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Raytheon SLQ-32


Gian Vito

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L’affondamento del cacciatorpediniere israeliano Eilat nel 1967 con missili SS-N-2 Styx, aveva reso evidente l’inadeguatezza dei sistemi difensivi WLR-1 e ULQ-6 in dotazione alle navi americane. Il primo era un rilevatore passivo sintonizzato manualmente e a banda stretta.Il secondo era un ripetitore in banda I da 1 kw studiato per ingannare i missili AS-1 sovietici. Avrebbe potuto impegnare non più di 2-3 bersagli contemporaneamente. Migliorato nella potenza (20 kw) e nel disturbo (RGPO) aveva dato vita ai derivati SLQ-22/23/24. La marina americana aveva avviato lo sviluppo del nuovo SLQ-27 “Short Stop”, un impianto digitale per disturbo, inganno e lancio chaff controllato da computer. Disponeva di antenne ad orientamento elettronico e la potenza di disturbo poteva essere distribuita tra le antenne secondo la priorità delle minacce. Precorreva i tempi ma non era riprogrammabile ed era molto costoso (10 milioni di $). Nel 1972 è stato cancellato. E’ stato avviato allora un programma di emergenza (QRC) per equipaggiare almeno le unità maggiori, con la realizzazione dell’SLQ-19 che impiegava sempre l’ULQ-6 con antenne multi fascio e un RWR, poi rimpiazzato dall’SLQ-26. Tutte le altre navi avrebbero conservato i vecchi sistemi. La situazione era inaccettabile.

Nel 1972 è stato avviato lo sviluppo di un sistema EW economico per tutte le unità americane. Il concorso Design-to-Price EW System (DPEWS), ha visto contrapposti lo Hughes SLQ-31 e il Raytheon SLQ-32. Il secondo è stato preferito al concorrente perché aveva maggior probabilità d’intercettazione a corto raggio. Nel 1977 la Raytheon ha ottenuto il contratto di produzione e nel 1979 l’SLQ-32 ha raggiunto la capacità operativa iniziale (IOC).

E’ divenuto il sistema difensivo elettronico principale delle unità della US Navy. Ne sono stati prodotti oltre 450, anche per l’estero, fino al 1997. Informalmente chiamato “Slick-32″ è stato studiato negli anni ‘70 per integrare l’AN/WLR-1, in servizio dai primi anni ’60, ma alla fine ne ha preso il posto. Per consentire precisione direzionale senza scansione, impiega lenti di Rotman multi-fascio a schiera (beam forming lens). Le antenne sono però pesanti, da 708 a 2268 kg, a seconda del modello, e l’installazione nelle parti inferiori provoca falsi segnali dovuti alla riflessione del mare. Le varianti più sofisticate usano antenne stabilizzate in contenitori orientati a 45° rivestiti con vernici RAM per evitare riflessi indesiderati. Tutte le versioni usano computer UYK-19. Per ridurre i costi e favorire l’applicabilità a tutte le navi, l’SLQ-32 è un sistema “standalone”.

Opera su tre bande. La banda 3 copre i radar ad alta frequenza dei missili (bande da H a J). La banda 2 i radar aerei a media frequenza (bande E-I), precursori di attacco missilistico. La banda 1 è per le basse frequenze (B-D), tipiche dei radar di ricerca (Top Sail, Sky Watch), la cui presenza è indice di unità armate di missili e impiega antenne a spirale. La banda 2 usa una schiera lineare di 38 antenne verticali con TWT che coprono 90° e alimentano 9 ricevitori attraverso la lente di Rotman. Per ogni settore di 90° si formano 32 fasci. La larghezza del fascio (beam width) è di 10°. La banda 3 usa 66 antenne che alimentano 17 ricevitori (fascio di 5,3°).

SLQ-32(V)1

La prima variante era un semplice ricevitore d’allarme per segnali ad alta frequenza di missili ed aerei (bande da H a J). Li identificava e ne rilevava la direzione. Poteva operare contro minacce simultanee. Installato sulle fregate classe Knox e su navi anfibie e ausiliarie, è stato radiato assieme alle navi. Era molto economico, 300000 $.

