i progressivi atti che ci hanno coinvolto nel Joint Strike Fighter. I politici che parlano di ridurre o cancellare il programma F-35 senza proporre alternative a quel velivolo sembrano poi dimenticare la necessità di rimpiazzare i vecchi cacciabombardieri Tornado, AMX e Harrier, aspetto indispensabile a meno che non si voglia rinunciare ad avere delle forze armate. I pacifisti vorrebbero tagliare le spese militari senza rendersi conto, nel loro furore ideologico, che far passare il concetto che lo Stato possa abdicare a una delle sue funzioni (la Difesa) costituirebbe un pericoloso precedente che domani potrebbe venire allargato a settori più “sociali” della spesa pubblica. La Difesa sostiene che l’aereo è indispensabile ma non si capisce bene a che cosa perché nessuno ha mai delineato in modo preciso cosa pretenda l’Italia dalle sue forze armate. Ammesso che l’F-35 riesca a superare tutti i numerosi difetti che ancora lo caratterizzano e diventi un aereo da attacco invisibile ai radar, sofisticatissimo ed efficacissimo siamo certi di potercelo permettere? Perché non basta dire che i costi dell’aereo americano sono elevati (e probabilmente cresceranno ancora) senza ricordare che il bilancio della Difesa di questo e dei prossimi anni stanzia un po’ di denaro per acquistare nuovi mezzi moderni ma lo fa a discapito dei fondi per l’Esercizio, cioè per manutenzione, carburante e addestramento. Ha quindi senso acquistare gli F-35 per tenerli chiusi in hangar per mancanza di benzina e manutenzione come già accade per molti aerei, mezzi e navi oggi in servizio? La domanda sembrano porsela gli olandesi chiedendosi se abbiano davvero bisogno di un velivolo di quinta generazione o non sia sufficiente uno più gestibile e meno costoso di quarta generazione aggiornato con le ultime tecnologie (il cosiddetto 4++). L’Olanda è uno dei Paesi che hanno avviato una seria riflessione sulla loro adesione al programma ma tra questi non figura l’Italia dove si affrontano in modo “calcistico” due squadre che rappresentano i fans dell’F-35 contrapposti a pacifisti e populisti uniti dallo slogan “più burro e meno cannoni”. Come Analisi Difesa ha più volte evidenziato sul programma F-35 esistono molti interrogativi senza risposta anche a causa della discordanza tra le informazioni diffuse dai protagonisti del programma. Nei mesi scorsi il nostro web magazine aveva rivelato che i costi annunciati nel febbraio 2012 dalla Difesa erano già saliti considerevolmente ma oggi il problema dell’affidabilità delle cifre fornite si ripresenta. In una recente conferenza stampa Lockheed Martin ha annunciato che entro il 2018 l’F-35 costerà 67 milioni di dollari a esemplare. A dicembre però il Ministero della Difesa italiano aveva informato il Parlamento che a partire dalle consegne in programma nel 2021 alla nostra Aeronautica e alla nostra Marina, la versione convenzionale dell’aereo costerà 83,4 milioni di dollari (64,1 milioni di euro), e quella a decollo corto e atterraggio verticale 108,1 milioni di dollari (83,1 milioni di euro). Differenze non di poco conto forse spiegabili col fatto che l’Italia deve negoziare con il governo statunitense il prezzo degli aerei mentre Lockheed Martin fornisce i costi relativi ai velivoli prodotti per il Pentagono?

Anche sul ritorno industriale per l’Italia c’è poca trasparenza. Lockheed Martin ha dichiarato che il numero di aziende italiane che hanno già ottenuto contratti di fornitura sono 27 per un ammontare di 459 milioni di dollari mentre il generale Claudio Debertolis, alla testa di Segredifesa, in dicembre riferì in Parlamento di 37 aziende per 600 milioni di euro di contratti firmati, più o meno corrispondenti agli 807 milioni di dollari riferiti a margine della recente visita allo stabilimento di Cameri del sottosegretario alla Difesa Gianluigi Magri. Anche il totale dei ritorni industriali previsti nell’arco dell’intero programma non sono chiari. L’azienda statunitense ha parlato di 8,6 miliardi di dollari (ovviamente se il numero di aerei non scenderà sotto quota 90) più la “promessa” di altri 4 miliardi mentre, sempre nel dicembre scorso, Debertolis annunciava un totale di “15 miliardi di dollari di realistiche opportunità”.

