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Iran - Discussione Ufficiale


Leviathan

La faranno una guerra in iran secondo voi?  

92 utenti hanno votato

  1. 1. La faranno una guerra in iran secondo voi?

    • si
      45
    • no
      37
    • per me assassineranno il presidente e non la faranno
      8


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Ospite maxtaxi

'Saturation level' citazione inglese.

Brown Waters è l'area di mare costiera generalmente indicata fino a 10-15 metri di profondità!

Per il resto ne sapete più di me. Ho letto molto fra i vari Topic e sono rimasto affascinato.

L'unica cosa che ricordavo è che le AEGIS avevano un gap di alcuni gradi come angolo cieco. Non ricordo la distanza ma se non erro era 0 zero a 8 kilometri e via, via progrediva con la curvatura terrestre.

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Ospite maxtaxi

Islamic Republic of Iran Air Force

Mikoyan-Gurevich MiG-23

Sukhoi Su-20/Sukhoi Su-22 (ex-Iraq)

Su-25

Su-24

Mig-29

Mig-27

F-5

F-4

F-14

Produzioni locali con migliorie

Azarakhsh – modifica e copia del U.S. F-5

Saegheh 80 – si suppone che derivi dall’ F-14

Shafaq – addestratore avanzato, simile al nostro MB-336

IR.An-140 - copia del russo Antonov An-140

Più vari addestratori di totale idea e costruzione nazionale.

Panha 2091 – copia del U.S. AH-1 Cobra

Shabaviz 2061 – copia del U.S. Bell 206 JetRanger con tecnici italiani!

Shabaviz 275 – copia del U.S. Bell 205 sempre con tecnici italiani!

Non conosco i totali, figuriamoci quelli operativi..

maxtaxi

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attenzione, molte non sono copie, ma solo modifiche locali per permettere a tali veivoli di contiuare a volare... l'iran non di dispone di una tecnologia così avanzata da permettersi di creare un aereo derivante dal tomcat. tuttavia, ho modificato il suo sistema di combattimento per permettergli di montare i missili Hawk... che originariamente erano dei missili SAM.

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Non è vero che gli AEGIS non possono operare in zona costiera. E' vero che danno il meglio di se in mare aperto... ecco perchè le Perry non seguono gli Spruance ai

Come mi ha detto Vorthex su MSN: se l'AEGIS non funziona nelle Brown Waters, come l'hanno tirato giu quell'Airbus?

 

 

Un airbus in decollo e a centinaia di metri di quota no dite che si machera dietro il clutter marino.

 

Quello delle brown water è un ambiente difficile per individuare un missile sea skimming lanciato dalla costa o un barchino veloce, che cosa cambia per individuare gli aerei di linea in decollo?

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Ospite maxtaxi

Islamic Republic of Iran Air Force

Dai mie appunti ho trovato questo Chengdu Aircraft Industrial Corporation oppure China National Aero-Technology Import & Export Corporation sono state messe in causa da Ms. Condoleezza Rice, perché cooperano con stati criminali come l’Iran. L’Istituto che ha all’attivo 611 aziende si è aggiudicata l’appalto per 2Bilioni di dollari per il ripristino della linea volo degli aerei fuoriusciti dall’Iraq oltre a passare tecnologia militare. Una delle tante aziende è nel programma di ricerca nucleare e altre per i softwar dei missili.

 

Questo è l’elenco che mi risulta degli aerei dell’ex Iraq:

Oltre 350 aerei di tutti i tipi. Russi MiG-27, -29, -31, TU-22M3 Backfire, Su24, -25, -27, IL-76 da trasporto e Francesi Mirage F-1.

 

La lista dovrebbe essere questa:

15 Il-76 passati alle aereolinee civili(almeno un paio dovrebbero essere precipitati).

24 Mirage F1, 4 Su-20, 40 Su-22, 24 Su-24, 7 Su-25, 9 MiG-23, 4 MiG-29, 20 Tu-22.

 

Nel 1993 la Russia ha provveduto a passare i manuali di manutenzione e parti di ricambio oltre a moderno equipaggiamento e armamento per gli aerei fuoriusciti dall’Iraq.

Sempre nel 1993 la Cina ha venduto un numero imprecisato di MiG-29 insieme a tecnologia missilistica e a manuali per moderne centrali nucleari.

Al servizio delle Guardie Rivoluzionarie sono stati passati tutti i velivoli della serie Su-24, -20 -22.

