Vai al contenuto

Sistema ossigeno dei caccia


fonti

Messaggi raccomandati

Erano coraggiosi i piloti in quel periodo a testare i caccia, gli aerei spia, e tutti quei fantastici mezzi e quelle nuove tute, maschere, caschi ( persino sul b 52 erano usate le partial pressure ), la voglia di provare, l' ignoto delle macchine nuove........ bei tempi.

Adesso invece abbiamo equpaggiamenti che rasentano il ridicolo e i droni........ mah........

Quando si è appassionati la cifra spesa viene sempre ricompensata dalla soddisfazione

Link al commento
Condividi su altri siti

Sì a patto di non andare in paranoia,

a un certo punto mi ero fissato di completare al 100% un pilota di U-2C perchè finalmente avevo la famosa Partial Pressure suit, che altro ci voleva? Bè soltanto lo speciale casco MA-2 completo di piastra facciale originale (le repros non mi interessavano), i guanti pressurizzati MG-1, il paracadute BA-15 possibilmente completo, la speciale bombola d'emergenza MA-1 da fissare sul paracadute etc.

 

Ovviamente impossibile da avere - ...oppure, no: un bel giorno mica entro in contatto con una persona che ha le cose appena descritte? (e la bomboletta, l'avrei acquistata negli USA). Il prezzo tremendo chiaramente me lo immaginavo, peccato che immaginavo... in difetto.

Allora ho pensato di vendere in blocco la collezione di set caschi di volo + relative maschere (tempo impiegato e sacrifici notevoli, lo garantisco), e avrei pure trovato l'acquirente (mica era la striminzita collezione che è rimasta oggi). Per fortuna poi sono tornato in me, e ho lasciato perdere la cazzata di idea.

Solo per dire come uno rischia di ridursi..

Link al commento
Condividi su altri siti

Come piloti completi attualmente 2 piloti stratosferici (Sovietico e Cinese), 1 tattico Russo, 3 tattici occidentali (uno F-14 Navy, uno F-16 USAF e uno F-104G Italiano anni '80) e 1 elicotterista US Army in Vietnam.

Più alcuni caschi stratosferici, separatamente (Russi e Cinesi). E qualche paracadute della serie BA- (quelli dorsali per aerei USAF con seggiolini eiettabili).

Modificato da Smersh
Link al commento
Condividi su altri siti

Intendi dire,

su un aereo privato che le richiede per le sue caratteristiche di volo (es., teoricamente un pilota che possieda un U-2 privatamente) o su un qualunque aereo privato?

Link al commento
Condividi su altri siti

Bè se le tute sono a posto al 100% e l'aereo non ha subìto modifiche a quegli accessori che permettono l'interscambio tra pilota e impianto di bordo, la cosa automaticamente è affermativa.

Nei MiG e Sukhoi c'è sempre un complesso di connessioni + regolatori + manicotti vari (il cosiddetto "ORK-" , seguìto da un numero di sigla) presente a sinistra del seggiolino eiettabile, e questo blocco fa da 'distributore' per i rifornimenti di:

*comunicazioni radio,

*disappannamento visore casco,

*ossigeno puro a bassa pressione,

*ossigeno puro ad alta pressione,

*aria compressa,

*aria ventilata calda o fresca per climatizzazione tuta.

 

Se questo impianto amovibile (viene via col seggiolino in caso di eiezione, e poi ancora si separa ulteriormente quando il pilota si separa dal seggiolino) è al suo posto anche in un MiG-21 privato, non c'è motivo che la Partial Pressure suit non debba funzionare.

 

Nel topic "Pilota di MiG-25 - Full Size" questo coso è visibile appeso al fianco del manichino, tecnicamente fa parte del seggiolino eiettabile e non del pilota. Però aggiunge alla coreografia, e comunque rimarrebbe sul pilota in caso di lancio col seggiolino.

Si può dire che un pilota si presenterebbe così, all'arrivo a terra dopo un'eiezione.

 

Qui l'impianto staccabile è al suo posto, sul fianco sinistro delle struttura di un seggiolino eiettabile. Si vedono alcune tubazioni, e altri connettori qui ancora vuoti essendo quelli che ricevono gli attacchi della tuta a pressione.

 

image.jpg

Modificato da Smersh
Link al commento
Condividi su altri siti

Più precisamente, da sinistra verso destra c'è:

 

* la guaina metallica del cavo di attivazione per la 'valigetta' ossigeno d'emergenza, la quale qui è invisibile (è sotto il cuscino del seggiolino),

* il cavo per le connessioni elettriche.

