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Spitfire nel Film Dunkirk


Condorito

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Ho visto oggi il film Dunkirk, al di là che mi abbia o no piaciuto, ce una scena nel finale che mi ha lasciato male :

 

 

l’aereo di Tom Hardy prende il volo e diventa una sorta di metafora divineggiante. ( penso sia un Spitfire MK1) Plana per intere ore, abbatte caccia pur rimanendo senza carburante ed atterra sulla spiaggia (lunghissima), senza un graffio.

 

Capito che sicuramente lo Spitfire, era fra i migliori caccia della II WW e che aveva un tipo d'ala che le permetteva una certa portanza anche con poca spinta. Ma...

Domandone ai tecnici del mestiere: quanto poteva restare in volo senza carburante, poteva virare a 180° a motore spento? Era possibile abbattare un Stuka lanciato in picchiata?

 

Attendo vostre opinioni.

 

 

 

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La permanenza in volo è un dato puramente teorico che va calcolato prendendo in esame delle variabili del genere: quota di partenza? Velocità residua? A queste variabili poi si devono applicare formule per dedurre le resistenze ecc. Non esattamente facilissimo da calcolare e pertanto se qualcuno dei nostri ing. ha voglia di cimentarsi faccia pure. Tecnicamente puoi virare a 180^ partendo da una buona velocità ma al termine della manovra non avrai mai la stessa quota e/o la stessa velocità. Devi per forza scendere per guadagnare velocità, pena: stallo. Per lo Stuka, se hai abbastanza sedere per un opportunity shoot, perché no...

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Ecco la scena:

 

 

In effetti, nel film, dopo l´abbattimento dello Stuka, appare uno Spitfire in volo livellato e col motore funzionante, il cui rumore é coperto solo in parte dalle grida dei soldati. Ma nella storia é evidente che un solo Spitfire é presente...Quello senza benzina. La quota di inizio del volo planato puó essere valutata in meno di 1000 metri. Consente sicuramente una virata di 180 gradi, ma poche altre cose. Nella realtá, alla quota presunta di apertura del fuoco, lo Spitfire non avrebbe potuto trovare lo Stuka, che avrebbe terminato molto prima la richiamata dopo la picchiata.

 

A parte questa "licenza poetica", i combattimenti aerei nel film sono decisamente piú realistici di certe scene assurde, in altri film, fatte al computer.

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Nella storia si trova a diversi km di distanza. Certamente inserire una seconda situazione, senza aver terminato la precedente, per poi riprendere la prima, non giova alla trama. Nel film, comunque, tutto fila abbastanza bene. Al Me-109 spagnolo, purtroppo, siamo ormai abituati. Almeno non si vede il solito Spit IX riverniciato...

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che mi abbia o no piaciuto?

Comunque, nel film hanno detto che hanno usato diversi Spitfire. Lo Spitfire R9649 è un Mk-VB, l'R9612 e l'R9632 sono Mk-Ia (stranamente con il tettuccio a bolla, forse glielo hanno messo dopo).

Se aveva finito il carburante e ha pure abbattuto un aereo, o era il pilota inglese più fortunato del mondo, o era il pilota tedesco più sfigato del mondo, o entrambe le cose. Oppure è una licenza poetica fatta per il film (una cazzata), perchè lo Spitfire Mk-I, a quanto dice il pilota (vero), aveva un problemino: se andava troppo svelto quando il motore esalava l'ultimo respiro, l'aereo poteva andare fuori controllo. Se invece andava troppo piano, sbatteva subito per terra. Ma soprattutto, dicono, che il pilota inglese nella scena dove vira senza carburante avrebbe dovuto avere al massimo una velocità di 200 all'ora, contro lo Stuka che picchiava a 400 all'ora e il cui mitragliere avrebbe potuto vedere lo Spitfire che planava da parecchio lontano. Ma, come si sa, in guerra tutto è possibile. Un U-boot non silurò una locomotiva?

Il film non l'ho visto, io penso che presentano come grande vittoria una batosta storica (come nel film vecchio); la ritirata attraverso la Manica aveva il permesso di Hitler con data, timbro e firma autografa del Fuhrer. Se in quel momento Hitler non voleva, Dunkerque diventava la tomba del corpo di spedizione inglese in Europa.

