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Mali - discussione ufficiale


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I velivoli promessi dall'Italia non sono ancora arrivati in Mali e forse non arriveranno:

 

Sono passati 20 anni dalle guerre balcaniche e dalla disintegrazione della ex Jugoslavia ma oggi come allora l’Europa dimostra sul fronte del Malì la sua totale incapacità di gestire crisi militari alle porte di casa o che minacciano direttamente i suoi interessi. Il blando appoggio logistico offerto ai francesi da alcuni partner della Ue assomma ad appena una mezza dozzina di aerei cargo per portare a Bamako un po’ di truppe africane. La Ue che non esita ad ammonire gli italiani in vista delle prossime elezioni politiche non ci prova nemmeno a far paura ai jihadisti di al-Qaeda forse nel timore di rappresaglie terroristiche.
“Quanto accade, con la Francia sola sul campo accanto agli africani, è crudelmente significativo del fatto che gli europei non hanno né la capacità né la volontà di intervenire insieme” ha dichiarato l’ex ministro degli Esteri francese, Hubert Vedrine, in un’intervista al quotidiano Il Messaggero. “L’Europa della Difesa non esiste, dobbiamo smetterla di raccontarci favole e guardare la realtà in faccia”.
Neppure la missione di addestramento per le truppe del Malì annunciata da Bruxelles può essere considerato un contributo militare di rilievo perché se ne parla ormai da mesi ma finora nessun militare europeo ha raggiunto Bamako e perché la missione diverrà (forse) operativa a conflitto già risolto almeno nella sua fase convenzionale. Non a caso britannici e statunitensi hanno già inviato a Bamako i loro consiglieri militari che addestreranno le reclute maliane al di fuori dell’operazione europea che dovrebbe includere la presenza di un gruppo di militari italiani compreso tra 15 e 24 unità. Il condizionale è d’obbligo dopo l’ennesima figuraccia italica consumatasi sul fronte del Malì. Perché se nella guerra ai jihadisti del Sahel l’Europa ha dimostrato di valere zero, l’Italia va classificata tra i non pervenuti. Prima Roma ha promesso ai francesi tre aerei (due cargo C-130 e un tanker KC-767) con tanto di dichiarazioni alle commissioni parlamentari dei ministri Giulio Terzi e Giampaolo Di Paola, poi ha fatto finta di nulla e i velivoli dell’Aeronautica non hanno effettuato una sola ora di volo in appoggio ai francesi. Il premier dimissionario Mario Monti ha parlato di contrarietà di alcuni partiti che sostenevano la maggioranza e si può anche comprendere che nel Pdl ci fosse poca voglia di aiutare i francesi in una guerra che nasce dall’errore strategico di abbattere il regime di Gheddafi in Libia, un errore compiuto in primis da Parigi (e una guerra volta soprattutto a danneggiare l’Italia) che insieme a Washington trascinò con forti pressioni sul governo Berlusconi anche Roma in quel conflitto. Resta però il fatto che dopo aver combattuto controvoglia una guerra contro i nostri interessi nel 2011 oggi ci rifiutiamo di aiutare i francesi a combatterne una in Malì che rientra tra i nostri interessi.
La vicenda paradossale del mancato sostegno italiano alla Francia è ben raccontata dall’analista strategico Germano Dottori in un articolo pubblicato da Servizi-italiani.net. “Dopo aver acquisito un ampio consenso parlamentare all’invio in teatro di un’aerocisterna KC-767 e due C-130J, il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha fatto sapere che per il decreto autorizzativo si dovrà attendere l’insediamento delle nuove Camere, non esistendo al momento un parlamento in grado di convertirlo. L’argomentazione appare piuttosto pretestuosa, giacché le imminenti scadenze elettorali erano note al governo anche il 22 gennaio scorso, quando il titolare della Farnesina ed il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, avevano illustrato gli intendimenti dell’esecutivo alle Commissioni riunite di Camera e Senato. Pare quindi più probabile che l’Italia stia scommettendo sulla rapida conclusione delle ostilità per sfuggire all’impegno, non è difficile prevedere con quali ricadute sull’immagine del nostro paese a Parigi”.
E meno male che grazie al governo Monti l’Italia ha recuperato la sua credibilità internazionale.

