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Crisi Ucraina & Crimea


Sergetto75

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Che si stia sbagliando ad essere prudenti bisogna dimostrarlo e non basta dire che non ci sarà una guerra termonucleare per assicurarlo e nemmeno si ha voglia di essere vaporizzati per dimostrare che hanno torto i sostenitori di un intervento NATO più massiccio...

Oltre tutto non è solo una questione di essere vaporizzati o meno a imporre la prudenza.

Stravincere significa far collassare la Russia e il collasso della Russia non è la migliore delle opzioni per la stabilità e la sicurezza planetaria.

PUC e il suo regime corrotto e criminale sono un problema, ma al momento tengono insieme la Russia e non tutti i modi di sconfiggerli porterebbero a una situazione migliore di quella in cui ci troviamo ora, tutti quanti, ucraini inclusi.

Possiamo provare rabbia e sdegno di fronte alla mostruosità di questa guerra e di chi l'ha concepita, frustrazione e incredulità pensando a come il popolo russo (e non solo quello) si continua a fare abbindolare da una propaganda grottesca e patetica, ma non bisogna lasciarsi guidare dall'irrazionalita e dalla fretta.

Modificato da Flaggy
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La posta in gioco è veramente alta, ci vuole molta fermezza e almeno una uguale dose di prudenza. Non possiamo purtroppo ragionare solo partendo dall'assunto che una guerra nucleare sia improbabile, poiché non si ha alcuna voglia di testare questa cosa. Immaginiamo poi una ruzzia totalmente allo sbando, dove ogni regione ha il suo Kadyrov, Prigozhin o Girkin più o meno nucleare, sarebbe un inferno geopolitico anche perché potrebbero tranquillamente nuclearizzassi tra di loro dato che si odiano, non proprio uno scenario idilliaco. Praticamente il caos libico moltiplicato di un paio di ordini di grandezza. Se proprio la ruzzia deve disgregarsi (uno scenario al momento improbabile ma non impossibile nel lungo periodo) in qualche modo, meglio che questo sia un processo quanto giù graduale possibile, ma perdere un putler per avere venti soggetti peggio di lui direi che non è il caso. 

putler almeno bene o male un'idea su chi sia ce l'abbiamo, abbiamo poi il buon Xi che magari magari se butta male  male una parola ce la può mettere. Non c'è molta alternativa. No, Navalny è solo un putler che si è lavato la faccia, ma l'imperialismo ruzzo è tutto lì. 

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La posta in gioco non è alta solo perché esiste un improbabile ma non eliminabile rischio di escalation nucleare o perché è necessario impedire che la Russia imploda politicamente come conseguenza di una sconfitta militare in Ucraina, ma anche perché se Putin riuscisse in qualche modo a vincere questa folle guerra prendendo l'Europa "per stanchezza", ne risulterebbero conseguenze niente affatto prevedibili per gli equilibri geopolitici a livello planetario.
Putin in buona sostanza ha deciso di ribaltare il tavolo da gioco e vedere cosa succede.

Per disinnescare questa bomba a orologeria bisognerebbe gestire pragmaticamente la questione Donbass, che è il casus belli più mediatico che sostanziale, per giungere alla conclusione che ormai quella regione non può più essere ricondotta alla completa sovranità ucraina come se nulla fosse accaduto in questi ultimi anni (cosa che in fin dei conti a Kiev non conviene nemmeno, poiché dovrebbe continuare a gestire una serie di rogne infinite), ma che d'altra parte non è nemmeno plausibile accettare come fatto compiuto i referendum farsa e la barzelletta dell'unificazione con la Russia (la quale del resto non dispone nemmeno delle risorse economiche per ricostruire il livello minimo di vivibilità di un territorio letteralmente devastato dalla guerra).
Servirebbe una soluzione stile Kosovo con una forza di peace enforcing prima e di peace keeping poi sotto egida ONU e con contingenti di interposizione politicamente accettabili sia da Kiev che da Mosca, qualcosa che cristallizzi una sorta di autonomia amministrativa di quegli oblast per tutto il periodo di tempo necessario (anni, se non decenni) a far decantare i rancori etnici che oggi sono strumentalizzati politicamente da entrambe le parti in causa senza che questo possa essere interpretato come una sconfitta né da parte ucraina e né da parte russa.
Ma il problema è che l'ONU è ormai solo l'ectoplasma di sé stesso, e non riesco a vedere in giro nessun'altra entità sovranazionale che possa considerarsi realmente terza ed equidistante fra i due litiganti.