L'unica cosa che mi pare ragionevole dire è che dal punto di vista inglese fu un successo per il fatto che riuscirono a tornare a casa da un luogo (la Francia) dove non avrebbero mai dovuto andare, perchè era già senza speranza e si sapeva.

Modificato da proximo
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In effetti, ecco uno dei tanti commenti in rete:

 

The official pilot notes for the Mark 1 indicate that spitfires can achieve "long distance gliding", but only if the plane is travelling at around 120 miles an hour before the engine cuts out. If the plane is travelling too fast before the engine stops turning the rotors it will spin out of control. If it is going too slowly it won’t glide very far. The distance travelled is also dependent on how flat and straight the descent is.There aren’t many real life examples of Spitfires gliding without engines, but Martin Bowman’s book RAF Pilots in WWII does note a Spitfire pilot who glided for over 15 miles with a damaged engine. The beaches of Dunkirk are just over 10 miles long so in theory Hardy could have made it all the way along the beach's length without his engines...

Le capacità di planata dello Spitfire erano notevoli, con un rapporto stimato di almeno 13 e forse 15. Da 1000 metri di quota avrebbe potuto planare per oltre 10 km.

Quel che è avvenuto a Dunkirk, più che una vittoria inglese, è stato un grossolano errore tedesco, anche se con qualche motivazione logistica. Il corpo di spedizione inglese ne è uscito con le ossa rotte e la perdita totale di ogni equipaggiamento. Un attacco all'Inghilterra, in quel momento, avrebbe potuto risultare decisivo, ma non vi era nulla di pronto. Il comportamento di Hitler non era cambiato... Un passo alla volta, dopo la Polonia, la Francia e poi, forse, l'Inghilterra.

Modificato da Gian Vito
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e

 


Il film non l'ho visto, io penso che presentano come grande vittoria una batosta storica (come nel film vecchio); la ritirata attraverso la Manica aveva il permesso di Hitler con data, timbro e firma autografa del Fuhrer. Se in quel momento Hitler non voleva, Dunkerque diventava la tomba del corpo di spedizione inglese in Europa.

L'unica cosa che mi pare ragionevole dire è che dal punto di vista inglese fu un successo per il fatto che riuscirono a tornare a casa da un luogo (la Francia) dove non avrebbero mai dovuto andare, perchè era già senza speranza e si sapeva.



Quel che è avvenuto a Dunkirk, più che una vittoria inglese, è stato un grossolano errore tedesco, anche se con qualche motivazione logistica. Il corpo di spedizione inglese ne è uscito con le ossa rotte e la perdita totale di ogni equipaggiamento. Un attacco all'Inghilterra, in quel momento, avrebbe potuto risultare decisivo, ma non vi era nulla di pronto. Il comportamento di Hitler non era cambiato... Un passo alla volta, dopo la Polonia, la Francia e poi, forse, l'Inghilterra.


Mi pare pare dal 26-27 Maggio al 4 Giugno de1 1940, era iniziata l’operazione Dynamo e circa 240 mila britannici e altri 100 mila francesi sono stati messi a salvo. Soldati che sicuramente prima o poi tornerebbero contro la Germania.

Qui mi faccio una domanda leggendo le risposte di Gian Vito e Proximo che la storia mi ha lasciato sempre un dubbio.

 

Perché la Luftwaffe non bombardò a tappeto le spiagge?

 

Capisco che i tedeschi abbiamo fermato i panzer per non rischiare che gli Inglesi avrebbero piazzato loro flotta; in un atto disperato, davanti alle spiagge (con un grosso rischio )ma i cannoni delle corazzate facessero strage dei preziosi carri .Cosa non accaduta perché se sono tenuti la flotta vicino alle isole. Oltre alla simpatia di Hitler per Göring come uomo del partito .

 

La Luftwaffe era stata sopravalutata da parte del Führer (influenzato da Göring ) che nella sua idea concettuale del nuovo mondo vedeva l’Inghilterra come un potenziale alleato contro la Russia ?

In base a questo criterio aveva preso la nuova e sorprendente decisione di ritirare definitivamente tutte le Panzer-Division di Guderian dal settore di Dunkerque e di rischierarle sulla Somme e sull'Aisne?

