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Effetti della Brexit sul settore aeronautico civile inglese


zander

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Un gruppo parlamentare nel parlamento europeo deve fare parte di un raggruppamento di almeno 7 partiti per poter avere voce. Quindi la Lega di Salvini non si allea con Farage, ma si allea con almeno altri 6 partiti, di cui uno è il partito di Farage. Vediamo se poi Farage vuole veramente uscire: a volte certe persone continuano ad agitare lo spauracchio solo per poter continuare a campare...

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Per essere riconosciuto un gruppo politico deve essere composto da almeno 25 deputati eletti in sette Stati membri (almeno un quarto dei paesi). E' un ostacolo non facile da sormontare ma assicura che ogni gruppo sia rappresentativo di una giusta porzione di opinione pubblica europea.

 

http://www.europarl.europa.eu/italy/it/scoprire-l-europa/i-gruppi-politici-al-pe


La trattativa sulla Brexit ha fatto esplodere il governo.

Miss May ha annunciato che si dimetterà il 7 giugno, dopo che avrà ricevuto Trump in un incontro ufficiale in Gran Bretagna tra il 3 ed il 5 di giugno.

Ora occorrerà capire chi sarà il successore. Tuttavia con questo parlamento temo che, chiunque sarà il successore, non andrà molto lontano. Per questo motivo il capo dell'opposizione ha chiesto le elezioni anticipate.

Sul continente c'è preoccupazione da un lato e seccatura dall'altro perché in tanti sono consapevoli di poter perdere altro tempo. Juncker ha ribadito che l'accordo sottoscritto non si cambia ma dall'altra parte i possibili candidati alla successione, come Boris Johnson, dichiarano che il 31 ottobre la Gran Bretagna uscirà dall'UE con o senza accordo.


Per riassumere quello che è avvenuto negli ultimi mesi, alcuni politici arrabbiati della destra britannica hanno affermato che "ciò che non sono stati in grado di fare gli Filippo II, Napoleone e Hitler lo ha fatto  l'UE"!

Intanto ieri la Gran Bretagna ha votato per il rinnovo del parlamento Europeo. Domenica sera comincerà lo scrutinio e si capirà meglio l'umore della nazione. Si annuncia un'ecatombe per il partito conservatore ed una pesante sconfitta per i laburisti, mentre dovrebbe viaggiare verso un successo travolgente il Brexit Party di Farage da una parte e i partiti pro UE dall'altra.

 

Dopo avere ballato sulle note di "Dancing Queen" degli Abba alla conferenza dei Tories a ottobre 2018,

https://www.youtube.com/watch?v=tbCDFNRA-Wo

nel giorno dell'addio è giusto dedicare alla Prima Ministra dimissionaria, un altro successo degli Abba... "The winner takes it all"!

https://www.youtube.com/watch?v=iyIOl-s7JTU

 

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  • 1 mese dopo...

Oggi il partito conservatore ha deciso che il successore di Theresa May alla guida del partito e del governo sarà Boris Johnson.

Boris Johnson è stato uno dei fautori della campagna per l'uscita dall'UE ed è un personaggio molto istrionico, ma definito da tanti, anche membri del suo stesso partito come inaffidabile e non idoneo al compito. Di conseguenza 2 ministri del governo May hanno appena rassegnato le dimissioni per non servire sotto di lui.

Boris Johnson vuole uscire a tutti i costi dall'UE il 31 di ottobre con o senza accordo. E' ben visto da Trump ma mal visto dall'UE. Il suo scopo è quello di ottenere un accordo con l'UE diverso da quello sottoscritto a novembre, anche se l'UE ha ribadito che non intende rinegoziarlo. Stando così le cose, Boris Johnson potrebbe lasciare l'UE senza pagare i debiti con l'UE, 70 - 100 miliardi di euro, cosa che aprirebbe una voragine di 7-10 miliardi nel bilancio dello stato italiano. Il governo italiano ha da poco evitato una rischiosissima infrazione da parte dell'UE, ma come si comporterà se si dovesse aprire questo nuovo fronte? Il governo italiano attuale sarebbe in grado di continuare gli attuali programmi militari e avrebbe la volontà di sottoscrivere la cooperazione per il progetto Tempest, nel caso in cui Londra uscisse lasciando un debito di 7-10 miliardi? Cioè l'attuale parlamento italiano, alle prese con un bilancio economico difficile, secondo voi approverebbe un simile progetto?

Inoltre senza accordo con l'UE come reagirebbe l'economia britannica? Secondo studi economici nel breve medio termine, l'impatto sarebbe pari o peggiore della recessione della crisi finanziaria del 2008. Cosa significa? Nel 2008 la Gran Bretagna fu investita da una grave crisi finanziaria che travolse le banche e di conseguenza l'intera economia. Per sanare i conti, tagli draconiani furono apportati alle strutture sociali, sanità, sussidi, ecc. Duramente colpite furono anche le forze armate: per sanare i bilanci ad esempio fu tagliata l'intera flotta di Harrier e di Nimrod (Strategic Defence and Security Review 2010). Se inoltre si osserva l'andamento dello scambio monetario euro-sterlina, si noterà che la sterlina è molto debole e che sta perdendo peso perché gli investitori vedono in Gran Bretagna un futuro incerto.