Non aiuta a fare chiarezza la posizione ribadita recentemente da Magri, che considera l’F-35 ”attualmente senza alternative” ribadendone gli ”importanti ritorni occupazionali e industriali per il Paese”. Nello stabilimento di Cameri, dove Alenia Aermacchi produce parti delle ali e dove verranno assemblati gli aerei italiani, il sottosegretario ha parlato dell’impiego di “fino a 1.500 addetti e il coinvolgimento di oltre 60 aziende italiane. Di queste, le prime 40 occupano oltre 10.000 persone che avranno, nei prossimi anni, il posto di lavoro garantito dal progetto F35″. Numeri in realtà tutti da verificare poiché per ora e almeno fino al 2017-2018 i ratei produttivi, i contratti e i posti di lavoro garantiti sono molto pochi come ha ben illustrato l’inchiesta di Silvio Lora Lamia pubblicata da Analisi Difesa in febbraio. Inoltre il Ministero va spiegando da tempo – e a Cameri Magri ha confermato – che il programma che può essere rivisto di anno in anno: ogni volta si andrà in Parlamento, si discuterà e si voterà quanti aerei acquistare. Come si può però sperare che con un simile piano di acquisto il governo americano e Lockheed Martin ci assicurino quel volume di ritorni industriali con le relative ricadute occupazionali?

Problemi e ritardi rischiano di disastrare il programma come del resto sottolineano (con una trasparenza sconosciuta in Italia) i periodici rapporti del Pentagono. Per la fase di valutazione operativa iniziale l’Olanda spenderà il doppio di quanto preventivato nel 2008, e i due esemplari che sta per ricevere resteranno fermi in hangar per due anni, con un ulteriore aggravio di spesa, poiché la fase di valutazione inizierà solo nel 2015. Al di là delle contrapposizioni ideologiche sarebbe auspicabile che in Italia si sviluppasse un dibattito su questi e altri temi che riguardano la nostra industria (nostra forse ancora per poco), gli interessi nazionali, il denaro del contribuente e le nostre scelte strategiche. Negli anni scorsi l’Italia ha speso miliardi (ma con ritorni industriali e occupazionali certi fin dall’inizio) per sviluppare con i partners europei la capacità di progettare, produrre ed esportare jet da combattimento Typhoon del consorzio Eurofighter che sono concorrenziali con i velivoli made in USA. Con l’adesione al programma F-35 la nostra industria perderà questa capacità per diventare subfornitrice dell’americana Lockheed Martin. Questa considerazione basterebbe da sola a mettere in discussione l’acquisizione dell’F-35 tenuto conto che in tutti i Paesi l’acquisto di mezzi militari non risponde solo alle esigenze delle forze armate ma anche e soprattutto a valutazioni politiche e industriali. Ha ancora un senso per l’Italia mettersi militarmente nelle mani degli statunitensi (che avranno l’esclusivo accesso alle tecnologie più avanzate adottate dall’F-35) in un momento in cui gli interessi globali di Washington non sembrano coincidere con quelli italiani ed europei?

Qualcuno può spiegarci perché dovremmo continuare a essere buoni clienti di costosi e traballanti programmi americani quando Barack Obama applica lo slogan “buy american” su tutte le commesse militari e negli ultimi mesi il Pentagono ha tagliato i contratti per i velivoli cargo italiani C-27J destinati alla Guardia Nazionale statunitense e G-222 acquisiti per le forze afghane? Non sarebbe meglio investire sui nostri prodotti adottando la versione da attacco del Typhoon e finanziando lo sviluppo di droni da combattimento europei con programmi che coinvolgono pienamente la nostra industria ? Con un bilancio della Difesa più che doppio di quello italiano i tedeschi non acquisiranno l’F-35 ma utilizzeranno un solo aereo per l’intercettazione e l’attacco, il Typhoon di cui sono anche loro produttori. L’Italia invece avrà una doppia linea di velivoli, Typhoon ed F-35, con un raddoppio dei costi logistici che non possiamo permetterci con gli attuali budget della Difesa. Una scelta “alla tedesca” ci permetterebbe di salvaguardare meglio la nostra industria e i posti di lavoro acquisendo solo una ventina di F-35 nella versione B a decollo corto e atterraggio verticale davvero indispensabili per la portaerei Cavour. Su questi interrogativi e su questi temi vorremmo vedere svilupparsi un confronto che coinvolga anche quanti pretendono di guidare l’Italia.

http://www.analisidifesa.it/2013/03/olemiche-sullf-35-ennesima-occasione-perduta/

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Vi ho trovato domande condivisibili.