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14 hours ago, Flaggy said:

Che si stia sbagliando ad essere prudenti bisogna dimostrarlo e non basta dire che non ci sarà una guerra termonucleare per assicurarlo e nemmeno si ha voglia di essere vaporizzati per dimostrare che hanno torto i sostenitori di un intervento NATO più massiccio...

Oltre tutto non è solo una questione di essere vaporizzati o meno a imporre la prudenza.

Stravincere significa far collassare la Russia e il collasso della Russia non è la migliore delle opzioni per la stabilità e la sicurezza planetaria.

PUC e il suo regime corrotto e criminale sono un problema, ma al momento tengono insieme la Russia e non tutti i modi di sconfiggerli porterebbero a una situazione migliore di quella in cui ci troviamo ora, tutti quanti, ucraini inclusi.

Possiamo provare rabbia e sdegno di fronte alla mostruosità di questa guerra e di chi l'ha concepita, frustrazione e incredulità pensando a come il popolo russo (e non solo quello) si continua a fare abbindolare da una propaganda grottesca e patetica, ma non bisogna lasciarsi guidare dall'irrazionalita e dalla fretta.

Nella mia umile opinione questo è un errore gravissimo, segno che dal Vietnam non si è imparato niente: una guerra si fa per vincerla, non per un pareggio che eviti "escalation". Stessa mentalità arrogante e ottusa.

Vedremo cosa ne vien fuori.

Intanto leggevo delle famose GLSDB: neanche esistono, devono ancora produrle e testarle. Campa cavallo, l'Ucraina ha bisogno di aiuto ora, non tra 9 mesi.

Bah.

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Qui combattono i russi mentre gli americani (e non solo quelli) sono dietro agli ucraini.

In Vietnam combattevano gli americani e i russi erano dietro i nord vietnamiti. Non vedo come si possa fare lo stesso errore se la situazione è a parti invertite in un contesto diverso. Ogni guerra fa storia a se e i conti si fanno alla fine.

Le GLSDB sono un assiemaggio di razzi M26 (già presenti a migliaia) e di GBU-39 (prodotte pure queste a migliaia), esistono, fanno parte dell'ultimo pacchetto di aiuti e si parlava di consegnarle in primavera. Ci vorrà del tempo per assemblarle e produrre anche alcuni lanciatori (non è detto inizialmente siano gli HiMARS), ma questa era la disponibilità data dal fornitore.  Hai fonti diverse che parlano di 9 mesi?

Poi chi lo dice che debbano ancora testarle?

 

Modificato da Flaggy
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15 ore fa, Flaggy ha scritto:

Che si stia sbagliando ad essere prudenti bisogna dimostrarlo e non basta dire che non ci sarà una guerra termonucleare per assicurarlo e nemmeno si ha voglia di essere vaporizzati per dimostrare che hanno torto i sostenitori di un intervento NATO più massiccio...

Oltre tutto non è solo una questione di essere vaporizzati o meno a imporre la prudenza.

Stravincere significa far collassare la Russia e il collasso della Russia non è la migliore delle opzioni per la stabilità e la sicurezza planetaria.

PUC e il suo regime corrotto e criminale sono un problema, ma al momento tengono insieme la Russia e non tutti i modi di sconfiggerli porterebbero a una situazione migliore di quella in cui ci troviamo ora, tutti quanti, ucraini inclusi.

Possiamo provare rabbia e sdegno di fronte alla mostruosità di questa guerra e di chi l'ha concepita, frustrazione e incredulità pensando a come il popolo russo (e non solo quello) si continua a fare abbindolare da una propaganda grottesca e patetica, ma non bisogna lasciarsi guidare dall'irrazionalita e dalla fretta.

Chapeau. Esatto fino all'ultima virgola.

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24 minutes ago, Flaggy said:

Qui combattono i russi mentre gli americani (e non solo quelli) sono dietro agli ucraini.

In Vietnam combattevano gli americani e i russi erano dietro i nord vietnamiti. Non vedo come si possa fare lo stesso errore se la situazione è a parti invertite in un contesto diverso. Ogni guerra fa storia a se e i conti si fanno alla fine.

Le GLSDB sono un assiemaggio di razzi M26 (già presenti a migliaia) e di GBU-39 (prodotte pure queste a migliaia), esistono, fanno parte dell'ultimo pacchetto di aiuti e si parlava di consegnarle in primavera. Ci vorrà del tempo per assemblarle e produrre anche alcuni lanciatori (non è detto inizialmente siano gli HiMARS), ma questa era la disponibilità data dal fornitore.  Hai fonti diverse che parlano di 9 mesi?