Diversi analisti hanno visto nella crisi finanziaria del 2008 l'origine dell'esito del voto del referendum del 2016: una popolazione arrabbiata e prostrata da quello che era successo qualche anno prima avrebbe votato contro l'UE, perché i politici britannici la avevano incolpata per le misure antisociali adottate, mentre avrebbero dovuto accusare se stessi. Accusare l'UE delle colpe dei governi è un po' uno sport praticato in tutti i paesi, ma a volte è scivoloso. Pochi giorni fa Boris Johnson ha accusato l'UE di avere costretto per anni l'industria della pesca britannica ad impacchettare nella plastica il pesce da vendere, ribadendo che uscire dall'UE significherebbe abbandonare queste follie. Dall'UE però hanno ribattuto che l'UE obbliga i commercianti a attenersi a requisiti microbiologici di sicurezza, ma i criteri e i sistemi di vendita al consumatore sono di competenza nazionale. Quindi l'impacchettamento del pesce nella plastica scaturisce solo da leggi britanniche. Questo è solo un esempio tra tanti in cui i politici (non solo britannici) accusano, spesso con dolo, l'UE di rendere complicata e assurda la vita dei cittadini dell'UE.
https://www.theguardian.com/politics/2019/jul/18/boris-johnson-claims-about-kippers-fishy-brussels-says


In uno scenario dove la Gran Bretagna potrebbe subire un calo drastico dell'economia, sarebbe possibile sostenere economicamente un programma come il Tempest? Oppure sarebbe necessario abbandonarlo oppure ridurlo, oppure includere un numero maggiore di partner? Ovviamente questa riflessione riguarda anche tutti gli altri progetti militari in corso, EFA, F-35, missili MBDA, ecc.

Ma questi sono problemi "relativamente minori". La situazione in Gran Bretagna è vicina alla crisi istituzionale: Boris Johnson ha affermato che vorrebbe sottoscrivere un nuovo accordo con l'UE, ma se non fosse possibile, per far digerire al parlamento l'uscita senza accordo, sarebbe disposto a "sospendere il parlamento". La Gran Bretagna è una monarchia parlamentare ma non costituzionale, ovvero non è dotata di una carta che definisca ruoli e poteri istituzionali. Il governo e il parlamento governano tramite prassi consolidate da secoli. Quindi volendo il governo potrebbe anche sospendere il parlamento per fare una legge a cui il parlamento si oppone. E' mai un successo un evento del genere? Ma certo: nel '600 Carlo I sospese il parlamento e scoppiò una guerra civile durata 10 anni (Guerra civile inglese). E' veramente sorprendente che un futuro primo ministro dichiari che per mantenere la volontà del popolo, ovvero il referendum del 2016, sia necessario sospendere il parlamento, ovvero il maggior rappresentante della volontà popolare. Vedremo cosa accadrà...

Nel frattempo, dall'Irlanda del Nord la polizia avvisa che in caso di mancato accordo avrà difficoltà a fronteggiare le proteste e dalla Scozia il governo locale continua a protestare contro la politica di Londra e minaccia l’indipendenza. Negli ultimi giorni si sono uniti al coro di chi è contro l'uscita dall'UE 2 ex primi ministri, John Mayor (conservatore) e Gordon Brown (Laburista).

In questi giorni è arrivata al calor bianco l'escalation tra Gran Bretagna e Iran, dove la prima ha fermato una petroliera iraniana vicino a Gibilterra accusata di contrabbandare petrolio alla Siria sotto embargo, e la seconda che ha risposto sequestrando una petroliera britannica nello stretto di Hormuz. Ieri al parlamento britannico il ministro degli esteri Hunt ha chiesto supporto agli alleati per controbattere gli iraniani. Domanda: ma i paesi dell'UE che cosa dovrebbero rispondere?

Per concludere, la competizione per conquistare la leadership del partito conservatore è cominciata all'inizio di giugno con 11 candidati. Di questi 11, 8 hanno ammesso di avere fatto uso in passato di droghe, dalla cannabis alla cocaina. Dopo tutto quello cheè capitato negli ultimi 3 anni, non mi venite a dire che le droghe non fanno male...

 

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2 ore fa, zander ha scritto:

 " ......Stando così le cose, Boris Johnson potrebbe lasciare l'UE senza pagare i debiti con l'UE, 70 - 100 miliardi di euro....."

E' probabile che sia ciò che vuole veramente .

2 ore fa, zander ha scritto:

" .... cosa che aprirebbe una voragine di 7-10 miliardi nel bilancio dello stato italiano ..."

Curioso sarebbe sapere quant'è grande la fetta di torta che perdono i tedeschi , considerando i problemi di Deutsche Bank .

2 ore fa, zander ha scritto:

Il governo italiano attuale sarebbe in grado di continuare gli attuali programmi militari e avrebbe la volontà di sottoscrivere la cooperazione per il progetto Tempest, nel caso in cui Londra uscisse lasciando un debito di 7-10 miliardi? Cioè l'attuale parlamento italiano, alle prese con un bilancio economico difficile, secondo voi approverebbe un simile progetto?

Agli attuali governo e parlamento italiano , il Tempest sembra interessare poco / niente. La priorità delle future leggi finanziarie sarà quella di racimolare i miliardi per l stipendio gratis.

2 ore fa, zander ha scritto:


In uno scenario dove la Gran Bretagna potrebbe subire un calo drastico dell'economia, sarebbe possibile sostenere economicamente un programma come il Tempest?

Si cercheranno un finanziatore ( arabo ) con i soldi da buttare  .

2 ore fa, zander ha scritto:

In questi giorni è arrivata al calor bianco l'escalation tra Gran Bretagna e Iran, dove la prima ha fermato una petroliera iraniana vicino a Gibilterra accusata di contrabbandare petrolio alla Siria sotto embargo, e la seconda che ha risposto sequestrando una petroliera britannica nello stretto di Hormuz. Ieri al parlamento britannico il ministro degli esteri Hunt ha chiesto supporto agli alleati per controbattere gli iraniani. Domanda: ma i paesi dell'UE che cosa dovrebbero rispondere?

" Cavolfiori tuoi " ? . E del resto , a noi chi ci supporta per combattere il traffico di clandestini ? La verità è che 'sto casino è stato creato nel 2010 ( primavera araba )  dalla banda USA ( Obama- Clinton ) , Francia , UK e loro se lo devono risolvere.