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SLQ-32(V)2

Ha esteso le frequenze ai radar di sorveglianza e puntamento (bande da B a J). La classe Perry ha introdotto un “EW fire control mode” che consente la capacità di puntamento passivo dei missili Harpoon sulla direzione rilevata dall’SLQ-32. E’ installato su fregate, cacciatorpediniere e mezzi del Coast Guard. Costa 500000 $.

All’inizio degli anni ’90, molti SLQ-32(V)1 sono stati portati allo standard (V)2, e molti (V)2 alla configurazione (V)3, durante la revisione periodica delle unità navali, grazie alla modularità del sistema.

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SLQ-32(V)3

Molto più costoso dei predecessori, 1,4 milioni di $, unisce al sistema (V)2 capacità di attacco elettronico (in banda H-I-J) contro minacce simultanee. E’stato installato su corazzate, incrociatori, navi per appoggio anfibio e rifornitori di squadra. Ha ricevuto numerosi aggiornamenti.

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SLQ-32(V)4

Espressamente concepito per l’impiego sulle portaerei, rimpiazza l’ingannatore SLQ-17. Testato nel 1994, è stato installato anche sulla corazzata Wisconsin. E’ formato da due sistemi (V)3, uno per lato, e due computer connessi con cavi a fibra ottica, con più rapido invio dei dati. Opera assieme al ricevitore WLR-1H a banda stretta. Impiega memorie digitali per valutazioni della minaccia più rapide e soppressione delle interferenze.

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SLQ-32(V)5

E’ una versione compatta del (V)3 realizzata in soli sei mesi dopo l’episodio della fregata Stark del 1987, in base al progetto Rapid Development Capability, un programma urgente per fornire capacità di attacco elettronico per le unità delle classi Perry e Spruance. Rileva minacce a tutte le quote, inganna i missili e disturba o confonde i radar di puntamento. Integra l’SLQ-32A(V)2 con un jammer separato “Sidekick”, con minor potenza irradiata. Ne sono stati prodotti circa 60, anche per la marina di Taiwan.

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L’SLQ-32 ha ricevuto numerosi aggiornamenti col programma Electronic Warfare Improvement Program (EWIP), iniziato nel 1987 con la fase A (Alfa) poi confluita nella successiva B. I sistemi hanno ricevuto il codice SLQ-32A(V). La variante ha incorporato vari Engineering Change Proposals (ECP) che hanno migliorato le capacità ESM con processori digitali tre volte più veloci e aumentato la sensibilità in banda 3 con nuove antenne e più filtri EMI. Un programma parallelo del 1985-88 ha migliorato la copertura ad alto angolo (HAT) nella banda 3 per contrastare i missili “high-divers”. E ridotto le interferenze per migliorare le prestazioni contro radar CW e ad alta PRF.

Nel 1985 la ARGOSystems ha prodotto kit di modifica che hanno migliorato la precisione del rilevamento di 10 volte per consentire il puntamento OTH nella banda bassa. I test sono stati completati nel 1988.

La fase C (ADCAP) è un programma per migliorare l’inganno contro missili (ASM/DECM) e radar di puntamento. Aumenta il numero di sorgenti ingaggiabili contemporaneamente con attenuazione di potenza programmata. Sui V3 e V4 ha incorporato le DRFM e la possibilità di emissioni CW prolungate. I test sono terminati nel 1994.

