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North American AGM-28 Hound Dog


Gian Vito

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North American AGM-28 Hound Dog

 

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Negli anni ’50 i bombardieri strategici americani erano armati esclusivamente con bombe nucleari, cosa che obbligava al sorvolo del bersaglio. Il miglioramento della difesa aerea dell’Unione Sovietica, dovuto al rapido sviluppo dei missili superficie-aria, avrebbe presto comportato perdite inaccettabili. Così l’USAF, nel 1956, ha varato un programma per realizzare un’arma da lanciare oltre il raggio d’azione delle difese (stand off), varando il General Operational Requirement 148. La richiesta prevedeva un missile supersonico da crociera con un peso non superiore a 5700 kg da portare in coppia sui B-52 Stratofortress. Al concorso del luglio 1957 per il B-77, sigla subito cambiata in GAM-77, hanno partecipato la Chance Vought, con una versione aria-superficie del Regulus, e la North American Aviation con un progetto derivato dal Navajo.

 

Il 21/8/1957, la North American Aviation ha ottenuto il contratto di sviluppo del Weapon System 131B, che includeva lo Hound Dog. L’anno dopo, il Pentagono ha siglato il contratto di produzione. Il primo lancio propulso di un GAM-77 è avvenuto il 23/4/1959 da un B-52 ad Eglin in Florida. Il primo volo col sistema di guida è seguito ad ottobre e il 21 dicembre 1959 il primo missile di produzione è stato accettato. I lanci della versione di serie sono iniziati ai primi di marzo 1960. Un mese dopo un B-52G, in una simulazione di combattimento, ha lanciato uno Hound Dog dopo un volo di 13 ore sopra il Polo Nord. A luglio 1960, lo Hound Dog ha raggiunto l’IOC con la prima unità di B-52. Due anni dopo erano già operativi 23 stormi di B-52, saliti a 29 nel 1963. Il loro numero è salito progressivamente da 54 nel 1960 a 593 nel 1963. Potevano essere montati sui B-52D/E/F/G/H.

 

Lo sviluppo è stato completato in soli 30 mesi, grazie all’impiego di componenti già esistenti. Il sistema di navigazione astro-inerziale derivava da quello dell’XSM-64 Navaho, la configurazione canard/delta a 60° dall’X-10 e dal Navaho G-38, il motore Pratt & Whitney J52 e la testata W-28 erano già operativi. Elementi che, riducendo i rischi, ne hanno decretato la vittoria. Sembra che il nome sia stato preso da una canzone di Elvis Presley, "You ain't nothing but a Hound Dog."

 

AGM-28A

 

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Lungo 12,95 metri, aveva un diametro di 71 cm, una apertura alare di 3,71 metri ed una altezza di 2,84 m. Il peso era di 4407 kg al lancio e 3492 kg al termine del volo di crociera.

 

Il turboreattore Pratt & Whitney J52-P–3 da 3400 kg/sp massima e 1565 kg/sp continua, con 1166 litri di JP-4, assicurava una velocità di crociera di 2 Mach ed una limite di 2,2 ad alta quota. Il reattore, al di sotto dell’elegante e slanciata fusoliera, presentava il classico cono d’urto mobile nella presa d’aria. Il sistema di guida e controllo del volo era, per la prima volta, “solid state”. I comandi dello „Hound Dog” non funzionavano nel modo abituale. A parte il timone, le ali avevano solo “aileron” e la guida era ottenuta coi canard anteriori. L’aggancio al pilone non era rigido, consentiva lievi movimenti. Il missile non richiedeva alcun controllo prima del decollo. Il motore e i sistemi di bordo (autopilota e sistema di navigazione) venivano provati prima del lancio. L’AGM-28 volava in assetto lievemente cabrato.

 

Il missile non avrebbe potuto sfruttare radio assistenze poiché sarebbero state disturbate sull’area del bersaglio e, nel caso di esplosioni nucleari, sarebbero risultate comunque inservibili. Il GAM-77 impiegava perciò un sistema di guida inerziale N5G con giroscopio elettromeccanico, i cui dati erano aggiornati fino al momento del lancio dal collimatore astronomico Kollsman KS-120 inserito nel pilone di trasporto. L’operazione di “allineamento” dell’autopilota richiedeva 90 minuti. La precisione del sistema permetteva di determinare la posizione del B-52 nel caso di malfunzionamento del gruppo primario di quest’ultimo.

 

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Il turboreattore J52-P3, a differenza di quello impiegato sugli aerei, era ottimizzato per dare la massima potenza per brevi periodi, di conseguenza aveva una vita operativa di sole 6 ore ed andava sostituito più volte poiché i decolli e le prove al banco lo consumavano rapidamente. Talvolta i B-52 ricorrevano alla spinta ausiliaria dei due Hound Dog per accorciare la corsa di decollo o per migliorare le prestazioni in crociera. Prima del lancio il bombardiere poteva riempire i serbatoi del missile in volo. Pratica in effetti poco seguita, visto che l’ingestione di FOD nelle prese d’aria avrebbe potutto danneggiare il motore del missile.