2 ore fa, zander ha scritto:

Per concludere, la competizione per conquistare la leadership del partito conservatore è cominciata all'inizio di giugno con 11 candidati. Di questi 11, 8 hanno ammesso di avere fatto uso in passato di droghe, dalla cannabis alla cocaina. Dopo tutto quello cheè capitato negli ultimi 3 anni, non mi venite a dire che le droghe non fanno male...

E si diceva anche che quella roba   ?  rendeva attivi e creativi ? .

Modificato da engine
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3 ore fa, engine ha scritto:

E' probabile che sia ciò che vuole veramente .

Johnson vuole un accordo con l'UE, ma un accordo come dice lui, senza backstop, ovvero la clausola che sistema temporaneamente la questione della frontiera irlandese. Il backstop, a suo avviso rischia di intrappolare la Grinternaan Bretagna per sempre nell'UE, non solo temporaneamente. Lui sostiene però che è meglio un "no deal" che un "bad deal", ovvero come seconda opzione è meglio uscire dall'UE senza accordo.

In queste ore gli analisti politici stanno contando i sostenitori di Johnson, e pare che in parlamento abbia numero molto risicati, al punto che potrebbe anche indire nuove elezioni generali (24 ottobre, una settimana prima dell'uscita dall'UE?). Al momento c'è tanta incertezza. La Commissione Europea ha ribadito che non intende riaprire le trattative, e dall'altra il parlamento britannico ha promesso battaglia a eventuali mattane di Johnson, al punto che qualcuno ipotizza che la Gran Bretagna non uscirà mai dall'UE a causa di questa guerra istituzionale.

 

Curioso sarebbe sapere quant'è grande la fetta di torta che perdono i tedeschi , considerando i problemi di Deutsche Bank .
 

Ho trovato questi articoli che forniscono qualche dettaglio.

https://www.nextquotidiano.it/quanto-costa-la-brexit-allitalia/

https://st.ilsole24ore.com/art/finanza-e-mercati/2019-03-21/brexit-quanto-ci-costerebbe-no-deal-57-miliardi-l-anno-regno-unito-e-4-all-italia-121026.shtml

http://blog.ilgiornale.it/wallandstreet/2017/03/29/quanto-ci-costa-la-brexit/

In assoluto i paesi maggiormente impattati saranno Francia e Germania, e in percentuale Olanda e Svezia.

 

In ultimo, diverso tempo fa Boris Johnson minacciò che in caso di uscita dall'UE senza un accordo, oltre a non pagare i debiti, la Gran Bretagna sarebbe diventata un paradiso fiscale. Michel Barnier all'epoca rispose che in questo modo i rapporti tra UE e Gran Bretagna si sarebbero deteriorati e che comunque l'UE aveva i mezzi per contrastare un simile comportamento.

Nel discorso in cui ha salutato la sua vittoria, Johnson ha ribadito di volere uscire il 31 ottobre ma non ha citato né un'uscita senza accordo né la creazione di un paradiso fiscale. Speriamo bene.

 

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I cinesi non aspettano altro di avere una economia "in europa" per far transitare lo Yuan liberamente, cosa che ora fanno solo in Iran, in qualche paese dell'Africa e forse pochi altri.  Johnson non lo dira' mai, ma l'opzione secondaria al paradiso fiscale e' l'abbraccio mortale con Beijing. Cosa che a Trump probabilmente freghera' poco perche' piu' calci prende l'europa, piu' lui e' contento. (gli darebbe molto piu' fastidio la moneta unica africana se a base yuan.. decisamente)

Io vedo come molto prevedibile un problema sul confine Irlandese e in Scozia. E non parlo di semplici problemi di ordine pubblico, ma di qualcosa di ben piu' grave... Non la situazione migliore per aprire una crisi istituzionale.

Sul non pagamento dei debiti non so che potere ha l'europa a livello operativo su eventuali assets Inglesi in europa. Puo' confiscarli? o devono farlo i singoli stati?  Non credo, visto le cifre in ballo, che Germania Francia e anche noi, staranno tranquilli...

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Il 24/7/2019 in 02:59 , nik978 ha scritto:

I cinesi non aspettano altro di avere una economia "in europa" per far transitare lo Yuan liberamente, cosa che ora fanno solo in Iran, in qualche paese dell'Africa e forse pochi altri.  Johnson non lo dira' mai, ma l'opzione secondaria al paradiso fiscale e' l'abbraccio mortale con Beijing. Cosa che a Trump probabilmente freghera' poco perche' piu' calci prende l'europa, piu' lui e' contento. (gli darebbe molto piu' fastidio la moneta unica africana se a base yuan.. decisamente)

Io vedo come molto prevedibile un problema sul confine Irlandese e in Scozia. E non parlo di semplici problemi di ordine pubblico, ma di qualcosa di ben piu' grave... Non la situazione migliore per aprire una crisi istituzionale.

Sul non pagamento dei debiti non so che potere ha l'europa a livello operativo su eventuali assets Inglesi in europa. Puo' confiscarli? o devono farlo i singoli stati?  Non credo, visto le cifre in ballo, che Germania Francia e anche noi, staranno tranquilli...

Londra sta cercando nuovi partner, USA, Australia, Canada, Nuova Zelanda in primis e gli altri a seguire.