La Fase D, coi programmi SADI/DDI (shipboard automatic decoy integration/DECM decoy integration) integra l’SLQ-32A con i lanciatori di chaff/flare Mk-36 SRBOC, tranne la variante (V)4. L’operatore controlla fino a 6 Mk-36 (la console standard solo 4 e l’operatore deve autorizzare ogni singolo lancio). Fase completata nel ‘93 su 40 unità (quelle con l’Mk-53 Nulka ne sono già dotate). Sfrutta il software R17 che unisce il Rapid Anti-Ship Missile Integrated Defense System (RAIDS) e il Deceptive ECM/Decoy Integration (DDI). La revisione 17 ha risolto il problema delle false tracce per il riflesso del mare e delle sovrastrutture. Le emittenti sembravano infatti saltare da un posto all’altro sui display. Il sistema osserva lo “storico” dei movimenti e annulla quelli troppo veloci. Riduce anche il rischio di agganciare i radar di bordo che emettono nei lobi laterali e posteriori. Il database è ampliato a 2048 “mode-to-platform links” (1024 emittenti, 1024 piattaforme-nomi combinate). Può operare contro forme d’onda più complesse, come le “staggered PRF”. Nel 1998 ha acquisito la modalità di disturbo automatico di emittenti non missilistiche (SEAR).

La fase E (SLQ-32B) vedrà i processori rimpiazzati da un “sistema distribuito” in ADA.

SHIELDS

Annunciato nel 1989, lo Shields (ships’ high-power electronic defense system) è un derivato per l’esportazione, probabilmente verso Taiwan. Prodotto in due varianti, (V)1 per le piccole navi e (V)2 per le medie, ha un jammer separato probabilmente del tipo Sidekick.

AN/ALQ-142

È un SLQ-32(V)1/2 per gli elicotteri Lamps III con quattro antenne Rotman a schiera. Rileva fino a 100 sorgenti preselezionate su 8 bande, il computer AYK-14 processa i segnali e li confronta con la libreria interna. I dati sono trasmessi alla nave che li correla con i propri. Nel Lamps III block 2 (MH-60R) l’ALQ-142 (bande S-C-X-K) è rimpiazzato dall’ALQ-210. Una variante ALQ-142I con più sensibile interferometro non ha avuto seguito. L’interfaccia con l’ALQ-142 si è realizzata solo nel 1982.

L’SLQ-32 in combattimento

Nel 1987 la fregata Stark (FFG 31) a causa di un errore di identificazione è stata attaccata nel Golfo Persico da un Mirage iracheno. I due missili Exocet lanciati hanno centrato la nave provocando molte vittime. L’analisi dei fatti ha però scagionato l’SLQ-32 che aveva dato l’allarme di attacco imminente. Lo Slick genera un segnale sonoro e visivo quando identifica una emittente. Durante l’incidente, avvenuto nel mezzo di una esercitazione, l’operatore ha sentito troppi falsi allarmi e ha spento l’avviso sonoro. E nessuno ha notato i segnali visivi. Così la nave non ha effettuato alcuna manovra e il sistema antimissile Phalanx non ha potuto aprire il fuoco perché i missili in arrivo erano nel settore coperto dalle sovrastrutture della nave.

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Lo Slick, rileva passivamente i radar di ricerca e puntamento aerei e navali prima che questi possano localizzare la nave e li identifica tramite la libreria delle emittenti. Evidenzia PRF, modalità di scansione, periodo e frequenza. Gli impulsi spurii provenienti dai radar di bordo sono cancellati. Il display mostra la nave e le emittenti amiche nel cerchio centrale, missili nel medio e navi nemiche all’esterno. I dati di ingaggio ECM o i radar che richiedono identificazione, fino a 16, sono su quadranti ai lati dello schermo. La probabilità di identificazione, “confidence factor”, è definita su una scala da 1 (incerto) a 7 (identificazione sicura) osservando distanza, possibili candidati, possibilità di errori con sistemi amici o sorgenti non presenti in libreria ma con parametri simili. Il livello di minaccia, “threat factor level” varia da 0 (amico) a 7 (missile in arrivo).

