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I Cinesi Militarizzano La Variag...


Dominus

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Ecco l'articolo di copertina di analisidifesa in cui si annuncia la militarizzazione, quindi l'unione ai reparti marini (orrore!) dell'esercito di liberazione popolare della gemella della Kutznedov, completata al 75%. Forse diverrà la prima portaerei cinese, decisamente un buon inizio

 

Dopo il crollo dell’URSS venne abbandonata nel cantiere del Mar Nero dove era in costruzione. Benchè non operativa entrò ufficialmente a far parte della marina Ucraina fino a quando una società di Hong Kong l’acquistò per trasformarla in casinò galleggiante. Ora l’ex portaerei  Varyag sembra destinata a diventare una sorta di “ammiraglia simbolica” della Flotta di Pechino. Trova quindi conferma il sospetto che l’interesse cinese nei confronti della Varyag (seconda portaerei, mai ultimata, della classe russa Kuznetsov) fosse diretto ad acquisire tecnologie e conoscenza tecniche per realizzare quelle portaerei senza le quali Pechino non può aspirare al ruolo di superpotenza globale né contrastare la supremazia degli USA nel Pacifico. La Cina ha impostato la corsa alla portaerei proprio sui rottami navali acquistando la vecchia portaerei leggera australiana Melbourne (l'ex britannica Majestic della classe Hercules) e la portaelicotteri russa Minsk, tentando poi senza successo di comperare lo scafo della francese Clemenceau. Nel 1998 la Cina acquistò dall’Ucraina la Varyag, unità ex sovietica completata per tre quarti ma mai varata. La comperò la società Chinluck di Hong Kong, ufficialmente per farne un casinò galleggiante da ormeggiare a Macao. Una copertura poco credibile perché i fondali dell’ex colonia portoghese sono troppo bassi per una nave da 60.000 tonnellate di stazza e del resto la Chinluck non risulta avere mai chiesto licenze per casinò. Inoltre la nave è costata tra acquisto e spese di trasporto (incluso il complicato passaggio del Bosforo) 30 milioni di dollari, un po’ troppo per un relitto da rottamare per rivendere a peso i materiali metallici.  Non a caso la Varyag si trova ormeggiata non in un porto commerciale ma nella base navale di Dailan dove tecnici e militari hanno studiato la nave in tutti i dettagli e recentemente l’hanno  ufficialmente militarizzata con la colorazione e le insegne della marina cinese, come riferito dal “Jane’s Defence Weekley”.

Pare quindi che Pechino intenda completare e mettere in mare (al costo di almeno mezzo miliardo di dollari) la sua prima portaerei anche se non è ancora chiaro se la Varyag sia destinata a diventare pienamente operativa o se il suo ruolo sarà limitato a nave scuola per addestrare l’equipaggio e i piloti dei jet Sukhoi 27K navalizzati acquistati dai russi.

Il programma per dotare la marina di una portaerei pienamente operativa entro il 2020 è stato approvato dal 15° Congresso del Partito Comunista ed è quindi probabile che la Varyag venga impiegata per esperienze e test in vista della realizzazione delle prime portaerei interamente “made in China”.

Che potrebbero assomigliare molto alla Varyag.

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La notizia risale a metà agosto di quest'anno, e non mi ha sorpreso affatto.

 

Davvero qualcuno pensava che i cinesi avessero comprato la Varyag per adibirla a museo galleggiante???

 

La Cina è il nostro avversario del futuro. Mettiamocelo bene in testa...

Io credevo che l'avessero presa per studiarne le soluzioni, come con la Melbourne e la Minsk, non per completarla, o al massimo per farne una nave d'addestramento. Bisognava affondarla nel bosforo a parere mio, comunque, visto che alla storiella degli albergatori di Macao non ci credeva nessuno (come fa una nave con un pescaggio del genere ad andare ad ancorarsi nei fondali bassi di Macao?)

 

 

@Rekap La Cina che limitazioni vuoi che abbia? Non è mica il giappone! Non ha manco firmato il trattato per sospendere i test nucleari e, mi pare, quello di non proliferazione.

Modificato da Dominus
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La notizia risale a metà agosto di quest'anno, e non mi ha sorpreso affatto.

 

Davvero qualcuno pensava che i cinesi avessero comprato la Varyag per adibirla a museo galleggiante???

 

La Cina è il nostro avversario del futuro. Mettiamocelo bene in testa...

oppure... davvero hanno mandato gli astronauti per "sviluppare le scienze"?

 

Credo si tratti di un'esibizione a sfondo, soprattutto, militare ( ma anche economico, tecnologico etc...), una prova di forza insomma. Un biglietto da visita come super-potenza!!

Modificato da phoenix
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Lasciamo pure che la Cina si armi... in fin dei conti è stato trascinando l'URSS in una corsa agli armamenti che si è sgretolata....