 

http://www.analisidifesa.it/2013/01/in-mali-leuropa-e-zero-italia-non-pervenuta/

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Notizie fresche dopo la parentesi politica di ieri:

Il cargo MN Eider, partito da Tolone lunedì è arrivato stamane a Dakar.
Carico assai pesante, in tutti i sensi. 2700 tonnellate di materiale tra cui VBCI e AMX 10rcr. Si mormora perfino di una batteria di Caesar.
Questa notte intensificazione degli Strikes sulla zona nord di Kidal e sulle Ifoghas:

http://www.lemonde.fr/afrique/article/2013/02/03/mali-importantes-frappes-aeriennes-francaises-au-nord-de-kidal_1826435_3212.html

Modificato da blitz
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c'e' un link per la notizia del cargo francese?

- Al volo:

http://lignesdedefense.blogs.ouest-france.fr/archive/2013/02/03/le-mn-eider-arrive-a-dakar-avec-250-vehicules-pour-serval.html

 

Il suo carico in materiale motorizzato va oltre la lista del Link. Ma son cose che difficilmente vengono precisate per via ufficiali. Ribadisco: il sistema Caesar sarebbe in stiva.

L'algeria si è sempre mostrata interessata a questo sistema... e la Nexter ha un'occasione irripetibile per organizzare una prova in condizioni reali.

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EDIT:

due Links che sembranno confermare l'arrivo del sistema Caesar (68e Régiment d’Artillerie d’Afrique):
http://www.leprogres.fr/ain/2013/01/16/e-68e-regiment-d-artillerie-d-afrique-de-la-valbonne-se-prepare-a-rejoindre-le-mali

http://infos.fncv.com/post/2013/01/19/Guerre-Liberation-Mali-Artilleurs-Tringlots-operations-serval

La linea tremporale sembra coerente: messi in alerta il 16 Gennaio, raggruppati a Miramas e (?) imbarcati il 28 sull'Eider.

Modificato da blitz
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Non ho trovato notizie in rete, i grintosi guerriglieri Tuareg supportati dal Al Qaeda-nel-Maghreb vivono in accapamenti di tende,quindi esposti a possibili attacchi aerei,oppure in grotte naturali o in rifugi sotterranei scavati in precedenza? Posso pensare che,se queste ultime ipotesi fossero vere,potrebbero iniziare una guerriglia e magari,con il tempo, riorganizzarsi ricevendo,come è ancora possibile, aiuti di vario tipo dai tanti sostenitori che hanno nel mondo musulmano;se invece vivono in mezzo al deserto allo scoperto prima o poi i ricognitori attrezzati come sono di rivelatori sofisticati e/o itanti satelliti-spia li vedranno-dovranno pur accendere un fuoco,prima o poi-e non so se riusciranno ad uscire indenni a lungo dagli attacchi aerei con munizioni guidate, o,se hanno tanti sistemi contraerei, dallo sbarramento di artiglieria che igiàarrivati Caesarpotrebbero riversare.

Temo che la forte determinazione del popolo Tuareg,fra i quali in pratica tutti sonopotenziali combattenti, e la Legione Straniera possa dare origine ad un conlitto davvero sanguinoso,fra loro due c'è una inimiciza ormai leggendaria e non vorrei che i Tuareg facessero una guerra "stile-Masada" o"Arnhem",visto che loro non credo siano propensi alla resa

Modificato da Simone
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Altro carico in partenza:
http://www.meretmarine.com/fr/content/un-nouveau-roulier-vient-embarquer-du-materiel-militaire-toulon