Il disturbo previene o ritarda il puntamento e il lancio e, se questo è già avvenuto, inganna i missili in arrivo. Se un sottomarino cerca di ottenere un contatto radar prima del lancio con una scansione rapida, lo Slick impiega la modalità di ingaggio automatico “selected emitter automatic response” (SEAR) che disturba il segnale radar ancor prima che sia appropriatamente analizzato. Il disturbo cessa automaticamente se l’emittente si spegne e riparte se si riattiva. Il sistema può attuare qualunque tipo di attacco elettronico ma le modalità primarie sono: repeater (IG, RGPO, VGPO) e transponder (FTG, modulated/ unmodulated noise). Le capacità dell’SLQ-32(V)3 sono notevoli: il sistema può disturbare 75-80 sorgenti simultaneamente, a impulsi o ad onda continua (CW), in questo caso in modalità AGPO. La bassa potenza dei mini-TWT è combinata ed amplificata con la fase appropriata. La potenza totale effettiva irradiata (ERP) può arrivare a 1 MW. Le emissioni sono così potenti che i missili in arrivo, quando arrivano al raggio di “burn-through”, non sono più in grado di correggere la traiettoria in tempo per colpire la nave.

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Difetti

I critici sostengono che la precisione delle lenti di Rotman è limitata dai fasci multipli. Per correlare i dati ESM col radar SPY-1 servirebbe maggior precisione (le Rotman sono limitate a 2°). Ma i sistemi alternativi, montati più in alto, impiegano la comparazione di ampiezza, una tecnica molto meno precisa.

L’SLQ-32 iniziale non copriva il cono superiore alla nave. Un missile in picchiata avrebbe potuto penetrare senza essere visto. Il problema è stato poi risolto con gli upgrade successivi.

Le interferenze coi sensori della nave e col mare sono sempre state un problema e sono aumentate. Una soppressione eccessiva potrebbe però far perdere le emittenti ostili. Un “blanker” variabile controllato da software è stato provato con successo nel 1997.

La critica maggiore riguarda le capacità contro i missili supersonici anti-nave di ultimissima generazione, non all’altezza della minaccia. Il sistema è stato progettato negli anni ’70 con la tecnologia degli anni ‘60. Nonostante gli aggiornamenti, l’architettura hardware dell’SLQ-32 è ormai inadeguata contro le minacce moderne.

SEWIP

Nel 1996, è stato varato il programma Advanced Integrated Electronic Warfare System (AIEWS) che riportava l’interesse sul rilevamento a lungo raggio. Avrebbe dovuto portare alla sostituzione dell’SLQ-32 con il nuovo SLY-2. Il sistema è giunto alla fase prototipica nel 1999, ma l’aumento dei costi e i ritardi hanno portato al taglio dei fondi nel 2002. L’anno dopo ne ha preso il posto il Surface Electronic Warfare Improvement Program (SEWIP), impostato sul rinnovo “evolutivo”della tecnologia e dello hardware dell’SLQ-32 tramite numerosi “block”. E’ un programma di 5,3 miliardi di $, con inizio dal FY 2014, condotto dalla General Dynamics.

Block 1A: ha inserito l’Improved Control and Display console (ICAD), nuovo interfaccia e hardware commerciale per i display e parte dei processori dei segnali come Electronic Surveillance Enhancements (ESE). Autorizzato per la produzione iniziale nel 2005.

Block 1B1: rimpiazza parte dell’elettronica più obsoleta o fuori produzione e migliora la localizzazione delle sorgenti. Sulle unità dotate di SLQ-32(V)3, fornisce il modulo AN/SSX-1 Specific Emitter Identification (SEI). Sulle altre invece lo Small Ship Electronic Support Measures System (SSESM), con le stesse funzioni.

Block 1B2: integra l’AN/SSX-1 nel Block 1A.

Block 1B3: aggiornamento dei display, sottosistema High Gain High Sensitivity (HGHS) per affrontare missili “furtivi”. Produzione iniziale (LRIP) nell’estate 2012, a pieno regime dal 2014.