La prima opzione è un accordo di libero scambio con l'amico Trump, ma gli americani in commercio non hanno mai regalato nulla. Trump è arrivato in Gran Bretagna agli inizi di giugno per fare il suo show: si è complimentato per la Brexit, ha invitato a cambiare i sistemi di alimentazione, agricoltura e allevamento UE per passare ad quelli americani (OGM, ormoni, farmaci e fitofarmaci diversi, ecc.), ha chiesto di abolire il sistema di sanità nazionale britannico per passare ad un sistema basato sulle assicurazioni private, ecc.. Cambiare la regolamentazione di alimentazione, agricoltura e allevamento è poi il motivo per cui l'UE intende mantenere saldi i principi del backstop per il problema della frontiera irlandese: se così non facesse, dall'Irlanda dl Nord arriverebbero nella repubblica irlandese (territorio UE) prodotti con caratteristiche non approvate da Bruxelles e da qui potrebbero circolare liberamente sul continente. La questione della frontiera irlandese ha enormi implicazioni per tutta la UE, non è solo un problema confinato sull'isola di San Patrizio.

Australia, Canada e Nuova Zelanda sono paesi che messi assieme assommano a circa 65 milioni di persone, nemmeno comparabili ai 440 milioni dell'UE (Gran Bretagna esclusa), ed ovviamente con un giro economico completamente diverso.

Ci sarebbero India, Pakstan, i paesi sudafricani, ex colonie britanniche, ma sono paesi molto diversi. L'India è uno dei paesi più complicati al mondo e quando nel 2016 furono contattati per stabilire nuovi rapporti gli indiani chiesero come requisito essenziale il libero scambio di persone, inaccettabile in Gran Bretagna. Visto che siamo su un forum aeronautico, ricordiamoci quanto è complicato vendere un aereo all'India...


I conservatori Brexiteer esaltano Singapore come modello economico da imitare. Ora dovranno cercare dei nuovi paesi con cui commerciare, al di là dei paesi del Commonwealth.

Sicuramente cercheranno accordi con la Cina, ma le dimensioni dei 2 paesi sono incomparabili, economicamente, socialmente che per popolazione. Londra riuscirà a sopportare le pressioni cinesi? Londra sta già trattando con la Cina per il 5G: l'Italia è stata criticata per avere sottoscritto la RBI con la Cina e di avere affidato il 5G ai cinesi, con grande rabbia americana, ma al momento nemmeno i britannici hanno escluso i cinesi dal 5G... Immagino però che Trump, nel caso darà l'aut aut ai britannici, o noi o loro.

In questi giorni c'è tensione tra Cina e Gran Bretagna a seguito delle proteste degli abitanti di Honk Kong. La Gran Bretagna ha chiesto di rispettare i diritti della popolazione locale ma Pechino ha risposto a muso duro di pensare agli affari di casa propria, in quanto Londra non ha più alcun diritto sull'ex territorio. Londra e Pechino cercheranno accordi, ma i diritti umani rimarranno sempre un grosso scoglio, a meno che Londra non decida di abbassare le proprie pretese e chinare la testa. Ora Londra è in una situazione di incertezza/debolezza: deve assolutamente cercare nuovi trattati commerciali. Io non dò per scontati nemmeno i trattati con USA, Australia, Nuova Zelanda e Canada, perché stravolgerebbero 45 anni di normative, leggi e abitudini sulla tutela sanitaria, alimentare di diritti sociali e di lavoro. Figuriamoci quando dovrà trattare con la Cina. Oltre a ciò Trump non sarebbe assolutamente contento di vedere il fedele alleato britannico avvicinarsi troppo a Pechino: come ho detto ha lodato e lusingato l'alleato britannico in tutti i modi possibili. Posizioni troppo vicine a Pechino sarebbero viste a Washingtn come un tradimento.

Da una parte Johnson ha sempre detto di volere continuare a tutelare le normative europee, ma fare una Brexit senza accordo con l'UE implicherebbe necessariamente buttare a mare 45 anni di normative ormai nel DNA dl paese. Inoltre sottolineo che l'UE per stipulare un accordo con un nuovo paese, mediamente impiega dai 10 ai 15 anni. La Gran Bretagna non ha 10-15 anni di tempo davanti a sé, ma deve firmare il più velocemente possibile tanti più trattati che può, perché in caso contrario dal 1° di novembre, in caso di no deal Brexit, dovrà commerciare con le regole del WTO che sono più complesse ed onerose di quelle UE..

 

Ieri Johnson ha presentato il suo governo, da cui ha rimosso i fedeli alla linea May e mandato a casa i recalcitranti remainer. Ora può contare su un governo tutto marcia avanti a favore della Brexit.

Ma cosa farà? Le ipotesi sono tante, ma qualche analista ha previsto questo. Da momento che sia l'UE che la Gran Bretagna manterranno ferme le proprie posizioni, Boris potrebbe dirigere verso una Brexit senza accordo. A questo punto il parlamento lo bloccherebbe, creando una situazione di empasse istituzionale e lui potrebbe chiamare nuove elezioni generali, che a questo punto lo vedrebbero, nella sua visione, vincitore assoluto. Poi con un nuovo parlamento, sbloccherebbe la situazione nella direzione a lui più congegnale.

Se questa previsione fosse vera, potrebbe riuscire nell'intento di sbloccare una situazione di empasse, ma con il rischio di giocare con un pericoloso incendio. Dall'Irlanda e dalla Francia sono partiti diversi appelli a non giocare con il problema della frontiera, perché la Gran Bretagna potrebbe uscirne dilaniata.

 

Boris Johnson di formazione è un latinista classico, il suo consigliere più fidato Dominic Cummings è laureato in storia, Jacob Rees-Mogg, importante esponente conservatore e gran fautore della Brexit, anche lui è laureato in storia e autore di saggi. Si dice spesso che "la Storia è maestra di vita". Mi chiedo: avranno ragione loro a perseguire il fine della Brexit, o questi non hanno capito niente? Se non lo sanno loro... Intanto 98 giorni al countdown.