 

Dopo l’incapacità della Luftwaffe di acquisire la supremazia aerea su Inghiltera. Invio l’ideologo del partito R. Hess in un atto disperato di portarsi gli Inglesi dalla sua parte?

Modificato da Condorito
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Per prima cosa non sarebbe male leggere cosa è effettivamente avvenuto:

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Operazione_Dynamo

 

La Luftwaffe ha fatto il possibile per impedire l'evacuazione, come si può leggere su Wikipedia:

 

"...Complessivamente nel disperato tentativo di salvataggio andarono perse circa 200 imbarcazioni di tutte le dimensioni, tra cui sei cacciatorpediniere britannici e tre francesi. La RAF tra il 26 maggio e 4 giugno svolse un totale di oltre 4.822 missioni su Dunkerque perdendo 177 aerei, di cui 100 in combattimento[44] e gli altri per vari motivi, il 40% dei quali bombardieri. La Luftwaffe in compenso perse circa 140 aerei..."

 

Per effettuare il tiro navale gli inglesi avrebbero dovuto portare in zona le corazzate, con tutti i rischi del caso, senza poter aprire il fuoco sui carri tedeschi, visto che le unità tedesche erano sul perimetro difeso da inglesi e francesi. Il rischio di fuoco amico era evidente...

 

Le unità panzer sono state solo in parte dislocate altrove. Per proteggere i fianchi. Le altre hanno mantenuto la pressione sul perimetro e lo hanno sfondato in alcuni punti. Se i panzer avessero proseguito l'attacco, assumendo qualche rischio, gli inglesi sarebbero stati spazzati via.

 

La Battaglia d'Inghilterra è stata vinta dagli inglesi per un pelo, e solo grazie ad un erroneo cambiamento di strategia tedesco e alla mancanza di un piano d'invasione complessivo. La storia di Hess non è mai stata chiarita ma, fino a prova contraria, la sua missione è stata una iniziativa del tutto personale. Se Hitler avesse voluto proporre la pace all'Inghilterra, non sarebbero certo mancati canali "ufficiali" di ogni genere adatti allo scopo...

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La Germania non aveva i mezzi per piazzare una testa di ponte sulle coste inglesi e consolidarla . Già di suo non aveva mezzi da sbarco adatti a lanciare i carri armati sulle spiagge. La sua logistica da trasporto , inoltre, era di qualità molto inferiore a quanto molti immaginano, pensando alle Panzerdivisionen ed era basata su veicoli trainati da cavalli.

 

http://www.italia-resistenza.it/wp-content/uploads/ic/RAV0053532_1996_202-205_44.pdf ( pag. 6 del pdf o pag. 728, in alto a sinistra del testo )

 

Al contrario , la logistica inglese era largamente motorizzata.

 

Le corazzate erano poche , anche se di qualità, e non avrebbero potuto appoggiare uno sbarco e contrastare le marina inglese nello stesso tempo.

L'operazione " Leone marino" , alla quale Condorito accenna , era un'illusione .

Modificato da engine
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piccolo O.T. - con tutta probabilità non pochi fattori entrano in gioco circa il perchè la Battle Of Britain è stata vinta dalla RAF.

Certamente alcuni responsabii tedeschi ad alto livello ci hanno messo del proprio nel prendere decisioni sbagliate e/o incomprensibili, ma un dettaglio importante forse sfugge all'attenzione del grande pubblico: senza minimamente voler riscrivere alcunchè nelle cose ormai diventate quasi leggenda (i sacrifici enormi dei piloti RAF, il loro coraggio e determinazione, la preparazione e l'organizzazione del personale di terra per aerei e stazioni radar etc.),

 

effettivamente i 'The Few' del Fighter Command non erano così pochi. Certo lo erano in proporzione alla massa di popolazione che difendevano, ed è a questo che si riferiva Churchill quando disse la famosissima frase - probabilmente nell'opinione pubblica si è consolidata l'idea di un pugno sparuto di uomini contrapposti alla quantità impressionante da parte tedesca.

In realtà gli aerei (Spitfire e Hurricane) uscivano senza gravissimi problemi dalle linee di montaggio ed erano attentamente 'dosati', diciamo così, ma non sarebbero serviti a molto senza adeguati numeri di piloti. Una parte di questi ultimi poteva anche essere poco preparata e non esperta di combattimenti, ma una volta in aria dava il suo contributo e stornava comunque una proporzione di caccia della Luftwaffe tenendoli impegnati.