 

l'economia occidentale può sopportare burro e cannoni, quelle pseudo comuniste no...

per quanto i cinesi dicano che il loro stato abbia una forma ancora di tipo comunista, in realtà la cina è più capitalistica di quanto si creda. Ma è un capitalismo sfrenato e incontrollato un pò come lo era in occidente prima

del New Deals, ovvero prima della crisi del 1929. Come allora in occidente, oggi in Cina

si fanno orari di lavoro da fame, la paga è misera, c'è un pauroso sfruttamento minorile, non esiste il diritto allo scipero, o meglio non esistono proprio i sindacati! la produzione e l'economia hanno un ritmo vertiginoso, e tante altre analogie interessanti che l'occidente dei primi del '900... ...bè a questo punto... sappiamo come è andato a finire quel tipo di sistema capitalistico selvaggio.

Modificato da phoenix
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l'economia occidentale può sopportare burro e cannoni, quelle pseudo comuniste no...

 

Non ho capito questa affermazione :blink:

 

Scusati ma se la cina si schierasse contro il mondo capitalistico...quali alleati avrebbe...???

 

L'unico paese, esclusa la Cina, ancora vivo è Cuba...ma ha una situazione politica alquanto instabile.....

 

Inoltre come si fermano un igliardo di persone armate fino ai denti?

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Secondo me, un qualunque stato, o una qualunque forza armata che si schierasse contro il mondo "capitalistico" o meglio occidentale, avrebbe l'appoggio di tutti gli "anti-occidentali" ovvero per esempio i terroristi.

 

 

Ma sono l'unico a pensare che non ci sarà nessuna 3a guerra mondiale (a meno che non cambi qualcosa di molto significativo o non suceda qualcosa di grosso?)

 

per quanto i cinesi dicano che il loro stato abbia una forma ancora di tipo comunista, in realtà la cina è più capitalistica di quanto si creda. Ma è un capitalismo sfrenato e incontrollato un pò come lo era in occidente prima

del New Deals, ovvero prima della crisi del 1929. Come allora in occidente, oggi in Cina

si fanno orari di lavoro da fame, la paga è misera, c'è un pauroso sfruttamento minorile, non esiste il diritto allo scipero, o meglio non esistono proprio i sindacati! la produzione e l'economia hanno un ritmo vertiginoso, e tante altre analogie interessanti che l'occidente dei primi del '900... ...bè a questo punto... sappiamo come è andato a finire quel tipo di sistema capitalistico selvaggio.

 

non credo che pensino ancora di essere un paese comunista, con questo sistema che dici tu, stanno migliorando la loro situazione, città come Pechino sono cambiate di molto nel giro di 10-20 anni tanto da essere uguali ad altre metropoli del resto del mondo.

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La cina è comunista come la Tatcher! Hanno un economia di mercato molto più liberista di quella europea e, quando si metteranno in regola, saranno molto pericolosi e potranno reggere una corsa agli armamenti, anche se gli ci vorranno minimo 50 anni per arrivare vicini al ns (intendo america ed europa)livello tecnologico. Di certo, però, ci possono surcrlassare a livello numerico.

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Secondo me pregando..... oppure combattendo ma poi non possono essere così imbattibili

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Ma il nemico non è il popolo cinese, così come non lo era il popolo sovietico.

 

I cinesi lavorano tantissimo e vengono malpagati, e se è vero che nelle città c'è lusso (per chi può permetterselo) è anche vero che la maggior parte della popolazione vive (ma sarebbe meglio dire sopravvive) nelle campagne e nelle fabbriche.

 

Il reddito pro-capite cinese è pari a poco più di 5000 dollari annui (in USA sono 38.000, in Italia 24.000 euro) ma il costo della vita è molto più basso.

 

Questo comporta che il cinese può mangiare, e se è fortunato può comprarsi un telefonino cellulare e persino un personal computer, ma già l'automobile è ancora un lusso per pochi.

 

L'economia cresce al tasso del 9,5 % annuo, ma ciò è dovuto principalmente all'elevatissimo tasso di esportazioni.

 

A fronte di ciò, le libertà sono estremamente compresse: nessuna libertà di stampa, di parola, di opinione. Anche gli spostamenti interni e il lavoro sono controllati dallo Stato.

 

La Cina cerca di evitare il collasso costruendo una "ricca" borghesia cittadina, alla quale affidare il controllo della struttura economica e sociale, contrapposta alla realtà degli operai e dei contadini ai quali viene assicurato un più lento miglioramento delle condizioni di vita, quanto basta a tenerli buoni.

 

E' una situazione molto simile, in effetti, a quella che il mondo occidentale ha vissuto con la rivoluzione industriale e nei decenni successivi.

 

Però resta il fatto che la Cina non è un paese democratico, è un paese pseudo-comunista che in realtà nasconde un'oligarchia: sono i gerarchi del partito che comandano la nazione, e da quel vertice si propagano poi le classi più fortunate: parenti, amici e amici degli amici.

 

L'URSS era in una situazione simile, ma era messa peggio: le spese militari erano preponderanti e non consentivano miglioramenti della vita economica e sociale.