I velivoli iracheni quali gli Su-25, MiG-23 e i 24 Mirage F1 avevano capacità per il lancio di missili antinave.

 

Nel 2003 i PASDARAN sono stati equipaggiati con numerosi nuovi Su-25 assumendo la denominazione di Iranian Revolution Guards Corps Air Force (IRGCAF).

 

L’attuale lista della spesa dell’Iran di velivoli alla Russia è di 10 F-8M "Finback", 7 Tu-22M, 19 MIG-27 e imprecisato numero di MIG-31.

 

Il 30 giugno 2007, il Jerusalem Post annunciava una commessa Bilionaria in $$$ americani per velivoli quali gli Su-27 -30. Questi avrebbero dovuto transitare presso gli stati compiacenti di Indonesia, Malesia e Venezuela. Ai 250 Sukhoi Su-30 “Flanker” caccia-bombardieri sarebbero stati acquistati anche 20 Ilyushin Il-78 Midas tanker.

 

3 Kawasaki C-1 trasporto modificati in 3D air defense radar system dal Giappone relegando agli F-14 ruoli d’attacco quali l’illuminazione dei bersagli con il proprio radar.

maxtaxi

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Ospite maxtaxi
Un airbus in decollo e a centinaia di metri di quota no dite che si machera dietro il clutter marino.

 

Quello delle brown water è un ambiente difficile per individuare un missile sea skimming lanciato dalla costa o un barchino veloce, che cosa cambia per individuare gli aerei di linea in decollo?

 

In battaglia non hai tempo per discriminare i falsi eco da missili che procedono a velocità subsonica. Nelle guerre moderne da morti ZERO (e mi scappa da ridere la citazione), pensa alle conseguenze se ti muore il mozzo della nave o il lustrascarpe...

L'opinione pubblica, i 'Falchi' e il 'partito delle mamme' ti appendono per le pal... perchè hai mandato a morire i loro figli...

Mentre per il piccolo povero cammelliere martire vi sono solo feste di giubilo!!!

Un moderno missile antinave che viaggia a 300mt/sec può essere nascosto in un qualsiasi anfratto o veicolo sulla terraferma.

Modificato da maxtaxi
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Maxtaxi, ti pregherei di modificare il messaggio se devi aggiungere qualcosa, non scriverne un altro, così è doppio post.

Stiamo boni che questa discussione è interessante, postate le fonti delle vostre affermazioni e lasciamo stare il meteorismo e le flatulenze, per quello c'è l'Actimel...

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Stavo pensando, signori, che in tutti questi discorsi sarebbe da considerare anche la posizione della Siria nuovo alleato dell'Iran soprattutto nell'ottica degli accordi in tema di difesa che sono stati stipulati negli anni scorsi.

 

In particolare, uno di questi accordi, prevede la possibilità che l'Iran immagazzini, in caso di necessità, materiale bellico presso siti protetti in Siria: Jane's

 

Altro accordo, siglato nel novembre del 2005, e definito da Jane's "un accordo strategico riservato" prevederebbe "cooperazione e aiuto reciproco in caso di sanzioni internazionali o scenari di confronto militare con l'occidente".

 

L'aeronautica siriana può contare su: Su-22s, MiG-23s e MiG-21s. Per quanto riguarda gli aerei più moderni: 20 Su-24s, 14 MiG-29 SMTs (forse), 25 MiG-25s and 22 MiG-29s. Infine anche su 14 Su-27 recentemente acquistati. Come addestramento i piloti siriani hanno dimostrato di essere scarsissimi nel supporto ravvicinato e nell'interdizione. Fonte: Global Security.

 

 

Nello schieramento occidentale avremmo, probabilmente, la Giordania...

Modificato da Paladin
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Ospite maxtaxi

Giordania. Non posso pensare ad un alleato dove all'interno hanno fazioni che più o meno apertamente proteggono i militanti anti-imperialisti. Il RE furbamente tiene 2 piedi in 2 scarpe e se potesse accarezzerebbe anche i 'Leoni e i Martiri' con l'altra mano libera..

Vi siete dimenticati dell'attacco missilistico contro le navi americane del porto di Aqaba? Vi siete dimenticati degli attacchi terroristici condotti da terroristi provenienti su imbarcazioni ad Elat? E quelli del Sinai? Troppi problemi e troppe frange interne. Supporto logistico e permesso di sorvolo in cambio di soldi come sempre o di royalty.. Non dimenticate che la NATO tiene nel MAR ROSSO 4 dragamine armati e di cui l'Italia vi partecipa a turnazione dagli anni '80.