Poi chi lo dice che debbano ancora testarle?

 

Il parallelo lo vedo perché in tutti e due i casi ci sono gli USA con i titubanti alleati europei (chi più, chi meno) che cercano di arginare l'espansione, anche se al tempo ci si confrontava con altri attori. Ma pensare che continuare ad infliggere perdite al nemico lo farà desistere è ridicolo. La Russia non mollerà mai l'osso e non accetterà mai l'umiliazione nazionale, anche nell'improbabile ipotesi che i russi si liberino di putin, cosa che al momento non possiamo supporre. Insomma è l'atteggiamento del "vinciamo ma non stravinciamo" che è uguale a quello dei tempi del Vietnam, quando si pensava solo a tenere impegnati i nemici ma non a sconfiggerli veramente per la paura che la Cina intervenise come era accaduto in Korea.

I russi hanno tempo, pazienza e ancora uomini da buttare nel tritacarne, da noi ci sarà altrettanta risolutezza?

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15 minutes ago, Alpino said:

Il parallelo lo vedo perché in tutti e due i casi ci sono gli USA con i titubanti alleati europei (chi più, chi meno) che cercano di arginare l'espansione, anche se al tempo ci si confrontava con altri attori. Ma pensare che continuare ad infliggere perdite al nemico lo farà desistere è ridicolo. La Russia non mollerà mai l'osso e non accetterà mai l'umiliazione nazionale, anche nell'improbabile ipotesi che i russi si liberino di putin, cosa che al momento non possiamo supporre. Insomma è l'atteggiamento del "vinciamo ma non stravinciamo" che è uguale a quello dei tempi del Vietnam, quando si pensava solo a tenere impegnati i nemici ma non a sconfiggerli veramente per la paura che la Cina intervenise come era accaduto in Korea.

I russi hanno tempo, pazienza e ancora uomini da buttare nel tritacarne, da noi ci sarà altrettanta risolutezza?

Guarda la penso esattamente come te, penso si sia capito a questo punto della discussione. Però in queste settimane l'Occidente sembra stia cambiando passo, almeno stando agli annunci che si sentono. Stiamo a vedere come e quanta roba consegnano da qui alla primavera. 

Modificato da PJ83
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46 minuti fa, Alpino ha scritto:

I russi hanno tempo, pazienza e ancora uomini da buttare nel tritacarne, da noi ci sarà altrettanta risolutezza?

Si certo, si è visto in Afghanistan dove i russi se ne sono andati con la coda tra le gambe...Tanto per citare un'altra guerra in cui i parallelismi lasciano il tempo che trovano.

E' la determinazione a contare più di tutto: gli ucraini ce l'hanno, i russi no.

E guarda, che il fatto che i russi abbiano infiniti uomini da buttare nel tritacarne è vero fino a un certo punto e si è visto fin dalla squallida ritirata di Kiev: ora buttano migliaia di uomini e guadagnano metri e sono lontani anni luce dagli obiettivi prefissati.  Ormai non gli è rimasto più nulla da difendere ad oltranza se non la loro stupidità.

Modificato da Flaggy
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1 ora fa, Alpino ha scritto:

I russi hanno tempo, pazienza e ancora uomini da buttare nel tritacarne, da noi ci sarà altrettanta risolutezza?

Dipende.
Se per "noi" intendiamo la NATO come soggetto geopolitico, c'è non solo la pazienza ma anche la convenienza a far durare la guerra in Ucraina ancora per il periodo di tempo necessario 1. per dissanguare economicamente la Russia, e 2. per far definitivamente capire a qualche "finto tonto" alleaten teutoniken (Bonvi mi scuserà) che legarsi a doppio filo alla Russia dal punto di vista delle forniture energetiche e dell'interscambio commerciale non è la migliore delle idee.
Se invece per "noi" intendiamo l'Europa, che come soggetto geopolitico semplicemente NON esiste (con buona pace dei burocrati di Bruxelles, lato UE), allora dobbiamo tener conto degli umori delle opinioni pubbliche dei diversi paesi e dell'influenza che tali umori possono avere sulla politica locale.
All'atto pratico, dato il ragionevole presupposto che per una serie di concretissime ragioni al momento non è possibile percorrere la strada della diplomazia, l'Europa dovrebbe entrare nell'ordine di idee che la guerra in Ucraina durerà a lungo e che come sua diretta conseguenza vi saranno inevitabili ripercussioni di sistema sull'economia europea: siamo in ballo, volenti o nolenti, e dobbiamo ballare.
Questo sarà difficile da far accettare alle opinioni pubbliche di diversi paesi europei (Italia e Germania in primis) che per ragioni di convenienza economica ("stavamo tanto bene quando il gas ci arrivava regolarmente dai giacimenti dello zio Vladimiro e quando potevamo vendere le nostre Ferrari agli oligarchi moscoviti") o per totale impreparazione culturale ad affrontare direttamente o indirettamente un conflitto e le sue conseguenze ("evviva la pace, abbasso la guerra" ecc. ecc.) potrebbero manifestare sempre più insofferenza verso la scelta di continuare a stare dalla parte dell'Ucraina supportandola anche militarmente. E non mi stupirebbe se tale insofferenza venga sfruttata da soggetti politici che dovessero ritenere di trarne beneficio elettorale.
Per dirla con una citazione da "Black Hawk down"... la situazione è fragile.