 

La Cina, senza rivoluzioni e senza guerre, può transitare dal sistema attuale al sistema occidentale, da un'oligarchia a una democrazia, nel giro di qualche decennio.

 

Oppure può decidere di rivendicare l'egemonia mondiale, forte della sua massa umana e della sua economia forte, e sfidare l'occidente.

 

Ed il punto delicato è proprio questo: Europa e USA si beccano spesso ma alla fine sanno entrambi di essere uniti da un vincolo di sangue.

Ma nè gli USA nè l'Europa sono disposti a cedere il primo e il secondo posto nella gerarchia del potere mondiale, mentre la Russia è ancora indecisa se cercare di conservare il terzo posto o fondersi con l'Europa nel secondo posto.

 

In tutto questo, occorre considerare che la Cina è pressata dagli Arabi a sud-ovest, dalla Russia a Nord, dal Giappone a est e dall'India a Sud.

 

Equilibrio difficilissimo, cui si aggiungono una serie di elementi destabilizzanti:

Taiwan, la Corea del Nord, l'integralismo islamico, la nuclearizzazione di Pakistan e India.

 

I problemi possono nascere da queste situazioni, e portare a guerre impreviste.

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Oppure può decidere di rivendicare l'egemonia mondiale, forte della sua massa umana e della sua economia forte, e sfidare l'occidente.

 

Ed il punto delicato è proprio questo: Europa e USA si beccano spesso ma alla fine sanno entrambi di essere uniti da un vincolo di sangue.

Ma nè gli USA nè l'Europa sono disposti a cedere il primo e il secondo posto nella gerarchia del potere mondiale, mentre la Russia è ancora indecisa se cercare di conservare il terzo posto o fondersi con l'Europa nel secondo posto.

 

In tutto questo, occorre considerare che la Cina è pressata dagli Arabi a sud-ovest, dalla Russia a Nord, dal Giappone a est e dall'India a Sud.

 

Equilibrio difficilissimo, cui si aggiungono una serie di elementi destabilizzanti:

Taiwan, la Corea del Nord, l'integralismo islamico, la nuclearizzazione di Pakistan e India.

 

I problemi possono nascere da queste situazioni, e portare a guerre impreviste.

soprattutto la questione di Taiwan è molto delicata (per non parlare dell'odio ancora oggi profondo nei confronti di quel paese che l'ha umiliata nella IIGM).

Nel marzo 2005 la Cina (o meglio il suo congresso nazionale "del popolo" ) ha approvato una legge che autorizza l'uso della forza contro Taiwan nel caso in cui l'isola dichiari l'indipendenza!!! Davvero inquietante....

 

...se si pensa anche che nel 2005 la Cina a aumentato del 13% le spese militari. Anche queste per "sviluppare le scienze"? A questo punto il budget cinese per la difesa è il primo della regione e il terzo al mondo (30 miliardi di dollari circa). Ma, dato che nessun paese minaccia la Cina, ci si chiede perché questo aumento delle spese?

Modificato da phoenix
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Ma, dato che nessun paese minaccia la Cina, ci si chiede perché questo aumento delle spese?

 

Non credo che ci voglia un indovino, la Cina mira al suo ruolo di superpotenza e ha tutte le carte in regola per diventarlo. Il problema di Taiwan è annoso ma io ho anche molta paura dei futuri problemi di approvigionamento energetico, l'unica cosa che manca alla Cina è, infatti, il petrolio.

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dal post di gianni quoto ghost in pieno, ma a me pare che sia il mondo intero ad essere una bomba, e per me non regge più di 15-20 anni

...che coincidenza!! Fra 15-20 non ci sarà nemmeno più petrolio! ..o meglio non c'è ne sarà per tutti! ...e la Cina è un paese estremamente povero di risorse naturali.

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Ma, dato che nessun paese minaccia la Cina, ci si chiede perché questo aumento delle spese?

 

Non credo che ci voglia un indovino, la Cina mira al suo ruolo di superpotenza e ha tutte le carte in regola per diventarlo. Il problema di Taiwan è annoso ma io ho anche molta paura dei futuri problemi di approvigionamento energetico, l'unica cosa che manca alla Cina è, infatti, il petrolio.

..ops.. mi hai anticipato!

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dal post di gianni quoto ghost in pieno, ma a me pare che sia il mondo intero ad essere una bomba, e per me non regge più di 15-20 anni

...che coincidenza!! Fra 15-20 non ci sarà nemmeno più petrolio! ..o meglio non c'è ne sarà per tutti! ...e la Cina è un paese estremamente povero di risorse naturali.

Il petrolio ci sarà eccome tra 20 anni, solo che sarà sempre in mano ai soliti noti, secondo me le previsioni sono troppo pessimistiche. Il problema è che si ha sempre questo allarmismo, se le previsioni degli anni '70 fossero esatte a quest'ora saremmo già senza, ricordatelo.

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