Gli archivi RAF riconoscono un numero minimo di 2.927 aviatori da caccia che hanno volato in missione dal 10 Luglio al 31 Ottobre 1940, dei quali ben 576 erano non-britannici. Alcuni storici (anche Inglesi) sostengono che quasi 3.000 piloti NON sono pochi, concentrati in meno di quattro mesi e in un settore geografico piuttosto contenuto.

 

Una curiosità: nel settore del Pacifico, l'US Navy e i Marines hanno combattuto da metà Dicembre 1941 a fine Dicembre 1942 (esattamente i primi 12 mesi della 2° G.M.) con non più di 441 piloti da caccia. Considerate le diverse condizioni operative, il tipo di nemico, il clima tremendo, la logistica sovente a livelli primitivi nel caso dei Marines, e le probabilità di salvezza se abbattuti su spazi immensi, quelli si possono davvero definire pochi.

Modificato da Smersh
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Una curiosità: nel settore del Pacifico, l'US Navy e i Marines hanno combattuto da metà Dicembre 1941 a fine Dicembre 1942 (esattamente i primi 12 mesi della 2° G.M.) con non più di 441 piloti da caccia. Considerate le diverse condizioni operative, il nemico, il clima tremendo, la logistica a livelli spaventosi, e le probabilità di salvezza se abbattuti su spazi immensi, quelli si possono davvero definire pochi.

 

Erano anche poche le destinazioni in cui potevano essere inviati, vista la rapida espansione delle conquiste giapponesi . La campagna di Guadalcanal cominciò in Agosto , mentre , dopo Midway, le portaerei rimaste nel Pacifico erano tre ( Hornet , Enterprise e Saratoga , la Wasp arrivò nel Pacifico il 10 Giugno ) .

 

https://en.wikipedia.org/wiki/USS_Wasp_(CV-7)

 

.... " Early in May 1942, almost simultaneously with Wasp's second Malta run—Operation Bowery—the Battle of the Coral Sea had been fought, then the Battle of Midway a month later. These battles reduced the U.S. to three carriers in the Pacific, and it became imperative to transfer Wasp.

Wasp was hurried back to the U.S. for alterations and repairs at the Norfolk Navy Yard. During the carrier's stay in the Tidewater region, Captain Reeves – who had been promoted to flag rank – was relieved by Captain Forrest P. Shermanon 31 May. Departing Norfolk on 6 June, Wasp sailed with TF 37 which was built around the carrier and the battleship North Carolina and escorted by Quincy, San Juan and six destroyers. The group transited the Panama Canal on 10 June, at which time Wasp and her consorts became TF 18, the carrier flying the two-star flag of Rear Admiral Leigh Noyes.

Arriving at San Diego on 19 June, Wasp embarked the remainder of her complement of aircraft, Grumman TBF-1 Avengers and Douglas SBD-3 Dauntlesses, the former replacing the old Vindicators. On 1 July, she sailed for the Tonga Islands as part of the convoy for the five transports carrying the 2nd Marine Regiment. " ........

 

Per un confronto, il Fighter Command della RAF aveva 21 basi e bisogna aggiungere ai piloti e ai meccanici anche il personale delle stazioni RADAR , anch'esso esposto agli attacchi .

 

Si veda la mappa in Wikipedia:

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_d%27Inghilterra

Modificato da engine
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Erano comunque pochi(ssimi), sparpagliati su 12 mesi. Parliamo di 441 piloti, coi sopravvissuti di Wake, Coral Sea e Midway che dovevano fare da insegnanti a gente meno esperta.

 

Guadalcanal ha portato via quasi cinque mesi del 1942, con Marines e US Navy pressochè quotidianamente nel 'vulcano' e alle prese con problemi gravi di malaria, piste sovente impossibili, cannibalizzazione continua di aerei per farne volare altri, rimpiazzi col contagocce sia di aerei che di uomini. Era già gran cosa riuscire a rimanere vivi dopo un decollo effettuato in una simil-palude, e un pilota abbattuto ma sopravvissuto rimaneva sovente pronto su un vassoio per gli squali. L'ambiente tropicale regalava parecchi modi di farsi uccidere prima ancora di vedere l'ombra di un combattimento - certamente molti di più che non altrove.