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18 ore fa, engine ha scritto:

Una volta insediato a Downing Street, Boris ha alzato i toni e l'UE ha immediatamente risposto. In questo momento Boris deve alzare i toni: infatti il glorioso partito conservatore sotto Theresa May era ai minimi storici. Alzando i toni, gli ultimi sondaggi sembrano avere parzialmente risollevato il partito, richiamando gli elettori che erano passati al Brexit Party, il partito oltranzista di Farage.

Johnson è un un personaggio altamente divisivo: o si ama o si odia. La leader dei conservatori scozzesi si oppone al piano no deal di Johnson perché teme di perdere ulteriori consensi, là dove i nazionalisti scozzesi stanno lottando per rimanere nel'UE. Alcuni suoi stessi colleghi del partito conservatore stanno tramando con gli avversari politici per bloccare la no deal Brexit di Johnson.

Attualmente la maggioranza parlamentare di Johnson è veramente risicata. Forse veramente vuole arrivare all'impasse istituzionale per potere indire elezioni generali a ottobre, guadagnare il consenso del popolo britannico e andare avanti, ma mancano meno di 100 giorni: c'è il tempo per poter creare un'impasse istituzionale, indire nuove elezioni, con tanto di campagna elettorale e tenerle?

Johnson ha affermato di prepararsi al no deal anche se non vuole dirigere verso il no deal, ma sta seriamente giocando con il fuoco. A furia di scommesse si sono bruciati i 2 precedenti primi ministri.


Intanto attivisti della Nuova IRA hanno posizionato un ordigno esplosivo con cui hanno rischiato di fare saltare per aria alcuni poliziotti in Nord Irlanda.

https://www.bbc.co.uk/news/uk-northern-ireland-49145036


La confindustria inglese di nuovo ha dichiarato che né la Grn Bretagna né l'UE sono pronte ad una Brexit senza accordo.

https://www.bbc.co.uk/news/business-49142762


Oggi il gruppo PSA ha dichiarato che se la Brexit non genererà profitti, lo stabilimento di Ellesmore, vicino a Liverpool, sarà spostato sul continente.

https://www.bbc.com/news/business-49146645

 

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  • 1 mese dopo...
  • 2 settimane dopo...

Oggi, 24 settembre 2019, è una giornata storica per le istituzioni del Regno Unito.

La Corte Suprema di Londra ha giudicato illegale la sospensione del parlamento per 5 settimane imposta dal governo, rispondendo alle richieste di attivisti pro Remain e attivisti pro parlamento come l’ex primo ministro conservatore John Major.

Gli 11 giudici della Corte hanno sentenziato all'unanimità che

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“La decisione di chiedere a Sua Maestà di sospendere il Parlamento era illegale perché aveva l’effetto di frustrare o impedire la capacità del Parlamento di svolgere le sue funzioni costituzionali senza una giustificazione ragionevole”, ha detto il presidente della Corte suprema Brenda Hale.

Quindi per la Corte Suprema il governo non può scavalcare il parlamento nello svolgimento della sua attività parlamentare, di controllo del governo e della vita pubblica.

Essendo la proroga del parlamento illegale, il parlamento non verrà "riconvocato" ma riprenderà i lavori come se non fosse mai stato sospeso, domani mattina alle 11.30.

E ora cosa potrebbe accadere? Riassumiamo la situazione.
1. Boris Johnson è una persona molto carismatica ma molto divisiva. Ha recentemente espulso dal partito 21 parlamentari che hanno votato contro le direttive del partito, perdendo però così la maggioranza parlamentare. I 21 parlamentari conservatori sono tra quelli di più lungo corso e maggiormente rispettati del partito, dotati quindi di autonomia di pensiero e grande seguito.
2. Poco prima della proroga di 5 settimane il parlamento era riuscito ad approvare una legge che costringe il governo ad approvare un accordo con l'UE prima del 31 ottobre oppure in caso di mancanza di accordo a prorogare l'uscita al 31 di gennaio 2020.
3. Il governo ha perso in parlamento 6 votazioni su 6 dall’inizio del suo governo.

A questo punto il governo Johnson potrebbe essere uno dei più corti della storia britannica. Opzioni:

  • il primo ministro indice elezioni generali,
  • il primo ministro chiede nuovamente la chiusura del parlamento. La regina questa volta approverebbe?
  • il primo ministro e il parlamento firmano l’accordo sottoscritto a novembre 2018,
  • il governo trova (ma non so come) un nuovo accordo con l’UE che sostituisce il backstop,
  • il governo chiede la proroga della Brexit ad altra data (31 gennaio 2020?)
  • il governo revoca l’articolo 50 (altamente improbabile),
  • il governo indice un nuovo referendum (altamente improbabile e fuori tempo massimo rispetto ala deadline).

Va notato che l'eventuale richiesta di proroga della Brexit al 31 gennaio deve essere sottoposta ad una domanda all'UE, che la concederebbe solo a fronte di una giustificata motivazione, che potrebbe essere ad esempio un'elezione generale.

La sospensione del parlamento ha esacerbato gli animi dei parlamentari a livelli mai visti prima, perché ha tentato di sottrarre i diritti e i doveri dei parlamentari su cui si basa la democrazia britannica. Per tale motivo l’opposizione ha promesso al primo ministro che al prossimo sgarro chiederà, se necessario, il suo arresto. Boris Johnson ha detto che per nessun motivo al mondo ritarderà la Brexit oltre il 31 ottobre. Ipotizziamo che non riesca ad attuare i suoi piani entro il 31 ottobre, Johnson obbedirà alla legge approvata dal parlamento che ritarderà la Brexit al 31 gennaio 2020 oppure violerà la legge? In tal caso rischia seriamente l’arresto.
Nemmeno House of Cards regala queste emozioni. La Brexit non è per deboli di cuore.