 

Siria. È più logico una tattica attendi che arrivino e colpiscili nei centri di fuoco. Grosso modo come hanno fatto gli Hezbollah in Libano. Con i commandos ben occultati e mobili, renderebbero un attacco Israeliano verso Damasco un inferno. Soprattutto con l'esercito regolare che appoggia, rallenta e copre i movimenti delle squadre delle Forze Speciali. Il tutto ci vorrebbe un nuovo 'casus belli' per obbligare Israele a impegnarsi così affondo.

http://www.forum.rai.it/lofiversion/index.php/t165736.html Tanto per fantapolitica...

Ricordate l'attacco israeliano contro una colonna motorizzata nel nord siriano(6 settembre 2007). Ad oggi sappiamo che trasportavano materiale nucleare proveniente dal Nord Korea.!

E come hanno fatto degli F-16 entrare ed uscire incolumi dallo spazio aereo 'nemico?' Oltretutto parrebbe che SF di Zahal abbiano camminato impunemente nel sito dell'attacco...

 

Comunque è accertato che Siria-Iran-Nord Korea siano in comunella contro gli imperialisti..

 

Fortuna per noi tutti che sono distanti gli uni dagli altri. Restiamo sul tema iraniano. Apriamo un altro topic per l'asse o per una 'fantaguerra.'

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Ospite maxtaxi

Maurizio Blondet

05/01/2008

 

Israele può vincere una guerra nucleare: soffrirebbe «solo» da 200 a 800 mila vittime, mentre la sua rappresaglia, anche «limitata a non più di dieci città iraniane», infliggerebbe da 16 a 28 milioni di morti alla Persia.

Sicchè «una ricostruzione dell’Iran sarebbe impossibile», mentre sarebbe «teoricamente possibile per Israele in termini demografici ed economici».

Tutto questo è scritto nero su bianco in uno studio - o scenario o predizione - del Center for Strategic and International Studies (CSIS) di Washington (1).

Il quale profetizza anche la data del conflitto atomico: tra il 2010 e il 2020.

 

Il CSIS esamina l’uno dopo l’altro parecchi scenari sempre più deliranti, ma con aria via via più seria: l’Iran attacca Israele (sic), l’Iran aggredisce gli USA, la Siria aggredisce Israele.

Le ipotesi presuppongono ciò che non è: che l’Iran abbia, fra un decennio, almeno cinquanta testate nucleari da 20-30 chilotoni e alcune da 100, un centinaio di missili Shahab 3, e la volontà suicida di attaccare il piccolo debole Stato ebraico con le sue 500 testate (il CSIS assicura: solo 200), alcune a fusione e fino a mille chilotoni, missili Jericho, bombardieri strategici avanzati come gli F-16.*vedi nota in basso!

E mettiamo che la Siria attacchi Israele (non il contrario, questo no).

Cosa succederà?

 

La Siria non ha bombe atomiche.

Ma, assicura il CSIS, si ritiene possieda armi chimiche, «agenti nervini, antrace e iprite».

Con queste, potrebbe infliggere al povero debole Stato ebraico 200-800 mila perdite, esattamente come le cinquanta (inesistenti) bombe atomiche iraniane.

In compenso, la reazione del piccolo debole regno di Sion potrebbe trasformare da 6 a 18 milioni di siriani in cadaveri.

Infatti «poiché la Siria ha solo 11 città in cui si aduna l’80% della popolazione, Israele è facilmente in grado di colpire ciascuna città con tre testate nucleari».

 

Trentatrè funghi atomici sulla riva orientale del Mediterraneo… ma ciò non impedirebbe ad Israele la «rinascita in termini demografici ed economici».

Soprattutto grazie «alla sua rete di sistemi antimissile Arrow, ai Patriot 3» (Comprate americano!), alla sua superiore intelligence e «alla sua capacità di lancio sotto attacco».

C’è vita dopo l’Armageddon.

 

Se questi deliri si possono pubblicare come fossero razionali, è perché così si pensa e si delira ai più alti livelli di Israele.

Lo racconta anche Uri Avneri in un articolo dal titolo significativo: «Morire con tutti i Filistei?».

L’allusione è alle ultime parole di Sansone, il forzuto biblico che scosse le colonne centrali del tempio filisteo (Filistin è come «palestinese») facendo morire con sé anche tutti gli altri nemici (Giudici, 16,30).