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1 hour ago, Flaggy said:

Si certo, si è visto in Afghanistan dove i russi se ne sono andati con la coda tra le gambe...Tanto per citare un'altra guerra in cui i parallelismi lasciano il tempo che trovano.

E' la determinazione a contare più di tutto: gli ucraini ce l'hanno, i russi no.

E guarda, che il fatto che i russi abbiano infiniti uomini da buttare nel tritacarne è vero fino a un certo punto e si è visto fin dalla squallida ritirata di Kiev: ora buttano migliaia di uomini e guadagnano metri e sono lontani anni luce dagli obiettivi prefissati.  Ormai non gli è rimasto più nulla da difendere ad oltranza se non la loro stupidità.

https://www.corriere.it/esteri/23_febbraio_07/scenari-guerra-ucraina-a8ae4bfa-a6c7-11ed-b9c4-8c4ac5be6a91.shtml

 

Qui una opinione del Corriere della Sera

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Il 4/2/2023 at 00:13, Athens ha scritto:

Ho trovato questo articolo in cui, fra le solite stucchevoli banalità qualunquistiche, si fa cenno alla ipotesi del refurbishing dei Leopard 1 italiani considerandola poco plausibile.
Allego screenshot della parte significativa dell'articolo, presumendo che la "fonte del ministero" sia attendibile.

image.thumb.png.1a039dde592e615ca41cae8f02a7df09.png

Quindi gli italiani dicono che i Leopard 1 sono rimasti all'aperto per 20 anni e solo alcuni sotto gli ulivi e ancora meno negli hangar. Per il Ministero della Difesa italiano si tratta di un sacco di ferraglia.

E qual era l'ucraino sotto il cielo?).
Anche se si esegue una revisione completa, in un anno se ne riparano più di 100. Cosa pensa di questa opinione degli ucraini?

 

I mobili ricevono mackintos di legno, le vedove cappotti di pelliccia rubati.
 

 

Modificato da tabu
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15 ore fa, tabu ha scritto:

Quindi gli italiani dicono che i Leopard 1 sono rimasti all'aperto per 20 anni e solo alcuni sotto gli ulivi e ancora meno negli hangar. Per il Ministero della Difesa italiano si tratta di un sacco di ferraglia.

E qual era l'ucraino sotto il cielo?).
Anche se si esegue una revisione completa, in un anno se ne riparano più di 100. Cosa pensa di questa opinione degli ucraini?

In un anno si revisionano quelli tenuti bene e al coperto...

...temo non sia il caso di quelli italiani.

 

1 ora fa, Berkut ha scritto:

 

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Mi sa che hai battuto il record del messaggio più lungo per inserire il famoso articolo del Corriere.

Tutto bello, ma non credo che necessariamente l'atteggiamento volto ad evitare la guerra termonucleare coincida con lasciare a PUC un pezzo di Ucraina e metterlo in condizioni di riprovarci.

Si può avere prudenza e ottenere il risultato di una cocente sconfitta russa che porti al ripristino dei confini del'91 e alla caduta del regime del farabutto...Non lo si può escludere a priori, ma si potrebbe anche non voler raggiungere il risultato indipendentemente dal rischio termonucleare.

Forse dovremmo tenere ben a mente che Donbass e Crimea sono "marci". Rovinati da 10 anni e più di ingerenza russa e incancreniti dall'odio scatenato dalla guerra, sono ormai un tumore che l'Ucraina deve ben valutare se riportarsi in seno.