Oltre a ciò la Regina Elisabetta II, alla bella età di 93 anni, si è impelagata in una brutta situazione, in quanto ha approvato una legge dichiarata illegale dall’intero collegio della Corte Suprema. L’opposizione governativa l’ha messa nel mirino.

https://www.huffingtonpost.it/entry/lo-stop-del-parlamento-e-illegale-brexit_it_5d89e57ee4b0938b5933eba5?utm_hp_ref=it-homepage

 

Passando all’aviazione civile, l’agenzia di viaggi e compagnia aerea Thomas Cook è fallita.
21mila dipendenti in tutto il mondo (di cui 9mila britannici) hanno perso il posto di lavoro e il governo di Sua Maestà sta riportando a casa 600mila passeggeri sparsi per il mondo con la più grande operazione di “ponte aereo” mai organizzata in tempo di pace dalla Gran Bretagna.

Le cause del fallimento sono legate all’incertezza legata al Brexit, che avrebbe pesato in maniera ben superiore al previsto sulle prenotazioni per le vacanze estive e al mancato intervento da parte dello stato che avrebbe potuto versare nelle casse dell’azienda 150 milioni di sterline per far sopravvivere l'azienda. Ma siamo o non siamo nel paese dove nacque il liberismo e che sempre in nome del liberismo sta combattendo per la Brexit?

https://it.businessinsider.com/thomas-cook-prima-vittima-illustre-di-brexit-a-casa-9-mila-lavoratori-britannici-mentre-gli-hedge-fund-brindano-sul-cadavere/

https://it.businessinsider.com/la-compagnia-aerea-thomas-cook-dichiara-il-fallimento-dopo-178-anni-a-terra-circa-150-mila-passeggeri-e-centinaia-di-voli-cancellati/

Tuttavia l’impatto finale sul mercato aeronautico sarà maggiore in quanto Thomas Cook cooperava con le maggiori compagnie aeree del mondo.

La flotta aerea Thomas Cook era composta da 34 velivoli Airbus.

https://en.wikipedia.org/wiki/Thomas_Cook_Airlines


Pochi giorni fa i capi di 23 associazioni imprenditoriali automobilistiche europee hanno messo in guardia contro una hard Brexit della Gran Bretagna, che avrebbe impatti sismici sull'intera industria europea dell'auto, da una parte e dall'altra del canale della Manica.

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2019/09/23/brexit-no-deal-sisma-per-auto-europee_f120d6a5-40a2-42f5-85e0-eaea21d6a3ec.html

Modificato da zander
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Questa mattina il parlamento britannico ha ripreso i lavori. I toni dei parlamentari sono incendiari e le accuse di menzogne rivolte al primo ministro sono esplicite e dirette.

Johnson confida nel supporto del presidente Trump, ma brutte notizie però arrivano da oltre Atlantico. Il Congresso sta valutando se mettere sotto processo il presidente per aver chiesto al presidente ucraino di indagare sul rivale Biden. Johnson rischia di perdere un importante alleato o di ritrovarselo azzoppato.

Inoltre se Trump sostiene a spada tratta un accordo con la Gran Bretagna, il Congresso degli Stati Unti ha detto chiaramente che se la Brexit metterà in pericolo gli accordi del Venerdì Santo per la pace in Irlanda, il Congresso si opporrà ad ogni forma di accordo con la Gran Bretagna.

 

Due giorni fa è fallita la compagnia di viaggi e compagnia aerea Thomas Cook. Oggi è stato rivelato che Thomas Cook aveva prima del fallimento un buco di bilancio di 3.1 miliardi di sterline.

Il governo tedesco è dovuto intervenire per iniettare 380 miloni di euro per salvare la compagnia aerea Condor (58 velivoli operativi), sussidiaria di Thomas Cook.

Vediamo se nei prossimi giorni altre compagnie denunceranno problemi.

https://www.theguardian.com/business/2019/sep/25/thomas-cook-balance-sheet-deficit-3bn-before-collapse

https://www.theguardian.com/business/2019/sep/25/germany-condor-thomas-cook-subsidiary-lifeline

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  • 4 settimane dopo...

Il governo britannico ha subito una nuova durissima sconfitta in parlamento, riunito in seduta straordinaria di sabato. L'ultima volta che il parlamento si riunì di sabato accadde per la guerra delle Falklands.

Pochi giorni fa il governo e l'UE hanno firmato un nuovo accordo per l'uscita della Gran Bretagna dalla UE.

Oggi il testo sarebbe stato sottoposto al voto del parlamento inglese. Ma prima di ciò il parlamento doveva votare il Letwin act, che chiede di ritardare di 3 mesi l'uscita dall'UE. Il parlamento ha votato e ha deciso che l'uscita dalla UE deve essere ritardata. La votazione dell'accordo quindi è stata sospesa e non sottoposta ai voti. Forse sarà votata tra pochi giorni.

Ora il primo ministro si trova costretto a chiedere un estensione anche se in passato aveva affermato che mai e poi mai avrebbe chiesto un'estensione ("Preferisco essere trovato morto in un fosso...", così aveva affermato). Nel caso che non ottemperasse agli atti del parlamento, Johnson rischierebbe l'incriminazione, e considerando che ha un elevatissimo numero di nemici in parlamento, in molto sarebbero contenti di vederlo in galera. Pare però che il primo ministro invierà la lettera all'UE, anche se non la firmerà personalmente.

Occorrerà vedere se l'UE accetterà una proroga alla Brexit. In passato la Commissione aveva affermato che l'avrebbe concessa solo a patto di importanti motivazioni, come elezioni generali o un nuovo referendum.