 

AGM-28B

 

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I test iniziali hanno rivelato alcuni difetti, dando luogo al migliorato GAM-77A. Provato per la prima volta nel maggio del 1961 e divenuto operativo quattro mesi dopo, aveva un sistema di navigazione astro-inerziale migliorato Kollsman Instruments KS-140, con capacità estese al crepuscolo-tramonto, situato nel missile invece che nel pilone e più combustibile (1276 litri di JP4). Nel corso della produzione, tra giugno 1961 e marzo 1963, è stato ridenominato AGM-28B ed il suo predecessore AGM-28A. 452 Hound Dog sono stati aggiornati alla variante B.

 

Il peso al lancio è aumentato a 4603 kg, 3595 kg a fine crociera. E’stato inserito un radar altimetro per consentire il volo “terrain-following” a 60 metri d’altezza nella fase finale, rendendo più difficile l’intercettazione.

 

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L’AGM-28B, dal 1962, incorporava accorgimenti per ridurre la traccia radar frontale, già molto limitata, dello Hound Dog (programma HIDE). L’ogiva del missile, il cono d’urto ed il condotto del motore avevano componenti in grado di deviare o assorbire le onde radar. La nuova mimetica a tre toni sostituiva il bianco antivampa.

 

L’attacco

 

http://www.youtube.com/watch?v=e2xvDNV3VVc

 

Obbiettivo dell’AGM-28 era aprire la strada ai B-52, attaccando bersagli ben difesi come basi aeree, batterie SAM, radar e centri di comunicazione. Poteva essere lanciato ad alta e bassa quota, purchè sopra i 1500 metri. Potevano essere selezionati diversi profili di missione.

 

-Attacco ad alta quota (hi-hi): prevedeva il lancio a 13700 metri a 0,85 Mach. Il missile scendeva a 8500 metri di quota, superando il muro del suono. A Mach 1,3 accelerava risalendo con un angolo massimo di 15°. Dopo 185 km aveva raggiunto la quota di 14000 metri e 1,96 Mach. La fase di spinta massima continuava fino a 370 km di distanza, seguiva poi il volo di crociera (1130 kg/sp) a 2,01 Mach, salendo progressivamente di quota. In queste condizioni la portata massima “garantita”, dopo un volo di quasi 40 minuti, poteva arrivare a 1115 km (massimo 1170 km) per l’AGM-28A e 1207-1265 km per l’AGM-28B ad una quota di 17300 metri. A 17 km dal bersaglio e Mach 2, lo Hound Dog a motore spento iniziava la picchiata, raggiungendo la posizione verticale a 6340 metri di quota. La velocità terminale era di 1,1 Mach. Un minuto dopo l’inizio della picchiata, la spoletta barometrica attivava l’esplosione alla quota preselezionata della testata termonucleare. Il CEP (cerchio errore probabile) dell’AGM-28A variava tra i 1067 metri dopo 650 km ai 1980 metri dopo 1110 km. Alla massima distanza, la precisione del modello B migliorava a 1770 metri.

 

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-Lancio ad alta quota e attacco a bassa quota (hi-low): lo Hound Dog avrebbe volato tra i 900 ed i 1500 metri di quota verso il bersaglio a 0,83-0,85 Mach (1234 kg/sp). Il raggio d’azione si sarebbe ridotto a 600 km (650 km il B). Veniva impostato per il volo su terreni pianeggianti. All’arrivo sul bersaglio il missile esplodeva alla quota selezionata, senza eseguire la picchiata.

 

-Lancio ad alta quota ed attacco “terrain following”: come il precedente, ma l’AGM-28 avrebbe eseguito l’avvicinamento ad una quota selezionabile tra 457 e 60 metri a 0,83 Mach.

 

-Lancio a bassa quota (1524 metri e 0,6 Mach) e attacco ad alta quota (low-hi): il missile avrebbe accelerato per 280 km fino a 0,95 Mach e 6700 metri di quota. La portata massima si riduceva a 1030 km per il modello A, 1120 km per il B.

 

-Lancio a bassa quota (1524 metri e 0,6 Mach) e attacco a bassa quota (low-low): il volo di crociera interamente a bassa quota, a 300 metri e 0,83 Mach, avrebbe limitato il raggio d’azione massimo a 570 km per l’AGM-28A e a 630 km per il B. Con profilo “terrain following” l’autonomia calava a soli 370 km ma il missile, volando a 60 metri di quota per l’intero percorso, coperto nel “ground clutter”, era quasi invisibile ai radar. Era la modalità preferita d’attacco.

 

-Erano possibili altre combinazioni, come lancio e crociera ad alta quota con fase terminale “terrain following” (high/high/low) o lancio a bassa quota, crociera ad alta quota e terminale a bassa quota (low/high/low).

 

-Dogleg: lo Hound Dog volava fino ad un punto predeterminato, ad alta o bassa quota. Per poi virare a destra o a sinistra verso l’obbiettivo, salendo o scendendo di quota. Così facendo avrebbe allontanato gli intercettori nemici dal vero bersaglio.