 

Avneri descrive la paranoia che regna nelle stanze del potere israeliano (2): «Da mesi, i responsabili politici e militari discutono di una ‘vasta operazione militare’, ossia di invadere in massa la striscia di Gaza per mettere fine al lancio di razzi (Kassam) sul territorio d’Israele.

I capi militari, che di regola bruciano d’impazienza, oggi non manifestano alcuna fretta. Proprio no. Vorrebbero evitare ad ogni costo. Ma sono fatalisti. Ormai, tutto dipende dal puro caso.

Se domani un razzo Kassam cade su una casa di Sderot e ammazza una famiglia intera, ci sarà in Israele una tale levata di scudi che il governo si sentirà obbligato a dare l’ordine di attacco».

 

Per i militari dello Stato più armato del Mediterraneo, prosegue Avneri, «Gaza è un incubo».

In una superficie «appena doppia di quella di Washington, si ammassa un milione e mezzo di persone, prive di tutto e che non hanno niente da perdere, e sono dirette da un movimento religioso militante», ossia Hamas.

D’accordo, i palestinesi «non hanno né artiglieria né carri armati, ma possiedono oggi potenti apparati anticarro», sull’esempio di Hezbollah.

E ciò potrebbe - proprio come accadde quando Israele ha attaccato Hezbollah nel 2005 - provocare la perdita di «centinaia di soldati israeliani», nonché di «migliaia di palestinesi civili. L’armata israeliana userà carri armati e bulldozer corazzati, e il mondo riceverà immagini terribili, simili a quelle che il nostro esercito cercò di sopprimere e che suscitarono la protesta universale per il massacro di Jenin, nel 2002».

 

Inoltre, «Gaza può trasformarsi in una Masada palestinese, una sorta di mini-Stalingrado».

E rivela infatti Avneri: «La settimana scorsa, durante un’incursione di routine dell’armata israeliana, un lancia-razzi ha colpito uno dei nostri celebri corazzati Merkava Mark-3 prodotti in Israele. Miracolosamente, i quattro membri dell’equipaggio non sono stati uccisi. Ma in caso di un’importante battaglia, non si può contare su questo genere di miracoli».

Ovviamente, la superiorità israeliana finirebbe per «trionfare, magari con la distruzione di tutto l’ambiente e un massacro di massa. E poi?».

 

Già.

«Se l’armata si ritira, tutto torna come prima, e i tiri di razzi Kassam riprenderanno. Se resta a Gaza, l’armata diventa interamente responsabile dell’amministrazione di un territorio occupato: provvedere alle necessità alimentari, assicurare i servizi sociali, mantenere la sicurezza».

 

Qui, anche Avneri si abbandona ad un sogno: non s’è mai visto Israele provvedere ai bisogni delle popolazioni che opprime.

Ma il punto è un altro.

E’ che la parte dei filistei travolti sotto le macerie rischia di spettare agli israeliani, e la parte di Sansone, ad Hamas.

 

«Il problema è che nessuno sa sciogliere il nodo gordiano legato da Ariel Sharon, che ne è stato il maestro ed autore. Sharon decise il ‘piano di separazione’, una delle peggiori follie negli annali di questo Stato che di follie è pieno», dice Avneri.

«Sharon smantellò gli insediamenti (ebraici e illegali) di Gaza senza dialogare con i palestinesi e senza rimettere al comando l’Autorità palestinese. Non lasciò agli abitanti della Striscia alcuna possibilità di vita normale. Trasforò i territori in una gigantesca prigione. Tutti i collegamenti con l’esterno sono stati troncati. La marina israeliana blocca le vie marittime. La frontiera con l’Egitto è ermeticamente chiusa, l’apertura di un porto è stata impedita con la forza. L’aeroporto, distrutto, resta distrutto. Il passaggio da Gaza alla Cisgiordania è stato chiuso a chiave. Tutti i ponti di passaggio sono sotto controllo totale israeliano, aperti o chiusi arbitrariamente. Decine di migliaia di lavoratori di Gaza che avevano occupazioni in Israele sono stati privati di ogni mezzo d’esistenza. La conseguenza è stata inevitabile. Hamas ha preso il controllo militare di Gaza, senza che i responsabili politici di Ramallah [l’Autorità palestinese, Fatah] potessero farci niente [i due territori sono ecnlaves separate da territorio ebraico, ndr]. Razzi Kassam o tiri di mortaio dalla striscia di Gaza colpiscono i villaggi israeliani vicini senza che l’armata israeliana abbia il modo di impedirli. Uno degli eserciti più potenti del mondo, con le armi più sofisticate, si mostra incapace di far fronte alle armi più primitive del mondo.