Solo qualche appunto secondo me:

1) Per carità non sarebbe il caso di farla finita con gli "ismi"?? Militarismi, pacifismi, ecc ... Roba da secolo scorso basta. La cosa per me è molro più pratica. Io proporrei di fare come gli Svizzeri: si va per alzata di mano, Popolo italiano, una volta debitamente e liberamente informato, vuoi tu dedicare 15 miliardi di euri (se bastano) al progetto F-35?

 

2) Secondo, verissimo, nelle condizioni attuali dell'Italia (e della zona euro tutta compresa la Germania) gli F-35 italiani correrebbero il serio rischio di fare la fine degli aerei ad alta tecnologia russi al momento della dissoluzione dell'impero sovietico come i mitici Mig 29 cubani o della Moldova o i Mig-25 armeni:

 

moldovanmig29cisreadied.jpg

Modificato da Vultur
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Piu che altro se anche Gaiani diventa scettico sullo F35 c'e' da riflettere....

 

Intanto in Australia, nervosismo fra i partners industriali del programma:

 

http://www.reuters.com/article/2013/03/01/us-lockheed-fighter-australia-idUSBRE9200A720130301

 

 

"At this point, we'll be happy if we break even by the time the program is over," said one supplier, who declined to be identified.

Modificato da madmike
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Lo sfogo del generale .... e il timore di possibili conseguenze ....

 

U.S. General's Australian Outburst Could Undermine F-35 Program ....

 

An outburst in Australia this week by the Pentagon’s chief buyer for the costly F-35 Joint Strike Fighter risks undermining the program at home and abroad, U.S. defense officials and industry experts say.

 

Fonte .... http://www.aviationweek.com/Article.aspx?id=/article-xml/awx_03_04_2013_p0-554940.xml

 

Altre fonti ....

 

http://australianaviation.com.au/2013/02/f-35-chief-bogdan-to-execute-not-cheerlead/

 

http://www.forecastinternational.com/notable/Bloomberg_PentagonEscalates.pdf

 

 

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Il generale Bogdan, dopo l'exploit in Australia, spara ora un colpo di avvertimento .... destinatari Lockheed Martin e Pratt & Whitney ....

 

Senior F-35 official stresses affordability ....

 

Lt. General Christopher Bogdan, the government programme executive officer for the Lockheed Martin F-35 programme, warned on 5 March that further price increases and schedule slips are unacceptable.

....

"I need everybody in this enterprise to worry about affordability. I need everybody," says Bogdan.

"And that was a shot across the bow, because I have been slightly frustrated with real results, real actions that need to happen to reduce costs on this airplane."

 

Fonte .... http://www.flightglobal.com/news/articles/senior-f-35-official-stresses-affordability-383080/

 

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P&W F135 .... dubbi non ancora fugati ....

 

F-35 Turbine Blade Crack Raises Durability Questions ....

 

Though the problem is not thought to be a design flaw in the F135 engine, the Pratt & Whitney propulsion system is “not out of the woods” yet ....

 

Fonte .... http://www.aviationweek.com/Blogs.aspx?plckBlogId=Blog:27ec4a53-dcc8-42d0-bd3a-01329aef79a7&plckPostId=Blog:27ec4a53-dcc8-42d0-bd3a-01329aef79a7Post:ade3159d-afb9-41dd-a3bb-2c4a949858fd

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Le cose che premono a Bogdam sono ovviamente costi e risultati: si vuole un aereo valido e con un costo che, finiti i pasticci della “gestione” della concurrency e della LRIP, deve assolutamente scendere con la produzione di serie. L’aereo ha finora avuto ampi margini di manovra (tempo, soldi e…pazienza) legati alla consapevolezza che ad esso non c’erano alternative che rispondessero ai requisiti, ma soprattutto al fatto che ripartire da 0 per crearsele non avrebbe certo portato a un risparmio, perché quanto speso finora sarebbe stato comunque largamente sciupato da un nuovo progetto (con che tempi e con quali garanzie di successo poi sarebbe tutto da vedere visto che chi mette in piedi i programmi non passa mai sufficiente tempo in un reparto R&D per capire come evitare certe fesserie gestionali che i progettisti subiscono prima ancora del contribuente…). Si deve quindi andare avanti con determinazione ma LM e PW sono avvertite che i margini di manovra ora sono molto più stretti per tutti...specie con la scure della sequestration ora calata sul Pentagono.