Altra questione è il fatto che le forze armate di un paese povero come l'Ucraina non si trasformano dall'oggi al domani nell'invincibile armata in grado di spazzare via i russi.

Si sta procedendo per gradi, è vero, ma forse dobbiamo ricordarci che siamo partiti dall'incredibile resistenza ucraina in una guerra che sembrava persa in partenza e che invece si è trasformata nella rovina dell'armata rossa e in una realistica possibilità di vittoria ucraina.

Poi, la palla di vetro non ce l'ha nessuno, nemmeno certi esperti signori che propugnavano convintamente l'invasione dell'Irak, ma che certo non ne avevano soppesato tutte le drammatiche conseguenze negli anni successivi.

Modificato da Flaggy
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1 ora fa, Flaggy ha scritto:

In un anno si revisionano quelli tenuti bene e al coperto...

Infatti.
Poi ci sarebbe anche da valutare la reale efficienza bellica di un mezzo che, anche se revisionato e riportato in condizioni di poter essere rimesso in linea, avrebbe probabilmente sistemi elettroottici e di comunicazione del tutto obsoleti oppure non rispondenti alle attuali necessità ucraine.
Alcuni mesi fa la Slovenia ha fornito all'Ucraina alcuni dei  suoi T-55 modernizzati con l'assistenza israeliana, sarebbe interessante poter capire se sono stati utilizzati e con quali risultati.
In ogni caso, se Sparta piange Atene non ride: il problema della revisione e del ripristino alla piena efficienza di mezzi corazzati fermi da tempo riguarda quasi sicuramente anche i russi e le loro "migliaia e migliaia" di mezzi, dei quali non sappiamo quanti se ne dovrebbero cannibalizzare per riportare un singolo mezzo in piena operatività in caso di carenza di ricambi.

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3 ore fa, Flaggy ha scritto:

In un anno si revisionano quelli tenuti bene e al coperto...

...temo non sia il caso di quelli italiani.

 

Mi sa che hai battuto il record del messaggio più lungo per inserire il famoso articolo del Corriere.

Tutto bello, ma non credo che necessariamente l'atteggiamento volto ad evitare la guerra termonucleare coincida con lasciare a PUC un pezzo di Ucraina e metterlo in condizioni di riprovarci.

Si può avere prudenza e ottenere il risultato di una cocente sconfitta russa che porti al ripristino dei confini del'91 e alla caduta del regime del farabutto...Non lo si può escludere a priori, ma si potrebbe anche non voler raggiungere il risultato indipendentemente dal rischio termonucleare.

Forse dovremmo tenere ben a mente che Donbass e Crimea sono "marci". Rovinati da 10 anni e più di ingerenza russa e incancreniti dall'odio scatenato dalla guerra, sono ormai un tumore che l'Ucraina deve ben valutare se riportarsi in seno.

Altra questione è il fatto che le forze armate di un paese povero come l'Ucraina non si trasformano dall'oggi al domani nell'invincibile armata in grado di spazzare via i russi.

Si sta procedendo per gradi, è vero, ma forse dobbiamo ricordarci che siamo partiti dall'incredibile resistenza ucraina in una guerra che sembrava persa in partenza e che invece si è trasformata nella rovina dell'armata rossa e in una realistica possibilità di vittoria ucraina.

Poi, la palla di vetro non ce l'ha nessuno, nemmeno certi esperti signori che propugnavano convintamente l'invasione dell'Irak, ma che certo non ne avevano soppesato tutte le drammatiche conseguenze negli anni successivi.

In effetti riguardo al tema dei territori "persi" dell'Ucraina ricordo che nelle prime settimane di guerra si parlava del fatto che un obbiettivo eccellente per i Russi sarebbe stata non l'annessione ma l'inclusione con poteri ed autonomia speciali dei territori Russofoni nel sistema statale Ucraino, in modo da poter pilotare indirettamente la politica del paese.