Questo approccio economico a basso rischio ha risolto solo alcuni problemi dell’SLQ-32. Il sistema di ricezione/emissione richiedeva un aggiornamento alle moderne tecnologie e miglioramenti al software per condividere le informazioni con le altre unità, obbiettivo ottenuto col successivo block 2.

SLQ-32(V)6 (Block 2)

Il gruppo Lockheed Martin/ITT ha ottenuto un contratto alla fine del 2009 per un disegno preliminare di aggiornamento dell’AN/SLQ-32(V)2 contro i missili anti nave. Passato positivamente il Critical Design Review all’inizio del 2011, l’anno dopo sono stati consegnati due prototipi. I risultati sono stati superiori alle aspettative e nel 2013 è stata approvata la produzione iniziale a basso regime. All’inizio del 2014 è stato installato sulla classe Burke. La produzione in grande serie è prevista dalla metà del 2015. L’aggiornamento rimpiazza le antenne e i ricevitori obsoleti con altri digitali con migliore processazione dei segnali, software modificato e interfaccia unificato per i componenti. Un nuovo “framework” permette di installare facilmente futuri miglioramenti.

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Block 3

All’inizio del 2012 Lockheed e Raytheon hanno avviato la nuova fase di potenziamento dell’attacco elettronico contro i missili, che sfrutta i miglioramenti dei block 1 e 2, con inizio dei test a fine 2014. L’obbiettivo è una capacità comune di disturbo elettronico per tutte le unità (CVN, CG, DDG, LHA) dotate delle varianti (V)3/4. La produzione iniziale non partirà prima del 2017, e i tagli potrebbero ritardare tutto di un anno. Test e valutazioni proseguiranno fino al 2018.

Block 3T: è un programma urgente per l’applicazione temporanea del Transportable EW Module (TEWM) su alcune navi da guerra.

SLQ-59

L’arrivo dei missili SS-N-22 Sunburn ed SS-N-26 Oniks ha reso obsolescente l’SLQ-32. L’US Pacific Command ha inviato una richiesta urgente per 24 prototipi di un nuovo sistema denominato SLQ-59. Dagli analisti è considerato parte del SEWIP, come ulteriore evoluzione dello “Slick”. Il contratto da 65 milioni di $ dovrebbe essere assegnato alla ITT Exelis.

 

 

 

 

Per le fonti a corredo dell'articolo, invito a visitare il mio sito.

Modificato da Gian Vito
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www.loneflyer.com

 

E' un sito realizzato per riunire tutti i miei articoli apparsi nel corso del tempo. Ogni articolo sarà aggiornato, se necessario, ed eventualmente esteso.

 

Sono presenti attualmente una ventina di scritti, mi servirà un po' di tempo per inserire tutti gli altri (sono oltre 60).

 

Ogni nuovo argomento, inoltre, verrà pubblicato prima sul mio sito.

 

A proposito: potete rileggere un breve articolo aggiornato sulle difese elettroniche del bombardiere B-58 Hustler, pubblicato da poco.

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articolo molto interessante, come sempre, tuttavia non sono riuscito a farmi un idea sulla reale efficacia del sistema, per quanto sia scontato che informazioni dettagliate, su apparati così sensibili siano sempre difficili da ottenere.

 

tu che idea ti sei fatto? era un apparato efficace o era un "ultima chance", visto e considerato la dottrina americana di eliminare i vettori prima del lancio dei missili?

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Il sistema è efficace. Per copertura di frequenze, sorgenti disturbabili contemporaneamente, potenza impegnata e tecniche di disturbo. Ma…Ha un difetto che il concorrente SLQ-31 non aveva: privilegia il corto-medio raggio. E’ ottimo quindi anche contro attacchi improvvisi dalla costa o da sottomarini. Non ha problemi ad affrontare missili classe Harpoon o Exocet. Ma contro un SS-N-22 ?

 

L’allarme lanciato dall’US Pacific Command è giunto in questi termini:

 

“priority effort due to a newly discovered threat and the need to provide a protective capability to naval ships and their crews in a critically short timeframe.”

 

Che si legge: CINA

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