Poi, il circolo vizioso. Gli israeliani bloccano i palestinesi dentro la striscia di Gaza. I combattenti di Gaza bombardano la cittadina israeliana di Sderot. L’armata israeliana risponde uccidendo dei combattenti e dei civili palestinesi. La gente di Gaza spara razzi sui kibbutz. L’armata compie incursioni e ammazza palestinesi. Hamas si procura armi anticarro più efficaci. Non c’è conclusione in vista».

 

Il peggio è che in Israele, dice Avneri, i cittadini israeliani «non hanno alcuna idea di quel che accade nella striscia di Gaza. La separazione è assoluta. Gli israeliani pensano: noi abbiamo abbandonato Gaza, abbiamo smantellato gli insediamenti a rischio di una crisi nazionale, e cosa accade? Che i palestinesi continuano a spararci da Gaza e trasformano la vita di Sderot in un inferno. Non abbiamo altra scelta che fare della loro vita un inferno».

 

Ai suoi concittadini - e a tutti noi che vogliamo chiudere gli occhi, in modo da poter dire in futuro «non sapevamo», «non potevamo immaginare», Avneri fornisce le seguenti informazioni.

«Israele impone il blocco su tutte le importazioni in Gaza, a parte meno di una decina di prodotti di base. Prima, per le importazioni e le esportazioni, occorrevano 8.900 camion, oggi sono 15».

«Per esempio, è vietato importare il sapone» a Gaza.

«L’acqua locale non è potabile, ma Israele vieta l’entrata di acqua in bottiglia e anche di pompe per acqua».

 

I pezzi di ricambio per le poche pompe funzionanti sono introvabili, «i filtri da 40 dollari costano oggi 250».

«E’ vietato importare cemento. Se c’è un buco sul tetto, è impossibile ripararlo. La sezione pediatrica dell’ospedale è silenziosa: mancando i ricambi, gli strumenti medici non funzionano più, ivi compresi le incubatrici e gli apparecchi di dialisi».

 

«I malati gravi non possono accedere a un ospedale né in Israele né in Egitto né in Giordania, per lo più sono condannati a morire».

 

«Gli studenti non possono raggiungere le università all’estero. Gli abitanti all’estero che visitano Gaza non ne possono più ripartire se sono titolari di una carta d’identità palestinese. I palestinesi con contratto di lavoro all’estero non sono autorizzati a partire».

 

«Quasi tutte le aziende sono chiuse per mancanza di materie prime, e i loro operai sono sul lastrico. Dopo 60 anni di occupazione, la produzione della striscia di Gaza è ridotta a nulla, a parte arance, fragole e pomodori. I prezzi sono alle stelle».

E’ la descrizione di un lager, e di un lager di sterminio.

Con l’aggravante che le spese di mantenimento sono a carico degli internati.

 

Avneri conclude: «E’ possibile arrivare ad un cessate il fuoco. Secondo tutte le informazioni, Hamas vi è pronta, a condizione che sia generale», ossia che cessino anche le incursioni israeliane e gli assassini mirati nel lager.

E che le vie di passaggio vengano riaperte.

Ma Israele non vuole.

Sarebbe un «compromesso», mentre la «vittoria» deve essere totale per lo Stato-Dio.

 

Come ha detto Olmert, che sta cercando di convincere il popolo eletto ad accettare almeno una parte della realtà: «La scelta è tra il nostro diritto naturale di vivere in tutta la [biblica] terra d’Israele e la necessità di fare compromessi per assicurare l’esistenza di Israele come Stato ebraico».

 

Il che, tradotto, significa: se ci prendiamo anche Gaza come è nostro diritto divino, dobbiamo tenerci anche i palestinesi, membri della razza inferiore, e ciò non assicura Israele come «Stato ebraico», ossia il diritto di vivere nell’apartheid e nella purezza razziale.

 

Perciò bisogna fare dei «compromessi», s’intende momentanei, perché la mira è pur sempre quella di cacciare tutti i non-ebrei dal suolo dato a Giuda da YHVH.

I tempi non sono maturi per eliminare tutti i palestinesi, bisogna aver pazienza.