 

Qualche necessaria precisazione sul motore.
Nonostante i grandissimi progressi nella metallurgia e nei coating, sono anni ormai che i motori aeronautici, militari in particolare, nella zona turbina hanno abbondantemente superato i limiti dei materiali con cui sono costruiti, nel senso che non esiste un materiale in grado di resistere a quelle sollecitazioni venendo direttamente in contatto con le temperature a cui lavora una turbina. Per intenderci una turbina ad alta pressione nell’F-135 oggi lavora a più di 1500°C e ruota a svariate migliaia di giri al minuto, con ciò che ne consegue in termini di sollecitazioni termiche e meccaniche.
La sola cosa che “salva” una paletta da una pressochè immediata distruzione è quindi un raffinato sistema di raffreddamento che di fatto impedisce il contatto diretto dei gas combusti con la superficie della paletta stessa e che crea un sottilissimo film protettivo tutto intorno.
Lavorare oltre i paramenti di progetto, anche una sola volta, può perciò essere una volta di troppo.
Ecco quindi che i voli sono ripresi perché il motore che ha presentato la microfrattura è stato usato lungamente ai limiti del suo impiego: per valutare il comportamento ai limiti a volte si finisce col superarli...
Gli infiniti parametri del FADEC vanno quindi tarati per fare in modo che nell’impiego operativo il motore lavori sempre e comunque all’interno della zona sicura, da intendersi non solo come la zona che non determina rotture più o meno immediate, ma anche quella che garantisce una durata media adeguata al requisito.
Già perché gli sforzi fatti non eviteranno mai che le parti calde, turbina in primis, non durino mai quanto il motore: andranno sostituite prima. Ora Bogdam vuole essere certo che quel “prima”non sia troppo presto…


Non è comunque un segreto che un motore da caccia sia necessariamente spremuto parecchio e abbiamo parlato anche poco sopra del fatto che è in fase di studio un motore più potente (5%-10%), ma anche più duraturo. Starà al cliente scegliere come sfruttare il margine che si acquisirà con la nuova variante e quanto di esso dedicare alla maggiore spinta, alla maggiore durata o ai minori consumi, visto che ciascuna di queste tre cose è ottenibile (agendo anche solo sui parametri di funzionamento) a scapito delle altre.

Modificato da Flaggy
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L'F35 e' da evitare a tutti i costi.

 

Se paesi come l'Australia ed il Canada, che comprano ciecamente prodotti USA, hanno gia tagliato o stanno rivedendo, non spetta certo al nostro Paese comprarlo.

Se poi il prezzo e' gia quadruplicato - per il momento - con il nostro debito nazionale attuale bisognerebbe fare altrimenti. In quanto a ritorni industriali con gli USA basti pensare a progetti come il C27J ed il VH-71 per capire come andrebbe a finire.

 

Dagli USA ecco un analisi molto dettagliata di Lee Gaillard del 4 marzo:

http://www.counterpunch.org/2013/03/04/when-money-is-no-object-the-strange-saga-of-the-f-35/

 

Il documentario canadese Runaway Fighter della CBC Canada del 28 settembre scorso:

http://www.cbc.ca/fifth/2012-2013/2012/09/runaway-fighter.html

Sempre dal Canada, CPAC, F-35: The Politics of Procurement

 

Il documentario Australiano Reach for the Sky della ABC, del 18 febbraio scorso:

http://www.abc.net.au/4corners/stories/2013/02/18/3690317.htm

 

La Turchia ha rinviato la sua acquisizione di 2 aerei per problemi di costo e di performance:

http://online.wsj.com/article/SB10001424127887324539404578342711308406732.html?mod=googlenews_wsj

 

Quali alternative per il Cavour?

