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Filosofie costruttive delle fregate moderne


tizi34

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Con la fine della guerra fredda le marine occidentali hanno rivisto i propri requisiti operativi: non c'era più un'imponente flotta dotata di decine di incrociatori e cacciatorpediniere, le navi dell'ex nemico marcivano sugli scali in attesa di manutenzione o venivano demolite.

Si iniziarono a formulare concetti strategici più al passo coi tempi e di conseguenza venne a mancare la necessità di navi "porcospino", relativamente piccole ma in grado di scatenare una potenza di fuoco devastante.

Erano richiesti invece grande autonomia, standard migliori per l'alloggio dell'equipaggio, maggiori capacità multiruolo, possibilità di imbarcare elicotteri e droni nel maggior numero possibile e riduzione dell'armamento effettivo in favore della predisposizione al suo impiego. Era necessario poter eseguire lunghe crociere di pattugliamento al largo di coste relativamente sguarnite o comunque di fronte a paesi che non avevano/hanno capacità di opporsi.

Da questo concetto sono derivate classi di navi quali le F125 tedesche, le Absalon danesi ed almeno parzialmente le FREMM (soprattutto quelle italiane) e le Nansen norvegesi. Altri paesi europei quali la Spagna, l'Olanda e la Danimarca con le Huitfeldt hanno scelto di montare un maggior numero di armi (soprattutto di origine americana) a scapito però della modernità e dell'efficienza in combattimento delle stesse. Gli inglesi invece fanno categoria a se, poiché le Type 26 non sono ancora in costruzione; nonostante ciò, le Type 26 sono piuttosto particolari: hanno dimensioni comparabili a quelle delle FREMM ma rinunciano agli Aster 30 in favore del CAMM e di un maggior numero di missili cruise, in questo caso americani.

Vi è inoltre l'annosa questione delle fregate leggere, tornate improvvisamente in auge sulla scia delle LCS. I precursori sono stati i francesi con le La Fayette che dovrebbero essere sostituite dalle FTI, poi siamo venuti noi italiani coi PPA e adesso anche gli inglesi seguono questa via. Questi programmi hanno portato, tranne che nel caso italiano, ad un ridimensionamento dei programmi per le fregate pesanti.

Mentre quindi in europa la confusione regna sovrana e la standardizzazione è un optional malvisto, gli altri paesi hanno le idee ben più chiare:

l'India ha modernizzato la propria linea di fregate attraverso un programma lineare: parallelamente all'acquisto dalla Russia delle navi della classe Talwar, necessarie per disporre di navi affidabili e collaudate nell'immediato, iniziò un programma di sviluppo e costruzione di una classe indigena. Questo programma portò alle Shivalik, navi non proprio ben riuscite ma importanti per il prezioso know how acquisito, riutilizzato adesso per il progetto 17A che introdurrà novità importanti quali la capacità antiaerea a medio-lungo raggio grazie al Barak-8, radar multiruolo moderni e migliori capacità stealth.

La Russia, dopo aver superato la crisi economica, ha varato un imponente programma di riarmo navale volto a modernizzare la maggior parte della flotta: in questo piano una parte importante è giocata dalla classe Admiral Gorshkov. In una piattaforma da circa 4500 tonnellate sono stati integrati 4 VLS Redut per missili del tipo S-300/400 (1 per cella) o per i 9M100 (4 per ogni cella), 16 VLS UKSK per i P-800 o i Kalibr (non è chiaro se anche in versione land attack). Ovviamente gli standard per gli alloggi non sono al livello di quelli occidentali ma sono navi pensate ancora progettate per un'enorme guerra convenzionale, nella quale comunque la marina russa non avrebbe alcuno scampo e dovrebbe quindi puntare a causare i maggiori danni possibili. Anche le fregate leggere/corvette russe sono pensate in quest'ottica, coniugando una grande potenza di fuoco con un "basso" costo di produzione

In Cina si è essenzialmente seguita la filosofia russa: sia le Type 054 che le Type 054A ne sono una prova. Le prime, essenzialmente dei prototipi, avevano ancora un armamento da fregata leggera pur avendo dimensioni molto maggiori. Le seconde invece sono molto più simili alle Gorshkov, anche se sensibilmente più piccole.

 

Onestamente non so quale filosofia tra queste sia la migliore ma mi sento di dire che quella russo-cinese forse è più sensata. In Europa costruiamo fregate grosse quanto cacciatorpediniere ma con 1/2-1/3 dei missili che sarebbero in grado di portare: ciò si traduce in limitata capacità di scorta e guerra ASuW. Un conto è essere gli americani ed avere la possibilità di costruire decine di cacciatorpediniere/incrociatori, ma per noi che abbiamo fondi limitati sarebbe sicuramente meglio favorire almeno la standardizzazione e l'integrazione dei sistemi. Voi cosa ne pensate ?

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