 

E’ in questo clima, in questo dilemma messianico-razzista, che nascono le fantasie atomiche, i deliri d’onnipotenza: piuttosto che scegliere il «compromesso» di lasciar vivere i palestinesi, Israele sogna l’uso dell’arma trionfale, dell’arma finale.

E si dice: può esserci vita dopo ‘Armageddon, noi perdiamo al massimo 800 mila uomini, ma ne inceneriamo 28 milioni.

 

E’, se vogliamo, il complesso di Sansone.

O il delirio di Masada.

In ogni caso, una irresistibile voglia di morte.

 

Maurizio Blondet

 

Note

1) David Isenberg, «Sneak peek at a desert Armageddon», Asia Times, 3 gennaio 2008.

2) Uri Avneri, «Mourir avec les Philistins?», GlobalResearch, 3 gennaio 2008.

http://www.effedieffe.com/interventizeta.p...metro=%20esteri

Spero che questa lettura ti possa rispondere! Usare le atomiche è folle.

 

* Nota: Penso che l'autore avesse voluto far riferimento agli F-16 modificati per il trasporto e il lancio degli ordigni nucleari 'tattici' dal peso di circa 2 tonnellate modificati appositamente per gli STRIKE.

Modificato da maxtaxi
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Con i commandos ben occultati e mobili, renderebbero un attacco Israeliano verso Damasco un inferno. Soprattutto con l'esercito regolare che appoggia, rallenta e copre i movimenti delle squadre delle Forze Speciali.

 

Io credo comunque che l'unico scenario realmente ipotizzabile sia costituito da bombardamenti delle centrali nucleari, dei centri di ricerca e degli altri siti sensibili da parte degli Israelo-Statunitensi ed una reazione missilistica da parte dell' Iran-Siria...lascerei da parte invasioni di terra in massa ed altre cose di questo genere...

 

- Medico israeliano accusato di spionaggio: Spionaggio

 

- Per quanto riguarda la questione nucleare l'attuale punto di riferimento è, se non l'hai letto, l'ultimo report di Novembre 2007 del NIC sul tema: Report

 

bombardieri strategici avanzati come gli F-16.

 

Da quando gli F-16 sono bombardieri strategici??

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Un qualsiasi aereo in grado di effettuare operazioni con rifornimento in volo può divenire strateggico!

 

Secondo me proprio no! Comunque a parte questo che è un discorso diverso e da fare altrove io opinavo, in primo luogo, sul fatto che l'F-16 venisse considerato un bombardiere cosa che non è perchè è un aereo multiruolo.

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Ospite maxtaxi

Ho citato Blondel come potrei citare un qualsiasi ex Generale sovietico che indicava come strategia di attacco al WEST il lancio di testate nucleari tattiche.

Bisogna conoscere le estreme conseguenze e le possibili varianti..

Controllate i kilometri che hanno percorso gli F-16 Israeliani.. Come lo considerate? Un volo turistico?

Siamo nel limbo del strateggico/tattico.. Multiruolo/ognitempo.. Ci sono mille e più varianti per identificare un aereo ma ciò che è importante, è aver centrato il bersaglio..

URANIO iraniano.. Chi l'ho ha fornito? E per farne cosa?

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Controllate i kilometri che hanno percorso gli F-16 Israeliani.. Come lo considerate? Un volo turistico?

 

Guarda Max veramente, lascia perdere...i chilometri percorsi con frequenti rifornimenti in volo non c'entrano proprio niente...un bombardiere strategico deve avere GIA' di suo una spiccatissima autonomia e non con un'aerocisterna che gli va appresso...L'F 16 non è nè un bombardiere puro nè è strategico.

Tu sei assolutamente liberissimo di continuare a postare roba di quel genere ma poi non ti lamentare se tutti contestano le tue affermazioni o non credono a quello che dici... ;)

Comunque io chiudo qui perchè sono OT e questo topic presenta profili molto interessanti...lungi da me rovinarlo...

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vi faccio una domanda in una possibile guerra fra usa e iran secondo voi quale potrebbe essere il contributo del venezuela che sembra molto amico dell'iran?

 

Un panetto di coca.

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vi faccio una domanda in una possibile guerra fra usa e iran secondo voi quale potrebbe essere il contributo del venezuela che sembra molto amico dell'iran?

 

Davide, hai presente dove è situato geograficamente il Venezuela? E' troppo lontano; che vuoi che possa fare, al limite un pò di sostegno finanziario...quello si...

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