 

- il tiltrotor presentato ieri dalla AgustaWestland

http://www.defense-aerospace.com/articles-view/release/3/143184/agustawestland-unveils-revolutionary-tilt-rotor-demonstrator.html

- altri elicotteri AW

- SW4 solo della Swidnik

http://www.suasnews.com/2012/09/18626/pzl-swidnik-sa-unveils-sw-4-solo-ruasoph-helicopter/

- Piaggio Hammerhead

http://www.flightglobal.com/news/articles/pictures-piaggio-unleashes-unmanned-hammerhead-382461/

- cooperare con SAAB per un lotto di Sea Gripen

- sviluppare col UK il Naval Tyhoon

- comprare qualche Rafale (pochi)

.....

e se questi non vanno bene

- distribuire fionde e sassolini agli equipaggi del Cavour

- mettere in bella mostra delle belle fanciulle in coperta come manovra di distrazione del nemico....

 

insomma tutto.. ma veramente tutto signori, fuorche questa costosissima oscenita dell' F35

Modificato da tiltrotor
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Dire che non vanno bene è poco: quelle non sono le alternative per il Cavour, ma nomi di velivoli buttati lì a caso.

Tra gli addetti ai lavori, anche chi è particolarmente critico nei confronti del programma e lo farebbe sparire dai sogni dell'AMI, si rende conto che la variante B è abbastanza irrinunciabile per la MM.

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Tre notizie correlate ....

 

 

The Half-Full F-35 Glass ....

 

There's "more good news than bad news" on the F-35 strike fighter program, said Lt. Gen. Christopher Bogdan, F-35 program executive officer, on Tuesday.

Speaking at an Aviation Week conference in Arlington, Va., Bogdan said "generally, we are on track" and "we're not missing any major milestones," and he sees "no reason we can't finish on time with the money we have planned."

The schedule is "realistic" and while "things are not perfect . . . there's still risk," said Bogdan, who is optimistic for success.

While it's "a true statement" that software is behind schedule, Bogdan said he thinks it's possible the program will catch up.

A bigger problem is actually weapons certification, said Bogdan.

"We lost seven months" of certification flight test time because of the discovery of a loads issue with the weapons bay doors, he said.

Cost-wise, he noted, Lot 5 production was cheaper than Lot 4 and "I'm confident Lot 6 will be cheaper than 5, and Lot 7 will be cheaper than 6."

Production costs are the "shining star" of the program, as they continue to decline with the learning curve and quantity increases, and "costs will come down" even further, said Bogdan during his March 5 talk.

—John A. Tirpak

It's Not a Trillion-Dollar F-35 ....

 

The figure of $1.1 trillion as the operating and support costs of the F-35 strike fighter program is "not a good number," said Lt. Gen. Christopher Bogdan, who oversees the aircraft's development, on Tuesday.

The trillion-dollar figure that some F-35 opponents trumpet is "what it will cost in 2056," said Bogdan during his address at an Aviation Week conference in Arlington, Va., on March 5.

He challenged anyone to predict accurately what fuel will cost next year, let alone 43 years from now.

The price "is in 2056 dollars," and if adjusted back to today's dollars, would be around $580 million, said Bogdan.

"That's still a lot of money," he said.

And, that's the reason Bogdan said he is so dogged about making sure everyone on the program—both customers and the vendors, Lockheed Martin and engine supplier Pratt & Whitney—is thinking constantly about how to keep the fighter as inexpensive as possible.

"One thing is for sure," he said, "if you don't start thinking about operation and support . . . now, it could be unaffordable" later.

He noted, though, that there are some costs "I can't control," such as crew ratios, and how much training time is spent in the simulator versus actually flying an airplane.

 

(See also Lies, Damn Lies, and the Trillion-Dollar F-35 from Air Force Magazine's archives.)

—John A. Tirpak

 

 

Let the Competition Begin ....

 

Although Lockheed Martin may have thought it would have sole-source dibs on anything related to the F-35 strike fighter, the Pentagon will throw open some major parts of the program for competition, said F-35 Program Executive Officer Lt. Gen. Christopher Bogdan on Tuesday.

First will be sustaining support equipment, he said during an Aviation Week conference in Arlington, Va.

"A lot of that will be common, some will be unique," but none of it needs to be sole source, said Bogdan.

Second will be training.

The government owns "the software, the courseware, the syllabus, the simulators, and the buildings," and there's no reason that other contractors couldn't run that aspect of the program, he said.