Nel frattempo la prima ministra scozzese continua a fare dichiarazioni infuocate contro la Brexit e ha promesso un nuovo referendum sull'indipendenza per l'anno prossimo. Come ho scritto in passato gli scozzesi vogliono riproporre un incidente istituzionale simile a quello che avviene in Catalogna. Avete presente le immagini di questi giorni in Catalogna?

https://www.theguardian.com/politics/2019/oct/15/nicola-sturgeon-to-demand-powers-for-2020-referendum

Ma se i Britannici fossero chiamati ad un nuovo referendum, come si comporterebbero? Secondo un sondaggio da poco pubblicato dalla BBC, i britannici sono ancora divisi, ma fondamentalmente sono ancora dell'idea di uscire dall'UE.

https://www.bbc.co.uk/news/uk-politics-50043549


Parliamo di industria. Pochi giorni fa 5 associazioni di industrie (settore aerospazio, auto, chimico, alimentare e chimico) hanno inviato una lettera al governo in cui avvisano il governo che in caso di no deal le conseguenze nei loro settori sarebbero allarmanti, e che risulta vitale mantenere stretti contatti con
European Aviation Safety Agency
European Chemical Agency
European Medicines Agency.

https://www.bbc.co.uk/news/business-50019069
https://www.bbc.co.uk/news/business-50008268

Nissan Europe ha ribadito che in caso di no deal, la produzione di auto in Gran Bretagna sarebbe insostenibile.

https://www.bbc.co.uk/news/business-50000530

Complessivamente le 5 associazioni danno lavoro a 1,1 milioni di lavoratori britannici e movimentano quasi 100 miliardi di sterline all'anno.

Poi si capisce perché alla fine Johnson sia sceso a compromessi e abbia firmato un accordo con l'UE (non troppo dissimile da quello di Theresa May).


Brutte nuove dagli USA. Come sappiamo gli USA hanno imposto sanzioni contro i prodotti europei a causa di aiuti europei forniti ad Airbus. Johnson ha dichiarato di essere deluso, in quanto il Regno Unito è stato pesantemente colpito dalle sanzioni in quanto strettamente legato ad Airbus. Ma la Brexit non doveva garantire alla Gran Bretagna nuovi e vantaggiosi accordi con gli USA? Vatti a fidare di Trump...

https://www.latribune.fr/economie/international/airbus-boris-johnson-decu-par-trump-qui-veut-taxer-le-whisky-entre-autres-produits-europeens-830284.html
 

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8 ore fa, zander ha scritto:

.....Occorrerà vedere se l'UE accetterà una proroga alla Brexit. In passato la Commissione aveva affermato che l'avrebbe concessa solo a patto di importanti motivazioni, come elezioni generali o un nuovo referendum.  ....

All'Europa conviene accettare :   ??

https://it.insideover.com/politica/leuropa-sempre-piu-nel-caos-adesso-la-merkel-non-vuole-pagare.html

in particolare : " ... L’uscita di Londra dell’Ue creerà infatti un buco nel bilancio settennale (2021-2027) che i governi e la Commissione stanno negoziando, e che dovrà essere colmato da interventi dei 27 Paesi rimanenti. I circa 14 miliardi di euro di mancati contributi britannici porteranno dunque un ammanco vicino ai 100 miliardi di euro nel bilancio comunitario .... " 

8 ore fa, zander ha scritto:

Nel frattempo la prima ministra scozzese .....

" la signora primo ministro "   :thumbdown:

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Oggi il parlamento britannico ha votato per indire elezioni generali il 12 dicembre 2019, altrimenti previste per il 2022, per sbloccare la situazione di impasse.

L'UE ha concesso tempo fino al 31 gennaio ma adesso pretende che la Gran Bretagna indichi un commissario europeo, perché altrimenti si rischierebbe di bloccare la macchina burocratica dell'UE: non è consentito che un paese dell'unione rimanga senza commissario, anche se questi rimane in carica solo per poche settimane (fino al 31 gennaio 2020).

I laburisti hanno approvato queste elezioni perché il governo, almeno a voce, ha garantito che una Brexit senza accordo sarà esclusa da ogni altra discussione con l'UE o all'interno del parlamento britannico.

Intanto il partito conservatore ha riammesso tra le proprie fila 10 di quei 21 deputati che il mese scorso erano stati espulsi dal partito per aver violato le indicazioni del partito.


Il ritardo sulla Brexit ha prodotto un piccolo effetto collaterale. Per festeggiare la Brexit il governo aveva commissionato delle monete commemorative da 50 centesime che riportavano la data di uscita dall'UE, ovvero 31 ottobre 2019. Ora dopo avere posticipato la Brexit, la Zecca di Stato sarà costretta a distruggere le monete ormai coniate per fonderne di nuove con la nuova data di uscita: 31  gennaio 2020. Ma aspettate... magari rimandano nuovamente la data? :asd:

https://www.theguardian.com/politics/2019/oct/29/brexit-meltdown-50p-coins-with-31-october-date-to-be-recycled
 

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Alla fine Bombardier ha venduto lo stabilimento di produzione di Belfast a Spirit Aerosystems per 1.1 miliardi di dollari.

Lo stabilimento produce le ali dell'Airbus A220 e parti per l'Airbus A320neo e jet di Bombardier.

Pare che non ci saranno riduzioni nello stabilimento, per la contentezza dei lavoratori.

https://www.theguardian.com/business/2019/oct/31/bombardiers-belfast-factory-sold-to-spirit-in-850m-deal

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  • 1 mese dopo...

Boris Johnson e il partito conservatore hanno vinto a mani basse le elezioni di ieri, 12 dicembre 2019. Una vittoria di questa portata risale solo agli anni '80, i tempi della Thatcher mentre i laburisti hanno subito un'umiliante sconfitta. Johnson ha ricevuto dall'elettorato britannico un forte mandato a concludere la Brexit, cosa che il primo ministro intende fare entro il 31 gennaio 2020. Da lì fino a dicembre 2020 si susseguiranno le trattative per mettere a punto i dettagli dell'accordo firmato con l'UE.

