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Il visore specchiato


Smersh

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Due parole su un articolo secondario se vogliamo - per meglio dire, una variante secondaria per un accessorio che è senz'altro primario.

Il visore di un casco di volo è parte inscindibile dal rimanente, e oltre che per le qualità che dimostra all'atto pratico durante varie fasi del volo è certamente quel 'più' come coreografia, se vogliamo chiamarla così, per l'impatto visivo che ha quando è in posizione abbassata.

 

Parlandone come appassionato di questi oggetti sono attirato meno di zero dai brutti, anonimi ed alleggeriti modelli USA/NATO che dominano la scena da circa 25 anni (con l'eccezione di Francia / Gran Bretagna / Svezia che producono i loro propri caschi di volo), mentre mi affascinano da sempre quelli americani degli anni '60-'70 sia USAF che US Navy.

Questo discorso si porta appresso inevitabilmente i visori dei rispettivi modelli, tra cui quello che specialmente negli anni '60 fino a circa inizio anni '80 si poteva trovare in variante specchiata/riflettente: almeno due diverse tonalità di specchiatura oro e una di argento.

 

Per ciò che ho potuto trovare durante parecchie ricerche erano oggetti non-standard, ovviamente. Pare che il tutto abbia avuto inizio nei primissimi anni '60 quando l'US Navy prevedeva missioni reali, se necessario, di strike atomico con aerei d'attacco tipo Skyhawk e Vigilante, e il visore specchiato in oro avrebbe dovuto (condizionale d'obbligo) riflettere almeno una parte della luce indiretta che colpiva da dietro l'aereo - da dietro, per via della particolare manovra che eseguiva "in scampo" il pilota dopo lo sgancio dell'ordigno tattico nucleare.

Comunque non mancano foto di quei periodi che mostrano caschi APH-6 della Navy o HGU-2/AP dell'USAF, sia monovisori che bi-visori, con visori specchiati in oro. Molto più rari in argento.

Anche se sembra strano trattandosi di roba Occidentale (non mi stupirei se fosse materiale Russo o Cinese, anzi in questi casi posso parlare per esperienza diretta) le informazioni sono davvero scarsissime. Erano senz'altro trattati in quel modo su base "custom" in numero molto esiguo; forse - ma non ho la prova al 100% - anche dietro richiesta di un qualche aviatore che lo desiderava per puro piacere coreografico, per apparire più 'cool'. Mica da escludere.

 

Intanto NON scuriscono la vista più di un normale visore 'fumèe' o verde scuro, questo è comprovato. E anche se non si direbbe, mostrano all'aviatore (quando sono dorati) una visione esterna verde... non dorata.

Altra caratteristica: sono terribilmente, quasi schifosamente delicati. Il super-minimo graffio sarà indelebile, e non serve - anzi, peggiora le cose - una strofinata di ovatta + 'polish' della qualità più fine, che può essere utile sul visore scuro standard per rimuovere alcune piccolissime abrasioni (e anche qui, ovviamente con la massima cautela).

Però sono belli da vedere, specie una variante degli anni '60 il cui 'oro' era in realtà quasi una tinta rame dorata, con una punta di rossiccio che risultava fantastica a vedere. Oggi introvabili, a dir poco.

Qui di seguito alcune foto di un casco monovisore HGU-2/AP databile circa 1968-69 con visore specchiato oro (variante meno rossiccia) e coprivisore che era stato 'trimmato' manualmente, sopra gli occhi, per la cosiddetta maggiore visibilità. Non ne cerco altri, visto che oggi non avrebbe senso - questo è in collezione da anni e ho già "penato" abbastanza a suo tempo...

 

Thanks for watching.

(segue)

 

 

 

Specchiatura esterna, ovviamente, e come tale delicatissima - a volte il pilota incollava uno strato di stoffa morbida sulla parte inferiore del coprivisore rigido per evitare graffi, vista la 'luce' minima di scorrimento che c'è tra questo e il visore. Qui comunque non c'è.

Anche se molti non lo direbbero, un casco USAF di questa tipologia anni '60 è l'OPPOSTO di quell'oggetto super-tecnologico che può sembrare. Magari è affascinante, ma come fabbricazione e "malizie" di finitura è quasi... penoso :huh: :huh: , quindi niente di più facile che visore e copri-visore andassero a sfregare in qualche punto.