Third will be the F-35's Autonomous Logistics and Information System, or ALIS, that will manage the flow of parts and repairs at the user level, said Bogdan.

"It will be in every squadron, and there will be hundreds . . . of squadrons," he said, noting that he wants to "squeeze it down so it's deployable."

Last will be the global supply chain of parts to the various countries using the F-35.

Bogdan said he's not trying to keep Lockheed Martin and engine supplier Pratt & Whitney from getting all this work.

Rather, "if nothing else, competition will drive down costs" and get everyone to make the most efficient proposals possible, he said during his March 5 address.

—John A. Tirpak

 

Fonte .... il "Daily Report" dell'AFA di questa mattina .... bhf5g7_th.jpg

Modificato da TT-1 Pinto
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Dire che non vanno bene è poco: quelle non sono le alternative per il Cavour, ma nomi di velivoli buttati lì a caso.

Tra gli addetti ai lavori, anche chi è particolarmente critico nei confronti del programma e lo farebbe sparire dai sogni dell'AMI, si rende conto che la variante B è abbastanza irrinunciabile per la MM.

 

Irrinunciabile? Vedremo come va a finire.

 

Intanto la parte dove viene ripetuto dagli anitpodi all'alaska dagli alleati piu stretti degli USA che questo aereo e' un disastro lo avete letto/visto?

Per il momento anche la variante B sta avendo problemi come descritto nell'articolo di Gaillard:

"

F-35B: STOVL Missions Raise Risks

That the F-35B’s lift fan system remains untested against live fire while in operation (when its rotating blades would be most failure prone) is probably irrelevant since AV-8B Harrier II-type vertical landings on unprepared surfaces just behind front lines will be problematic at best and even downright dangerous for the F-35B. Despite best USMC intentions regarding close air support and the F-35B’s specialized STOVL capabilities, discussions had already begun three years ago on ways to “limit heat damage to carrier decks and other surfaces,” very possibly leading to “severe F-35 operating restrictions and or costly facility upgrades, repairs or both” (http://www.dodbuzz.com/2010/07/19/jsf-heat-woes-being-fixed-trautman/). Indeed, Bill Sweetman (in his Ares blog for Aviation Week) quotes from a Navy report issued in January of 2010 which “outlines what base-construction engineers need to do to ensure that the F-35B’s exhaust does not turn the surface it lands on into an area-denial weapon. And it’s not trivial. Vertical-landing ‘pads will be exposed to 1700 deg. F and high velocity (Mach 1) exhaust,’ the report says. The exhaust will melt asphalt and ‘is likely to spall the surface of standard airfield concrete pavements on the first VL.’ (The report leaves to the imagination what jagged chunks of spalled concrete will do in a supersonic blast field.)” Heat-resistant reinforced concrete, special sealants…the list goes on. And what about that unprepared field, where debris thrown up and sucked into the intakes as the F-35B touches down causes incapacitating foreign object damage (FOD) to the aircraft’s engine? And what would be long-term effects on carrier decks? Not a pleasant scenario. Discussion of these problems—and their solutions—do not appear in the 2012 DOT&E report.

"

 

Lo stato del progetto e' talmente ridicolo che i fumettisti oramai si danno alla pazza gioia.

Aldila' dei problemi dei costi e della tempistica (e il discorso per me finirebbe gia li) non va dimenticato che le carenze tecniche scoperte sinora sono drammatiche e significano che di fatto l'aereo gia oggi non e' all'atezza degli aerei attualmente in servizio. "Gia oggi" perche non va dimenticato (Concurrent Development) che questi aerei non sono operativi e che la maggior parte delle prove (incluse quelle piu difficili) sono ancora da effettuarsi. Ovvero se le carenze sono oggi critiche (transonic acceleration, sustained g's, e via dicendo), col tempo la situazione e' destinata a peggiorarsi.

Modificato da tiltrotor
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See also Lies, Damn Lies, and the Trillion-Dollar F-35 from Air Force Magazine's archives.)

 

per la cronaca, quello sopracitato è un articolo del 2011.......

 

Che OGGI lo si citi dicendo 'vedi anche'...... (non parlo di Pinto ma degli estensori dell'articolo) da da pensare.