 

La testata termonucleare di 760 kg era la W-28 mod.4 con una potenza massima di 1,1 Mt per l’AGM-28A o la W-28 mod.5 da 1,45 Mt per l’AGM-28B. Lo scoppio poteva essere selezionato all’impatto contro obbiettivi rinforzati (centri comando o silo di missili) su segnale dell’autopilota o in aria, con spoletta barometrica (crociera alta) contro bersagli “soft” areali.

 

http://www.youtube.com/watch?v=bFryS5LkFp0

 

AGM-28C

 

Nel 1971, uno Hound Dog è stato provato col nuovo sistema di navigazione TERCOM e ha ricevuto il codice AGM-28C, previsto in caso di produzione in serie, mai avvenuta. Il TERCOM ha poi trovato posto sugli ALCM e sui Tomahawk.

 

Hound Dog II: nel 1972 la Bendix Corporation ha migliorato il sistema di guida e inserito un sistema ECM di disturbo contro i radar della difesa aerea su molti missili AGM-28B. All’interno dello stesso programma ha sviluppato anche un sensore passivo anti-radiazione. Uno Hound Dog ha volato nel 1973 col dispositivo ma non è arrivato alla produzione in serie.

 

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Nato come soluzione temporanea, ne era prevista la sostituzione con l’AGM-48 Skybolt ALBM, poi cancellato nel 1962. Nel 1966 McNamara ha raccomandato il ritiro progressivo degli Hound Dog, mantenuti in servizio in attesa dei risultati del programma TERCOM. Dal 1972 è iniziata la sostituzione con l’AGM-69 SRAM ed il numero è diminuito a 308 esemplari. Nel 1976 i missili sono stati ritirati. L’affidabilità era un problema continuo. Il peso e la resistenza aerodinamica dei missili degradavano le prestazioni dei B-52, anche se l’adozione di 12 SRAM sotto le ali non comportava variazioni al riguardo. 250 missili sono rimasti immagazzinati fino alla metà del 1978, quando è stato demolito l’ultimo Hound Dog.

 

Sono stati prodotti 25 prototipi e 697 AGM-28 che, nella variante B, costava 609000 dollari. La produzione è cessata nel marzo del 1963. 77 missili sono stati lanciati in esercitazione.

 

 

 

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articolo come sempre interessantissimo!

vorrei capire, però, come pensavano di colpire bersagli puntiformi e moderatamente induriti con un CEP del genere, per quanto la testata non fosse propriamente piccola.

un altra cosa... il CEP era così alto anche con profilo d'attacco low-low, quindi, con autonomia limitata?

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In effetti la cosa lascia perplessi, anche se le fonti non lasciano dubbi. L’AGM-28 era studiato per colpire sistemi SAM, basi aeree, radar di primo allarme. Contro questi bersagli una esplosione al suolo sarebbe risultata controproducente e meno efficace.

 

Il CEP sicuramente calava al ridursi del tempo di volo. Ma se un lancio ad alta quota richiedeva poco meno di 40 minuti di volo fino al bersaglio, l’attacco a bassa quota avveniva anche a velocità di gran lunga inferiori, così per percorrere 600 km occorrevano pur sempre oltre 30 minuti.

 

Ipotizzando una deriva costante del sistema inerziale, che accumula errori all’aumentare del tempo, si può immaginare che dopo 370 km a velocità subsonica la precisione fosse equivalente a quella ad alta quota dopo 650 km (non è un calcolo preciso, sia chiaro). Prendiamo allora come riferimento 1 km di errore con una testata di 1,45 Mt.

 

Ci sono sistemi di calcolo per verificare le possibilità di distruzione di un silo o di un centro di controllo interrato. Proviamo. Una formula permette di trovare un valore K pari alla potenza in Mt elevata alla 2/3 divisa per il quadrato del CEP in miglia nautiche. Poniamo il CEP a 0,6 miglia nautiche Dopo la conversione otteniamo un K inferiore a 4. Secondo un articolo del 1975 apparso su Scientific American il valore K necessario per distruggere un silo di resistenza 7 (kg/cmq) con la probabilità del 90 % è 13.

 

Proviamo adesso a vedere a che distanza si sviluppa una onda d’urto di 7 kg/cmq (circa 100 PSI) con la medesima testata. Per facilitarci il compito andiamo qui:

 

http://alternatewars.com/BBOW/ABC_Weapons/Nuke_Effects_Calculator.htm

 

e troviamo: 965 metri. Un buon valore. Ma il silo è interrato. Possiamo dire che molto probabilmente il silo non verrà distrutto. Perchè 7 è un valore di resistenza non troppo elevato, perchè il CEP rappresenta solo il 50 % dei colpi a segno, perchè il cratere e l’onda tellurica seguente non potranno seriamente minacciare il bersaglio. Certo se un centro di comando è esteso o meno “indurito”qualcosa si può ottenere. Magari non con una probabilità di distruzione del 90 %.

 

Ho dimenticato di evidenziare le dimensioni della "palla di fuoco" per scoppio al suolo. Secondo lo stesso sito: 813 metri di raggio.

Modificato da Gian Vito
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