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La vacua superficialità dei media generalisti, se confrontata con le dettagliate analisi dei professionisti, ci ripropone ancora una volta il problema annoso del desolante quadro dell'informazione mainstream in Italia.
Bufale ripetute all'infinito e senza alcun contraddittorio plausibile, diffuse a milioni di spettatori la maggior parte dei quali è totalmente inconsapevole e culturalmente priva del minimo sindacale di background culturale necessario per comprendere di cosa si stia parlando.
Non ho parole, anzi le avrei. 😑
Ma sul web è anche peggio, arrivando a diffondere numeri letteralmente presi a caso senza nemmeno curarsi di citare direttamente le fonti secondo le quali le "stime attuali sulle vittime della guerra" fornirebbero quasi 160.000 perdite umane da parte ucraina e meno di 20.000 da parte russa. E non stiamo parlando di ragazzotti imberbi che spippano su TikTok, ma di personaggi molto seguiti con un consenso popolare politicamente rilevante, i quali, per colmo di ironia, arrivano loro stessi ad affermare che "in guerra la prima vittima è la verità".
Con tali premesse, non si può fare a meno di interrogarsi su quali esternazioni siano solo estemporanee manifestazioni di inconsapevole ingenuità e su quali invece siano l'applicazione di una strategia ben precisa tendente a condizionare l'opinione pubblica.
Sono sempre più convinto che la guerra ibrida sia già in atto e che, se da una parte gli ucraini abbiano già a disposizione gli strumenti di difesa per contrapporsi alle cannonate, l'opinione pubblica europea sia virtualmente priva delle difese necessarie per opporsi alla disinformazione.

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Con Orsini ho ormai attivato uno schifato cambio di canale automatico, che include anche la ridicola trasmissione che ne contempla l'ospitata fissa. Un conduttore serio avrebbe effettivamente invitato uno Parabellum, uno Stirpe, un Ivan Grieco o un avvocato Catania qualsiasi, che avrebbero demolito la grottesca e ingombrante arroganza dell'individuo in questione, che ormai è la caricatura di se stesso, se non fosse che si vende (...) bene al popolo bue.

Modificato da Flaggy
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1 hour ago, Athens said:

Sono sempre più convinto che la guerra ibrida sia già in atto e che, se da una parte gli ucraini abbiano già a disposizione gli strumenti di difesa per contrapporsi alle cannonate, l'opinione pubblica europea sia virtualmente priva delle difese necessarie per opporsi alla disinformazione.

Avevo visto tempo fa un'intervista ad un generale americano da parte di un canale YouTube che seguo in cui l'intervistato affermava proprio questa cosa. L'intervista è vecchia almeno di un paio d'anni, credo di averla postata da qualche parte nella discussione. 

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Nel quadro desolante dei media ci metto anche l'articolo del Corriere che ho ripostato. Io poi ho tendenze masochiste e a volte proprio non ce la faccio a non andare sulla stampa generalista; qualcosa che si salva c'è, tipo il Post, ma lì purtroppo si vede che non sono praticissimi di argomenti militari, ma almeno ci provano e non scrivono cose palesemente idiote. È una brutta situazione, per la quale almeno per me da un lato c'è il voler essere informato e bene e dall'altro il desiderio di tutelare la sanità mentale. 

@PJ83

La guerra ibrida credo vada avanti da sempre e in Italia (ma direi anche in Germania) è stata particolarmente efficace, contando che il supporto alla ruzzia è trasversale e va da destra a sinistra: da una parte a causa del mito dell'uomo forte e della nazione "tradizionale", dall'altra a sinistra perché si è visto un po' nella ruzzia il prosieguo dell'URSS e la sua lotta contro l'imperialismo americano. Sono stati bravissimi a portare a sé entrambi gli schieramenti.

Modificato da Berkut
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@Berkutsi chiaro il generale, riferendosi ai nemici degli stati uniti, diceva qualcosa tipo "come negli scacchi, prima piazzano i pezzi per occupare una posizione più vantaggiosa possibile in ogni dominio, spazio dell'informazione incluso, poi lanciano l'attacco". È da anni che vedo i pezzi che si piazzano in modo da indebolire l'occidente, è per questo che fatico a vedere Putin come un idiota che ha intrapreso tutto questo impreparato.

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1 minuto fa, PJ83 ha scritto:

@Berkutsi chiaro il generale, riferendosi ai nemici degli stati uniti, diceva qualcosa tipo "come negli scacchi, prima piazzano i pezzi per occupare una posizione più vantaggiosa possibile in ogni dominio, spazio dell'informazione incluso, poi lanciano l'attacco". È da anni che vedo i pezzi che si piazzano in modo da indebolire l'occidente, è per questo che fatico a vedere Putin come un idiota che ha intrapreso tutto questo impreparato.

All'inizio della guerra pensavo che putin fosse un malato mentale circondato da gente troppo spaventata per opporvisi; col tempo invece ho maturato un'altra idea: putin sapeva cosa stava facendo, gli è "solo" andata male e probabilmente in base alle informazioni che aveva e al contesto internazionale era probabile che gli andasse bene. A tal proposito trovo questo video molto utile:

 

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