Conferma ufficiale della presenza del sistema Caesar:
http://www.defense.gouv.fr/operations/mali/actualite/operation-serval-engagement-d-un-escadron-blinde-amx-10rc-de-niamey-a-gao

(faceva parte adiriturra del carico del Dixmude, oltre che di quello successivo sull'Eider)

... chi sa se i Leclerc destinati all'esercitazione Gulf-Falcon 2013* son tutti in Qatar o se ... tornerano tutti in Francia a fine esercizio...? ;)
*http://www.defense.gouv.fr/ema/interarmees/exercices-interarmees/gulf-falcon-2013/exercice-gulf-falcon-2013-j-13

Modificato da blitz
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Supporto USA ....

 

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US airmen load a French military vehicle on an Air Force C-17 Globemaster III at Istres, France, for transport to Mali, Jan. 23, 2013. The United States is providing airlift, aerial refueling, and intelligence support to the French military as it battles Islamic extremists in northern Mali.

(Air Force photo by SrA. James Richardson)

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Solita carestia di notizie dal Mali.

A Gao, qualche attacco suicida ai Check-Point "tenuti" dall'esercito maliano.
Qualche infiltrato in cita riesce a occupare una casa o un quartiere, niente di molto strutturato, anche sforzandosi di leggere queste azioni secondo la dottrina terrorista del cosidetto logoramento.
Il mio sentimento personale è che i djihadisti "seri" sono andati via da tempo, abandonando qualche ragazzo esaltato nelle campagne circostanti per tener occupato l'esercito regolare. La popolazione rurale essendo in maggioranza ostile a tale presenza, ad un certo punto questi bambini soldati devono pure muoversi per ragioni di logistica (cibo, acqua). Queste azioni per penetrare a Gao sembrano più dettate dalla fame che dalla Jihad. Da notare la debolezza cronica dell'esercito locale, spesso costretto a sollecitare azioni più radicali presso il suo alleato.

http://www.lemonde.fr/afrique/article/2013/02/11/explosion-a-gao-apres-une-journee-de-combats_1829831_3212.html

A Nord?
Non si sa assolutamente nulla. SE Algeria e Niger bloccano effettivamente le rispettive frontiere (blocco comunque difficile da mettere in pratica viste le dimensioni di tali confini) i djihadisti rimasti sono arroccati nel massiccio.
Gran parte dei reparti speciali sono mobilitati nelle Ifoghas, cosi da raccogliere informazioni, illuminare qualche bersaglio e stabilire una mappa d'opportunità.
Ovviamente, anche in questo caso, immagino che particolare cura viene data alla sorveglianza dei punti logistici\strategici (Pozzi, Oueds, Oasi, possibili fonti di cibo presso i locali, ecc).
Su questo terreno tagliare i rifornimenti è il modo più sicuro per costringere i terroristi a muoversi.
Suppongo il PGM Hecates II abbia il suo bel daffare in questo periodo nelle Ifoghas.

Modificato da blitz
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LA FOLGORE IN MALI?

 

Il Dipartimento del Peacekeeping (Dpko) delle Nazioni Unite avrebbe chiesto in modo informale all’Italia e ad altri Paesi europei la disponibilità a inviare truppe in Malì per costituire una forza di stabilizzazione di caschi blu che inglobi il contingente africano che sta dispiegandosi nel Paese e sostituisca le truppe francesi il cui ritiro, come ha detto il presidente Francois Hollande, inizierà a marzo.

 

per saperne di più:

 

http://www.analisidifesa.it/2013/02/la-folgore-in-mali/

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Dal "Daily Report" dell'AFA di questa mattina ....