Vedremo cosa accadrà in Nord Irlanda ed in Scozia, dove il partito nazionalista scozzese ha fatto man bassa dei seggi a disposizione, dopo avere fatto una campagna elettorale centrata sulla richiesta di un nuovo referendum sull'indipendenza. Quindi anche il primo ministro Sturgeon ha ricevuto un forte mandato per ottenre il referendum...

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Il 13/12/2019 in 21:54 , zander ha scritto:

Vedremo cosa accadrà in Nord Irlanda ed in Scozia, dove il partito nazionalista scozzese ha fatto man bassa dei seggi a disposizione, dopo avere fatto una campagna elettorale centrata sulla richiesta di un nuovo referendum sull'indipendenza. Quindi anche il primo ministro Sturgeon ha ricevuto un forte mandato per ottenre il referendum...

E' doveroso però far notare una cosa

Inghilterra  : popolazione    55,98 milioni  ???????

Scozia : popolazione  5,25 milioni              ???????

Sarà dura essere indipendenti per gli scoti , vista la lontananza geografica dal continente .

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In Scozia erano in palio 59 seggi. Il partito nazionale scozzese con la campagna elettorale centrata sulla richiesta di un nuovo referendum sull'indipendenza, ne ha ottenuti 48.

La divisione tra scozzesi e inglesi è secolare, e la questione della Brexit ha ulteriormente scavato il solco. Gli scozzesi non amano l'EU più di altri: loro vogliono essere indipendenti da Londra e non accettano che, come spesso capita, a Edimburgo pensino in un modo e a Londra agiscano diversamente. Il partito nazionale scozzese (SNP) ha ribadito che vuole rimanere nell'UE anche se intende mantenere la propria moneta.

La Scozia è due volte e mezza più estesa del Belgio, i suoi 5,5 milioni di abitanti sono due volte più numerosi dei lituani, quasi tre volte più dei lettoni e quattro volte di più degli estoni. Il suo PIL eguaglia quello della Danimarca ed è uguale, per abitante, a quello della Finlandia e superiore a quello della Francia. La Scozia conosce molto bene l'UE, ha già avuto un commissario europeo, e dispone di europarlamentari. Se la Scozia proponesse la sua candidatura in quanto Stato indipendente, sarebbe aggregata in pochissimo tempo.

Tra non molto tempo la Gran Bretagna diventerà un avversario commerciale dell'UE, proprio alle soglia di casa. Macron e la Merkel si sono complimentati con Johnson, ma hanno ribadito che la Gran Bretagna debba mantenere un atteggiamento leale, e che debba mantenersi la più allineata possibile agli standard UE. Ora se la Gran Bretagna decidesse di prendere strade completamente diverse, come qualcuno sospetta, nel caso volesse davvero seguire il modello economico di Singapore, allora le scintille tra UE e Gran Bretagna comincerebbero a divampare. L'UE a questo punto potrebbe alimentare l'indipendenza scozzese, ma viceversa la Gran Bretagna alimenterebbe le cause secessioniste in Europa, come in Catalogna. Non dimentichiamoci che l'SNP ha osservato molto da vicino gli eventi catalani e pare che l'intenzione sia quella di riproporre eventualmente un caso catalano in Scozia. Ma se nel caso catalano l'UE si è chiamata fuori dicendo che era una questione interna ad uno stato UE, nel caso scozzese, l'UE potrebbe non rimanere neutrale, in particolare se Johnson dovesse allontanarsi troppo dall'UE, magari trasformando l'isola in un gigantesco paradiso fiscale alle porte dell'UE.

Altro argomento che alimenta la rabbia scozzese è la clausola del backstop concessa all'Irlanda del Nord. L'Irlanda del Nord disporrà, con il trattato GB-UE, di uno status speciale per restare nel mercato dell'unione europea e dell'unione doganale. L'SNP si chiede: perché noi non possiamo avere lo stesso trattamento?

Sicuramente il caso scozzese sarà da seguire. Il nuovo hashtag per la battaglia referendaria scozzese è: Indyref2

I problemi ci sono anche nell'Irlanda del Nord. Con le nuove elezioni l’Irlanda del Nord ha una maggioranza di deputati a favore dell’unione con l’Irlanda e quindi favorevole a restare nella UE. Il DUP il partito nord irlandese perde addirittura il suo leader a Westminster e per la prima volta i repubblicani eleggono più deputati degli unionisti in Ulster.

Riuscirà Johnson a tenere unito il Regno?

Johnson vuole concludere le trattative commerciali con l'UE entro fine 2020. Molti esperti affermano che il tempo è troppo limitato. In genere trattative a questo livello richiedono diversi anni. Riuscirà il primo ministro inglese a firmare un accordo favorevole? Avendo affermato di volere uscire a fine 2020, il primo ministro si è dato un limite temporale che gioca a suo sfavore, in quanto nella trattativa il fattore tempo giocherà a favore dell'UE, concedendole un grosso vantaggio.

https://it.businessinsider.com/la-vittoria-di-boris-johnson-e-la-fine-del-regno-unito/

https://www.huffingtonpost.it/entry/scozia-pronta-a-chiedere-un-secondo-referendum-sullindipendenza-dalla-gran-bretagna_it_5df6069fe4b03aed50efa32d?ncid=other_trending_qeesnbnu0l8&utm_campaign=trending

https://www.latribune.fr/opinions/blogs/commodities-influence/vous-avez-aime-le-brexit-vous-allez-adorer-le-scoxit-831881.html

https://www.huffingtonpost.it/entry/scozia-pronta-a-chiedere-un-secondo-referendum-sullindipendenza-dalla-gran-bretagna_it_5df6069fe4b03aed50efa32d?ncid=other_trending_qeesnbnu0l8&utm_campaign=trending

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