* due tubi dell'ossigeno ad alta pressione, diretti verso il regolatore (che è di colore nero e poco visibile),

* l'entrata per il tubo per ventilazione/riscaldamento della tuta (qui seminascosto);

* il tratto di manicotto dove si innesta la tuta anti-'G'.

 

image.jpg

 

 

Qui invece l'oggetto staccato dal seggiolino, e visto dal lato opposto:

 

020.jpg

Modificato da Smersh
Link al commento
Condividi su altri siti

Ho dimenticato un ultimo particolare,

le Partial Pressure suits più sofisticate usate da Americani e alcune aviazioni NATO - come le T-1A, MC-1, MC-3,MC-4, MC-4A - avevano in dotazione appositi guanti a pressione che si collegavano tramite tubicini flessibili alle maniche e prelevavano ossigeno (non aria) per gonfiarli in emergenza.

 

Con le omologhe tute Russe o ex-sovietiche, o Polacche, non ci sono tubicini per i guanti, i quali operano sul principio di una pressurizzazione 'passiva'. Di conseguenza chi volesse pilotare un MiG privato, ancora perfetto e volesse simulare in tutto e per tutto (solo un'ipotesi) un'emergenza stratosferica potrebbe usare quelli o addirittura un normale paio di guanti standard.

Il tempo di esposizione sarebbe certamente molto ridotto, e d'altronde anche gli Americani con le prime tute T-1, S-1 e S-2 non avevano guanti a pressione.

Link al commento
Condividi su altri siti

Non c'è di che.

Sì, non tutti i modelli comunque. La David Clark T-1 americana (fine 1947) aveva già la parte 'anti-G', essendo la variante per aerei da caccia della S-2 (bombardieri e ricognitori). La MC-3 (1956) per i piloti di U-2 e B-58 non ce l'aveva, la sua quasi-gemella MC-4 (1959) invece sì.

 

Le tute russe o ex-sovietiche, o polacche, o anche cinesi (queste ultime copie totali delle sovietiche), hanno sempre inglobato la protezione Anti-G fin dai primissimi modelli.

Link al commento
Condividi su altri siti

Qui la David Clark MC-3A, prima che decidessi di cederla una dozzina d'anni fa.

 

Simile a prima vista a parecchie altre, in realtà era la più avanzata tra tutte quelle made in USA. Si vede su una manica il collegamento secondario per i guanti pressurizzati.

Questo modello non ha l'ulteriore protezione "anti-G" - il tubo che esce da destra è quello che alimenta in emergenza l'intera 'bladder' interna, che avvolge tutto il busto: da sotto l'inguine fino alle spalle.

Invece non è visibile nella foto l'altro tubo di alimentazione, cioè quello che gonfia in emergenza i grossi tuboni 'capstan' esterni.

 

immagine062x.jpg

 

 

immagine060c.jpg

 

immagine058.jpg

Modificato da Smersh
Link al commento
Condividi su altri siti

Grazie.

Sì, quella tuta MC-3A era davvero un pezzo notevole; peccato che altrettanto notevole è stata la ca**ata di disfarmene, e ho cominciato a rimpiangerla un'ora dopo ma ovviamente era ormai tardi. Pazienza - "transeat", come diceva non so più chi.. B-)

La TacAir della Gentex sarebbe in pratica, un insieme di items che comprendono un casco HGU-68/P (o anche il HGU-55/P) muniti di 'Combat Edge System, maschera MBU-20/P leggermente modificata, cappuccio integrale che racchiude anche il collo fin giù sulle spalle per protezione NBC, e una 'batteria' di filtri/regolatori/adattatori + respiratore il tutto compreso in un'unità che il pilota indossa appena sotto il torace - penso sia provvisto di una harness che per praticità lo unisce alla Survival Vest standard, ma di questo non sono sicuro al 100%.

 

Il tutto è definito come assolutamente valido in ambiente nientemeno che CBRN (Chemical, Biological, Radiological, Nuclear) ed è previsto anche un kit per la respirazione sotto accelerazione di gravità che però, se l'ho capito bene, non è una novità di per sè - dovrebbe trattarsi appunto di quel "Combat Edge System" che esiste come minimo dal 1994 per i piloti di F-15, F-16 e F-22, e consiste di tuta Anti-G CSU-20/P 'full coverage', corpetto toracico di contropressione CSU-17/P, connettore doppio CRU-84/, e derivazione laterale dalla maschera verso la "bladder" gonfiabile che il casco ha all'interno, contro la parte occipitale del cranio.