Almeno per certe cose, al confronto l'Europa (e nei mesi estivi) era una vera pacchia.

 

Gli Inglesi erano avvantaggiati dal 'giocare in casa'; un pilota che arrivava a terra in buona salute, sovente poteva volare tre ore più tardi su uno Spitfire magari nuovo di zecca. Il rischio di farsi mitragliare dal Tedesco scendendo giù era remotissimo, in quanto decisamente un'eccezione (quasi insignificante in riscontro a qualche centinaio di uomini che si sono paracadutati); per il Giapponese era invece una cosa normalissima, e pressochè un dovere, fare la festa al vile nemico che preferiva non arrostire vivo nella cabina del Wildcat.

Tutte cose che ne facevano una guerra decisamente diversa.

 

(fine O.T.)

Modificato da Smersh
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Io penso che le parole di Winston Churchill siano corrette. Dal suo punto di vista, i 3.000 piloti che difesero il Regno Unito nella Battaglia d'Inghilterra rappresentavano lo 0,006% della popolazione del Regno e lo 0,0005% della popolazione dell'Impero (che nel 1940 era il più grande del globo e conteneva un quarto dell'umanità). Sul piano geopolitico, penso che Churchill sapesse benissimo che l'Impero era non-sconfiggibile da parte di Hitler e che anche Hitler, dal canto suo, lo sapeva altrettanto bene. Se Hitler avesse voluto, il corpo di spedizione inglese in Francia non sarebbe riuscito a ritirarsi oltre Manica. L'esercito tedesco ha conquistato la Francia in 42 giorni, la Danimarca in 6 ore, la Norvegia in meno di due mesi sotto gli occhi degli inglesi, la Jugoslavia in 12 giorni, la Grecia (che le stava dando all'Italia) in 56 giorni. Se i tedeschi volevano, gli inglesi erano finiti in Europa continentale, ma non sarebbe servito a niente. Hitler poteva anche conquistare il Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, ma non avrebbe conquistato l'Impero. Il re e il governo inglesi sarebbero scappati in Canada, o ovunque (Africa, Australia, Nuova Zelanda, India e Pakistan, Sud Est Asiatico). Hitler ha lasciato correre a Dunkerque sperando che gli inglesi apprezzassero e capissero, cosa che ovviamente non è successa.

Inoltre io penso che i piloti americani nel Pacifico se la saranno vista brutta quanto gli pare, ma non difendevano le loro città e il territorio metropolitano del loro paese, ma solo miglia quadrate di oceano, una portaerei e qualche isola spersa in mezzo al nulla. Gli inglesi invece difendevano direttamente il loro stesso paese sul loro stesso suolo contro un nemico vicinissimo e superiore che gliela aveva giurata.

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Proprio per questo io ammiro incondizionatamente (sono un pò di parte, pazienza) l'aviatore USA della 2°G.M.

 

In ogni nazionalità gli uomini coraggiosi si arruolano in aviazione, ma loro hanno portato avanti una guerra con gli stessi sacrifici, abnegazione e testardaggine che avrebbero avuto nel caso di una difesa diretta del loro territorio metropolitano. E a causa di una letteratura aviatoria volutamente sbagliata che ha perdurato un buon 35-40 anni, sono sempre stati percepiti come quelli che hanno vinto SOLTANTO per via della superiorità qualitativa (inesistente in alcuni teatri operativi, nei primi 18 mesi circa) e quantitativa (a volte sì, ma non fin da subito..).

Provo a postare qualche dato agghiacciante... ma la cosa tremenda è, si tratta soltanto dei dati dell'USAAF - qui mancano quelli di Navy e Marines.

 

Aerei perduti dal Dicembre 1941 all'Agosto 1945: 43.580 su tutti i fronti - di questi, circa 23.000 in operazioni di combattimento. A sua volta di questi 23.000, 18.418 contro Germania e Italia e 4.530 contro il Giappone .

Si aggiungono circa 21.580 aerei perduti in madrepatria per motivi vari di incidenti, addestramento, trasferimenti ai vari fronti etc. e il totale arriva a 65.164 aerei.

 

Il personale di volo: 52.173 deceduti in combattimento, 35.946 non in combattimento = 88.119 morti. Poi 18.364 feriti, e 41.057 prigionieri.