 

Ps: che il B non sia MAI destinato ad utilizzo su piste 'austere' è, oramai, un dato di fatto. Nessuno rischierebbe un aereo delicatissimo in quelle condizioni, quando può utilizzare un Cobra, e mi riferisco ovviamente ai Marines.

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Intanto la parte dove viene ripetuto dagli anitpodi all'alaska dagli alleati piu stretti degli USA che questo aereo e' un disastro lo avete letto/visto?

 

Ma guarda, qui siamo a pagina 196....Non mi par proprio che tu abbia riportato qualcosa di cui non si sia abbondantemente già discusso. Ovviamente, per introdurre qualcosa di veramente nuovo, se vuoi ci puoi per esempio spiegare come intendevi far operare il P-180 drone dal Cavour...

Modificato da Flaggy
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Ma guarda, qui siamo a pagina 196....Non mi par proprio che tu abbia riportato qualcosa di cui non si è abbondantemente già discusso. Ovviamente, per introdurre qualcosa veramente nuovo, se vuoi ci puoi per esempio spiegare come intendevi far operare il P-180 drone dal Cavour...

 

Non mi sembrava di aver trovato l'articolo del Gaillard ad esempio (articolo di avantieri) ed e' da mesi l'articolo piu interessante che abbia letto sull'F35. Ovvero mi sembra non solo un contributo, ma un ottimo contributo.

A mio parere invece sono i commenti del tipo "si perche si" che non servono moltissimo. Hai legami stretti con la Lockheed Martin?

 

Una maquette del drone P180 e' stata svelata solo l'altro ieri e non se ne sa ancora molto. Arrestor hooks magari. Il tiltrotor della AgustaWestland e' forse ancora piu interessante. E' un progetto che hanno portato a capo in soli 6 mesi. Questo tipo di risultato (prestazioni al di sopra dell'AW609), con questa tempistica, fa pensare che con molto meno risorse di quanto richiede l'F35 si potrebbe trovare una soluzione indigena.

 

Non solo, ma paesi come la Turchia ed il Brasile vorrebero anche loro delle portaerei adesso. Con questi paesi l'Italia ha degli ottimi rapporti (AMX, Guarani, T129, Gokturk-1 e cosi via) e si potrebbe cercare una soluzione con altri paesi e condividere i costi di sviluppo di un caccia che funzioni (e senza il Concurrent Development).

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Penso che non si vada da nessuna parte, se non si percorre la strada dello F-35. Inoltre i problemi dello F-35 vengono affrontati metodicamente, niente è lasciato al caso, mentre mettersi a sviluppare dei tiltrotor per fare da tappabuchi, non ci porta da nessuna parte.

Questo è il classico "o tutto, o niente", percui si balla per il risultato migliore. F-35.

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E' troppo generoso dargli del tappabuchi al'F35...

 

Creare buchi, ecco li forse ci saprebbe fare; buchi in termini

- di prestazioni

- economici

- industriali

- di ricerca

- di eventuali export

 

Per il modello B hanno aggiunto (per il momento... col tempo vedremo - A posse ad esse non valet consequentia)

- 8 secondi alla specifica per quel che concerne Transonic acceleration from Mach 0.8 to M. 1.2

- sustained g's in a turn: 4.5 invece di 5.0 g

- transonic rolloff e buffet peggiori del previsto

 

E sono costretti ad operare attualmente a 550 nodi invece di 70, 39000 piedi invece di 50000, 18 gradi di AoA invece di 50.

E se il tempo fa brutto signori - non vorrei qualche temporale, non bisogna assolutamente volare se ci sono fulmini (onde l'espressione 'volare a ciel sereno')......

 

Le implicazioni tattiche di tutte queste "revisioni" ?

E la vulnerabilita' del velivolo? Basta guardarlo un po male che si immola da solo (fueldraulic system)....

 

Citando Flightglobal:

 

'Some fighter pilots offered their comments on FlightGlobal: ” ‘What an embarrassment, and there will be obvious tactical implications,’ another highly experienced fighter pilot says. ‘[it's] certainly not anywhere near the performance of most fourth and fifth-generation aircraft.'

http://www.flightglobal.com/news/articles/reduced-f-35-performance-specifications-may-have-significant-operational-impact-381683/

 

Visti alcuni commenti che ho letto nel forum traduco per chi non capisce "fourth generation" = quarta generazione = aerei in servizio da circa 1980 ad oggi.....

Modificato da tiltrotor
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