 

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Notare come la curva del visore non segue fedelmente quella del copri-visore. Non era così improbabile che in alcuni punti i due oggetti si toccassero, specialmente verso i lati. Come oggetto preso a sè è assolutamente una banalità: un pezzo di plastica trasparente termoformato e sagomato, poi smerigliato sui bordi e successivamente ha ricevuto la doratura a "vacuum applied".

Notare: che anche se si parla di vero oro, ne avrà sopra per circa 6,5 - 7 milligrammi, non di più. Come valore commerciale oggi vorrebbe dire 25 Centesimi di Euro...

 

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Il visore è originale di metà anni '70, quindi non strettamente "nato" assieme a questo casco datato 1968 e appartenuto ad un pilota USAF di F-105D. Ma sono particolari trascurabili visto che entrambi i pezzi sono di per sè assolutamente originali.

D'altronde non si troverebbe in queste condizioni ancora pregevoli, guardando come invece è abbastanza vissuto (ma senza danni veri e propri) il casco.

 

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Visore Specchiato Aeronautico vs. Visore Specchiato Astronautico.

 

Una precisazione importante: un visore specchiato in oro per uso d'aviazione militare non richiede di essere fabbricato e trattato come i suggestivi visori per uso astronautico, la doratura depositata a vuoto ('vacuum coating' in inglese) è quasi certamente l'unica cosa che hanno in comune.

Un visore per uso di E.V.A. (attività extra-veicolare) in dotazione ai caschi astronautici è sempre amovibile tramite poche manovre - in effetti lo si porta soltanto durante attività all'esterno, nel vuoto dello spazio, e deve sopportare cose che il visore aeronautico non si sogna.

Nello spazio deve sopportare un continuo bombardamento di raggi infrarossi e ultravioletti non schermati dall'atmosfera; oltre al "gold coating" ci sono strati di trattamento anti-IR

e anti-UV per impedire che il materiale possa deteriorarsi velocemente, poi non deve mancare uno strato antiriflesso che riduca i fastidiosi(ssimi) riflessi interni del policarbonato.

In più gli è richiesto di ottimizzare la trasmissione della luce evitando che si disperda con troppa facilità.

 

Il visore di un casco astronautico deve anche mandare via la quantità in eccesso di ultravioletti e infrarossi; da come ho capito lo strato dorato riesce a riflettere via la stragrande maggioranza delle radiazioni all'infrarosso di lunghezza sia corta che lunga, ma non ha possibilità contro i raggi ultravioletti - perciò un ulteriore, diverso trattamento è necessario per questo compito. Se (come sembra) la cosa in ambito di aviazione militare è nata per dare agli aviatori tattici americani una protezione aggiuntiva nel corso dell'ipotetico volo di missione per 'strike' nucleare, era veramente da considerarsi aggiuntiva e secondaria e niente di più.

La protezione da flash nucleare se guardato direttamente da una certa distanza, potrebbe offrirla forse un'attenuazione doppia di quella offerta da uno schermo per saldatore.

E' molto probabile che la maggior parte - o forse tutti da un certo periodo in poi - dei visori per aviatori militari così trattati abbiano avuto come unico motivo quello, appunto, di un'apparenza più 'cool', e null'altro.

 

 

Come citato prima, diversamente da quei trattamenti tipici che deve subire un visore specchiato per caschi da astronauta (applicazioni di strati anti-riflesso e anti-U.V., strato anti-usura in fluorite o quarzo etc.) il visore dorato per un casco d'aviatore militare ha in comune con l'altro solo il procedimento di applicazione della doratura - perlomeno, suppongo seriamente che sia così.

 

Non ho ancora trovato spiegazioni esaurienti, ammesso che siano alla portata dei "non addetti ai lavori", però la logica porta a queste conclusioni. Ammetto che in un primo tempo pensavo anch'io a procedimenti di elettrodepositazione (la prima cosa che mi veniva in mente) - successivamente ho letto della possibilità, molto più concreta, di più strati applicati per evaporazione sotto vuoto ("vacuum coating").

Probabilmente la ragione primaria del trattamento dorato per un casco militare è il voler riflettere il più possibile l'infrarosso, anche sulle onde lunghe, cosa che una sostanza come l'oro riesce egregiamente a fare. Questo andrebbe d'accordo con la spiegazione d'origine circa le missioni tattiche nucleari che alcuni piloti da strike dell'US Navy potevano aspettarsi di dover compiere, poi forse la cosa avrà preso una direzione su motivi meno "pesanti" e più prettamente coreografici.

Modificato da vorthex
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