Ripeto, soltanto l'USAAF.

Modificato da Smersh
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Mi permetto di aggiungere una cosa ...

Gli Americani, nel Pacifico, anche se non difendevano direttamente la Madre Patria ... erano spinti da un formidabile desiderio di rivincita (o dovrei dire di vendetta?) nei confronti dei Giapponesi per gli attacchi a sorpresa che avevano dovuto subire su tutti i fronti asiatici.

E questo non è poco ...

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Quindi : “La decisione del Führer fu probabilmente influenzata anche dalla sua volontà di cercare dopo la campagna di Francia una pace con l'Impero britannico, che lo stesso dittatore ammirava da tempo, come esposto nel Mein Kampf: lasciare una specie di "via libera" al salvataggio dell'esercito britannico avrebbe aiutato una riconciliazione futura, che sarebbe stata preclusa se a Dunkerque le forze tedesche avessero distrutto l'esercito britannico”

( https://it.wikipedia.org/wiki/Operazione_Dynamo ).

 

Leggendo questo se mi rafforza l'idea che il Reich avrebbe firmato una pace separata con i britannici al suo dovuto momento.

 

Il perché ? ( e qui per favore, per continuare a leggere dovviamo avere una visione a 360° della storia) .

 

1.-Il Reich sapeva che non riuscirebbe a reggere a lungo un confronto sul Mare con i Britannici, quindi Commowealth e gli USA avrebbero continuato rifornire le isole fino a farle diventare una fortezza. Ma la guerra continuava nel suo scacchiere strategico e tattico. Se i tedeschi fossero riusciti ad avere la supremazia aerea sulle isole la situazione sul campo sarebbe stata un po in stallo e quindi si avrebbe aperto una porta alla diplomazia . L’operazione Leone Marino sarebbe stato comunque un vero e proprio massacro.

 

2.-Oltre a questo la Germania voleva ritardare e/o evitare l’entrata in guerra degli USA.

 

Qui entriamo un settore che farà discutere, la storia in particolare la militare, è stata sempre studiata, insegnata, analizzata su i fatti tattici ,strategici e politici. Difficilmente si parla dei fatti economici e quando si lo fa, va abbinato subito alla politica.

Quindi esiste una storia parallela.

La verità è che Hitler era simpatico in molti settori dell’alta finanza USA che quotavano in Wall street. Es: IBM, Standard Oil, Coca Cola( la Fanta è nata in Germania durante la guerra), Ford Motors ec. ec.

Dimenticavo la presenza dei capitali delle banche europee dentro la IG Farben( fra loro Morgan( UK) e Rothschild )

Tutti avevano investito parecchio nella Germania del reich ed consideravano ai quei tempi Hitler un “personaggio” utile contro il rischio comunista. ( consiglio da leggere https://www.voltairenet.org/IMG/pdf/Sutton_Wall_Street_and_Hitler.pdf)

A questo punto mentre i soldati morivano sul fronte e gli ebrei erano privati del loro capitale, come sempre, qualcuno se arricchiva e non erano solo i nazisti.

Credo che l’ultimo intento da parte del reich d’arrivare ad avere una possibilità d’accordarsi con Inghilterra fu l’intento di reinserire Edoardo VIII, o meglio del Duca di Windsor al trono.

( http://pochestorie.corriere.it/2017/07/22/il-re-nazista-che-piaceva-a-hitler-ma-non-a-churchill/?refresh_ce-cp )

Per fortuna Winston Churchill fece di tutto per “distruggere tutte le tracce” di un piano di Hitler per reinsediarlo sul trono e si opposi a qualsiasi accordo con la Germania. il 7 dicembre 1941 nella quale forze aeronavali giapponesi attaccarono la flotta e le installazioni militari statunitensi stanziate nella base navale di Pearl Harbor, la storia comincio cambiare con gli ingresso degli USA in guerra, gli interessi economici iniziarono ad esportarsi verso altri “investimenti” e cominciarono a scaricare i vecchi partner.

 

Nota : non mi allungo di più altrimenti scrivo un libro...eheheheheh, ma per me é questa la mia idea della strategia politica del reich nel 1941 e i suoi rapporti con l’Inghilterra.

Modificato da Condorito
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