Questo insieme garantirebbe la quasi totale operatività e lucidità del pilota anche sotto qualcosa come 9 'G' di accelerazione positiva.

 

Il kit CBRN che il pilota porta sul torace è azionato da un set di batterie indipendenti e ha una durata pazzesca: più di 15 ore di autonomia in ambiente saturo di schifezze varie, non so neppure se è già nato il pilota che possa resistere tutto quel tempo senza aprire il visore del casco o sganciare momentaneamente la maschera... comunque il sistema lo permetterebbe, in termini di sofisticazione durata.

Questo è il massimo che conosco sul TacAir...

Link al commento
Condividi su altri siti

No assolutamente,

la CSU-20/P è una 'cutaway type' come la -13/P, -13/BP e -15/P (o come l'italiana IMI-334) per intenderci, ma con le zone scoperte - inguine e ginocchia - ridotte al minimo. In effetti la chiamano Full Coverage ma non lo è veramente al 100%.

 

Quanto alla CSU-17/P, non è neppure un indumento anti-G vero e proprio. Piuttosto, un corpetto che deve contrastare la gabbia toracica che vorrebbe espandersi sotto il flusso di ossigeno sparato a forza nei polmoni. Il connettore CRU-94/P è sdoppiato proprio perchè lì vanno a collegarsi sia il tubo corrugato della maschera MBU-20/P che il tubo (anche questo corrugato) della CSU-17/P.

In pratica, per avere una anti-G che possa chiamarsi (QUASI, per la verità) "Full Coverage" bisognerebbe prendere la CSU-23/P dove anche i ginocchi sono totalmente coperti, e soltanto più un minuscolo tratto dell'inguine resta scoperto.

 

* una breve lista delle più comuni Anti-G dal 1960 circa al 2010:

 

USA cutaway CSU-3/P (mod. 1), CSU-3/P (mod.2), Mark 4A, CSU-12/P, CSU-13/P, CSU-15/P Full Coverage CSU-22/P, CSU-23/P

UK cutaway MK-1, MK-1A

Italia cutaway CSU-3/P (Italian Variant), Irving IMI-334

URSS/Russia cutaway PPK-1, PPK-3K

Cina cutaway KH-3, KH-4, KH-7

Germania cutaway CSU-3/P (mod.2) Full Coverage "Libelle"

Modificato da Smersh
Link al commento
Condividi su altri siti

Due piccole correzioni per le Anti-G italiane menzionate sopra:

 

la variante Italiana della CSU-3/P era più esattamente la CSU-3P/ R (R = 'Riveduto'). Il modello I.M.I. 334, in servizio in Italia dal 1988 e che ha sostituito la CSU-3P/ R, è della Irvin (non Irving).

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 8 mesi dopo...

Ehiiiiiiiiiii ci sono ancora, scusate l inattiva, però volevo sapere, visto che mi piace l idea del casco, sarebbe legale realizzare una specie di presa d'aria a cui attaccare il tubo della maschera sull aereo, esistono cose di questo tipo? Grazie

@ Smersh sempre complimenti per la tua conoscenza!

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 2 anni dopo...

Il sistema di pressurizzazione dell’abitacolo dei velivoli militati nei principi di funzionamento è analogo a quello dei velivoli civili.

L’aria viene spillata dal compressore del motore (turboelica o turbofan che sia) ad elevata pressione e temperatura (comprimendola l'aria si scalda parecchio).

A questo punto una parte di quest’aria passa attraverso uno scambiatore di calore (in sostanza un radiatore) che la raffredda grazie all'aria esterna che si trova a temperatura molto più bassa (in quota anche parecchi gradi sotto zero).

Viene successivamente fatta espandere a pressione più bassa (riducendone così ulteriormente la temperatura) disponendo così di aria fredda che può essere miscelata opportunamente con l’aria calda che non è passata attraverso lo scambiatore di calore ottenendo un mix a temperatura e pressione richiesta sia per l’equipaggio che per gli impianti di bordo (elettronica in primis). L'eccesso di aria viene fatto uscire dal velivolo attraverso valvole opportunamente tarate che garantiscono il ricambio e mantengono una pressione costante al volore desiderato.

Quanto all’ossigeno che alimenta la maschera c’era già una discussione nella sezione Aerotecnica dove avresti dovuto aprire anche questa!!

Eventualmente provvederanno i moderatori a spostarla.

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...