 

 

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Mali Support Milestones ....
Air Force transports have airlifted more than two million pounds of cargo from Istres, France, to Bamako, Mali, and other places since Jan. 21 in support of French military operations in northern Mali, announced service officials.
Meanwhile, Air Force KC-135 tankers, staging from southern Europe since Jan. 27, have offloaded more than one million pounds of fuel to French fighters conducting operations over Mali, they said.
The airlift milestone came on Feb. 12 during the 43rd mission from Istres, while the tankers hit their mark four days later, according to releases on Feb. 15 and Feb. 16.
"This operation has been extremely rewarding, supporting our French partner's efforts to promote stability in Mali," said Lt. Col. Shawn Underwood, 621st Contingency Response Element commander, who's been supporting the C-17s operating at Istres.
"This is a massive refueling effort from a small group of dedicated airmen," said Lt. Col. Heather Baldwin, commander of the 351st Expeditionary Air Refueling Squadron, the forward-deployed tanker unit from RAF Mildenhall, England, supporting the French.
(Istres report by 1st Lt. Sara Harper)
(Mildenhall report by Capt. Jason Smith)
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Modificato da TT-1 Pinto
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Mille sortite aeree francesi sul Malì:


L’aeronautica francese ha effettuato più di 970 missioni in Mali nel quadro dell’operazione Serval, con oltre 170 raid contro obiettivi dei miliziani jihadisti a terra. Lo ha riferito lo stato maggiore della Difesa francese Questo bilancio riguarda il periodo tra l’11 gennaio, data di lancio dell’operazione militare, e il 13 febbraio. Più di duecento sortite sono state effettuate dai cacciabombardieri Rafale e Mirage 2000 e dai ricognitori Mirage F-1CR. Secondo quanto riportato da Defense News le operazioni in Malì hanno indotto Parigi a chiedere gli stati Uniti di acquisire un certo numero di velivoli teleguidati armati Reaper già in servizio con le forze aeree britannica e italiana.



http://www.analisidifesa.it/2013/02/mille-sortite-aeree-francesi-sul-mali/

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Movimento a Nord: una colona di Pick-Ups distrutta dagli elicotteri sabato vicino Kidal. Pochi i veicoli che son riusciti a fuggire verso il Burkina-Faso. La sensazione è che i terroristi siano alle strette e costretti a rischiare. Il giornalista (Maliano) lascia intendere che un'offensiva di forte intensità nel massiccio delle Ifoghas sarebbe imminente:

http://www.maliweb.net/news/armee/2013/02/19/article,128639.html
A conferma di questa tesi, la notizia di uno scontro serio oggi con una vittima lato francese (Un legionario sottufficiale del 2° R.E.P)nelle Ifoghas. Una ventina di djihadisti neutralizzati, diversi depositi di armi distrutti.

http://lignesdedefense.blogs.ouest-france.fr/archive/2013/02/19/au-mali-un-soldat-francais-tue-dans-un-accrochafge-serieux.html

R.I.P



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Qualche colpo di coda oggi a Gao. Una trentina di djihadisti sono riusciti a forzare un Check-Point e a penetrare in città. Da notare l'azione febbrile dei soldati maliani.. Ragazzi quante tonnellate di piombo sparate nel nulla...

http://www.francetvinfo.fr/video-gao-des-combats-violents-opposent-jihadistes-et-soldats-nigeriens-maliens-et-francais_256191.html

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Base USA per "droni" (non armati) in Niger ....

 

Dal "Daily Report" dell'AFA di questa mattina ....

 

 

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US Establishes RPA Base in Niger ....
A team of 100 US military personnel, mostly airmen, is operating unarmed remotely piloted aircraft out of Niamey, Niger, in support of intelligence-gathering efforts in the region, announced Defense Department officials.
President Obama on Feb. 22 notified Congress that the last of these personnel had deployed to Niger, states the Pentagon's release on that same day.
"This deployment will provide support for intelligence collection and will also facilitate intelligence sharing with French forces conducting operations in Mali, and with other partners in the region," stated Obama in his letter to lawmakers, according to the release.
US Africa Command recommended placing RPAs in Niger; Niger consented, signing an agreement last month with the United States on the status of American forces in Niger, states the release.
(AFPS report by Jim Garamone)
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